id
int64
5
12.8M
url
stringlengths
31
277
title
stringlengths
1
219
text
stringlengths
16
848k
1,173,374
https://it.wikipedia.org/wiki/Osnabr%C3%BCck
Osnabrück
# Osnabrück Osnabrück (in basso tedesco Ossenbrügge) è una città extracircondariale della Bassa Sassonia, vicina al confine con il land della Renania Settentrionale-Vestfalia. È la terza città per popolazione, nel land, dopo Hannover e Braunschweig. Osnabrück si trova a sud-ovest della Bassa Sassonia, in un lembo territoriale confinante per 3/4 con il land della Renania Settentrionale-Vestfalia. Sorge grossomodo a metà strada fra Brema e Dortmund, a circa 90 km da Hannover, 65 da Münster e 40 da Bielefeld. ## Storia Nell'antichità, l'attuale territorio di Osnabrück si trovava nella Germania magna, l'area di influenza e di insediamento delle tribù germaniche a nord dell'Impero romano. Per lungo tempo, i Romani tentarono di estendere la loro sfera d'influenza a nord. Gli scontri con le tribù germaniche culminarono intorno al 9 d.C. nella battaglia della foresta di Teutoburgo, in cui il generale cherusco Arminio e i combattenti germanici distrussero tre legioni romane al comando di Publio Quintilio Varo. La battaglia stessa o un evento ad essa collegato si svolse probabilmente nella regione di Kalkriese, a nord di Osnabrück. La città si sviluppò come mercato attorno all'anno 780, grazie anche alla sede vescovile ivi creatavi da Carlo Magno; che nell'804 vi fece costruire il "Carolinum", uno dei più antichi ginnasi. Dopo la divisione dell'Impero franco con il Trattato di Verdun nell'843, il ducato tribale di Sassonia e quindi Osnabrück appartennero all'Impero franco orientale. Il nome del luogo viene citato per la prima volta nell'851 come Osnabrugga. Il nome deriva probabilmente dai termini (in lingua basso sassone) Ossen (bue) e Bruegge (ponte). Durante il Medioevo Osnabrück apparteneva alla Lega anseatica. Alla fine della Guerra dei Trent'anni, la Pace di Vestfalia fu firmata a Osnabrück e Münster nel 1648. Durante l'epoca napoleonica, la città era il capoluogo del dipartimento francese dell'Ems Superiore (dipartimento n. 130 nell'elenco dei dipartimenti francesi del 1811). La città era amministrata da un prefetto, Charles-Louis de Keverberg de Kessel, che rappresentò lo Stato francese tra il 30 novembre 1811 e il 30 maggio 1814. Il dipartimento fu creato ufficialmente il 1° gennaio 1811 e scomparve con il Trattato di Parigi del 30 maggio 1814, che stabiliva i confini della Francia dopo la sconfitta di Napoleone , esiliato all'isola d'Elba. La città ha sofferto molto a causa dei bombardamenti alleati durante la Seconda Guerra Mondiale, con oltre il 60% della città distrutta. Tra i molti edifici bruciati prima della guerra c'era la Sinagoga (1906-1938). La città ha fatto parte del distretto governativo (Regierungsbezirk) del Weser-Ems (con capoluogo Oldenburg), abolito (come gli altri del "Land") nel 2005. Questa città ha dato i natali al cancelliere tedesco Olaf Scholz. ## Geografia fisica ### Territorio Osnabrück dista circa 50 km da Münster, 100 km da Dortmund a sud, 100 km da Hannover a est e 60 km dai Paesi Bassi a ovest. La città è situata tra le due catene montuose Wiehengebirge e Foresta di Teutoburgo, le ultime propaggini prima di raggiungere le pianure della Germania settentrionale e dei Paesi Bassi a ovest. L'altitudine del centro di Osnabrück è di 64 m sul livello del mare. Il fiume Hase attraversa il centro della città. Il maggior rilievo altimetrico è rappresentato dalla vicina collina di Piesberg, sita a 188 m s.l.m. ## Geografia antropica ### Suddivisioni amministrative La città è divisa in 23 distretti (Stadtteile): ## Monumenti e luoghi d'interesse * Municipio è il monumento simbolo della città, in stile tardo gotico; * Cattedrale di Osnabrück, si tratta di un edificio tardo-romanico, costruito nella prima metà del XIII secolo; * Castello di Osnabrück è un palazzo barocco, oggi sede dell'Università della città, voluto da Ernesto Augusto I di Brunswick-Lüneburg; * Ginnasio Carolinum è una della più antiche scuole di Germania, fondata da Carlo Magno; * Heger Tor, la porta cittadina costruita per commemorare la vittoria di Waterloo; * Monastero di Gerdrudenberg, costruito nel XII secolo è un monastero benedettino; * Marienkirche, è uno dei monumenti architettonici più importanti della Germania settentrionale in termini di storia dell'arte. ## Cultura ### Teatro * Teatro di Osnabrück * Teatro amatoriale * Zimmertheater * Teatro delle figure * Plattdeutsche Spielgemeinschaft Voxtrup ### Cinema * Cinema Hasetor * Cinema Arthouse * CineStar Filmpalast * UFA-Filmpassage ### Musei * Museo Domschatzkammer * Centro della pace Erich Maria Remarque * Felix Nussbaum Haus * Vordemberge-Gildewart-Initiative * Museo di cultura e storia * Casa d'arte Dominikanerkirche * Museo Schölerberg * Museo della cultura industriale ## Infrastrutture e trasporti ### Strade Le autostrade principali sono la A1 Puttgarden-Saarbrücken, la A 30 Bad Oeynhausen-Amsterdam e la A 33 Osnabrück-Paderborn. ### Ferrovie Fra le numerose linee che si accentrano alla stazione ferroviaria centrale, Osnabrück Hauptbahnhof, le maggiori sono l'arteria Berlino-Hannover-Amsterdam (estensione della linea che dalla capitale tedesca porta in Russia) e la Amburgo-Colonia. ### Porti La città conta inoltre un porto fluviale. ### Aeroporti Osnabrück ha anche un aeroporto internazionale (il Münster-Osnabrück a 40 km) in comune con Münster (a 25 km), sito nella cittadina di Greven. ### Autobus A livello di trasporti urbani, la città conta una rete di linee di autobus che si estende capillarmente nella città e nei suoi dintorni. ## Società ### Evoluzione demografica | Anno | Abitanti | | - | - | | 780 | 800 | | 1171 | 3 500 | | 1425 | 4 800 | | 1500 | 6 000 | | 1570 | 7 500 | | 1575 | 2 000 | | 1646 | 5 500 | | 1771 | 5 923 | | 1780 | 6 651 | | 1800 | 8 564 | | 1823 | 10 915 | | 3 dicembre 1852 | 13 718 | | 3 dicembre 1861 | 16 180 | | 3 dicembre 1864 | 18 033 | | 3 dicembre 1867 | 19 579 | | Anno | Abitanti | | 1º dicembre 1871 | 23 308 | | 1º dicembre 1875 | 29 860 | | 1º dicembre 1880 | 32 819 | | 1º dicembre 1885 | 35 899 | | 1º dicembre 1890 | 39 929 | | 2 dicembre 1895 | 45 137 | | 1º dicembre 1900 | 51 573 | | 1º dicembre 1905 | 59 580 | | 1º dicembre 1910 | 65 957 | | 1º dicembre 1916 | 72 505 | | 5 dicembre 1917 | 70 872 | | 8 ottobre 1919 | 85 017 | | 16 giugno 1925 | 88 911 | | 16 giugno 1933 | 94 277 | | 17 maggio 1939 | 99 070 | | Anno | Abitanti | | 31 dicembre 1945 | 81 828 | | 29 ottobre 1946 | 88 663 | | 13 settembre 1950 | 109 538 | | 25 settembre 1956 | 127 658 | | 6 giugno 1961 | 138 658 | | 31 dicembre 1965 | 143 101 | | 27 maggio 1970 | 143 905 | | 31 dicembre 1975 | 161 671 | | 31 dicembre 1980 | 157 367 | | 31 dicembre 1985 | 153 202 | | 25 maggio 1987 | 150 807 | | 31 dicembre 1990 | 163 168 | | 31 dicembre 1995 | 168 618 | | 31 dicembre 2000 | 164 101 | | 31 dicembre 2005 | 163 814 | ## Sport ### Calcio Il VFL Osnabrück è il club calcistico principale cittadino, che milita attualmente in 3. Liga, la serie C tedesca. Fondato nel 1899, colori sociali lilla-bianco, disputa le partite casalinghe presso la Osnatel Arena. ## Amministrazione ### Gemellaggi * Haarlem, dal 1961 * Angers, dal 1964 * Derby, dal 1976 * Greifswald, dal 1988 * Tver', dal 1991 * Çanakkale, dal 2004 * Vila Real, dal 2005 * Afula, dal 2006 ### Amicizie * Gmünd, dal 1971 * Evansville, dal 1991 * Gwangmyeong, dal 1997 * Hefei, dal 2006 ## Galleria d'immagini * Marktplatz con il municipio * Cattedrale di San Pietro * Interno della cattedrale * Teatro * Carolinum * Osnabrück Hauptbahnhof, la stazione ferroviaria centrale * Piesberg * Bürgergehorsam * Orto botanico, serra tropicale
1,364,400
https://it.wikipedia.org/wiki/Nil_Recurring
Nil Recurring
# Nil Recurring Nil Recurring è il settimo EP del gruppo musicale britannico Porcupine Tree, pubblicato il 17 settembre 2007 dalla Transmission Recordings. ## Descrizione Comprende quattro brani per un totale di circa 29 minuti di musica scritte durante le sedute di registrazione di Fear of a Blank Planet. Secondo il frontman Steven Wilson, Nil Recurring va considerato come un disco a sé stante: sebbene collegato al precedente album, conserva dei tratti autonomi, rintracciabili nelle sonorità e in parte anche nei testi, che proseguono l'esplorazione cinica della personalità degli adolescenti. Il brano What Happens Now? è il più significativo da questo punto di vista: nelle sonorità ricorda Burning sky sull'album Up the Downstair. Nel brano Normal un contrappunto chitarristico approfondisce il messaggio dei testi e rende il pezzo più strutturato. È evidente l'influenza degli Opeth nelle aperture improvvise, con riff di chitarra particolarmente aggressivi. Nel brano omonimo compare un tappeto sonoro campionato da Robert Fripp; è l'unico brano strumentale. Cheating the Polygraph è stata suonata nel tour promozionale del 2006 Arriving Somewhere, ma poi esclusa dalla scaletta finale del disco, sostituita da Way Out of Here. ## Pubblicazione Le prime 5000 copie dell'EP furono distribuite in formato digipak apribile attraverso l'etichetta personale dei Porcupine Tree, la Transmission. La forte richiesta ha fatto programmare una nuova ristampa nei primi mesi del 2008 in regolare formato CD. Inoltre, una versione in 5.1 Surround Sound è stata inclusa nell'edizione DVD-A di Fear of a Blank Planet. ## Tracce * Nil Recurring – 6:08 * Normal – 7:09 * Cheating the Polygraph – 7:10 * What Happens Now? – 8:23 ## Formazione ### Gruppo * Steven Wilson – chitarra elettrica e acustica, voce * Colin Edwin – basso * Richard Barbieri – tastiera, programmazione * Gavin Harrison – batteria, percussioni ### Altri musicisti * Robert Fripp – soundscapes (traccia 1) * Ben Coleman – violino elettrico (traccia 4) ## Classifiche | Classifica (2008) | Posizione massima | | - | - | | Regno Unito | 137 |
10,021,264
https://it.wikipedia.org/wiki/Sankara_Karamoko
Sankara Karamoko
# Sankara Karamoko Sankara William Karamoko (9 novembre 2003) è un calciatore ivoriano, attaccante del Wolfsberger e della nazionale ivoriana. ## Carriera ### Club Karamoko ha iniziato la sua carriera calcistica nell'ASEC Mimosas, dove ha debuttato nella stagione 2022-2023. Il 31 gennaio 2024 è stato acquistato a titolo definitivo dal Wolfsberger, con cui ha firmato un contratto di tre anni e mezzo. ### Nazionale Ha debuttato con la nazionale ivoriana il 27 agosto 2022 nell'incontro di qualificazione per il Campionato delle nazioni africane 2022 pareggiato 0-0 contro il Burkina Faso. In seguito è stato inserito nella lista dei convocati per la fase finale di suddetta competizione. Ha segnato il suo primo gol il 22 gennaio nell'incontro della fase a gironi vinto 3-1 contro l'Uganda. ## Statistiche ### Presenze e reti nei club Statistiche aggiornate al 31 gennaio 2024. | Stagione | Squadra | Campionato | Campionato | Campionato | Coppe nazionali | Coppe nazionali | Coppe nazionali | Coppe continentali | Coppe continentali | Coppe continentali | Altre coppe | Altre coppe | Altre coppe | Totale | Totale | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | Stagione | Squadra | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Reti | | 2022-2023 | ASEC Mimosas | L1 | ? | ? | CC | ? | ? | CCL+CCC | 2+10 | 0+1 | | - | - | 12 | 1 | | 2023-gen. 2024 | ASEC Mimosas | L1 | ? | ? | CC | ? | ? | CCL | 7 | 4 | | - | - | 7 | 4 | | gen.-giu. 2024 | Wolfsberger | BL | 0 | 0 | CA | 0 | 0 | | - | - | | - | - | 0 | 0 | | Totale carriera | Totale carriera | Totale carriera | ? | ? | | ? | ? | | 19 | 5 | | - | - | 19+ | 5+ | ### Cronologia presenze e reti in nazionale Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Costa d'Avorio : | Data | Città | In casa | Risultato | Ospiti | Competizione | Reti | Note | | - | - | - | - | - | - | - | - | | 27-8-2022 | Yamoussoukro | Costa d'Avorio | 0 – 0 | Burkina Faso | Qual. CHAN 2022 | - | | | 14-1-2023 | Annaba | Costa d'Avorio | 0 – 1 | Senegal | CHAN 2022 - 1º turno | - | | | 18-1-2023 | Annaba | RD del Congo | 0 – 0 | Costa d'Avorio | CHAN 2022 - 1º turno | - | 71’ | | 22-1-2023 | Algeri | Uganda | 1 – 3 | Costa d'Avorio | CHAN 2022 - 1º turno | 1 | | | 27-1-2023 | Algeri | Algeria | 1 – 0 | Costa d'Avorio | CHAN 2022 - Quarti di finale | - | | | Totale | | Presenze | 5 | | Reti | 1 | |
2,280,749
https://it.wikipedia.org/wiki/%27Ndrina_Perna
'Ndrina Perna
# 'Ndrina Perna La 'ndrina Perna è una cosca malavitosa o 'ndrina della 'ndrangheta calabrese di Cosenza. ## Storia Dopo la morte del capobastone Luigi Palermo, detto U Zorru, avvenuta il 14 dicembre 1977 su ordine di Franco Pino poi diventato capobastone della sua 'ndrina omonima, la 'ndrina si divise in due fazioni, da un lato i Perna-Pranno-Vitelli e dall'altra i Pino-Sena. ### Anni '70 e '80 Scoppia subito dopo una guerra tra le due famiglie. Con i Perna si allearono anche gli Africano di Amantea e i Serpa di Paola con i Pino-Sena invece i Muto di Cetraro, i Basile-Calvano di San Lucido e i Cirillo. Nella faida furono uccise 27 persone. Nel novembre 1978 viene ucciso l'edicolante Francesco Paone. Nell'ottobre del 1979 viene ucciso a Rose Gildo Perri, imprenditore vicino ai Pino. A gennaio del 1981 viene ucciso Alfredo Morelli, uno dei sicari di Palermo, mentre ad aprile viene colpito per sbaglio Pasquale Barone, durante un agguato a Giuseppe Irillo e Fiore Bevilacqua, affiliati dei Pino. Il 23 maggio 1981 vengono uccisi ad Amantea, in via Lunga Dogana: Francesco Africano, vero obbiettivo, Emanuele Osso e Domenico Petrungaro. Il 28 maggio, viene ucciso il fratello di Luigi Palermo: Antonio Palermo. Il 28 luglio 1982, scompare per lupara bianca Pompeo Panaro, consigliere comunale di Paola. Nel 1982 un'operazione delle forze dell'ordine arresta 67 persone presunte affiliate alle due fazioni. Nel 1982 viene ucciso l'avvocato penalista Silvio Sesti, che difendeva legalmente esponenti di entrambe le fazioni. Gli omicidi continuano: l'eliminazione di Mariano Muglia il 28 gennaio 1983, ex capo-mandamento dei Perna nella città vecchia e sempre in quell'anno Maurizio Valder. Nel marzo del 1986 vengono uccisi a Falconara Albanese Marcello Gigliotti e Francesco Lenti dei Pino che avevano ucciso un anno prima per futili motivi Francesco Salerno e Francesco Palmieri. Solo alla fine degli anni ottanta fu fatta pace fra le due fazioni. Contemporaneamente nacque una lotta interna ai Perna per creare un ulteriore 'ndrina autonoma. Vi furono 46 omicidi fino al 1989. Il 12 marzo 1985 viene ucciso anche il direttore del carcere di Cosenza Sergio Cosmai, per ordine dell'allora boss Franco Perna che mirava a consolidare il suo potere nella zona. ### Anni '90 Il 10 ottobre del 1994 con l'operazione Garden è stata fatta luce sulle 'ndrine operanti a Cosenza e provincia e da qui partono tutti gli altri processi impastiti successivamente dalla DDA di Catanzaro. ### Anni 2000 * 10 luglio 2002 - operazione Star Price contro i Pranno e i Muto. Nel 2006 con l'operazione Missing si è riusciti a costruire le dinamiche di queste due faide durate 30 anni che hanno portato all'arresto di 40 persone. ### Anni 2010 L'8 luglio 2010 vengono sequestrati beni dal valore di 4 milioni di euro all'affiliato Pietro Le Piane ora in carcere. Attualmente i Perna dominano l'area e si sono uniti a queste due 'ndrine ciò che rimaneva dei Perna-Cicero-Pranno e dei Pino-Sena. I capi attuali della locale sarebbero Ettore Lanzino, arrestato il 17 novembre 2012, e Domenico Cicero. Il 18 novembre 2012 viene arrestato a Roges di Rende dai carabinieri di Cosenza il boss Ettore Lanzino (1957), già condannato all'ergastolo per l'omicidio di Marcello Calvano e Vittorio Marchio del 1999 durante la cosiddetta Guerra di Cosenza, una faida in seno alle famiglie locali. Grazie ai collaboratori Alfonso Foggetti e Mattia Pulicanò si è scoperto che due agenti corrotti avrebbero fornito a esponenti degli zingari Rango e i Lanzino-Patitucci in carcere telefoni cellulari, droga e messaggi. I fatti sarebbero risalenti agli anni 2013 e 2014. Nell'inchiesta vengono citati anche i Bruni e i Perna. ## Organizzazione Il pentito Mario Pranno riferisce che le doti presenti, negli anni '70, tra i Perna-Pranno erano: picciotto, camorrista, sgarrista, santista, vangelo, crimine, diritto e medaglione. Membri * Franco Perna (1941), capobastone arrestato * Domenico Cicero, arrestato. * Ettore Lanzino, presunto capo, arrestato. * Domenico Cicero, arrestato.
725,429
https://it.wikipedia.org/wiki/Parco_nazionale_del_Bryce_Canyon
Parco nazionale del Bryce Canyon
# Parco nazionale del Bryce Canyon Il parco nazionale del Bryce Canyon è un piccolo parco nazionale situato nel sud-ovest degli Stati Uniti nello stato dello Utah. L'area protetta comprende il celebre Bryce Canyon che, nonostante il nome, non è propriamente un canyon ma un enorme anfiteatro originatosi dall'erosione del settore orientale dell'Altopiano di Paunsaugunt (in inglese: Paunsaugunt Plateau). Il Bryce Canyon è celebre per i caratteristici pinnacoli, gli hoodoos, prodotti dall'erosione delle rocce sedimentarie fluviali e lacustri, erosione dovuta all'azione di acque, vento e ghiaccio. Le rocce hanno un'intensa colorazione che varia dal rosso, all'arancio al bianco. Il Bryce ha una superficie di 145 km² ed un'altitudine che varia tra 2400 m e 2700 m. I primi colonizzatori del canyon furono i mormoni che si insediarono a partire dal 1850, e fu chiamato così grazie a Ebenezer Bryce che si insediò in questa area nel 1875. L'area venne proclamata monumento nazionale nel 1924 e istituito come Parco nazionale del Bryce Canyon nel 1928. ## Storia Il parco nazionale del Bryce Canyon è situato nel sud-ovest dello Utah al limite est dell'Altopiano di Paunsaugunt; nonostante l'asprezza dell'ambiente quest'area è stata occupata da varie popolazioni negli ultimi 10000 anni. Alla fine dell'era glaciale popolazioni preistoriche usavano questa zona come riserva di caccia e così anche gli antichi abitanti dei Pueblo, gli indiani Paiute raccoglievano pinoli e organizzavano cacce al coniglio su vasta scala. I pionieri mormoni portarono l'acqua dal plateau alla valle sottostante scavando un canale di irrigazione lungo 16 km che permise lo sviluppo dell'agricoltura in quest'area altrimenti arida. ### Nativi americani La popolazione di Fremont e gli Anasazi occuparono probabilmente quest'area tra il 200 e il 1200, alcune tracce sono state ritrovate nella zona sud del parco. In seguito gli indiani Paiute iniziarono ad utilizzare la regione dell'Altopiano di Paunsaugunt come riserva di caccia stagionale e come luogo di raccolta ma non crearono mai insediamenti permanenti. Il popolo Paiute elaborò una leggenda secondo la quale prima della comparsa degli indiani i 'Legend People' (To-when-an-ung-wa) vivevano nel Bryce canyon, erano in molti e diverso tipo, uccelli, lucertole e altri animali, ma nessun uomo. Per qualche ragione questi Legend People erano malvagi così il dio Coyote li trasformò tutti in sassi e si possono vedere ancora oggi come pinnacoli del parco, le loro facce colorate di rosso tramutate in roccia. Questo posto ha preso il nome di Angka-ku-wass-a-wets (volti dipinti di rosso). ### I pionieri Nel 1776 una spedizione spagnola, guidata dai frati francescani Silvestre Velez de Escalante e Francisco Atanasio Dominguez, passò nello Utah meridionale al confine con l'Arizona e probabilmente furono i primi europei a vedere i pinnacoli del Bryce Canyon. Una serie di altre spedizioni e molti uomini della frontiera attraversarono questa terra alla ricerca di nuove rotte verso la California fino alla metà del 1800. Nel 1874 un gruppo di famiglie fondò la città di Clifton, dove si incontrano il fiume Paria con Henrieville Creek. Ebenezer Bryce e la sua famiglia arrivarono a Clifton nel 1875 ma si trasferirono immediatamente più a monte, nella valle di Henderson. Bryce aiutò a realizzare un canale di irrigazione che partiva dal fiume Paria e costruì una strada attraverso le rocce per facilitare l'accesso ai boschi. La gente iniziò, quindi, a chiamare Bryce Canyon l'anfiteatro dove terminava questa strada. Ebenezer Bryce, con la sua famiglia, si trasferì in Arizona nel 1880, ma il suo nome rimase legato a questo luogo. Ebenezer Bryce descrisse il canyon come "il posto peggiore dove perdere una mucca", questa frase ancora oggi è utilizzata per enfatizzare la tortuosità del labirinto formato dai pinnacoli del canyon. La città di Clifton fu abbandonata nel 1877 e vennero in seguito fondate Cannonville e Henrieville. L'opera dei pionieri permise di trasformare questa terra ostile in pascoli per il bestiame, che insieme allo sfruttamento dei boschi ne furono le principali fonti di sostentamento. L'allevamento del bestiame era già ben sviluppato nel Bryce Canyon ancor prima dell'insediamento del 1870. Tra il 1903 e il 1929 l'allevamento del bestiame era consentito solo con l'autorizzazione del servizio forestale, dopodiché il controllo passò al parco che si impegnò a trasferirlo al di fuori dei confini del parco stesso, operazione portata a termine nel 1964. ### La nascita del parco La persona che più contribuì alla nascita del parco fu J. W. Humphrey, un supervisore del Servizio Forestale degli Stati Uniti, che si era trasferito a Panguitch, Utah, nel luglio del 1915. Gli venne suggerito di visitare l'area più orientale del Paunsaugunt Plateau e quando Humphrey arrivò sul margine del plateau in quello che oggi è noto come Sunset Point, rimase incantato. Da quel momento il suo pensiero principale fu come rendere accessibile al pubblico quel luogo. Humphrey fece una serie di foto e di filmati del canyon e li inviò all'ufficio centrale del servizio forestale e ai dirigenti della Union Pacific Railroad. Nel 1916 investì 50 dollari per mettere in sicurezza la strada che raggiungeva Sunset Point in modo da garantire l'accessibilità al traffico automobilistico. Nel 1919 due turisti provenienti da Salt Lake City in visita al Bryce Canyon, Ruby e Minnie Syrett montarono una tenda e iniziarono a distribuire cibo per le persone che intendevano trascorrere la notte al Sunset Point. Nel 1920 la famiglia Syrett costruì il Tourist's Rest, un ristorante di 22 m per 9 m con 8 o 10 piccole baite e una piattaforma per ballare all'aperto. Nel 1923 la Union Pacific Railroad rilevò il ristorante e la famiglia Syrett costruì il Ruby's Inn (attualmente di proprietà della catena Best Western) appena fuori dal parco. Gilbert Stanley Underwood venne incaricato dall'Union Pacific Railroad di progettare un albergo vicino al Sunset Point, l'edificio principale fu ultimato nel maggio 1925 e la struttura fu completata nel 1927, una serie di baite vennero realizzate vicino all'albergo tra il 1925 e il 1929. Il presidente Warren G. Harding proclamò il Bryce Canyon Monumento Nazionale l'8 giugno del 1923. Il 7 giugno 1924 il Congresso approvò la costituzione del Parco nazionale dello Utah e impegnava il governo federale ad acquistare tutta la terra all'interno del parco. Il 25 febbraio 1928 tutta la terra era nuovamente di proprietà del governo e venne costituito ufficialmente il Parco nazionale del Bryce Canyon. Nel 1930 venne completato il tunnel Zion-Monte Carmel, grazie al quale venivano collegati il Bryce, lo Zion, il Cedar Breaks e la sponda nord del Grand Canyon, i treni potevano trasportare passeggeri fino a Cedar City e dei bus portava i turisti ai 4 parchi. La dimensione del parco venne ampliata agli attuali 14500 ettari nel 1931 grazie al Presidente Hoover, nello stesso anno il personale del parco completò 6,4 km di sentieri a piedi e a cavallo che congiungevano Sunset Point al Bryce Point, Bryce Point al Peek-a-boo Canyon e Sunrise Point a Campbell Canyon. Nel 1934 dei privati realizzarono la strada che porta a Rainbow Point. Durante gli anni 30 vennero realizzate una serie di infrastrutture, come il campeggio, vari parcheggi, recinzioni e sentieri. ## Fauna Il Bryce Canyon ha un dislivello di circa 650 metri, questo fa sì che ci siano 3 zone climatiche distinte: la foresta di abeti, la foresta di pini di Ponderosa e la foresta di ginepri e pini. Questi diversi habitat fanno sì che ci sia un'elevata biodiversità, è così possibile vedere più di 100 specie di uccelli e decine di specie di mammiferi. ### Uccelli Sono state avvistate all'interno del parco 175 differenti specie di uccelli, alcune solo di passaggio altre stanziali. Il Condor della California è il più grande uccello predatore del nord America, ma non è il più grande in assoluto; è decisamente raro, nel 1982 si contavano solo 22 esemplari in natura di questo uccello, grazie al programma di salvaguardia della specie nel 1995 il loro numero è salito a 103, attualmente la riproduzione di questa specie avviene quasi esclusivamente in cattività. La Nocciolaia di Clark gioca un ruolo importante nella riproduzione di alcune specie di pino, i pinoli di queste piante sono il principale alimento della nocciolaia e ne nasconde una parte come riserva nel terreno, tutti i semi non mangiati avranno buone probabilità di diventare pianta. Il falco pescatore è un piccolo falco molto specializzato, trova le sue prede volando sopra i bacini d'acqua e attende che la preda si avvicini sulla superficie per catturarla, costruisce il nido sugli alberi nei pressi dell'acqua; è facilmente visibile tra maggio e luglio. Il falco pellegrino è monogamo e la coppia dura per tutta la vita; minacciato di estinzione, si pensava dovesse scomparire alla fine del 900, invece il 20 agosto del 1999 è stato rimosso dalla lista delle specie in pericolo; è facilmente visibile in primavera ed estate, nel parco la sottospecie presente è il Falco peregrinus anatum. Il corvo imperiale comune è un uccello molto intelligente, è dotato di un linguaggio rudimentale che gli permette di comunicare idee ad altri membri della specie, gli inuit utilizzano questo animale per la caccia all'alce, è facilmente visibile durante tutte l'anno in qualunque habitat. La ghiandaia di Steller è un animale solitario e curioso non teme l'uomo ed è quindi facile essere avvicinati mentre si mangia, è comune soprattutto vicino alla foresta dei pini di Ponderosa lungo la sponda del canyon. La rondine verdeviola è facilmente visibile nei pressi dell'acqua e negli spazi aperti dove può cacciare gli insetti, è particolarmente comune al Sunset Point da aprile a settembre. ### Mammiferi Nel Bryce Canyon ci sono 59 specie di mammiferi alcune delle quali sono facilmente visibili. Lo scoiattolo di terra dorato è una delle due specie di scoiattoli presenti nel parco insieme allo scoiattolo delle rocce, è molto diffuso soprattutto nelle aree da picninc e nei punti panoramici in quanto abituato a ricevere cibo dagli esseri umani ed è facilmente visibile in estate mentre in inverno va in letargo. Il puma, conosciuto anche come coguaro o leone di montagna, una volta molto diffuso in tutto il nord America, è attualmente presente solo nella Columbia Britannica e Alberta in Canada e nei 12 stati dell'ovest degli Stati Uniti d'America oltre alla Florida. È molto raro poterlo incontrare: le maggiori possibilità si hanno di notte nelle zone più remote del parco dove minore è la presenza umana e la stagione in cui è più attivo è l'inverno, in quanto la neve rallenta i movimenti delle prede rendendo più facile la sua caccia; è invece molto più facile scorgere le sue impronte. Il chipmunk è una delle 3 specie di tamias presenti nel parco ed è la più comune, non ha un periodo di letargo ma durante l'inverno si nutre del cibo che ha raccolto e nascosto in estate, vive normalmente nei tronchi degli alberi morti (Cip e Ciop della Disney erano esemplari di questo genere). Il cane della prateria dello Utah è stato reintrodotto nel Bryce Canyon nel 1973 all'interno del programma di salvaguardia dall'estinzione di questa specie, attualmente sono presenti 200 esemplari e si tratta della più grande colonia protetta, in estate è facile vederne nei prati lungo la strada che attraversa il parco nella zona nord. L'Antilocapra americana è uno dei mammiferi più diffusi nel parco ed è il mammifero più veloce del continente americano ed il secondo nel mondo, è facile avvistarne al tramonto in estate mentre pascola nei prati del parco. Il cervo mulo è il mammifero più diffuso nel parco ed è quindi facilissimo incontrarne lungo le strade o nei boschi. ### Rettili e anfibi Essendo un parco freddo e in quota, il Bryce Canyon non è l'habitat ideale per rettili e anfibi, ciò nonostante 11 specie di rettili e 4 specie di anfibi sono presenti al suo interno. Il Crotalus oreganus è abbastanza raro tranne che durante le estati molto calde e asciutte, se le temperature sono sufficientemente elevate, è possibile vederlo anche di notte, le probabilità di imbattersi in uno di questi rettili aumentano al di fuori dei sentieri e il suo morso è velenoso nel 30-40% dei casi, infatti preferisce conservare veleno per predare invece che per difendersi. La Phrynossoma douglassi è visibile in estate anche se bisogna guardare con molta attenzione dato che si mimetizza molto bene con il terreno, a volte viene scambiata per un rospo per via del suo corpo schiacciato e largo. La Uta stansburiana è molto attiva in primavera, estate e autunno ed è molto diffusa all'interno del parco sotto i 2700 metri nelle zone con vegetazione rada e sui pendii rocciosi, nonostante l'elevata mortalità dei piccoli è molto comune grazie alla sua elevata capacità di riprodursi. Il Masticophis teaniatus è un colubridae non molto diffuso all'interno del parco, è più facile incontrarlo nella parte bassa del canyon, è possibile vederlo anche sulle piante in quanto si arrampica per cacciare uccelli. La salamandra tigre è la più grande salamandra vivente, è presente nello Swamp Canyon e nelle varie sorgenti presenti nel parco, le maggiori possibilità di avvistarla si hanno dopo forti piogge e di notte o al crepuscolo. ## Flora Il parco può essere diviso in due zone, un'area desertica situata a quote basse e un'area umida situata in quota sul plateau, dove le piogge sono più abbondanti e in estate le temperature sono più miti. Le foreste di abeti e pioppi dominano la parte superiore del Paunsaugunt Plateau, il pino giallo domina a quote medie e le foreste di pino e ginepro a basa quota dove sono diffusi anche la quercia di Gambel, i cactus e la yucca. L'abete del Colorado, l'albero simbolo dello Utah, si trova principalmente su suoli umidi vicino ai ruscelli tra i 2400 e i 2500 metri. Il Pinus longaeva e il Pinus aristata sono gli organismi viventi più longevi della terra, crescono sulle versanti di roccia aridi o sulle creste tra i 2280 e i 3500 metri, sono visibili lungo il Fairyland Loop Trail e il Bristlecone Loop Trail al Rainbow Point, gli esemplari più antichi del parco si trovano allo Yovimpa Point e la loro età stimata è di 1600 anni. L'abete di Douglas cresce sui suoli umidi ma ben drenati o in zone più aride ma ombreggiate, è abbastanza comune nel parco e il più famoso esemplare si trova in Wall Street lungo il Navajo Loop Trail. Il Pinus flexilis cresce sulle pareti di roccia arida e sulle vette delle montagne più alte dove molti altri alberi non riescono a sopravvivere, tra i 1500 e i 3650 metri, i suoi rami sono particolarmente flessibili così non spezzarsi sotto il peso della neve o a causa del vento, l'esemplare più famoso nel parco è quello visibile al Sunrise Point oltre la ringhiera protettiva. Il pino del Colorado cresce su terreni aperti e asciutti tra i 1500 e i 2100 metri, il sistema radicali raggiunge la stessa dimensione della parte superiore dell'albero, è facile vederlo a bassa quota lungo il canyon. Il pino giallo cresce in zone con piogge moderate ad altitudini fra 1220 e i 2700 metri, è uno dei pini più alti del sud ovest degli Stati Uniti, è molto comune nel parco e non è improbabile imbattersi in esemplari in parte bruciati, questo è dovuto agli incendi controllati appiccati dai ranger per simulare l'effetto del fuoco naturale sulla sopravvivenza di questa pianta e in generale della foresta, il fuoco infatti uccide piante che altrimenti andrebbero ad occupare l'habitat del pino giallo. Il pioppo tremulo cresce su suoli umidi ai bordi delle foreste di pini e abeti, è visibile lungo la strada che attraversa il parco a sud, le foto storiche del Bryce Canyon mostrano che in passato questo albero era molto più diffuso di oggi. Il ginepro delle Montagne Rocciose è visibile a bassa quota in aree molto assolate, sono caratteristici i suoi frutti blu ricoperti da uno strato di cera che permette di trattenere l'acqua. La Dasiphora fruticosa cresce nei prati subalpini al limite del bosco e nelle aree in vicinanze ai corsi d'acqua, i suoi fiori gialli sono visibili tra giugno e agosto e le sue foglie sono alimento per i cervi. La Castilleja parvula chiamata anche pennello del Bryce Canyon, è un raro membro della famiglia delle Scrophulariaceae che cresce solo in questo parco, è visibile lungo il Peekaboo Trail e il Queen's Garden Trail tra i detriti rocciosi in primavera. L'Iris missouriensis cresce nei prati aperti e umidi, questa pianta è molto tossica, le foglie hanno un'elevata concentrazione di un glicoside, l'irigenin 7-glucoside, che è velenoso sia per gli animali che per l'uomo, questo iris può essere visto in grandi gruppi a bassa quota. ## Geologia L'anfiteatro del Bryce Canyon è rivelatore di una lunga storia geologica di sedimentazione ed erosione. Il Bryce Canyon non è un vero canyon in quanto non è stato scavato da un corso d'acqua, l'acqua è stata però un fattore importante sotto forma di ghiaccio e di agente chimico. Per 200 giorni all'anno la temperatura oscilla intorno a 0 °C, durante il giorno l'acqua si infiltra nelle fratture della roccia, durante la notte si congela espandendosi del 9%. Sotto forma di ghiaccio l'acqua esercita una forte pressione sulla roccia che finisce per frantumarsi. In aggiunta le precipitazioni, che sono acide, sciolgono lentamente il calcare erodendo le cime e portando via i detriti. ### Hoodoos I camini delle fate, chiamati anche hoodoos sono guglie alte e sottili di roccia che si sollevano dalla base di bacini aridi e dei calanchi. Il parco del Bryce Canyon contiene la maggiore concentrazione al mondo di queste formazioni, sebbene siano comuni nella regione degli High Plateaus nell'Altopiano del Colorado e nella regione di Badlands nel Northern Great Plains. La differenza tra gli hoodoos e le spirali consiste nel fatto che i primi hanno un corpo che varia di spessore, assomigliando spesso a dei totem, mentre le seconde hanno una superficie più liscia e uno spessore che si assottiglia dal basso verso l'alto. Al Bryce Canyon i camini delle fate hanno un'altezza che va da 1,70 metri fino a 30 metri. Formati da strati di roccia sedimentarie di diversa durezza, le forme degli hoodoos sono scolpite dall'erosione. Il nome dato alla formazione rocciosa di cui gli hoodoos fanno parte, è la Formazione Claron. Questo strato è formato da diversi tipi di roccia, tra cui la siltite, l'arenaria e principalmente il calcare. Questa formazione si è originata tra i 30 e i 40 milioni di anni fa in un lago che copriva buona parte dello Utah occidentale. I minerali formatisi nei diversi tipi di roccia fanno sì che gli hoodoos abbiano diversi colori. Due diversi processi legati all'acqua contribuiscono alla creazione di queste formazioni rocciose. Il primo è il congelamento/scioglimento dell'acqua infiltrata nella roccia, il secondo è la pioggia. Piogge acide sciolgono lentamente gli strati di calcare e quando raggiungono gli strati di siltite e arenaria l'azione erosiva rallenta grazie alla maggiore resistenza di queste rocce all'attacco degli acidi. Molti degli hoodoos più resistenti hanno in cima uno strato di dolomia, questa roccia si dissolve molto lentamente, quindi protegge gli strati sottostanti di calcare. La velocità di erosione va da 0,6 metri a 1,3 metri ogni cento anni, di questo passo tra 3 milioni di anni il ramo orientale del fiume Sevier scorrerà attraverso l'anfiteatro e inizierà ad erodere la roccia finendo per formare un classico canyon. Il processo è inarrestabile, il solo camminare alla loro base contribuisce ad accelerare l'erosione. ### Pinne e Slot Canyon Le pinne sono stretti muri di roccia divisi da fratture o giunti. Man mano che la pioggia e l'erosione ingrandiscono queste fratture, si vengono a formare gli slot canyon. I giunti sono molto comuni in tutte le rocce sedimentarie e si formano nella stessa maniera in cui si originano le crepe nel fango mentre secca. Al Bryce Canyon i giunti sono sottoposti ad un ulteriore stress creato dell'enorme quantità di energia rilasciata durante i terremoti che si verificarono lungo la faglia di Paunsagunt e la faglia inversa di Ruby. Queste faglie sono attualmente dormienti ma alcuni milioni di anni fa la loro attività ha contribuito ad ampliare e a rendere più profondi i giunti. In inverno la neve che si scioglie penetra in questi giunti, di notte l'acqua ghiaccia e frattura la roccia in piccole parti. Nella tarda estate le regolari piogge pomeridiane contribuiscono a dilavare i detriti formatisi sotto l'azione del ghiaccio, venendo così a formare gli slot canyon. La continua distruzione della roccia dovuta all'azione del ghiaccio e della pioggia a volte porta alla formazione di finestre e hoodoos. ### Archi Gli archi o finestre sono buchi naturali che si formano lungo le fratture di muri di roccia sottili. Questi buchi devono avere un diametro di almeno 90 centimetri in due direzioni perpendicolari per assumere il nome di archi. Esiste una differenza tra archi e ponti da un punto di vista della loro formazione: i ponti sono scavati da acqua corrente invece gli archi sono scavati da qualunque altro elemento naturale. Al Bryce Canyon molti degli archi sono stati scavati da infiltrazioni di ghiaccio. Gli archi continuano ad ingrandirsi mano a mano che l'erosione procede, fino a quando la volta non collassa dando vita agli hoodoos. All'interno del parco ci sono centinaia di archi e il più grande ed anche più accessibile è il Natural Bridge che si trova a metà della strada principale. ### Grand Staircase Il Grand Staircase è un'immensa sequenza di strati sedimentari che si distende dal parco nazionale del Bryce Canyon al Grand Canyon passando attraverso il parco nazionale di Zion. Gli strati più vecchi di questa sequenza sono visibili al Grand Canyon, gli strati intermedi allo Zion e i più giovani sono visibili al Bryce Canyon. ## Attività Il parco riceve un numero inferiore di visitatori rispetto al Parco nazionale di Zion e al Grand Canyon a causa della sua distanza da importanti centri abitati. Il parco è aperto tutto l'anno, 24 ore al giorno. Il centro informazioni è aperto dalle 8 alle 20 da maggio a settembre, dalle 8 alle 18 ad ottobre, dalle 8 alle 16:30 da novembre a marzo e dalle 8 alle 18 ad aprile. Gli unici giorni di chiusura sono Natale e il giorno del Ringraziamento. In inverno alcune strade possono essere temporaneamente chiuse a causa delle tempeste di neve. L'ingresso al parco è a pagamento, ci sono tre campeggi e un hotel al suo interno, è anche possibile campeggiare liberamente nelle aree remote acquistando un apposito permesso dei ranger. È possibile muoversi all'interno del parco utilizzando la navetta che collega tutti i principali punti di interesse, il servizio è gratuito ma non obbligatorio, questo servizio rimane attivo da maggio a settembre. Molte delle strutture del parco sono state costruite tra il 1930 e il 1960, in alcune sono state abbattute le barriere architettoniche mentre per altre l'accesso è possibile solo se assistiti. Il centro informazioni è accessibile a tutti i visitatori come anche l'hotel. Gli animali domestici sono consentiti solo sulle strade del parco, nei parcheggi o nel campeggio ma devono sempre essere controllati fisicamente, non gli è invece consentito stare sui sentieri o fuori di essi, nei belvedere, nelle zone remote, sui mezzi pubblici o negli edifici. L'aria tersa e limpida aumenta la visibilità, inoltre il parco beneficia della sua posizione in quota e della distanza da centri abitati. Tutto ciò fa sì che le notti siano molto buie e sia così possibile vedere circa 7.500 stelle nelle notti senza luna, mentre di giorno la vista può spaziare fino a oltre 300 km. Ogni anno la Salt Lake Astronomical Society organizza un festival astronomico per celebrare la notte. Nei giorni di plenilunio vengono organizzate escursioni della lunghezza di 3,2 km e della durata di 2-3 ore per poter ammirare l'effetto spettrale delle ombre degli hoodoos al sorgere della luna piena. L'escursione guidata da un ranger è gratuita, l'iscrizione è obbligatoria e non si può prenotare. ### Sentieri Il parco ha molti sentieri che variano sia in lunghezza che in difficoltà, questi percorsi portano ad una serie di punti di osservazioni e a molte delle formazioni rocciose più famose. Mossy Cave (lunghezza 1,3 km): facile sentiero che porta nei pressi di una grotta e di una piccola cascata, attiva da maggio a ottobre. ### Passeggiate a cavallo È consentito l'uso di cavalli e dei muli in alcuni dei sentieri del parco, è proibito però addentrarsi nelle aree remote per trascorrervi la notte. Inoltre tutte le passeggiate a cavallo e coi muli devono essere autorizzate. All'interno del parco non vi sono strutture adatte ad accogliere cavalli durante la notte. Al centro informazioni sono disponibili mappe con riportati tutti i percorsi da compiere. ### Biking Le biciclette non sono autorizzate lungo i sentieri del parco ma possono solo percorrere la strada principale che lo attraversa. Bisogna tenere presente che il parco si trova tra i 2400 metri e i 2700 metri, quindi risulta più difficile l'attività fisica che a bassa quota. ## Clima Il Parco nazionale del Bryce Canyon si trova in una zona desertica in altura e in estate le temperature si avvicinano ai 30 °C, mentre in inverno le minime sono costantemente sotto lo 0 °C. Temperature in °C e precipitazioni in cm per mese : | Mese | Media Massima | Media Minima | Massima Assoluta | Minima Assoluta | Precipitazione Media | | - | - | - | - | - | - | | Gen | 4 | -13 | 17 | -34 | 4,3 | | Feb | 5 | -11 | 19 | -34 | 3,6 | | Mar | 8 | -8 | 24 | -25 | 3,6 | | Apr | 13 | -4 | 28 | -21 | 3 | | Mag | 19 | -1 | 32 | -15 | 2 | | Giu | 24 | 3 | 36 | -7 | 1,5 | | Lug | 28 | 8 | 36 | -4 | 3,6 | | Ago | 27 | 7 | 34 | -8 | 5,6 | | Set | 23 | 3 | 33 | -8 | 3,6 | | Ott | 17 | -2 | 29 | -19 | 3,6 | | Nov | 11 | -7 | 24 | -29 | 3 | | Dic | 6 | -12 | 19 | -31 | 4,1 | ## Galleria d'immagini * Queens Garden Trail * Queens Garden Trail * Bryce Canyon * Queens Garden Trail * Navajo Loop Trail * Ciaspolata al Bryce * Bryce Canyon
37,413
https://it.wikipedia.org/wiki/Valtorta
Valtorta
# Valtorta Valtorta (Altórta, Valtórta, Altòrta, Valtòrta in dialetto bergamasco) è un comune italiano di 246 abitanti della provincia di Bergamo in Lombardia. Situato in Val Stabina, laterale dell'alta Val Brembana, dista circa 50 chilometri a nord-ovest dal capoluogo orobico. Il territorio di Valtorta, avvolto nella Valle Stabina, è suddiviso in una serie di frazioni. Fornonuovo, Rava, Valtorta centro, Torre, Grasso, Cantello, Costa e Scasletto sono gli otto borghi che oggi caratterizzano il comune di Valtorta. ## Geografia fisica ### Territorio Il territorio, immerso nella valle Stabina, presenta notevoli proposte, adatte ad ogni tipo di utenza. Il turismo estivo offre opportunità adatte a tutte le esigenze, dall'esperto escursionista all'utente saltuario. Durante l'inverno numerose sono le piste da sci, che si spingono fino ai Piani di Bobbio, località posta sul confine con la Valsassina e la provincia di Lecco. ## Storia Piccolo borgo incastonato tra i monti, che deve l'origine del proprio toponimo alla conformazione tortuosa (valle tortuosa) che questa valletta possiede, non annovera episodi di spessore nella sua storia. È comunque usanza comune credere che tuttavia i primi insediamenti stabili in questa zona siano riconducibili all'epoca delle invasioni barbariche, quando le popolazioni soggette alle scorrerie si rifugiarono in luoghi remoti, al riparo dall'impeto delle orde conquistatrici. In particolar modo si presume che siano stati gli abitanti della vicina Valsassina ad arrivare per primi (presumibilmente attorno al VI secolo), come testimoniano alcuni toponimi uguali tra le due zone. In tal senso fu a lungo legata alla pieve di Primaluna, situata nella suddetta valle, con la quale il paese è collegato tramite i Piani di Bobbio, ora rinomata località turistica. Tuttavia in epoca medievale in questo piccolo borgo, unitamente al vicino comune di Cassiglio, si sviluppò una fiorente attività estrattiva di materiali come il ferro e l'argento, con il conseguente sviluppo di attività ad esse legate, quali la lavorazione del ferro in chiodi tramite magli azionati dai numerosi corsi d'acqua che attraversano il territorio comunale. Si narra che il ferro arrivasse dalla Valle di Scalve e dalla val Seriana, e per la sua lavorazione venisse impiegato un elevato numero di addetti. Lo sfruttamento di queste potenzialità mise questa piccola valle al centro delle mire delle signorie dei Torriani prima e dei Visconti poi. Il tutto continuò anche con l'arrivo della Serenissima, che, a differenza dei predecessori, garantì numerosi sgravi all'intera zona. In questo periodo nacque Girolamo Regazzoni, forse il paesano più importante della storia di questo piccolo borgo. Dopo essere emigrato a Venezia, allora il centro di ogni attività, venne eletto prima vescovo di Bergamo, poi nunzio apostolico a Parigi, partecipando pure al Concilio di Trento. Il termine della dominazione veneta ed il conseguente avvento della Repubblica Cisalpina portò grandi cambiamenti a Valtorta, che si trovò inglobato nel cantone dell'alta Valle Brembana, con capoluogo a Piazza, e si vide revocati numerosi privilegi che la Repubblica di San Marco aveva assicurato per secoli all'intera zona. Gli anni seguenti videro succedere alla dominazione francese quella austriaca, fino al 1859, quando nacque il Regno d'Italia. I tempi recenti non hanno segnalato episodi di particolare importanza, se non la tragedia causata da una slavina che, nel 1888, causò la morte di trenta persone nella contrada Torre. Il XX secolo vide la progressiva chiusura delle miniere, che diedero inizio ad un lento ma inesorabile processo di spopolamento. Questo venne parzialmente attenuato dallo sviluppo turistico che ha dato nuovo impulso all'economia locale, aiutata anche dal rilancio dei prodotti tipici locali, in particolar modo in ambito caseario. ### Simboli Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 25 febbraio 2008. «Partito semitroncato: il primo, di azzurro, al campanile di argento, coperto dello stesso, murato di nero, finestrato con la bifora, aperta del campo, fondato sulla pianura, di rosso; il secondo, di rosso, alla ruota meccanica di otto raggi e sedici denti, di argento; il terzo, inquartato di argento e di verde. Ornamenti esteriori da Comune.» Il gonfalone è un drappo di bianco con la bordatura di verde. Il campanile raffigurato è quello della chiesa trecentesca in contrada Torre; la ruota dentata simboleggia l'attività delle miniere, un tempo abbondanti, ed allude inoltre alagli ingranaggi dell'orologio posto all'ingresso del paese. L'inquartato di argento e di verde è il vecchio stemma comunale in uso prima dell'adozione di quello attuale. ## Monumenti e luoghi di interesse ### Architetture Religiose Di notevole interesse è la chiesa di Sant'Antonio Abate che, costruita nel XIV secolo, rappresenta uno degli esempi di chiesa medievale meglio conservata in tutta l'alta valle Brembana. Molto particolari, oltre allo stile romanico, sono il campanile a pianta quadrata con bifore ed i dipinti, da poco restaurati, sulle pareti esterne. È infine d'obbligo menzionare la chiesa parrocchiale che, dedicata a santa Maria Assunta, risale al XVII secolo. Riedificata nel corso del XX secolo, custodisce opere di notevole pregio, tra cui spiccano due polittici. Oltre alle chiese già menzionate precedentemente, che sono situate corrispettivamente nella frazione Torre (Chiesa di Sant'Antonio Abate) e in centro Valtorta (Chiesa di Santa Maria Assunta), è importante citare la presenza di alcune piccole chiesette localizzate nelle varie frazioni, che in passato costituivano la sede degli oratori. Presso Costa è situata la chiesa di Sant'Antonio di Padova e San Bernardo, risalente al 1683. La chiesetta di Cantello venne costruita in onore ai santi Rocco e Sebastiano e fu ultimata nel 1639, a seguito della peste del 1630. Di notevole interesse è anche la chiesa di San Lorenzo, localizzata nella parte superiore della frazione Rava ed è risalente all'Ottocento. È infine da ricordare la chiesa dell'Addolorata nel piccolo borgo di Fornonuovo. La chiesa venne completata nel 1753, ma fu distrutta a causa dell'alluvione del 29 giugno 1890. A seguito di questa catastrofe, venne ricostruita nel 1892 e restaurata nel 1956. ### Altro **Ecomuseo di Valtorta** Merita sicuramente una visita l'ecomuseo di Valtorta, voluto da Angela Marabese e famiglia, con l'intento di valorizzare le risorse del paese. La componente principale è il museo etnografico "Alta Valle Brembana", posto in quella che veniva definita come la casa della Pretura. Si tratta di un edificio medievale, un tempo sede della residenza del vicario, nonché casa comunale. Grazie a questo progetto sono stati ricostruiti ambienti tipici della zona, tra cui un mulino ad acqua, e sono stati raccolti numerosi attrezzi della quotidianità rurale. Si tratta di oggetti reperiti dalle persone del luogo, le quali si misero a cercare nelle soffitte e negli scantinati delle proprie abitazioni. Furono in grado di raccogliere un migliaio di oggetti, deposti in un primo momento nelle sale messe a disposizione dalla parrocchia e, solamente in seguito, all'interno del museo etnografico. Una volta terminato il materiale messo a disposizione dalla popolazione dei valtortesi, i promotori e gli appassionati iniziarono a cercare anche al di fuori del paese, per poi sistemare gli oggetti trovati all'interno del museo. In questo modo, il museo etnografico ricrea perfettamente una casa tradizionale altobrembana, mettendo in risalto gli ambienti tipici della cultural locale, che per secoli hanno rappresentato lo stile di ogni casa del posto. Dall'ingresso del museo, situato al pianterreno, si accede ad un ampio portico. Già in questo luogo è possibile osservare alcuni attrezzi usati un tempo per l'agricoltura, l'allevamento, la silvicoltura, così come strumenti per la pesca e la caccia. Dopo il portico, si accede alla stanza detta la stua, al centro della quale è posto il tipico focolare, con il paiolo di ghisa appeso al soffitto. Accanto a questa stanza, si trova la bottega del calzolaio. Sempre dal portico si ha la possibilità di entrare nell'antica stalla dei cavalli, dove è stata ricostruita la casera per la produzione del formaggio. Dal fondo del portico, tramite delle scale, si può salire al piano nobile, dove, con un ampio corridoio, si ha l'accesso a varie stanze, tra cui la cucina-soggiorno, la sartoria e la camera da letto. Con una scala di legno, si ha la possibilità di raggiungere il secondo piano, dove si trovano la bottega del falegname, un salone adibito alla lavorazione del ferro e uno dedicato alla tessitura. **Tombolata di Valtorta** La sera del 14 agosto di ogni anno, vigilia della festa comunale, viene organizzata all'interno del campo sportivo la tombolata annuale che solitamente riesce a coinvolgere persone provenienti anche al di fuori della Valtorta per via degli ingenti premi messi in palio. L'intero evento è per tradizione condotto dal Sindaco e, nonostante la capienza ridotta delle vie del paese, in alcune occasioni si sono raggiunte le 3000 presenze. Tra i premi più ambiti si ricordano un SUV, una crociera nei Caraibi, una motocicletta e una motofalciatrice. ## Società ### Evoluzione demografica Abitanti censiti ## Galleria d'immagini * S.Maria Assunta * S.Maria Assunta, parete esterna (XVI sec.) * Sant'Antonio Abate * Sant'Antonio Abate, interno * Panorama aereo dalla frazione Torre * Panorama aereo sulla piazza e chiesa S.Maria Assunta
3,139,235
https://it.wikipedia.org/wiki/Classe_Aquastrada_TMV_70
Classe Aquastrada TMV 70
# Classe Aquastrada TMV 70 La classe Aquastrada TMV 70 è una serie di quattro navi monocarena costruite dalla Rodriquez Cantieri Navali tra il 1998 e il 1999 commissionate dal Gruppo Tirrenia per essere utilizzate dalle società regionali di navigazione per collegare le isole minori con il Continente. Raggiungono la velocità massima di 32 nodi, lunghe 70 metri hanno 3 ponti, due per i passeggeri e uno per le auto, possono trasportare 550 passeggeri e 57 autovetture. Le unità sono Isola di Procida e Isola di Capri realizzate per la società campana Caremar originalmente per i collegamenti tra Napoli, Capri, Ischia e Procida e tra Anzio e Ponza, mentre Isola di Capraia per la società Tirrenia – Compagnia Italiana di Navigazione per il collegamento tra Termoli e le Isole Tremiti, l'Isola di Vulcano per la Siremar per i collegamenti tra Milazzo e le Isole Eolie. A giugno 2016, nel bacino di carenaggio dei cantieri Palumbo di Messina,l'Isola di Vulcano riceve la nuova livrea. Il 19 giugno 2023 a seguito delle precedenti vicende giudiziarie che hanno colpito la C&T isole minori l'Isola di Vulcano viene sottoposta a sequestro a tempo indeterminato. ## Unità della classe | Nome | Varo | Cantiere | Entrata in servizio | Rotta | Numero IMO | Proprietario | Note | | - | - | - | - | - | - | - | - | | Isola di Capri | 22 settembre 1998 | Rodriquez Cantieri Navali | 22 settembre 1998 | Golfo di Napoli | 9166170 | Caremar | Nel 2016 ha subìto importanti lavori di ristrutturazione. | | Isola di Capraia | 1999 | Rodriquez Cantieri Navali | 1999 | Golfo di Napoli | 9166182 | SNAV | Nel 2023 ha subito lavori importanti di ristrutturazione | | Isola di Procida | 1999 | Rodriquez Cantieri Navali | 1999 | Golfo di Napoli | 9166209 | Caremar | Nel 2015 ha subìto importanti lavori di ristrutturazione | | Isola di Vulcano | 1999 | Rodriquez Cantieri Navali | 1999 | In disarmo invernale a Messina | 9166194 | Siremar C&T Isole Minori. | Nel 2023 ha subito lavori importanti di ristrutturazione tra cui la sostituzione di un motore |
5,304,459
https://it.wikipedia.org/wiki/Niccol%C3%B2_Cassana
Niccolò Cassana
# Niccolò Cassana Niccolò Cassana, detto Nicoletto, (Venezia, 1659 – Londra, 1714) è stato un pittore italiano, attivo durante il periodo del tardo-barocco. ## Biografia ### La giovinezza Niccolò fu allievo del padre, il pittore genovese Giovanni Francesco Cassana (Genova, 1611 – Mirandola, 1691), che gravitava intorno al più noto Bernardo Strozzi. Niccolò aveva un fratello maggiore di un anno, Giovanni Agostino Cassana (n. forse Venezia, 1658 - m. Genova, 1720), detto l'abate Cassana, che fu anche lui pittore e si dedicò quasi esclusivamente alle nature morte e alla raffigurazione di animali. Non esistono molte notizie certe sugli anni della formazione di Niccolò, che comunque avvenne nell'ambito del gusto 'tenebroso' in voga a Venezia in quel periodo. Si dedicò prevalentemente all'esecuzione di "teste di carattere" e ritratti, mantenendosi nell'ambito del naturalismo seicentesco, ma fu autore anche di quadri sacri e di soggetto mitologico. È un dato di fatto che la produzione ritrattistica e quella delle "teste di carattere" del Cassana è oggi sufficientemente nota, anche se non così rilevante dal punto di vista quantitativo come la lunga operosità dell'artista potrebbe far supporre, mentre la conoscenza della sua attività come pittore di figura appare legata a pochissime opere. ### A Firenze e Londra Legato da un rapporto amichevole al Gran Principe Ferdinando de' Medici, il Cassana ebbe modo di operare anche a Firenze, facendosi apprezzare come ritrattista, ma anche come copista e restauratore. Un suo celebre restauro è stato l'allungamento di 50 cm per ogni lato della Pala Dei del Rosso Fiorentino, per permettere al dipinto di creare nella sala dov'era collocato un equilibrio con un dipinto del Fra Bartolomeo proveniente da San Marco e per creare maggior spazio alle figure nel dipinto, in linea con il gusto accademico del Seicento. Nel 1711 si trasferì a Londra, dove fu introdotto a corte. In Inghilterra immortalò personaggi della nobiltà inglese e anche la stessa regina Anna Stuart, la quale lo nominò suo primo pittore e gli garantì uno stipendio considerevole. Purtroppo niente rimane della sua attività del periodo londinese. Negli ultimi anni di vita l'artista aveva preso a bere e questo gli provocò problemi di salute sempre più gravi, fino alla morte, all'inizio del 1714, all'età di 54 anni. ### La rivalutazione dopo la metà del XX secolo A partire dagli anni ’70 del XX secolo la figura di Niccolò Cassana è stata oggetto di ricerche piuttosto approfondite, che hanno tratto origine dalla pubblicazione delle lettere a lui indirizzate dal Gran Principe Ferdinando de' Medici, rese note nel 1937 da Gino Fogolari. Il lavoro di alcuni studiosi dell'arte, in particolare Marco Chiarini, Franca Zava Boccazzi e Ugo Ruggeri, ha permesso di fare luce su diversi aspetti dell'attività dell'artista, contribuendo a fornire qualche chiarimento ed una sostanziale rivalutazione della sua operosità. Sul web è adesso possibile consultare l'Opera omnia di Niccolò Cassana in forma multimediale, che mostra tutte le opere attribuite all'artista (ultimo aggiornamento nel 2011), con le schede relative ad ognuna di esse. ## Galleria d'immagini * "Ritratto di Anna Maria Luisa de' Medici" (1700) * "Il Gran Principe Ferdinando de' Medici" (1687) * "Angiola Biondi, nana al servizio di Violante Beatrice di Baviera", (1707) * "Ritratto di Violante Beatrice di Baviera" * "Gian Gastone de' Medici" (1695 ca.) * Ritratto di gentiluomo in rosso Ca'Rezzonico Venezia
8,763,083
https://it.wikipedia.org/wiki/Iron_Man_%28Marvel_Cinematic_Universe%29
Iron Man (Marvel Cinematic Universe)
# Iron Man (Marvel Cinematic Universe) Tony Stark, anche noto con il suo alias, Iron Man, è un personaggio interpretato da Robert Downey Jr. nel media franchise del Marvel Cinematic Universe (MCU), basato sull'omonimo personaggio della Marvel Comics. Stark è un industriale, genio, inventore, eroe ed ex playboy a capo delle Stark Industries. All'inizio della serie è un mercante d'armi per l'esercito militare statunitense finché un'esperienza di rapimento lo porta a redimersi usando le sue capacità e risorse per costruire armature ultratecnologiche con cui difendere la Terra. Diventa poi uno dei membri fondanti e leader degli Avengers. A seguito del fallimento del suo programma Ultron, il conflitto interno agli Avengers causato dagli accordi di Sokovia e la scomparsa di metà dell'universo causata dal Blip di Thanos, Stark si ritira, sposa Pepper Potts e insieme a lei ha una figlia di nome Morgan. In seguito, Stark ritorna a far parte degli Avengers nella missione finale per far ritornare le persone scomparse. Scoperto come viaggiare nel tempo riesce insieme agli Avengers ad annullare le azioni di Thanos. Infine, Stark sacrifica la sua vita nel combattimento finale contro Thanos e la sua armata. Stark sceglie Peter Parker come suo successore. Stark è uno dei personaggi principali della "Saga dell'infinito" del MCU, essendo apparso in undici film dalla sua prima apparizione in Iron Man (2008). La sua caratterizzazione e la performance di Downey sono ritenuti i fattori che hanno cementato il successo del MCU e l'evoluzione di Stark nel corso della storia è spesso considerata l'arco narrativo distintivo della serie. Delle versioni alternative di Stark appaiono nella serie animata What If...?, con Mick Wingert come doppiatore, che riprende il suo ruolo dopo aver dato la voce al personaggio in media animati antecedenti al MCU. ## Biografia del personaggio Tony Stark nacque il 29 maggio 1970 a Manhattan, New York, da Howard Stark, famoso genio inventore e uomo d'affari, e Maria Stark (nata Carbonell), una socialite e filantropa di New York. Cresciuto sotto gli occhi del maggiordomo di famiglia Edwin Jarvis, la sua vita fu caratterizzata da una relazione fredda e priva di affetto con suo padre. Vedendo che il figlio poteva ottenere grandi cose, Howard cercò di ispirarlo con discorsi costanti sul suo ruolo nella creazione di Captain America; ciò non fece che amareggiare Stark, che sentì che suo padre fosse più orgoglioso delle sue creazioni che della sua famiglia. Dimostratosi un bambino prodigio, frequentò il Massachusetts Institute of Technology dai quattordici anni. Il 16 dicembre 1991, quando Stark aveva 21 anni, i suoi genitori andarono alle Bahamas, fermandosi al Pentagono per consegnare il Siero del supersoldato che Howard era riuscito a ricreare. Durante il viaggio entrambi rimasero uccisi in un incidente d'auto, che in seguito si rivelò essere un assassinio compiuto dal Soldato d'Inverno (controllato mentalmente dall'Hydra) inviato a rubare il siero. Di conseguenza, Stark ereditò l'azienda di suo padre. Nel corso degli anni divenne famoso come designer e inventore di armi e iniziò a condurre uno stile di vita da playboy. Nel 1999 partecipò a una conferenza a Berna dove incontrò gli scienziati Maya Hansen, inventrice dell'Extremis (un trattamento rigenerativo sperimentale) e Aldrich Killian. ### Ruolo di Iron Man Stark si reca nell'Afghanistan devastata dalla guerra con il suo amico e collega militare, il tenente colonnello James Rhodes, per dare una dimostrazione del suo nuovo missile "Jericho". Successivamente il convoglio che lo trasporta cade in un'imboscata e Stark viene gravemente ferito e imprigionato da un gruppo terroristico, i Dieci Anelli. Il medico Ho Yinsen, suo compagno di prigionia, gli impianta un elettromagnete nel petto per impedire ai frammenti di schegge di raggiungere il suo cuore e ucciderlo. Stark e Yinsen costruiscono segretamente un piccolo e potente generatore elettrico chiamato reattore Arc per alimentare l'elettromagnete di Stark e un'armatura potenziata. Quando i Dieci Anelli li attaccano Yinsen si sacrifica dando tempo a Stark di completare l'armatura e scappare sbaragliando tutti i nemici. Salvato da Rhodes, Tony torna in patria e annuncia che la sua azienda non produrrà più armi. Dopodiché costruisce una nuova armatura più sofisticata della precedente e un reattore Arc più potente. Stark scopre che Obadiah Stane è da lungo tempo un trafficante d'armi per criminali in tutto il mondo e sta pianificando di rimpiazzarlo come direttore delle Stark Industries. Stane tende un'imboscata a Tony a casa sua e gli prende il reattore Arc dal petto lasciandolo morire, ma Stark si salva recuperando il suo reattore Arc originale e lo usa per affrontare e sconfiggere Stane. Il giorno successivo, in una conferenza stampa, Tony rivela pubblicamente la sua identità di supereroe riconoscendosi come "Iron Man". Sei mesi dopo, Stark è diventato una star e usa la sua armatura di Iron Man per scopi pacifici rifiutandosi di vendere i suoi modelli al governo. Scopre però che il nucleo di palladio nel reattore Arc gli sta lentamente avvelenando il sangue, portandolo alla morte. Diventando sempre più depresso e spericolato per la sua morte imminente, Tony nasconde ciò ai suoi conoscenti; nomina Pepper Potts la nuova dirigente delle Stark Industries e gareggia al Gran Premio Storico di Monaco, venendo attaccato da Ivan Vanko che brandisce delle fruste elettrificate alimentate da un reattore Arc in miniatura. Tony lo sconfigge e successivamente, a quello che dovrebbe essere il suo ultimo compleanno, si ubriaca in pubblico con indosso un'armatura portando Rhodes a confiscargliene una per darla all'aviazione militare. Stark scopre un messaggio di suo padre consistente nel diagramma della struttura di un nuovo elemento che, sintetizzato, alimenta il reattore Arc al posto del palladio ripulendo il sangue di Tony. L'inventore ha poi modo di riappacificarsi con Rhodes sconfiggendo insieme Vanko e il suo alleato Justin Hammer e inizia una relazione con Pepper. ### La battaglia di New York Quando Loki, fratello adottivo di Thor, giunge sulla Terra minacciando il pianeta e i suoi abitanti, sequestrando il Tesseract da una struttura S.H.I.E.L.D., Nick Fury attiva l'iniziativa Vendicatori e l'agente Phil Coulson visita Stark per invitarlo a prenderne parte. Iron Man ferma Loki a Stoccarda con Steve Rogers e Natasha Romanoff e, successivamente, a loro si unisce Thor. Loki viene rinchiuso nell'Elivelivolo dello S.H.I.E.L.D., ma successivamente si libera scatenando Hulk, al che i supereroi capiscono che il suo piano è quello di sconfiggerli pubblicamente per convalidare sé stesso come governatore della Terra. Tony affronta Loki sulla Stark Tower, poi il dio apre un portale nel cielo con il Tesseract rilasciando il suo esercito di Chitauri. Mentre gli Avengers (a cui si è aggiunto Occhio di Falco) combattono gli alieni, il governo decide di lanciare un missile nucleare che distruggerà l'intera città pur di fermare l'invasione, al che Tony devia il missile lanciandolo nel portale per distruggere l'astronave madre dei Chitauri e ucciderli, quasi sacrificandosi; Hulk riesce a salvarlo prima che si schianti a terra quando l'armatura si disabilita. Stark sviluppa un disturbo da stress post-traumatico a causa della sua esperienza di quasi morte, nonché un senso di impotenza in seguito alla scoperta che esistono forze ben più potenti di lui. A causa di ciò, Tony passa notti insonni che passa irrequieto costruendo dozzine di armature di Iron Man, facendo nascere degli attriti con la fidanzata Pepper. Dopo che il suo amico Happy Hogan resta gravemente ferito in un attacco terroristico del criminale Mandarino, Tony sfida quest'ultimo in diretta televisiva dandogli l'indirizzo della sua villa, che poco dopo viene distrutta in un attacco. Stark è costretto a fuggire con la sua armatura e si schianta in una zona rurale del Tennessee, con l'armatura che perde energia impedendogli di tornare a casa e viene creduto morto dai media. Insieme a Rhodes, Tony rintraccia il Mandarino a Miami scoprendo che era solo Trevor Slattery, un attore ingaggiato dallo scienziato Aldrich Killian, creatore dell'A.I.M., il quale intende uccidere il presidente e ha rapito Pepper. Insieme a Rhodes e Potts, Stark salva il presidente e uccide Killian, dopodiché si ricongiunge con Pepper e si sottopone a un intervento chirurgico per rimuovere le schegge nel suo petto. ### Battaglia di Sokovia e guerra civile Tempo dopo, gli Avengers fanno irruzione in una struttura dell'Hydra dove si sono svolti degli esperimenti sui gemelli Pietro e Wanda Maximoff mediante lo scettro sequestrato a Loki. Wanda usa i suoi poteri su Tony, che ha una visione della Terra invasa da creature aliene e i suoi compagni morti. Sconvolto, Stark decide quindi di progettare un programma di difesa globale battezzato "Ultron", facendosi aiutare da Bruce Banner e utilizzando l'Intelligenza Artificiale scoperta nello scettro recuperato. Ultron però si rivela senziente e decreta che l'unico modo per salvare la Terra è sterminare l'umanità, quindi crea un esercito di droni e recluta di gemelli Maximoff. Gli Avengers tentano di fermarlo, ma Wanda sottomette la Vedova Nera, Thor e Captain America con visioni inquietanti, poi scatena Hulk che distrugge gran parte di una città prima che Tony riesca a fermarlo con l'Hulkbuster. Il gruppo si rifugia a casa di Barton per riprendersi e scopre da Nick Fury che Ultron si sta facendo costruire un corpo artificiale perfezionato. Riescono a recuperarlo e Tony e Bruce caricano segretamente J.A.R.V.I.S. nel corpo sintetico facendo nascere Visione. Gli Avengers si dirigono quindi a Sokovia per fermare Ultron con l'aggiunta di Visione, Rhodes e dei gemelli Maximoff, passati dalla loro parte dopo aver scoperto la follia di Ultron, riuscendo infine a distruggerlo. Circa un anno dopo, il segretario di Stato Thaddeus Ross informa gli Avengers che l'ONU ha preparato i cosiddetti "Accordi di Sokovia" per controllare l'operato dei supereroi. A causa del suo ruolo nella costruzione di Ultron e nella devastazione di Sokovia, Stark sostiene fermamente la supervisione che invece Rogers vorrebbe rifiutare considerandola un limite alla loro libertà di operato. Per una serie di circostanze tra cui la ricomparsa di Bucky Barnes, incastrato per un attacco terroristico, quest'ultimo, Captain America, Sam Wilson, Wanda Maximoff, Scott Lang e Occhio di Falco diventano ricercati; Tony e la fazione di Avengers concordante a firmare gli accordi (composta da lui, Visione, Vedova Nera, T'Challa, Rhodes e Peter Parker) si scontra con gli ex compagni in un aeroporto, ma durante il combattimento Steve e Bucky fuggono. Stark scopre che Bucky è stato incastrato e riesce a raggiungere lui e Rogers in una struttura dell'Hydra situata in Siberia dove scoprono che il vero terrorista è Helmut Zemo. L'uomo rivela a Tony che i suoi genitori furono uccisi da Bucky mentre era sotto il controllo mentale dell'Hydra e che Steve, pur sapendolo, non aveva detto nulla. Furioso, Tony li attacca finché non viene sconfitto da Rogers che gli lascia il suo scudo, costruito da Howard Stark. Stark inizia a fare da mentore al giovane Peter Parker ma afferma che non è ancora pronto a diventare un Avenger a tutti gli effetti. Cambia idea quando il ragazzo riesce a farsi valere fermando l'Avvoltoio, ma a questo punto è Parker a decidere di aspettare prima di diventare un supereroe a tempo pieno. Tony sfrutta l'occasione per fare una proposta di fidanzamento a Pepper. ### La guerra dell'infinito Qualche tempo dopo, Tony viene raggiunto dallo stregone Stephen Strange e da Bruce Banner, i quali lo avvertono che Thanos sta per arrivare sulla Terra a recuperare due delle Gemme dell'infinito per sterminare metà della popolazione dell'universo. Subito dopo giunge parte dell'Ordine Nero che vuole prendere la Gemma del tempo a Strange e, nello scontro che ne segue, lo stregone viene rapito e portato nello spazio seguito da Tony e dal sopraggiunto Peter Parker. Sconfitti i nemici, il trio si dirige sul pianeta natale di Thanos, Titano, dove incontra alcuni membri dei Guardiani della Galassia con cui stringono un'alleanza volta a fermare Thanos e strappargli il Guanto dell'infinito. Il titano riesce però a sopraffare il gruppo e ferisce gravemente Stark; Strange, che ha visto il futuro, consegna la Gemma del tempo al nemico in cambio della sopravvivenza di Tony. Thanos va poi sulla Terra dove recupera l'ultima Gemma e compie il suo piano. Su Titano, Tony e Nebula sono gli unici a sopravvivere. I due viaggiano alla deriva nello spazio finché non vengono salvati da Carol Danvers che li riporta sulla Terra. Scoperta l'impossibilità di porre rimedio alle azioni di Thanos, Tony decide di ritirarsi e va a vivere con Pepper, trascorrendo i successivi cinque anni con lei e avendo una figlia di nome Morgan. Quando Scott Lang torna dal Regno quantico propone di riportare tutti in vita recuperando le Gemme dell'infinito con dei viaggi nel tempo; inizialmente Tony rifiuta, ma esamina la questione in privato e trova un modo per viaggiare nel tempo, accettando quindi di assistere i compagni. In un viaggio negli anni settanta per recuperare la Gemma dello spazio, Tony ha modo di conversare con suo padre e riesce a riappacificarsi con la sua memoria. Tornati al presente Bruce usa le Gemme per riportare in vita le persone scomparse; sopraggiungono però il Thanos e la Nebula del 2014, che hanno scoperto il piano degli Avengers, e i due attaccano con il loro esercito scontrandosi con gli Avengers e tutti i loro alleati. Nel combattimento finale Tony si impossessa all'ultimo delle Gemme, e le usa per disintegrare il titano e il suo esercito. Gli effetti delle Gemme sul suo organismo sono però devastanti, e l'eroe muore assistito da Pepper, Rhodes e Peter Parker. In seguito si tiene un funerale in suo onore a cui partecipano tutti gli Avengers. Otto mesi dopo si scopre che Tony ha lasciato un paio di occhiali contenenti l'Intelligenza Artificiale E.D.I.T.H. a Peter, designando il ragazzo come suo successore. ## Versioni alternative Alcune versioni alternative di Tony Stark appaiono nella serie animata What If...?, che mostra un andamento alternativo di determinati eventi nel Marvel Cinematic Universe. * In un 2010 alternativo, Stark viene ucciso dopo un'iniezione di Natasha Romanoff volta a rallentare l'avvelenamento da palladio; successivamente si scopre che il responsabile è Hank Pym (impazzito dopo la morte di sua figlia Hope), il quale voleva impedire la formazione degli Avengers per vendicarsi di Nick Fury. * In un 2018 alternativo, un virus portato dal regno quantico da Hank Pym e Janet Van Dyne porta alla mutazione di gran parte della popolazione in zombi; Tony e gran parte degli Avengers vengono infettati nel tentativo di fermarli, portando in breve all'annientamento quasi totale del pianeta. Successivamente, Stark cerca di divorare Banner insieme a Strange e Wong (a loro volta zombie) ma viene disintegrato dalle formiche manipolate da Hope Van Dyne. * In un 2008 alternativo, Stark viene salvato dall'attentato dei Dieci Anelli da Erik Stevens detto "Killmonger", pertanto non subisce alcun cambiamento radicale che lo porti a diventare una persona migliore; tornato in patria, stringe amicizia con Killmonger e asseconda il suo desiderio di creare dei droni in vibranio da usare nelle guerre. Dopo aver scoperto che Rhodes è stato ucciso da Stevens, Stark cerca di ucciderlo con uno dei droni da loro costruiti, ma Killmonger riesce a sconfiggerlo e uccide Tony per fermentare una guerra tra Stati Uniti e Wakanda. * In un 2015 alternativo, Ultron riesce a trasferire con successo la propria coscienza nel corpo in vibranio di Visione; Stark viene ucciso dall'androide insieme a Rogers, Thor e Banner, senza riuscire a impedirgli di scatenare la sua opera di distruzione anche nel resto dell'universo. * In un 2018 alternativo, Stark fa squadra con Gamora, la quale è riuscita a uccidere Thanos, per fermare Infinity Ultron. * In un 2012 alternativo, dopo aver distrutto la nave madre dei Chitauri ponendo fine alla battaglia di New York, Stark finisce sul pianeta Sakaar, dove viene fatto prigioniero dal Gran Maestro. Decide di ribellarsi insieme a Valchiria e Korg, ma si trova a dover affrontare Gamora, assassina inviata da Thanos per ucciderlo come vendetta per aver fermato l'invasione. Tony e i suoi alleati riescono a sconfiggere il Gran Maestro, liberando Sakaar, e Stark convince Gamora a distaccarsi da suo padre, assistendola nell'uccisione di Thanos. ## Concezione e sviluppo A metà degli anni 2000, con una serie di film realizzati da altre proprietà Marvel concesse in licenza ad altri studi, Kevin Feige si accorse che la Marvel possedeva ancora i diritti dei membri principali degli Avengers, incluso Iron Man. Feige, un "fanboy" autoproclamato, immaginava di creare un universo condiviso proprio come avevano fatto i creatori Stan Lee e Jack Kirby con i loro fumetti all'inizio degli anni '60. Jon Favreau, che venne selezionato per dirigere il primo film di Iron Man, sentiva che il passato travagliato di Downey lo rendeva una scelta appropriata per la parte, e che l'attore poteva rendere Stark un "simpatico stronzo", ma anche rappresentare il suo autentico viaggio emotivo una volta conquistato il pubblico. Favreau fu attratto da Downey anche per la sua interpretazione in Kiss Kiss Bang Bang; Downey conversò spesso con il regista di quel film, Shane Black, sulla sceneggiatura e sui dialoghi di Iron Man. ## Caratterizzazione ### Aspetto e personalità Downey aveva un ufficio accanto a Favreau durante la pre-produzione del film Iron Man, il che gli ha permesso un maggiore coinvolgimento nella scrittura della sceneggiatura, soprattutto aggiungendo umorismo al tono del film. Downey ha spiegato "Quello che di solito odio di questo genere di film [di supereroi] è quando improvvisamente il tizio che stanno approfondendo si trasforma in Dudley Do-Right, e poi dovresti accettare tutto il suo "andiamo a fare qualcosa di buono!". Quella cosa alla Eliot Ness con un mantello. Quello che era veramente importante per me era che [Tony] non cambiasse così tanto da diventare irriconoscibile. Quando qualcuno era uno sbruffone e non poi lo è più, ci si aspetta che abbia ancora il senso dell'umorismo". Per prepararsi al ruolo, Downey trascorse cinque giorni alla settimana facendo allenamento coi pesi e praticò arti marziali per rimettersi in forma; il che, secondo lui, gli giovò perché "è difficile non avere un crollo mentale... dopo circa diverse ore in quella tuta. Sto richiamando ogni momento terapeutico a cui riesco a pensare solo per riuscire a passare la giornata". In Iron Man 2, Stark deve lottare per tenere la sua tecnologia fuori dalle mani del governo. Downey e Favreau, a cui era stata consegnata una sceneggiatura e che aveva lavorato al primo film, concepirono la storia del film loro stessi. Sul fatto che Stark sia un eroe, Downey disse: "È un po' eroico, ma principalmente a suo modo. Quindi penso che abbia probabilmente un po' di complesso dell'impostore e, non appena ha detto "Io sono Iron Man - ", ora si sta chiedendo davvero cosa significhi. Se hai tutte queste comodità come lui e il pubblico è dalla tua parte e hai immensa ricchezza e potere, penso che sia troppo isolato per stare davvero bene". The Avengers ha introdotto il ruolo di Stark come un membro di una squadra di eroi che devono unirsi per difendere la Terra da un'invasione aliena guidata da Loki. Downey inizialmente spinse il regista Joss Whedon a rendere Stark il protagonista del film: "Beh, ho detto, 'Devo essere nella sequenza di apertura. Non so a cosa stai pensando, ma Tony deve guidare questo progetto.' E lui era tipo, "Okay, proviamolo". L'abbiamo provato e non ha funzionato, perché questa era una cosa diversa: la storia, l'idea e il tema sono il tema, e tutti sono solo un braccio dello stesso polpo". A proposito dell'evoluzione del personaggio dai film precedenti, Downey disse: "Iron Man era una storia delle origini, era la sua stessa epifania e una sorta di redenzione. Iron Man 2 è tutto incentrato sul non essere un'isola, affrontare le questioni legate al passato e fare spazio per gli altri... In The Avengers, lo si è inserito con gli altri". Al culmine del film, Stark guida un missile nucleare attraverso un portale interstellare per distruggere la principale nave aliena, dimostrando la volontà di sacrificare la propria vita per salvare la Terra. In Iron Man 3, Stark fatica a venire a patti con la sua esperienza di premorte in The Avengers e soffre di attacchi di panico. Nel realizzare un terzo film di Iron Man, Downey disse: "La mia sensazione è che dobbiamo lasciare tutto in campo, qualunque cosa significhi. Puoi scegliere diversi punti di partenza da qui". In seguito a The Avengers, Downey disse che "hanno cercato di essere pratici, in un mondo post- Avengers. Quali sono le sue sfide ora? Quali sono i limiti che potrebbero essere posti su di lui? E che tipo di minaccia lo porterebbe, come al solito, a ignorare questi limiti?". Lo sceneggiatore Drew Pearce paragonò Stark in Iron Man 3 a un James Bond americano, essendo entrambi "eroi con un senso del pericolo e imprevedibilità su di loro" anche se Stark era un "agente libero" invece di una figura autoritaria come Bond. Ha anche paragonato Tony ai protagonisti di film degli anni '70 come Il braccio violento della legge dove "le idiosincrasie degli eroi sono ciò che li rendono così eccitanti". In Avengers: Age of Ultron, Stark è diventato il finanziatore degli Avengers. Sul modo in cui il suo personaggio si è evoluto dopo gli eventi di Iron Man 3, Downey sostenne: "Penso che si renda conto che realizzare uno scudo di armature intorno al mondo - che è quello che ha fatto - ancora non ha funzionato [...]. Quindi la sua attenzione è più su come possa realizzarlo in modo che non ci siano problemi. Una sorta di buttafuori del nostro pianeta. Questa è la grande idea". Gli eventi di Age of Ultron portano direttamente al conflitto di Captain America: Civil War, in cui Stark guida una fazione di Avengers a sostegno della regolamentazione degli individui con superpoteri. Anthony Russo disse che l'egemonia di Stark ha permesso agli scrittori "di portarlo a un punto della sua vita in cui era disposto a sottomettersi a un'autorità, dove sentiva che era la cosa giusta da fare". Joe Russo ha aggiunto che a causa delle visioni che Stark viste in Age of Ultron, ha sviluppato un complesso di colpa che "lo spinge a prendere decisioni molto specifiche", definendo il suo arco emotivo "molto complicato". Il personal trainer di Downey, Eric Oram, dichiarò che il trucco per mettere Rogers contro Stark, "è mostrare Iron Man che usa la" forza minima "necessaria per vincere la battaglia". La Marvel inizialmente voleva che la parte di Downey fosse più piccola in Civil War, ma "Downey voleva che Stark avesse un ruolo più sostanziale nella trama del film". Variety notò che Downey avrebbe ricevuto una paga di oltre 40 milioni di dollari per la sua partecipazione, oltre a un pagamento aggiuntivo se il film avesse superato Captain America: The Winter Soldier con gli incassi, poiché la Marvel avrebbe attribuito quel successo alla presenza di Downey. In Spider-Man: Homecoming, Stark è il mentore di Peter Parker ed è il creatore del Damage Control. Il presidente della Sony Pictures Motion Picture Group Thomas Rothman osservò che, oltre al vantaggio commerciale della presenza di Downey nel film, l'inclusione di Stark è stata importante per il rapporto stabilito tra lui e Parker in Captain America: Civil War. Watts lo notò dopo le azioni di Stark in Civil War, di introdurre Parker alla vita degli Avengers, ritenendo che "ci sono molte ripercussioni in questo. È un primo passo verso Tony come una sorta di figura di mentore? È a suo agio con questo ruolo?". Il co-sceneggiatore Jonathan Goldstein paragonò Stark al personaggio del padre di Ethan Hawke in Boyhood. Downey ha ripreso il ruolo in Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Il regista di Iron Man 3 Shane Black dichiarò nel marzo 2013 che "Ci sono state molte discussioni al riguardo: 'È questo l'ultimo Iron Man per Robert [Downey Jr.]?' Qualcosa mi dice che non sarà così, e [lui] tornerà in un quarto o in un quinto capitolo". Il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige affermò che il personaggio di Stark sarebbe continuato a essere presente nell'universo cinematografico Marvel indipendentemente dal coinvolgimento di Downey. Sempre a marzo, Downey dichiarò di essere disponibile a estendere il suo contratto, affermando che "ci sono un paio di altre cose che dobbiamo fare" con il suo personaggio. Nel giugno 2013, quando Downey firmò per tornare come Iron Man in Avengers: Age of Ultron, firmò anche per un terzo film di Avengers. In un'intervista del luglio 2014 durante le riprese di Age of Ultron, Downey espresse il suo interesse a continuare a interpretare Iron Man. "Dipende da Kevin [Feige] e Ike [Perlmutter] e se la Disney ci viene incontro con qualche proposta, e sta a noi essere d'accordo o in disaccordo. Quando le cose vanno alla grande, c'è molto accordo." Nell'aprile 2016, Downey si dichiarò disponibile ad apparire in un potenziale quarto film di Iron Man, dicendo "Potrei farne un altro". Il contratto Marvel di Downey è scaduto dopo Avengers: Endgame, film in cui Stark perde la vita ed esce di scena. Il senso della moda di Stark si è evoluto nel corso dei film, inizialmente descritto come "tristemente semplice... per lo più jeans, camicie e canottiere cadenti, con un abito occasionale", ma migliorando dal primo film di Avengers e diventando più sofisticato da Civil War, mentre Stark matura e accetta una maggiore responsabilità con le conseguenze delle sue azioni. Downey espresse il desiderio che il suo guardaroba riflettesse il fatto che "sai ancora che è Tony Stark, e sai ancora che è l'uomo più ricco del mondo". L'abbigliamento di Stark è stato descritto come un'alternanza tra "un completo con alcune sfumature" nel suo look aziendale, o una t-shirt, jeans, e un reattore Arc "per il suo tempo libero". Il suo senso della moda è stato definito "in parte boss della mafia e in parte membro del cast di The Big Bang Theory", alternando abiti gessati squadrati e t-shirt vintage ironiche. ### Armature ed effetti speciali Tony Stark indossa numerose armature diverse nelle sue apparizioni nel MCU. Per Iron Man, Stan Winston e la sua compagnia hanno costruito versioni in metallo e gomma delle varie armature presenti nel film, mentre l'artista di fumetti di Iron Man Adi Granov ha progettato la Mark III con l'illustratore Phil Saunders. l'Industrial Light & Magic ha creato le armature digitali nel film. Per aiutare ad animare gli abiti più complessi, a volte le immagini venivano registrate facendo indossare a Downey solo l'elmo, le maniche e il pettorale del costume sopra una tuta di cattura del movimento. Per Iron Man 2 l'ILM fece di nuovo la maggior parte degli effetti, con l'aggiunta della Double Negative. Durante le riprese di The Avengers, la Weta Digital assunse l'incarico di animare Iron Man durante lo scontro nella foresta con Thor. Per Iron Man 3 la Digital Domain, Scanline VFX e Trixter lavorarono su inquadrature separate con l'armatura Mark 42, usando con diversi modelli digitali. Gli studi condivisero alcuni dei loro file per garantire la coerenza tra gli scatti. Per le armature Mark 42 e di Iron Patriot, furono costruiti abiti parziali da indossare sul set. ## Differenze dai fumetti La storia delle origini di Iron Man è stata modernizzata per i film. Nei fumetti Stark diventa Iron Man in seguito di un'esperienza di rapimento durante la guerra del Vietnam, mentre nei film ciò avviene nella guerra in Afghanistan. Jarvis, nei fumetti, è il maggiordomo di famiglia, mentre nei film J.A.R.V.I.S. è un'intelligenza artificiale creata da Stark, sebbene ancora ispirata al maggiordomo dell'infanzia del miliardario che si rivela essere morto prima dell'inizio della storia. Stark procede anche attraverso i primi modelli della sua armatura per raggiungere l'ormai iconico schema di colori rosso e oro molto più rapidamente dei fumetti, dove inizialmente è di metallo argentato. La personalità di Stark è basata sulla versione Ultimate Comics. La versione I.A. di Jarvis viene caricata da Stark su un corpo artificiale e diventa Visione. Nei film, Visione è creato da Stark e Banner per contrastare Ultron. Nei fumetti, invece, Ultron è creato da un membro diverso degli Avengers, Hank Pym; proprio alcuni aspetti della personalità di Pym sono integrati in questa versione di Stark, come il desiderio di ottenere la pace globale. Un'altra differenza nei film è la storia d'amore tra Stark e Pepper Potts: nei fumetti Potts ha sentimenti non corrisposti per Stark e alla fine si sposa con l'autista e guardia del corpo di Tony, Happy Hogan. Un nuovo approccio estraneo ai fumetti è il rapporto tra mentore-allievo di Stark con Peter Parker. In Ultimate Comics, Stark e Parker non vanno oltre la normale relazione allenatore-apprendista; invece, nel MCU, Stark è anche il creatore di diversi modelli dei costumi di Spider-Man di Parker, a differenza dei fumetti in cui gli fabbrica solo l'armatura di Iron Spider, mentre Parker si fabbrica le altre da solo. Stark ha anche dimostrato di avere una storia passata con i nemici di Parker l'Avvoltoio e Mysterio; entrambi sono diventati criminali a causa dell'azione indiretta di Tony, l'Avvoltoio dopo aver perso il posto a causa di Stark e Mysterio dopo essere stato licenziato dall'inventore per squilibrio mentale. Comunque, Iron Man non arriva mai ad affrontarli ma invece è Spider-Man a sconfiggerli. Il Mandarino, un nemico ricorrente di Iron Man nei fumetti, si rivela essere solo un attore che interpreta il personaggio; la vera mente criminale dietro le sue azioni è Aldrich Killian, che nei fumetti ha un ruolo minore. Nel cortometraggio Viva il Re si scopre che il Mandarino è una persona reale, facendo il suo esordio come antagonista nel film Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli, dopo la morte di Iron Man. ## Accoglienza L'interpretazione di Downey del personaggio è stata accolta positivamente da fan e critici. Roger Ebert ha elogiato la performance di Downey in Iron Man, affermando che "Alla fine della giornata è Robert Downey Jr. che alimenta il decollo separandolo dalla maggior parte degli altri film di supereroi". Frank Lovece di Film Journal International, un ex fumettista dei Marvel Comics, ha elogiato il fatto che Iron Man 2 "non mostra un uomo cambiato. Dentro il metallo, l'umanità imperfetta cresce ancora di più, e domande stimolanti sull'identità incontrano la tecno-fantasia fatta in carne". Per The Avengers, Joe Morgenstern del The Wall Street Journal, nonostante i complimenti per la performance di Downey, affermò di aver preferito il suo lavoro in Iron Man rispetto a quello in The Avengers: "Il suo Iron Man è certamente un giocatore di squadra, ma il signor Downey viene alla festa con due superpoteri insuperabili: l'essere un personaggio di consolidata raffinatezza - l'industriale / inventore Tony Stark, un uomo di mondo dalla lingua tagliente - e la sua presenza di argento vivo che trova la sua migliore espressione nell'autoironia". Nella sua recensione di Avengers: Endgame, Morgenstern ha lodato sia l'attore che il personaggio, elogiando "Il Tony Stark sorprendentemente intelligente di Robert Downey Jr." che, insieme al Captain America di Chris Evans e al Thor di Chris Hemsworth, ha contribuito a creare "il sentimento familiare... di quel film... perché il debutto dei suoi membri più importanti rimane vivo fino ad oggi". Nel 2015, Empire ha nominato Tony Stark il 13º personaggio cinematografico più grande di tutti i tempi. Nel 2019, dopo la morte di Stark in Avengers: Endgame, una statua che rappresenta il personaggio nella sua armatura di Iron Man è stata eretta a Forte dei Marmi, in Italia. ### Riconoscimenti Downey ha ricevuto numerose candidature e premi per la sua interpretazione di Tony Stark. In particolare, ha vinto tre volte il Saturn Award come miglior attore, ottenendo il record di quattro vittore (aveva già vinto il premio per 4 fantasmi per un sogno del 1993); è anche il record di maggiori vittorie per l'interpretazione dello stesso personaggio, a pari merito con Mark Hamill con la sua interpretazione di Luke Skywalker. | Anno | Film | Premio | Categoria | Risultato | | - | - | - | - | - | | 2008 | Iron Man | Teen Choice Awards | Miglior attore in un film d'azione/avventura | Candidato | | 2008 | Iron Man | Scream Awards | Miglior attore in un film di fantascienza/azione | Vincitore | | 2008 | Iron Man | Scream Awards | Miglior supereroe | Candidato | | 2009 | Iron Man | People's Choice Awards | Miglior attore maschile in un film d'azione | Candidato | | 2009 | Iron Man | People's Choice Awards | Miglior attore in un film | Candidato | | 2009 | Iron Man | People's Choice Awards | Miglior supereroe | Candidato | | 2009 | Iron Man | Empire Awards | Miglior attore | Candidato | | 2009 | Iron Man | MTV Movie Awards | Migliore performance maschile | Candidato | | 2009 | Iron Man | Saturn Awards | Miglior attore | Vincitore | | 2010 | Iron Man 2 | Teen Choice Awards | Miglior attore in un film di fantascienza | Candidato | | 2010 | Iron Man 2 | Teen Choice Awards | Miglior ballo in un film | Candidato | | 2010 | Iron Man 2 | Teen Choice Awards | Miglior combattimento in un film | Candidato | | 2010 | Iron Man 2 | Scream Awards | Miglior attore in un film di fantascienza | Candidato | | 2010 | Iron Man 2 | Scream Awards | Miglior supereroe | Vincitore | | 2011 | Iron Man 2 | People's Choice Awards | Miglior attore in un film | Candidato | | 2011 | Iron Man 2 | People's Choice Awards | Miglior attore in un film d'azione | Candidato | | 2011 | Iron Man 2 | People's Choice Awards | Miglior team in un film | Candidato | | 2011 | Iron Man 2 | MTV Movie Awards | Superduro | Candidato | | 2011 | Iron Man 2 | Saturn Awards | Miglior attore | Candidato | | 2012 | The Avengers | Teen Choice Awards | Miglior attore in un film fantascientifico/fantasy | Candidato | | 2012 | The Avengers | Teen Choice Awards | Miglior attore di film estivi (Choice Summer Movie Actor) | Candidato | | 2013 | The Avengers | People's Choice Awards | Miglior attore in un film | Vincitore | | 2013 | The Avengers | People's Choice Awards | Miglior attore in un film d'azione | Candidato | | 2013 | The Avengers | People's Choice Awards | Miglior supereroe in un film | Vincitore | | 2013 | The Avengers | Critics' Choice Awards | Miglior attore in un film d'azione | Candidato | | 2013 | The Avengers | Kids' Choice Awards | Miglior uomo spaccaossa | Candidato | | 2013 | The Avengers | Empire Awards | Miglior attore | Candidato | | 2013 | The Avengers | MTV Movie Awards | Miglior coppia | Candidato | | 2013 | The Avengers | MTV Movie Awards | Miglior combattimento | Vincitore | | 2013 | The Avengers | MTV Movie Awards | Miglior eroe | Candidato | | 2013 | Iron Man 3 | Teen Choice Awards | Miglior attore in un film d'azione | Vincitore | | 2013 | Iron Man 3 | Teen Choice Awards | Miglior attore in un film fantascientifico/fantasy | Candidato | | 2013 | Iron Man 3 | Teen Choice Awards | Miglior chimica nel film (Choice Movie: Chemistry) | Candidato | | 2014 | Iron Man 3 | People's Choice Awards | Miglior attore in un film | Candidato | | 2014 | Iron Man 3 | People's Choice Awards | Miglior coppia in un film | Candidato | | 2014 | Iron Man 3 | People's Choice Awards | Miglior attore in un film d'azione | Vincitore | | 2014 | Iron Man 3 | Critics' Choice Awards | Miglior attore in un film d'azione | Candidato | | 2014 | Iron Man 3 | Kids' Choice Awards | Miglior uomo spaccaossa | Vincitore | | 2014 | Iron Man 3 | Kids' Choice Awards | Miglior attore | Candidato | | 2014 | Iron Man 3 | MTV Movie Awards | Miglior eroe | Candidato | | 2014 | Iron Man 3 | Saturn Awards | Miglior attore | Vincitore | | 2015 | Avengers: Age of Ultron | Teen Choice Awards | Miglior attore in un film fantascientifico/fantasy | Candidato | | 2016 | Avengers: Age of Ultron | People's Choice Awards | Miglior attore in un film | Candidato | | 2016 | Avengers: Age of Ultron | People's Choice Awards | Miglior attore in un film d'azione | Candidato | | 2016 | Avengers: Age of Ultron | Kids' Choice Awards | Miglior attore cinematografico | Candidato | | 2016 | Avengers: Age of Ultron | MTV Movie Awards | Miglior combattimento | Candidato | | 2016 | Captain America: Civil War | Teen Choice Awards | Miglior attore in un film fantascientifico/fantasy | Candidato | | 2016 | Captain America: Civil War | Teen Choice Awards | Miglior intesa in un film | Candidato | | 2017 | Captain America: Civil War | People's Choice Awards | Miglior attore in un film | Candidato | | 2017 | Captain America: Civil War | People's Choice Awards | Miglior attore in un film d'azione | Vincitore | | 2017 | Captain America: Civil War | Kids' Choice Awards | Miglior attore | Candidato | | 2017 | Captain America: Civil War | Kids' Choice Awards | Migliori amici-nemici | Candidato | | 2017 | Captain America: Civil War | Kids' Choice Awards | #Squad (#Squadra) | Candidato | | 2018 | Avengers: Infinity War | Teen Choice Awards | Miglior attore in un film d'azione | Vincitore | | 2018 | Avengers: Infinity War | People's Choice Awards | Miglior attore in un film del 2018 | Candidato | | 2019 | Avengers: Infinity War | Kids' Choice Awards | Miglior supereroe | Vincitore | | 2019 | Avengers: Endgame | MTV Movie & TV Awards | Miglior eroe | Vincitore | | 2019 | Avengers: Endgame | Teen Choice Awards | Miglior attore in un film d'azione | Vincitore | | 2019 | Avengers: Endgame | Saturn Awards | Miglior attore | Vincitore | | 2019 | Avengers: Endgame | People's Choice Awards | Miglior attore in un film del 2019 | Vincitore | | 2019 | Avengers: Endgame | People's Choice Awards | Miglior attore in un film d'azione del 2019 | Candidato |
525,575
https://it.wikipedia.org/wiki/Lavagnese_1919
Lavagnese 1919
# Lavagnese 1919 L'Unione Sportiva Dilettantistica Lavagnese 1919, meglio nota semplicemente come Lavagnese, è una società calcistica italiana con sede a Lavagna (GE). Ha disputato il campionato di Eccellenza ligure vincendo i play-off nazionali ottenendo la promozione in Serie D. Gioca le gare interne allo Stadio Edoardo Riboli di Lavagna. ## Storia ### Le origini Nel 1907 si costituisce a Lavagna la Società Giovane Sport che assorbe il Comitato per i festeggiamenti del XX Settembre (originatosi dopo il 1870 a ricordo della presa di Porta Pia) con prevalenti attività rivolte all'atletica leggera, pesante e al ciclismo. Di lì a poco sorge il Circolo Giovanile, tra i due sodalizi non corre buon sangue per motivi campanilistici, ma nel 1919 i riflessi della guerra terminata vittoriosamente contribuiscono a suscitare un reciproco desiderio di affratellarsi al fine di potenziare lo sport cittadino. Nel 1914 e nel 1915 vengono ad esempio disputate alcune gare amichevoli contro la Ruentes Rapallo e contro l'Ardita Juventus da prima dalla Giovane Sport e poi da una fantomatica Pro Lavagna nata probabilmente dai primi esperimenti di unione cittadina. Nel 1919 sono sempre più frequenti le gare amichevoli disputate dal Circolo Giovanile Lavagna: il 27 aprile contro il 90º Fanteria Chiavari, il 4 maggio contro la Stella Sportiva di Zoagli (2-0), il 18 maggio contro la Ruentes Rapallo (1-2) e il 25 maggio contro l'Entella Chiavari (2-5). In un primo tempo la data di nascita della Unione Sportiva Lavagnese sembrava essere il 15 luglio 1918, ma da testimonianze umane e in mancanza di un vero documento ufficiale precedente, la data viene fissata al 19 giugno 1919. ### La Serie C Nel 1948 raggiunge il primo traguardo importante: terza nel girone B della Serie C Nord. Secondo il regolamento la prima squadra di ogni girone, poi diventate due a fine stagione, hanno diritto all'ingresso nella nuova C gestita dalla Lega Nazionale: arrivando terza la Lavagnese non centra quindi l'obiettivo salvezza. Da quel momento inizia un periodo buio per la Lavagnese, che inizia a disputare i campionati regionali inferiori quali Promozione Interregionale e Prima Categoria. ### Vent’anni di Serie D Dal 2002-2003 partecipa consecutivamente al campionato dilettantistico di Serie D. Nella stagione 2007-2008 la Lavagnese disputa un ottimo campionato finendo al 4º posto che vale la qualificazione ai play-off per arrivare in Serie C2. I play-off non sono però favorevoli alla squadra bianconera che perde per 1-0 la semifinale contro la Pro Belvedere Vercelli, finendo così la sua corsa. La stagione 2008-2009 si apre bene per i liguri che, dopo 6 giornate si ritrovarono terzi in campionato a pari punti con il Derthona (2º) e a un solo punto dalla Biellese (1ª), ma si rivela un fuoco di paglia dato che la Lavagnese non riesce a mantenere questo ritmo e si deve accontentare di una salvezza con il 10º posto finale. Nella stagione 2011-2012 si qualifica come 5ª nella stagione regolare, partecipando ai play-off del girone e vincendoli grazie ad un 1-0 sul campo del Chieri e uno 4-0 su quello del Santhià, accedendo alla fase nazionale per la prima volta nella sua storia. L'avventura nei play-off si conclude al quarto turno con la sconfitta per 1-0 contro il Cosenza Calcio. Nelle successive due stagioni arriva alla seconda fase dei play-off mentre nel 2014-2015 si classifica 9ª con la bandiera Gabriele Venuti che a fine stagione si ritira dal calcio giocato all'età di 37 anni dopo 20 anni di attività di cui 11 alla Lavagnese. Nell'ottobre dello stesso anno annuncia il ritiro un altro grande del calcio locale: Paolo Livellara, difensore classe 1980 con alle spalle 5 stagioni e 133 presenze e 9 gol con la maglia bianconera il quale viene inserito nell'organigramma tecnico del settore giovanile. La stagione 2015-2016 é una delle migliori in Serie D per la Lavagnese che raggiunge il 3º posto assoluto alle spalle di Sporting Bellinzago e Caronnese perdendo proprio contro quest'ultima la finale play-off. Nonostante la Lavagnese sia la prima ripescabile delle non aventi diritto e molte di queste non accettino il ripescaggio, il team del Presidente Compagnoni conferma la categoria e disputa il 15º campionato consecutivo in Serie D. Nell'estate del 2016, dopo 7 stagioni in bianconero e la conquista della qualificazione a ben quattro edizioni dei play-off nazionali, le strade di mister Andrea Dagnino e della Lavagnese si dividono. Il nuovo tecnico per la stagione 2016-2017 viene così individuato in Luca Tabbiani, ex enfant prodige del Genoa con una grande esperienza da calciatore tra i professionisti, al quale viene assegnato il compito di ripartire da zero. Il primo obiettivo stagionale dichiarato è la salvezza tranquilla ma, con il passare del tempo e l'amalgamarsi della squadra, il team bianconero raggiunge nuovamente i play-off. In seguito all'ottimo lavoro di mister Tabbiani e del suo staff, alcune società di rilievo si interessano al tecnico ex Genoa, pertanto la società decide di affidare la panchina all'ex capitano Gabriele Venuti che nelle ultime due stagioni aveva prima centrato la qualificazione ai play-off di girone con la Juniores Nazionale e poi coadiuvato Andrea Dagnino come collaboratore tecnico e Luca Tabbiani come allenatore in seconda; suo collaboratore diviene Paolo Livellara (giunto in finale con gli Allievi Regionali leva 2000) che allena anche gli Juniores con il capitano della prima squadra Giacomo Avellino. A settembre la squadra venne rinforzata con l'arrivo degli svincolati Silvano Raggio Garibaldi (fratello gemello di Stefano, ex portiere dei bianconeri) e Simone Basso (già alla Lavagnese nel 2005-2006). La stagione 2017-2018 è però una delle peggiori da quando la società disputa la Serie D; dopo una buona partenza il team di Venuti si ritrova a novembre in testa alla classifica ma, dopo alcuni scontri diretti persi, al giro di boa la Lavagnese si ritrova al 7º posto con 27 punti in 17 gare. Il girone di ritorno si trasforma in un incubo con buone prestazioni ma risultati deludenti mettendo insieme in 17 gare solo 14 punti. Nelle ultime quattro giornate per dare un segnale la società esonera Gabriele Venuti e promuove Gianni Nucera da vice a responsabile tecnico. Complice la stanchezza fisica e mentale, il mister pro tempore non riesce a fare meglio e il campionato si conclude tra l'amarezza generale al 13º posto. L’11 maggio 2018 viene annunciato come nuovo tecnico Luca Tabbiani, gradito ritorno dopo la parentesi al Savona; con il mister genovese la Lavagnese conduce un campionato tranquillo chiudendo al 10º posto. La successiva stagione i bianconeri festeggiano il Centenario. Sulla panchina siede ancora Gianni Nucera. La stagione è però una delle più travagliate per i colori bianconeri perché, complici alcuni fattori anche estranei al terreno di gioco, i ragazzi di mister Nucera si ritrovano il 15 dicembre ultimi in classifica con soli 11 punti. Tuttavia, anche grazie agli acquisti di Jonathan Rossini, Pietro Tripoli e Francesco Cantatore con 16 punti in 7 giornate la Lavagnese risale fino alla 12ª posizione con un punto di vantaggio sulla zona retrocessione al momento della sospensione dei campionati per la pandemia di Covid 19 il 23 febbraio 2020. La stagione 2020/2021 vede riconfermare alla guida del team mister Gianni Nucera al quale viene affiancato Vincenzo Ranieri, allenatore della Juniores Nazionale. La stagione non si apre nel migliore dei modi: la pandemia di Covid-19 imperversa a livello mondiale ma la LND decide di far ripartire il campionato tra mille incertezze, il team bianconero lotta tenacemente e mantiene una posizione di centro classifica fino al termine del girone di andata raccogliendo 28 punti nelle prime 19 giornate. Dopo una serie di sconfitte consecutive la società decide quindi di sollevare dall'incarico mister Nucera e di affidare la guida della squadra al vice Ranieri che traghetta il team con grande professionalità e impegno ma scarsa fortuna fino all'arrivo di Cristiano Masitto il 2 marzo 2021. Da tale data il mister di Camisano Vicentino ottiene 28 punti in 16 gare con 8 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte chiudendo la stagione al 9º posto assoluto per poi lasciare a fine stagione e tornare al Campodarsego, sempre in Serie D nel girone C trentino-veneto-friulano, portandosi dietro i giovani ex Entella Addiego Mobilio, Oneto, Alluci e Solinas. Contemporaneamente a mister Masitto, la società e il Direttore Sportivo Simone Adani decidono consensualmente di non proseguire il loro rapporto dopo 7 stagioni. Nella stessa serata la società annuncia l’ex allenatore bianconero Andrea Dagnino come nuovo Direttore Generale e Gianluca Fasano come nuovo allenatore per la 20ª stagione consecutiva in Serie D dei liguri. La Lavagnese finìsce intanto al centro dei riflettori quando il 16 luglio la disciplinare della FIFA infligge al club tigullino e al Valdivara 5 Terre uno stop di 4 sessioni di mercato e una multa di 4.000 franchi svizzeri con l'ipotesi di aver assecondato negli anni lo Spezia di Gabriele Volpi tesserando calciatori minorenni provenienti dalla sua scuola calcio nigeriana di Abuja (vedi Umar Sadiq, David Okereke e altri) per poi cederli al club spezzino una volta diventati maggiorenni. A dicembre il capitano Giacomo Avellino, da 12 stagioni al Riboli, supera quota 400 presenze con la maglia bianconera, record di sempre per il sodalizio di Compagnoni. Il 17 febbraio 2022 mister Fasano viene esonerato con la squadra al penultimo posto con 17 punti e il giorno seguente viene richiamato Nucera il quale al debutto vince il derby con il Sestri Levante (2-1). Tuttavia la Lavagnese, dopo vent’anni di Serie D, retrocede alla terzultima giornata poiché, nonostante sia riuscita ad agguantare il terzultimo posto in classifica che varrebbe i play-out, ci sono più di 8 punti di differenza dall’Asti che in quel momento si trova al quindicesimo posto con un distacco di 14 punti. La squadra di Nucera termina il campionato al penultimo posto e il mister non viene confermato per la stagione seguente. Oltre al mister anche il DG, nonché ex allenatore bianconero, Andrea Dagnino non viene confermato venendo sostituito da Giacomo Nicolini mentre l'ex giocatore Andrea Croci, ritiratosi da poco, diventa Direttore sportivo, Simone Del Nero il nuovo Responsabile del settore giovanile (lascerà l’incarico già ad agosto per motivi personali) e dal Rapallo arriva Antonio Verrini come vicepresidente. Il 20 giugno il TAS di Losanna accetta il ricorso della società avverso la decisione di infliggerle due sessioni di mercato (fino al 31/12/2022) portandola a una sola peraltro già scontata e così la società torna ad acquistare diversi giocatori; da segnalare il rinnovo di Giacomo Avellino, giunto alla sua 14ª stagione consecutiva con i bianconeri con il record di 417 presenze (e 54 reti) in gare ufficiali con la Lavagnese. ### Il ritorno immediato in D La proprietà decide quindi di effettuare l'iscrizione al campionato di Eccellenza ligure 2022-2023 ma di procedere anche per ottenere il ripescaggio in Serie D, purtroppo ogni tentativo risulta vano e dopo 21 anni di assenza la Lavagnese si ripresenta ai nastri di partenza del campionato di Eccellenza Ligure. Per questo nuovo corso viene così scelto un allenatore già conosciuto dalla società, Vincenzo Cammaroto, ex allenatore in seconda di Luca Tabbiani al Fiorenzuola ed esonerato dal Sestri Levante a campionato in corso l'anno prima. Nonostante un organico di prim'ordine le cose non vanno per il verso giusto: superato il primo turno di Coppa Italia, in campionato i 9 punti in 7 giornate non garantiscono a mister Cammaroto la permanenza sulla panchina bianconera che il 17 ottobre 2022, alla vigilia del match clou Albenga-Lavagnese, viene affidata ad Alberto Ruvo che nel suo palmares annovera tra l'altro 7 promozioni e una Coppa Italia in 14 stagioni da allenatore. In Coppa la Lavagnese elimina nell'ordine Athletic Club Albaro, Rapallo Ruentes, Canaletto e Busalla, ma la sua corsa si ferma in finale venendo sconfitta allo Stadio Ferruccio Chittolina di Vado dall'Imperia che s'impone per 2-0 grazie a due calci di rigore. Nonostante la sconfitta in Coppa, la squadra riplasmata da mister Ruvo inanella una serie di 18 risultati utili consecutivi che riduce notevolmente il gap dall'Albenga ma non quanto basta per impedire agli ingauni di conquistare la promozione diretta in Serie D. La Lavagnese si piazza al secondo posto con alcune giornate di anticipo, posizione che le consente di disputare i play-off nazionali per l'ammissione alla Serie D 2023-2024. Dopo aver eliminato il Borgomanero in semifinale, il 18 giugno 2023 la Lavagnese in finale, dopo l’1-1 dell’andata, batte il Mapello fuori casa per 3-4 ritornando in Serie D dopo un solo anno. A luglio il capitano Giacomo Avellino rinnova ancora una volta il proprio contratto apprestandosi a disputare la sua quindicesima stagione in bianconero con 441 presenze e 59 gol all’attivo. Dopo un inizio di campionato non esaltante, alla fine di novembre mister Ruvo viene esonerato con la squadra quindicesima in classifica dopo 15 gare e viene sostituito dal vice Vincenzo Ranieri che già aveva sostituito Gianni Nucera a inizio 2021. Il 21 gennaio 2024, dopo la sconfitta con il Ligorna e avendo collezionato solo sei punti, Ranieri viene esonerato e viene richiamato Ruvo con la squadra ora terzultima. ### Campi di gioco Dal 1919: il primo campo di gioco dell'Unione Sportiva Lavagna fu la spianata antistante la stazione ferroviaria, l'attuale Piazza Torino. Dal 29 novembre 1923: Piazza Vittorio Veneto, fu a partire da tale data che il comune ne concesse all'US Lavagnese l'utilizzo, non soltanto per le partite di calcio, ma anche per quelle di tamburello, lancio del giavellotto, lancio del disco e per le esibizioni del coro cittadino lavagnese. Anni '20 e '30: l'US Lavagnese disputò incontri amichevoli e alcuni tornei circondariali chiedendo spesso ospitalità alla vicina Chiavari sui terreni di Corso Dante (fra il 1921 e il 1933). Il 25 ottobre 1936 venne sottoscritta la convenzione tra il Comune di Lavagna e un benefattore cittadino che aveva fatto fortuna in Venezuela, il commendatore Edoardo Riboli per la costruzione a suo carico del Campo Sportivo del Littorio. Dal 1º novembre 1939: le formazioni calcistiche lavagnesi si esibirono sul Campo Sportivo del Littorio in seguito intitolato ad Edoardo Riboli. La cerimonia ufficiale alla quale intervennero tutte le autorità cittadine assieme al benefattore commendator Edoardo Riboli, venne seguita dalla partita inaugurale disputata fra il Genova 1893 A e il Genova 1893 B e terminata col punteggio di 10-1. Nella stagione sportiva 1945-46 la US Lavagnese giocò il Campionato di Prima Divisione sul terreno del Comunale di Chiavari, il Riboli era infatti inagibile per l'occupazione subita nel periodo bellico da parte dei soldati alleati che lo usarono come area di sosta per i loro carri armati. Nel 1969 lo stadio venne dotato di impianto di illuminazione (il primo del comprensorio del Tigullio), i passaggi pedonali vennero asfaltati e l'insieme delle strutture verniciato. Dal 2002, anno della promozione in Serie D, il manto del Riboli è in sintetico. ### La Super Ball Vis Paradosso calcistico tutto lavagnese fu quello che si verificò nel 1934 quando in una Lavagna priva di calcio e di un campo regolare, si affermò a livello nazionale ed internazionale un'azienda, la Super Ball Vis, che avrebbe fornito di lì a un anno i nuovi palloni ufficiali per la Serie A, la nazionale azzurra di Vittorio Pozzo, la Coppa Internazionale e la Coppa Europa per Club; eppoi per tanti anni ancora per numerose manifestazioni sportive, come le Olimpiadi del 1952 in Finlandia e del 1960 a Roma. Il pallone "Condor" aveva una circonferenza di 68 cm ed un peso compreso tra i 400 e i 440 grammi. La Super Ball Vis, azienda con sede a Lavagna, che durante la guerra produsse anche scarpe militari, alla ripresa dell'attività agonistica offrì il Condor per le sfide domenicali della Lavagnese al Riboli. Si narra persino che i nuovi palloni venissero usati come merce di scambio nelle trattative di mercato con altre società: l'Entella ne chiese 7 nel 1946 per passare ai cugini bianconeri il giocatore Consonni. A partire dagli anni '70 la contemporanea comparsa sul mercato di multinazionali del settore (Adidas in primis) costrinse ad un adeguamento delle strutture dell'azienda con il passaggio ad un nuovo assetto societario, il trasferimento della sede a San Salvatore di Cogorno e in tempi più recenti la vendita del marchio, tuttora esistente, ad una ditta specializzata. ## Stadio Dal 1919 il primo campo di gioco della U.S. Lavagnese fu la spianata antistante la Stazione Ferroviaria, l'attuale Piazza Torino. Dal 29 novembre 1923 il Comune concesse all'Unione l'utilizzo di Piazza Vittorio Veneto per le partite di calcio, di tamburello, di lancio del giavellotto, di lancio del disco e per le esibizioni del coro cittadino lavagnese. Dal 1º novembre 1939 le formazioni calcistiche lavagnesi si esibirono sul campo sportivo del Littorio, in seguito intitolato ad Edoardo Riboli. Nel 1969 lo stadio venne dotato di impianto di illuminazione (il primo del comprensorio nel Tigullio), i passaggi pedonali vennero asfaltati e l'insieme delle strutture verniciato. Nel 2002, anno della promozione in serie D, il manto del Riboli è stato trasformato in sintetico di ultima generazione ad opera del Comune di Lavagna diventando il primo sintetico per 11 giocatori in Liguria. Lo stadio presenta le seguenti caratteristiche: * Posti totali: 1250 * Fondo: erba sintetica. * Posti coperti: tribuna sud 500 e tribuna nord 400 * Posti scoperti: Curva 350 ## Società Se la Lavagnese è diventata in pochi anni un esempio da seguire nell' élite dilettantistica del calcio nazionale e della Liguria, gran parte dei meriti vanno sicuramente addotti al presidentissimo Stefano Compagnoni, uomo che ha saputo interpretare e rappresentare nel migliore dei modi il passato prossimo, il presente e il futuro della società bianconera. In poche stagioni, grazie alla politica della programmazione e della valorizzazione di tutte le componenti umane ed economiche, la Lavagnese è riuscita a trasformarsi da una delle tante semplici realtà locali a sodalizio organizzato, che ha saputo coinvolgere grazie alla passione, al dinamismo e alle innegabili capacità del suo nocchiero, tutte le componenti cittadine rendendole "orgogliose di essere lavagnesi". ### Organigramma societario * Stefano Compagnoni - Presidente * Antonio Verrini - Vice Presidente * Giacomo Nicolini - Direttore generale **Area Corporate** * Angelo Birindelli - Segretario generale * Agostono Prestileo - Segretario settore giovanile * Ivano Bellodi - Responsabile Amministrazione e controllo * Davide Focacci - Collaboratore della Gestione Sportiva/Addetto Stampa * Simone Parma - Social media manager * Andrea Fusieto Merciari - Responsabile Marketing * Davide Natalini - Responsabile Marketing SG * Germano Lambruschini - Responsabile operativo * Francesco Bellusci - Responsabile Strutture e sicurezza **Area Sportiva** * Andrea Croci - Direttore sportivo * Davide Focacci - Team Manager * Fabrizio Gallo - Responsabile Scouting * Walter Noris - Responsabile settore giovanile * Vincenzo Ranieri - Responsabile Scuola calcio * Davide Brunello - Coordinatore tecnico Settore giovanile * Mariano Pacini - Responsabile logistica * Adolfo Di Stefano - Addetto logistica * Antonio Felleti - Addetto logistica * Mauro Ottone - Responsabile Stadio **Area Sanitaria** * Dr.ssa Angela Lozan - Medico sociale * Dr.ssa Flavia Pozzi - Medico sociale Settore Giovanile * Antonio Canessa - Massaggiatore Sponsor tecnico * 1919-1989 ..... * 1990-2014 Erreà * 2015-2018 Macron * 2019-2023 Adidas ## Colori e simboli ### Colori I colori sociali dell'Unione Sportiva Lavagnese sono il bianco e il nero. La divisa classica è sempre stata composta da una maglia a strisce verticali bianconere più o meno larghe, abbinata a calzettoni bianchi o neri e calzoncini bianchi o neri. Uniche eccezioni quella rosa del 1928 e quella bianco celeste dell' dell'A.C.Lavagna del 1990. La seconda maglia è variata negli anni ed è stata rosa con una banda verticale bianconera nel 1963, blu con una banda obliqua bianca nel 1973, gialla nel 1990, arancio nel 2000, nera nel 2015 e rossa dal 2018. ### Maglie storiche | 1919 | 1920 | 1928 | 1946 | 1990 | 2019 | | - | - | - | - | - | - | ### Simboli La storica palla da calcio Superball Vis sotto la data di fondazione del 1919 inserita in uno scudo piccolo all'interno dello scudo grande formato da 6 strisce bianche verticali (rappresentanti i 6 sestieri in cui era originariamente divisa la città sotto il dominio dei Fieschi: http://www.sestierilavagna.it/i_sestieri.html e San Salvatore attualmente appartenente al comune di Cogorno) su fondo nero. | Logo utilizzato fino al 2014. | Logo utilizzato dal 2015 al 2018. | Logo utilizzato nel 2019. | Logo attuale. | | - | - | - | - | ### Inno «Semmu quelli da Beiga pe vegia tradisiun però semmu i ciù forti, però semmu i ciù bun na beiga giancheneigra cu e scarpe da ballun ch'à fa crià ciù forte questa nostra cansun Lavagneise olè, Lavagneise olè e alua faiemu gool, e alua faiemu gool Daa Maina, dau Brunzin e da tutti i riun vegne gente spurtiva sciui campi da ballun tifusi de Lavagna nu perdee l'occaxiun pe puei crià ciù forte questa nostra cansun olè olè olè Dau Aldu e dau Lellu nostri vegi campiun i zueni che ghè oua i l'han imparau a lesiun fan zuegu de squaddra i san zeuga u ballun i fan crià ciù forte questa nostra cansun Lavagneise olè, Lavagneise olè E alua faiemu gool, e alua faiemu gool Lavagneise olè, Lavagneise olè E alua faiemu gool, e alua faiemu gool. ____________________________________________________________ Siamo quelli della fissazione per vecchia tradizione però siamo i più forti, però siamo i più bravi un bruco bianconero con le scarpe da pallone che fa gridare più forte questa nostra canzone Lavagnese olè, Lavagnese olè e allora faremo gool, e allora faremo gool Dalla Marina, dal Bronzino (rubinetto pubblico) e da tutti i rioni viene gente sportiva sui campi da pallone tifosi di Lavagna non perdete l'occasione per poter gridare più forte questa nostra canzone olè olè olè Da Aldo e da Lello nostri vecchi campioni i giovani che ci sono ora hanno imparato la lezione fanno gioco di squadra, sanno giocare il pallone fanno gridare più forte questa nostra canzone Lavagnese olè, Lavagnese olè E allora faremo gool, e allora faremo gool Lavagnese olè, Lavagnese olè E allora faremo gool, e allora faremo gool.» (Gianni Raffo - Fessua, Lavagneise olé) ## Allenatori e presidenti * 1919 Giuseppe Vignale * 1924 Luigi Raffo * n.n. Quintino Aimini * 1940 Luigi Rossi * 1945 Giovanni Gaia * 1945 Pierino Ravenna * 1945-1946 Giovanni Battista Carrara * 1946 Giuseppe Rivarola (Commissario Straordinario) * 1946-1947 Giuseppe Magnetto * 1947-1948 Gio Batta Borgonovo * 1952-1953 Giuseppe Rivarola * 1953-1955 Pietro Barsotti * 1955-1958 Stefano Caffese * 1958-1959 Giuseppe Magnetto * 1959-1960 Francesco Baratta * 1961-1962 Gianluigi Barbero * 1961 Agostino Sanguineti * 1961 Andrea Covacci * 1962 Andrea Chiappe * 1962-1965 Mario Repetto * 1965-1966 Carlo Sottanis (Commissario Straordinario) * 1967-1968 Marco Rossato * 1969 Rolando Soliani * 1969-1971 Giuseppe Pianello * 1972-1974 Gerolamo Pietra * 1974-1978 Pier Luigi Gaviglio * 1978 Adolfo Clerici * 1981-1982 Giuliano Esposto * 1985-1986 Guido Sanguineti * 1986-1987 Giuseppe Galliano * 1987-1989 Mario Bernardi * 1989-1990 Aldo Scatizzi * 1990-1991 Lorenzo Garibaldi * 1991-1992 Lamberto Lambruschi * 1994-1998 Aldo Scatizzi * 1998-1999 Giuseppe Iaffaldano * 1999- in carica Stefano Compagnoni * 1945-1946 - Giulio Sanguineti * 1946-1948 - Annibale Scapini * 1948-1950 - Pietro Pastorino * 1950-1951 - Annibale Scapini * 1951-1956 - Aldo Zucchero * 1956-1959 - Umberto Lena * 1959-1962 - Aldo Zucchero * 1962-1963 - Vittorio Sardelli * 1962-1963 - Pietro Pastorino * 1963-1964 - Federico Munerati * 1963-1964 - Aldo Zucchero * 1964-1965 - Edoardo Avvenente * 1965-1966 - Rino Di Fraia * 1965-1966 - Luigi Parodi * 1966-1968 - Aldo Zucchero * 1966-1968 - Gian Battista Odone * 1966-1968 - Rinaldo Baiardo * 1968-1969 - Rinaldo Baiardo * 1969-1970 - Luciano Delfino * 1970-1971 - Basilio Parodi * 1971-1972 - Edilio Solari * 1972-1973 - Albino Cella * 1972-1973 - Edilio Solari * 1973-1974 - Edilio Solari * 1973-1974 - Ivo Pattaro * 1973-1974 - Sergio Ghilino * 1974-1977 - Ivo Pattaro * 1978-1979 - Enrico Scotto * 1979-1980 - Luigi Visani * 1980-1981 - Ivo Pattaro * 1981-1983 - Gianfranco Rota * 1983-1984 - Wildon Torrini * 1983-1984 - Francesco Cipolli * 1984-1986 - Giorgio Fossa * 1986-1987 - Francesco Cipolli * 1986-1988 - Pietro Montanari * 1988-1989 - Antonio Odasso * 1989-1991 - Roberto Baretto * 1991-1993 - Wildon Torrini * 1993-1994 - Stefano Risaliti * 1994-1995 - Gianfranco Stoppino * 1995-1996 - Alessandro Quagliaroli * 1995-1996 - Roberto Baretto * 1996-1998 - Alberto Cagnoli * 1997-1998 - Mauro Della Bianchina * 1998-1999 - Wildon Torrini * 1999-2003 - Alberto Mariani * 2002-2003 - Davide Lucarelli * 2003-2005 - Costanzo Celestini * 2005-2006 - Rino Lavezzini * 2005-2006 - Eugenio Bersellini * 2006-2008 - Claudio Maselli * 2008-2009 - Marco Falsettini * 2009-2016 - Andrea Dagnino * 2016-2017 - Luca Tabbiani * 2017-2018 - Gabriele Venuti * 2017-2018 - Gianni Nucera * 2018-2019 - Luca Tabbiani * 2019-2021 - Gianni Nucera * 2020-2021 - Vincenzo Ranieri * 2020-2021 - Cristiano Masitto * 2021-2022 - Gianluca Fasano * 2021-2022 - Gianni Nucera * 2022-2023 - Vincenzo Cammaroto * 2022-2024 - Alberto Ruvo * 2023-2024 - Vincenzo Ranieri * 2023-2024 - Alberto Ruvo ## Palmarès ### Competizioni regionali * Prima Divisione: 1 1951-1952 (girone A) * Eccellenza: 1 2001-2002 * Prima Categoria: 4 1960-1961 (girone B), 1961-1962 (girone B), 1980-1981 (girone C), 1999-2000 (girone D) ## Statistiche e record ### Partecipazione ai campionati nazionali: 29 | Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale | | - | - | - | - | - | - | | 3º | Serie C | 2 | 1946-1947 | 1947-1948 | 2 | | 4º | Prima Divisione | 2 | 1940-1941 | 1945-1946 | 27 | | 4º | Promozione | 3 | 1948-1949 | 1950-1951 | 27 | | 4º | Serie D | 22 | 1962-1963 | 2021-2022 | 27 | ### Partecipazione ai campionati regionali: 49 | Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale | | - | - | - | - | - | - | | Vº | Prima Divisione | 1 | 1951-1952 | 1951-1952 | 31 | | Vº | Promozione | 14 | 1952-1953 | 1977-1978 | 31 | | Vº | Campionato Nazionale Dilettanti | 2 | 1957-1958 | 1958-1959 | 31 | | Vº | Prima Categoria | 7 | 1959-1960 | 1967-1968 | 31 | | Vº | Eccellenza | 7 | 1991-1992 | 2022-2023 | 31 | | VIº | Prima Categoria | 5 | 1974-1975 | 1980-1981 | 16 | | VIº | Promozione | 11 | 1981-1982 | 2000-2001 | 16 | | VII° | Prima Categoria | 2 | 1998-1999 | 1999-2000 | 2 |
3,005,254
https://it.wikipedia.org/wiki/Mark_Fiore
Mark Fiore
# Mark Fiore Mark Fiore (...) è un disegnatore e fumettista statunitense, noto per le sue vignette online di satira politica, che gli hanno fruttato un Premio Pulitzer. Fiore pubblica vignette e cartoon esclusivamente attraverso il Web, e collabora con il sito del San Francisco Chronicle. Nel 2005 Fiore ha ricevuto il premio Robert F. Kennedy Journalism Award nella categoria Cartoon, mentre nel 2010 è stato insignito del Premio Pulitzer, il primo dato ad un fumettista che pubblica esclusivamente online. Ha destato scalpore nei mass media il fatto che App Store avesse rifiutato un'applicazione per iPhone con le satire di Fiore, poiché in contrasto con la sezione 3.3.14 dell'iPhone Developer Program License Agreement, la parte della licenza che regola i contenuti diffamatori. In seguito alla consegna del Pulitzer però Apple ricontattò Fiore, ammettendo poi un errore di valutazione.
2,216,449
https://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Giudici_%28vescovo%29
Giovanni Giudici (vescovo)
# Giovanni Giudici (vescovo) Giovanni Felice Giudici (Varese, 6 marzo 1940 – Varese, 18 gennaio 2024) è stato un vescovo cattolico italiano. ## Biografia Nacque a Varese, città capoluogo di provincia nell'arcidiocesi di Milano, il 6 marzo 1940. Il giornalista Liliano Frattini era suo cognato. ### Formazione e ministero sacerdotale Frequentò le scuole a Varese e, grazie ad una borsa di studio, trascorse un anno di studio negli Stati Uniti d'America durante l'anno scolastico 1957-1958. Dopo aver conseguito la maturità classica nel 1959, entrò nel seminario arcivescovile di Milano. Il 27 giugno 1964 fu ordinato presbitero, nella cattedrale di Milano, dall'arcivescovo Giovanni Colombo (poi cardinale). Tra i primi incarichi fu al servizio della segreteria del cardinale Giovanni Colombo e fu assistente presso il "Collegio d'Oltremare", un'istituzione voluta dal cardinale Giovanni Battista Montini per gli studenti stranieri a Milano. Nel 1967 iniziò ad insegnare presso il seminario arcivescovile di Seveso. Nel 1971 divenne assistente diocesano dei giovani dell'Azione Cattolica. Nel 1972 si laureò in lingue e letteratura moderne presso l'Università commerciale Luigi Bocconi. Nel 1979 fu nominato parroco di Sant'Anna Matrona nel quartiere Portello; nel 1984 venne eletto decano del decanato di Porta Vercellina. Nel 1988 il cardinale Carlo Maria Martini lo nominò vicario episcopale della zona pastorale II di Varese. ### Ministero episcopale Il 9 giugno 1990 papa Giovanni Paolo II lo nominò vescovo ausiliare di Milano e vescovo titolare di Usula. Il 29 giugno successivo ricevette l'ordinazione episcopale, nella cattedrale di Milano, dal cardinale Carlo Maria Martini, co-consacranti i vescovi Renato Corti e Bernardo Citterio. Il 1º febbraio 1991 il cardinale Martini lo nominò vicario generale dell'arcidiocesi di Milano. Il 14 settembre 2002 fu procuratore del cardinale Dionigi Tettamanzi per la presa di possesso dell'arcidiocesi di Milano. Il 1º dicembre 2003 papa Giovanni Paolo II lo nominò vescovo di Pavia; succedette a Giovanni Volta, dimessosi per raggiunti limiti di età. L'11 gennaio 2004 prese possesso della diocesi. Il 27 maggio 2006 diventò inoltre gran priore per l'Italia settentrionale dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, fino al 21 novembre 2010, data in cui il decreto di nomina a gran priore di luogotenenza venne consegnato al suo successore mons. Oscar Cantoni. Fu inoltre cappellano conventuale ad honorem del Sovrano Militare Ordine di Malta, con ascrizione al gran priorato di Lombardia e Venezia. Il 22 aprile 2007 accolse papa Benedetto XVI in pellegrinaggio sulla tomba di sant'Agostino. Nel novembre 2009 fu nominato presidente del Consiglio nazionale della sezione italiana dell'associazione Pax Christi; nel novembre 2014 gli succedette mons. Giovanni Ricchiuti. Nel settembre 2010 fu eletto membro della commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace all'interno della Conferenza Episcopale Italiana. Fece parte del gruppo Etica e Finanza. Il 21 ottobre 2012 riaprì al culto la cattedrale di Pavia, chiusa per restauri dopo il crollo della Torre civica del 1989. Il 20 giugno 2013 riconobbe come miracolosa la guarigione di Danila Castelli, avvenuta a Lourdes il 4 maggio 1989. Il 16 novembre 2015 papa Francesco accolse la sua rinuncia, presentata per raggiunti limiti di età, al governo pastorale della diocesi di Pavia; gli succedette Corrado Sanguineti, del clero di Chiavari. Rimase amministratore apostolico della diocesi fino all'ingresso del successore, avvenuto il 24 gennaio 2016. Da vescovo emerito si trasferì a Varese, nel quartiere della Brunella. Malato da tempo, morì il 18 gennaio 2024, all'età di 83 anni, presso l'ospedale di Circolo a Varese. Il 20 gennaio fu celebrata una messa di suffragio nella cattedrale di Milano dall'arcivescovo Mario Delpini e, nel pomeriggio, la salma venne portata nella sala Pertusati del palazzo vescovile di Pavia per l'omaggio della città. Dopo le esequie, celebrate il 22 gennaio dal vescovo Corrado Sanguineti nella cattedrale di Pavia, fu sepolto nello stesso edificio. ## Genealogia episcopale e successione apostolica La genealogia episcopale è: * Cardinale Scipione Rebiba * Cardinale Giulio Antonio Santori * Cardinale Girolamo Bernerio, O.P. * Arcivescovo Galeazzo Sanvitale * Cardinale Ludovico Ludovisi * Cardinale Luigi Caetani * Cardinale Ulderico Carpegna * Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni * Papa Benedetto XIII * Papa Benedetto XIV * Papa Clemente XIII * Cardinale Enrico Benedetto Stuart * Papa Leone XII * Cardinale Chiarissimo Falconieri Mellini * Cardinale Camillo Di Pietro * Cardinale Mieczysław Halka Ledóchowski * Cardinale Jan Maurycy Paweł Puzyna de Kosielsko * Arcivescovo Józef Bilczewski * Arcivescovo Bolesław Twardowski * Arcivescovo Eugeniusz Baziak * Papa Giovanni Paolo II * Cardinale Carlo Maria Martini, S.I. * Vescovo Giovanni Giudici La successione apostolica è: * Vescovo Andrea Migliavacca (2015) ## Araldica | Stemma | Blasonatura | Descrizione | | - | - | - | | | D'azzurro, al destrocherio di carnagione rivestito di rosso, impugnante un'anfora di terracotta al naturale monoansata, posta in banda; accompagnato nel capo da tre stelle a sei punte ordinate in fascia, e nella punta da tre burelle ondate, il tutto d'argento. | Il motto "Haurite nunc et ferte" significa "Attingete e portate" ed è l'esortazione che Gesù fece ai servi, in riferimento al miracolo dell'acqua trasformata in vino, durante le nozze di Cana descritte nel Vangelo di Giovanni. Il braccio destro presente nello scudo indica proprio l'atto di attingere e versare l'acqua, rappresentata nella parte inferiore dalle linee d'argento, ondeggianti. Si tratta del simbolo del ministero episcopale che attinge i doni della grazia celeste e li distribuisce ai fedeli. Nella parte superiore dello scudo sono rappresentate tre stelle d'argento, simbolo della Trinità che tutto governa. Il campo azzurro richiama il cielo ed è simbolo di santità, elevazione e serenità della vita; esso trasmette un messaggio di pace, come lo è il semplice gesto del braccio, in un atto di umile servizio. Il messaggio programmatico rappresentato dallo scudo è il seguente: il vescovo vuole essere fedele servo del Signore, dal quale attinge i doni di grazia, e eseguendo il suo mandato, li comunica ai fedeli. |
10,019,027
https://it.wikipedia.org/wiki/Combinata_nordica_ai_IV_Giochi_olimpici_giovanili_invernali
Combinata nordica ai IV Giochi olimpici giovanili invernali
# Combinata nordica ai IV Giochi olimpici giovanili invernali Le gare di combinata nordica dei IV Giochi olimpici giovanili invernali si sono svolte al centro di sci di fondo di Alpensia e allo stadio del salto di Alpensia, in Corea del Sud dal 29 al 31 gennaio 2024. ## Podi | Evento | Oro | Tempo | Argento | Tempo | Bronzo | Tempo | | - | - | - | - | - | - | - | | Individuale maschile | Andreas Gfrerer | 13'23"1 | Manuel Senoner | 13'47"4 | Jonathan Graebert | 14'08"2 | | Individuale femminile | Minja Korhonen | 10'02"7 | Teja Pavec | 10'49"9 | Tia Malovrh | 11'14"0 | | Gara a squadre miste | | | | | | |
2,061,118
https://it.wikipedia.org/wiki/Brittany_Daniel
Brittany Daniel
# Brittany Daniel Brittany Ann Daniel (Gainesville, 17 marzo 1976) è un'attrice statunitense, sorella gemella dell'attrice Cynthia Daniel. ## Carriera All'età di 11 anni, Brittany Daniel e sua sorella Cynthia cominciano a lavorare come modelle e ad apparire in diverse pubblicità. Negli anni ottanta compaiono entrambe nella sitcom The New Leave It to Beaver. Dopo le scuole superiori le due ragazze diventano le protagoniste della serie televisiva Sweet Valley High in cui interpretano il ruolo delle due gemelle Jessica ed Elizabeth Wakefield. Durante il periodo di Sweet Valley High le due debuttano in un ruolo cinematografico in Ritorno dal nulla con Leonardo DiCaprio. Terminato Sweet Valley High, Brittany Daniel continua a recitare in varie serie televisive, fra cui Dawson's Creek. Dal 2006 ha lavorato con i fratelli Damon e Shawn e Keenen Ivory Wayans, con il quale è legata sentimentalmente. Con loro ha recitato nei film White Chicks e Quel nano infame. ## Filmografia parziale ### Cinema * Ritorno dal nulla (The Basketball Diaries), regia di Scott Kalvert (1995) * Le avventure di Joe Dirt (Joe Dirt), regia di Dennie Gordon (2001) * Vacanze di sangue, regia di Jay Chandrasekhar (2004) * White Chicks, regia di Keenen Ivory Wayans (2004) * Dirty - Affari sporchi, regia di Chris Fisher (2005) * Rampage: The Hillside Strangler Murders , regia di Chris Fisher (2006) * The Hamiltons , regia di Mitchell Altieri&Phil Flores (2006) * Quel nano infame (Little Man), regia di Keenen Ivory Wayans (2006) * The Hamiltons, regia di Mitchell Altieri e Phill Flores (2006) * Loveless in Los Angeles, regia di Archie Gips (2007) * Skyline, regia dei fratelli Strause (2010) * Joe Dirt 2 - Sfigati si nasce (Joe Dirt 2: Beautiful Loser), regia di Fred Wolf (2015) * Un'altra scatenata dozzina (Cheaper by the Dozen), regia di Gail Lerner (2022) ### Televisione * Swans Crossing – serie TV, 54 episodi (1992) * Sweet Valley High – serie TV, 88 episodi (1994-1997) * Dawson's Creek – serie TV, 4 episodi (1999) * That '70s Show – serie TV, episodio 4x14 (2002) * Just Shoot Me! – serie TV, episodio 7x16 (2003) * C'è sempre il sole a Philadelphia (It's Always Sunny in Philadelphia) – serie TV, 4 episodi (2005-2010) ## Doppiatrici italiane * Eleonora De Angelis in Le avventure di Joe Dirt, Un'altra scatenata dozzina * Claudia Razzi in White Chicks, Quel nano infame * Francesca Guadagno in Sweet Valley High * Laura Latini in Dawson's Creek * Maura Marenghi in The Hamiltons * Raffaella Castelli in Skyline
9,788,715
https://it.wikipedia.org/wiki/Kerala_Blasters_Football_Club_2023-2024
Kerala Blasters Football Club 2023-2024
# Kerala Blasters Football Club 2023-2024 Questa voce raccoglie le informazioni riguardanti il Kerala Blasters nelle competizioni ufficiali della stagione 2023-2024. ## Maglie e sponsor | Casa | Trasferta | Terza | | - | - | - | ## Organico ### Rosa | N. | Ruolo | Calciatore | | - | - | - | | 1 | P | Karanjit Singh | | 3 | D | Sandeep Singh | | 4 | D | Hormipam R | | 5 | C | Jeakson Singh | | 6 | C | Freddy Lallawmawma | | 7 | A | Rahul Kannoly Praveen | | 8 | C | Vibin Mohanan | | 9 | A | Dīmītrīs Diamantakos | | 10 | C | Adrián Luna | | 13 | C | Danish Farooq Bhat | | 15 | D | Miloš Drinčić | | 17 | C | Saurav Mandal | | 19 | C | Mohammed Aimen | | 20 | D | Pritam Kotal | | 21 | A | Daisuke Sakai | | N. | Ruolo | Calciatore | | 22 | C | Sukham Yoihenba Meitei | | 23 | P | Lara Sharma | | 26 | A | Ishan Pandita | | 27 | D | Aibanbha Dohling | | 30 | A | Bidyashagar Singh | | 31 | P | Sachin Suresh | | 32 | A | Mohammed Azhar | | 33 | D | Prabir Das | | 50 | D | Naocha Singh | | 55 | D | Marko Lešković | | 77 | C | Nihal Sudeesh | | 81 | C | Bryce Miranda | | 99 | P | Mohammed Arbaz | | | A | Fedor Černych | | | A | Emmanuel Justine | ### Altri giocatori | N. | Ruolo | Calciatore | | - | - | - | | 14 | A | Kwame Peprah | | N. | Ruolo | Calciatore | | | A | Jaushua Sotirio | ### Staff tecnico * Ivan Vukomanović - Allenatore * Frank Dauwen - Vice allenatore * T. G. Purushothaman - Vice allenatore * Slaven Progovečki - Allenatore portieri ## Calciomercato Acquisti : | R. | Nome | da | Modalità | | - | - | - | - | | P | Karanjit Singh | | | | P | Sachin Suresh | | | | P | Lara Sharma | Bengaluru | Prestito | | P | Mohammed Arbaz | Sreenidi Deccan U21 | Definitivo | | D | Denechandra Meitei | Odisha | Fine prestito | | D | Prabir Das | Bengaluru | Definitivo | | D | Hormipam R | | | | D | Marko Lešković | | | | D | Sandeep Singh | | | | D | Pritam Kotal | Mohun Bagan SG | Definitivo | | D | Naocha Singh | Mumbai City | Prestito | | D | Miloš Drinčić | Šachcër Salihorsk | Definitivo | | D | Aibanbha Dohling | FC Goa | Definitivo | | C | Danish Farooq Bhat | | | | C | Mohammed Aimen | Kerala Blasters B | Definitivo | | C | Nihal Sudeesh | | | | C | Jeakson Singh | | | | C | Adrián Luna | | | | C | Givson Singh | Chennaiyin | Fine prestito | | C | Bryce Miranda | | | | C | Saurav Mandal | | | | C | Vibin Mohanan | | | | C | Korou Singh | Sudeva Delhi | Definitivo | | C | Freddy Lallawmawma | Punjab FC | Definitivo | | C | Sukham Yoihenba Meitei | Kerala Blasters B | Prestito | | A | Rahul Kannoly Praveen | | | | A | Mohammed Azhar | Kerala Blasters B | Definitivo | | A | Dīmītrīs Diamantakos | | | | A | Jaushua Sotirio | Newcastle Jets | Definitivo | | A | Sagolsem Bikash Singh | TRAU | Definitivo | | A | Emmanuel Justine | | Svincolato | | A | Ishan Pandita | | Svincolato | | A | Kwame Peprah | Orlando Pirates | Definitivo | | A | Daisuke Sakai | Customs United | Definitivo | | A | Bidyashagar Singh | Bengaluru | Definitivo | Cessioni : | R. | Nome | a | Modalità | | - | - | - | - | | P | Muheet Shabir | | Svincolato | | P | Prabhsukhan Singh Gill | East Bengal | Definitivo | | D | Víctor Mongil | | Svincolato | | D | Jessel Carneiro | | Svincolato | | D | Nishu Kumar | East Bengal | Prestito | | D | Denechandra Meitei | | Svincolato | | D | Bijoy V | Template:Calcio Inter kashi | Prestito | | C | Ivan Kaljužnyj | Oleksandrija | Fine prestito | | C | Harmanjot Khabra | | Svincolato | | C | Sahal Abdul Samad | Mohun Bagan SG | Definitivo | | C | Ayush Adhikari | | Svincolato | | C | Givson Singh | Odisha | Prestito | | C | Korou Singh | Kerala Blasters B | Definitivo | | A | Apostolos Giannou | | Svincolato | | A | Sreekuttan VS | Gokulam Kerala | Definitivo | | A | Emmanuel Justine | Gokulam Kerala | Prestito | | A | Sagolsem Bikash Singh | Mohammedan | Prestito | ### Mercato invernale Acquisti : | R. | Nome | da | Modalità | | - | - | - | - | | A | Fedor Černych | | Svincolato | | A | Emmanuel Justine | Gokulam Kerala | Fine prestito | Cessioni : | R. | Nome | a | Modalità | | - | - | - | - | | C | Bryce Miranda | Punjab FC | Prestito | ## Risultati ### Indian Super League **Andamento in campionato** | Giornata | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 17 | 18 | 19 | 20 | 21 | 22 | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | Luogo | C | C | T | C | C | T | C | C | T | T | C | T | T | C | T | C | C | T | C | T | T | T | | Risultato | V | V | P | N | V | V | V | N | P | V | V | V | | | | | | | | | | | | Posizione | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | Legenda: Luogo: C = Casa; T = Trasferta. Risultato: V = Vittoria; N = Pareggio; P = Sconfitta. ### Super Cup **Andamento nel girone** | Giornata | 1 | 2 | 3 | | - | - | - | - | | Luogo | C | C | C | | Risultato | V | P | P | | Posizione | 1 | 2 | 3 | Legenda: Luogo: C = Casa; T = Trasferta. Risultato: V = Vittoria; N = Pareggio; P = Sconfitta. ### Durand Cup **Andamento nel girone** | Giornata | 1 | 2 | 3 | | - | - | - | - | | Luogo | T | C | C | | Risultato | N | P | V | | Posizione | 3 | 3 | | Legenda: Luogo: C = Casa; T = Trasferta. Risultato: V = Vittoria; N = Pareggio; P = Sconfitta.
1,685,829
https://it.wikipedia.org/wiki/%27Ndrina_Grande_Aracri
'Ndrina Grande Aracri
# 'Ndrina Grande Aracri La 'ndrina Grande Aracri è una cosca malavitosa o 'ndrina della 'ndrangheta calabrese che opera a Cutro, in Calabria, al nord, in Emilia-Romagna (Parma, Piacenza, Brescello, Fidenza e Salsomaggiore), Veneto (Verona), Lombardia (Mantova, Cremona) ed all'estero in Germania. Tra le attività illegali praticano: il traffico di droga, le false fatturazioni, l'estorsione in particolare verso i villaggi turistici e per ultimo la costruzione del CARA a Sant'Anna. ## Storia ### Anni '70 e '80 - Sotto i Dragone Nel 1982, Antonio Dragone è costretto a spostarsi in Emilia Romagna a causa del soggiorno obbligato e decide di lasciare gli affari di Cutro a Nicolino Grande Aracri. Quest'ultimo proveniva, come Antonio Dragone, da una famiglia di umili origini e cominciò a sviluppare traffici di droga tra Cutro e l'Emilia Romagna, la Lombardia e la Liguria ma anche in Germania, Svizzera e Francia. Nel 1987 rientra per la prima volta nelle investigazioni della polizia di Crotone. ### Anni '90 - La scissione dai Dragone Il 30 settembre 1990 sul lungomare di Crotone per una lite automobilistica avviene una sparatoria tra Paolo Bellini e un pescivendolo rimasto ucciso insieme a due ragazzi che erano con lui. Bellini poi confessò, ma l'episodio è ancora rimasto impunito. Il fatto viene raccontato anche dal collaboratore Angelo Salvatore Cortese. Nel 1992 sono gli autori degli omicidi in Emilia di Nicola Vasapollo e Giuseppe Ruggiero. Nel 1995 Nicola Grande Aracri viene arrestato per possesso di munizioni e armi da guerra. Successivamente finisce in altre inchieste della Criminalpol di Bologna, della questura di Cremona e della polizia svizzera e tedesca. Nel 1999 scoppia la faida con l'omicidio di Raffaele Dragone figlio di Antonio, di cui anni prima Nicola Grande Aracri aveva rifiutato di essere testimone di nozze. Nel 2000 furono uccisi Antonio Macrì e Rosario Sorrentino. ### Anni 2000 - Faida tra i Grande Aracri-Valerio e gli Arena-Dragone Nel 2000, sempre secondo il pentito Cortese, emerge un'alleanza con i Vrenna-Bonaventura per dividere al 50% i guadagni delle attività illegali di Cutro. Il 3 marzo 2000 con l'omicidio a Isola Capo Rizzuto di Franco Arena e Francesco Scerbo scoppia una faida tra i Grande Aracri-Nicoscia-Capicchiano e Russelli e gli Arena-Trapasso-Dragone e Megna. 19 dicembre 2000 - operazione Scacco Matto contro la cosca Grande Aracri e Nicoscia, tra cui viene arrestato il capobastone Pasquale Nicoscia. Il 5 marzo a Steccato di Cutro viene ucciso Sergio Iazzolino, il 22 marzo Salvatore Blasco. 22 febbraio 2003, operazione "Edilpiovra": quattordici arrestati, tra cui Francesco Grande Aracri, per estrosione. Il 1º maggio ci fu una sparatoria a colpi di armi da guerra di cui molotov, granate e bazooka fatta partire dalla 'Ndrina della famiglia Valerio nella piazza principale di Gualtieri, aiutati dai loro alleati (Grande Aracri) contro il comando dei Carabinieri. Il 6 maggio 2004 muoiono Rocco Corda e Bruno Ranieri, legati ai Nicoscia; mentre il 10 maggio viene ucciso il boss Totò Dragone. In risposta a quel duplice omicidio i Nicoscia il 2 ottobre uccidono Carmine Arena. 21 ottobre 2005 - operazione Grande Drago contro i Grande Aracri e i Dragone. Nel 2008 c'è stata una ripresa della faida tra i Grande Aracri alleati insieme ai Nicoscia contro i Dragone e gli Arena. 23 ottobre 2008: diventa esecutiva la sentenza di condanna a tre anni e sei mesi più due anni di libertà vigilata, per associazione a delinquere di stampo mafioso, per Francesco Grande Aracri. Il 26 novembre 2008 si viene a conoscenza da un collaboratore di giustizia che alcune cosche del crotonese tra cui i Grande Aracri avevano intenzione di uccidere il sostituto procuratore Bruni con un bazooka o fucili di precisione. Il 27 novembre 2009 si conclude l'operazione Pandora che porta 37 ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei Grande Aracri, dei Nicoscia coinvolti in una faida con gli Arena-Trapasso-Dragone e Megna. ### Anni 2010 - Il Cara di Sant'Anna, L'operazione Aemilia e il Crimine dei Grande Aracri Il 25 gennaio 2010, durante l'operazione Grande Maestro, vengono eseguite 12 ordinanze di custodia cautelare verso presunti esponenti dei Grande Aracri. Sono accusati di associazione mafiosa, estorsione, e detenzione illegale di armi. Il 4 giugno 2013 con l'operazione Old Family a Crotone vengono arrestate 35 persone appartenenti alle cosche Vrenna-Ciampà-Corigliano-Bonaventura, Farao-Marincola, Ciampà-Megna-Cazzato, Grande Aracri e Morabito accusati a vario titolo di associazione di tipo mafioso estorsioni, detenzione di armi e traffico di stupefacenti e di armi, in cui figurano anche nuove leve come Francesco Franco, Andrea Leto, Luca Manente, Corrado Valsavoia, Alfonso Cazzato e Danilo Cazzato. Accusati a vario titolo di estorsioni traffico d'armi e narcotraffico e associazione di tipo mafioso appartenenti al gruppo del boss Egidio Cazzato detenuto nel regime carcerario 41-bis di Ascoli Piceno. Nel novembre 2013, l'autorità giudiziaria ha sequestrato tre milioni di euro di beni di Francesco Grande Aracri, residente a Brescello, fratello del boss Nicolino Grande Aracri. Nel luglio 2015 viene notificato il decreto di confisca di tali beni. Secondo la relazione semestrale della DIA del I semestre 2014 a Cutro sarebbe nato il nuovo Crimine della famiglia Grande Aracri che avrebbe assunto il controllo di tutte le attività illecite nella parte settentrionale della regione. Il 21 gennaio 2015, la Guardia di Finanza di Reggio Emilia ha sequestrato beni per oltre 10 milioni di euro a Palmo Vertinelli, imprenditore residente a Montecchio legato alla cosca. Il 24 gennaio 2015, la Guardia di Finanza di Bologna con l'unità cinofila di Reggio Emilia sequestrò una cifra superiore a 100 milioni di euro e oltre 5 tonnellate di cocaina in possesso alla Famiglia Valerio situata a Luzzara e ricollegandosi alla Famiglia Grande Aracri con delle microspie posizionate nella Villa della Famiglia Valerio e della Famiglia Grande Aracri. Il 28 gennaio 2015 si conclude l'operazione Aemilia con l'arresto di 160 persone in Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Calabria e Sicilia delle procure di Bologna, Catanzaro e Brescia tra cui affiliati dei Grande Aracri e il presunto capo di Reggio Emilia Nicolino Sarcone, il capogruppo di Forza Italia di Reggio Emilia, Giuseppe Pagliani. Le persone sono accusate di associazione di tipo mafioso, estorsione, usura, porto e detenzione illegali di armi, intestazione fittizia di beni, reimpiego di capitali di illecita provenienza, emissione di fatture per operazioni inesistenti. Il 29 gennaio 2015 si conclude l'operazione Kyterion diretta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro che porta all'arresto di 37 presunti affiliati ai Grande Aracri. Nel luglio 2015 si svolge una nuova fase dell'operazione Aemilia: nove arresti, un sequestro di nove società, beni e attività commerciali dal valore di 330 milioni di euro, e un altro sequestro di beni per circa mezzo milione di euro. Il 4 gennaio 2016 si conclude l'operazione Kyterion 2 diretta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro che porta all'arresto di 16 presunti affiliati ai Grande Aracri, dalle indagini si scoprono presunti tentativi di collegarsi ad esponenti del Vaticano e della Corte di cassazione, nonché l'intrusione in ordini massonici e cavalierati da parte del capo-locale Nicolino Grande Aracri. A quest'ultimo sarebbe attribuito un conto corrente con 200 milioni di euro a cui è collegata una fideiussione per un investimento edilizio in Algeria. Il 13 febbraio 2017 si conclude tra Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna l'operazione Valpolicella della DIA di Padova che hanno arrestato 3 persone, e altri 36 sono indagati e a vario titolo accusati di associazione mafiosa, estorsione, frode fiscale e rapina alcuni riconducibili ai Grande Aracri e Dragone del crotonese. Il 10 luglio 2017, vengono chiesti 30 anni di carcere per Nicolino Grande Aracri. Il 19 luglio 2018 la Corte d'assise d'appello di Catanzaro condanna Nicolino ed il fratello Ernesto entrambi all'ergastolo. 19 ottobre 2017: operazione Aemilia 1992. Il 12 marzo 2019 si conclude l'operazione Camaleonte che porta all'arresto di 33 persone nelle città di Treviso, Vicenza, Padova, Belluno, Rovigo, Reggio Emilia, Parma, Milano e Crotone accusate di far parte di un sodalizio di 'ndrangheta riconducibile ai Grande Aracri e a vario titolo accusate di associazione mafiosa, estorsione, violenza, usura, sequestro di persona e riciclaggio. Il 25 giugno 2019 si conclude l'operazione Grimilde che porta a 16 ordinanze di custodia cautelare tra cui Francesco Grande Aracri e i figli Salvatore e Paolo accusati a vario titolo di estorsione, usura e riciclaggio ma anche il presidente del consiglio di Piacenza Giuseppe Caruso accusato di associazione mafiosa. ### Anni 2020 - L'operazione Thomas e la collaborazione di Nicola Grande Aracri Il 15 gennaio 2020 si conclude l'operazione Thomas della Guardia di Finanza che arresta l'ex dirigente dell'area tecnica del comune di Cutro (2007-2015) e presidente del CDA della banca di credito cooperativo crotonese, un medico del policlinico di Roma e un imprenditore (sposato con Giovanna Grande Aracri sorella di Nicola Grande Aracri) accusati a vario titolo di associazione di stampo mafioso, abuso d'ufficio e traffico di influenze illecite. Il 19 ottobre 2020 si conclude il processo scaturito dall'operazione Camaleonte del 2019 a carico dei due fratelli Bolognino a capo di una organizzazione malavitosa in Veneto facente capo ai Grande Aracri. Francesco Bolognino viene condannato a 13 anni di carcere mentre Francesco Bolognino a 6 anni per associazione mafiosa e riciclaggio di denaro, accusa ricaduta anche ad imprenditori compiacenti. Il 19 novembre 2020 nell'operazione Farmabusiness viene arrestato il presidente del consiglio regionale della Calabria Domenico Tallini accusato di concorso esterno in associazione mafiosa per aver favorito attività imprenditoriali con sede a Catanzaro nell'ambito della distribuzione farmaceutica attive in Calabria, Puglia ed Emilia-Romagna legate ai Grande Aracri. In totale son state arrestate 19 persone. 21 gennaio 2021: operazione Basso Profilo contro i Vrenna-Ciampà-Corigliano-Bonaventura, gli Arena e i Grande Aracri. 12 marzo 2021: operazione Perseverance contro i Sarcone e i Muto, collegati con i Grande Aracri. Il 17 aprile 2021 le forze dell'ordine rivelano la collaborazione di Nicola Grande Aracri. 27 ottobre 2021: operazione Turos contro i Grande Aracri. ## Organizzazione Membri * Nicolino Grande Aracri, detto Il professore o Mano di gomma, capobastone arrestato con dote di "Crimine internazionale" ricevuta da Antonio Pelle e referente per il crotonese succeduto ad Antonio Ciampà, nonché capo crimine della Calabria centro-settentrionale. Condannato all'ergastolo dalla Corte di Cassazione nel processo Kyterion il 6 giugno 2019 per l'omicidio di Antonio Dragone avvenuto nel 2004 durante la faida di Cutro. * Ernesto Grande Aracri, fratello di Nicolino, condannato all'ergastolo nel processo Kyterion il 6 giugno 2019. * Francesco Grande Aracri, condannato per associazione mafiosa. * Antonio Grande Aracri. ## 'Ndrine alleate * Arena (Isola Capo Rizzuto) * Nicoscia (Isola Capo Rizzuto) * Vrenna-Bonaventura (Crotone) * Comberiati-Garofalo (Petilia Policastro) * Ferrazzo (Mesoraca) * Greco con a capo Angelo Greco (1965) * Pelle-Vottari (San Luca) * Famiglia Valerio (Cutro) * Mannolo (San Leonardo di Cutro) * Trapasso-Zoffreo (San Leonardo di Cutro)
2,890,288
https://it.wikipedia.org/wiki/Dillinger_%28film_1973%29
Dillinger (film 1973)
# Dillinger (film 1973) Dillinger è un film del 1973 scritto e diretto da John Milius, all'esordio nella regia, sul gangster degli anni della Grande depressione John Dillinger e sull'agente FBI che gli diede la caccia, Melvin Purvis, interpretati rispettivamente da Warren Oates e Ben Johnson. ## Trama Durante la Grande Depressione, diversi fuorilegge divennero eroi popolari a causa della diffidenza pubblica sulle istituzioni finanziarie e sulla legge. A seguito del massacro di Kansas City, nel giugno del 1933, in cui numerosi agenti di polizia vennero uccisi in pieno giorno, il capo dell'ufficio dell'FBI Melvin Purvis decide di sconfiggere personalmente gli uomini che ritiene responsabili: Pretty Boy Floyd, Baby Face Nelson, Machine Gun Kelly, Jack Klutas, Wilbur Underhill e John Dillinger. Durante un incontro con l'agente dell'FBI Samuel Cowley, Purvis chiarisce che cerca una vendetta personale e che è disposto ad usare misure extralegali se necessario. Dillinger è nel bel mezzo della sua carriera criminale, accompagnato da Homer Van Meter, Harry Pierpont, Charles Mackley e altri ed è molto fiero dei suoi exploit. Conosce Billie Frechette in un bar che lo prende in simpatia e pur rimanendo sconvolta dalla sua rudezza criminale, diviene la sua amante, accompagnando lui e la sua banda nelle loro sanguinose scorribande. Durante una rapina a Chicago, la banda viene intercettata ad un posto di blocco, ne segue una cruenta sparatoria in cui cadono agenti di polizia e banditi. È in questo periodo che Purvis ha iniziato la sua personale caccia ai gangster ed in una coraggiosa azione egli uccide Underhill e Klutas e cattura Kelly. Tuttavia non è in grado di agire contro Dillinger e gli altri della sua banda, perché questi non hanno ancora violato le leggi federali. Mentre era in Arizona con il resto della banda, Dillinger viene catturato dalle autorità locali e portato a Crowne Point nell'Indiana. Imprigionato, con uno stratagemma (una pistola finta scolpita nel sapone), riesce ad ingannare le guardie e a fuggire. È durante questa fuga che Dillinger finalmente commette un crimine federale, guidando un'auto rubata oltre il confine di stato. Dillinger prende con lui un compagno di prigionia, Reed Youngblood e poi raggiunge la sua banda, compresi i nuovi membri Nelson e Floyd. Inizia quindi una serie di rapine tra lo sconcerto di Purvis, arrabbiato e irritato per il modo con cui i media romanticizzano le loro azioni. La fortuna della banda si esaurisce dopo una rapina in banca a Mason City, con una violenta sparatoria che termina con la morte di Youngblood e al ferimento di un altro membro. La banda si rifugia a Little Bohemia a Wisconsin e Purvis conduce una squadra di agenti dell'FBI in un raid che costa la vita a numerosi agenti, ma Pierpont, Nelson, Van Meter e Floyd vengono tutti intercettati dagli agenti federali e sommariamente uccisi. Mentre si nasconde a Chicago, Dillinger fa la conoscenza della proprietaria di un bordello, Anna Sage. Purvis, intuendo l'opportunità di catturare finalmente il bandito, offre la sua protezione a Sage e le promette che non sarà deportata in Romania a causa dei suoi crimini, se questa lo aiuterà nella cattura di Dillinger. Mentre Dillinger si trova in un teatro, Purvis e i suoi uomini prendono posizione. Quando Dillinger e Sage escono dal teatro Purvis spara al gangster uccidendolo. Nell'epilogo finale si apprende che Sage viene deportata in Romania nonostante la promessa di Purvis, quest'ultimo finirà poi per suicidarsi dopo essersi dimesso dall'FBI, Frechette morirà senza soldi e le foto di Dillinger sono ora utilizzate dall'FBI per le loro esercitazioni di tiro.
6,138,140
https://it.wikipedia.org/wiki/Paluzzo_Altieri%2C_V_principe_di_Oriolo
Paluzzo Altieri, V principe di Oriolo
# Paluzzo Altieri, V principe di Oriolo Paluzzo Altieri, V principe di Oriolo (Roma, 31 luglio 1760 – Roma, 10 gennaio 1834), è stato un principe, militare e politico italiano. ## Biografia Nacque a Roma il 31 luglio 1760, figlio di Emilio Carlo Altieri, IV principe di Oriolo, e di sua moglie Livia Borghese. Per parte di suo padre egli era imparentato per adozione con il papa Clemente X e con il cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni, da cui appunto prese il nome di battesimo. Alla morte di suo padre nel 1801 gli succedette ai titoli ed al feudo di Oriolo. Poco dopo venne nominato dal papa Pio VII quale comandante della Guardia nobile pontificia, dimostrando una spiccata fedeltà alla causa papalina anche durante l'invasione francese e la successiva occupazione di Roma. Con la restaurazione del governo pontificio ne ebbe in riconoscenza la nomina a senatore di Roma e a comandante generale della guardia civica romana, sempre nel 1819. Ottenne contemporaneamente l'incarico di assistente al soglio pontificio. Morì a Roma il 10 gennaio 1834 e venne sepolto nel sepolcro di famiglia nella chiesa di Santa Maria sopra Minerva. ## Matrimonio e figli Paluzzo sposò a Roma la principessa Maria Anna di Sassonia, figlia del principe Francesco Saverio di Sassonia (figlio a sua volta di re Augusto III di Polonia), e di sua moglie, la contessa romana Chiara Spinucci. Da questo matrimonio nacquero i seguenti eredi: * Clemente (n. 1795), VI principe di Oriolo, sposò Vittoria Boncompagni-Ludovisi * Augusto (n. 1797), gesuita * Ludovico (n. 1797), cardinale, arcivescovo di Albano ## Albero genealogico | | Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | | - | - | - | - | - | | | | | Gaspare Altieri, I principe di Oriolo | Angelo Paluzzi Albertoni Altieri, III marchese di Rasina | | | | | Gaspare Altieri, I principe di Oriolo | Vittoria Parabiacca | | | | Girolamo Antonio Altieri, III principe di Oriolo | Gaspare Altieri, I principe di Oriolo | Vittoria Parabiacca | | | | Girolamo Antonio Altieri, III principe di Oriolo | Laura Caterina Altieri | Antonio Maria Altieri | | | | | Laura Caterina Altieri | Maria Virginia di Carpegna | | | Emilio Carlo Altieri, IV principe di Oriolo | | Laura Caterina Altieri | Maria Virginia di Carpegna | | | Emilio Carlo Altieri, IV principe di Oriolo | | Carlo Borromeo Arese, XI conte di Arona | Renato II Borromeo, X conte di Arona | | | | | Carlo Borromeo Arese, XI conte di Arona | Giulia Arese | | | | Maria Maddalena Borromeo Arese | Carlo Borromeo Arese, XI conte di Arona | Giulia Arese | | | | Maria Maddalena Borromeo Arese | Camilla Barberini | Maffeo Barberini, II principe di Palestrina | | | | | Camilla Barberini | Olimpia Giustiniani | | Paluzzo Altieri, V principe di Oriolo | | | Camilla Barberini | Olimpia Giustiniani | | Paluzzo Altieri, V principe di Oriolo | | | Marcantonio III Borghese, III principe di Sulmona | Giovanni Battista Borghese, II principe di Sulmona | | | | | Marcantonio III Borghese, III principe di Sulmona | Eleonora Boncompagni | | | | Camillo Borghese, IV principe di Sulmona | Marcantonio III Borghese, III principe di Sulmona | Eleonora Boncompagni | | | | Camillo Borghese, IV principe di Sulmona | Livia Spinola | Carlo Spinola, principe di Sant'Angelo | | | | | Livia Spinola | Violante Spinola di Tassarolo | | | Livia Borghese | | Livia Spinola | Violante Spinola di Tassarolo | | | Livia Borghese | | Filippo II Colonna, IX principe di Paliano | Lorenzo Onofrio Colonna, VIII principe di Paliano | | | | | Filippo II Colonna, IX principe di Paliano | Maria Mancini | | | | Agnese Colonna di Paliano | Filippo II Colonna, IX principe di Paliano | Maria Mancini | | | | Agnese Colonna di Paliano | Olimpia Pamphili | Giovanni Battista Pamphili, II principe di San Martino al Cimino e Valmontone | | | | | Olimpia Pamphili | Violante Facchinetti |
1,360,265
https://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Capecchi
Giorgio Capecchi
# Giorgio Capecchi Giorgio Capecchi (Livorno, 7 agosto 1901 – Roma, 2 dicembre 1978) è stato un attore e doppiatore italiano. ## Biografia Fratello del baritono Renato, iniziò giovanissimo la carriera artistica con la compagnia teatrale di Lyda Borelli, debuttando nel ruolo di Armando ne La signora delle camelie di Dumas. Durante una pausa dell'attività teatrale di giro, si fermò per un anno nella sua città a causa della morte del padre e fondò la "Filodrammatica Labronica", che diresse per alcuni anni con notevole successo nella cornice splendida del Teatro San Marco, proponendo opere come Il mercante di Venezia, Assassinio nella cattedrale e Resurrezione. Nell'autunno del 1934, chiamato da Giovacchino Forzano, approdò al cinema, girando all'interno degli Stabilimenti Tirrenia il film Maestro Landi, con Odoardo Spadaro, uscito nelle sale all'inizio del 1935. Forzano lo volle anche in Campo di maggio e Tredici uomini e un cannone, realizzati negli stessi stabilimenti denominati Pisorno, essendo ubicati tra Pisa e Livorno. Sposatosi con Elba Gragnani, alla fine del 1937 si trasferì a Roma, dove continuò l'attività cinematografica, collaborando, tra gli altri, con Mario Bonnard in Jeanne Doré e Il ponte dei sospiri, girati negli stabilimenti Scalera Film, affrontando però solo ruoli da caratterista, nonostante il notevole temperamento che gli avrebbe potuto consentire anche parti più importanti. Dotato di vocalità calda e ben impostata, dopo aver recitato alla radio con Il signore delle ore 13, Capecchi fu invitato da Mario Almirante, direttore di doppiaggio alla Scalera, nelle sale di sincronizzazione, e così iniziò a doppiare Tom Tyler in Ombre rosse, Samuel S. Hinds ne L'eterna illusione e Melville Cooper in Rebecca - La prima moglie. In seguito prestò la sua voce dai toni profondi a grandi attori internazionali, sia caratteristi, come Louis Calhern, Eduardo Ciannelli, Karl Malden e George O'Brien, che primi attori, come Charles Laughton, Jack Palance, Broderick Crawford, Edward G. Robinson, Orson Welles e Spencer Tracy. Socio fondatore della CDC, divenne una delle punte di forza del settore, tornando solo sporadicamente davanti alla macchina da presa. Tra il 1952 e il 1954 girò, con Raffaello Matarazzo, Chi è senza peccato..., Torna!, Vortice, La nave delle donne maledette e La schiava del peccato. Voce ricorrente nei film di fantascienza, venne spesso utilizzato anche per doppiare i personaggi dei cartoni animati, come Re Uberto ne La bella addormentata nel bosco, Sir Ettore ne La spada nella roccia e Uffa in Winny-Puh l'orsetto goloso. La sua ultima interpretazione al cinema fu nel film La notte pazza del conigliaccio, diretto nel 1967 dal nipote, Alfredo Angeli, che Capecchi fece venire da Livorno, dopo il conseguimento della laurea in giurisprudenza, per fargli intraprendere la carriera di sceneggiatore e regista. ## Filmografia * Maestro Landi, regia di Giovacchino Forzano (1935) * Campo di maggio, regia di Giovacchino Forzano (1935) * Freccia d'oro, regia di Piero Ballerini e Corrado D'Errico (1935) * I due sergenti, regia di Enrico Guazzoni (1936) * Tredici uomini e un cannone, regia di Giovacchino Forzano (1936) * Ladro di donne, regia di Abel Gance (1938) * Per uomini soli, regia di Guido Brignone (1938) * Il conte di Bréchard, regia Mario Bonnard (1938) * Giuseppe Verdi, regia di Carmine Gallone (1938) * Jeanne Doré, regia di Mario Bonnard (1938) * Lotte nell'ombra, regia di Domenico Gambino (1938) * L'ultima nemica, regia di Umberto Barbaro (1938) * Batticuore, regia di Mario Camerini (1939) * Ballo al castello, regia di Max Neufeld (1939) * L'amore si fa così, regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1939) * Lo vedi come sei... lo vedi come sei?, regia di Mario Mattoli (1939) * Il ponte dei sospiri, regia di Mario Bonnard (1940) * La fanciulla di Portici, regia di Mario Bonnard (1940) * I promessi sposi, regia di Mario Camerini (1941) * Una storia d'amore, regia di Mario Camerini (1942) * Luisa Sanfelice, regia di Leo Menardi (1942) * La Gorgona, regia di Guido Brignone (1942) * I due orfanelli, regia di Mario Mattoli (1947) * Ha da venì... don Calogero, regia di Vittorio Vassarotti (1951) * Lorenzaccio, regia di Raffaello Pacini (1951) * Chi è senza peccato..., regia di Raffaello Matarazzo (1952) * Torna!, regia di Raffaello Matarazzo (1953) * Vortice, regia di Raffaello Matarazzo (1953) * La nave delle donne maledette, regia di Raffaello Matarazzo (1953) * La schiava del peccato, regia di Raffaello Matarazzo (1954) * La notte pazza del conigliaccio, regia di Alfredo Angeli (1967) ## Doppiaggio ### Film * Louis Calhern in Così vinsi la guerra, Anna prendi il fucile, Giungla d'asfalto, L'indossatrice, Il passo del diavolo, Due settimane d'amore, La casa del corvo, Perfido invito, Matrimoni a sorpresa, Il prigioniero di Zenda, Il bruto e la bella, I professori non mangiano bistecche, Amanti latini, Giulio Cesare, La sete del potere, I valorosi, Il principe studente, Controspionaggio, Rapsodia, Athena e le 7 sorelle, Il figliuol prodigo, Il seme della violenza, Il suo angelo custode, Alta società * Lee J. Cobb in Bernadette, Il miracolo delle campane, Chiamate Nord 777, I corsari della strada, Il gigante del Texas, Yankee Pascià, Karamazov, Dove la terra scotta, Il dominatore di Chicago, L'agguato, Verdi dimore, Ma non per me, I quattro cavalieri dell'Apocalisse, La conquista del West, Alle donne ci penso io * Broderick Crawford in L'angelo nero, La vergine di Tripoli, Il verdetto, Stella solitaria, Squadra investigativa, Un pugno di criminali, Nessuno resta solo, La pistola sepolta, I diavoli del Pacifico, Infamia sul mare, La vendetta di Ercole, I leoni di Castiglia, Ringo il texano * Fred Clark in L'urlo della città, Viale del tramonto, La fortuna si diverte, Un posto al sole, I misteri di Hollywood, Come sposare un milionario, Papà Gambalunga, Scandalo al collegio, La signora mia zia, Le avventure di un giovane, Il mistero della mummia * Stephen McNally in Missione segreta, Doppio gioco, Winchester '73, Uomo bianco, tu vivrai!, L'assalto al treno postale, La rivolta degli Apaches, La donna del porto, Corriere diplomatico, Duello al Rio d'argento, Duello a Bitter Ridge, Duello tra le rocce * Edward G. Robinson in La baia dell'inferno, Giorni di dubbio, I dieci comandamenti, Un uomo da vendere, La mia geisha, Due settimane in un'altra città, Sammy va al sud, Intrigo a Stoccolma, Il grande sentiero, L'oltraggio, Cincinnati Kid * Eduard Franz in Il segreto di una donna, La cosa da un altro mondo, Da quando sei mia, La ragazza della domenica, Il re dei barbari, La vergine della valle, La legge del fucile, Francesco d'Assisi, Hatari! * John McIntire in Non siate tristi per me, Quel fenomeno di mio figlio, Donne verso l'ignoto, Sally e i parenti picchiatelli, Il maggiore Brady, Duello alla pistola, Psyco, Chi era quella signora?, Cavalcarono insieme * Folco Lulli in La figlia del capitano, I figli di nessuno, Menzogna, Londra chiama Polo Nord, Nel segno di Roma, La regina dei tartari, Ester e il re, Il ratto delle Sabine * Anthony Quinn in Avventura al Marocco, Le sette città d'oro, Orchidea nera, Ultima notte a Warlock, Il giorno della vendetta, Il diavolo in calzoncini rosa, Ritratto in nero, Lawrence d'Arabia * Raymond Burr in La maschera dei Borgia, La croce di diamanti, Dan il terribile, La finestra sul cortile, Delitto senza scampo, Desiderio nella polvere, Conta fino a 3 e prega! * Joseph Calleia in I cospiratori, Gilda, Il marchio di sangue, L'amante di ferro, Il tesoro di Pancho Villa, Il piccolo fuorilegge, Johnny, l'indiano bianco * Kurt Kasznar in Lili, Sombrero, Cavalca vaquero!, Baciami Kate!, La valle dei re, L'ultima volta che vidi Parigi, Il viaggio * Robert Morley in La battaglia dei sessi, Astronauti per forza, Giuseppe venduto dai fratelli, 9 ore per Rama, Assassinio al galoppatoio, Il castello maledetto, Topkapi * Nerio Bernardi in I nostri sogni, L'angelo bianco, Mi permette, babbo!, La guerra di Troia, La vendetta di Ursus, Rocambole * Ward Bond in La più grande avventura, Il club del diavolo, Il sergente York (ridoppiaggio), Due donne e un purosangue, Dakota, Il marchio dell'odio * Willis Bouchey in Johnny Concho, L'ultimo urrà, La pallottola senza nome, Soldati a cavallo, I dannati e gli eroi, Quando l'amore se n'è andato * Douglass Dumbrille in Io sono un evaso, I lancieri del Bengala, Il bazar delle follie, Gianni e Pinotto tra i cowboys, Forzate il blocco, L'ultimo agguato * Burl Ives in Desiderio sotto gli olmi, Il paradiso dei barbari, Il grande paese, La notte senza legge, Il nostro agente all'Avana, Magia d'estate (parte parlata) * Dean Jagger in Notte senza fine, Tramonto di fuoco, Io non sono una spia, Quaranta pistole, Il figlio di Giuda, Ai confini della realtà * J. Carrol Naish in Tifone sulla Malesia, I vendicatori, Minnesota, La strage del 7º Cavalleggeri, Alamo, La figlia dello sceicco * Cesar Romero in Sei canaglia ma ti amo, La città che scotta, Vera Cruz, Destino sull'asfalto, L'angelo del ring, Il giro del mondo in 80 giorni * Torin Thatcher in Trinidad, Le nevi del Chilimangiaro, Un pizzico di follia, Diana la cortigiana, Il 7º viaggio di Sinbad, L'ammazzagiganti * Orson Welles in La lunga estate calda, L'infernale Quinlan, Le radici del cielo, Frenesia del delitto, Passaggio a Hong Kong, Le meravigliose avventure di Marco Polo (Lo scacchiere di Dio) * Ernest Borgnine in Luci sull'asfalto, La giungla del quadrato, Vento di terre lontane, La felicità non si compra, I vichinghi * Ted de Corsia in Il giuramento dei Sioux, Furore sulla città, Ventimila leghe sotto i mari, Rapina a mano armata, Veneri rosse * Brian Donlevy in Jess il bandito, La grande missione, Scheherazade, La donna che volevano linciare, La polizia bussa alla porta * Cedric Hardwicke in La croce di Lorena, Nodo alla gola, Il guanto verde, I deportati di Botany Bay, Cinque settimane in pallone * Charles Laughton in La prima è stata Eva (ridoppiaggio), Testimone d'accusa, Sotto dieci bandiere, Spartacus, Tempesta su Washington * Bernard Lee in Pianura rossa, La chiave, L'uomo che vinse la morte, Agente 007 - Thunderball (Operazione tuono), Le cinque chiavi del terrore * Karl Malden in Boomerang - L'arma che uccide, L'altra bandiera, Io confesso, Fronte del porto, L'albero degli impiccati * Lee Marvin in Il selvaggio, L'ammutinamento del Caine, La spia dei ribelli, Sabato tragico, I comanceros * Laurence Naismith in La grande rapina, Titanic, latitudine 41 nord, La sfida del terzo uomo, Il mondo di Suzie Wong, L'affondamento della Valiant * Howard St. John in Il mio corpo ti appartiene, Tre soldi nella fontana, Il villaggio più pazzo del mondo, Uno, due, tre!, Strani compagni di letto * Akim Tamiroff in Anastasia, Giulietta e Romanoff, Il processo, Col ferro e col fuoco, Il Tulipano Nero * Ray Teal in Il segreto del lago, Il cacciatore di indiani, Le colline bruciano, La banda degli angeli, Testimone oculare * Spencer Tracy in La lancia che uccide, La segretaria quasi privata, ...e l'uomo creò Satana, Vincitori e vinti, Questo pazzo, pazzo, pazzo, pazzo mondo * Forrest Tucker in Iwo Jima, deserto di fuoco, L'uomo del Nevada, I pirati della Croce del Sud, Pony Express, L'agente speciale Pinkerton * Robert Warwick in I dimenticati, Ho sposato una strega, Ritrovarsi, Barriera invisibile Furia indiana * Chill Wills in Il gigante, L'uomo che non voleva uccidere, La battaglia di Alamo, McLintock! (doppiaggio originale), Gli indomabili dell'Arizona * Edward Andrews in La città del vizio, Il giardino della violenza, Quel certo non so che, Non mandarmi fiori! * Jim Backus in Il gigante di New York, L'uomo dai mille volti, Il selvaggio e l'innocente, Lo zar dell'Alaska * William Bendix in I forzati del mare, Labbra avvelenate, L'avventuriero di Macao, Agente federale X3 * Sidney Blackmer in Duello al sole, Bolide rosso, L'alibi era perfetto, Tammy fiore selvaggio * Pierre Brasseur in Occhi senza volto, Cartagine in fiamme, La pila della Peppa, Il triangolo circolare * Leo G. Carroll in Il padre della sposa, Intrigo internazionale, Il cowboy con il velo da sposa, Quello strano sentimento * Anthony Caruso in Il grande silenzio, C'è sempre un domani, Mani lorde, La legione del Sahara * Paul Cavanagh in Notte e dì, Madame Bovary, Sterminio sul grande sentiero, L'avventuriero della Luisiana * Reginald Denny in Giulietta e Romeo, La taverna dei sette peccati, Gli amanti del sogno, L'avventuriero di Burma * Robert Douglas in La leggenda dell'arciere di fuoco, Riccardo Cuor di Leone, Il favorito della grande regina, I segreti di Filadelfia * Leif Erickson in La fossa dei serpenti, Cocaina, Attente ai marinai!, Mirage * Gert Fröbe in La ragazza Rosemarie, Il diabolico dottor Mabuse, Agente 007 - Missione Goldfinger, Quei temerari sulle macchine volanti * Martin Gabel in 14ª ora, L'ultima minaccia, Contrabbando sul Mediterraneo, Marnie * Juano Hernández in L'imputato deve morire, Il ricatto più vile, Qualcosa che vale, Desiderio nel sole * Alan Napier in L'idolo cinese, Fiore selvaggio, Johnny Belinda, Viaggio al centro della Terra * Moroni Olsen in Arcipelago in fiamme, Il romanzo di Mildred, Anime in delirio, La fonte meravigliosa * Vincent Price in L'usurpatore, La città del piacere, La maschera di cera, Il grande circo * Roy Roberts in Sgomento, Squilli di primavera, Alba di fuoco, Un re per quattro regine * Berry Kroeger in Pazzia, Linafferrabile, Ultimatum a Chicago, I sette ladri * Charles Bickford in Le avventure di mister Cory, Gli inesorabili, I giorni del vino e delle rose * Richard Boone in La banda dei dieci, I tre banditi, I trecento di Fort Canby * Theodore Bikel in I clandestini della frontiera, Orgoglio e passione, Ossessione di donna * John Carradine in Maria di Scozia, L'ultimo gangster (riedizione), Sinuhe l'egiziano * Maurice Chevalier in I figli del capitano Grant, Panic Button... Operazione fisco!, Vorrei non essere ricca! * William Demarest in Lady Eva, La storia di Pearl White, Rivista di stelle * Preston Foster in Giubbe rosse, Le ragazze di Harvey, La donna di fuoco * Richard Gaines in La fiamma del peccato, Forza bruta, Cortina di spie * Reginald Gardiner in Maria Antonietta, Il sentiero degli amanti, Mister Hobbs va in vacanza * William Gargan in Tutta una vita, Situazione pericolosa, Le campane di Santa Maria * Loris Gizzi in Fari nella nebbia, Zorro contro Maciste, Golia e il cavaliere mascherato * Sterling Hayden in Passaggio a Bahama, La città spenta, Nessuno mi fermerà * Valéry Inkijinoff in La figlia di Mata Hari, Il sepolcro indiano, Maciste alla corte del Gran Khan * Richard Loo in La storia del dottor Wassell, Le chiavi del paradiso, Operazione mistero * Barton MacLane in Le mura di Gerico, Luce rossa, Squilli al tramonto * Herbert Marshall in Lo scudo dei Falworth, Donne inquiete, I cinque volti dell'assassino * Emile Meyer in Il colpevole è fra noi, L'uomo dal braccio d'oro, Orizzonti di gloria * James Millican in Romantico avventuriero, Sentiero di guerra, L'assedio di fuoco * Pat O'Brien in Indietro non si torna, 19º stormo bombardieri, A qualcuno piace caldo * Henry O'Neill in Figlia del vento, I pascoli dell'odio, Il sole splende alto * Howard Petrie in Forte T, Giovani senza domani, Il segno della legge * Edward Platt in Come le foglie al vento, Dono d'amore, Cordura * Fernando Rey in Gli ultimi giorni di Pompei, Viridiana, Mezzo dollaro d'argento * James Robertson Justice in La regina delle piramidi, Moby Dick, la balena bianca, I cannoni di Navarone * Fernando Sancho in Gli zitelloni, I tre implacabili, I tre spietati * Aldo Silvani in Brivido, Paolo e Francesca (solo in un anello), La tempesta * Basil Sydney in Ivanhoe, La sposa del mare, I viaggi di Gulliver * Pietro Tordi in Achtung! Banditi!, Rocambole, Angelica alla corte del re * Daniele Vargas in La battaglia di Maratona, Sansone contro i pirati, L'invincibile cavaliere mascherato * Minor Watson in La storia del generale Custer, La figlia dell'ambasciatore, Trapezio * John Wengraf in Il filo del rasoio, Attacco alla base spaziale U.S., La nave dei folli * John Williams in La bionda esplosiva, L'isola nel sole, Merletto di mezzanotte * Keenan Wynn in In licenza a Parigi, Un professore fra le nuvole, Professore a tuttogas * Walter Abel in La porta d'oro * Luther Adler in La donna venduta, Ai confini della realtà * Brian Aherne in Titanic, Il principe coraggioso * Leon Ames in Ancora e sempre * Rudolph Anders in Il fantasma dello spazio * Harry Andrews in Birra ghiacciata ad Alessandria * Louis Arbessier in Michele Strogoff * Pedro Armendáriz in In nome di Dio, A 007, dalla Russia con amore * Louis Armstrong in I cinque penny * Grégoire Aslan in Il diavolo alle 4 * Misha Auer in L'ammaliatrice, L'inafferrabile spettro * Andrea Aureli in La Gerusalemme liberata, Il crollo di Roma * Felix Aylmer in Il giardino di gesso * Robert Ayres in La storia di Esther Costello * Parley Baer in Il boia è di scena * Raymond Bailey in Al Capone * Rafael Bardem in Senza sorriso * Alfio Barbi in Auguri e figli maschi! * Robert Barrat in Tamburi lontani * Edgar Barrier in Le mille e una notte * Antonio Battistella in Il ladro di Bagdad * Alan Baxter in La vera storia di Jess il bandito * Franco Becci in Sant'Elena, piccola isola * Ed Begley in La parola ai giurati, Strategia di una rapina * Carl Benton Reid in Il fronte del silenzio, La scuola dell'odio * Herbert Berghof in Operazione Cicero * Abner Biberman in Gunga Din * Whit Bissell in Un'altra parte della foresta * Tomás Blanco in Per qualche dollaro in più * Hans Christian Blech in I dannati * Bernard Blier in I miserabili, Il magnifico avventuriero * Herbert A.E. Böhme in Il mulino delle donne di pietra, Il cavaliere dai cento volti * Fortunio Bonanova in Per chi suona la campana * Andrea Bosic in Rosmunda e Alboino * Bourvil in Il delitto Dupré * Lee Bowman in Bataan, Una donna distrusse * Charles Boyer in I bucanieri * Leslie Bradley in Il principe delle volpi * Walter Brennan in I cacciatori del lago d'argento * David Brian in La maschera di fango, Rancho Bravo * Nicholas Bruce in Otello * Nando Bruno in A fil di spada * Edgar Buchanan in Fammi posto tesoro * David Burns in Facciamo l'amore * Anthony Bushell in Vittoria amara * Gino Buzzanca in Guardatele ma non toccatele * Glen Byam Shaw in I giovani arrabbiati * Arthur Byron in Il prigioniero dell'isola degli squali * Bruce Cabot in King Kong (ridoppiaggio), Gianni e Pinotto al Polo Nord * Sebastian Cabot in Carovana verso il West * King Calder in Tre vengono per uccidere * José Calvo in All'ombra di una colt * Rafael Luis Calvo in Noi siamo due evasi * Primo Carnera in Ercole e la regina di Lidia * Morris Carnovsky in Uno sguardo dal ponte * Jack Carson in Mr. Smith va a Washington * Antonio Casas in Minnesota Clay * Mario Castellani in La vendetta del corsaro * Aldo Cecconi in I giganti di Roma * Guido Celano in Giuseppe Verdi, Jolanda, la figlia del Corsaro Nero * Lon Chaney Jr. in Tutto finì alle sei, La parete di fango * Alden Chase in Fluido mortale * Andrea Checchi in Le mura di Malapaga, Siluri umani * Eduardo Ciannelli in Il prigioniero di Amsterdam * Emilio Cigoli in L'altra * Cliff Clark in Mezzogiorno di fuoco * Steve Cochran in Venere e il professore * Edric Connor in Fuoco nella stiva * Alistair Cooke in La donna dai tre volti * Melville Cooper in Rebecca - La prima moglie, Una notte sui tetti * Robert Coote in I tre moschettieri * Wendell Corey in Le vie della città, Supplizio * Alexandro Costantino in Orfeo negro * Don Costello in La dalia azzurra * Joseph Cotten in Due bandiere all'ovest * George Coulouris in Codice d'onore, Quattro in medicina * John Crawford in Il grande capitano * Donald Crisp in Drango, Il segreto di Pollyanna * Andrew Cruickshank in Appuntamento fra le nuvole * Xavier Cugat in Grand hotel Astoria * Franco Cuppini in Sorelle Materassi * Finlay Currie in Lord Brummell, Bunny Lake è scomparsa * Donald Curtis in Il mostro dei mari * Ugo D'Alessio in Appuntamento a Ischia * Howard Da Silva in Bagliore a mezzogiorno, Gli invincibili * Robert Dalban in Fantomas 70 * Marcel Dalio in Gli uomini preferiscono le bionde * Royal Dano in Johnny Guitar * Luis de Arnedillo in Accadde a Damasco * Guglielmo De Rosa in Le avventure di Pinocchio * Joe De Santis in Furia dei tropici * Francis De Wolff in La furia dei Baskerville * Richard Deacon in Jerry 8¾ * Jean Debucourt in Margherita della notte * Eugene Deckers in Spionaggio internazionale * Albert Dekker in Il re della prateria, Improvvisamente l'estate scorsa * Miguel Del Castillo in Un garibaldino al convento * Jacques Delbo in Gli invasori * Jerry Desmonde in Un re a New York * Ernst Deutsch in Il terzo uomo * William Devlin in Salomone e la regina di Saba * John Dierkes in Il forte delle amazzoni * Albert Dinan in Donne facili * Lester Dorr in L'asso nella manica * Donald Douglas in Romanzo del West * Melvyn Douglas in Hud il selvaggio * Paul Douglas in Una Cadillac tutta d'oro, Il gioco dell'amore * Warren Douglas in Destinazione Tokio * Jacques Dumesnil in Ulisse * Ralph Dunn in Il giuoco del pigiama * Rafael Durán in Le legioni di Cleopatra * Jack Elam in Rancho Notorious, L'uomo di Laramie * John Emery in I senza Dio * Tom Fadden in Toby Tyler * David Farrar in L'eroe di Sparta * Charles Fawcett in Frine, cortigiana d'Oriente * Joey Faye in Il fidanzato di tutte * Frank Faylen in Lo spettro di Canterville, Cieli azzurri * Tom Felleghy in I due toreri * Frank Fenton in Azzardo * Félix Fernández García in Il colosso di Rodi * Mario Ferrari in La leggenda di Enea * José Ferrer in Giovanna d'Arco, L'alto prezzo dell'amore * Alessandro Fersen in Teodora * Stanley Fields in Piccolo Cesare * Enzo Fiermonte in Spie fra le eliche, 5 per la gloria * Richard Fiske in Frutto proibito * Paul Fix in Il buio oltre la siepe * William Foster-Davis in Agente 007 - Licenza di uccidere * Paul Frankeur in La viaccia * Bert Freed in Okinawa * Paul Frees in Paperino nel mondo della matemagica * Åke Fridell in Il settimo sigillo * Jean Gabin in Archimede le clochard * Larry Gates in Un solo grande amore * Sandro Giglio in La rosa tatuata * Lou Gilbert in Viva Zapata! * Thomas Gomez in L'isola di corallo, Kim * Harold Goodwin in All'ovest niente di nuovo * Marius Goring in Colpo di mano a Creta * Lorne Greene in Foglie d'autunno, I peccatori di Peyton * James Gregory in Va' e uccidi * Hugh Griffith in Inchiesta in prima pagina, Tom Jones * Fausto Guerzoni in La nipote Sabella * Henri Guisol in Il conte di Montecristo * Jack Gwillim in Sfida agli inglesi * Reed Hadley in FBI operazione Las Vegas * Frank Hagney in L'ultima carovana (doppiaggio del 1953) * Alan Hale Jr. in Il tesoro di Capitan Kidd * Jonathan Hale in La città dei ragazzi, L'altro uomo * William Hansen in A prova di errore * Jack Hawkins in Il grande safari, Lord Jim * Sessue Hayakawa in Il ponte sul fiume Kwai, Il ponticello sul fiume dei guai * Paul Henreid in Acapulco - anche gli eroi sono assassini * Hank Henry in Pal Joey * Manuel Hernández in Texas addio * Philippe Hersent in La spada e la croce * Russell Hicks in Le conseguenze di un bacio * Riley Hill in Il temerario * Samuel S. Hinds in L'eterna illusione * Carlo Hintermann in Attila * Werner Hinz in Il giorno più lungo * Dennis Hoey in La strega rossa * John Horsley in Gente di notte * John Howard in Dopo Waterloo * Trevor Howard in Il leone, Operazione Crossbow * Harold Huber in Irma va a Hollywood * Otto Hulett in Carabina Williams * Henry Hull in Falchi in picchiata, Il padrone del mondo * Ian Hunter in Vieni a vivere con me, Un americano a Eton * John Huston in Il cardinale * Wilfrid Hyde-White in My Fair Lady * John Ireland in Le colline camminano * Lou Jacobi in Irma la dolce * Harry James in Due ragazze e un marinaio * Ettore Jannetti in La moglie è uguale per tutti * Lionel Jeffries in L'affittacamere * Barry Jones in Gli eroi di Telemark * Henry Jones in Quel treno per Yuma * Victor Jory in Pelle di serpente * Pierre Jourdan in L'uomo e il diavolo * Boris Karloff in Gianni e Pinotto contro il dottor Jekyll * Kurt Katch in I giovani leoni * Larry Keating in La storia di Buster Keaton, Spionaggio a Tokyo * Ian Keith in Cleopatra * Robert Keith in La tempesta, Orazi e Curiazi * Barry Kelley in Il cavaliere solitario * Douglas Kennedy in La fuga * Esmond Knight in Scarpette rosse * Patric Knowles in Giamaica * Charles Korvin in Sangaree * Ernie Kovacs in Attenti alle vedove * Jack Kruschen in Assassinio premeditato, Erasmo il lentigginoso * Duncan Lamont in Il cargo della violenza * Richard Lane in L'uomo meraviglia * John Larch in L'assassino è perduto * Marc Lawrence in La tratta delle bianche * Wilfrid Lawson in Guerra e pace * Fernand Ledoux in Freud - Passioni segrete * Canada Lee in Prigionieri dell'oceano * Sam Levene in Odio implacabile, Piombo rovente * David Lewis in L'appartamento * George J. Lewis in Le giubbe rosse del Saskatchewan, La rivincita di Zorro * John Litel in Scaramouche, Decisione al tramonto * Carlo Lombardi in Allegro squadrone * Carlos López Moctezuma in Viva Maria! * Livio Lorenzon in I masnadieri, Ponzio Pilato * Peter Lorre in I racconti del terrore * Montagu Love in Il fiore che non colsi * Edmund Lowe in Il giro del mondo in 80 giorni * Wilfred Lucas in Muraglie * Christian Lude in La verità * Paul Lukas in Tenera è la notte * Wolfgang Lukschy in Per un pugno di dollari * Dayton Lummis in Desiderio di donna * Ken Lynch in Anatomia di un omicidio * Edmund MacDonald in Ciao amici! * Niall MacGinnis in Gli Argonauti * Kenneth MacKenna in In due è un'altra cosa * Fred MacMurray in Troppi mariti, Criminale di turno * George Macready in Rommel, la volpe del deserto, Il tesoro dei condor * Patrick Magee in La maschera della morte rossa * Michele Malaspina in 2 mafiosi contro Al Capone * Claude Mansard in I 400 colpi * Fredric March in I ponti di Toko-Ri, Sette giorni a maggio * Nino Marchesini in Catene, Cantami "Buongiorno tristezza" * Alberto Marchió in Fra Diavolo * Jacques Marin in Peccatori in blue-jeans * E.G. Marshall in Il calice d'argento * William Marshall in I gladiatori * Strother Martin in Detective's Story * Walter Matthau in Il sentiero della rapina * Jacques Mauclair in Femmina * Paul Maxey in Un americano a Parigi * John McGiver in Arianna * Charles McGraw in I gangsters, T-Men contro i fuorilegge * George McKay in La corsa della morte * Leo McKern in Il caso del cavallo senza testa * Paul McVey in Il cavaliere della valle solitaria * Gary Merrill in Sui marciapiedi * William Mervyn in Scuola di spie, Assassinio a bordo * Bernard Miles in Zarak Khan * Marvin Miller in Solo chi cade può risorgere * Alexis Minotis in Notorious - L'amante perduta * Thomas Mitchell in Angeli con la pistola, Ossessione amorosa * Robert Mitchum in Tragico segreto * Gaston Modot in La grande illusione * Gerald Mohr in Pietà per i giusti * Luciano Mondolfo in Costa Azzurra * Alberto Moravia in Monastero di Santa Chiara * André Morell in Minaccia atomica * Carlo Moreno in Il vagabondo * Guido Morisi in Musica proibita * Gregory Morton in Il re vagabondo * Arnold Moss in I fucilieri del Bengala * Albert Mouton in L'amante di 5 giorni * Gavin Muir in La campana del convento * Paul Müller in La Venere dei pirati * Conrad Nagel in Secondo amore * Bernard Nedell in Monsieur Verdoux * Howard Negley in Azzardo * Robert Newton in I miserabili * Theodore Newton in Anche gli eroi piangono * Carlo Ninchi in La tigre dei sette mari * Guido Notari in Il tallone d'Achille * Edmond O'Brien in Il più grande spettacolo del mondo, Quota periscopio * George O'Brien in Il massacro di Fort Apache, I cavalieri del Nord Ovest * Hugh O'Brian in Al di là del fiume * J. Pat O'Malley in La carica dei cento e uno * Philip Ober in Da qui all'eternità, Adorabile infedele * Reginald Owen in Mary Poppins * Jack Palance in Bandiera gialla * Cecil Parker in Robinson nell'isola dei corsari * Piero Pastore in Il fanciullo del West, Aquila nera * Nigel Patrick in L'albero della vita * Toivo Pawlo in Il volto * Camillo Pilotto in Il corsaro della mezza luna * Donald Pleasence in La più grande storia mai raccontata * Afro Poli in Le fatiche di Ercole * Giuseppe Porelli in Il mio amico Benito * Eric Portman in Il dubbio * Mario Pucci in Il ponte sull'infinito * Denver Pyle in Shenandoah - La valle dell'onore * John Qualen in Orizzonti lontani * Gaetano Quartararo in Coriolano, eroe senza patria * Giuliano Raffaelli in I lunghi capelli della morte * Salvo Randone in Cronaca familiare * Basil Rathbone in La spada magica * Gregory Ratoff in Exodus * Phillip Reed in Avventura in Oriente * Kynaston Reeves in L'amore segreto di Madeleine * Erich Maria Remarque in Tempo di vivere * Michael Rennie in La tunica * Dick Rich in I forzati della gloria * Rudolf Rhomberg in Resurrezione * Dan Riss in L'angelo scarlatto * Rafael Rivelles in Marcellino pane e vino * Alfonso Rojas in Sette ore di fuoco * Fay Roope in Atomicofollia * Noël Roquevert in L'assassino abita al 21, Fascicolo nero * Hayden Rorke in Rullo di tamburi * Gian Paolo Rosmino in Melodie immortali * Giuseppe Rossetti in Il generale Della Rovere * Richard Saint-Bris in Tre dollari di piombo * Fëdor Fëdorovič Šaljapin in Sodoma e Gomorra, Il Leone di San Marco * Takamaru Sasaki in Il trono di sangue * Ugo Sasso in La fornarina * Joseph Sawyer in Destinazione... Terra! * Ernst Schröder in Il falso traditore * Siegfried Schürenberg in Il laccio rosso * Randolph Scott in Le mie due mogli, Lo straniero ha sempre una pistola * Louis Seigner in Il barone * Koreya Senda in Uomini H, Inferno nella stratosfera * Jean Servais in Il mondo nella mia tasca * Harry Shannon in Fuggiamo insieme, Gli implacabili * Mickey Shaughnessy in Nuvola nera * Takashi Shimura ne I sette samurai * Frank Silvera in Nostra Signora di Fatima, Il bacio dell'assassino * Michel Simon in La battaglia di Austerlitz, Il treno * Everett Sloane in Più forte dell'amore, Agguato nei Caraibi * Hal Smith in Winny-Puh l'orsetto goloso * Howard Smith in Un volto nella folla * Kent Smith in Gli uomini della terra selvaggia * Loring Smith in Divieto d'amore * Abraham Sofaer in Pandora * Vladimir Sokoloff in I magnifici sette * Gianni Solaro in Il conquistatore di Corinto * Douglas Spencer in La frontiera indomita, Cittadino dello spazio * Rod Steiger in Oklahoma!, Al di là del ponte * Karel Stepanek in Affondate la Bismarck! * Harvey Stephens in Beau Geste * James Stephenson in Il grande amore, Ombre malesi * Onslow Stevens in Assalto alla Terra, Non desiderare la donna d'altri * Paul Stewart in Il grande campione * Harold J. Stone in Il colosso d'argilla * Robert Strauss in Prima linea * Hans Stüwe in Gli amanti del Pacifico * Grady Sutton in È nata una stella * Carlo Tamberlani in Frine, cortigiana d'Oriente, Adorabili e bugiarde * Reginald Tate in Robin Hood e i compagni della foresta * Vaughn Taylor in Francis alle corse, La ragazza del secolo * Mario Terribile in Fratelli d'Italia * Bill Thompson in La bella addormentata nel bosco * Frank Thring in Beh Hur, Il re dei re * Jean Tissier in Prima comunione * George Tobias in Il mio amore con Samantha * James Todd in La bella preda * Ludovico Tomarchio in Noi e... la gonna * Philip Tonge in Assalto dallo spazio * Regis Toomey in L'occhio caldo del cielo * Georges Tourreil in Carmen * Ivan Triesault in Tre giorni di gloria * Michael Trubshawe in La Pantera Rosa * Ralph Truman in L'uomo che sapeva troppo * William Tubbs in Al diavolo la celebrità * Tom Tully in Prigionieri della palude, La nave più scassata... dell'esercito * Tom Tyler in Ombre rosse, Un evaso ha bussato alla porta * Saro Urzì in La ladra * Peter Ustinov in I nomadi * Luis Van Rooten in Il tempo si è fermato * Conrad Veidt in Al di sopra di ogni sospetto * Friedrich von Ledebur in La caduta delle aquile * Fats Waller in Stormy Weather * Richard Webb in Le catene della colpa * Otto Wernicke in M - Il mostro di Düsseldorf * James Westerfield in Cowboy * Jesse White in Sherlocko... investigatore sciocco * Ernest Whitman in Due cuori in cielo * James Whitmore in L'ultima frontiera * Henry Wilcoxon in Sansone e Dalila, Il principe guerriero * Emlyn Williams in I giganti del mare * Hugh Williams in Khartoum * Rhys Williams in La scala a chiocciola * Roland Winters in Gianni e Pinotto e l'assassino misterioso, Blue Hawaii * Grant Withers in Terra nera * Norman Wooland in Kasim, furia dell'India * Frederick Worlock in Il dottor Jekyll e Mr. Hyde * Roland Young in L'ammaliatrice * Voce narrante in Vento selvaggio, Mi piace quella bionda, La giostra umana, Le meravigliose avventure di Pollicino ### Film d'animazione * Serratura in Alice nel Paese delle Meraviglie * Ben Franklin in Il mio amico Beniamino * Re Uberto in La bella addormentata nel bosco * Merlino in Le 13 fatiche di Ercolino * Colonnello in La carica dei cento e uno * Vecchio marinaio in Musetta alla conquista di Parigi * Sir Ettore in La spada nella roccia * Uffa in Winny-Puh l'orsetto goloso * Voce narrante in Paperino nel mondo della matemagica
303,886
https://it.wikipedia.org/wiki/30_St_Mary_Axe
30 St Mary Axe
# 30 St Mary Axe Il 30 St Mary Axe è un edificio di Londra, situato nella City. Informalmente è conosciuto come «The Gherkin» (il cetriolino) oppure, facendo riferimento al proprietario (il gruppo assicurativo Swiss Re) come Swiss Re Building. Alto 180 m, è famoso per la sua audace architettura, opera di Norman Foster e del suo ex socio, Ken Shuttleworth. ## Storia La costruzione sorge sul luogo dove si trovava l'edificio del Baltic Exchange, una società che gestisce il maggiore mercato mondiale di moli marittimi e vendite di navi. Il 10 aprile 1992 l'IRA fece esplodere una bomba vicino allo storico edificio dell'Exchange, che fu gravemente danneggiato, assieme alle costruzioni vicine. L'English Heritage (l'ente governativo che si occupa di preservare il patrimonio storico dell'Inghilterra) e la Corporation of London (la municipalità della City) premevano affinché ogni progetto di riedificazione contemplasse il restauro della vecchia facciata su St Mary Axe. La Baltic Exchange, che non era in grado di affrontare gli esborsi necessari vendette nel 1995 l'area alla Trafalgar House. Gran parte delle strutture rimaste furono abbattute, mentre l'Exchange Hall e la facciata furono conservate e messe al riparo dagli elementi atmosferici. L'English Heritage più tardi scoprì che i danni erano più gravi di quanto si era inizialmente stimato e smise di insistere per un restauro integrale. ## Origine del nomignolo «Gherkin» Nel 1996 la Trafalgar House rese pubblico il progetto per un edificio alto 1200 piedi (370 metri) con oltre 90 000 $m^2$ di spazio per uffici e una piattaforma panoramica all'altezza di 1000 piedi (305 metri). Il progetto risaltava per la sua forma inusuale, che per qualcuno faceva assomigliare la costruzione ad un cetriolino. Il quotidiano The Guardian ribattezzò l'edificio "erotic gherkin" (cioè "cetriolino erotico"). ## La progettazione Il 23 agosto 2000, John Prescott, vice primo ministro del Regno Unito concesse il permesso di costruire un edificio molto più grande del vecchio Exchange. Il percorso di pianificazione fu assolutamente cruciale per come l'edificio fu completato nella parte alta. Il sito per la nuova costruzione presentava una serie di caratteristiche particolari; necessitava di essere ricostruito, non era sulle "linee visuali" (le linee guida richiedono che i nuovi edifici non ostruiscano o sottraggano la vista della Cattedrale di St Paul da un certo numero di luoghi di Londra), e aveva ospitato il Baltic exchange. L'interno era straordinariamente bello, dando ai progettisti ulteriori motivazioni. Il piano originale per il sito era quello di ricostruire il Baltic Exchange. GMW Architects proponendo di realizzare un nuovo edificio rettangolare che circondava il nucleo restaurato dell'Exchange; la forma squadrata avrebbe avuto gli ampi piani che servivano alle banche, ma questa proposta non trovò favore. Alla fine i progettisti capirono che l'Exchange non era recuperabile, per cui furono costretti a rendere meno vincolanti le loro richieste: inoltre pensarono che un edificio "architettonicamente significante" sarebbe stato meglio accetto alle autorità cittadine. Questa mossa permise agli architetti di progettare liberamente, eliminando la richiesta eccessiva di un grande, efficiente edificio d'affari che si adattasse alle richieste del cliente. Un altro importante fattore fu il successo dell'area di sviluppo chiamata Canary Wharf. All'epoca, le banche e le istituzioni commerciali si stavano spostando in massa verso Canary Wharf, perché l'area consentiva di costruire edifici con spazi ampi e moderni. Gli spazi della City di Londra non potevano competere, obbligando le compagnie a disperdere il loro staff in molti posti. Quando le autorità cittadine capirono che le loro regole pressanti stavano causando una defezione di massa, ridussero i vincoli alla costruzione di grattacieli. Il piano inferiore del Swiss Re si adatta al desiderio delle autorità di Londra di mantenere lo "stile" cittadino, con strade piuttosto strette. La massa dell'edificio non era troppo imponente. Come per molti edifici della zona, è molto difficile accorgersi dell'esistenza della torre se ci si trova nei paraggi ma non direttamente sotto di essa. Questa pianificazione di regole e obiettivi serve a creare un'identità visuale comune per la città: ad esempio, le regole edilizie di New York hanno avuto un notevole impatto sull'aspetto della città rispetto ad altre con regole più conservative come Londra e Parigi. ## L'edificio Gli architetti, dello studio Foster and Partners, crearono una caratteristica forma a cono per ridurre le turbolenze intorno al Gherkin. Il grattacielo fu completato nel 2004 e aperto il 28 aprile dello stesso anno. Il suo design vinse il prestigioso RIBA Stirling Prize come miglior nuovo edificio di un architetto della RIBA nel 2004. Per la prima volta la giuria votò all'unanimità nella sua decisione. L'edificio usa metodi di risparmio energetico che gli consentono di usare la metà dell'energia normalmente necessaria per un edificio simile. Intercapedini in ogni piano con sei condotte servono come sistema di ventilazione naturale per l'intero edificio (anche se sono richiesti dei tagliafuoco ogni sei piani che interrompono i "camini"). I condotti creano un gigantesco effetto di doppio vetro: l'aria è incanalata attraverso due strati di cristalli e isolano lo spazio degli uffici all'interno. Le condotte estraggono l'aria calda dall'edificio durante l'estate raffreddandolo, e riscaldano l'edificio d'inverno usando un sistema di riscaldamento solare passivo. Inoltre, permettono alla luce solare di passare attraverso l'edificio, rendendo l'ambiente di lavoro più piacevole, e mantenendo bassi i costi dell'illuminazione. Nella maggior parte degli edifici alti la stabilità laterale è assicurata da un pilone centrale o da una struttura perimetrale, o da una combinazione delle due. Normalmente ciò significa che sono progettati per resistere ai venti forti, ma sono troppo flessibili per garantire il comfort degli occupanti. Il metodo principale per controllare le deviazioni del vento e per rendere la struttura più stabile è aumentarne il peso con delle zavorre attive. Con l'aiuto degli ingegneri strutturali della Arup, per lo Swiss Re è stato sviluppato un perimetro di strutture triangolari che rendono l'edificio sufficientemente solido anche senza rinforzi extra e contrappesi. Nonostante la forma curvilinea, c'è solo un pezzo di vetro curvato sull'edificio: una copertura a lente sulla sommità. Il principale occupante dell'edificio è la società di assicuratori Swiss Re, che ha commissionato l'edificio come quartier generale per la filiale londinese. Come proprietari, hanno imposto il nome della compagnia all'edificio che viene chiamato «Swiss Re Building», sebbene questo non sia il nome ufficiale. Sulla cima dell'edificio, al 40º piano, c'è un bar per gli affittuari e per i loro ospiti, dove si può avere una vista a 360° di Londra. Un ristorante esclusivo è aperto al 39º piano, e vi sono delle sale da pranzo private al 38°. Anche se la maggior parte degli edifici ha alla sommità le ingombranti attrezzature degli ascensori, non era possibile usare questa soluzione per il Gherkin poiché al 40º piano doveva trovarsi il bar. Gli architetti risolsero il problema facendo raggiungere dall'ascensore principale solo il 34º piano, e poi inserendo un elevatore a sollevamento dal basso verso il 39º piano. Una scalinata in marmo e un ascensore per disabili permette l'accesso al bar della cupola. ## Eventi recenti Nel settembre 2004, durante l'Open House Day di Londra in cui molti edifici che sono normalmente chiusi al pubblico sono stati aperti per il fine settimana, il Gherkin ha avuto lunghe code di persone che volevano visitare il palazzo. Alcuni visitatori hanno aspettato fino a 5 ore per poter salire al 40º piano. Questo è stato il record per il maggior numero di visite durante un Open House Day. Il 25 aprile 2005, la stampa ha riportato la notizia che un pannello di cristallo a circa due terzi dell'altezza si è staccato cadendo sulla piazza. La piazza venne chiusa, ma il palazzo rimase aperto. Una passeggiata coperta temporanea fu allestita per proteggere i visitatori e gli ingegneri poterono esaminare gli altri 744 pannelli del palazzo. Nel dicembre 2005, lo Swiss Re è stato eletto come "edificio più ammirato del mondo", in un sondaggio sulle più grandi società di architettura, pubblicato sul 2006 BD World Architecture 200. ## Nella cultura * 30 St. Mary Axe è comparso molte volte nella storia delle serie a fumetti Vertigo e The Losers, in cui l'edificio compare come la sede di una megacorporazione legata a un losco agente della CIA. * In The Christmas Invasion, lo speciale del Natale 2005 della serie di fantascienza Doctor Who, i vetri dell'edificio vengono distrutti dall'arrivo di una navicella aliena. * Nel film di Woody Allen Match Point (2005) le scene degli interni dell'ufficio sono realizzate nel palazzo. Il protagonista Christopher "Chris" Wilton lavora in un ufficio di 30 St. Mary Axe. * L'albo numero 268 del fumetto italiano Dylan Dog, Il modulo A38 è ambientato proprio nell'edificio dove ha sede la Swiss Re. * L'edificio viene inserito nella puntata 618 dell'anime di Detective Conan. * In una delle scene iniziali del film Harry Potter e il principe mezzosangue, si vede il 30 St. Mary Axe riflesso sui vetri di un palazzo. * Nel film Basic Instinct 2 lo studio del dr. Glass, protagonista maschile, si trova nel palazzo; vi sono quindi diverse scene di interno, e anche alcuni esterni dell'edificio. * L'edificio appare più volte nella serie televisiva Sherlock, ambientata appunto a Londra. * All'inizio di Fast and Furious 7, appare il Gherkhin mentre Dominique Toretto guarda dalla finestra. * L'edificio appare sia esternamente che internamente nel film di 007 Spectre. ## Inquilini A partire da gennaio 2015, gli attuali occupanti dell'edificio includono: * Standard Life * Regus * ION Trading * Kirkland & Ellis * Hunton & Williams * Falcon Group * Swiss Re * Lab49 * Algotechs * Webscaparate UK Inoltre, rivenditori e ristoranti operano dal sito, come The Sterling e Bridge's Newsagent.
1,978,848
https://it.wikipedia.org/wiki/Fast_Food%2C_Fast_Women
Fast Food, Fast Women
# Fast Food, Fast Women Fast Food, Fast Women è un film del 2000 diretto da Amos Kollek, che ha avuto una discreta distribuzione in home video anche in Italia, che tra l'altro è uno dei paesi produttori del film. Fu presentato in concorso al 53º Festival di Cannes. ## Trama Bella è una cameriera d'un fast food omai non più nel fiore dell'età, molto spigliata ma non altrettanto bella, che si innamora ricambiata di un ragazzo, Bruno. La stessa cosa accade ad altre due coppie, Paul, un vedovo che si innamora di una "pari condizione" e George, un anziano che si innamora di una spogliarellista.
1,043,654
https://it.wikipedia.org/wiki/%C3%8Dngrid_Betancourt
Íngrid Betancourt
# Íngrid Betancourt Íngrid Betancourt Pulecio (Bogotà, 25 dicembre 1961) è una politica colombiana. Figlia di un ex ministro dell'educazione e di un'ex senatrice, ha vissuto all'estero la maggior parte della propria vita, soprattutto in Francia, dove ha studiato presso l'Institut d'études politiques di Parigi. Militante nella difesa dei diritti umani, ha fondato il partito di centro-sinistra "Partido Verde Oxígeno". È stata rapita il 23 febbraio 2002 dalla guerriglia delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC) e liberata dalla prigionia il 2 luglio 2008, più di 6 anni dopo la data del sequestro. In Spagna le è stato conferito il Premio Principe delle Asturie (in spagnolo Premio Principe de Asturias) per la Concordia con la motivazione: "impersona tutti coloro che nel mondo sono privati della libertà a causa della difesa dei diritti umani e la lotta contro la violenza terrorista, la corruzione e il narcotraffico". ## Biografia Íngrid nasce a Bogotà. Sua madre, Yolanda Pulecio, è un'ex Miss Colombia e una senatrice eletta dal collegio dei quartieri meridionali della capitale colombiana. Suo padre, Gabriel Betancourt, è stato ministro durante la dittatura del generale Gustavo Rojas Pinilla e sotto la presidenza Lleras Restrepo, assistente direttore dell'UNESCO, quindi ambasciatore della Colombia presso la medesima istituzione delle Nazioni Unite a Parigi, dove Íngrid è cresciuta, e capo della Commissione per la Formazione dell'Alleanza per il Progresso a Washington, sotto la presidenza di John Fitzgerald Kennedy. Dopo essersi diplomata all'Institut d'Études Politiques de Paris (noto anche come Sciences Po), sposa un compagno di studi e hanno due figli, Melanie e Lorenzo. Attraverso il matrimonio Íngrid acquisisce anche la cittadinanza francese. Il marito è un diplomatico francese e questo porta la coppia a vivere in diversi paesi, inclusa la Nuova Zelanda. Dopo l'omicidio di Luis Carlos Galán, candidato alle elezioni presidenziali colombiane con un programma elettorale di lotta al narcotraffico, Íngrid decide di far ritorno in Colombia (1989). Dal 1990 lavora presso il ministero delle finanze, da cui si dimette per intraprendere una carriera politica. Nella sua prima campagna elettorale distribuisce preservativi, presentando la sua candidatura come un "preservativo contro la corruzione". Il collegio sud di Bogotà la elegge, anche grazie all'aiuto della madre, ancora ben conosciuta nei quartieri, che l'aiuta nella campagna elettorale. Viene eletta nella Camera di Rappresentanti nel 1994 e lancia un proprio partito politico, il "Partido Verde Oxígeno". Durante il suo mandato critica l'amministrazione Samper, accusato di corruzione (caso Galil) e di aver accettato denaro riciclato dai narcotrafficanti durante la propria campagna elettorale. In questo periodo divorzia dal marito francese e si sposa nuovamente, con un colombiano. Si candida senatrice alle elezioni del 1998 e in quella tornata elettorale raccoglie un numero di voti di preferenza superiore a ogni altro candidato. Riceve minacce di morte, che la spingono, attraverso l'aiuto dell'ex marito, a mandare i figli a vivere in Nuova Zelanda. Quello stesso anno le elezioni presidenziali vengono vinte da Andrés Pastrana Arango, che ha anche il sostegno della Betancourt. Successivamente lei accuserà Pastrana di non aver mantenuto molte delle promesse fatte per ottenerne l'appoggio. Dopo le elezioni del 1998 Íngrid scrisse un libro di memorie. Non poté essere pubblicato immediatamente in Colombia, uscì dapprima in Francia con il titolo di La rage au cœur ("La rabbia nel cuore") e successivamente in Spagna, in Colombia e nel mondo latino-americano con il titolo La rabia en el corazón e, nel 2002, in inglese col titolo Until Death Do Us Part ("Finché morte non ci separi") mentre in Italia, nello stesso anno venne pubblicato da Sonzogno, col titolo Forse mi uccideranno domani. Come parte della sua campagna elettorale del 2002 (le elezioni vinte da Álvaro Uribe Vélez), Íngrid volle andare nella zona smilitarizzata di San Vicente del Caguán per incontrarsi con le FARC. Questa decisione non era insolita all'epoca, e molti sono stati i personaggi pubblici che hanno approfittato dell'esistenza della zona smilitarizzata - creata da Pastrana per soddisfare una pre-condizione posta dalle FARC a qualsiasi negoziato - per incontrarsi con esponenti delle FARC. Tuttavia, a tre anni di distanza dalla creazione della zona smilitarizzata e dall'avvio delle trattative, i colloqui di pace tra FARC e governo giunsero a uno stallo. Sin dall'inizio le FARC si rifiutarono di concedere una tregua durante i negoziati stessi, né vollero concedere ispezioni da parte di rappresentanti della comunità internazionale. Secondo i critici della scelta di Pastrana, la zona smilitarizzata si è trasformata in un'area sicura per le FARC, che vi hanno imposto la loro visione sociale rivoluzionaria comunista. Nel febbraio 2002 un aereo in volo da Florencia a Bogotà (circa 1000 km) fu dirottato da membri delle FARC e costretto ad atterrare vicino alla cittadina di Neiva: molti dei passeggeri furono sequestrati, tra cui un membro del Congresso. In conseguenza di ciò, Pastrana annullò le trattative con le FARC e revocò la zona smilitarizzata, accusando le FARC di avere rotto i termini del negoziato e di aver approfittato della zona smilitarizzata per crescere in forza militare e organizzazione logistica. Nel 2002 la Betancourt era candidata alle elezioni presidenziali della Colombia e insieme con un altro candidato, voleva visitare la zona smilitarizzata, nonostante l'interruzione delle trattative, e chiese di esservi portata da un aereo militare. Il presidente Pastrana e altri ufficiali rifiutarono la sua richiesta, sostenendo che né il governo né l'esercito colombiano avrebbero potuto garantire la loro sicurezza durante le operazioni militari tese a riprendere il controllo della zona. Inoltre il suo essere candidata era d'ostacolo; soddisfare la sua richiesta avrebbe anche significato che il governo in carica impiegava risorse per sostenere l'interesse politico privato dei due candidati. ### Il rapimento Vistasi negare il supporto governativo, Íngrid Betancourt decise di recarsi nella zona smilitarizzata via terra, insieme con la sua candidata-vice Clara Rojas e a un gruppo di persone del suo staff. Il 23 febbraio 2002 fu fermata dall'ultimo posto di blocco militare prima di entrare nell'ex zona smilitarizzata. Gli ufficiali insistettero per convincere il gruppo a non proseguire fino a San Vicente del Caguán, il paese usato come base degli incontri durante le trattative. Il gruppo proseguì il viaggio e la Betancourt venne sequestrata da uomini delle FARC che la tennero in ostaggio. Il suo nome rimase in lista per le elezioni nonostante il sequestro; raccolse meno dell'1% dei voti. Nelle prime trattative, le FARC chiesero la formalizzazione di uno scambio di prigionieri: 60 ostaggi politici contro la liberazione di 500 uomini delle FARC detenuti nelle carceri colombiane. Inizialmente l'amministrazione del neoeletto presidente Uribe escluse ogni trattativa in assenza di un cessate-il-fuoco preventivo e spinse per un'azione di salvataggio basata sulla forza, ma i parenti di Íngrid e di molti altri ostaggi - tenuto anche conto dell'inaccessibilità delle regioni montane e forestali dove gli ostaggi sono trattenuti - respinsero decisamente questa opzione, temendone un esito infausto, simile all'episodio del sequestro del governatore del dipartimento di Antioquia, Guillermo Gaviria Correo, che le FARC uccisero non appena consapevoli della presenza dell'esercito nella loro zona. Nell'agosto del 2004, dopo alcune false partenze e di fronte al montare delle proteste dei parenti dei sequestrati, degli ex-presidenti liberali Alfonso López Michelsen e Ernesto Samper e dell'opinione pubblica, sempre più convinta dell'opportunità e della validità umanitaria dello scambio di prigionieri, il governo Uribe sembra ammorbidire le proprie posizioni annunciando di voler porre il 23 luglio alle FARC una proposta formale di liberare 50-60 prigionieri in cambio degli ostaggi politici e militari. Il governo si sarebbe impegnato a fare la prima mossa, rilasciando i prigionieri condannati per rivolta e concedendo loro di lasciare il paese o di aderire a programmi di reinserimento sociale. Le FARC avrebbero quindi rilasciato gli ostaggi in loro mano, tra cui Íngrid Betancourt. La proposta godeva del pubblico appoggio e del supporto dei governi francese e svizzero. La mossa venne apprezzata da diversi parenti dei sequestrati e da vari personaggi del mondo politico colombiano. Anche molti dei critici, che vi vedevano più una mossa propagandistica di Uribe, giudicarono il piano come praticabile. Le FARC rilasciarono un comunicato il successivo 20 agosto in cui smentivano di essere state contattate in anticipo dal governo svizzero (come il governo colombiano aveva dichiarato). Nella nota auspicavano il raggiungimento di un'intesa apprezzando il fatto che il governo Uribe avesse fatto una proposta, tuttavia criticarono la proposta perché non prevedeva la possibilità ai prigionieri rilasciati di decidere di tornare a militare nelle file delle FARC. Il 5 settembre successivo la stampa colombiana pubblicò quella che venne considerata una contro-proposta delle FARC. In essa si chiedeva al governo di individuare una zona franca per 72 ore di tregua, in cui i negoziatori governativi e gli ufficiali delle FARC avrebbero potuto incontrarsi faccia a faccia per discutere lo scambio di prigionieri. Il primo giorno sarebbe stato dedicato a raggiungere la località, il secondo alla trattativa e il terzo all'abbandono dell'area da parte dei guerriglieri. Al governo fu indicata una rosa di possibili località del Dipartimento di Caquetá - Peñas Coloradas, El Rosal o La Tuna - in cui l'influenza politica delle FARC è forte e chiara. Qualcuno speculò che le FARC avrebbero potuto minare i terreni o predisporre trappole attorno alle guarnigioni militari locali durante la tregua. La proposta delle FARC di incontrarsi col governo fu vista molto positivamente da Yolanda Pulecio, la madre di Íngrid, che vi vide un segno di "progresso",[...] "esattamente come il governo può incontrarsi con le forze paramilitari (di estrema destra), può anche incontrarsi con gli altri, che sono terroristi allo stesso modo". Nel febbraio 2006 vi fu un appello del governo francese ad accettare uno scambio di prigionieri approvato dal governo di Bogotà e liberare i prigionieri trattenuti da meno di sette anni. Il ministro degli esteri francese Philippe Douste-Blazy disse che "era compito delle FARC dimostrare la serietà delle loro intenzioni di rilasciare l'ex candidata alle presidenziali Íngrid Betancourt e altri detenuti". In un'intervista con il giornale francese L'Humanité del giugno 2006, Raul Reyes, un leader delle FARC ebbe a dichiarare la Betancourt "sta bene, nei limiti della situazione in cui si trova. Non è facile essere privati della propria libertà". Nel maggio 2007 un poliziotto sequestrato, John Frank Pinchao, è riuscito a fuggire dalla prigionia e ha dichiarato di essere stato detenuto nello stesso campo di prigionia della Betancourt. Ha inoltre visto Clara Rojas, che durante la prigionia ha dato alla luce un figlio, Emmanuel. Il 17 maggio 2007 è stata resa nota la notizia, riportata da un poliziotto sfuggito alla prigionia, che la Betancourt sarebbe ancora viva.. Il 30 novembre 2007 il governo colombiano ha dichiarato che era stato trovato un video recente con la Betancourt ancora viva. ### La liberazione Il 2 luglio 2008 è stata resa nota la notizia della sua liberazione avvenuta, secondo quanto riferito dal ministro colombiano, a seguito di un'operazione di intelligence, denominata Operazione Jaque e condotta da una task force dell'esercito colombiano. Non sono mancate le ipotesi su di un possibile riscatto di 20 milioni di dollari (non confermato, però, dalle FARC) pagato dagli Stati Uniti per il rilascio del gruppo di ostaggi in cui erano presenti, oltre alla Betancourt, anche tre presunti agenti dell'FBI. Ipotesi al momento smentite da diverse documentazioni che dimostrerebbero come in realtà non fossero dell'FBI, non lavorassero per l'FBI e soprattutto non fossero “mercenari”, bensì erano civili, dipendenti della California Microwave System, sussidiaria dell'americana Northrop Grumman (presente anche in Italia), che aveva e ha contratti con il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. ## Onorificenze * Cittadinanza onoraria di Monselice * Cittadinanza onoraria della Città di Arco (TN) * Cittadinanza onoraria di Vercelli dal 2002
2,273,508
https://it.wikipedia.org/wiki/Filmmaster_Group
Filmmaster Group
# Filmmaster Group Filmmaster nasce nel 1976 a Roma come casa di produzione di spot pubblicitari per iniziativa di Stefano Coffa, Sergio Castellani e Giorgio Marino. Dal 1990 opera anche nell'organizzazione di eventi, live entertainment e show, con sedi operative a Milano, Roma, Londra, Dubai, Abu Dhabi, Doha, Dammam, Riyadh e Rio de Janeiro. In particolare, nel settore degli eventi acquisisce visibilità internazionale in occasione degli eventi legati ai Giochi Olimpici: per Torino 2006 produce le Cerimonie Olimpiche, e per Rio 2016 gli eventi per le Cerimonie Olimpiche e Paralimpiche e per il viaggio della Torcia olimpica. Nel 2010, Filmmaster firma una partnership strategica con Cinecittà Entertainment. Nel 2014 nasce Italian Entertainment Network, holding di intrattenimento che riunisce sotto di sé Filmmaster, Civita Cultura e Cine District Entertainment. Il gruppo Filmmaster comprende tre reparti operativi: Filmmaster Productions, Filmmaster Events e Filmmaster MEA. ## Filmmaster Productions Società specializzata nella comunicazione audiovisiva e nella produzione di spot pubblicitari. Dal 1976, ha realizzato oltre 3.500 spot, vincendo in totale 27 Leoni all'International Advertising Festival di Cannes, dei quali 8 d'oro. Ha lavorato con importanti registi italiani e internazionali come Federico Fellini, Spike Lee, Michael Haussman, Samuel Bayer, Ferzan Özpetek, Sergio Castellitto, David Lynch, Chris Cunningham, Tony Kaye, Grant Heslov e Paolo Sorrentino. Molte anche le collaborazioni con registi italiani emergenti che si sono affermati nel panorama cinematografico, tra cui Daniele Luchetti, Alessandro D'Alatri, Renzo Martinelli, Dario Piana, Riccardo Milani, Ago Panini, Luca Lucini, Federico Brugia, Marco Gentile e Antony Hoffman. Nel 2012, Filmmaster Production dà vita a Filmmini, unit nata per essere flessibile e per misurarsi con i nuovi linguaggi audiovisivi e le esigenze di marketing cross mediale. Filmmaster Production ha prodotto lo spot per il lancio di 500X Blue Pill per l'agenzia americana The Richards Group. È il primo spot di produzione italiana ad essere stato trasmesso durante il Super Bowl 2015, registrando il terzo posto come indice di gradimento del pubblico. ## Filmmaster Events Società specializzata nella creazione e produzione di eventi, show e cerimonie di livello internazionale, con oltre 35 anni di esperienza e sedi operative a Milano, Dubai, Londra e Rio de Janeiro. Ha vinto sette volte il titolo di Best Event Agency, di cui l'ultima nel 2017, e 110 premi nazionali e internazionali compreso 2 Emmy Award per le cerimonie di Torino 2006. È stata affidata a Filmmaster Events la produzione delle Cerimonie Olimpiche e Paralimpiche di Rio 2016 e del viaggio della Torcia Olimpica e Paralimpica. Unica società al mondo ad aver organizzato eventi olimpici estivi e invernali. Sempre nell'ambito olimpico, Filmmaster Events ha firmato il Flag Handover di Salt Lake City 2002, le Cerimonie di Torino 2006, il Flag Handover di Londra 2012 e il Concept delle Cerimonie Paralimpiche di Sochi 2014. Ha poi prodotto le cerimonie di Expo Milano 2015, le cerimonie per le finali della Champions League (2015/2017) e le cerimonie dei Campionati Europei di Calcio 2012 e 2016, e ha curato la Cerimonia di Apertura dell'edizione 2021. A livello corporate ha prodotto il lancio mondiale della Fiat 500, della Volkswagen Golf, di Ford Transit. Nel 2016 ha annunciato di aver superato i 500 eventi. Dal 1996 la Direzione Creativa è stata affidata a Alfredo Accatino. ## Filmmaster MEA Branch di Filmmaster che dal 2007 è operativo nel Middle East&Africa, con uffici a Dubai, Abu Dhabi, Riyadh, Dammam e Doha. Si occupa della produzione di eventi, della realizzazione di contenuti e di format originali, e della produzione di spot pubblicitari. Filmmaster MEA ha firmato tre edizioni della Dubai World Cup e le cerimonie della World Endurance Cup a Dubai. ## Filmmini Nel maggio del 2012 la Filmmini, coordinata attualmente da Cinzia Morandi e Mattia Longhi, subentra alla FilmMaster Clip come unità della Filmmaster Productions. Fin dagli Anni Novanta, fra le società di produzione musicali più importanti in Italia, nei primi otto tra il 1992 e il 2000, ha prodotto circa 60 video. La società ha invitato a collaborare anche registi stranieri: Spike Lee per Cose della vita (1993), Wayne Isham per Non siamo soli e Alexand Liane per Il tempo tra di noi (2007) del cantante Eros Ramazzotti; Roman Polański nel 1996 dirige Gli angeli di Vasco Rossi insieme a Stefano Salvati. Ha prodotto il concerto Buon Sangue Live (2005) di Jovanotti e i video di numerosi artisti come Piero Pelù, Coolio, Gwen Stefani, Planet Funk, Alex Britti, Gianluca Grignani, Soho & Morgan per Fragole Infinite diretti da Tak Kuroha, Violante Placido, Irene Grandi, Subsonica & Delta V, Andrea Bocelli, Le Vibrazioni, Francesco Renga, Luca Carboni, Negramaro, Linea 77, Ghali, ecc. Nel 2006 oltre 70 video sono stati destinati alla conservazione e alla consultazione presso l'Arca dei Videoclip di Mestre.
10,020,915
https://it.wikipedia.org/wiki/Eparchia_di_Arsen%27ev
Eparchia di Arsen'ev
# Eparchia di Arsen'ev L'eparchia di Arsen'ev (in russo Арсеньевская епархия) è una diocesi della Chiesa ortodossa russa, appartenente alla metropolia del Litorale. ## Territorio L'eparchia comprende le città di Arsen'ev e Dal'negorsk, e i rajon Anučinskij, Kavalerovskij, Ol'ginskij, Ternejskij, Čuguevskij e Jakovlevskij nel territorio del Litorale nel circondario federale dell'Estremo Oriente. Sede eparchiale è la città di Arsen'ev, dove si trova la cattedrale dell'Annunciazione. L'eparca ha il titolo ufficiale di «eparca di Arsen'ev e Dal'negorsk». ## Storia L'eparchia è stata eretta dal Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa il 27 luglio 2011, ricavandone il territorio dall'eparchia di Vladivostok Il 6 ottobre 2011 è entrata a far parte della metropolia del Litorale.
1,313,403
https://it.wikipedia.org/wiki/Southwark_%28borgo_di_Londra%29
Southwark (borgo di Londra)
# Southwark (borgo di Londra) Southwark è un borgo londinese nella parte sud della città, e fa parte della Londra interna. Southwark si affaccia sul Tamigi, il fiume interno alla città, dal lato opposto rispetto alla City, e accoglie dentro di sé elementi importanti di Londra quali il Globe theatre (il teatro di Shakespeare) e la Tate Modern gallery. ## Storia L’etimologia del località tradisce evidentemente la sua origine, come varco meridionale (South-Wark) della città di Londra, ai tempi in cui l’unico ponte sul Tamigi era il London Bridge. L’importanza che ne derivò le permise di ottenere il titolo di borgo (Borough) fin dal Medioevo, avendo un’amministrazione comunale con un sindaco. Il borgo attuale venne costituito nel 1965 dall'area del Borgo metropolitano di Southwark, del Borgo metropolitano di Camberwell e del Borgo metropolitano di Bermondsey. ## Quartieri * Bankside * Bermondsey * Camberwell * Crystal Palace a est di Gipsy Hill e a ovest della Crystal Palace Parade e Sydenham Hill * Dulwich * Dulwich Wood * East Dulwich * Elephant and Castle * Herne Hill est della Herne Hill railway station * Newington * Nunhead * Peckham * Rotherhithe * Southwark * Surrey Quays * Walworth * West Dulwich est di South Croxted Road ## Monumenti * Cattedrale di Southwark, chiesa madre della diocesi anglicana di Southwark, eretta nel XIII secolo in stile gotico inglese. * Cattedrale di San Giorgio, chiesa madre della diocesi cattolica di Southwark. ## Amministrazione Il municipio è in Peckham Road. ### Gemellaggi * Langenhagen * Clichy
4,808,172
https://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_Babuscio_Rizzo
Francesco Babuscio Rizzo
# Francesco Babuscio Rizzo Francesco Babuscio Rizzo (Potenza, 24 giugno 1897 – Roma, 11 dicembre 1983) è stato un ufficiale e diplomatico italiano. ## Biografia ### Carriera militare Nato a Potenza il 24 giugno 1897 da Giuseppe Babuscio ed Evelina Rizzo. Giovanissimo intraprende la carriera militare e partecipa alle campagne di guerra del 1916-1917-1918 come ufficiale di carriera nel 3º Battaglione Bersaglieri ciclisti, prima, poi come ufficiale pilota, meritandosi due medaglie di bronzo ed una croce di guerra al V.M. e varie decorazioni commemorative delle campagne di Guerra. ### Studi e incarichi consolari Compie gli studi universitari a Firenze dove si laurea in economia e commercio e il 21 luglio 1925, a seguito di regolare concorso inizia la carriera diplomatica presso il Ministero degli Affari Esteri.Ha prestato servizio in varie sedi diplomatiche in Europa, America Latina ed Estremo Oriente (Cina 1934-1937). Il 30 aprile 1926 è nominato addetto consolare ed il 15 dicembre successivo è destinato al consolato di Berna dove rimane per circa un anno. Nel frattempo la sua carriera diplomatica procede e il 1º aprile 1927 è nominato vice-console di 2ª Classe e il 1º luglio dello stesso anno è nominato vice-console di 1ª Classe. Il 3 marzo 1928 è destinato al consolato italiano di Buenos Aires fino all'aprile 1930 quando Vittorio Emanuele III lo nomina console di Digione. ### Primi incarichi diplomatici Rientrato in Italia nell'ottobre del 1932, Babuscio Rizzo presta servizio presso il Ministero degli Affari Esteri e nell'aprile del 1934 è membro della delegazione italiana alla Conferenza italo-svizzera per discutere su "questioni di stabilimento". Il 20 dicembre 1934 è destinato all'ambasciata italiana a Pechino e vi rimane fino al 1936. In questi anni diventa console di 3^ e poi di 2ª classe. Il 1º agosto 1936 torna in servizio presso il Ministero degli Esteri a Roma a capo dell'ufficio II della Direzione generale Affari transoceanici, incarico che ricopre fino al dicembre dello stesso anno quando viene destinato a Tirana (Albania) dove rimane per tre anni. Dal dicembre 1939 al Gennaio 1943 è destinato all'ambasciata d'Italia presso la Santa Sede in qualità di consigliere. Dal 9 Febbraio al 25 luglio 1943 è Capo di Gabinetto del Ministro degli Affari Esteri, e il 25 luglio 1943 a seguito della caduta del governo fascista, nell'attesa del nuovo Ministro degli Affari Esteri Raffaele Guariglia, esercita la reggenza del ministero. -L'Armistizio di Cassibile è un episodio della 2ª Guerra Mondiale, con il quale il 3 settembre 1943 l'Italia firmo' la resa incondizionata agli alleati. Tale fatto sancì il disimpegno dell'Italia dall'alleanza con la Germania Nazista di Adolf Hitler e l'inizio della campagna d'Italia e della Resistenza per la Guerra di Liberazione italiana contro il Nazi-Fascismo; gia' un anno prima dell'Armistizio di Cassibile, ossia nel settembre 1942 si erano avviati tramite Guido Gonella contatti con il Vaticano nella persona di Mons. Montini e avvalendosi della Diplomazia Vaticana e quindi dell'Incaricato d'Affari dell'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede, l'Ambasciatore Francesco Babuscio Rizzo, subentrato in Ambasciata a Galeazzo Ciano, per fare quindi da tramite ed aprire un canale di comunicazione con gli Alleati Anglo-Americani ed in particolare con l'Ambasciatore degli Stati Uniti presso la Santa Sede Myron C. Taylor al fine di far uscire l'Italia dalla Seconda Guerra Mondiale. Il 14 Agosto 1943 dopo lunghe trattative fra l'amb. Babuscio Rizzo, rappresentante del Governo italiano presso la Santa Sede, il Conte Calvi di Bergolo da una parte, e i tedeschi dall'altra, Roma fu dichiarata unilateralmente Citta' Aperta (solo da parte delle autorita' italiane). L'occupazione tedesca di Roma Citta' Aperta, se risparmio' da parte tedesca, il patrimonio storico e architettonico della Citta' di Roma e tutto il patrimonio artistico dei più importanti musei del centro Italia trasferiti al sicuro in Vaticano dall'Amb.Babuscio Rizzo con la fattiva collaborazione del Segretario di Stato Mons. Montini (Papa Paolo VI°) e del direttore dei Musei Vaticani Bartolomeo Nogara, fu pero' durissima con la popolazione romana con deportazioni di militari italiani e di ebrei, molti caduti a via Tasso (circa 2000) molti altri fucilati a Forte Bravetta o trucidati alle Fosse Ardeatine. Il salvataggio di preziose Opere d'Arte dalle razzie nazi fasciste e portate in salvo in Vaticano, provenivano da varie importanti città d'arte quali Venezia (Palazzo Regio- tesoro di San Marco con la celebre Pala d'oro), Milano, dalla Rocca di Sassocorvaro in provincia di Pesaro Urbino, dove erano custodite importanti tele come la Flagellazione di Cristo e la Madonna di Senigallia di Piero della Francesca, La Profanazione dell'Ostia di Paolo Uccello, il San Giorgio del Mantegna, la tempesta del Giorgione e tanti altri; e poi ancora opere di importanti musei come gli Uffizi di Firenze, la Galleria Borghese, Palazzo Corsini, Palazzo Spada a Roma nonché di tutti gli importantissimi Arazzi ed arredi del Palazzo del Quirinale.;questo immane lavoro di salvataggio è stato portato a termine oltre che dall'Ambasciatore Babuscio Rizzo che prese in consegna dette importanti opere artistiche catalogandole e redigendo, in triplice copia, un verbale di consegna mettendole al sicuro in Vaticano, anche da una squadra di funzionari e critici d'arte quali il Prof. Emilio Lavagnino, il prof. Marino Lazzari, il prof. Carlo Giulio Argan, il prof. Romanelli ed altri, nonostante il Governo fascista di Salo' fosse contrario alla consegna in uno Stato estero (il Vaticano) di tale ingente, preziosissimo ed inestimabile patrimonio artistico di proprieta' dello Stato Italiano. Il 9 Giugno 1944 Riceve Attestato di Benemerenza e ringraziamento del Comandante Civile e Militare della Citta' di Roma il Generale Roberto Bencivenga per aver respinto, nel settembre 1943, con reciso atteggiamento,e a nome anche del Conte Calvi di Bergolo, la richiesta tedesca di consegnare 6000 ostaggi, interessandone la Santa Sede ed in particolare il Segretario di Stato di Sua Santita' Cardinal Maglione, ed offrendosi personalmente al posto degli ostaggi. Tale lodevole iniziativa, l'Ambasciatore Babuscio Rizzo la porto' di comune accordo con i Martiri Filippo de Grenet ed il Colonnello Giuseppe Cordero di Montezemolo, trucidati poi alle Fosse Ardeatine dalla ferocia nazista il 24 marzo 1944. Il 29 ottobre 1944 Riceve Encomio e Attestato di Benemerenza del Presidente del Consiglio dei Miinistri Ivanoe Bonomi e del Ministro Per La Guerra Alessandro Casati per l'alto sentimento di patriottismo e per il generoso prestito fatto al Fronte Clandestino della Resistenza durante il periodo dell'occupazione nazi-fascista. Nel mese di agosto dello stesso anno è nominato incaricato d'affari presso la Santa Sede, carica che ricoprirà fino al marzo del 1946, quando è nominato Ministro d'Italia a Dublino (Irlanda 23 Gennaio 1946-30 settembre 1949). Il 23 Giugno 1952 è nominato Ministro Plenipotenziario di 1ª classe. ### Secondo dopoguerra Il 3 novembre 1949 è destinato a Bonn quale capo della missione diplomatica italiana ed il 20 luglio 1951 è accreditato quale primo Ambasciatore d'Italia nella Repubblica Federale tedesca e si guadagna stima, apprezzamento ed amicizia del Cancelliere Tedesco Adenauer che lo insignisce dell'alta onorificenza di Gran Croce con Placca e Cordone dell'Ordine al Merito della Repubblica Federale Tedesca e della Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Federale Tedesca; restera' a Bonn fino al gennaio del 1955. Nel febbraio del 1955 è nominato ambasciatore in Argentina dove rimane fino al luglio del 1962, quando si ritira in congedo per raggiunti limiti di età. Ad Aprile 1961 organizza ed ospita il viaggio del Presidente della Repubblica Italiana Giovanni Gronchi in Argentina e poi in Uruguay e Peru' e in tale occasione viene emesso dall'Italia il 3 Aprile 1961 il famoso francobollo (Gronchi rosa) per commemorare il viaggio del Presidente Italiano in Sudamerica e stampato con uno sbaglio dei confini del Peru' dove si evidenziano quelli precedenti la Guerra con l'Ecuador del 1941-1942 escludendo i confini della parte amazzonica ormai annessa al Peru'; per tale sbaglio detto francobollo fu ritirato dal commercio, ma in ritardo, e quindi i pochi esemplari andati in circolazione, sono diventati un raro e molto ambito oggetto da collezione.. ### Ultimi incarichi La stima ed il rispetto guadagnati nella sua lunga e brillante carriera diplomatico-istituzionale fanno sì che continui a ricoprire incarichi importanti: dal 1963 al 1964 è Presidente dell'Istituto per la documentazione e gli studi legislativi del ministero; è Presidente della Commissione d'esame per l'ammissione alla Carriera Diplomatica dal 1963 al 1965; Capo della Delegazione Italiana per negoziazioni culturali con il Governo del Cairo (1963). Capo della Delegazione italiana alla Conferenza italiana dei Plenipotenziari della Agenzia U.I.T.alle Nazioni Unite in materia di Telecomunicazioni (Montreux-1965); è poi nominato COMMISSARIO GENERALE all'EXPO 1967 svoltasi a Montréal (Canada) dal 28 aprile al 27 ottobre 1967. Il 4 maggio 1968 il Presidente della repubblica Giuseppe Saragat inaugura la Grande sfera dello scultore Arnaldo Pomodoro,richiesta all'artista dall'Ambasciatore Babuscio Rizzo per porla sul tetto del padiglione italiano all'Expo di Montréal; il Maestro Pomodoro regalo' poi al Commissario Babuscio Rizzo detta Opera che a sua volta l'Ambasciatore dono' allo Stato Italiano per porla davanti al Ministero degli Affari Esteri nel Piazzale della Farnesina; detta sfera rappresenta gli Italiani che Onorano la Patria nel mondo ed è ormai diventata il Simbolo del Ministero degli Affari Esteri. Socio onorario dell'ISLE (Istituto di Studi Legislativi) e vice Presidente della Commissione per lo studio della riforma dei servizi diplomatici italiani; in tale qualita' ha curato i lavori preparatori e l'elaborazione del volume: "Indagine sulla Diplomazia italiana" edito da Giuffre' (1964). Nel 1969 Babuscio Rizzo è nominato membro del consiglio della fondazione del Premio internazionale della pace Giovanni XXIII. Presidente della Commissione per gli immobili adibiti ad uso dell'Amministrazione del Ministero Affari Esteri (CIMAE) istituita con D.P.R. 5 Gennaio 1967. Il 25 Maggio 1970 in Campidoglio fu insignito del Titolo di Cavaliere dell'Ordine di Vittorio Veneto con Medaglia d'Oro su Decreto del Presidente della Repubblica e consegnatagli dal Sindaco di Roma Clelio Darida, e con la seguente motivazione:"La Patria Le conferisce questa Onorificenza come doveroso riconoscimento del contributo che Ella, nel dolore della lotta piu' sanguinosa, in trincea,sui mari o nei cieli, ha recato per l'affermazione della Sacra intangibilità della Nazione Italiana". Sposa la Nobildonna Ameri Bellinzaghi Locatelli Cambiaghi che morirà prematuramente nel 1957 e dalla quale non avrà figli. Ha un'unica nipote Ilda Ricasoli, figlia della sorella Ester, giornalista, sposata con Antonio de Bonis, funzionario del Ministero Affari Esteri-giornalista- e da cui Annafranca, Gabriele, Carlo, e Roberta de Bonis Ricasoli. È morto a Roma l'11 dicembre 1983. L'importante Archivio personale di S.E. Babuscio Rizzo è depositato presso l'Archivio Apostolico Vaticano ed è inserito nell'Archivio personale di S.S. Papa Pio XII ed identificato come "Carte Babuscio Rizzo"; tale importante documentazione riguardante il periodo nel quale Babuscio Rizzo ha ricoperto la carica di Incaricato d'affari-Ambasciatore presso l'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede (1943-1946), sono state al centro del Convegno Internazionale per l'apertura ufficiale dell'Archivio inerente al Pontificato di Pio XII e svoltosi in Vaticano il 21 Febbraio 2020. A tale importante avvenimento sono intervenuti studiosi da tutto il mondo ed in particolar modo anche un folto numero di studiosi di religione ebraica. Tale studio sara' determinante nel percorso che portera' alla Santificazione di Papa Pacelli.
8,797,353
https://it.wikipedia.org/wiki/%C3%81lex_Vallejo
Álex Vallejo
# Álex Vallejo Alexander "Álex" Vallejo Mínguez (Vitoria, 16 gennaio 1992) è un calciatore spagnolo, centrocampista del Diósgyőr. ## Carriera Il 5 agosto 2019 firma con il Fuenlabrada. Viene impiegato raramente nella prima parte di stagione, 11 presenze tra campionato e coppa, così il 31 gennaio 2020 rescinde il contratto con la società spagnola. Il 18 ottobre 2020 passa all'Huddersfield Town. Il 12 agosto esordisce con la squadra inglese subentrando nei minuti finali nel match contro lo Sheffield Wednesday. ## Statistiche ### Presenze e reti nei club Statistiche aggiornate al 1º marzo 2021. | Stagione | Squadra | Campionato | Campionato | Campionato | Coppe nazionali | Coppe nazionali | Coppe nazionali | Coppe continentali | Coppe continentali | Coppe continentali | Altre coppe | Altre coppe | Altre coppe | Totale | Totale | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | Stagione | Squadra | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Reti | | ago.-dic. 2011 | Alavés | SDB | 1 | 0 | | - | - | | - | - | | - | - | 1 | 0 | | gen.-giu. 2012 | Sestao River | SDB | 7 | 0 | | - | - | | - | - | | - | - | 7 | 0 | | 2012-2013 | Maiorca B | SDB | 36 | 1 | | - | - | | - | - | | - | - | 36 | 1 | | 2013-2014 | Maiorca | SD | 6 | 0 | | - | - | | - | - | | - | - | 6 | 0 | | ago.-dic. 2014 | Maiorca | SD | 4 | 1 | CR | 1 | 0 | | - | - | | - | - | 5 | 1 | | gen.-giu. 2015 | Maiorca B | SDB | 9 | 0 | | - | - | | - | - | | - | - | 9 | 0 | | Totale Maiorca B | Totale Maiorca B | Totale Maiorca B | 45 | 1 | | - | - | | - | - | | - | - | 45 | 1 | | 2016-2017 | Maiorca | SD | 13 | 0 | CR | 0 | 0 | | - | - | | - | - | 13 | 0 | | Totale Maiorca | Totale Maiorca | Totale Maiorca | 23 | 1 | | 1 | 0 | | - | - | | - | - | 24 | 1 | | 2017-2018 | Córdoba | SD | 18 | 0 | CR | 2 | 0 | | - | - | | - | - | 20 | 0 | | 2018-2019 | Córdoba | SD | 28 | 0 | CR | 1 | 0 | | - | - | | - | - | 29 | 0 | | Totale Cordoba | Totale Cordoba | Totale Cordoba | 46 | 0 | | 3 | 0 | | - | - | | - | - | 49 | 0 | | 2019-2020 | Fuenlabrada | SD | 10 | 0 | CR | 1 | 0 | | - | - | | - | - | 11 | 0 | | 2020-2021 | Huddersfield Town | FLC | 12 | 0 | FACup+CdL | 1+0 | 0 | | - | - | | - | - | 13 | 0 | | Totale carriera | Totale carriera | Totale carriera | 144 | 2 | | 6 | 0 | | - | - | | - | - | 150 | 2 |
6,118,456
https://it.wikipedia.org/wiki/Honda_NSX_%282016%29
Honda NSX (2016)
# Honda NSX (2016) La Honda NSX di seconda generazione, commercializzata come Acura NSX in Nord America, Kuwait e Cina, è una coupé sportiva ibrida a 2 posti con motore centrale prodotta dalla casa automobilistica giapponese Honda negli Stati Uniti dal 2016 fino al novembre 2022. Il nome richiama l'originale NSX prodotta in Giappone dal 1990 al 2005. ## Profilo La NSX è stata anticipata nei primi mesi del 2012 da una concept car presentata in anteprima prima con il marchio Acura al salone di New York e poi con il marchio a Ginevra. Dopo la presentazione ufficiale avvenuta in occasione del salone dell'automobile di Detroit nel 2015, la seconda generazione della Honda NSX viene prodotta dall'anno successivo presso lo stabilimento Honda Manufacturing Center a Marysville (Ohio) negli Stati Uniti dalla divisione americana della Honda, la Acura. Il propulsore è montato separatamente dalla Honda nel suo stabilimento motori ad Anna, nell'Ohio. Ogni anno vengono prodotti circa 1500 veicoli. In Nord America, il veicolo è commercializzato con il marchio Acura. Il primo veicolo di produzione è stato venduto ad un'asta di beneficenza il 29 gennaio 2016, per circa 1,2 milioni di dollari. ## Tecnica ### Motore Meccanicamente, la seconda generazione NSX si allontana significativamente dalla prima generazione in quanto si tratta di un veicolo ibrido: è dotata di un motore con distribuzione DOHC da 3,5 litri VTEC con architettura V6 con bancate a 75 gradi twin-turbo che produce 507 CV di potenza a 6500-7500 giri/min e 550 Nm di coppia tra i 2000-6000 giri/mim, abbinato ad un motore elettrico da 48 CV e 147 Nm di coppia posto posteriormente tra il propulsore e il cambio a doppia frizione a 9 velocità (DCT); altri due motori elettrici da 37 CV e 73 Nm ciascuno sono posti sull'asse anteriore creando un sistema per la gestione dell'applicazione della coppia creando l'effetto torque vectoring, del sistema propulsivo ibrido della vettura denominato Sport Hybrid SH-AWD che dà vita a una trazione integrale. La produzione totale della potenza è di 581 CV con una coppia totale di 646 Nm. La casa dichiara che la NSX accelera da 0 a 60 mph (96,56 km/h) in meno di tre secondi e raggiunge una velocità massima di 308 km/h. Lo sterzo è del tipo elettromeccanico a rapporto variabile. Molte componenti fondamentali del motore, tra cui testata e monoblocco, vengono realizzate in Inghilterra dalla Cosworth dopo un accordo firmato nel 2010. ### Carrozzeria La NSX è dotata di 10 radiatori adibiti a raffreddare varie parti meccaniche della vettura: tre refrigerano il motore V6, due i turbocompressori, altri due il cambio automatico, altri due la centralina elettronica di potenza e uno per i motori elettrici anteriori. Inoltre l'aerodinamica è molto curata ed essa ha influenzato molto la linea della vettura, che è stata disegnata da un team guidato dalla designer Michelle Christensen. Il flusso d’aria che investe le ruote anteriori passa lungo tutta la fiancata della vettura seguendo le scalfature della carrozzeria fino alle prese d'aria presenti sopra i fanali posteriori, da cui poi il getto d'aria si unisce a quello del diffusore posto nella parte sottostante della NSX, per creare così una forza deportante sull'asse posteriore senza ricorrere a spoiler o alette aerodinamiche, generando carico aerodinamico. ### Telaio Strutturalmente, il corpo vettura utilizza un design spaceframe; tutto ciò è realizzato con molteplici materiali differenti: il telaio è costruito in alluminio con rinforzi in acciaio ad altissima resistenza, mentre per il pavimento della scocca viene usata la fibra di carbonio. La carrozzeria è invece realizzata con un composto multimateriale. ## Evoluzione ### Aggiornamento 2019 Nell'agosto 2018 Honda ha annunciato una versione rinnovata della NSX, un model year caratterizzato da una serie di miglioramenti e aggiornamenti volti ad affinare la vettura. Le modifiche riguardano l'assetto, irrigidito attraverso barre stabilizzatrici anteriori e posteriori più grandi, che aumentano la rigidità dell'avantreno del 26% e del retroreno del 19%, oltre a boccole posteriore più rigide del 21%. Sono stati montati nuovi pneumatici della Continental appositamente sviluppati per la vettura e apportati delle ottimizzazioni al software di gestione del sistema Sport Hybrid SH-AWD, agli ammortizzatori magnetoreologici attivi e al servosterzo elettrico. Altri cambiamenti consistono nell'adattamento del propulsore alle normative Euro 6d-temp, con l'adozione di un filtro antiparticolato e un miglioramento della reattività del motore con l'adozione di nuovi iniettori e un turbocompressore rivisto per migliorarne la risposta alle alte temperature. Nel circuito di test della Honda a Suzuka, queste modifiche hanno reso la vettura mediamente 2 secondi al giro più veloce. Inoltre c'è una nuova colorazione della carrozzeria chiamata Thermal Orange Pearl. Nell'abitacolo ci sono stati cambiamenti di dettaglio, con nuovi sedili più sportivi. ### NSX Type S Nell'agosto 2021 è stata presentata la variante più performante denominata NSX Type S. Realizzata in taratura limitata in soli 350 unità (300 per l'America e 50 per l'Europa), oltre ad essere la versione più prestazionale rappresenta anche l'ultima prodotta, in quanto Honda ha programmato la fine della produzione senza nessuna erede o nuova generazione.
4,176,024
https://it.wikipedia.org/wiki/Unione_dei_comuni_Pizzo_Marabito
Unione dei comuni Pizzo Marabito
# Unione dei comuni Pizzo Marabito L'Unione dei comuni Pizzo Marabito è un'unione di comuni nata dalla decisione di due comuni italiani della città metropolitana di Palermo, in Sicilia. Fanno parte dell'unione i comuni di Mezzojuso, Campofelice di Fitalia e Baucina. L'Unione ha una estensione di oltre 84 km² e una popolazione di circa 3.500 abitanti. Ha sede nel comune di Mezzojuso. L'Unione è al momento inattiva
4,785,497
https://it.wikipedia.org/wiki/Sh%C5%ABz%C5%8D_Oshimi
Shūzō Oshimi
# Shūzō Oshimi Shūzō Oshimi (押見 修造, Oshimi Shūzō; Kiryū, 1981) è un fumettista giapponese. ## Opere * Superfly (スーパーフライ, Sūpāfurai) - opera indipendente (2001), pubblicata per la prima volta nella raccolta Avant-garde Yumeko. * Mayokana no paranoia star (真夜中のパラノイアスター, Mayokana no paranoia sutā) - edito da Ohta Publishing (2002). * Avant-garde Yumeko (アバンギャルド夢子, Abangyarudo Yumeko) - edito da Kōdansha (2003), pubblicato in un volume unico. * Sweet Poolside (スイートプールサイド, Suīto Pūrusaido) - edito da Kōdansha (2004), pubblicato in un volume unico. * Devil Ecstasy (デビルエクスタシー, Debiru Ekusutashī) - edito da Kōdansha (2005-2006), pubblicato in quattro volumi. * Yutai nova - Viaggi astrali (ユウタイノヴァ) - edito da Kōdansha (2007-2008), pubblicato in due volumi. * Drifting Net Café (漂流ネットカフェ, Hyōryū Netto Kafe) - edito da Futabasha (2008-2011), pubblicato in sette volumi. * I fiori del male (惡の華, Aku no hana) - edito da Kōdansha (2009-2014), pubblicato in undici volumi. * Shino non sa dire il suo nome (志乃ちゃんは自分の名前が言えない, Shino-chan wa jibun no namae ga ienai) - edito da Ohta Publishing (2011–2012), pubblicato in un volume unico. * Dentro Mari (ぼくは麻理のなか, Boku wa Mari no naka) - edito da Futabasha (2012-2016), pubblicato in nove volumi. * Happiness (ハピネス, Hapinesu) - edito da Kōdansha (2015-2019). * Waltz (ワルツ, Warutsu) - edito da Shōdensha (2017), autoconclusivo. * Tracce di sangue (血の轍, Chi no wadachi) - edito da Shogakukan (2017-2023). * Bentornato, Alice (おかえりアリス, Okaeri Arisu) - edito da Kōdansha (2020-in corso).
438,078
https://it.wikipedia.org/wiki/Cowlesite
Cowlesite
# Cowlesite La cowlesite è un minerale, un silicato (tettosilicato) che appartiene al gruppo delle zeoliti. Fu nominata, nel 1975, in onore del collezionista di minerali John G. Cowles (1907-1985). ## Abito cristallino Cristalli in aggregati sferici, raggiati, globulari o fibrosi. In genere, cristallizza in piccole sfere grigie accresciute su altri minerali. Più raramente, in cristalli tabulari allungati. I cristalli sono molto piccoli (millimetrici). Le molecole d’acqua nella formula variano di numero da 4 a 5 o a 6. ## Origine e giacitura Si forma nelle cavità dei basalti olivinici e delle lave vulcaniche. Si rinviene associata, quasi sempre, ad apofillite e calcite ma anche a levyna, thomsonite, heulandite, analcime. ## Località di rinvenimento Nella Wheeler County in Oregon (U.S.A.), nella Clark County dello stato di Washington (U.S.A.), nell’isola di Skye in Scozia (U.K.), nei fiordi dell’ovest in Islanda. ## Usi Minerale d’interesse scientifico e collezionistico.
9,875,436
https://it.wikipedia.org/wiki/Ferrari_%28film%29
Ferrari (film)
# Ferrari (film) Ferrari è un film del 2023 diretto da Michael Mann. La pellicola, adattamento cinematografico della biografia del 1991 Enzo Ferrari: The Man and the Machine scritta da Brock Yates, narra la storia di Enzo Ferrari, interpretato da Adam Driver. ## Trama Nell'estate del 1957 l'ex pilota automobilistico Enzo Ferrari è in crisi. L'attività che ha costruito in dieci anni, partendo da zero, corre il rischio della bancarotta. Il tempestoso matrimonio tra Enzo e Laura è in lotta, tra la perdita prematura del figlio ventiquattrenne Dino (morto l'anno precedente) e la scoperta che Enzo aveva avuto un secondo figlio (Piero), nato nel 1945 a seguito di una relazione extraconiugale. Enzo decide allora di contrastare le sue amarezze, scommettendo tutto su un'unica corsa lunga 1.600 km che attraversa l'Italia, da Brescia a Roma e ritorno: l'iconica Mille Miglia. La Scuderia Ferrari iscrive alla corsa quattro vetture Sport, guidate dai piloti Piero Taruffi, Wolfgang von Trips, Peter Collins ed Alfonso de Portago. Taruffi e von Trips giungono al traguardo di Brescia rispettivamente al primo e secondo posto, mentre a pochi chilometri dall'arrivo de Portago e il suo navigatore sono vittime di un terribile incidente mortale a Guidizzolo, che causa anche la morte di 9 spettatori (di cui 5 bambini). ## Produzione Il progetto ha passato anni di programmazioni, ripensamenti, cancellazioni e rinvii, a cominciare dal 2000 fino al definitivo via libera arrivato nel giugno 2020, con l'inizio delle riprese programmato per l'aprile 2021. Nel febbraio 2022 il ruolo di Enzo Ferrari è stato affidato ad Adam Driver, con Penélope Cruz e Shailene Woodley che si sono unite al cast. A luglio anche Gabriel Leone, Sarah Gadon, Jack O'Connell e Patrick Dempsey si sono uniti al cast. ### Riprese Le riprese sono iniziate ad agosto 2022 e si sono protratte sino a fine ottobre, interessando i comuni di Brescia, Fiorano Modenese, Maranello, Modena, Novellara, Reggio Emilia e Parma. Ulteriori riprese sono state effettuate in Abruzzo nelle aree montane del Gran Sasso e di Campo Imperatore. Il budget del film è stato di 90 milioni di dollari. ## Promozione Nell'ottobre 2022 sono state diffuse le prime due immagini ufficiali del film, mentre il primo trailer è stato diffuso il 30 agosto 2023. ## Distribuzione Il film è stato presentato in concorso all'80ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia il 31 agosto 2023. È stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 14 dicembre 2023 ed in quelle statunitensi dal 25 dicembre dello stesso anno. ## Riconoscimenti * 2023 - Gotham Independent Film Awards * Candidatura per la miglior interpretazione da non protagonista a Penélope Cruz * 2023 - Mostra internazionale d'arte cinematografica * In concorso per il Leone d'oro * 2023 - National Board of Review * Migliori dieci film dell'anno * 2024 - British Academy Film Awards * Candidatura al miglior sonoro * 2024 - Satellite Award * Candidatura al miglior film drammatico * Candidatura alla miglior attrice in un film drammatico a Penélope Cruz * Candidatura alla migliore fotografia a Erik Messerschmidt * Candidatura al miglior suono * Candidatura alla migliore scenografia a Maria Djurkovic e Sophie Phillips * 2024 - Screen Actors Guild Award * Candidatura alla migliore attrice non protagonista cinematografica a Penélope Cruz
612,495
https://it.wikipedia.org/wiki/Sgroppino
Sgroppino
# Sgroppino Lo sgroppino è una bevanda alcolica molto apprezzata nel Veneto, a base di gelato al limone. In origine la parola veneta sgropìn indicava il classico sorbetto, senza latte e dal tasso alcolico più basso. Nel tempo l'antica ricetta si trasformò fino a dar luogo all'attuale sgroppino, la cui prima notizia certa risale al 1528. All'epoca era servito nelle tavole aristocratiche per ripulire il palato tra una portata e l'altra. Oggi si consuma normalmente a fine pasto come digestivo o tra il primo e il secondo piatto. A grandi linee, gli ingredienti dello sgroppino sono: gelato al limone, vodka, e prosecco.. Negli ultimi anni poi sono venuti di moda altri tipi di sgroppino come quello alla fragola, al pompelmo, al mandarino, al caffè ma il più delle volte questi ultimi sono analcolici. In Sicilia lo preparano con Vodka liscia e granita al limone.
110,795
https://it.wikipedia.org/wiki/Corea_di_Sydenham
Corea di Sydenham
# Corea di Sydenham La corea di Sydenham (chorea minor), detta anche corea infettiva o corea reumatica o ballo di San Vito, è un tipo di encefalite che compare in soggetti con patologie reumatiche, passate o presenti, di solito nell'infanzia. È uno dei possibili postumi di un'infezione dal batterio Streptococcus pyogenes. È un disturbo caratterizzato da rapidi movimenti a scatto scoordinati (corea) che si verificano soprattutto nel viso, nelle mani e nei piedi. La malattia è di solito latente e si mostra fino a 6 mesi dopo l'infezione acuta, ma può occasionalmente essere il sintomo di presentazione della febbre reumatica. La corea di Sydenham si verifica più frequentemente nelle femmine rispetto ai maschi e la maggior parte dei pazienti sono giovani al di sotto dei 18 anni di età. L'insorgenza nell'età adulta è relativamente rara e la maggior parte dei casi sono associati con una esacerbazione della condizione dopo averla già sperimentata durante l'infanzia. ## Etimologia Il nome della malattia ha origine nel suo scopritore Thomas Sydenham (1624-1689). La definizione ballo di San Vito fa riferimento all'omonimo santo, martire cristiano morto nel 303 d.C., patrono dei danzatori. ## Epidemiologia Si diffonde soprattutto in età pediatrica (10% nei casi di febbre reumatica). ## Sintomatologia La corea di Sydenham è caratterizzata dalla brusca insorgenza (a volte anche in poche ore) di sintomi neurologici, classicamente la corea, che in genere colpisce tutti e quattro gli arti. Altri sintomi neurologici includono il cambiamento del comportamento, la disartria, un disturbo della camminata, la perdita del controllo motorio fine e grossolano con il risultato di deterioramento della scrittura a mano, mal di testa, cognizione rallentata, smorfie del viso, nervosismo, tremore e ipotonia muscolare. Inoltre, possono esserci fascicolazioni e il "segno della mungitura", che è uno spasmo della mano con aumento e diminuzione della tensione, come nella mungitura a mano. Le manifestazioni non neurologiche della febbre reumatica acuta sono la cardite, l'artrite, l'eritema marginato e i noduli sottocutanei. La sindrome PANDAS (disturbi neuropsichiatrici autoimmuni pediatrici associati a infezioni da streptococco) è simile, ma non è caratterizzata dalla disfunzione motoria di Sydenham. La PANDAS si presenta con tic e una componente psicologica e si verifica molto prima, giorni a settimane dopo l'infezione piuttosto che 6-9 mesi più tardi. La corea di Sydenham può essere confusa con altre condizioni come la sindrome di Tourette, il lupus eritematoso sistemico e la sindrome di Guillain-Barré per il coinvolgimento neurologico post-infettivo. ## Prognosi Il 50% dei pazienti con corea di Sydenham acuta recupera spontaneamente dopo 2-6 mesi, mentre la corea lieve o moderata o altri sintomi motori possono persistere, in alcuni casi, fino a oltre due anni. La corea di Sydenham è anche associata con sintomi psichiatrici e il disturbo ossessivo compulsivo è la manifestazione più frequente. Sono possibili le ricadute e le recidive, specie in gravidanza.
1,575,700
https://it.wikipedia.org/wiki/Screen_Actors_Guild_Awards_2004
Screen Actors Guild Awards 2004
# Screen Actors Guild Awards 2004 La decima cerimonia del Premio SAG si è svolta il 22 febbraio 2004 allo Shrine Exposition Center di Los Angeles. ## Cinema ### Migliore attore protagonista * Johnny Depp – La maledizione della prima luna (Pirates of Caribbean: The Curse of the Black Pearl) * Peter Dinklage – Station Agent (The Station Agent) * Ben Kingsley – La casa di sabbia e nebbia (House of Sand and Fog) * Bill Murray – Lost in Translation - L'amore tradotto (Lost in Translation) * Sean Penn – Mystic River ### Migliore attrice protagonista * Charlize Theron – Monster * Patricia Clarkson – Station Agent (The Station Agent) * Diane Keaton – Tutto può succedere - Something's Gotta Give (Something's Gotta Give) * Naomi Watts – 21 grammi - Il peso dell'anima (21 Grams) * Evan Rachel Wood - Thirteen - 13 anni (Thirteen) ### Migliore attore non protagonista * Tim Robbins – Mystic River * Alec Baldwin – The Cooler * Chris Cooper – Seabiscuit - Un mito senza tempo (Seabiscuit) * Benicio del Toro – 21 grammi (21 Grams) * Ken Watanabe – L'ultimo samurai (The Last Samurai) ### Migliore attrice non protagonista * Renée Zellweger – Ritorno a Cold Mountain (Cold Mountain) * Maria Bello – The Cooler * Keisha Castle-Hughes – La ragazza delle balene (Te kaieke tohora) * Patricia Clarkson – Schegge di April (Pieces of April) * Holly Hunter – Thirteen - 13 anni (Thirteen) ### Miglior cast * Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re (The Lord of the Rings: The Return of the King) Sean Astin, Sean Bean, Cate Blanchett, Orlando Bloom, Billy Boyd, Bernard Hill, Ian Holm, Ian McKellen, Dominic Monaghan, Viggo Mortensen, John Noble, Miranda Otto, John Rhys-Davies, Andy Serkis, Liv Tyler, Karl Urban, Hugo Weaving, David Wenham, Elijah Wood * In America - Il sogno che non c'era (In America) Emma Bolger, Sarah Bolger, Paddy Considine, Djimon Hounsou, Samantha Morton * Mystic River Kevin Bacon, Laurence Fishburne, Marcia Gay Harden, Laura Linney, Sean Penn, Tim Robbins * Seabiscuit - Un mito senza tempo (Seabiscuit) Elizabeth Banks, Jeff Bridges, Chris Cooper, William H. Macy, Tobey Maguire, Gary Stevens * Station Agent (The Station Agent) Paul Benjamin, Bobby Cannavale, Patricia Clarkson, Peter Dinklage, Raven Goodwin, Michelle Williams ## Televisione ### Migliore attore in un film televisivo o miniserie * Al Pacino – Angels in America * Justin Kirk – Angels in America * Paul Newman – Our Town * Forest Whitaker – Deacons for Defense - Lotta per la libertà (Deacons for Defense) * Jeffrey Wright – Angels in America ### Migliore attrice in un film televisivo o miniserie * Meryl Streep – Angels in America * Anne Bancroft – The Roman Spring of Mrs. Stone * Helen Mirren – The Roman Spring of Mrs. Stone * Mary-Louise Parker – Angels in America * Emma Thompson – Angels in America ### Migliore attore in una serie drammatica * Kiefer Sutherland – 24 * Peter Krause – Six Feet Under * Anthony LaPaglia – Senza traccia (Without a Trace) * Martin Sheen – West Wing - Tutti gli uomini del Presidente (The West Wing) * Treat Williams – Everwood ### Migliore attrice in una serie drammatica * Frances Conroy – Six Feet Under * Stockard Channing – West Wing - Tutti gli uomini del Presidente (The West Wing) * Tyne Daly – Giudice Amy (Judging Amy) * Jennifer Garner – Alias * Mariska Hargitay – Law & Order: Unità Speciale (Law & Order: Special Victims Unit) * Allison Janney – West Wing - Tutti gli uomini del Presidente (The West Wing) ### Migliore attore in una serie commedia * Tony Shalhoub – Detective Monk (Monk) * Peter Boyle – Tutti amano Raymond (Everybody Loves Raymond) * Brad Garrett – Tutti amano Raymond (Everybody Loves Raymond) * Sean Hayes – Will & Grace * Ray Romano – Tutti amano Raymond (Everybody Loves Raymond) ### Migliore attrice in una serie commedia * Megan Mullally – Will & Grace * Patricia Heaton – Tutti amano Raymond (Everybody Loves Raymond) * Lisa Kudrow – Friends * Debra Messing – Will & Grace * Doris Roberts – Tutti amano Raymond (Everybody Loves Raymond) ### Migliore cast in una serie drammatica * Six Feet Under Lauren Ambrose, Frances Conroy, Ben Foster, Rachel Griffiths, Michael C. Hall, Peter Krause, Peter Macdissi, Justina Machado, Freddy Rodríguez, Mathew St. Patrick, Lili Taylor, Rainn Wilson * CSI: Crime Scene Investigation Gary Dourdan, George Eads, Jorja Fox, Paul Guilfoyle, Robert David Hall, Marg Helgenberger, William Petersen, Eric Szmanda * Law & Order - I due volti della giustizia (Law & Order) Jesse L. Martin, S. Epatha Merkerson, Jerry Orbach, Elisabeth Röhm, Fred Thompson, Sam Waterston * Senza traccia (Without a Trace) Eric Close, Marianne Jean-Baptiste, Anthony LaPaglia, Poppy Montgomery, Enrique Murciano * West Wing - Tutti gli uomini del Presidente (The West Wing) Stockard Channing, Dulé Hill, Allison Janney, Joshua Malina, Janel Moloney, Richard Schiff, Martin Sheen, John Spencer, Bradley Whitford ### Migliore cast in una serie commedia * Sex and the City Kim Cattrall, Kristin Davis, Cynthia Nixon, Sarah Jessica Parker * Frasier Peri Gilpin, Kelsey Grammer, David Hyde Pierce, Jane Leeves, John Mahoney * Friends Jennifer Aniston, Courteney Cox, Lisa Kudrow, Matt Le Blanc, Matthew Perry, David Schwimmer * Tutti amano Raymond (Everybody Loves Raymond) Peter Boyle, Brad Garrett, Patricia Heaton, Doris Roberts, Ray Romano, Madylin Sweeten * Will & Grace Sean Hayes, Eric McCormack, Debra Messing, Shelley Morrison, Megan Mullally ## SAG Annual Life Achievement Award * Karl Malden
3,181,633
https://it.wikipedia.org/wiki/GPE_-_Telemond
GPE - Telemond
# GPE - Telemond Il termine GPE - Telemond fa riferimento a un insieme di circuiti televisivi, comprendenti in totale 25 emittenti, appartenenti alla Mondadori, attivo dal 7 ottobre 1979 al 4 ottobre 1981. Il termine, mai utilizzato ufficialmente, risulta dall'affiancamento dei nomi di due aziende: * GPE (acronimo di Gestione Pubblicità Editoriale), azienda concessionaria di pubblicità della Mondadori, attiva dal 1978 al 1987; * Telemond, società produttrice di programmi televisivi, attiva dal 1979 al 1983. ## Storia Fin dagli anni '70 la Mondadori cominciò a investire nel mercato dell'emittenza privata: nacque in quel periodo, infatti, una concessionaria di pubblicità, Giuliano Re & C. S.p.A., di proprietà di Giuliano Re (futuro direttore generale di TV PORT) e di Mondadori. Nel novembre del 1978 Giuliano Re uscì dall'azionariato dell'azienda, la quale passò sotto il controllo della Mondadori; contestualmente l'azienda mutò nome in GPE: Renato Minetto era presidente della società e Michele Muzii era amministratore delegato. L'azienda cominciò ad accordarsi con una ventina di emittenti sparse in tutta Italia per gestire la raccolta pubblicitaria delle stesse, creando di fatto un circuito. Tali accordi divennero operativi dal 7 settembre 1979. Il 8 ottobre 1979 prese il via il primo esperimento di circuito televisivo, chiamato Progetto 1, che durò un solo anno. Progetto 1 si serviva dell'interconnessione come stratagemma per trasmettere gli stessi programmi, alla stessa ora, su tutte le reti associate. La raccolta pubblicitaria del circuito era gestita da GPE. La società Telemond nacque l'8 dicembre 1979, e serviva a gestire tutte le partecipazioni nelle emittenti private e produrre, acquistare e commercializzare prodotti televisivi. Presidente della società divenne Piero Ottone. Emittente capofila del circuito era la RTI Rete Televisiva Italiana di Roma. Trasmetteva perlopiù telenovelas sudamericane e aveva un contenitore di cartoni animati (Ciao Ciao) sia della Hanna-Barbera sia giapponesi. Il 7 ottobre 1980, il circuito Progetto 1 venne sostituito da Progetto 2, avente lo stesso scopo sperimentale di Progetto 1. Lo stesso giorno nacque un altro circuito: GPE 80, la cui raccolta pubblicitaria era gestita ancora da GPE. La particolarità di quest'ultimo era che in esso erano presenti reti di proprietà di Rusconi come Antenna Nord e Quinta Rete. La differenza tra Progetto 2 e GPE 80 si basava sulla fornitura dei programmi: il primo aveva come fornitore la RTI Distribuzione (RTID) di Perrone, il secondo invece aveva come fornitori Telemond e Rusconi Editori Associati (REA). Il circuito acquisì una certa notorietà grazie al programma Le interviste di Enzo Biagi, condotto da Enzo Biagi e trasmesso nel corso del 1981, nel quale vennero intervistati personaggi come i figli di Aldo Moro, Agnese e Giovanni, il generale Carlo Alberto dalla Chiesa e il presidente della Repubblica Sandro Pertini. Il 4 ottobre del 1981 il circuito venne chiuso, e molte delle emittenti che ne facevano parte divennero parte del nuovo network di Rete 4 il 4 gennaio 1982; il nuovo circuito era inizialmente di proprietà di Mondadori, Caracciolo e Perrone. Contestualmente Rusconi abbandonò il progetto con GPE iniziando a lavorare su un circuito di sua iniziativa, cioè quello di Italia 1. ## Emittenti affiliate In questa tabella sono elencate le emittenti affiliate ai circuiti Progetto 2 e GPE 80. * Emittente * TeleStudio Torino * Antenna Nord * Videodelta * Televisione delle Alpi * Tivuesse Telesecolo * TN4 Telenord * TVR Verona * Telequattro * Tele Trieste * Tele Libera Firenze * Tele Toscana Nord * Tele Radio Centro Italia * Telecolor TVP * Telelazio * RTI Rete Televisiva Italiana * Quinta Rete * Teleuropa * TCA Televisione Commerciale Abruzzese * Teledue * Telesalento * Telespazio TV * TRM Tele Radio del Mediterraneo * Video Siracusa * RTP Radio Televisione Peloritana * La Voce Sarda
8,977,459
https://it.wikipedia.org/wiki/Flavio_Cobolli
Flavio Cobolli
# Flavio Cobolli Flavio Cobolli (Firenze, 6 maggio 2002) è un tennista italiano. Ha vinto due titoli Challenger in singolare e due in doppio. I suoi migliori piazzamenti nella classifica mondiale sono la 76ª posizione in singolare, raggiunta nel gennaio 2024, e la 316ª in doppio, conseguita nell'aprile del 2022. Nelle prove del Grande Slam ha raggiunto il terzo turno agli Australian Open del 2024 e il primo all'Open di Francia nel 2023. ## Biografia Soprannominato Cobbo, è allenato dal padre Stefano, ex tennista. Una racchettina e una maglietta di Francesco Totti ricevute in regalo lo indirizzano prima verso il tennis, con cui comincia a cimentarsi dall'età di tre anni al Tennis Club Parioli, e poi verso il calcio, dove arriva a giocare, fino ai 13 anni, nelle squadre giovanili della Roma, nel ruolo di terzino, sotto la supervisione di Bruno Conti. La scelta di optare definitivamente per il tennis è dovuta alle maggiori emozioni che questa disciplina è in grado di trasmettergli rispetto al calcio. La sua base di allenamento è la Rome Tennis Academy e il suo tennista preferito è Novak Đoković. ## Carriera ### Juniores Inizia a giocare nell'ITF Junior Circuit nel 2017 e nell'aprile di quell'anno vince il primo titolo in un torneo di doppio di Grade 5. Nel 2018 prende parte alla Coppa Davis Junior insieme a Lorenzo Musetti e Luca Nardi. Durante il torneo vince sei degli otto incontri disputati e l'Italia giunge in semifinale dove viene eliminata dalla Spagna di Carlos Alcaraz, che si aggiudicherà la manifestazione. Nel febbraio 2019 vince il suo unico titolo in singolare da juniores in un torneo di Grade 1 ecuadoriano. Al Roland Garros 2019 perde la finale nel doppio juniores in coppia con Dominic Stricker, e nel torneo di singolare si spinge fino ai quarti di finale. Nel gennaio 2020 raggiunge l'8ª posizione nel ranking mondiale di categoria. Al suo ultimo impegno tra gli juniores, nell'ottobre 2020 al Roland Garros, vince il suo unico torneo di Grade A aggiudicandosi la prova di doppio, nuovamente in coppia con Dominic Stricker. Chiude l'esperienza tra gli juniores con 9 titoli in doppio e 1 in singolare. ### 2017-2020, inizi da professionista Fa le sue prime apparizioni tra i professionisti nel circuito ITF disputando in doppio un torneo ad Hammamet nel 2017 e altri due tornei tunisini nel 2018. Nel 2019 fa il suo esordio in singolare: a settembre disputa la prima finale ITF a Santa Margherita di Pula e viene sconfitto in due set. Quell'anno gioca il suo primo incontro in doppio nel circuito Challenger e viene eliminato al primo turno. Inizia a giocare con continuità tra i professionisti nella parte finale del 2020: ad agosto raggiunge le semifinali in doppio ai Challenger di Todi e di Trieste. A settembre fa la sua prima esperienza nel circuito maggiore partecipando alle qualificazioni del singolare agli Internazionali d'Italia, dove viene subito eliminato da Dominik Koepfer. ### 2021, primo titolo ITF in singolare e primo titolo Challenger in doppio Nell'aprile 2021 alza il primo trofeo da professionista vincendo in singolare il torneo ITF M15 di Adalia. Il mese successivo gioca la sua prima finale Challenger, a Roma, dove viene sconfitto al terzo set da Juan Manuel Cerúndolo. Tenta di nuovo le qualificazioni agli Internazionali d'Italia, ritirandosi durante il primo match con Alejandro Davidovich Fokina. Grazie a una wild-card, esordisce nel circuito ATP il 23 maggio, all'età di 18 anni, al torneo ATP 250 di Parma. Al primo turno sconfigge il n° 82 del ranking mondiale Marcos Giron al tie-break del terzo set, e al secondo viene eliminato da Jan-Lennard Struff, sempre al terzo set. Ad agosto gioca a Barletta la sua seconda finale Challenger dove viene sconfitto in tre set da Giulio Zeppieri. Il 1º ottobre conquista il suo primo titolo Challenger, nel torneo di doppio del Murcia Open, battendo in finale in coppia con Raul Brancaccio gli spagnoli Alberto Barroso Campos / Roberto Carballés Baena con il punteggio di 6-3, 7-6. A dicembre raggiunge la 203ª posizione nel ranking ATP di singolare, con un guadagno di 671 posizioni rispetto al piazzamento di inizio anno (874°). ### 2022: primo titolo Challenger in singolare, top 200 Gioca per la prima volta le qualificazioni di uno Slam, agli Australian Open, dove supera la wild-card Andrew Harris e Zdeněk Kolář, per poi arrendersi a Tomás Martín Etcheverry. Esce nelle qualificazioni anche a Rotterdam e Marsiglia. Dopo la semifinale al Challenger di Roseto degli Abruzzi, vince il primo titolo in singolare nel circuito Challenger, a fine marzo, sulla terra rossa di Zara, battendo in finale in due set il polacco Daniel Michalski; con questo risultato raggiunge la posizione nº 145 nella classifica mondiale. Due settimane più tardi perde la finale di doppio al Sanremo Challenger. ### 2023: debutto slam, primi quarti di finale ATP, 2º titolo Challenger e top 100 Esce al primo turno delle qualificazioni degli Australian Open per mano di Mitchell Krueger. Ad aprile supera le qualificazioni a Monaco, dove raggiunge i quarti di finali eliminando Jordan Thompson e Oscar Otte, prima di venire sconfitto da Christopher O'Connell. Esordisce agli Internazionali d'Italia, dopo aver superato le qualificazioni, ed esce al primo turno del tabellone principale contro Arthur Rinderknech. Supera le qualificazioni anche al Roland Garros, dove esce al primo turno in tre set contro la testa di serie numero 1 Carlos Alcaraz. Si qualifica anche al 250 di Umago, e al primo turno del main draw elimina Marin Čilić prima di arrendersi a Matteo Arnaldi. Il 25 settembre sale al 122º posto del ranking ATP. L'8 ottobre vince il suo secondo titolo Challenger, a Lisbona, battendo in finale il libanese Benjamin Hassan in 2 set, e il 23 ottobre, dopo la finale raggiunta nel Challenger di Olbia, entra per la prima volta nella top 100 del ranking ATP attestandosi al 95º posto. Nel finale di stagione raggiunge la finale al Challenger di Olbia, sconfitto in due set dal qualificato francese Kyrian Jacquet, e la semifinale al Challenger di Danderyd, dove si arrende alla testa di serie n. 2 Maximilian Marterer. Qualificatosi per le Next Gen ATP Finals, non va oltre il Round-robin, ottenendo una sola vittoria, contro Dominic Stricker, e due sconfitte, subite da Luca Nardi e Arthur Fils. Conclude la stagione alla posizione n. 101 della classifica mondiale. ### 2024: terzo turno agli Australian Open, top 80 Al terzo tentativo, supera le qualificazioni agli Australian Open, senza perdere un set, battendo la wild card australiana Jeremy Jin, il tedesco Benjamin Hassan e Santiago Fa Rodríguez Taverna. Nel suo debutto assoluto nel tabellone principale del torneo, elimina in cinque set il n. 18 del mondo Nicolás Jarry, vincendo il suo primo incontro al livello di Grande Slam, per poi superare in quattro partite Pavel Kotov. Al terzo turno viene battuto in tre set dal n. 10 del mondo Alex de Minaur. ## Statistiche Aggiornate al 23 ottobre 2023. ### Tornei minori **Singolare** **Vittorie (3)** * Legenda tornei minori * Challenger (2) * ITF World Tennis Tour (1) | N. | Data | Torneo | Superficie | Avversario in finale | Punteggio | | - | - | - | - | - | - | | 1. | 11 aprile 2021 | M15 Antalya, Adalia | Terra rossa | Dragoș Nicolae Mădăraș | 0–6, 6–3, 6–3 | | 2. | 27 marzo 2022 | Zadar Open, Zara | Terra rossa | Daniel Michalski | 6–4, 6–2 | | 3. | 8 ottobre 2023 | Lisboa Belém Open, Lisbona | Terra rossa | Benjamin Hassan | 7–5, 7–5 | **Singolare** **Sconfitte (4)** * Legenda tornei minori * Challenger (3) * ITF World Tennis Tour (1) | N. | Data | Torneo | Superficie | Avversari in finale | Punteggio | | - | - | - | - | - | - | | 1. | 29 settembre 2019 | M25 Santa Margherita di Pula, Santa Margherita di Pula | Terra rossa | Nerman Fatić | 2–6, 2–6 | | 2. | 2 maggio 2021 | Garden Open II, Roma | Terra rossa | Juan Manuel Cerúndolo | 2–6, 6–3, 3–6 | | 3. | 29 agosto 2021 | Open Barletta, Barletta | Terra rossa | Giulio Zeppieri | 1–6, 6–3, 3–6 | | 4. | 22 ottobre 2023 | Olbia Challenger, Olbia | Cemento | Kyrian Jacquet | 3–6, 4–6 | **Doppio** **Vittorie (2)** * Legenda tornei minori * Challenger (2) * ITF World Tennis Tour (0) | N. | Data | Torneo | Superficie | Compagno | Avversari in finale | Punteggio | | - | - | - | - | - | - | - | | 1. | 1º ottobre 2021 | Murcia Open, Murcia | Terra rossa | Raul Brancaccio | Alberto Barroso Campos Roberto Carballés Baena | 6–3, $7–6^{(4)}$ | | 2. | 8 aprile 2023 | Open Barletta, Barletta | Terra rossa | Jacopo Berrettini | Zdeněk Kolář Denys Molčanov | 1–6, 7–5, [10–6] | **Doppio** **Sconfitte (1)** * Legenda tornei minori * Challenger (1) * ITF World Tennis Tour (0) | N. | Data | Torneo | Superficie | Compagno | Avversari in finale | Punteggio | | - | - | - | - | - | - | - | | 1. | 9 aprile 2022 | Sanremo Challenger, Sanremo | Terra rossa | Matteo Gigante | Alexandre Müller Geoffrey Blancaneaux | 6–4, 3–6, [9–11] | ### Grande Slam Juniores **Doppio** **Sconfitte in finale (1)** | Risultato | Anno | Torneo | Superficie | Compagno | Avversari | Punteggio | | - | - | - | - | - | - | - | | Finalista | 2019 | Roland Garros | Terra rossa | Dominic Stricker | Matheus Pucinelli de Almeida Thiago Agustín Tirante | $6^{(3)}–7,$ 4–6 | | Vincitore | 2020 | Roland Garros | Terra rossa | Dominic Stricker | Bruno Oliveira Natan Rodrigues | 6–2, 6–4 |
9,835,477
https://it.wikipedia.org/wiki/Coppa_Italia_Primavera_2023-2024
Coppa Italia Primavera 2023-2024
# Coppa Italia Primavera 2023-2024 La Coppa Italia Primavera 2023-2024, denominata Primavera TIMvision Cup per questioni di sponsorizzazione, è la cinquantaduesima edizione del torneo riservato alle squadre giovanili iscritte al Campionato Primavera 1 2023-2024 e Campionato Primavera 2 2023-2024. Il torneo è iniziato il 19 agosto 2023 e terminerà il 4 aprile 2024. ## Formula La competizione si articola su turni successivi ad eliminazione diretta: 1º e 2º turno preliminare; trentaduesimi; sedicesimi; ottavi di finale; quarti di finale; semifinali; finale. Tutte le gare si svolgono ad eliminazione diretta in gara unica; in caso di parità si procede con i tempi supplementari e in caso di ulteriore parità con i tiri di rigore. Le società sono posizionate in un tabellone di tipo tennistico con posti dal n. 1 al n. 40. Gli accoppiamenti del turno preliminare sono determinati su base geografica e non prevedono l'assegnazione di numeri. | | Squadre che entrano in questo turno | Squadre qualificate dal turno precedente | | - | - | - | | Primo turno preliminare (12 squadre) | 12 squadre del Campionato Primavera 2 10 squadre partecipanti al Campionato Primavera 2 2023-2024 con il punteggio più basso 2 squadre promosse dal Campionato Primavera 3 2022-2023 | | | Secondo turno preliminare (8 squadre) | 8 squadre del Campionato Primavera 2 2 squadre partecipanti al Campionato Primavera 2 2023-2024 con il punteggio più basso 4 squadre vincenti il turno precedente | 4 vincenti del turno preliminare | | Trentaduesimi di finale (32 squadre) | 10 squadre del Campionato Primavera 1 6 squadre del Campionato Primavera 1 2022-2023 meglio classificate 3 squadre promosse dal Campionato Primavera 2 2022-2023 18 squadre del Campionato Primavera 2 3 squadre retrocesse dal Campionato Primavera 1 2022-2023 15 squadre partecipanti al Campionato Primavera 2 2023-2024 | 4 vincenti del secondo turno preliminare | | Sedicesimi di finale (16 squadre) | | 16 vincenti dei trentaduesimi di finale | | Ottavi di finale (16 squadre) | 8 squadre del Campionato Primavera 1 con numero 1-8 1 squadra vincitrice della Coppa Italia Primavera 2022-2023 7 squadre dal Campionato Primavera 1 2022-2023 (dal 1º al 7º posto) | 8 vincenti dei sedicesimi di finale | | Quarti di finale (8 squadre) | | 8 vincenti degli ottavi di finale | | Semifinali (4 squadre) | | 4 vincenti dei quarti di finale | | Finale (2 squadre) | | 2 vincenti delle semifinali | ## Squadre Ottavi di finale : | Ottavi di finale Squadre Rank Campionato Primavera 1  Roma 1  Lecce 2  Torino 3  Fiorentina 4  Sassuolo 5  Juventus 6  Inter 7  Empoli 8 | Trentaduesimi di finale Squadre Rank Campionato Primavera 1  Bologna 9  Frosinone 10  Sampdoria 11  Milan 12  Verona 13  Cagliari 14  Atalanta 15  Genoa 16  Lazio 17  Monza 18 | Trentaduesimi di finale Squadre Rank Campionato Primavera 2  Napoli 19  Udinese 20  Cesena 21  Parma 22  Ascoli 23  Venezia 24  Virtus Entella 25  Benevento 26  SPAL 27  Cosenza 28  Cremonese 29  Spezia 30  Pisa 31  Como 32  Crotone 33  AlbinoLeffe 34  Pescara 35 | Turni preliminari Squadre Rank Campionato Primavera 2  L.R. Vicenza 36  Perugia 37  Brescia 38  Alessandria 39  Feralpisalò 40  Ternana 41  Cittadella 42  Monopoli 43  Padova 44  Reggiana 45  Palermo 46  Renate 47  Salernitana 48  Südtirol 49  Bari 50 | | - | - | - | - | ## Primo turno preliminare | Squadra 1 | Risultato | Squadra 2 | | - | - | - | | 13 settembre 2023 ||| | Ternana | 2 - 0 | Salernitana | | Padova | 1 - 2 | Bari | | Monopoli | 3 - 1 | Palermo | | Feralpisalò | 1 - 2 | Reggiana | | Cittadella | 1 - 2 | Südtirol | | 27 settembre 2023 ||| | Alessandria | 3 - 3 (4-2 dtr) | Renate | ## Secondo turno preliminare | Squadra 1 | Risultato | Squadra 2 | | - | - | - | | 20 settembre 2023 ||| | Ternana | 3 - 1 | Monopoli | | Perugia | 5 - 3 | Bari | | Brescia | 1 - 3 (dts) | Südtirol | | 4 ottobre 2023 ||| | Alessandria | 1 - 3 | Reggiana | ## Trentaduesimi di finale | Squadra 1 | Risultato | Squadra 2 | | - | - | - | | 26 settembre 2023 ||| | Lazio | 2 - 0 | Cosenza | | Bologna | 0 - 1 | Cremonese | | Genoa | 3 - 2 | Monza | | Milan | 7 - 0 | Virtus Entella | | 27 settembre 2023 ||| | Frosinone | 6 - 0 | Crotone | | Cagliari | 4 - 1 (dts) | Ascoli | | AlbinoLeffe | 1 - 3 | Südtirol | | Pisa | 2 - 0 | Perugia | | Atalanta | 5 - 0 | SPAL | | Cesena | 3 - 0 | Parma | | Napoli | 3 - 1 | Benevento | | Sampdoria | 3 - 1 | Spezia | | Udinese | 1 - 0 (dts) | Venezia | | Verona | 2 - 3 | L.R. Vicenza | | 11 ottobre 2023 ||| | Como | 1 - 2 | Reggiana | | 18 ottobre 2023 ||| | Pescara | 3 - 0 (dts) | Ternana | ## Sedicesimi di finale | Squadra 1 | Risultato | Squadra 2 | | - | - | - | | 31 ottobre 2023 ||| | Genoa | 0 - 0 (4-3 dtr) | Reggiana | | Cagliari | 1 - 2 | Cremonese | | Cesena | 3 - 1 | Pisa | | 1º novembre 2023 ||| | Frosinone | 1 - 1 (3-4 dtr) | Lazio | | Sampdoria | 2 - 3 | Milan | | Atalanta | 3 - 1 | L.R. Vicenza | | Udinese | 5 - 0 | Südtirol | | Napoli | 3 - 2 (dts) | Pescara | ## Ottavi di finale | Squadra 1 | Risultato | Squadra 2 | | - | - | - | | 6 dicembre 2023 ||| | Juventus | 0 - 1 | Lazio | | Torino | 3 - 2 | Udinese | | Lecce | 0 - 1 | Napoli | | Empoli | 0 - 4 | Milan | | Inter | 3 - 1 | Atalanta | | Fiorentina | 1 - 0 | Genoa | | Sassuolo | 3 - 1 | Cremonese | | Roma | 1 - 0 | Cesena | ## Quarti di finale | Squadra 1 | Risultato | Squadra 2 | | - | - | - | | 10 gennaio 2024 ||| | Lazio | 2 - 1 | Napoli | | Fiorentina | 4 - 2 | Milan | | Torino | 1 - 0 | Inter | | 11 gennaio 2024 ||| | Roma | 3 - 2 | Sassuolo | ## Semifinali | Squadra 1 | Totale | Squadra 2 | Andata | Ritorno | | - | - | - | - | - | | 31 gennaio 2024 / 21 febbraio 2024 ||||| | Lazio | S1 | Torino | - | - | | Fiorentina | S2 | Roma | - | - | ## Finale | Squadra 1 | Risultato | Squadra 2 | | - | - | - | | Sconosciuta | - | Sconosciuta |
277,827
https://it.wikipedia.org/wiki/Il_Messaggero
Il Messaggero
# Il Messaggero Il Messaggero, fondato nel 1878, è uno storico quotidiano nazionale con sede a Roma, di proprietà della Caltagirone Editore. È l'ottavo quotidiano italiano per diffusione e il più venduto nella capitale. La sua storica sede è in via del Tritone 152, in un edificio d'inizio Novecento. ## Storia ### Fondazione Il quotidiano è fondato a Roma l'8 dicembre 1878 dal milanese Luigi Cesana (all'epoca solo ventisettenne) e dallo spezzino Baldassarre Avanzini (già fondatore de Il Fanfulla a Firenze). Tra il 16 e il 19 dicembre vengono stampati quattro numeri di prova. Escono come inserti de Il Fanfulla, quotidiano che dal 1871 si stampa a Roma e di cui uno dei proprietari è il padre di Cesana. Le pubblicazioni regolari iniziano il 1º gennaio 1879 con una tiratura di 20 000 copie. Il prezzo è di 5 centesimi, com'è d'uso all'epoca per i giornali di quattro pagine. La testata porta il nome di "Messaggiero" (dal 5 febbraio abbandona la "i"). Il primo direttore è Fedele Albanese, cui subentra in aprile il giornalista e fumettista Luigi Arnaldo Vassallo (Gandolin). Il nuovo quotidiano si nota per il suo formato ridotto. È fatto per lo più di notizie prese da altri giornali. Non ha coloritura politica, ma punta tutto sulla cronaca, specialmente sui fatti che accadono nella capitale. Vassallo dà molto risalto al processo Fadda, che coinvolge ambienti dell'alta società romana. Il giornale, attraverso i suoi resoconti, mette alla berlina i personaggi più influenti della nobiltà capitolina. Grazie alla notorietà acquisita nei primi due anni di vita, Il Messaggero raggiunge una tiratura di 35 000 copie. Nel 1880 il cofondatore Luigi Cesana assume personalmente la guida del quotidiano. Forte del successo di vendita, nel 1888 Cesana rinnova interamente la produzione del giornale, adottando, primo in Italia, la stereotipia. Viene potenziata la distribuzione: Il Messaggero esce in due edizioni. Nel 1890 il quotidiano romano vende 45 000 copie: è il secondo per diffusione e per importanza di tutta l'Italia centrale dopo La Tribuna. La linea politica verso Giovanni Giolitti è inizialmente di sostegno, poi di contrasto. ### Il primo Novecento Il successore di Cesana, nel 1905, è Ottorino Raimondi, proveniente dalla redazione romana del Corriere della Sera. Alle elezioni comunali del 1907 Il Messaggero dichiara il suo appoggio al candidato Ernesto Nathan, capo del "Blocco del Popolo". Il quotidiano sostiene il sindaco durante il suo mandato (dal 1907 al 1913). Alla vigilia della prima guerra mondiale Il Messaggero è il secondo quotidiano di Roma, con 70 000 copie diffuse, dietro a Il Giornale d'Italia. Il quotidiano appoggia la campagna interventista e, a guerra iniziata, molti suoi redattori partono per il fronte. Negli anni del conflitto la tiratura supera le 100 000 copie. A partire dal 1918, per far fronte alla riduzione della foliazione a 4 pagine (a causa della guerra in corso), il quotidiano lancia numerosi supplementi settimanali: Il Messaggero dello sport, Il Messaggero commerciale, Il Messaggero giudiziario e Il Messaggero della domenica. Nel 1920 il quotidiano si trasferisce nell'attuale sede di via del Tritone 152 (tra piazza Barberini e il Corso) prendendo il posto dell'Hotel Select. Durante gli anni venti Il Messaggero subisce un calo di vendite. Nel novembre 1932 viene chiamato a risollevare il giornale Francesco Malgeri. In soli due anni di lavoro il nuovo direttore modernizza il quotidiano e ne fa una testata di rango nazionale. Malgeri chiama a collaborare col quotidiano giornalisti affermati come Mario Missiroli, Vittorio Gorresio, Ermanno Contini, Sandro De Feo, Renzo Rossellini, Diego Calcagno, Vincenzo Talarico, Giuseppe Longo. Inoltre, invita a collaborare alla Terza pagina personalità del calibro di Alberto Moravia, Ugo Betti, Gaetano Volpe, Guido Mazzoni, Luigi Salvatorelli, Ruggero Orlando, Arturo Tofanelli, Renzo Sereno, Giovanni Comisso, Diego Valeri. Mario Missiroli, collaboratore principe del giornale, era l'autore di quasi tutti gli articoli di fondo ma, essendo egli inviso al regime fascista, gli articoli venivano pubblicati in forma anonima. Nel 1940 Il Messaggero ha una tiratura media di 240 000 copie e si attesta al quinto posto tra i maggiori quotidiani italiani. Guidato autorevolmente da Malgeri, è insieme un giornale popolare e attendibile. Il 25 luglio 1943 cade il regime fascista. L'articolo di fondo del 26-27 luglio viene scritto da Mario Pannunzio e Arrigo Benedetti assieme a Leo Longanesi, Ennio Flaiano e Mario Soldati. In agosto viene nominato direttore Tomaso Smith. Nei giorni immediatamente successivi al Proclama Badoglio (8 settembre), Roma subisce l'occupazione tedesca. I nazisti comunque consentono l'uscita del quotidiano nelle edicole. Il 4 giugno 1944 Roma viene liberata dagli Americani. Il primo direttore dopo la Liberazione è Tomaso Smith, personaggio non compromesso col regime. Malgrado ciò il 9 giugno le autorità vietano Il Messaggero, insieme a molti altri quotidiani, «per la passata attività» di fiancheggiamento della Repubblica Sociale Italiana e dell'occupante tedesco, oltre che per ridurre il grande consumo di carta. Il giornale torna in edicola il 21 aprile (Natale di Roma) del 1946 con il nuovo nome di Messaggero di Roma. ### Il secondo Novecento: la direzione di Alessandro Perrone «Il primo volto del "Messaggero" fu per me quello di un usciere. Imponente, aulico, solenne, non sembrava un usciere, così come il grande palazzo al centro di Roma in cui ero appena entrato, specchiandomi per un attimo nella vetrata girevole, non sembrava un giornale.» (Nino Longobardi) Dal 1946 al 1952 il quotidiano è diretto da Mario Missiroli ed ha come redattore capo Vincenzo Spasiano. Nel 1952, dopo la morte del padre Mario (proprietario al 50% del giornale), Alessandro Perrone prende direttamente la guida del Messaggero assumendone la direzione. Redattori di spicco sono Fabrizio Menghini, capo dei servizi giudiziari e Nino Longobardi, arguto commentatore di costume, nella rubrica di terza pagina "Cronache Italiane". Un'altra rubrica "di punta" è Avventure in città, dialogata in dialetto romanesco e redatta da Giancarlo Del Re. Nel 1956 cominciano ad apparire le vignette umoristiche dell'illustratore Alfonso Artioli. Il giornale continua ad avere, inoltre, collaboratori autorevoli che ne confermano il prestigio: Benedetto Croce, Luigi Salvatorelli, Pietro Paolo Trompeo, Manara Valgimigli, Amedeo Maiuri, Vincenzo Cardarelli, Aldo Valori, Alfredo Panzini, Giovanni Spadolini, Orio Vergani, Giorgio Bocca. Mantiene saldamente la quarta posizione tra i quotidiani nazionali, dopo Corriere, Stampa e Gazzetta del Popolo. Nel 1968 Alessandro Perrone avvia un nuovo corso tecnologico al giornale. Istituisce, primo in Italia, l'Ufficio Grafico, chiamando a dirigerlo due esperti come Piergiorgio Maoloni e Pasquale Prunas. La nuova impaginazione, il rapporto tra immagini, testi e titoli, rivoluzionano l'aspetto del giornale. Nel 1969 lo sbarco sulla Luna è annunciato con un'unica grande foto con un titolo lapidario: Scesi!. «Il Messaggero» diventa il nuovo modello grafico e fotografico della stampa quotidiana italiana». Nei primi anni settanta il quotidiano assume una linea politica di sinistra laica. Nel 1970, Perrone assume Silvano Rizza, già redattore del Giorno e del Corriere di Sicilia e lo mette a capo dei servizi della cronaca di Roma, la spina dorsale del quotidiano. Nel 1973 viene nominato redattore capo Giampaolo Pansa, proveniente dal Giorno. Tra il 1973 e il 1974 cambia l'assetto proprietario del Messaggero. Nel 1973, infatti, nasce una vertenza tra Alessandro e Ferdinando Perrone, cugini e proprietari alla pari del quotidiano, sulla linea politica del giornale molto vicina alla sinistra. Lo scontro si trascina per un anno e si conclude con la cessione del Messaggero alla Montedison. La redazione non accetta il passaggio ad un'azienda pubblica (cioè governativa) ed entra in sciopero. Il 12 maggio 1974 il comitato di redazione fa pubblicare un'intera pagina di protesta sul giornale. La trattativa per la cessione comunque va in porto. Dopo un mese e mezzo di braccio di ferro viene trovata una soluzione di compromesso: la Montedison accetta alla direzione un uomo proveniente dalla sinistra come Italo Pietra. Pietra, già direttore del Giorno arriva a Roma portando tre firme importanti dal quotidiano milanese: Sergio Turone, Luigi Fossati (insediatosi come vice-capo redattore e poi nominato condirettore) e Vittorio Emiliani. In occasione del referendum sul divorzio (12-13 maggio 1974) il quotidiano si schiera per il "No", confermando la propria linea politica. Dopo Pietra seguono alla direzione Luigi Fossati (1975) e, nel 1980, Vittorio Emiliani. Con la sua conduzione (1980-1987) si espande la Cronaca di Roma, che passa da 4 a 6 pagine e viene collocata a partire da pagina 6, cioè dopo la cultura e prima delle sezioni di politica interna ed estera. Nel 1977 il governo sopprime alcune festività, tra cui la Befana. «Il Messaggero» lancia una appassionata campagna di stampa in favore del suo ripristino. Con la sua rubrica Aridatece la Befana, curata da Aldo De Luca, il quotidiano romano raccoglie migliaia di firme. L'iter burocratico fu piuttosto lungo, ma si concluse felicemente nel 1985 con il ripristino della ricorrenza come festa nazionale. Nel 1982 il quotidiano romano, pur surclassato dalla Repubblica in campo nazionale, era comunque il sesto quotidiano italiano con 290 863 copie di tiratura media (il quarto se si escludono i quotidiani sportivi). Nello stesso periodo iniziano a svilupparsi le edizioni provinciali, in linea con il progressivo sviluppo della stampa locale in tutto il Paese. Aprono le redazioni regionali di Abruzzo, Umbria e Marche. Qui Il Messaggero esce in un formato tabloid che riscontra un successo immediato. Con Vittorio Emiliani si conclude l'esperienza al Messaggero dei due grafici Piergiorgio Maoloni e Pasquale Prunas, che avevano rinnovato il giornale. Il Messaggero di Emiliani vende in media 270 000 copie giornaliere. ### Dai Ferruzzi a Caltagirone Nel 1987 il nuovo proprietario del quotidiano, il gruppo Ferruzzi, chiama alla direzione Mario Pendinelli. Dopo tre anni Il Messaggero sfonda quota 300 000 copie, il massimo risultato del dopoguerra, ma i costi sostenuti per raggiungere il risultato sono elevati. Il quotidiano ha effettuato costosi investimenti: è stata migliorata la veste grafica, sono stati messi sotto contratto prestigiosi commentatori stranieri. Alla fine degli anni ottanta, il quotidiano apre una redazione a Ravenna, città di provenienza di Raul Gardini, patron della Ferruzzi, e altre a Rimini, Forlì e Cesena. A fine 1993, dopo la fine del gruppo Ferruzzi e l'allontanamento di Gardini, e un periodo in cui editore era Carlo Sama, Mario Pendinelli lascia Il Messaggero e fonda un suo quotidiano, L'Informazione, che esce nel 1994 ma avrà vita breve. Il suo successore alla testata romana è, dal dicembre 1993, Giulio Anselmi, condirettore del Corriere della Sera. Nel suo fondo d'esordio, Anselmi descrive con queste parole il momento che la nazione sta attraversando (siamo in piena tangentopoli e si sono appena svolte le elezioni per il sindaco di Roma): «La tentazione del catastrofismo e la caparbia volontà di non cedere marciano di pari passo e connotano questa stagione della crisi italiana [...] Noi consideriamo un successo per tutti il fatto che con lo schieramento progressista sia riuscita a prevalere la parte più ottimista e propositiva del Paese» Anselmi, alla prese con il problema del contenimento dei costi, riduce la redazione e chiude le edizioni romagnole del quotidiano. Quando, nel giugno 1996, il costruttore romano Francesco Gaetano Caltagirone compra Il Messaggero, Anselmi viene licenziato; Pietro Calabrese viene promosso da vice direttore a direttore. Calabrese rimarrà alla guida del giornale per tre anni e mezzo. Durante la sua direzione il quotidiano romano riesce a sfondare quota 300 000 copie, ritornando ai suoi massimi livelli di vendita. Sulla scia dei giornali nazionali, anche il quotidiano romano comincia ad offrire inserti e gadget ai propri lettori. Dopo Calabrese è la volta di Paolo Graldi, proveniente da Il Mattino, altro quotidiano del gruppo Caltagirone. Con Graldi l'editore trova una notevole identità di vedute. Infatti, dopo soli due anni, viene nominato direttore editoriale. Al suo posto viene chiamato nel 2002 Paolo Gambescia, direttore del quotidiano partenopeo. Gambescia rinnova le pagine cultura e spettacoli chiamando a dirigerle Piero Mei e Piero Santonastaso. L'avvicendamento del direttore si ripete quattro anni dopo con Roberto Napoletano - già capo della redazione romana e vicedirettore de Il Sole 24 Ore - che entra in via del Tritone con la carica di condirettore (settembre 2004) e dal febbraio 2006 passa al ruolo di direttore. Nel 2011 Napoletano lascia e torna al Sole 24 Ore; dal 21 marzo il nuovo direttore del Messaggero è Mario Orfeo (anch'egli, come Gambescia, aveva diretto Il Mattino). Nell'autunno del 2012 il quotidiano romano effettua un deciso restyling della veste grafica e del sito web, ad opera dello spagnolo Sergio Juan. Al rinnovo dell'immagine si accompagna l'avvicendamento alla direzione. Al posto di Mario Orfeo, nominato alla guida del TG1, subentra Virman Cusenza, proveniente anch'egli, come Gambescia ed Orfeo, dalla direzione de Il Mattino. Dal 2016 il famoso blog per la risoluzione di generici problemi informatici e tecnologici Aranzulla.it entra a far parte della rete web del gruppo del Messaggero, contribuendo al suo traffico e ai relativi introiti pubblicitari. Nel settembre 2018 Il Messaggero rinnova il proprio sito internet ed introduce un sistema di accesso a pagamento denominato metered paywall, che consente la lettura di 10 articoli gratuiti, dopo i quali diventa necessario l'abbonamento. Il 6 luglio 2020 Cusenza lascia la direzione e viene sostituito da Massimo Martinelli. ## Variazioni dell'assetto proprietario * 1878. Baldassarre Avanzini, spezzino, e Luigi Cesana, milanese, fondano la testata. Il capitale iniziale è di 20 000 lire: una metà sono di Cesana (che è anche proprietario del quotidiano) e l'altra metà sono in prestito. La prima sede del giornale è in via del Seminario; la tipografia è a fianco della redazione. L'anno dopo si trasferisce in via del Bufalo 125, dove resterà per 40 anni. * 1911. In dicembre Luigi Cesana cede Il Messaggero per due milioni di lire a Giuseppe Pontremoli che, insieme a Luigi Della Torre, gerente della banca milanese banca Zaccaria Pisa, conclude l'acquisto del giornale romano. L'ingegner Pontremoli è consocio e gerente della «Società Editoriale Italiana» (S.E.I.), attraverso la quale gestisce anche il milanese Il Secolo e il napoletano Il Mattino. * 1917. L'8 luglio la famiglia di imprenditori siderurgici Perrone, che controlla il gruppo industriale Ansaldo, assume il controllo del Messaggero cedutogli da Pontremoli e Della Torre. Ferdinando Maria Perrone affida ai due figli, Mario e Pio Perrone, la gestione del Messaggero. * 1920. La sede del giornale si trasferisce, da via del Bufalo, nell'ex albergo Select, in Via del Tritone 152. * 1934. Ingresso nella S.E.I. di Ferdinando, figlio di Pio, ventitreenne, come direttore amministrativo. * 1940. Ingresso nella S.E.I. di Alessandro, figlio di Mario, ventenne, come ispettore generale. * 1944, 4 giugno. All'indomani della Liberazione di Roma Il Messaggero è sospeso dagli alleati e sottoposto a una fase di commissariamento. La gestione viene affidata all'APB (Allied Publication Board anglo-americano.). * 1945. Partenza delle truppe alleate. Il Messaggero torna alla famiglia Perrone. Il pacchetto azionario è diviso in parti eguali tra Pio e Mario Perrone. Pio è il presidente; Mario l'amministratore delegato. Anche la pubblicità dipende da una società della famiglia Perrone. * 1952. Muore Pio Perrone. Il suo 50% della società passa ai tre figli: Ferdinando, Maria Ferdinanda (sposata Barluzzi) e Cleonice (sposata Theodoli). Alla direzione del quotidiano subentra Alessandro Perrone (figlio di Mario). Il cugino Ferdinando è il direttore amministrativo. * 1968. Muore Mario Perrone. Anch'egli passa il suo 50% della società ai figli, che sono anch'essi tre: Isabella (sposata Grazioli), Vittoria (sposata Brivio Sforza) e Alessandro. * 1973. L'editore Edilio Rusconi decide di scalare la società editoriale. Il 22 maggio acquista da Ferdinando Perrone e le due sorelle il loro 50%. La cifra pattuita è di 4,5 miliardi di lire, comprendente anche la sede di Via del Tritone. Alessandro invece rifiuta di vendere la sua quota. Ferdinando, che per via dell'anzianità è presidente del consiglio di amministrazione, licenzia Alessandro da direttore responsabile. Rusconi nomina nuovo direttore Luigi Barzini junior, ma la redazione, il giorno del suo insediamento, blocca l'ingresso per non farlo entrare (2 luglio). Il 23 luglio il pretore di Roma emette una sentenza a favore di Alessandro, giudicando illegittimo il suo licenziamento. La scalata di Rusconi rimane incompiuta. * 1974. Eugenio Cefis, presidente di Montedison, convince Vittoria Perrone (figlia di Mario) a cedergli la sua quota sociale. Questa volta l'operazione va in porto: il 50% appartenente agli eredi di Mario passa alla Montedison. Con la fine della direzione di Alessandro Perrone si conclude l'era della famiglia genovese alla guida del Messaggero. Il 13 maggio vengono rinnovati i vertici della società editrice del quotidiano: Raffaele Stracquadanio, manager di fiducia di Eugenio Cefis, viene nominato presidente. In settembre l'operazione si conclude con l'acquisizione, da parte di Montedison, della quota di Rusconi. * 1987. Si compie la scalata del gruppo alimentare ravennate Ferruzzi alla Montedison. La nuova gestione fa ingenti investimenti. Ma l'amministratore delegato Carlo Sama crea un buco di 30 miliardi, che porta la società editrice sull'orlo del fallimento. Nel novembre 1994 si dimette il direttore Mario Pendinelli, oltre a Sama (poi indagato). Viene proclamato lo stato di crisi aziendale, che porta il giornale ad una pesante cura dimagrante (tra cui la chiusura di tutte le quattro edizioni locali romagnole, create da Ferruzzi e Gardini, e la messa in mobilità di tutti i giornalisti di quella regione). Lo stato di crisi viene gestito da Mediobanca, principale creditore del Gruppo Ferruzzi che, dopo un risanamento dei conti del giornale durato tre anni, lo mette in vendita. * 1996. Dopo le elezioni politiche, in giugno Mediobanca e Ferruzzi cedono il quotidiano a Francesco Gaetano Caltagirone per la cifra di 356 miliardi di lire; il gruppo Caltagirone crea una propria società editoriale, la Caltagirone Editore che ingloba anche Il Mattino di Napoli. Successivamente aprirà un portale Internet, darà vita al giornale a distribuzione gratuita Leggo e acquisterà anche Il Gazzettino di Venezia, Il Nuovo quotidiano di Puglia di Lecce e il Corriere Adriatico di Ancona. ## Direttori * Fedele Albanese (16 dicembre 1878 - aprile 1879) * Luigi Arnaldo Vassallo (aprile 1879 - 21 agosto 1880) * Luigi Cesana (22 agosto 1880 - 16 ottobre 1909) * Luigi Arnaldo Vassallo (condirettore, 22 agosto 1880-1883) * Ottorino Raimondi (vicedirettore, 17 aprile 1905 - 6 giugno 1908) * Raffaele Lucente (caporedattore con funzioni di direttore, 7 giugno 1908 - 28 aprile 1909) Scelti da Luigi Cesana * Italo Carlo Falbo (17 ottobre 1909 - 9 gennaio 1912) * Roberto Villetti (10 gennaio 1912 - 25 dicembre 1916) Scelti dalla famiglia Perrone * Italo Carlo Falbo (26 dicembre 1916 - 26 febbraio 1921) * Virginio Gayda (27 febbraio 1921 - 27 marzo 1926) Graditi al regime fascista * Pier Giulio Breschi (28 marzo 1926 - 30 aprile 1931) * Crispolto Crispolti (1º maggio 1931 - 3 dicembre 1932) * Francesco Malgeri (4 dicembre 1932 - 17 luglio 1941) * Fausto Buoninsegni (18 luglio 1941 - 10 febbraio 1943) * Alessandro Pavolini (11 febbraio - 27 luglio 1943) Dopo la caduta del fascismo: nomina approvata dal Minculpop defascistizzato * Pio Perrone (28 luglio - 3 agosto 1943) * Tomaso Smith (4 agosto - 14 settembre 1943) Graditi al regime della R.S.I. * Alfonso Novara (15 settembre - 15 dicembre 1943) [come redattore responsabile] * Bruno Spampanato (16 dicembre 1943 - 4 giugno 1944) Dopo la Liberazione di Roma Sospeso per deliberazione dell'«Allied Publication Board» anglo-americano il 9 giugno 1944, le pubblicazioni riprendono il 21 aprile 1946 con la testata Messaggero di Roma * Arrigo Jacchia (21 aprile 1946 - 14 settembre 1946) Scelti dalla famiglia Perrone * Mario Missiroli (15 settembre 1946 - 15 settembre 1952) * Alessandro Perrone (16 settembre 1952 - giugno 1973; 23 luglio 1973 - 28 maggio 1974) Scelti dalla Montedison * Italo Pietra (29 maggio 1974 - 22 giugno 1975) * Luigi Fossati (23 giugno 1975 - 1º gennaio 1980) * Vittorio Emiliani (2 gennaio 1980 - 26 gennaio 1987) Scelti dal gruppo Ferruzzi * Mario Pendinelli (27 gennaio 1987 - 24 novembre 1993) * Giulio Anselmi (25 novembre 1993 - 5 giugno 1996) Scelti dal gruppo Caltagirone * Pietro Calabrese (6 giugno 1996 - 25 settembre 2000) * Paolo Graldi (26 settembre 2000 - 1º luglio 2002) * Paolo Gambescia (2 luglio 2002 - 31 gennaio 2006) * Roberto Napoletano (1º febbraio 2006 - 27 marzo 2011) * Mario Orfeo (28 marzo 2011 - 9 dicembre 2012) * Virman Cusenza (10 dicembre 2012 - 6 luglio 2020) * Massimo Martinelli (dal 7 luglio 2020) ## Firme * Nicola Pinna * Simona Antonucci * Niki Barbati * Salvatore D'Amelio, direttore del supplemento Il Messaggero Giudiziario * Ruggero Guarini, per diversi anni capo dei servizi culturali. * Fabio Isman * Fabrizio Menghini, per diversi anni capo dei servizi giudiziari * Giovanni Merloni * Jacopo Orsini * Marida Lombardo Pijola * Ezio Pasero * Rosso di San Secondo * Piero Santonastaso, per diversi anni capo dei servizi culturali * Gloria Satta * Federico Tozzi, direttore del supplemento letterario Il Messaggero della Domenica * Aldo Valori * Orio Vergani * Marco Molendini (caporedattore e critico musicale) * Paolo Zaccagnini, critico musicale negli anni ottanta, novanta e duemila * Fabrizio Zampa ## Edizioni Il Messaggero ha una foliazione media di 60 pagine; viene distribuito con un'edizione nazionale ed undici edizioni locali, di cui otto nel Lazio (Roma, Metropoli, Ostia-litorale, Viterbo, Civitavecchia, Frosinone, Latina, Rieti). Le altre sono realizzate in Abruzzo, in Umbria e Marche. ## Diffusione La diffusione di un quotidiano si ottiene, secondo i criteri di Accertamenti Diffusione Stampa (ADS), dalla somma di: Totale Pagata + Totale Gratuita + Diffusione estero + Vendite in blocco. Dal 2021 ADS ha abbandonato la distinzione tra copia cartacea e copia digitale, che è stata sostituita dalla distinzione tra «vendite individuali» (copie pagate dall’acquirente) e «vendite multiple» (copie pagate da terzi). | Anno | Diffusione | | - | - | | 2022 | 70 021 | | 2021 | 74 542 | | Anno | Totale diffusione (cartacea + digitale) | Diffusione cartacea | Tiratura | | 2020 | 75 227 | 60 808 | 94 701 | | 2019 | 90 542 | 79 787 | 116 858 | | 2018 | 98 969 | 87 799 | 128 622 | | 2017 | 109 046 | 100 568 | 144 337 | | 2016 | 118 189 | 112 465 | 156 085 | | 2015 | 129 041 | 123 504 | 170 723 | | 2014 | 142 461 | 134 762 | 192 843 | | 2013 | 151 478 | 147 705 | 212 080 | | Anno | Diffusione | | 2012 | 179 557 | | 2011 | 190 933 | | 2010 | 192 912 | | 2009 | 202 158 | | 2008 | 210 842 | | 2007 | 215 581 | | 2006 | 229 560 | | 2005 | 235 353 | | 2004 | 240 778 | | 2003 | 251 078 | | 2002 | 258 561 | | 2001 | 291 543 | | 2000 | 291 571 | | 1999 | 292 515 | | 1998 | 279 869 | | 1997 | 269 385 | | 1996 | 260 225 | | 1995 | 250 892 | Dati ADS.
590,193
https://it.wikipedia.org/wiki/Latina
Latina
# Latina Latina (ascolta) è un comune italiano di 127 395 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia nel Lazio. È la seconda città laziale per numero di abitanti, preceduta soltanto da Roma. È una delle più giovani città d'Italia, essendo una città di fondazione nata col nome di Littoria durante il ventennio fascista, a seguito della bonifica integrale dell'Agro Pontino, e inaugurata il 18 dicembre 1932. Il territorio comunale apparteneva precedentemente ai comuni di Cisterna, Sermoneta, Sezze e Nettuno e comprendeva zone paludose e macchia, piccoli nuclei abitati preesistenti e zone abitate solo stagionalmente a causa del territorio poco ospitale e della malaria. La città assunse nel 1944 la denominazione di Latinia e, successivamente, quella attuale di Latina il 7 giugno 1945 a seguito della pubblicazione del decreto luogotenenziale del 9 aprile 1945, n. 270. In questo modo il toponimo fascista veniva sostituito da un nuovo nome pertinente alla localizzazione geografica (nel Lazio) e storica (popoli e città latine) e aveva il vantaggio di consentire il mantenimento della sigla già esistente ed utilizzata della provincia. ## Geografia fisica ### Territorio Latina sorge nel cuore dell'Agro Pontino, in un territorio in larga parte pianeggiante. Il centro della città si trova a pochi chilometri (circa 7) dal mar Tirreno percorrendo via del Lido sino alla Marina di Latina, la zona mare della città, con il suo lungomare e le spiagge di Capoportiere, Foce Verde e Rio Martino, raggiungibili anche tramite una moderna pista ciclabile, e a circa 15/20 km ad ovest dai rilievi montuosi dei monti Lepini. Il suo territorio comunale, fra i più vasti del Lazio, comprende anche numerosi "borghi di fondazione", centri agricoli creati durante la bonifica delle paludi, spesso a partire da nuclei preesistenti, che anticamente lo ricoprivano (Borgo Sabotino, prima Passo Genovese; Borgo Isonzo; Borgo San Michele; Borgo Faiti; Borgo Grappa; Borgo Carso; Borgo Podgora, prima Sessano; Borgo Bainsizza; Borgo Santa Maria; Borgo Le Ferriere; Borgo Piave; Borgo Montello). Una parte del suo territorio include aree tutelate del Parco Nazionale del Circeo, dove si trova anche il lago di Fogliano, di cui costituisce l'estremo lembo settentrionale. ### Clima Secondo la classificazione dei climi di Köppen, Latina rientra nella fascia del clima temperato caldo mediterraneo a siccità estiva (Csa). Sebbene Latina segua il tipico andamento mediterraneo, la protezione ai rigori invernali offerta dalla catena dei Monti Lepini, la posizione pianeggiante e la vicinanza del mar Tirreno (6 km) garantiscono alla città un clima sorprendentemente mite. Le stagioni intermedie sono le più gradevoli, con l'autunno più caldo della primavera e piogge abbastanza frequenti, anche a carattere temporalesco. L'estate è piuttosto calda, tendenzialmente siccitosa, con sensazione di disagio acuita dall'alto tasso di umidità, tipico delle zone di pianura non lontane dal mare. Nell'ultimo decennio, a causa della frequente comparsa dell'anticiclone africano, la città ha più volte sfiorato i 40 °C con sensazione di disagio sia diurna che notturna. La calura estiva è talvolta interrotta da veloci temporali che sconfinano dai vicini monti Lepini benché, negli ultimi anni, sia evidente una diminuzione degli stessi. L'inverno è caratterizzato da lunghe fasi miti e piovose interrotte, più o meno frequentemente, da rapidi picchi di freddo senza che si raggiungano, tuttavia, temperature eccessivamente basse. Nonostante le precipitazioni seguano un andamento leggermente irregolare, i periodi di siccità sono generalmente brevi e limitati ai mesi estivi. Per essere ubicata in pianura la città sperimenta una piovosità elevata, che si aggira intorno ai 1000 mm annui: ciò sarebbe dovuto alla vicinanza dei Monti Lepini, che attirano una notevole quantità di acqua dalle perturbazioni atlantiche che transitano sul Mar Tirreno. La nevosità segue il classico andamento del versante tirrenico italiano, con accumuli pressoché nulli. La protezione della catena dei Monti Lepini, la retrostante spessa catena appenninica unita alla vicinanza del mare rendono estremamente difficile il verificarsi di nevicate. Le uniche sporadiche nevicate, perlopiù senza accumulo, sono affidate all'azione di masse d'aria gelida e instabile provenienti da nord-ovest le quali, tuttavia, non sempre risultano sufficienti a far cadere la neve. L'ultima breve nevicata risale al 17 dicembre 2010, quando il termometro il giorno precedente al fenomeno, registrò -7,0 °C. La temperatura media del mese più freddo, gennaio, è di 8,4 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, è di 24,3 °C; mediamente si contano 14 giorni di gelo all'anno e 43 giorni annui con temperatura massima uguale o superiore a 30 °C. Per quanto riguarda le temperature estreme rilevate, il termometro ha registrato un minimo assoluto di -9,2 °C nel gennaio del 1985, mentre per la massima si sono registrati +42,4 °C nell'agosto del 2007. * °Classificazione climatica: zona C, 1220 GR/G | Latina Centro | Mesi | Mesi | Mesi | Mesi | Mesi | Mesi | Mesi | Mesi | Mesi | Mesi | Mesi | Mesi | Stagioni | Stagioni | Stagioni | Stagioni | Anno | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | Latina Centro | Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | Anno | | T. max. media (°C) | 12,6 | 13,2 | 15,6 | 18,5 | 22,5 | 26,6 | 29,5 | 29,4 | 26,5 | 22,3 | 17,2 | 14,1 | 13,3 | 18,9 | 28,5 | 22,0 | 20,7 | | T. min. media (°C) | 4,8 | 5,2 | 6,8 | 9,3 | 12,6 | 16,6 | 18,7 | 19,0 | 16,8 | 12,8 | 9,3 | 6,4 | 5,5 | 9,6 | 18,1 | 13,0 | 11,5 | | Precipitazioni (mm) | 105,0 | 89,0 | 98,0 | 84,0 | 76,0 | 49,0 | 22,0 | 36,0 | 77,0 | 120,0 | 118,0 | 109,0 | 303,0 | 258,0 | 107,0 | 315,0 | 983,0 | | Umidità relativa media (%) | 79 | 78 | 78 | 77 | 76 | 71 | 70 | 69 | 73 | 77 | 79 | 79 | 78,7 | 77 | 70 | 76,3 | 75,5 | ## Origini del nome Il nome di Littoria, che fu dato alla città nel 1932, trae origine dal fascio littorio (il fascio di bastoni di legno legati con strisce di cuoio intorno ad una scure), ovvero l’emblema del regime fascista, già simbolo di potere nell’antica Roma. Nel 1944, quando le autorità del comune decisero di cambiare nome alla città per distaccarsi dal fascismo, il nuovo toponimo fu deciso assumendo quello antico del territorio che la circonda, ossia il Latium adiectum: fu così che Littoria divenne Latinia. Poi, considerando che i toponimi fascisti delle città che erano state istituite terminavano quasi tutti in "-inia", si decise di ribattezzare la città, invece di Latinia, Latina. Per la scelta del nuovo nome si considerò anche che la sigla automobilistica della provincia (LT) rimanesse inalterata. ## Storia ### Prima della fondazione Prima della bonifica dell'Agro Pontino, il territorio era caratterizzato da estese zone umide di cui sono conservate le ultime vestigia all'interno del Parco Nazionale del Circeo e dell'Oasi di Ninfa. Nonostante fossero un'area ad elevata biodiversità e di particolare importanza per la migrazione dell'avifauna, queste zone erano luogo di riproduzione della zanzara anofele, famigerato vettore della malaria che, assieme alle abbondanti acque stagnanti, hanno reso difficile la colonizzazione e lo sfruttamento agricolo della pianura pontina fin dall'antichità. Le prime popolazioni che vi abitarono furono i Latini (popolo che dà il nome al Lazio, Latium, e alla stessa lingua dei romani), da cui deriva l'attuale nome della città, che vi fondarono Satricum, ai confini con l'attuale comune di Nettuno, e altre città della lega latina i cui resti oggi si trovano nella parte nord della provincia. In seguito i Romani costruirono la Via Appia, dove si trovava Tres Tabernae (odierna Cisterna di Latina) e successivamente sorsero diversi centri tra cui Tripontium (odierna Tor Tre Ponti) e Forum Appii (odierna Borgo Faiti), citato negli Atti degli Apostoli. Successivamente, con le invasioni barbariche e gli attacchi dei Saraceni, le opere di bonifica attuate dai Romani furono distrutte, e la palude tornò ad invadere anche quei territori che si era riusciti a strappare all'acqua. Nei secoli successivi, da parte di diversi Papi, si segnaleranno tentativi di bonifica, quasi tutti destinati al fallimento. In quegli anni, Latina era un immenso latifondo della famiglia Caetani e tale resterà fino agli anni 1930. ### La fondazione Negli iniziali progetti di bonifica il fascismo aveva previsto per l'Agro Pontino uno sviluppo esclusivamente rurale, senza la nascita di nuovi centri urbani di notevoli dimensioni. Presto però il commissario governativo per la bonifica, Valentino Orsolini Cencelli, si rese conto che i preesistenti comuni di Cisterna e Terracina erano insufficienti a coprire le esigenze dei pionieri. Il progetto di un nuovo centro amministrativo puntò quindi sulla località del "Cancello del Quadrato", dove sorgevano già piccoli insediamenti. La prima pietra della nuova città, il cui progetto era curato secondo i canoni dell'architettura razionalista da Oriolo Frezzotti, venne posta il 30 giugno del 1932, nel totale silenzio dei giornali italiani come aveva disposto lo stesso Mussolini, fortemente contrario al progetto. La stampa estera, al contrario, esaltò la costruzione di Littoria dedicando ad essa ampi articoli. Mussolini cambiò idea e il 18 dicembre dello stesso anno partecipò alla solenne cerimonia d'inaugurazione. La nascita della nuova città fece il giro del mondo. Il territorio comunale fu creato ricavandolo in larga parte da quello dell'attuale Cisterna di Latina (all'epoca "Cisterna di Roma" e dal 1935 "Cisterna di Littoria"), ma anche dai comuni di Nettuno e Sezze. Littoria fu eretta a capoluogo della neonata provincia nel 1934. La propaganda fascista sfruttò l'opera della bonifica e la inserì all'interno della "battaglia del grano" per combattere la crisi economica successiva all'autarchia. Mussolini si recava spesso nelle ex paludi e sono note le immagini propagandistiche di Mussolini che si mostra intento a lavorare il grano a torso nudo, insieme ai coloni. Con la Battaglia del Grano si iniziava l’attuazione di un vasto piano di bonifica integrale. Questa azione del governo veniva sul piano culturale sostenuta ed incoraggiata in modo particolare dagli scrittori di “strapaese” raccolti attorno alla rivista di Nino Maccari “Il Selvaggio” (Malaparte, Longanesi, Soffici, Berto Ricci, Ottone Rosai ed altri). Alla città massificata e consumistica in cui l'uomo si isola dalla natura abbruttendosi e che negli anni trenta trova le manifestazioni più aberranti in certe città americane ove gangsterismo e alcolismo sono le espressioni più tipiche, si contrapponeva il Comune Rurale. Non solo in Italia ma anche all’estero. Si ipotizzavano nuovi tipi di agglomerati urbani. Wright, ad esempio, ipotizzava cittadine di modeste entità demografica con case a dimensioni autenticamente umane circondate almeno da acro di terreno. Spengler affermava "che le antichissime radici dell'essere si disseccano tra le masse di pietra delle città". La "Cosmopoli" disgrega la società e l'urbanesimo ne è la manifestazione più evidente con tutte le implicazioni e complicazioni. Civiltà rurali quindi da contrapporre alla cosmopoli. Da questo contesto, dicevamo, scaturisce il mito di Littoria, simbolo della civiltà rurale. Il comune di Littoria fu popolato con l'immigrazione massiccia di coloni soprattutto veneti, friulani, emiliani e romagnoli, oggi denominati nell'insieme comunità venetopontine, ai quali furono consegnati i poderi edificati dall'Opera Nazionale Combattenti, similmente a quanto operato nei limitrofi comuni della pianura. ### Gli anni del boom economico Fra il gennaio e il maggio del 1944, la città fu gravemente danneggiata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e il territorio circostante fu coinvolto prima nello sbarco di Anzio e poi nella battaglia di Cisterna, eventi importanti che portarono alla liberazione di Roma da parte degli alleati. Nel 1945, mutò il suo nome in Latina segnando esplicitamente così un distacco con la dittatura. Inserita, insieme alla provincia, nelle aree tutelate dalla Cassa del Mezzogiorno, conobbe negli anni sessanta e negli anni settanta una straordinaria crescita economica e demografica trasformandosi nel giro di pochi anni da centro rurale in una città industriale. Negli anni cinquanta a Borgo Sabotino fu costruita una centrale nucleare all'avanguardia fortemente voluta da Enrico Mattei. La centrale fu chiusa dopo i referendum del 1987 e oggi è in via di smantellamento. Nel dopoguerra, Latina diventò un feudo elettorale della Democrazia Cristiana in particolare della corrente andreottiana fino al 1993, quando spezzoni della stessa Democrazia Cristiana diedero luogo ad un'inedita amministrazione insieme ai partiti della sinistra: l'esito di tale iniziativa politica fu lo scioglimento del consiglio comunale, per cui il comune fu commissariato e tornò al voto nel novembre del medesimo 1993, quando vinse a sorpresa il candidato del Movimento Sociale Italiano, Ajmone Finestra, ex repubblichino condannato a morte dallo Stato Italiano per i crimini da lui commessi nel periodo 1943-45 e poi amnistiato. ### La crisi industriale A partire dagli anni novanta la città ha conosciuto insieme a tutto l'Agro Pontino una profonda crisi economica, dovuta all'abolizione della Cassa del Mezzogiorno e alla conseguente chiusura di molte fabbriche. Nelle statistiche ufficiali sulla qualità della vita, la città è precipitata, divenendo tra le peggiori dell'Italia centrale. Contemporaneamente alla crisi, Latina ha conosciuto una sempre più impetuosa infiltrazione della criminalità organizzata e in particolare della camorra, fenomeno questo comune all'intero Lazio (la cosiddetta quinta mafia). Secondo le rivelazioni dei pentiti, le prime infiltrazioni risalgono ai primi anni novanta, con i traffici illeciti intorno alla discarica di Borgo Montello (cui andrebbe collegato l'omicidio del parroco del borgo don Cesare Boschin) e successivamente avrebbe puntato sul settore dell'edilizia (con uno sviluppo impetuoso di nuove cementificazioni del territorio) del commercio, della ristorazione e dello sfruttamento della manodopera agricola, in particolare di quella di origine extracomunitaria. Le indagini della magistratura hanno evidenziato anche infiltrazioni nella politica locale. Gli anni della crisi economica si sono riversati anche sulla politica locale segnata da scandali e da una profonda instabilità tanto da andare al voto anticipato per ben due volte consecutive. Nel 2016, per la prima volta dopo ventitré anni, la destra viene sconfitta alle elezioni comunali e si insedia la giunta civica di Damiano Coletta. Il rilancio dell'economia locale sta passando attraverso lo sviluppo dell'agricoltura specializzata, del terziario, del turismo. Sempre più diffuso il fenomeno del pendolarismo verso la Capitale, per cui molti restano residenti in città pur trovando lavoro a Roma. Nel 2011 per la prima volta una personalità nata a Latina, Corrado Clini, viene nominato Ministro della Repubblica. ### Simboli Lo stemma araldico di Littoria adottato all'atto della fondazione nel 1932 era costituito da un ancile azzurro contenente un fascio littorio aureo, avente legati a sé sui due lati due fucili con baionette. Lo scudo era coronato esternamente da spighe di grano, legate nella parte bassa da un cartiglio contenente l'epigrafe A.X (ovvero "anno decimo dell'era fascista, allusione all'anno d'istituzione della città); nella parte superiore compariva un elmetto militare. Una versione alternativa dell'emblema racchiudeva il suddetto disegno in uno scudo francese moderno, egualmente azzurro. Con la caduta del fascismo e la ridenominazione della città in Latina, s'impose una revisione dello stemma, che fu ridisegnato mantenendo elementi di comunanza con la versione precedente: ne risultò uno scudo francese moderno di colore azzurro (ornato esternamente dalla corona turrita cittadina) contenente il disegno della torre del municipio nodrita su un prato verde e cinta ai lati da due spighe di grano, legate inferiormente da un cartiglio rosso col motto LATINA OLIM PALUS (letteralmente "Latina, un tempo palude"). Il gonfalone post bellico è un drappo troncato nero e blu, con frange e iscrizioni auree, caricato centralmente dell'arma comunale. L'asta portante è ornata da una cravatta nei colori del tricolore italiano. La filosofia sottesa ad ambedue gli stemmi è quella di evocare le origini della città, fondata "a tavolino" mediante bonifiche di terreno palustre e successivamente dedicatasi in massima misura ad attività prettamente agricole. ### Ricorrenze 30 giugno 1932: posa della prima pietra di Littoria; 18 dicembre 1932: inaugurazione di Littoria; 18 dicembre 1934: nascita della Provincia di Littoria; 29 settembre 1944: Littoria diventa Latinia, poi Latina (il cambio di denominazione ufficiale c'è stato col decreto luogotenenziale del 9 aprile 1945, n.270.) ## Monumenti e luoghi d'interesse ### Architetture religiose * Cattedrale di San Marco: realizzata sulla falsariga di una basilica romanica con il porticato e le vetrate artistiche. La scelta di dedicare la chiesa all'evangelista patrono di Venezia fu dovuta all'origine veneta dei primi coloni della città; * Chiesa di Gesù Divin Lavoratore; * Chiesa della Beata Concezione della Beata Vergine Maria; * Chiesa dell'Immacolata concezione; * Chiesa della Madonna di Loreto; * Chiesa di Maria Immacolata (Borgo Carso); * Chiesa del Sacro Cuore di Gesù; * Chiesa del Sacratissimo Cuore di Gesù (Borgo Sabotino); * Chiesa della Santissima Annunziata (Borgo Montello); * Chiesa di Sant'Antonio; * Chiesa di San Benedetto (Borgo Piave); * Chiesa di San Carlo Borromeo; * Chiesa di Santa Chiara; * Chiesa di Santa Domitilla; * Chiesa di San Francesco d'Assisi; * Chiesa di San Francesco d'Assisi (Borgo Bainsizza); * Chiesa di San Giuseppe (Borgo Grappa); * Chiesa di San Giuseppe lavoratore (Latina Scalo); * Chiesa di San Luca; * Chiesa di Santa Maria (Borgo Santa Maria); * Chiesa di Santa Maria di Sessano (Borgo Podgora); * Chiesa di Santa Maria Goretti; * Chiesa di Santa Maria Goretti (Le Ferriere); * Chiesa di San Matteo Apostolo; * Chiesa di San Michele Arcangelo (Borgo San Michele); * Chiesa di San Paolo Apostolo (Tor Tre Ponti); * Chiesa dei SS Pietro e Paolo apostoli; * Chiesa di San Pio X (Borgo Isonzo); * Chiesa di Santa Rita; * Chiesa della Stella Maris (Latina Lido); * Chiesa della Vergine del Rosario (Borgo Faiti); * Chiesa di Santa Chiara. ### Architetture civili Latina è la maggiore delle città di fondazione dell'epoca fascista e conserva un centro storico unico in Italia. Il centro si è sviluppato intorno a due piazze: Piazza del Popolo e Piazza della Libertà. Piazza del Popolo (Piazza del Littorio all'epoca della fondazione), sede del municipio con la caratteristica Torre Civica con orologio, alta 32 m, e la cosiddetta Fontana della Palla al centro. Su un lato della piazza si sviluppa invece il porticato dell'Intendenza di finanza. L'altra piazza è Piazza della Libertà (Piazza XXIII Marzo all'epoca della fondazione), dove c'è il Palazzo della Prefettura (vecchio palazzo del Governo). Piazza del Popolo è tagliata dal Corso della Repubblica che lambisce Piazza San Marco (Piazza Savoia alla fondazione), su cui si affaccia la cattedrale di San Marco. Sulla stessa piazza nell'edificio dell'ex Opera Nazionale Balilla c'è il Museo civico Duilio Cambellotti. Altro edificio caratteristico della città di fondazione è il Palazzo delle Poste di Angiolo Mazzoni che progettò anche la Stazione ferroviaria. L'edificio delle Poste, situato in Piazzale dei Bonificatori (Largo XXVIII Ottobre all'epoca della fondazione), è una delle opere più conosciute di Mazzoni che conciliava l'architettura razionalista con richiami all'avanguardia futurista. Piazza Roma è invece caratterizzata da condomini di impianto futurista realizzate nei primi anni quaranta. Palazzo M, oggi sede del comando provinciale della Guardia di Finanza, è una costruzione voluta dal fascismo dalla caratteristica che ricalca la forma della lettera "M", iniziale di Mussolini. Nel Palazzo della Cultura, in Viale Umberto I, si trova la Galleria civica d'arte moderna e contemporanea di Latina, originariamente istituita nel 1937 con il nome di Pinacoteca di Littoria. La collezione, in parte dispersa nel periodo terminale della seconda guerra mondiale, è stata ricostituita ed ampliata e contiene dipinti di artisti dal XIX al XXI secolo. La Torre Pontina, la cui costruzione iniziò nel 2007 e terminò nel 2010, è il decimo grattacielo più alto d'Italia se si considera la sola struttura (128 m.), ma è il settimo se si aggiunge la sua antenna di 23 metri: si trova all'interno del Centro Direzionale della città. ### Altro * Monumento dei caduti: è alto 17 metri, sulla sommità è posta un'aquila, è stato progettato da Oriolo Frezzotti e si trova nel parco pubblico comunale. * Monumento a Giuseppe Giuliano, opera in pietra (1972) dello scultore Giuseppe Quinto inaugurata da Giulio Andreotti nel giardino antistante a Palazzo M. * Monumento alle vittime del terrorismo, scultura in pietra di Giuseppe Quinto, a Borgo Faiti. ### Siti archeologici Nel territorio comunale sono comprese diverse rovine di alcune antichissime località: i resti della scomparsa città di Satrico, situata vicino a Le Ferriere, e alcuni ruderi di Tripontium (Tor Tre Ponti) e del Forum Appii (Borgo Faiti). ### Aree naturali Nel territorio comunale ricade l'estremo settentrionale del Parco nazionale del Circeo, in particolare l'intero Lago di Fogliano. Di notevole importanza naturalistica il tumuleto della duna litoranea, una barriera sabbiosa naturale alta alcuni metri, parallela alla linea di costa e adiacente alla spiaggia che si estende fino al lungomare di Sabaudia; sulla stessa cresce una particolarissima vegetazione costituita da piante resistenti a condizioni climatiche estreme, quale elevata salinità e scarsità idrica. Una delle piante più diffuse nel comune, come nell'intero Agro Pontino, è l'eucalipto, pianta originaria dell'Oceania; la sua presenza è dovuta alla piantagione operata a seguito della bonifica integrale di estese "fasce frangivento", ossia di filari di alberi ad alto fusto situati lungo i canali ed i fronti stradali aventi la funzione di contrastare la formazione e la propagazione di forti venti radenti in un territorio all'epoca deforestato in modo sostanzialmente completo. Per queste piantagioni l'ONC scelse di utilizzare unicamente l'eucalipto per la sua caratteristica elevata capacità di assorbimento d'acqua, pregio ritenuto importante per evitare negli attigui canali i ristagni primaverili/estivi e con essi la sopravvivenza della zanzara anofele, causa dell'endemia malarica. Nell'area cittadina ci sono numerose aree verdi: le principali sono il Parco Falcone Borsellino (ex Parco Arnaldo Mussolini), il Parco Santa Rita-Nerio Burchi, il Parco San Marco, l'Oasi Verde Susetta Guerrini ed il Parco Robert Baden Powell. ## Società ### Evoluzione demografica Abitanti censiti È il secondo comune della regione per popolazione superato solo da Roma. * Comuni italiani per popolazione ### Etnie e minoranze straniere I primi abitanti della città di Latina, similmente ai borghi del suo territorio comunale ed ai comuni limitrofi istituiti con la bonifica, furono immigrati italiani originari del Nord-Est dell'Italia, principalmente coloni dell'Opera Nazionale Combattenti ed artigiani, che diedero vita a quella che si chiama "comunità veneto-pontina", che oggi sopravvive solo nei borghi. Accanto ad essi inoltre la città di Latina vide fin dal primo popolamento anche contributi da altre regioni d'Italia, soprattutto dal Lazio (principalmente da Roma e dall'adiacente area Lepina), dalle Marche e dall'Umbria, i cui emigrati furono addetti perlopiù all'artigianato, alla prima debole industria, al settore impiegatizio e a ruoli vari negli enti pubblici e della bonifica e della colonizzazione (consorzi di bonifica e ONC). A partire dal dopoguerra, il crescente sviluppo industriale (dovuto anche, in seguito, ai finanziamenti erogati dalla Cassa del Mezzogiorno) ha attratto persone e famiglie da tutta Italia, in gran parte centrale e meridionale: dal resto della provincia (anche dal Sud pontino), dalla provincia di Frosinone, da Roma, dalla Campania, dalla Sicilia (in particolare, esiste una piccola ma forte comunità pantesca); inoltre l'operatività fino agli anni sessanta e settanta di un grande centro di smistamento profughi nazionale ha portato la costituzione, in città, di consistenti presenze di profughi dalmati e giuliani, nonché di espulsi italiani dall'Algeria e dall'Egitto e in misura superiore dalla Libia. Degna di nota è inoltre la presenza, a partire dagli anni novanta di diverse comunità di immigrati: in particolare vi sono indiani, pakistani, nordafricani impiegati prevalentemente in piccole attività commerciali e come operai nelle industrie, rumeni, polacchi e moldavi (che formano la comunità più numerosa) i quali sono impiegati soprattutto nell'edilizia e nell'assistenza agli anziani e infine persone originarie dell'Africa subsahariana e dell'area del Golfo di Guinea, impiegate nel settore agricolo. Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2018 la popolazione straniera residente era di 11 961 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate erano: * Romania - 5 327 * India - 1 043 * Ucraina - 663 * Polonia - 502 * Nigeria - 401 * Cina - 363 * Tunisia - 312 * Albania - 281 * Bangladesh - 232 * Marocco - 195 ### Lingue e dialetti Sorta in tempi relativamente recenti in un territorio disabitato, Latina possiede una varietà piuttosto ampia di contributi alla parlata locale, che ha subito varie modificazioni nel corso dei decenni. Le originali parlate settentrionali (veneto, friulano ed emiliano) dei primi abitanti del ceto contadino ed artigiano sono sostanzialmente scomparse nella città almeno dagli anni '70 del '900, ma sopravvivono, anche se debolmente, nei borghi o a livello familiare. Al contrario il romanesco, riscontrabile dalla fondazione nel solo capoluogo, e dovuto alla principale provenienza del ceto dirigenziale e impiegatizio della nuova città, ha avuto una prima espansione nel dopoguerra e una seconda, più forte, negli anni settanta, a seguito della quale è divenuto la parlata comune della città, a fianco della quale altre parlate sono attestate solo a livello familiare dovute alla diversificata provenienza dei singoli, che rispetto al territorio italiano è delle più varie. Da precisare che il romanesco di Latina è in genere leggermente diverso da quello attuale di Roma: presenta infatti, oltre a tratti più arcaici della pronuncia, come la chiusura del dittongo "-ie" (insiéme, maniéra, diéci, piédi) - tipica peraltro di molte altre aree periferiche di Roma, come Tivoli, Anzio o Nettuno - anche un lessico in parte indipendente, con alcuni termini ricorrenti mutuati dalle parlate lepine e veneto-pontine; inoltre nella pratica comune raramente è praticato in forma stretta e assai spesso è praticato, come avviene ormai in tutta Italia, insieme all'italiano. ### Religione A Latina Mariano Crociata è il vescovo della diocesi Latina-Terracina-Sezze-Priverno, nata dalla fusione di tre antichissime diocesi. Le parrocchie cattoliche in città sono trenta. ### Tradizioni e folclore * Processione della Stella Maris: è la suggestiva processione, in onore della Madonna, che viene svolta tutti gli anni sul lungomare di Latina la sera di ferragosto, partendo dall'omonima chiesa. ### Istituzioni, enti e associazioni * A Latina sono attivi l'Ospedale Santa Maria Goretti, la Clinica San Marco e l'Istituto Ortopedico Traumatologico (ICOT); * In località Chiesuola si trova la Caserma dell'aeronautica militare (4ª Brigata Telecomunicazioni e difesa aerea), mentre nei pressi di Latina Scalo c'è l'aeroporto militare del 70º Stormo, dagli anni '50 scuola di volo basico per i piloti militari italiani; * Hanno la sede a Latina i comandi provinciali di tutti i corpi di pubblica sicurezza: quello dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco, nonché l'amministrazione provinciale, la questura, la prefettura, il tribunale, il carcere e il consorzio di bonifica. ## Cultura ### Istruzione **Biblioteche** * Biblioteca Aldo Manuzio; * Biblioteca Don Vincenzo Onorati; * Biblioteca Latina Scalo; * Biblioteca Nuova Latina. **Scuole** Si contano 119 scuole tra pubbliche e private, divise a sua volta tra Istituti Comprensivi, Scuole dell'infanzia, Scuole primarie, Scuole secondarie di primo grado e di secondo grado (in questa categoria ci sono tutte le tipologie, tra Istituti professionali, Istituti tecnici, licei). **Università** Dal 1991 Latina ospita il Polo Universitario di Latina, sede distaccata dell'Università La Sapienza di Roma con le Facoltà di Ingegneria (fino al 2004-2005: informatica, elettronica, delle telecomunicazioni; dopo l'A.A. 2004-2005 questi corsi sono stati sostituiti, per le nuove matricole, da Ingegneria dell'Informazione che ha mantenuto un ordinamento simile; ambientale, meccanica, aerospaziale), Economia e Commercio e Medicina e Chirurgia (Biotecnologie fino al 2006). Dal 1988 è attivo il Conservatorio Ottorino Respighi. **Musei** * Galleria civica d'arte moderna e contemporanea di Latina; * Museo civico Duilio Cambellotti; * Museo di Piana delle Orme; * Antiquarium procoio; * Museo della numismatica, medaglistica, della grafica incisa e della fotografia "Valeriani". ### Media **Stampa** **Testate cartacee** * Latina Oggi * Il Caffè di Latina * Il Messaggero Latina **Radio** * Radio Immagine * Radio Latina * Radio Luna * Radio Antenne Erreci **Televisioni** * Lazio Tv Latina ### Teatri * Teatro Comunale G. D'Annunzio; * Teatro Comunale A. Cafaro; * Teatro San Marco presso l'Oratorio di San Marco. ### Cinema * Nella città di Latina è stato ambientato (ed in parte girato) il film Mio fratello è figlio unico del 2007 con Riccardo Scamarcio ed Elio Germano, tratto dal libro dello scrittore pontino Antonio Pennacchi, Il fasciocomunista. * È stata set anche per i film Gas del 2005, diretto da Luciano Melchionna, L'amico di famiglia del 2006 di Paolo Sorrentino e Storia di Piera diretto da Marco Ferreri nel 1983. * Nel 2013 è stato girato nel capoluogo anche il film Razzabastarda di Alessandro Gassman, film che ha visto la presenza dello stesso attore/regista a Latina per la prima nazionale. * Le scene calcistiche del film 4-4-2 - Il gioco più bello del mondo (lungometraggio del 2006 prodotto da Paolo Virzì) in particolare l'episodio Il terzo portiere di Roan Johnson con Valerio Mastandrea, sono state girate all'interno dello Stadio Domenico Francioni. * Latina è stata anche il set di alcune scene del film Polvere di stelle (1973) diretto ed interpretato da Alberto Sordi, in particolare lo Stadio Domenico Francioni è stato camuffato per esigenze cinematografiche e reso una caserma occupata dai nazisti. * Il lago di Fogliano fu teatro delle scene che rappresentavano il fiume Nilo nel kolossal Ben Hur. Famose sono rimaste le palme attorno al lago, che a causa del punteruolo rosso sono state abbattute quasi completamente. * Francesco Renga ha girato per intero il videoclip La vita possibile a Latina, con riprese all'interno e in esterno all'acquedotto del capoluogo. * Tricarico ha girato il video musicale del suo brano Una vita tranquilla in diverse zone di Latina, nel dettaglio: intendenza di Finanza (lato Via Diaz), piazza del Popolo, corso della Repubblica, giardini pubblici "Falcone e Borsellino". * Nel 1983, Marco Ferreri ha girato a Latina ed in provincia (Sabaudia, Pontinia) il film drammatico Storia di Piera con Hanna Schygulla e Marcello Mastroianni. Le location utilizzate nel film sono nel dettaglio: Stadio Francioni, piazza del Popolo, piazza della Libertà. * Nel 2016, presso la Stazione Autolinee, è stata girata una scena della terza stagione della serie tv Gomorra, scritta ed ideata da Roberto Saviano. * Nel 2016, all'interno del Parco Nazionale del Circeo, sono state registrate le scene ambientate nel continente africano nel film Quo vado? di Gennaro Nunziante e interpretato da Checco Zalone. * Nel 2019, la Torre Pontina viene ripresa nel film Tolo Tolo di Checco Zalone. * Nel 2021, Ligabue ha girato per intero il videoclip Mi ci pulisco il cuore a Latina, con riprese sul lungomare e a Piazza del Popolo, oltre che al quartiere Nicolosi. * Nel 2022, a Latina viene girata l'intera serie Prisma, di Ludovico Bessegato e Alice Urciolo. ### Musica * Banda Musicale Città di Latina - Associazione Musicale Gioacchino Rossini nata il 25 ottobre 1952; * Filarmonica e Banda "A. Ponchielli di Latina"; * Majorettes & Dancer Blue Twirling A.S.D. ### Eventi * Festival Internazionale del Circo Città di Latina: importante competizione circense; **Il compleanno di Latina** Il 18 dicembre si celebra il compleanno di Latina, che ricorda l'inaugurazione della Città, avvenuta il 18 dicembre 1932. ## Geografia antropica ### Urbanistica La città fu progettata secondo i canoni dell'architettura razionalista all'epoca in voga. Il piano regolatore fu realizzato dall'architetto Oriolo Frezzotti, con l'approvazione di Marcello Piacentini e prevedeva una forma ottagonale con vie che si snodano intorno alle due piazze centrali della città: piazza del Popolo e piazza della Libertà. La pianta viene così a ricordare quella del centro storico di Forlì, l'allora mitizzata "città del Duce". Il centro storico della città ha conservato in gran parte gli edifici, i monumenti e le piazze (alcuni a firma di Duilio Cambellotti e Angiolo Mazzoni) tipiche della fondazione. Tuttavia il forte sviluppo degli anni sessanta e settanta ha provocato una rapida e veloce espansione urbanistica che, secondo alcuni, ha snaturato l'impianto urbanistico iniziale. La città si è allargata in ogni direzione: verso l'Appia, lungo via Epitaffio, verso Borgo Piave - un tempo in aperta campagna, oggi quasi completamente inglobato nella città - verso Borgo Isonzo e in direzione del mare. Negli ultimi anni la città si è sviluppata soprattutto nelle aree intorno alla strada statale 148 Pontina, con la realizzazione dei due nuovi quartieri di Nuova Latina e Nascosa ("Q4" e "Q5"), carenti di servizi efficienti e di infrastrutture adeguate a servire la numerosa popolazione. Nella fascia fra il Q4-Q5 e via Piave, lungo viale Pierluigi Nervi, si è andato sviluppando il centro direzionale della città, con la costruzione di uffici e centri commerciali. L'ultimo a sorgere è la torre Pontina, un grattacielo da poco completato che con i suoi 128m d'altezza (151m con la guglia) è il settimo edificio più alto d'Italia. In città è in corso da anni un vivace dibattito sul futuro piano regolatore che regoli in modo ordinato lo sviluppo futuro dell'abitato, ma al tempo stesso rispetti senza alterare troppo l'originaria urbanistica razionalista della fondazione. Nel 2001 il consiglio comunale adottò, dopo un lungo e aspro dibattito, con i voti determinanti dell'opposizione di centro-sinistra un nuovo PRG realizzato dall'urbanista Pier Luigi Cervellati. Il piano però non è mai stato applicato, in quanto fu archiviato dalla nuova giunta eletta l'anno successivo e comunque bocciato dal T.A.R. per svariati profili di illegittimità. ### Quartieri * Centro storico Corrisponde alla città di fondazione, fondata nel 1932. Ospita i principali monumenti della città, ha forma ottagonale ed è circondato da sette viali, comunemente indicati come la circonvallazione (Viale Vittorio Veneto, Viale Alfonso La Marmora, Viale XXI Aprile, Viale dello Statuto, Viale XXIV Maggio e Viale XVIII Dicembre). Zona di prestigio, dall'importante valore storico per l'architettura razionalista, ospita numerosi negozi, attività culturali, uffici, pub e locali. * Rione Goretti Il primo quartiere a nascere fuori dalla circonvallazione, negli anni cinquanta. Sorge fra il centro, l'area delle Autolinee ed il Rione Campo Boario, ed è caratterizzato dalla presenza di palazzi e strette vie. Al centro del quartiere si trova la chiesa di santa Maria Goretti, patrona della città, da cui viene il nome del quartiere. Nella parte sud del Rione si trova il quartiere popolare Nicolosi: esso fu costruito nel 1935, e prende nome proprio dall'architetto Giuseppe Nicolosi, che realizzò il progetto. Questa zona è caratterizzata da palazzine allineate, passaggi pedonali, ampia presenza di alberi e verde. Le vie portano il nome delle battaglie risorgimentali e di quelle del primo conflitto mondiale; ma vi sono ricordati anche alcuni malariologi. Il rione si connota per la vivace presenza di stranieri, che lo rendono la zona più multietnica di Latina. * Piccarello - Piazza Moro Periferia sud della città, prende il nome dal toponimo del luogo prima della bonifica ma viene indicato talvolta anche il nome della piazza principale dedicata ad Aldo Moro. Oggi è una zona residenziale-popolare, sviluppatosi in generale lungo via Don Carlo Torello (primo parroco di Latina) e la statale 156 che unisce la città a Frosinone. Ospita il convento delle Clarisse, quello dei frati Cappuccini e la chiesa di San Francesco d'Assisi. Le vie del quartiere sono dedicate ad antiche popolazioni. * Pantanaccio Quartiere residenziale alla periferia nord di Latina, alla destra di via Epitaffio, importante arteria di collegamento con la Statale Appia. È un'area di recente espansione urbanistica che sorge su un'area un tempo agricola. Le vie del quartiere sono dedicate ai pianeti ed alle stelle. Il nome deriva dall'antica presenza di un pantano nel luogo. * Gionchetto Quartiere residenziale semicentrale nel quadrante nord-est della città, alla sinistra di via Epitaffio, il cui nome rimanda ad un toponimo attestato già prima della bonifica. Il quartiere, sorto negli anni settanta ed interessato dagli anni duemila da un forte sviluppo edilizio, vede dedicate le sue strade alle principali montagne italiane; ma anche ad alcuni pionieri della Bonifica Pontina. * Quartiere Europa Il quartiere è una zona residenziale-commerciale che sorge a nord del centro. È attraversato da ampi viali ed è caratterizzato dalla presenza di villette e palazzi. Ospita il centro direzionale cittadino, con il grattacielo della Torre Pontina, la chiesa di San Carlo Borromeo, il cimitero, e diversi istituti scolastici. Le vie del quartiere sono dedicate a città e nazioni europee (da cui il nome "Quartiere Europa") ed ai fiumi d'Italia. * Santa Rita o Quartiere Italia Prende il nome dalla chiesa di Santa Rita, sorge fra il quartiere di Persicara e il centro storico. Ospita aree verdi, campi sportivi ed il liceo scientifico Giovanni Battista Grassi, accanto al quale sorge il planetario Livio Gratton. Le vie del quartiere sono dedicate a vittime del terrorismo oppure a città italiane antiche e contemporanee. * Rione Prampolini Dedicato a Natale Prampolini, fu uno dei primi ad essere costruito, subito dopo la fondazione. Ospita l'Ospedale Santa Maria Goretti, le carceri, la Clinica San Marco e lo Stadio Domenico Francioni. * Rione Isonzo Quartiere residenziale sorto negli anni settanta, deve il nome alla direttrice su cui sorse, Via Isonzo. Vi si trovano alti palazzi di abitazioni ed uffici, svariati negozi e dei centri commerciali. Punti di rilievo sono la Cattedrale ed i giardini di Piazza Paolo VI ed il Piazzale della Fiera, che periodicamente ospita eventi e mercati. Le vie del quartiere sono dedicate a scrittori ed ai comuni della provincia di Latina * Villaggio Trieste o Rione Frezzotti Deve il suo nome al fatto che sorse per ospitare gli sfollati della Venezia Giulia (anche se ufficialmente si chiama Rione Frezzotti, in memoria di Oriolo Frezzotti, architetto che fu fra i progettisti di Latina), ed oggi è una tranquilla zona residenziale. Ospita gli edifici della cittadella giudiziaria (Tribunale e Procura della Repubblica). Le sue vie sono dedicate a condottieri, statisti ed autori dell'antichità romana. * Rione Campo Boario Quartiere popolare che si raccoglie intorno ai giardinetti di Piazza Enrico Berlinguer, fra le Autolinee e il quartiere Gionchetto, a nord est del centro. Deve il suo nome al fatto che, al tempo della fondazione, qui sorgeva un mercato agricolo. Le vie del quartiere sono dedicate a condottieri romani. * Quartiere Cucchiarelli o Lottizzazione Agora Quartiere sorto in direzione del mare, zona "in" della città per la presenza di villette a schiera, ampi viali alberati, centri commerciali di prestigio. Cuore del quartiere è la chiesa di Santa Domitilla. Le vie del quartiere sono dedicate alle regioni italiane ed a pittori ed artisti del '900. * Quartieri Nuova Latina (ex Q4) e Nascosa (ex Q5) Sono due quartieri molto popolosi (circa 20 000 abitanti) sorti a partire dagli anni ottanta, oltre la via Pontina. Sono caratterizzati da edifici moderni, ingegnose invenzioni urbanistiche (come i viali circolari), numerose aree verdi ed aree giochi per bambini (come il Parco Martiri di Fiesole ed il Parco Farroupilha). Punto di collegamento dei due quartieri è il grande Parco "Oasi Verde", realizzato a partire dal 2009 ed intitolato nel 2018 alla giornalista Susetta Guerrini. Le vie dei due quartieri sono dedicate a musicisti e compositori. ### Frazioni All'interno del comune di Latina si trovano i cosiddetti borghi, piccole città di fondazione sorte al tempo della bonifica per ospitare gli operai ed i primi coloni. Questi sono: * Borgo Bainsizza * Borgo Carso * Borgo Faiti * Borgo Grappa * Borgo Isonzo * Borgo Montello * Borgo Piave * Borgo Podgora * Borgo Sabotino * Borgo San Michele * Latina Scalo Vi sono poi altri centri urbani preesistenti o successivi al periodo della bonifica: * Borgo Santa Maria * Chiesuola * Le Ferriere * Tor Tre Ponti * Lido di Latina, che riunisce i due centri abitati formalmente riconosciuti di Foce Verde e Capoportiere Vi sono infine altri toponimi importanti ai quali non corrisponde nessun centro abitato propriamente detto, tra i quali: * Casal delle Palme * Casal Traiano * Fogliano * Santa Fecitola * Rio Martino ## Economia Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema Unità locali, intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero addetti delle unità locali delle imprese attive (valori medi annui). | | 2015 | | | | | | 2014 | | 2013 | | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | | Numero imprese attive | % Provinciale Imprese attive | % Regionale Imprese attive | Numero addetti | % Provinciale Addetti | % Regionale Addetti | Numero imprese attive | Numero addetti | Numero imprese attive | Numero addetti | | Latina | 11.438 | 29,1% | 2,51% | 38.942 | 31,87% | 2,53% | 11.376 | 37.504 | 11.561 | 38.624 | | Latina | 39.304 | | 8,43% | 122.198 | | 7,75% | 39.446 | 120.897 | 39.915 | 123.310 | | Lazio | 455.591 | | | 1.539.359 | | | 457.686 | 1.510.459 | 464.094 | 1.525.471 | Nel 2015 le 11.438 imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano il 29,1% del totale provinciale (39.304 imprese attive), hanno occupato 38.942 addetti, il 31,87% del dato provinciale (122.198 addetti); in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato tre persone (3,40). ### Agricoltura Sorta nell'Agro pontino, definito "granaio d'Italia" al tempo della bonifica, principale area agricola del Lazio, l'agricoltura ricopre un ruolo determinante nell'economia locale che impiega l'11% della popolazione attiva. A partire dagli anni settanta si è puntato molto sulla diversificazione e sulla specializzazione nel settore, con lo sviluppo della coltivazione in serra e della floricoltura. Buona fortuna ha trovato anche la sperimentazione esotica del kiwi (dal 2002 marchio IGP "kiwi latina"). Accanto a queste resiste la tradizionale vocazione ortofrutticola del territorio con pomodori, spinaci, carciofi. ### Artigianato Tra le attività economiche più tradizionali, diffuse e rinomate vi sono quelle artigianali, come l'arte della ceramica, della terracotta, del ferro, del rame, degli arredi e dei paramenti liturgici. ### Industria Il settore industriale, cresciuto senza freni fra gli anni cinquanta e gli anni ottanta, con la fine delle agevolazioni fiscali previste dalla Cassa del Mezzogiorno, è entrato in crisi determinando la chiusura di molti stabilimenti: altri, pur non chiudendo hanno comunque operato riduzioni del personale. I principali settori dell'industria a Latina sono il farmaceutico (vera punta di diamante dell'economia locale), il chimico, l'agro-alimentare, l'industria casearia, la metallurgia, la meccanica di precisione. **Centrale nucleare di Latina** Dal 1963 al 1987 è stata attiva nella frazione di Borgo Sabotino una centrale nucleare, la cui produzione energetica terminò a seguito dei referendum del 1987 che bandirono l'energia nucleare in Italia. Oggi tale centrale è dismessa e in via di smantellamento. ### Terziario Seconda città del Lazio, oltre ai numerosi uffici pubblici dovuti alla sua posizione di capoluogo di provincia Latina ospita diversi uffici aventi competenza sull'intero territorio regionale (con l'esclusione della provincia di Roma) come una sezione distaccata del TAR o dell'Arpa. Ospita inoltre il Polo Universitario di Latina, sezione distaccata dell'Università "La Sapienza" di Roma. ## Infrastrutture e trasporti ### Strade Il comune è interessato dalla Strada statale 148 Pontina, dalla Strada statale 7 Via Appia, dalla Via Litoranea e dalla Strada statale 156 dei Monti Lepini. ### Ferrovie Latina è servita dalla omonima stazione ferroviaria, posta sulla linea Roma-Formia nella località di Latina Scalo. ### Porti Pur essendo un capoluogo di provincia affacciato sul mare, Latina non presenta ancora un proprio porto. Tuttavia, in località Rio Martino c'è un approdo turistico in fase di completamento. ### Aeroporti Nel territorio comunale si trova l'Aeroporto Enrico Comani, sede del 70º Stormo dell'Aeronautica Militare Italiana. ### Mobilità urbana La rete di trasporto comunale del capoluogo è gestita da CSC Mobilità, mentre quella regionale da Cotral. Entrambe iniziano e terminano le loro corse alle autolinee (stazione di autobus), situata su via Caio Giulio Cesare. Le corse CSC Mobilità interessano il centro, le varie frazioni, la zona costiera e Latina Scalo. Mentre gli autobus Cotral effettuano corse per l'intera provincia fino ad arrivare a Frosinone e Formia. Verso nord, effettuano corse in direzione Roma, Castelli Romani, Anzio, Nettuno, Pomezia. Nel capoluogo è inoltre possibile usufruire del servizio taxi. ## Amministrazione Nel 1934 Littoria passa dalla provincia di Roma, alla nuova provincia di Littoria, costituita dal governo fascista dell'epoca, della quale divenne capoluogo. Nel 1945 cambiò denominazione in Latina. ### Gemellaggi * Palos de la Frontera * La Plata * Farroupilha * Birkenhead * Oswiecim ## Sport ### Atletica leggera * ASD Atletica Latina 80. * Nuova Podistica Latina. * Latina Runners. * ASD Team Atletica UISP. * ASD Centro Fitness Montello. ### Baseball * Latina Baseball Club - Campionato Nazionale Serie C * A.S.D. Insieme Latina - Campionato Nazionale Serie B ### Calcio Hanno sede nel comune le seguenti società di calcio: * Latina Calcio 1932, fondata nel 1945 con la denominazione Virtus Latina, ha assunto la suddetta denominazione sociale nell'agosto 2017. Il miglior risultato raggiunto nel corso della sua storia è stato la militanza in Serie B per quattro stagioni, dal 2013 al 2017. * Nuovo Cos Latina, che milita nel campionato maschile di Promozione 2022-23. * A.S. Atletico Bainsizza, che milita nel campionato maschile di Promozione 2019-20. * Nuovo Latina Isonzo, che milita nel campionato maschile di Prima categoria 2019-20, e nel campionato femminile di Eccellenza 2019-20. * Real Latina, che milita nel campionato maschile di Prima categoria 2019-20. * POLASD Agora Fc, che milita nel campionato maschile di prima categoria 2019-20. * U.S. Sa.ma.gor., che milita nel campionato maschile di seconda categoria 2019-20. * A. S. D. Sporting Latina 2019, milita nel campionato femminile dilettanti 2019-20 ### Calcio a 5 * Vis Latina Calcio A 5, nel 2021-22 milita nel campionato maschile di serie D-Latina Girone A. Nel 2019-20 con la denominazione di A.S.D. Lynx Latina, ha militato nel campionato maschile di serie A; * A.S.D. Latina MMXVII Futsal, che milita nel campionato maschile di serie C2 e nel campionato femminile di serie D - 2019-20. ### Football Americano * A.S.D. Bufali Latina American Football Team, fondata nel 2017, milita nel campionato di II Divisione Flag Football 2022. Dal 2018 partecipa alla Coppa Italia Nazionale Flag Football FIDAF. ### Giro d'Italia di Ciclismo Nel 1978 la nona tappa del Giro d'Italia si è conclusa a Latina con la vittoria di Enrico Paolini; Nel 1992 l'ottava tappa del Giro d'Italia si è conclusa a Latina con la vittoria di Guido Bontempi. ### Pallacanestro * Benacquista Assicurazioni Latina Basket che milita nel campionato di serie A/2 nazionale Divisione Ovest * New Basket Team che nel 2019-2020 milita nel campionato maschile di Serie D. * ASD Cestistica Latina - Squadra di basket femminile. Fondata nel 1970, disputa il campionato di Serie B. ### Pallanuoto La società Antares Nuoto Latina, milita nel campionato nazionale di Serie C maschile e nelle categorie Under Nazionali. La A.S.D. Latina Nuoto partecipa al Campionato Nazionale di Serie B femminile e di Promozione maschile e alle categorie Under Nazionali. La SPN Nuoto 2000 società giovanile di pallanuoto con squadre under 9, under 11, under 14 e under 16 ### Pallavolo * Lions Volley Latina che nel 2022-2023 disputa il campionato di Serie D regionale maschile * Top Volley Latina che nel 2019-2020 milita nel campionato maschile di Serie C. * Hydra Volley Latina disputa il campionato di Serie B1 maschile. * Del Prete Virtus Latina che nel 2019-2020 milita nel campionato femminile di Serie C. ### Rugby * Rugby Club Latina, che nel 2019-2020 milita nel campionato maschile di serie C. ### Tennis da tavolo ASD TT Pontinia - che fino agli anni 2015 ha militato nel campionato di serie A2 con Pietro Nuvola, Marco Talocco e Andrea Perillo. ASD Tennistavolo Latina "Giovanni Cena" - nuova squadra nata nel 2015 dalla fusione delle due società ASD TT Pontinia e ASD TT Sport Club Latina. Nel tennistavolo Latina vanta due "scudetti" consecutivi - unico club sportivo cittadino ad aver vinto un titolo nazionale a squadre - ottenuti nel 1988 e 1989 con la società Tennistavolo Latina. ### Tiro con l'arco Arco Club Pontino - 12/122 - Compagnia di tiro con l'Arco. ### Città Europea dello Sport 2014 La città di Latina è stata ufficialmente proclamata Città Europea dello Sport per l'anno 2014 dall'ACES (Associazione delle Capitali Europee dello Sport). Tra le altre città proclamate per il 2014 ci sono Ascoli Piceno e Brindisi. Il riconoscimento è stato conferito il 7 novembre 2012 al sindaco Giovanni Di Giorgi a Bruxelles, presso la sede del Parlamento europeo. ### Impianti sportivi * Stadio Domenico Francioni; * PalaBianchini; * Palaboxe; * Pallone Tensostatico Giovanni Ceci, conosciuto come PalaCeci; * Piscina comunale.
75,037
https://it.wikipedia.org/wiki/John_Thompson_%28sociologo%29
John Thompson (sociologo)
# John Thompson (sociologo) John Brookshire Thompson (Minneapolis, 20 luglio 1951) è un sociologo britannico. ## Attività È professore di Sociologia alla facoltà di Scienze Sociali e Politiche dell'Università di Cambridge e membro dell'élite Jesus College. Si è laureato nel 1975 all'Università di Keele e ha conseguito il titolo di PhD nel 1979 all'Università di Cambridge. Ha ricevuto incarichi didattici in diverse università degli Stati Uniti, Canada, Messico, Brasile, Cile, Cina e Sud Africa. Tra le sue pubblicazioni più importanti figurano uno studio su Habermas e Ricoeur, Critical Hermeneutics (1981), Studies in the Theory of Ideology (1984), Ideology and Modern Culture (1990) e Political Scandal: Power and Visibility in the Media Age (2000). Quest'ultima pubblicazione ha ricevuto il “Premio Europeo Amalfi per la Sociologia e le Scienze Sociali” nel 2001. Ha studiato l'influenza dei mezzi di comunicazione nella formazione delle società moderne, argomento questo considerato da pochi sociologi. The Media and Modernity. A Social Theory of the Media (1995) è il tentativo di formulare una teoria sociale dei mezzi di comunicazione di massa, analizzando il rapporto complesso e articolato che - fin dal tardo medioevo - intercorre tra l'industria medioevale e i poteri economico, politico e coercitivo. Thompson propone una teoria che tenga conto del ruolo - o meglio, dei ruoli svolti dai media nella modernità, avversando le argomentazioni che hanno considerato e considerano i mezzi di comunicazione e il loro sviluppo come un semplice riflesso della vita sociale, economica e politica delle varie epoche. Thompson si richiama piuttosto a Gadamer e agli ermeneutici, sottolineando il ruolo dei contesti e delle singole risorse individuali nella comprensione dei messaggi simbolici trasmessi dai mass media. I suoi molteplici contributi hanno caratterizzato lo sviluppo dell'analisi e della comprensione dei processi culturali e politici della modernità, in particolare per quanto riguarda il ruolo dei media nella trasformazione delle categorie di spazio-tempo nella vita sociale e nella creazione di nuove forme di azione ed interazione. Il recente lavoro di John Thompson si focalizza sull'industria editoriale. Books in the Digital Age: The Transformation of Academic and Higher Education Publishing in Britain and the United States (Polity, 2005) presenta un'analisi delle pubblicazioni educative per l'istruzione superiore dal 1980 al 2005. ## Ricerca attuale Dal 1990 al 2000 la sua ricerca ha riguardato la natura dei mezzi di comunicazione e l'impatto sociale e politico dei cambiamenti delle forme di comunicazione. Questa ricerca ha prodotto due libri, Mass Media e modernità (1995) e Political Scandal: Power and Visibility in the Media Age (2000), il quale ha ricevuto il Premio europeo Amalfi per la Sociologia e scienze sociali per il 2001. Dal 2000 ha lavorato sulla struttura evolutiva dell'industria libraria in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. La prima fase di questa ricerca si è concentrata sulle pubblicazioni per l'istruzione accademica e superiore, i cui risultati sono stati pubblicati in Books in the Digital Age (2005). La seconda fase della ricerca si interessava del mondo che cambia dell'editoria generale interessata al profitto e alla realizzazione di bestseller; i risultati sono pubblicati in Merchants of Culture (2010). ## La questione della comunicazione di massa e il suo significato Nel saggio Mezzi di comunicazione e modernità. Una teoria sociale dei media, Thompson analizza il termine di comunicazione di massa e le domande su dove sia applicabile nei mezzi di comunicazione odierni. Egli mette in evidenza in primo luogo l'uso della parola “massa”, affermando che la maggior parte dei media oggi non sono prodotti per le masse, ma per mercati di nicchia. Il termine massa è particolarmente ingannevole perché evoca immagini di un vasto pubblico composto da migliaia o addirittura milioni di individui. Thompson passa quindi a parlare dell'uso della parola “comunicazione”, egemonizzata dall'espressione “comunicazione di massa”. Egli contrappone a questa la comunicazione faccia a faccia e il processo a due vie che ha luogo quando le persone parlano tra loro. Thompson è convinto che nell'era della tecnologia digitale ci siano condizioni più adatte all'utilizzo di una comunicazione “mediata” che non presupponga automaticamente l'inganno da parte dei media. ## Riconoscimenti * Premio Europeo Amalfi per la Sociologia e le Scienze Sociali nel 2001 ## Opere ### Libri * Critical Hermeneutics: A Study in the Thought of Paul Ricoeur and Jürgen Habermas (Cambridge: Cambridge University Press 1981). * Hermeneutics and the Human Sciences: Essays on Language, Action and Interpretation (Cambridge: Cambridge University Press, 1981) * Habermas: Critical Debates (with David Held) (London: Macmillan; Boston: M.I.T. Press, 1982) * Studies in the Theory of Ideology (Cambridge: Polity; Berkeley: University of California Press, 1984) * The Political Forms of Modern Society: Bureaucracy, Democracy, Totalitarianism (Cambridge: Polity; Boston: M.I.T. Press, 1986) * Social Theory of Modern Societies (with David Held) (Cambridge: Cambridge University Press, 1989) * Ideology and Modern Culture: Critical Social Theory in the Era of Mass Communication (Cambridge: Polity; Stanford: Stanford University Press, 1990) * Language and Symbolic Power (Cambridge: Polity; Cambridge, Mass.: Harvard University Press, 1991) * The Media and Modernity: A Social Theory of the Media (Cambridge: Polity; Stanford: Stanford University Press, 1995); trad. it. Mezzi di comunicazione e modernità. Una teoria sociale dei media, Il Mulino, 1998, EAN: 9788815065674 * Political Scandal: Power and Visibility in the Media Age (Cambridge: Polity, 2000) * Books in the Digital Age: The Transformation of Academic and Higher Education Publishing in Britain and the United States (Cambridge: Polity, 2005) * Merchants of Culture: The Publishing Business in the Twenty-First Century (Cambridge: Polity, 2010) ### Articoli * The Theory of the Public Sphere, Theory, Culture and Society, 10 (agosto 1993). * Social Theory and the Media, in David Crowley e David Mitchell (a cura di), Communication Theory Today (Cambridge: Polity; Stanford: Stanford University Press, 1994). * Tradition and Self in a Mediated World, in Paolo Heelas, Lash Scott e Paul Morris (a cura di), Detraditionalization: Critical Reflections on Authority and Identity (Oxford: Basil Blackwell, 1996). * Scandal and Social Theory, in James Lull e Stephen Hinerman (a cura di), Media Scandals: Morality and Desire in the Popular Culture Marketplace (Cambridge: Polity, New York: Columbia University Press, 1997). * The Media and Politics, a Kate Nash e Alan Scott (a cura di), The Blackwell Companion to Political Sociology (Oxford: Blackwell Publishers, 2001). * Political Scandal: Power and Visibility in the Media Age, in Carlo Mongardini (a cura di), La Civiltà della Comunicazione Globale (Roma: Bulzoni, 2002). * Inside the Publishing World, Logos, 16/1 (2005). * The New Visibility, Theory, Culture and Society, 22/6 (2005), pp 31–51. Tradotto in italiano e pubblicato in Laura Bovone e Paolo Volonté (a cura di), Comunicare le identità (Roma: Franco Angeli, 2006), pp 183–205. * Survival Strategies for Academic Publishing, The Chronicle Review (17 giugno 2005), pp B6-B9. Ristampato in Research Publishing Quarterly, 21/4 (2005). * La Sociologia Nel 21° Secolo, Studi di Sociologia, XLIV / 2 (aprile 2006-giugno). * US Academic Publishing in the Digital Age, in David Paul Nord, Joan Shelley Rubin e Michael Schudson (a cura di), A History of the Book in America, vol. 5: The Enduring Book: Print Culture in Postwar America (Chapel Hill, Carolina del Nord: University of North Carolina Press, 2009).
5,036,880
https://it.wikipedia.org/wiki/Dottor_Diavolo_e_mister_Bugs
Dottor Diavolo e mister Bugs
# Dottor Diavolo e mister Bugs Dottor Diavolo e mister Bugs (Dr. Devil and Mr. Hare) è un film del 1964 diretto da Robert McKimson. È un cortometraggio animato della serie Merrie Melodies, prodotto dalla Warner Bros. e uscito negli Stati Uniti il 28 marzo 1964. Il film ha come protagonisti Bugs Bunny e Taz. Dal 1997 viene distribuito col titolo Dottor Diavolo e signor Coniglio. È l'ultimo cartone di Bugs Bunny nella serie Merrie Melodies. ## Trama Taz si avvicina alla giungla e gli animali scappano. Nel frattempo Bugs Bunny sta facendo il bagno in uno stagno lì vicino, ignaro che Taz lo abbia avvistato. Taz decide di fare uno scherzo a Bugs, spruzzandogli addosso del ketchup. Bugs pensa che sia sangue e si spaventa, urlando a Taz di trovare un dottore. Taz corre verso uno studio medico, dove trova Bugs travestito da dottore, che gli fa ingoiare un cucchiaio di nitroglicerina e gli mette una cintura vibrante sulla pancia; lo studio medico esplode, Taz ne non rimane danneggiato. Poi Bugs si camuffa da Sigmund Freud e fa sdraiare Taz su un lettino, chiedendogli di parlare della sua infanzia. Mentre Taz parla di come lui era un cattivo "diavoletto", Bugs dichiara l'orario di chiusura e piega il lettino a mo' di valigia, con all'interno Taz. Bugs deposita la valigia in una cassetta postale, e viene raccolta dal camion di un postino. Taz viene riportato indietro dal camion stesso, ricoperto di francobolli di tutti i Paesi in cui nel frattempo è stato trasportato. Taz, inseguendo Bugs, finisce in una zona ospedaliera. All'interno dell'ospedale, Bugs è un'infermiera e si congratula con Taz dandogli un fagotto, presumibilmente con all'interno un bambino. Taz dà in cambio a Bugs un sigaro e scarta il fagotto, che in realtà contiene una bomba. Bugs se la ride, ma scopre, suo malgrado, che il sigaro datogli da Taz è esplosivo. Taz si infuria e Bugs lo chiama come assistente, stavolta da chirurgo. Bugs lascia la stanza e Taz viene picchiato dal suo "paziente": un robotico Mostro di Frankenstein. Poco dopo, il robot va fuori controllo e picchia anche Bugs. Mentre i due barcollano con lividi e bende, Bugs si chiede se ci sia un medico in sala, ma per loro sfortuna non c'è. ## Distribuzione ### Edizione italiana Il primo doppiaggio del film è stato effettuato nel 1972, con dialoghi a volte scostanti dagli originali. Nel 1997 è stato effettuato un nuovo doppiaggio per l'inclusione del corto nella VHS Le stelle di Space Jam: Taz, usato quindi in tutte le successive occasioni. ### Edizioni home video **VHS** Il cortometraggio è incluso nella VHS Bugs Bunny: Volume 1 con il primo doppiaggio e nelle VHS Le stelle di Space Jam: Taz, uscita a marzo 1997, e Taz alla riscossa, uscita il 22 maggio 2002 con il secondo doppiaggio. **DVD** Il cortometraggio è incluso nel DVD Looney Tunes Superstars: Bugs Bunny - Un coniglio eccezionale, in formato widescreen.
6,144,433
https://it.wikipedia.org/wiki/Province_della_Corea_del_Sud
Province della Corea del Sud
# Province della Corea del Sud Le province (do) della Corea del Sud sono la suddivisione territoriale di 1° livello del Paese e sono pari a 9; di queste, la provincia di Jeju ha lo status di provincia speciale autogovernata. Alle province sono equiordinate otto città: sei città metropolitane, la capitale Seul (con status di città speciale) e Sejong (con status di città speciale autogovernata). ## Lista | Provincia | Hangŭl | Hanja | Capoluogo | Popolazione (2010) | Superficie (km²) | | - | - | - | - | - | - | | Chungcheong Settentrionale Chungcheongbuk-do | 충청북도 | 忠淸北道 | Cheongju | 1 495 984 | 7 432 | | Chungcheong Meridionale Chungcheongnam-do | 충청남도 | 忠淸南道 | Hongseong | 2 000 473 | 8 586 | | Gangwon Gangwon-do | 강원도 | 江原道 | Chuncheon | 1 463 650 | 16 502 | | Gyeonggi Gyeonggi-do | 경기도 | 京畿道 | Suwon | 11 196 053 | 10 135 | | Jeolla Settentrionale Jeollabuk-do | 전라북도 | 全羅北道 | Jeonju | 1 766 044 | 8 050 | | Jeolla Meridionale Jeollanam-do | 전라남도 | 全羅南道 | Muan | 1 728 749 | 11 987 | | Gyeongsang Settentrionale Gyeongsangbuk-do | 경상북도 | 慶尙北道 | Andong | 2 575 370 | 19 024 | | Gyeongsang Meridionale Gyeongsangnam-do | 경상남도 | 慶尙南道 | Changwon | 3 119 571 | 10 516 | | Provincia di Jeju Jeju-do | 제주특별자치도 | 濟州特別自治道 | Jeju | 528 411 | 1 846 | ### Città | Città | Hangŭl | Hanja | Popolazione (2010) | Superficie (km²) | | - | - | - | - | - | | Busan Busan Gwangyeoksi | 부산광역시 | 釜山廣域市 | 3 393 191 | 760 | | Taegu Daegu Gwangyeoksi | 대구광역시 | 大邱廣域市 | 2 431 774 | 886 | | Daejeon Daejeon Gwangyeoksi | 대전광역시 | 大田廣域市 | 1 490 158 | 540 | | Gwangju Gwangju Gwangyeoksi | 광주광역시 | 光州廣域市 | 1 466 143 | 501 | | Incheon Incheon Gwangyeoksi | 인천광역시 | 仁川廣域市 | 2 632 035 | 965 | | Sejong Sejong Teukbyeol-jachisi | 세종특별자치시 | 世宗特別自治市 | 122 263 | 465 | | Seul Seoul Teukbyeolsi | 서울특별시 | 서울特別市 | 9 631 482 | 606 | | Ulsan Ulsan Gwangyeoksi | 울산광역시 | 蔚山廣域市 | 1 071 673 | 1 056 |
6,414,786
https://it.wikipedia.org/wiki/Jacqueline_Cako
Jacqueline Cako
# Jacqueline Cako Jacqueline Cako (Brier, 30 agosto 1991) è una tennista statunitense. A livello juniores ha vinto 2 titoli in singolo e 9 in doppio. Come professionista ha raggiunto nel 2017 il suo best ranking (219ª posizione). ## Circuito WTA 125 ### Doppio **Sconfitte (1)** | N. | Data | Torneo | Superficie | Compagna | Avversarie in finale | Punteggio | | - | - | - | - | - | - | - | | 1. | 23 aprile 2017 | Biyuan Zhengzhou Women's Tennis Open, Zhengzhou | Cemento | Julia Glushko | Han Xinyun Zhu Lin | 5-7, 1-6 |
4,661,442
https://it.wikipedia.org/wiki/Madon
Madon
# Madon Il Madon è un fiume francese che scorre nella regione del Grand Est; è un affluente della Mosella. Esso scorre dalle colline della Vôge, attraversando i dipartimenti dei Vosgi e di Meurthe e Mosella. ## Idrografia La sua sorgente si trova ai piedi del monte Ménamon, vetta più elevata dei monti Faucilles. Il suo primo guado, sulla via romana da Langres a Donon, ha dato il suo nome a Void d'Escles. Le principali località attraversate sono Bainville-aux-Saules, Mirecourt, Haroué e Pulligny. Dopo aver serpeggiato sui pianori dello Saintois e del Vermois, terminando un percorso lungo 96,9 km, il fiume sfocia nella Mosella a Pont-Saint-Vincent, periferia sud-ovest di Nancy. Ad Ambacourt, due chilometri a valle di Mirecourt, la qualità delle sue acque consente di ospitare una piccola colonia di castori. ## Affluenti principali * l'Illon * la Gitte * la Saule * il Val d'Arol * il Colon * il Brénon
2,599,765
https://it.wikipedia.org/wiki/Buon_compleanno_Canale_5
Buon compleanno Canale 5
# Buon compleanno Canale 5 Buon compleanno Canale 5 è stato un programma televisivo italiano andato in onda su Canale 5 tra il 1990 e il 1991. La trasmissione celebrava i primi dieci anni di trasmissioni di Canale 5 ed è andato in onda per dodici puntate, condotte a turno da alcuni dei volti più amati della rete: Mike Bongiorno, Marco Columbro, Corrado, Maurizio Costanzo, Raimondo Vianello, Sandra Mondaini, Claudio Lippi, Gerry Scotti, Lino Banfi e Heather Parisi. ## La trasmissione Il programma era un varietà trasmesso dalla rete ammiraglia Fininvest il venerdì in prima serata, dal 19 ottobre 1990 all'11 gennaio 1991. Durante le puntate sono state riproposte le immagini di cento programmi ideati da Canale 5 durante gli anni ottanta (dieci trasmissioni a puntate). Le immagini venivano poi commentate in studio dai protagonisti dei filmati e dagli ospiti in studio, che a fine puntata eleggevano la trasmissione migliore tra quelle proposte durante la serata. Durante l'ultima puntata è stato decretato dal pubblico a casa il programma simbolo del decennio appena terminato. Le ultime due puntate della trasmissione erano incentrate sul presente (il 1990) e il futuro (il 1991) dell'emittente. Durante lo stesso periodo, Fiorella Pierobon ha condotto una striscia quotidiana pomeridiana, dedicata all'anno corrispondente alla puntata del serale.
5,697,178
https://it.wikipedia.org/wiki/Master_of_None
Master of None
# Master of None Master of None è una serie televisiva statunitense creata da Aziz Ansari e Alan Yang, distribuita da Netflix dal 2015 al 2021. Il titolo della serie deriva dall'espressione inglese "Jack of all trades, master of none" (letteralmente "capace in tutto, maestro di niente"), che viene comunemente utilizzata per riferirsi a persone capaci di fare un po' tutto ma che in realtà non riescono a specializzarsi in niente. ## Trama La serie segue la vita privata e professionale di Dev, un attore trentenne di origine indiana, che cerca di cavarsela come può a New York City. ## Episodi | Stagione | Episodi | Pubblicazione USA | Pubblicazione Italia | | - | - | - | - | | Prima stagione | 10 | 2015 | 2015 | | Seconda stagione | 10 | 2017 | 2017 | | Terza stagione | 5 | 2021 | 2021 | ## Personaggi e interpreti ### Personaggi principali * Dev Shah (stagioni 1-2, ricorrente 3), interpretato da Aziz Ansari, doppiato da Riccardo Scarafoni. * Rachel (stagioni 1, ricorrente 2), interpretata da Noël Wells, doppiata da Emanuela Damasio. * Arnold (stagioni 1-2), interpretato da Eric Wareheim, doppiato da Stefano Alessandroni. * Denise (stagioni 1-in corso), interpretata da Lena Waithe, doppiata da Antonella Alessandro. * Brian Cheng (stagioni 1-2), interpretato da Kelvin Yu, doppiato da Nanni Baldini. * Francesca (stagione 2), interpretata da Alessandra Mastronardi, doppiata da Chiara Gioncardi. * Alicia (stagione 3), interpretata da Naomi Ackie, doppiata da Ughetta D'Onorascenzo. ### Personaggi secondari * Benjamin (stagioni 1-2), interpretato da H. Jon Benjamin, doppiato da Roberto Stocchi. * Ramesh Shah (stagioni 1-2), interpretato da Shoukath Ansari, doppiato da Dario Penne. * Nisha Shah (stagioni 1-2), interpretata da Fatima Ansari, doppiata da Monica Bertolotti. * Colin Salmon, interpretato da Colin Salmon, doppiato da Roberto Draghetti. * Ravi (stagioni 1-2), interpretato da Ravi Pate. * Shannon (stagioni 1-2), interpretata da Danielle Brooks, doppiata da Benedetta Degli Innocenti. * Todd (stagioni 1), interpretato da Todd Barry, doppiato da Gerry Gherardi. * Leonard Ouzts (stagione 2), interpretato da Leonard Ouzts. * Pino (stagione 2), interpretato da Riccardo Scamarcio. * Chef Jeff (stagione 2), interpretato da Bobby Cannavale, doppiato da Roberto Draghetti. * Lila, interpretata da Leila Grace, doppiata da Anita Ferraro. * Grant, interpretato da Harrison Wright, doppiato da Mattia Fabiano. ## Accoglienza Master of None è stata acclamata dalla critica. Su Rotten Tomatoes la prima stagione ha un indice di gradimento del 100% basato su 38 recensioni, con un voto medio di 8.5 su 10; il commento del sito recita: «Eseguita in modo eccezionale con fascino, umorismo e cuore, Master of None offre un punto di vista piacevolmente non convenzionale su una premessa familiare». La seconda stagione ha un indice di gradimento del 100% basato su 31 recensioni, con un voto medio di 9.12 su 10. Su Metacritic la prima stagione ha un punteggio di 91 su 100 basato su 28 recensioni, mentre la seconda stagione ha un punteggio di 91 su 100 basato su 24 recensioni. ## Riconoscimenti * 2015 - American Film Institute Awards * Official Selection – Top 10 TV Programs of the Year * 2016 - Premio Emmy * Miglior sceneggiatura per una serie commedia a Aziz Ansari e Alan Yang, per l'episodio Genitori * Candidatura per la miglior serie commedia * Candidatura per il miglior attore protagonista in una serie commedia a Aziz Ansari * Candidatura per la miglior regia in una serie commedia a Aziz Ansari, per l'episodio Genitori * 2016 - Critics' Choice Awards * Miglior serie commedia * Candidatura per il miglior attore in una serie commedia a Aziz Ansari * 2016 - Golden Globe * Candidatura per il miglior attore in una serie commedia o musicale a Aziz Ansari * 2016 - Peabody Award * Entertainment and Children's Programming Honorees * 2017 - Premio Emmy * Miglior sceneggiatura per una serie commedia a Aziz Ansari e Lena Waithe, per l'episodio Il Ringraziamento * Candidatura per la miglior serie commedia * Candidatura per il miglior attore protagonista in una serie commedia a Aziz Ansari * 2018 - Critis' Choice Awards * Candidatura per il miglior attore in una serie commedia a Aziz Ansari * Candidatura per la miglior attrice non protagonista in una serie commedia a Alessandra Mastronardi * 2018 - Golden Globe * Miglior attore in una serie commedia o musicale a Aziz Ansari * Candidatura per la miglior serie commedia o musicale
3,824,081
https://it.wikipedia.org/wiki/Saverio_Di_Bella
Saverio Di Bella
# Saverio Di Bella Saverio Di Bella (Drapia, 19 novembre 1940) è uno storico e politico italiano, docente di Storia moderna e senatore della Repubblica italiana. ## Formazione Undicesimo figlio di una famiglia contadina calabrese, inizia gli studi umanistici sotto la guida di don Domenico, zio paterno e parroco di Lampazone di Ricadi. Frequenta poi il liceo classico di Tropea e compie gli studi universitari a Messina, laureandosi nel 1963 con Rosario Villari. ## Attività accademica Nel 1970 vince il concorso per assistente di ruolo e viene chiamato da Rosario Villari alla propria cattedra di storia moderna nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli studi di Messina. Successivamente è incaricato da Paolo Alatri di dirigere la rivista Incontri meridionali. Semestrale di storia e cultura. Nel 2000 fonda insieme a Walter Pellegrini la rivista Incontri Mediterranei. Nell'ateneo messinese ha insegnato anche Storia del Risorgimento, Storia economica, Storia delle rivoluzioni. È autore di numerosi studi sulle rivoluzioni del '600, sull'età napoleonica, sulle rivolte contadine nel Mezzogiorno d'Italia e sulla criminalità organizzata di stampo mafioso. ## Impegno civile Nel 1985 fonda il Centro studi e documentazione sulla criminalità mafiosa dell'ateneo di Messina, realizzando un progetto di Rocco Chinnici. Nello stesso periodo fonda e dirige l'Istituto di studi, ricerche e iniziative sulle società contadine in Calabria di Lamezia Terme. Nel 2008 fonda l'Associazione Zaleuco onlus, all'interno della quale viene rifondato il centro studi sulla criminalità mafiosa, intitolato oggi a Rocco Chinnici e Giovanni Falcone. ## Attività politica Segretario della Camera del lavoro di Gasponi dal 1963. Tra il 1970 e il 1980 è stato assessore e successivamente vice sindaco del comune di Drapia. È stato membro del direttivo nazionale della CGIL nel settore Scuola e università e segretario provinciale della CGIL Scuola di Messina. Nelle elezioni politiche del 1994 viene candidato dalla coalizione dei progressisti al Senato della Repubblica italiana, collegio di Vibo Valentia-Soverato, ed eletto con il 39,2% dei voti, dal 1994 al 1996 è stato componente della Commissione parlamentare antimafia e della Commissione parlamentare agricoltura. Nelle elezioni politiche del 1996 si candida alla Camera dei deputati per la lista socialista e ottiene il 9,5% dei voti nel collegio di Vibo Valentia, ma non viene eletto. ## Opere * La rivolta di Messina e il mondo mediterraneo nella seconda metà seicento(1674-1678), atti del Convegno storico Internazionale (Messina, Aula Magna dell'Universita, 10-12 ottobre 1975), Pellegrini editore, Cosenza 1979. * Economia e storia. Sicilia-Calabria XV-XIX secolo, Pellegrini editore, Cosenza. * Chiesa e società civile nel Settecento italiano, Giuffrè editore, Milano, 1982. * Mafia e potere, Rubbettino editore, Soveria Mannelli 1983. * Resistenza ieri e oggi: contro il fascismo e contro la mafia, (con Anna M. Garufi), LPE, Cosenza 1989. * Strutture agrarie e lotte per la terra nel Mezzogiorno contemporaneo: la Calabria, Rubbettino editore, Soveria Mannelli. * Caino barocco, Pellegrini editore, Cosenza. * Modernizzazione e globalizzazione nel 500, 2003 (agg. 2013, ed. Zaleuco, Vibo Valentia). * La seduzione del potere - La tentazione del sapere, 2003 (agg. 2013, ed. Zaleuco, Vibo Valentia). * La ragione armata e l'alba dei diritti dell'uomo, 2003 (agg. 2013, ed. Zaleuco, Vibo Valentia). * Popoli sovrani e tramonto dei modelli imperiali (2 voll.), 2003 (agg. 2013, ed. Zaleuco, Vibo Valentia). * Patrie Inni e Valori - Dai diritti dell'uomo ai diritti dell'umanità (2 voll.), 2005 (agg. 2013, ed. Zaleuco, Vibo Valentia). * Le parole della libertà, 2006 (agg. 2013, ed. Zaleuco, Vibo Valentia). * Trame di seta, sete di potere. Messina 1612. Zaleuco, Vibo Valentia 2011. * Il Lungo Risorgimento: Rivoluzioni, guerra civile, costituzioni nel Mezzogiorno (1796-1948), con Placido Currò, Zaleuco, Vibo Valentia 2011. * Scritti della rivoluzione francese: economia e società (1789-1794), a cura di Saverio Di Bella e Placido Currò, Il grano, Messina 2012. * Le sirene malvagie, Zaleuco, Vibo Valentia 2014.
9,238,490
https://it.wikipedia.org/wiki/Latina_Calcio_1932_2021-2022
Latina Calcio 1932 2021-2022
# Latina Calcio 1932 2021-2022 Questa voce raccoglie le informazioni riguardanti il Latina Calcio 1932 nelle competizioni ufficiali della stagione 2021-2022. ## Organigramma societario Area direttiva * Presidente: Antonio Terracciano * Vice-presidente: Pino D'Apuzzo * Direttore sportivo: Marcello Di Giuseppe * Addetto stampa: Mauro Bruno * Responsabile settore giovanile: Vincenzo Di Palma Area tecnica * Allenatore: Daniele Di Donato * Allenatore in 2ª: Daniele Bedetti * Allenatori dei portieri: Mario Quaglieri e Augusto Del Duca * Assistente tecnico: Alessandro Micheletti * Preparatore atletico: Nicola Albarella * Team Manager: Francesco Renga ## Rosa | N. | Ruolo | Calciatore | | - | - | - | | 1 | P | Matteo Cardinali | | 3 | D | Daniele Sarzi Puttini | | 4 | C | Emanuele Spinozzi | | 5 | D | Andrea Giorgini | | 6 | C | Stefano Amadio | | 7 | C | Lorenzo Di Livio | | 9 | A | Cristian Carletti | | 10 | A | Andrea Zini | | 11 | A | Lorenzo Rosseti | | 13 | D | Eros De Santis | | 14 | C | Christian Barberini | | 15 | A | Adama Sane | | 16 | C | Andrea Marcucci | | 17 | C | Marco Teraschi | | N. | Ruolo | Calciatore | | 18 | C | Andrea Tessiore | | 19 | D | Alessandro Celli | | 21 | A | Filippo Mascia | | 22 | P | Francesco Alonzi | | 24 | D | Lorenzo Carissoni | | 26 | A | Mattia Del Prete | | 27 | D | Andrea Esposito (capitano) | | 33 | D | Nelson Atiagli | | 38 | D | Giuseppe Nicolao | | 44 | C | Alessandro Pastore | | 65 | C | Marco D'Aloia | | 70 | D | Emanuel Ercolano | | 79 | A | Jefferson | | 92 | A | Alessandro Rossi | ## Risultati ### Serie C **Girone di andata** {{Incontro di club |Sport = calcio |Città = Latina |Giornomese = 20 ottobre |Anno = 2021 |Ora = 21:00 CEST |Turno = 10ª giornata |Squadra 1 = Latina |Squadra 2 = Catanzaro |Punteggio 1 = 0 |Punteggio 2 = 2 |Referto = https://it.soccerway.com/matches/2021/10/20/italy/serie-c1/as-latina/fc-catanzaro/3611147/ |Stadio = Stadio Domenico Francioni |Spettatori = 1 075 |Arbitro = Ricci |Cittarbitro = Firenze |Marcatori 1 = |Marcatori 2 = 15’ (rig.) Vázquez 55’ [[Scognamillo |Sfondo = on }}
9,983,332
https://it.wikipedia.org/wiki/Fiducia_supplicans
Fiducia supplicans
# Fiducia supplicans Fiducia supplicans è una dichiarazione del Dicastero per la dottrina della fede pubblicata il 18 dicembre 2023, con la firma di papa Francesco, del segretario don Armando Matteo e del Prefetto Victor Manuel Fernandez. La dichiarazione riguarda la possibilità di benedire coppie omosessuali e altri tipi di coppie non regolari secondo la dottrina cattolica. Tale possibilità è dichiarata lecita, ma ribadendo che la benedizione non è da intendersi come un'approvazione di queste situazioni irregolari, permanendo immutato l'insegnamento della Chiesa circa la sessualità e il matrimonio. È stata la prima dichiarazione del Dicastero per la dottrina della fede dai tempi della Dominus Iesus nel 2000. È uno dei primi documenti pontifici che è stato dichiarato non applicabile da una o più conferenze episcopali. ## Antefatto Nel 2021 la Congregazione per la dottrina della fede aveva dato una risposta negativa al quesito inerente il potere della Chiesa di benedire l'unione di coppie omosessuali. La Fiducia supplicans ha similmente affermato che la Chiesa non ha il potere di benedire le unioni, ma che a determinate condizioni (tra cui che le benedizioni non siano liturgiche) possono essere benedette le persone coinvolte in quelle unioni. Il documento ha dato seguito ad un'istanza emersa sin dall'apertura del Sinodo sulla sinodalità del 2023. ## Contenuto La Fiducia supplicans fornisce chiarimenti e modifiche all'insegnamento della Chiesa sulle «relazioni irregolari» riguardanti coloro che hanno stabilito un legame emozionale e monogamo persistente nel tempo senza aver contratto il sacramento del matrimonio. Essa autorizza i presbiteri e i diaconi a concedere «benedizioni spontanee» alle coppie del medesimo sesso, alle coppie eterosessuali non sposate e a quelle sposate civilmente di cui uno degli sposi sia divorziato e non abbia ricevuto l'annullamento della precedente unione. Il documento chiarisce che la benedizione non è né un sacramento né un rito, motivo per il quale non è stata istituita nessuna cerimonia specifica per la sua conduzione. La Fiducia supplicans non modifica l'istituto del matrimonio nella Chiesa cattolica. Il matrimonio cristiano-cattolico è e può essere inteso solo come l'unione indissolubile tra un uomo e una donna, con l'esclusione delle unioni di fatto eterosessuali e delle unioni non eterosessuali e monogame, o basate sulla bisessualità e la poligamia. Inoltre si riafferma, nel documento pontificio, che i rapporti sessuali possono e devono essere considerati leciti solo ed esclusivamente nel matrimonio e che tali benedizioni in nessun modo approvano o giustificano prassi sessuali fuori di esso. ## Comunicato stampa La Nota stampa del 4 gennaio 2024 esemplifica un tipo di benedizione: «Signore, guarda a questi tuoi figli, concedi loro salute, lavoro, pace e reciproco aiuto. Liberali da tutto ciò che contraddice il tuo Vangelo e concedi loro di vivere secondo la tua volontà. Amen». E si conclude col segno della croce su ciascuno dei due.» (Nota esplicativa del 4 gennaio 2024) La benedizione è impartita da un consacrato, in una chiesa o in forma privata e nel nome di Cristo. In particolare, non sono previsti testimoni o padrini e madrine né nulla è specificato in merito ad un'eventuale uso di un sacramentale come l'acqua benedetta. Il testo ribadisce che i rapporti sessuali sono leciti soltanto all'interno del matrimonio e che pertanto le coppie eterosessuali non possono ritenere la benedizione come una valida alternativa al sacramento. Secondo il testo, i rapporti sessuali al di fuori del matrimonio sono comunque un peccato e così anche quelli tra coppie omosessuali, mentre l'attrazione sessuale omoerotica non lo è. Secondo il documento, le benedizioni (che possono tuttavia essere date anche in forma privata) mettono a rischio l'incolumità fisica dei richiedenti. La Nota stampa del 4 gennaio 2024 pone il rifiuto di alcune conferenze episcopali in relazione alle legislazioni nazionali che puniscono la vita di coppia o l'atto omosessuale con il carcere o la pena di morte. Il 26 gennaio 2024 il Papa ha dichiarato che la benedizione riguarda le singole persone e non le unioni omosessuali. Tre giorni dopo ha detto di non temere uno scisma. ## Reazioni ### Disapprovazioni Molti cattolici considerano la dichiarazione come un'ingiusta apertura agli omosessuali e la disapprovano, in quanto contraria alla tradizione e alle Scritture. Numerose conferenze episcopali, membri del clero e importanti esponenti della gerarchia, hanno dichiarato che non rispetteranno la dichiarazione; «la resistenza più forte proviene in gran parte dal Sud del mondo e dai Paesi in via di sviluppo». In particolare, il documento è stato dichiarato non applicabile dalle conferenze episcopali dei seguenti Paesi: Ucraina, Ungheria, Polonia, Angola e São Tomé, Benin, Camerun, Gabon, Ghana, Malawi, Mozambico, Nigeria, Ruanda, Togo, Zambia, Zimbabwe. Alcuni giorni dopo la pubblicazione del documento, il cardinale Daniel Fernando Sturla Berhouet, arcivescovo di Montevideo, ha dichiarato in un'intervista che «non era un argomento da tirare fuori ora a Natale. È un tema controverso e sta creando divisioni all'interno della Chiesa». Il porporato uruguaiano ha criticato anche la poca chiarezza del testo sostenendo che «dobbiamo continuare con la pratica che la Chiesa ha avuto fino ad ora, cioè benedire tutte le persone che chiedono una benedizione, ma non benedire le coppie dello stesso sesso. [...] Non si possono benedire unioni che la Chiesa stessa afferma che non sono in accordo col piano di Dio.» (Daniel Fernando Sturla, 24 dicembre 2023) L'11 gennaio 2024 il cardinale Fridolin Ambongo Besungu, arcivescovo di Kinshasa, presidente del Secam (Simposio delle conferenze episcopali di Africa e Madagascar), ha dichiarato che i vescovi restano singolarmente liberi di decidere nell'ambito delle proprie diocesi. Tuttavia, in un messaggio inviato al Pontefice e al cardinale Víctor Manuel Fernández, a nome di tutti i vescovi africani, ha fatto notare che «le benedizioni extraliturgiche proposte nella Dichiarazione Fiducia supplicans non possano essere attuate in Africa senza esporsi a scandali.» (Fridolin Ambongo Besungu, 11 gennaio 2024) Infatti, oltre alle motivazioni di carattere biblico, il contesto culturale in Africa, «profondamente radicato nei valori del diritto naturale riguardanti il matrimonio e la famiglia», complica ulteriormente l’accettazione delle unioni omosessuali, poiché «sono viste come contraddittorie rispetto alle norme culturali e intrinsecamente cattive». Il cardinale Raymond Leo Burke è stato uno dei primi prelati ad esprimere dubia sul documento, in particolare per il fatto che una benedizione impartita nel nome di Dio equivarrebbe di fatto ad una legittimazione dello stato di peccato grave in cui vivono le coppie omosessuali. Anche il cardinale Robert Sarah ha dichiarato: «L’unica cosa da chiedere alle persone che vivono una relazione contro natura è di convertirsi e di conformarsi alla Parola di Dio. [Alla Chiesa africana] A causa di Cristo e per la fedeltà al suo insegnamento e alla sua lezione di vita è impossibile accettare ideologie disumane promosse da un Occidente scristianizzato e decadente.» (Robert Sarah, 8 gennaio 2024) In una dichiarazione scritta del 20 gennaio 2024 il cardinale Joseph Zen Ze-kiun ha affermato che la Fiducia supplicans stabilisce una "bontà intrinseca" di quello che è invece un "peccato grave", commettendo un'eresia. Il cardinale ha chiesto le dimissioni o la rimozione dall'incarico del prefetto del Dicastero per la dottrina della fede. ### Approvazioni Nonostante le numerose critiche, il testo vaticano ha ricevuto una grande accoglienza da parte di diversi esponenti della Chiesa cattolica e di tante conferenze episcopali, specialmente in Europa, Asia e America del Nord. In Belgio, ad esempio, il vescovo di Anversa, Johan Bonny, ha lodato la decisione come un «passo in avanti» per il futuro riconoscimento del sacramento del matrimonio tra persone dello stesso sesso. Dello stesso parere è stato anche l'arcivescovo di Salisburgo, Franz Lackner affermando che: «la relazione fra due persone dello stesso sesso non sia interamente sguarnita di verità. Vi sono in essa l’amore, la lealtà e anche prove affrontate assieme nella fedeltà.» In Spagna, il cardinale José Cobo Cano, arcivescovo di Madrid si è espresso duramente contro i sacerdoti che si sono opposti al documento vaticano e ha fermamente dichiarato che nella sua arcidiocesi: «applicheremo totalmente la dottrina del Papa, e per questo applicheremo Fiducia supplicans con l'intensità che merita e chiede il documento, e coloro che non saranno d'accordo, li invito a leggerlo.» In America Settentrionale e in diversi Paesi dell'Asia c'è stato un ampio apprezzamento per il documento vaticano da parte del mondo cattolico. Ad esempio, è stato espresso grande entusiasmo dal gesuita statunitense James Martin, che il giorno seguente alla pubblicazione di Fiducia supplicans ha impartito alcune benedizioni a delle coppie omosessuali. Il cardinale Mauro Gambetti, Vicario generale per la Città del Vaticano, ha assicurato che si potranno benedire sia coppie irregolari sia quelle omosessuali anche nella Basilica di San Pietro. Anche i vescovi cattolici in India hanno accolto favorevolmente la dichiarazione, tra questi il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay, che ha evidenziato che: «per un Paese come l’India, con il suo pluralismo e la sua ricchezza religiosa, quanto espresso da Fiducia Supplicans sia un fatto naturale. La benedizione fa parte della nostra spiritualità, tutti in India chiedono benedizioni. [...] La nostra mentalità indiana è inclusiva, comprende persone di altre fedi: tutti sono alla ricerca di Dio, tutti sono alla ricerca della verità, tutti sono alla ricerca della spiritualità.»
178,535
https://it.wikipedia.org/wiki/Tr%C3%A9beurden
Trébeurden
# Trébeurden Trébeurden è un comune francese di 3 869 abitanti situato nel dipartimento delle Côtes-d'Armor, regione della Bretagna. Nel territorio del comune di Trébeurden è compresa l'isola di Milliau. ## Società ### Evoluzione demografica Abitanti censiti
6,268,425
https://it.wikipedia.org/wiki/%C3%B7_%28album%29
÷ (album)
# ÷ (album) ÷ (stilizzazione di Divide) è il quinto album in studio del cantautore britannico Ed Sheeran, pubblicato il 3 marzo 2017 dalla Asylum Records e dalla Atlantic Records. ## Antefatti Il 12 dicembre 2015 Sheeran, parallelamente alla decisione di prendersi una pausa dalle scene musicali, ha rivelato di essere al lavoro per il seguito di X, spiegando che sarebbe potuto uscire nell'autunno 2016. Il 1º gennaio 2017 il cantante ha rivelato su Twitter la pubblicazione di «nuova musica» prevista cinque giorni più tardi, mentre il 12 dello stesso mese ha annunciato titolo, lista tracce e data di pubblicazione dell'album. ## Promozione Il 6 gennaio 2017 sono stati pubblicati contemporaneamente i singoli Castle on the Hill e Shape of You, che hanno ottenuto un buon successo a livello globale. Il 17 febbraio, in occasione del suo 26º compleanno, Sheeran ha reso disponibile per l'ascolto il brano How Would You Feel (Paean), da lui definito uno dei suoi preferiti dell'album, mentre il 28 dello stesso mese ha eseguito per la prima volta dal vivo il brano d'apertura Eraser presso SB.TV. Il 17 marzo 2017 il cantante ha pubblicato il lyric video per il brano Galway Girl, quest'ultimo pubblicato come terzo singolo il 7 aprile in una versione remixata da Martin Jensen. Il quarto singolo estratto dall'album è stato Perfect, uscito il 26 settembre. ## Tracce * Eraser – 3:46 (Ed Sheeran, Johnny McDaid) * Castle on the Hill – 4:21 (Ed Sheeran, Benjamin Levin) * Dive – 3:57 (Ed Sheeran, Benjamin Levin, Julia Michaels) * Shape of You – 3:53 (Ed Sheeran, Johnny McDaid, Steve Mac) * Perfect – 4:22 (Ed Sheeran) * Galway Girl – 2:49 (Ed Sheeran, Foy Vance, Johnny McDaid, Amy Wadge, Eamon Murray, Niamh Dunne, Liam Bradley, Damian McKee, Sean Graham) * Happier – 3:26 (Ed Sheeran, Benjamin Levin, Ryan Tedder) * New Man – 3:07 (Ed Sheeran, Benjamin Levin, Jessie Dare, Ammar Malik) * Hearts Don't Break Around Here – 4:07 (Ed Sheeran, Johnny McDaid) * What Do I Know? – 3:55 (Ed Sheeran, Foy Vance, Johnny McDaid) * How Would You Feel (Paean) – 4:40 (Ed Sheeran) * Supermarket Flowers – 3:37 (Ed Sheeran, Benjamin Levin, Johnny McDaid) ### Tracce bonus nell'edizione deluxe * Barcelona – 3:09 (Ed Sheeran, Amy Wadge, Foy Vance, Johnny McDaid, Benjamin Levin) * Bibia Be Ye Ye – 2:54 (Ed Sheeran, Nana Richard Abiona, Jospeh Addison, Stephen Woode, Benjamin Levin) * Nancy Mulligan – 2:56 (Ed Sheeran, Amy Wadge, Johnny McDaid, Foy Vance, Murray Cummings, Benjamin Levin) * Save Myself – 4:04 (Ed Sheeran, Amy Wadge, Timothy McKenzie) ## Formazione ### Musicisti * Ed Sheeran – voce, cori (tracce 1-6, 9 e 10), chitarra (tracce 1-4, 6 e 7), mandolino (traccia 2), basso (tracce 3, 9 e 10), percussioni (tracce 4, 9 e 10), chitarra acustica (tracce 5, 8, 9-11), chitarra elettrica (tracce 5 e 9), violoncello (traccia 7), batteria (traccia 9) * Oscar Holding – basso (tracce 1 e 11) * Mikey Rowe – tastiera (traccia 1) * Leo Abrahams – chitarra (traccia 1) * Johnny McDaid – tastiera, chitarra e programmazione (traccia 1), chitarra acustica (traccia 6), pianoforte (tracce 7 e 12), cori (traccia 12) * Benny Blanco – programmazione e tastiera (tracce 2, 3, 7, 8 e 12), cori (traccia 7) * Pino Palladino – basso (tracce 2, 3, 5 e 8) * Leo Taylor – batteria (tracce 2 e 3) * Thomas Bartlett – tastiera e pianoforte (tracce 2, 3 e 7) * Jessie Ware – cori (tracce 3, 7 e 8) * Angelo Mysterioso – chitarra (traccia 3) * Steve Mac – tastiera (traccia 4) * Chris Laws – batteria (traccia 4) * Wayne Hernandez – cori (traccia 4) * Travis Cole – cori (traccia 4) * Geo Gabriel – cori (traccia 4) * Will Hicks – chitarra elettrica, percussioni e programmazione (traccia 5) * Jay Lewis – batteria (traccia 5) * John Tilley – pianoforte e organo Hammond (traccia 5) * Matthew Sheeran – arrangiamento strumenti ad arco (tracce 5 e 7) * Peter Gregson – direzione dell'orchestra (tracce 5 e 7), violoncello (traccia 11) * Patrick Kiernan – primo violino (tracce 5 e 7) * Magnus Johnston – primo violino (tracce 5 e 7) * Matthew Denton – primo violino (tracce 5 e 7) * Marije Johnston – primo violino (tracce 5 e 7) * Jan Regulski – primo violino (tracce 5 e 7) * Martyn Jackson – primo violino (tracce 5 e 7) * Mandhira De Saram – primo violino (tracce 5 e 7) * Simon Hewitt Jones – primo violino (tracce 5 e 7) * James Dickenson – secondo violino (tracce 5 e 7) * Jeremy Morris – secondo violino (tracce 5 e 7) * Debbie Widdup – secondo violino (tracce 5 e 7) * Fenella Barton – secondo violino (tracce 5 e 7) * Alison Dods – secondo violino (tracce 5 e 7) * Kirsty Mangan – secondo violino (tracce 5 e 7) * Rachel Roberts – viola (tracce 5 e 7) * Meghan Cassidy – viola (tracce 5 e 7) * Kotono Sato – viola (tracce 5 e 7) * Laurie Anderson – viola (tracce 5 e 7) * Tim Lowe – violoncello (tracce 5 e 7) * Nick Cooper – violoncello (tracce 5 e 7) * Katherine Jenkinson – violoncello (tracce 5 e 7) * Leon Bosch – contrabbasso (tracce 5 e 7) * Ben Russell – contrabbasso (tracce 5 e 7) * Nick Cartledge – flauto traverso e ottavino (tracce 5 e 7) * Charys Green – clarinetto (tracce 5 e 7) * Mike Elizondo – programmazione della batteria, bass synth, pianoforte e tastiera (traccia 6) * Eamon Murray – cori e bodhrán (tracce 6 e 7) * Niamh Dunne – cori e fiddle (tracce 6 e 7) * Liam Bradley – cori e pianoforte (tracce 6 e 7) * Damian McKee – cori e fisarmonica (tracce 6 e 7) * Sean Graham – cori e fisarmonica (tracce 6 e 7) * Foy Vance – cori (traccia 6) * Brian Finnegan – tin whistle (traccia 6) * Trevor Lawrence Jr. – batteria (traccia 6) * Phillip Peterson – arrangiamento strumenti ad arco e violoncello (traccia 7) * Victoria B Parker – violino (traccia 7) * Ryan Tedder – pianoforte (traccia 7) * Francis Farewell Starlite – cori (traccia 8) * Ammar Malik – cori (traccia 8) * DJ Final – scratch (traccia 8) * Joe Rubel – programmazione della batteria (tracce 9 e 10), chitarra e sintetizzatori aggiuntivi (traccia 9), chitarra elettrica aggiuntiva (traccia 11) * Laurence Love Greed – pianoforte (tracce 9 e 11) * Karl Brazil – batteria (traccia 11) * John Mayer – chitarra elettrica (traccia 11) ### Produzione * Johnny McDaid – produzione (tracce 1, 10 e 12) * Ed Sheeran – coproduzione (tracce 1, 4 e 12), produzione (tracce 2, 5, 9, 10 e 11) * Joe Rubel – ingegneria del suono * Graham Archer – ingegneria del suono (tracce 1, 6 e 11) * Duncan Fuller – assistenza tecnica (tracce 1, 6, 10 e 11) * Mark "Spike" Stent – missaggio * Geoff Swan – assistenza al missaggio * Michael Freeman – assistenza al missaggio * Stuart Hawkes – mastering * Benny Blanco – produzione (tracce 2, 3, 7, 8 e 12), produzione aggiuntiva (traccia 5) * Chris Sclafani – ingegneria del suono (tracce 2, 3, 5, 7, 8 e 12) * Matt Jones – assistenza tecnica (tracce 3, 5 e 7) * George Oulton – assistenza tecnica (tracce 3, 5 e 7) * Steve Mac – produzione (traccia 4) * Dann Pursey – ingegneria del suono (traccia 4) * Chris Laws – ingegneria del suono (traccia 4) * Will Hicks – produzione (traccia 5) * Paul Pritchard – assistenza tecnica (traccia 5) * Jack Fairbrother – assistenza tecnica (traccia 5) * Johnny Solway – assistenza tecnica (traccia 5) * Mike Elizondo – produzione (traccia 6) * Adam Hawkins – ingegneria del suono (traccia 6) * Brent Arrowood – assistenza tecnica (traccia 6) * Archie Carter – assistenza tecnica (tracce 9-11) * Robert Sellens – assistenza tecnica (tracce 9-11) ## Successo commerciale L'album ha venduto 232 000 copie nel Regno Unito solo durante il primo giorno di messa in vendita, superando le cifre ottenute dal precedente album X nella sua prima settimana dalla messa in commercio. Nei primi tre giorni, l'album ha incrementato le proprie vendite e raggiunto le 432 000 copie, ottenendo così la prima posizione della classifica britannica degli album. L'album ha venduto un totale di 672 000 copie nel Regno Unito durante la prima settimana, diventando il disco venduto più velocemente di sempre nel Regno Unito da un artista maschile e il terzo in assoluto dietro 25 di Adele (800 307 copie nella prima settimana) e Be Here Now degli Oasis (696 000 copie nella prima settimana). Durante la settimana di debutto di ÷, Sheeran ha avuto i suoi primi tre album nella top 5 della classifica britannica. In aggiunta, ha stabilito il record per il maggior numero di brani dallo stesso album nella top 10 della classifica britannica dei singoli (9 su 10). Tutti i brani dell'album (comprese le bonus track dell'edizione deluxe) sono inoltre entrati nella top 20. L'album ha raggiunto il milione di vendite nel Regno Unito dopo soli sedici giorni. È rimasto in vetta alla classifica britannica degli album per un totale di venti settimane non consecutive. ÷ è diventato il disco di maggior successo dell'anno nel Regno Unito con oltre 2 128 000 copie vendute entro la fine del 2017. ### Controversia Il gran numero di brani tratti dall'album entrati contemporaneamente nella classifica britannica dei singoli ha portato la Official Charts Company a riconsiderare il modo in cui compilare le proprie classifiche. In risposta alle polemiche e per aiutare nuovi artisti nelle classifiche, la società ha introdotto una regola che limita il numero di tracce di uno stesso artista nella top 100 ufficiale a un numero massimo di tre brani, a partire dal 7 luglio 2017. ## Classifiche ### Classifiche settimanali | Classifica (2017) | Posizione massima | | - | - | | Australia | 1 | | Austria | 1 | | Belgio (Fiandre) | 1 | | Belgio (Vallonia) | 2 | | Brasile | 1 | | Canada | 1 | | Corea del Sud | 28 | | Croazia | 1 | | Danimarca | 1 | | Finlandia | 1 | | Francia | 2 | | Germania | 1 | | Giappone | 5 | | Grecia | 5 | | Irlanda | 1 | | Italia | 1 | | Messico | 2 | | Norvegia | 1 | | Nuova Zelanda | 1 | | Paesi Bassi | 1 | | Polonia | 1 | | Portogallo | 1 | | Regno Unito | 1 | | Repubblica Ceca | 1 | | Slovacchia | 1 | | Spagna | 1 | | Stati Uniti | 1 | | Svezia | 1 | | Svizzera | 1 | | Ungheria | 1 | ### Classifiche di fine anno | Classifica (2017) | Posizione | | - | - | | Australia | 1 | | Austria | 2 | | Belgio (Fiandre) | 1 | | Belgio (Vallonia) | 4 | | Canada | 1 | | Danimarca | 1 | | Finlandia | 2 | | Francia | 1 | | Germania | 2 | | Giappone | 40 | | Islanda | 4 | | Italia | 1 | | Lettonia | 1 | | Messico | 20 | | Norvegia | 1 | | Nuova Zelanda | 1 | | Paesi Bassi | 1 | | Polonia | 2 | | Portogallo | 6 | | Regno Unito | 1 | | Spagna | 7 | | Stati Uniti | 4 | | Svezia | 1 | | Svizzera | 1 | | Ungheria | 2 | | Classifica (2018) | Posizione | | Australia | 2 | | Austria | 2 | | Belgio (Fiandre) | 2 | | Belgio (Vallonia) | 14 | | Canada | 2 | | Danimarca | 2 | | Estonia | 7 | | Francia | 11 | | Germania | 5 | | Irlanda | 3 | | Islanda | 10 | | Italia | 10 | | Messico | 65 | | Norvegia | 3 | | Nuova Zelanda | 1 | | Paesi Bassi | 2 | | Polonia | 19 | | Regno Unito | 3 | | Slovacchia | 1 | | Spagna | 16 | | Stati Uniti | 5 | | Svezia | 4 | | Svizzera | 2 | | Ungheria | 28 | | Classifica (2019) | Posizione | | Australia | 2 | | Austria | 29 | | Belgio (Fiandre) | 12 | | Belgio (Vallonia) | 67 | | Canada | 13 | | Danimarca | 8 | | Germania | 58 | | Irlanda | 10 | | Islanda | 14 | | Italia | 44 | | Lettonia | 23 | | Norvegia | 17 | | Nuova Zelanda | 5 | | Paesi Bassi | 9 | | Polonia | 90 | | Portogallo | 25 | | Regno Unito | 11 | | Repubblica Ceca | 10 | | Spagna | 51 | | Stati Uniti | 31 | | Svezia | 21 | | Svizzera | 14 | | Ungheria | 90 | | Classifica (2020) | Posizione | | Australia | 16 | | Austria | 39 | | Belgio (Fiandre) | 25 | | Belgio (Vallonia) | 140 | | Canada | 29 | | Danimarca | 14 | | Irlanda | 16 | | Islanda | 41 | | Italia | 69 | | Norvegia | 23 | | Nuova Zelanda | 14 | | Paesi Bassi | 21 | | Regno Unito | 13 | | Repubblica Ceca | 7 | | Stati Uniti | 65 | | Svezia | 26 | | Svizzera | 40 | | Classifica (2021) | Posizione | | Australia | 13 | | Austria | 13 | | Belgio (Fiandre) | 21 | | Belgio (Vallonia) | 105 | | Canada | 25 | | Danimarca | 8 | | Germania | 94 | | Irlanda | 13 | | Islanda | 43 | | Italia | 53 | | Norvegia | 25 | | Nuova Zelanda | 16 | | Paesi Bassi | 17 | | Regno Unito | 7 | | Stati Uniti | 71 | | Svezia | 32 | | Svizzera | 28 | | Classifica (2022) | Posizione | | Australia | 22 | | Austria | 13 | | Danimarca | 11 | | Germania | 66 | | Italia | 83 | | Norvegia | 30 | | Nuova Zelanda | 14 | | Paesi Bassi | 20 | | Regno Unito | 12 | | Svezia | 52 | | Svizzera | 34 | ### Classifiche di fine decennio | Classifica (2010-19) | Posizione | | - | - | | Australia | 4 | | Belgio (Fiandre) | 26 | | Belgio (Vallonia) | 105 | | Norvegia | 4 | | Paesi Bassi | 3 | | Regno Unito | 4 | | Stati Uniti | 3 | ## Date di pubblicazione | Paese | Data di pubblicazione | Formato | Edizione | Etichetta | | - | - | - | - | - | | Mondo | 3 marzo 2017 | CD, LP, download digitale, streaming | standard e deluxe | Warner Music Group | | Francia | 3 marzo 2017 | CD | Collector Edition | Warner Music Group |
9,265,491
https://it.wikipedia.org/wiki/Gimone
Gimone
# Gimone La Gimone è un fiume francese che scorre nella regione dellꞌOccitania attraversando i dipartimenti di Alti Pirenei, Gers, Alta Garonna e Tarn e Garonna. È un affluente diretto alla riva sinistra della Garonna. ## Geografia Lunga 135,7 km, la Gimone nasce sul Plateau di Lannemezan, negli Alti Pirenei, nel comune di Villemur e confluisce nella Garonna a monte di Castelsarrasin, nel dipartimento di Tarn e Garonna. ### Comuni e dipartimenti attraversati * Alti Pirenei: Lalanne - Monléon-Magnoac * Gers: Gimont, Monbardon, Labrihe, Sarrant, Touget, Mauvezin, Saramon * Alta Garonna: Boulogne-sur-Gesse, Gensac-de-Boulogne, Lunax * Tarn e Garonna: Beaumont-de-Lomagne, Vigueron, Belbèze-en-Lomagne, Larrazet, Labourgade, Montaïn, Lafitte, Garganvillar, Castelferrus ## Principali affluenti * La Lauze: 22,9 km * Il Marcaoue: 36,4 km * Il Sarrampion: 25,4 km * Il Brounan: 9,1 km * La Baysole: 10,2 km ## Idrologia Come la maggior parte degli altri corsi d'acqua della pianura della parte orientale del bacino della Garonna, la Gimone è un fiume molto poco abbondante. La sua portata è stata osservata per un periodo di 42 anni (1965-2006), a Garganvillar, località situata poco prima della sua confluenza con la Garonna. Il bacino orografico del fiume vi è di 827 km², cioè la quasi totalità di questꞌultimo che conta un totale di 840 km². Il modulo del fiume a Garganvillar è di 3,02 m³/s. La Gimone presenta delle fluttuazioni stagionali di portata molto marcate, con un periodo di piena in inverno e primavera caratterizzato da una portata mensile media compresa in un intervallo da 4,01 a 6,68 m³/s, da dicembre a maggio incluso (com un massimo in febbraio). Dal mese di giugno, la portata diminuisce fortemente per giungere al periodo di magra che si verifica da luglio a ottobre incluso, con una magra della portata media mensile che scende fino a 0,728 m³ nel mese di agosto. Tuttavia queste cifre non sono che valori medi di portata e le fluttuazioni di questꞌultima possono essere più importanti nel corso degli anni e su periodi più brevi.
1,343,244
https://it.wikipedia.org/wiki/Miss_Italia
Miss Italia
# Miss Italia Miss Italia è un concorso di bellezza italiano. Fin dalla prima edizione del 1946 ha visto tra le sue concorrenti molte ragazze che sarebbero poi diventate famose nel mondo dello spettacolo. Miss Italia in carica è la vincitrice del 2023 Francesca Bergesio. ## Storia Antesignano di Miss Italia è il concorso di 5000 lire per un sorriso, disputatosi dal 1939 al 1941 da un'idea di Dino Villani per sponsorizzare una marca di dentifricio. Si tratta di un concorso fotografico, le concorrenti al titolo di "Miss Sorriso" infatti ancora non sfilano sulla passerella, ma si limitano ad inviare una loro foto. Dopo l'interruzione dovuta alla seconda guerra mondiale, il concorso riprende nel 1946 e adotta il nome attuale di Miss Italia. Le prime edizioni, che ora prevedono la sfilata delle miss, si svolgono a Stresa, che mantiene quasi intatta la sua struttura alberghiera nonostante la guerra. Nel corso degli anni il concorso vede alcuni cambi di sede. Miss Italia passa indenne gli anni della contestazione e del femminismo, pur continuando a raccogliere di tanto in tanto critiche per il modo in cui viene presentata la donna. Molte delle partecipanti al concorso di Miss Italia, spesso non vincitrici, riescono a sfondare nel mondo del cinema e dello spettacolo in generale. Tra le più celebri ricordiamo: Silvana Pampanini, Silvana Mangano, Gina Lollobrigida, Sophia Loren, Lucia Bosè, Roberta Capua, Mirca Viola, Caterina Murino, Simona Ventura, Anna Falchi, Martina Colombari, Christiane Filangieri, Anna Valle, Daniela Ferolla, Francesca Chillemi, Miriam Leone, Giusy Buscemi. Il concorso nel corso degli anni si adegua ai costumi della società italiana. Nel 1950 va in onda per la prima volta alla radio (ed è dello stesso anno il film dedicato al concorso di bellezza, Miss Italia, interpretato, fra gli altri, da Gina Lollobrigida e Constance Dowling), nel 1959 entra a far parte di Miss Italia Enzo Mirigliani che ne assume la direzione, sostituendo Dino Villani. Nel 1979 il concorso approda in televisione, prima su un circuito di emittenti locali, poi dal 1981 al 1987 su Canale 5 e Italia 1, che si alternavano nella trasmissione dell'evento; dal 1988 al 2012 il concorso va in onda in diretta televisiva su Rai 1 e dal 2013 al 2018 su LA7; nel 2019 il concorso torna in Rai. Nel 1990 vengono abolite le "misure" delle ragazze (seno-vita-fianchi); nel 1994 il concorso viene aperto alle donne sposate e alle madri, anche in seguito allo strascico di polemiche successive alla vittoria della forlivese Mirca Viola (1987), poi squalificata perché sposata e con un figlio; nel 1996 si ha l'elezione della prima Miss Italia dalla pelle color ebano e la prima di origine non italiana, Denny Méndez. L'età di partecipare al concorso viene via via aumentata: durante gli anni '70 e '80 si sono avute diverse miss minorenni (Anna Kanakis e Susanna Huckstep, le più giovani, hanno vinto il titolo a 15 anni), mentre a partire dagli anni '90 la presenza di ragazze adolescenti produce diverse proteste da parte di movimenti e esponenti politici, tra cui una forte presa di posizione di alcuni esponenti della Lega Nord nel settembre 1994 (allora partito di maggioranza del Governo Berlusconi I), che dopo la messa in onda della finale del concorso, propongono un disegno di legge per vietare alle minorenni la partecipazione ai concorsi di bellezza, causando una decisa replica di Mirigliani in difesa della manifestazione. Dall'edizione 2002 il regolamento viene modificato, permettendo l'accesso al concorso solo alle ragazze che saranno maggiorenni per la data della finale. Nel 2007 nasce la polemica sulla valorizzazione del "lato B" delle miss. Nel 2011 vengono introdotte novità di rilievo come Miss Italia Sport, titolo dedicato alle sportive, e Miss Forme Morbide. Nelle varie giurie che si sono succedute nel corso degli anni per eleggere Miss Italia figurano alcuni dei nomi più importanti della cultura e dello spettacolo italiano. Tra i giurati si ricordano: Totò, Giorgio De Chirico, Giovanni Guareschi, Luchino Visconti, Vittorio De Sica, Gina Lollobrigida, Alberto Lattuada, Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Lina Wertmüller, Dino Risi, Alberto Sordi, Claudia Cardinale, Sophia Loren, Raimondo Vianello, Mike Bongiorno, Luciano Rispoli, Maurizio Costanzo e Pippo Baudo. Oltre al titolo di Miss Italia, durante il concorso vengono assegnati diversi titoli secondari, variabili negli anni e a seconda degli sponsor delle edizioni, tra cui: Miss Deborah Milano, Miss Sorriso Fiat, Miss Eleganza Silvian Heach, Miss Cinema Planter's, Miss Televolto, Miss Ragazza in Gambissima Luciano Barachini, Miss TV Sorrisi e Canzoni, Miss Miluna, Miss Wella Professionals, Miss Rocchetta Bellezza, Miss Benessere Specchiasol. Dal 1991 viene istituito il concorso separato "Miss Italia nel mondo", che premia la ragazza più bella tra quelle residenti all'estero (di norma figlie di emigrati). Nel 2012 poi viene istituito un concorso dedicato alle ragazze straniere che vivono in Italia da almeno un anno. Organizzatore di Miss Italia dal 1959 al 2002 è Enzo Mirigliani, al cui lavoro il concorso deve gran parte della sua fortuna. Il patron cederà il posto alla figlia Patrizia Mirigliani nel 2003. Nel 2013 la Rai annuncia che non trasmetterà più il concorso di bellezza che viene da allora trasmesso su LA7, l'approvazione dell'allora Presidente della Camera Boldrini suscitava polemiche contrastanti. LA7 ha trasmesso la kermesse fino al 2018 ottenendo degli ascolti molto più bassi. Nel 2014 vengono introdotte due novità di grande rilievo: l'età massima delle partecipanti passa da 26 a 30 anni; sono ammesse anche le ragazze nate in Italia da genitori stranieri, pur se non hanno ancora ottenuto la cittadinanza italiana. Inoltre, per la prima volta nella storia del concorso, la realizzazione dello show viene affidata ad una società di produzione esterna: la Magnolia guidata da Leonardo Pasquinelli. Nel 2016 continua la collaborazione con LA7 e la produzione della Trasmissione viene affidata al Consorzio Gruppo Eventi guidato da Vincenzo Russolillo, già agente regionale di Miss Italia per la Basilicata dal 2000. La regia viene affidata per la prima volta nella storia del Concorso ad una donna: Giuliana Baroncelli. Nel 2018 vince il concorso Carlotta Maggiorana, la prima Miss regolarmente sposata. Nel 2019, in occasione degli 80 anni della kermesse, la finale del concorso torna ad essere trasmessa su Rai 1. Nel corso del 2020 e del 2021 la manifestazione ha subito forti rallentamenti nello svolgimento delle selezioni regionali a causa della pandemia di COVID-19 e della relativa difficoltà nell'organizzare eventi dal vivo. Nonostante ciò, l'ottantunesima edizione è stata confermata, con la finale svoltasi il 14 dicembre 2020, per la prima volta nella storia del concorso a Roma e trasmessa solamente in streaming sui canali social del concorso. Miss Italia 2021 si è svolta al Casinò di Venezia ed è stata trasmessa solamente sul web tramite la piattaforma streaming Helbiz Live con la finale in programma per il 13 febbraio 2022. Miss Italia 2022 si è svolta a Roma il 21 dicembre 2022 ed è stata trasmessa esclusivamente tramite streaming sui canali Youtube e Facebook del concorso, mentre l'edizione del 2023 è stata trasmessa sempre in streaming sul sito web ufficiale della kermesse (nonostante per quest'ultima ne fosse stato inizialmente annunciato il ritorno in televisione sulla Rai dopo quattro anni, poi non avvenuto). ## Vincitrici ### 5000 lire per un sorriso | Anno | Vincitrice | Vincitrice | | - | - | - | | Anno | Nome | Regione | | 1939 | Isabella Verney | Piemonte | | 1940 | Gianna Maranesi | Lombardia | | 1941 | Adriana Serra | Lombardia | ### Miss Italia Alcune Miss hanno partecipato indossando fasce assegnate nelle preselezioni di regioni diverse da quelle di loro nascita o di residenza; tra queste, Isabella Valdettaro (1951), Eloisa Cianni (1952), Nives Zegna (1956), Brunella Tocci (1955), Beatrice Faccioli (1957), Paola Falchi (1958), Marisa Jossa (1959), Layla Rigazzi (1950), Raffaella De Carolis (1962), Loredana Piazza (1974), Roberta Capua (1986), Michela Rocco di Torrepadula (1987), Nadia Bengala (1988), Tania Zamparo (2000) e Daniela Ferolla (2001). Di seguito sono elencate le regioni scritte sulle fasce. | Anno | Vincitrice | Vincitrice | Seconda classificata | Seconda classificata | Terza classificata | Terza classificata | | - | - | - | - | - | - | - | | Anno | Nome | Regione | Nome | Regione | Nome | Regione | | 1946 | Rossana Martini | Toscana | Silvana Pampanini | Lazio | | | | 1947 | Lucia Bosè | Lombardia | Gianna Maria Canale | Calabria | Luigia "Gina" Lollobrigida | Lazio | | 1948 | Fulvia Franco | Friuli-Venezia Giulia | Ornella Zamperetti | Emilia-Romagna | | | | 1949 | Mariella Giampieri | Marche | Bruna Rigo | Friuli-Venezia Giulia | | | | 1950 | Anna Maria Bugliari | Campania | Anna Maria Rossi | Lazio | | | | 1951 | Isabella Valdettaro | Liguria | Marina Bughi | Piemonte | Fanny Landini | Liguria | | 1952 | Eloisa Cianni | Toscana | Marina Paolucci | Liguria | Marisa Valenti | Lazio | | 1953 | Marcella Mariani | Lazio | Eletta Polvani | Toscana | Rosanna Galli | Lazio | | 1954 | Eugenia Bonino | Sicilia | Alba Armillei | Lazio | Clara Mondozi | Marche | | 1955 | Brunella Tocci | Calabria | Anna Maria Micheli | Umbria | Franca Capra | Sardegna | | 1956 | Nives Zegna | Emilia-Romagna | Rosa Bramanti | Calabria | Annunziata Di Pietro | Lazio | | 1957 | Beatrice Faccioli | ― | Giuseppina Vodicer | Toscana | Mila Sorrentino | Abruzzo | | 1958 | Paola Falchi | Emilia-Romagna | Non elette | Non elette | Non elette | Non elette | | 1959 | Marisa Jossa | Friuli-Venezia Giulia | Silvia Cajazza | Calabria | Doriana De Viri | Toscana | | 1960 | Layla Rigazzi | Liguria | Erika Spaggiari | Lombardia | Anny Pace | Lazio | | 1961 | Franca Cattaneo | Liguria | Adriana Isopi | Abruzzo | Rosalba Grottesi | Lazio | | 1962 | Raffaella De Carolis | Sicilia | | | | | | 1963 | Franca Dall'Olio | Sardegna | | | | | | 1964 | Mirka Sartori | Veneto | | | | | | 1965 | Alba Rigazzi | Lombardia | | | | | | 1966 | Daniela Giordano | Sicilia | Nadia Marconi | Lazio | | | | 1967 | Cristina Businari | Lazio | | | | | | 1968 | Graziella Chiappalone | Calabria | | | | | | 1969 | Anna Zamboni | Marche | Nicoletta Forte | Liguria | Rossella Ambrosiani | Lombardia | | 1970 | Alda Balestra | Friuli-Venezia Giulia | Rosanna Barbieri | Emilia-Romagna | Anna Maria Rizzoli | ― | | 1971 | Maria Pinnone | Lazio | | | | | | 1972 | Adonella Modestini | Lazio | Tanina Di Grado | Toscana | Patrizia Luparia | Emilia-Romagna | | 1973 | Margareta Veroni | Toscana | | | | | | 1974 | Loredana Piazza | Veneto | Ileana Caravati | Lombardia | | | | 1975 | Livia Iannoni | Liguria | Angela D'Orso | Lazio | | | | 1976 | Paola Bresciano | Sicilia | | | | | | 1977 | Anna Kanakis | Sicilia | Loren Cristina Mai | Emilia-Romagna | Silvana Capolino | Campania | | 1978 | Loren Cristina Mai | Lombardia | | | | | | 1979 | Cinzia Fiordeponti | Abruzzo | Elena Nardi | Friuli-Venezia Giulia | Renata Winkler | Emilia-Romagna | | 1980 | Cinzia Lenzi | Toscana | | | | | | 1981 | Patrizia Nanetti | Marche | | | | | | 1982 | Federica Moro | Lombardia | | | | | | 1983 | Raffaella Baracchi | Piemonte | Tiziana Bonanni | Umbria | Melinita D'Urso | Sicilia | | 1984 | Susanna Huckstep | Friuli-Venezia Giulia | | | | | | 1985 | Eleonora Resta | Lombardia | | | | | | 1986 | Roberta Capua | Trentino-Alto Adige | | | | | | 1987 | Michela Rocco di Torrepadula | ― | Maria Paola Gorini | Umbria | Lucia Masoni | Toscana | | 1988 | Nadia Bengala | Sardegna | Laura Stevanella | Veneto | | | | 1989 | Eleonora Benfatto | Veneto | Stefania Mega | Puglia | | | | 1990 | Rosangela Bessi | Lombardia | Arianna Jacomelli | Lazio | Lara Capitanio | Veneto | | 1991 | Martina Colombari | Emilia-Romagna | Tatiana Zaghet | Friuli-Venezia Giulia | Gioia Mariotti | Toscana | | 1992 | Gloria Zanin | Veneto | Monia Lazzaro | Veneto | Patrizia Deitos | Emilia-Romagna | | 1993 | Arianna David | Lazio | Tania Piga | Piemonte | Erika Rossi | Toscana | | 1994 | Alessandra Meloni | Sardegna | Beatrice Bocci | Toscana | Letizia Filippi | Umbria | | 1995 | Anna Valle | Sicilia | Arianna Marchetti | Veneto | Cristina Massetti | Umbria | | 1996 | Denny Méndez | Toscana | Ilaria Murtas | Sardegna | Maria Mazza | Campania | | 1997 | Claudia Trieste | Calabria | Vincenza Cacace | Campania | Christiane Filangieri | Campania | | 1998 | Gloria Bellicchi | Emilia-Romagna | Cristina Cellai | Toscana | Chiara Tribuzio | Puglia | | 1999 | Manila Nazzaro | Puglia | Elisa Pelatti | Emilia-Romagna | Caterina Balivo | Campania | | 2000 | Tania Zamparo | Marche | Barbara Di Palma | Campania | Alessia Signorini | Toscana | | 2001 | Daniela Ferolla | Calabria | Carlotta Mantovan | Veneto | Simona Marotta | Calabria | | 2002 | Eleonora Pedron | Veneto | Carla Duraturo | Campania | Silvia Iotti | Emilia-Romagna | | 2003 | Francesca Chillemi | Sicilia | Debora Salvalaggio | Lazio | Laura Prostamo | Lombardia | | 2004 | Cristina Chiabotto | Piemonte | Chiara Perino | Piemonte | Ambra Lombardo | Sicilia | | 2005 | Edelfa Chiara Masciotta | Piemonte | Anna Munafò | Sicilia | Pamela Camassa | Toscana | | 2006 | Claudia Andreatti | Trentino-Alto Adige | Elisa Silvestrin | Veneto | Ylenia De Valeri | Lazio | | 2007 | Silvia Battisti | Veneto | Sabrina Passante | Puglia | Ilaria Capponi | Umbria | | 2008 | Miriam Leone | Sicilia | Marianna Di Martino De Cecco | Sicilia | Athina Covassi | Friuli Venezia Giulia | | 2009 | Maria Perrusi | Calabria | Mirella Sessa | Campania | Letizia Bacchiet | Veneto | | 2010 | Francesca Testasecca | Umbria | Giulia Nicole Magro | Veneto | Giulia Di Quinzio | Abruzzo | | 2011 | Stefania Bivone | Calabria | Mayra Pietrocola | Puglia | Sarah Baderna | Emilia-Romagna | | 2012 | Giusy Buscemi | Sicilia | Romina Pierdomenico | Abruzzo | Claudia Tosoni | Lazio | | 2013 | Giulia Arena | Sicilia | Fabiola Speziale | Sicilia | Federica Ciocci | Sardegna | | 2014 | Clarissa Marchese | Sicilia | Sara Nervo | Veneto | Giulia Salemi | Emilia-Romagna | | 2015 | Alice Sabatini | Lazio | Letizia Moschin | Veneto | Vincenza Botti | Campania | | 2016 | Rachele Risaliti | Toscana | Paola Torrente | Campania | Silvia Lavarini | Veneto | | 2017 | Alice Rachele Arlanch | Trentino-Alto Adige | Laura Codén | Veneto | Samira Lui | Friuli Venezia Giulia | | 2018 | Carlotta Maggiorana | Marche | Fiorenza D'Antonio | Campania | Chiara Bordi | Lazio | | 2019 | Carolina Stramare | Lombardia | Serena Petralia | Sicilia | Sevmi Tharuka Fernando | Veneto | | 2020 | Martina Sambucini | Lazio | Beatrice Scolletta | Lazio | Alice Leone | Liguria | | 2021 | Zeudi Di Palma | Campania | Gabriella Bagnasco | Basilicata | Lorena Tonacci | Campania | | 2022 | Lavinia Abate | Lazio | Carolina Vinci | Sardegna | Virginia Cavalieri | Emilia-Romagna | | 2023 | Francesca Bergesio | Piemonte | Veronica Lasagna | Lombardia | Siria Pozzi | Sardegna | ### Provenienza delle vincitrici Di seguito le regioni in cui erano residenti le vincitrici al momento dell'elezione. | Titoli | Regione | Anni delle vittorie | | - | - | - | | 13 | Lazio | 1950, 1951, 1952, 1953, 1958, 1967, 1971, 1972, 1993, 2000, 2015, 2020, 2022 | | 11 | Lombardia | 1940, 1941, 1947, 1956, 1960, 1965, 1978, 1982, 1985, 1990, 2019 | | 11 | Sicilia | 1954, 1966, 1976, 1977, 1988, 1995, 2003, 2008, 2012, 2013, 2014 | | 6 | Veneto | 1957, 1964, 1989, 1992, 2002, 2007 | | 5 | Piemonte | 1939, 1983, 2004, 2005, 2023 | | 5 | Toscana | 1946, 1973, 1980, 1996, 2016 | | 5 | Calabria | 1955, 1968, 1997, 2009, 2011 | | 5 | Friuli-Venezia Giulia | 1948, 1970, 1974, 1984, 1987 | | 4 | Campania | 1959, 1986, 2001, 2021 | | 4 | Marche | 1949, 1969, 1981, 2018 | | 2 | Emilia-Romagna | 1991, 1998 | | 2 | Trentino-Alto Adige | 2006, 2017 | | 2 | Umbria | 1962, 2010 | | 2 | Sardegna | 1963, 1994 | | 2 | Liguria | 1961, 1975 | | 1 | Puglia | 1999 | | 1 | Abruzzo | 1979 | Ad oggi la Basilicata, il Molise e la Valle D'Aosta sono le uniche regioni che non hanno mai visto vincitrice della kermesse una propria ragazza. ## Titoli speciali Nel corso delle edizioni di Miss Italia, sono state consegnate anche altre prestigiose fasce. Le più antiche sono: Miss Cinema, Miss Eleganza e Miss Sorriso. Di seguito le titolate anno per anno. | Anno | Miss Cinema | Miss Cinema | Miss Eleganza | Miss Eleganza | Miss Sorriso | Miss Sorriso | | - | - | - | - | - | - | - | | Anno | Nome | Regione | Nome | Regione | Nome | Regione | | 1946 | Titolo creato nel 1949 | Titolo creato nel 1949 | Titolo creato nel 1950 | Titolo creato nel 1950 | Anna Vignali Tina De Mola | ― | | 1947 | Titolo creato nel 1949 | Titolo creato nel 1949 | Titolo creato nel 1950 | Titolo creato nel 1950 | Bianca Maria Reina | Lombardia | | 1948 | Titolo creato nel 1949 | Titolo creato nel 1949 | Titolo creato nel 1950 | Titolo creato nel 1950 | Renata Ferro | Liguria | | 1949 | Non eletta | Non eletta | Thea Pagnello | Toscana | Paola Sasso | Liguria | | 1950 | Liliana Cardinale | Lombardia | Sofia Scicolone | ― | Anna Maria Rossi | Lazio | | 1951 | Giovanna Mazzotti | Emilia-Romagna | Non assegnato | Non assegnato | Non assegnato | Non assegnato | | 1952 | Lyla Rocco | Lazio | Non assegnato | Non assegnato | Non assegnato | Non assegnato | | 1953 | Nadia Bianchi | Lazio | Non assegnato | Non assegnato | Non assegnato | Non assegnato | | 1954 | Wandisa Guida | Puglia | Non assegnato | Non assegnato | Non assegnato | Non assegnato | | 1955 | Bruna Cumar | Veneto | Non assegnato | Non assegnato | Non assegnato | Non assegnato | | 1956 | Rosalba Neri | Emilia-Romagna | Non assegnato | Non assegnato | Non assegnato | Non assegnato | | 1957 | Milena Zini | Emilia-Romagna | Non assegnato | Non assegnato | Non assegnato | Non assegnato | | 1958 | Non eletta | Non eletta | | Non assegnato | Non assegnato | Non assegnato | Non assegnato | | 1959 | Ileana Capurso | Liguria | Non assegnato | Non assegnato | Non assegnato | Non assegnato | | 1960 | Non assegnato | Non assegnato | Evi Rigano | ― | Non assegnato | Non assegnato | | 1961 | Non assegnato | Non assegnato | Marina Crovato | Campania | Non assegnato | Non assegnato | | 1962 | Mariolina Carreri | Lombardia | Non assegnato | Non assegnato | Rosetta Bergamonti | Lombardia | | 1963 | Marina Fava | Emilia-Romagna | Anna Maria De Melgazzi | Toscana | Agata Fiori | Lazio | | 1964 | Delia Boccardo | Lazio | Claudia Lange | Lazio | Mirella Colombo | Puglia | | 1965 | Gilda Giuffrida | Piemonte | Ennia Rossetto | ― | Non assegnato | Non assegnato | | 1966 | Luciana Vincenzi | Lazio | Paola Rossi | Veneto | Non assegnato | Non assegnato | | 1967 | Lorenza Guerrieri | Lazio | Tamara Baroni | Emilia-Romagna | Non assegnato | Non assegnato | | 1968 | Eleonora Minotto | Piemonte | Non assegnato | Non assegnato | | Non assegnato | Non assegnato | | 1969 | Ester Guidi | Emilia-Romagna | Carla Embcke | Lazio | Non assegnato | Non assegnato | | 1970 | Diana Scapolan | Lombardia | Marika Depoi | Lombardia | Non assegnato | Non assegnato | | 1971 | Nadia Coccoli | Lombardia | Giorgia Calò | Valle d'Aosta | Non assegnato | Non assegnato | | 1972 | Renata Cena | Valle d'Aosta | Non assegnato | Non assegnato | | Non assegnato | Non assegnato | | 1973 | Monica Santorsola | Puglia | Roberta Fedeli | Lazio | Non assegnato | Non assegnato | | 1974 | Maria Pia Liotta | Calabria | Ileana Caravati | Lombardia | Non assegnato | Non assegnato | | 1975 | Patrizia Garganese | Puglia | Daniela Tolloy | Lombardia | Non assegnato | Non assegnato | | 1976 | Annie Papa | Campania | Giuliana Storchi | Liguria | Non assegnato | Non assegnato | | 1977 | Tea Mihich | Veneto | Elvira Puglisi | Sicilia | Non assegnato | Non assegnato | | 1978 | Ramona Dell'Abate | Piemonte | Daniela Palma | Veneto | Non assegnato | Non assegnato | | 1979 | Laura Lega | Liguria | Roberta Tozzi | Abruzzo | Non assegnato | Non assegnato | | 1980 | Stefania Fantini | Sardegna | Sofia Terpin | Friuli-Venezia Giulia | Non assegnato | Non assegnato | | 1981 | Rita Catania | Lombardia | Ivana Gianfredi | Piemonte | Non assegnato | Non assegnato | | 1982 | Selena Mastroianni | Abruzzo | Raffaella Malinconico | Puglia | Non assegnato | Non assegnato | | 1983 | Giusy Ravizza | Lombardia | Carla Di Martino | Piemonte | Non assegnato | Non assegnato | | 1984 | Emi Nava | Lombardia | Fabrizia La Femina | Lazio | Non assegnato | Non assegnato | | 1985 | Alessandra Carella | Campania | Paola Ducci | Lazio | Non assegnato | Non assegnato | | 1986 | Barbara Borghesi | Lombardia | Helena Sanson | Valle d'Aosta | Non assegnato | Non assegnato | | 1987 | Sonia Silvestri | Veneto | Michela Rocco di Torrepadula | Friuli-Venezia Giulia | Non assegnato | Non assegnato | | 1988 | Viviana Natale | Sicilia | Simona Donalisio | Piemonte | Non assegnato | Non assegnato | | 1989 | Anna Falchi | Marche | Serena Portoghese | Basilicata | Non assegnato | Non assegnato | | 1990 | Livia Galeotti | Umbria | Mariella Bellanova | Lombardia | Non assegnato | Non assegnato | | 1991 | Gioia Mariotti | Toscana | Rosy Morghese | Lombardia | Non assegnato | Non assegnato | | 1992 | Marica Coco | Sicilia | Maria Rosaria Rizzi | Basilicata | Patrizia Deitos | Emilia-Romagna | | 1993 | Erika Rossi | Toscana | Arianna David | Lazio | Marisa Cambriani | Friuli-Venezia Giulia | | 1994 | Stefania Del Zotto | Lazio | Giorgia Di Stefano | Umbria | Claudia Parisi | Liguria | | 1995 | Valentina Pace | Lazio | Anna Valle | Sicilia | Lisa Gritti | Veneto | | 1996 | Denny Méndez | Toscana | Maria Mazza | Campania | Non assegnato | Non assegnato | | 1997 | Mara Carfagna | Campania | Tanja Lorenzi | Trentino-Alto Adige | Non assegnato | Non assegnato | | 1998 | Martina Ceschi | Trentino-Alto Adige | Ilaria Spada | Lazio | Non assegnato | Non assegnato | | 1999 | Manila Nazzaro | Puglia | Samantha Meo | Lazio | Rosa De Santis | Campania | | 2000 | Elisa Isoardi | Piemonte | Pamela Zichichi | Lombardia | Daniela Aparecida Ganzella | Emilia-Romagna | | 2001 | Sara Cardillo | Campania | Lucina Campisi | Sicilia | Lara Basso | Lazio | | 2002 | Manuela Esposito | Campania | Carla Duraturo | Campania | Valentina Tisci | Lazio | | 2003 | Laura Prostamo | Lombardia | Debora Salvalaggio | Lazio | Francesca Chillemi | Sicilia | | 2004 | Chiara Perino | Piemonte | Roberta D'Amato | Lazio | Rita Russo | Campania | | 2005 | Vera Santagata | Lombardia | Sara Crisci | Campania | Claudia Fiorentini | Umbria | | 2006 | Elisa Silvestrin | Veneto | Linda Morselli | Lombardia | Ylenia De Valeri | Lazio | | 2007 | Micol Del Gaudio | Liguria | Federica Di Bartolo | Lazio | Non assegnato | Non assegnato | | 2008 | Miriam Leone | Sicilia | Sabrina Cereseto | Lombardia | Margherita Diffido | Campania | | 2009 | Claudia Loy | Lazio | Giulia Luchi | Toscana | Letizia Bacchiet | Veneto | | 2010 | Silvia Mazzieri | Toscana | Giulia Di Quinzo | Abruzzo | Non assegnato | Non assegnato | | 2011 | Mara Dall'Armellina | Veneto | Maria Ludovica Perissinotto | Abruzzo | Sara Izzo | Lazio | | 2012 | Ludovica Frasca | Campania | Rossella Trovato | Campania | Chiara Carlini | Lazio | | 2013 | Giulia Arena | Sicilia | Giulia Masotti | Lombardia | Non assegnato | Non assegnato | | 2014 | Rosaria Deborah Alex Cerlino | Campania | Rosaria Aprea | Campania | Elisa Piazza Spessa | Lombardia | | 2015 | Alice Sabatini | Lazio | Chiara Giuffrida | Sicilia | Francesca Busti | Toscana | | 2016 | Adele Sammartino | Campania | Chiara Esposito | Sicilia | Alessia Prete | Piemonte | | 2017 | Francesca Ena | Sardegna | Martina Bassi | Lombardia | Adelaide Compagno | Sicilia | | 2018 | Martina Iacomelli | Toscana | Giulia Auer | Trentino-Alto Adige | Marta Murru | Liguria | | 2019 | Cosmary Fasanelli | Puglia | Myriam Melluso | Calabria | Sevmi Tharuka Fernando | Veneto | | 2020 | Titoli non assegnati | Titoli non assegnati | Titoli non assegnati | Titoli non assegnati | Titoli non assegnati | Titoli non assegnati | | 2021 | Titoli non assegnati | Titoli non assegnati | Titoli non assegnati | Titoli non assegnati | Titoli non assegnati | Titoli non assegnati | | 2022 | Carolina Vinci | Sardegna | Lavinia Abate | Lazio | Anna Tosoni | Veneto | | 2023 | Luna Mariasole Meneguzzo | Veneto | Chiara Viscillo | Puglia | Alice Galante | Emilia-Romagna | ## Organizzazione | Edizione | Periodo | Periodo | Sede | Organizzatore | Conduttore | Conduttore | Conduttore | | - | - | - | - | - | - | - | - | | Edizione | Inizio | Fine | Sede | Organizzatore | Conduttore | Conduttore | Conduttore | | 1ª | 1939 | 1939 | Concorso svoltosi per corrispondenza | Dino Villani | Concorso svoltosi per corrispondenza | Concorso svoltosi per corrispondenza | Concorso svoltosi per corrispondenza | | 2ª | 1940 | 1940 | | Concorso svoltosi per corrispondenza | Dino Villani | Concorso svoltosi per corrispondenza | Concorso svoltosi per corrispondenza | Concorso svoltosi per corrispondenza | | 3ª | 1941 | 1941 | | Concorso svoltosi per corrispondenza | Dino Villani | Concorso svoltosi per corrispondenza | Concorso svoltosi per corrispondenza | Concorso svoltosi per corrispondenza | | 4ª | settembre 1946 | settembre 1946 | Stresa | Dino Villani | Corrado | Corrado | Corrado | | 5ª | 28 settembre 1947 | 28 settembre 1947 | | Stresa | Dino Villani | Corrado | Corrado | Corrado | | 6ª | 26 settembre 1948 | 27 settembre 1948 | Stresa | Dino Villani | Corrado | Corrado | Corrado | | 7ª | 25 settembre 1949 | 25 settembre 1949 | | Stresa | Dino Villani | Corrado | Corrado | Corrado | | 8ª | 3 settembre 1950 | 3 settembre 1950 | Salsomaggiore Terme | Dino Villani | Corrado | Corrado | Corrado | | 9ª | 19 settembre 1951 | 23 settembre 1951 | Sanremo | Dino Villani | Corrado | Corrado | Corrado | | 10ª | 21 settembre 1952 | 21 settembre 1952 | Merano | Dino Villani | Nunzio Filogamo | Nunzio Filogamo | Nunzio Filogamo | | 11ª | 26 dicembre 1953 | 27 dicembre 1953 | Cortina d'Ampezzo | Dino Villani | Corrado | Corrado | Corrado | | 12ª | 6 settembre 1954 | 7 settembre 1954 | Rimini | Dino Villani | Corrado | Corrado | Corrado | | 13ª | 5 settembre 1955 | 6 settembre 1955 | Rimini | Dino Villani | Corrado | Corrado | Corrado | | 14ª | 28 agosto 1956 | 30 agosto 1956 | Rimini | Dino Villani | Corrado | Corrado | Corrado | | 15ª | 31 agosto 1957 | 3 settembre 1957 | Pescara | Dino Villani | Corrado | Corrado | Corrado | | 16ª | 4 ottobre 1958 | 6 ottobre 1958 | Stresa | Dino Villani | Corrado | Corrado | Corrado | | 17ª | 28 agosto 1959 | 30 agosto 1959 | Ischia | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | | 18ª | 10 settembre 1960 | 11 settembre 1960 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani | Renato Tagliani | Renato Tagliani | Renato Tagliani | | 19ª | 3 settembre 1961 | 3 settembre 1961 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | | 20ª | 2 settembre 1962 | 2 settembre 1962 | | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | | 21ª | 1º settembre 1963 | 1º settembre 1963 | | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | | 22ª | 6 settembre 1964 | 6 settembre 1964 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani | Corrado | Corrado | Corrado | | 23ª | 3 settembre 1965 | 5 settembre 1965 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | | 24ª | 3 settembre 1966 | 4 settembre 1966 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | | 25ª | 2 settembre 1967 | 3 settembre 1967 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | | 26ª | 30 agosto 1968 | 1º settembre 1968 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | | 27ª | 30 agosto 1969 | 31 agosto 1969 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | | 28ª | 29 agosto 1970 | 30 agosto 1970 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani | Mike Bongiorno | Mike Bongiorno | Mike Bongiorno | | 29ª | 28 agosto 1971 | 29 agosto 1971 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | | 30ª | 26 agosto 1972 | 27 agosto 1972 | Vibo Valentia | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | | 31ª | 25 agosto 1973 | 26 agosto 1973 | Vibo Valentia | Enzo Mirigliani | Mike Bongiorno | Mike Bongiorno | Mike Bongiorno | | 32ª | 5 settembre 1974 | 8 settembre 1974 | Reggio Calabria | Enzo Mirigliani | Daniele Piombi | Gabriella Farinon | Gabriella Farinon | | 33ª | 28 agosto 1975 | 31 agosto 1975 | Martina Franca | Enzo Mirigliani | Mike Bongiorno | Mike Bongiorno | Mike Bongiorno | | 34ª | 5 settembre 1976 | 5 settembre 1976 | Diamante, Praia a Mare e Scalea | Enzo Mirigliani | Pippo Baudo | Pippo Baudo | Pippo Baudo | | 35ª | 4 settembre 1977 | 4 settembre 1977 | Palmi, Siderno e Sant'Eufemia d'Aspromonte | Enzo Mirigliani | Alberto Lupo | Sebastian | Sebastian | | 36ª | 4 settembre 1978 | 4 settembre 1978 | Reggio Emilia | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | Enzo Mirigliani | | 37ª | 2 settembre 1979 | 2 settembre 1979 | Viareggio | Enzo Mirigliani | Corrado | Corrado | Corrado | | 38ª | 30 agosto 1980 | 30 agosto 1980 | Gallio | Enzo Mirigliani | Andrea Giordana | Andrea Giordana | Andrea Giordana | | 39ª | 6 settembre 1981 | 6 settembre 1981 | Formia | Enzo Mirigliani | Andrea Giordana | Andrea Giordana | Andrea Giordana | | 40ª | 27 agosto 1982 | 29 agosto 1982 | Sanremo | Enzo Mirigliani | Memo Remigi | Patrizia Rossetti | Patrizia Rossetti | | 41ª | 26 agosto 1983 | 28 agosto 1983 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani | Ettore Andenna | Milly Carlucci | Michele Gammino | | 42ª | 31 agosto 1984 | 2 settembre 1984 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani | Andrea Giordana | Andrea Giordana | Andrea Giordana | | 43ª | 30 agosto 1985 | 1º settembre 1985 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani | Andrea Giordana | Amanda Lear | Amanda Lear | | 44ª | 29 agosto 1986 | 31 agosto 1986 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani | Corrado Tedeschi | Marco Columbro | Marco Columbro | | 45ª | 3 settembre 1987 | 5 settembre 1987 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani | Andrea Giordana | Dan Peterson | Ezio Greggio | | 45ª | Rielezione: 4 ottobre 1987 | Rielezione: 4 ottobre 1987 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani | Narciso Parigi | Narciso Parigi | Narciso Parigi | | 46ª | 1º settembre 1988 | 3 settembre 1988 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | | 47ª | 2 settembre 1989 | 2 settembre 1989 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani e Patrizia Mirigliani | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | | 48ª | 1º settembre 1990 | 1º settembre 1990 | | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani e Patrizia Mirigliani | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | | 49ª | 6 settembre 1991 | 7 settembre 1991 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani e Patrizia Mirigliani | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | | 50ª | 9 settembre 1992 | 12 settembre 1992 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani e Patrizia Mirigliani | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | | 51ª | 3 settembre 1993 | 4 settembre 1993 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani e Patrizia Mirigliani | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | | 52ª | 2 settembre 1994 | 3 settembre 1994 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani e Patrizia Mirigliani | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | | 53ª | 30 agosto 1995 | 2 settembre 1995 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani e Patrizia Mirigliani | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | | 54ª | 5 settembre 1996 | 7 settembre 1996 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani e Patrizia Mirigliani | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | | 55ª | 4 settembre 1997 | 6 settembre 1997 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani e Patrizia Mirigliani | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | | 56ª | 4 settembre 1998 | 6 settembre 1998 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani e Patrizia Mirigliani | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | | 57ª | 3 settembre 1999 | 5 settembre 1999 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani e Patrizia Mirigliani | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | | 58ª | 6 settembre 2000 | 11 settembre 2000 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani e Patrizia Mirigliani | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | | 59ª | 6 settembre 2001 | 10 settembre 2001 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani e Patrizia Mirigliani | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | | 60ª | 5 settembre 2002 | 9 settembre 2002 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani e Patrizia Mirigliani | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | | 61ª | 11 settembre 2002 | 15 settembre 2002 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani e Patrizia Mirigliani | Carlo Conti | Carlo Conti | Carlo Conti | | 62ª | 15 settembre 2004 | 19 settembre 2004 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani e Patrizia Mirigliani | Carlo Conti | Carlo Conti | Carlo Conti | | 63ª | 15 settembre 2004 | 19 settembre 2004 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani e Patrizia Mirigliani | Carlo Conti | Carlo Conti | Carlo Conti | | 64ª | 18 settembre 2006 | 22 settembre 2006 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani e Patrizia Mirigliani | Carlo Conti | Carlo Conti | Carlo Conti | | 65ª | 20 settembre 2007 | 24 settembre 2007 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani e Patrizia Mirigliani | Mike Bongiorno | Loretta Goggi | Loretta Goggi | | 66ª | 9 settembre 2008 | 13 settembre 2008 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani e Patrizia Mirigliani | Carlo Conti | Carlo Conti | Carlo Conti | | 67ª | 12 settembre 2009 | 14 settembre 2009 | Salsomaggiore Terme | Enzo Mirigliani e Patrizia Mirigliani | Milly Carlucci | Milly Carlucci | Milly Carlucci | | 68ª | 11 settembre 2010 | 13 settembre 2010 | Salsomaggiore Terme | Patrizia Mirigliani | Milly Carlucci | Emanuele Filiberto di Savoia | Emanuele Filiberto di Savoia | | 69ª | 18 settembre 2011 | 19 settembre 2011 | Montecatini Terme | Patrizia Mirigliani | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | | 70ª | 9 settembre 2012 | 10 settembre 2012 | | Patrizia Mirigliani | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | Fabrizio Frizzi | | 71ª | 27 ottobre 2013 | 27 ottobre 2013 | Jesolo | Patrizia Mirigliani | Massimo Ghini | Cesare Bocci | Francesca Chillemi | | 72ª | 14 settembre 2014 | 14 settembre 2014 | Jesolo | Patrizia Mirigliani | Simona Ventura | Simona Ventura | Simona Ventura | | 73ª | 20 settembre 2015 | 20 settembre 2015 | | Jesolo | Patrizia Mirigliani | Simona Ventura | Simona Ventura | Simona Ventura | | 74ª | 10 settembre 2016 | 10 settembre 2016 | Jesolo | Patrizia Mirigliani | Francesco Facchinetti | Francesco Facchinetti | Francesco Facchinetti | | 75ª | 9 settembre 2017 | 9 settembre 2017 | | Jesolo | Patrizia Mirigliani | Francesco Facchinetti | Francesco Facchinetti | Francesco Facchinetti | | 76ª | 17 settembre 2018 | 17 settembre 2018 | Milano | Patrizia Mirigliani | Francesco Facchinetti | Diletta Leotta | Diletta Leotta | | 77ª | 6 settembre 2019 | 6 settembre 2019 | Jesolo | Patrizia Mirigliani | Alessandro Greco | Alessandro Greco | Alessandro Greco | | 78ª | 14 dicembre 2020 | 14 dicembre 2020 | Roma | Patrizia Mirigliani | Alessandro Greco | Margherita Praticò | Margherita Praticò | | 79ª | 13 febbraio 2022 | 13 febbraio 2022 | Venezia | Patrizia Mirigliani | Alessandro Di Sarno | Elettra Lamborghini | Carolina Stramare | | 80ª | 21 dicembre 2022 | 21 dicembre 2022 | Roma | Patrizia Mirigliani | Salvo Sottile | Salvo Sottile | Salvo Sottile | | 81ª | 8 novembre 2023 | 11 novembre 2023 | Salsomaggiore Terme | Patrizia Mirigliani | Jo Squillo | Jo Squillo | Jo Squillo | ## Trasmissione ### Serate televisive e social * 1979-1992 e 2013-2023 - Serata unica * 1993-1994 e 2011-2012 - Due serate * 1995-1999 e 2009-2010 - Tre serate * 2000-2008 - Quattro serate ### Ascolti I risultati elencati si riferiscono alla serata finale del concorso. | Anno | Telespettatori | Ascolti | Canale | Canale | | - | - | - | - | - | | 1991 | 7 077 000 | 39,39% | Rai 1 | Rai 1 | | 1993 | 7 360 000 | – | Rai 1 | Rai 1 | | 1994 | 8 738 000 | 47,46% | Rai 1 | Rai 1 | | 1997 | 8 852 000 | 52,16% | Rai 1 | Rai 1 | | 1998 | 9 400 000 | – | Rai 1 | Rai 1 | | 1999 | 10 677 000 | 55,7% | Rai 1 | Rai 1 | | 2000 | 11 998 000 | 51,29% | Rai 1 | Rai 1 | | 2005 | 9 281 000 | 47,04% | Rai 1 | Rai 1 | | 2006 | 7 389 000 | 37,50% | Rai 1 | Rai 1 | | 2007 | 6 222 000 | 32,57% | Rai 1 | Rai 1 | | 2008 | 5 600 000 | 34,72% | Rai 1 | Rai 1 | | 2009 | 5 252 000 | 28,13% | Rai 1 | Rai 1 | | 2010 | 5 678 000 | 29,00% | Rai 1 | Rai 1 | | 2011 | 5 024 000 | 25,93% | Rai 1 | Rai 1 | | 2012 | 4 944 000 | 24,39% | Rai 1 | Rai 1 | | 2013 | 937 000 | 5,51% | LA7 | LA7 | | 2014 | 1 213 000 | 7,22% | LA7 | LA7 | | 2015 | 965 000 | 5,78% | LA7 | LA7 | | 2016 | 998 000 | 6,99% | LA7 | LA7 | | 2017 | 1 104 000 | 7,74% | LA7 | LA7 | | 2018 | 802 000 | 5,77% | LA7 | LA7 | | 2019 | 2 679 000 | 19,58% | Rai 1 | Rai 1 | | 2020 | In onda solo su internet | In onda solo su internet | YouTube | Facebook | | 2021 | In onda solo su internet | In onda solo su internet | Helbiz Live | Helbiz Live | | 2022 | In onda solo su internet | In onda solo su internet | YouTube | Facebook | | 2023 | In onda solo su internet | In onda solo su internet | Sito ufficiale | Sito ufficiale |
1,229,728
https://it.wikipedia.org/wiki/Snap%21_%28album%29
Snap! (album)
# Snap! (album) Snap! è una raccolta dei The Jam pubblicata nel 1983, un anno dopo lo scioglimento del gruppo. Il doppio album include tutti i 16 singoli della band, più i B Side, tracce di album e rarità. I primi dischi venduti contenevano anche un terzo disco contenente un live dalla Wembley Arena del 1982. Nel 2006 è uscita per la prima volta la versione in CD, con il nome di Compact Snap!, contenente solo 21 delle 29 tracce. ## Tracce ### Disco 1 * In the City * Away from the Numbers * All Around the World * The Modern World (Single Version) * News of the World * Billy Hunt * English Rose * Mr. Clean * David Watts (Single Mix) * 'A' Bomb in Wardour Street (Single Version) * Down in the Tube Station at Midnight (Single Edit) * Strange Town * The Butterfly Collector * When You're Young * Smithers-Jones (Single Version) * Thick as Thieves ### Disco 2 * The Eton Rifles (Single Edit) * Going Underground * Dreams of Children (US Edit) * That's Entertainment (Demo version) * Start! (Single Version) * Man in the Cornershop * Funeral Pyre (Remixed Version) * Absolute Beginners * Tales from the Riverbank * Town Called Malice * Precious (Single Edit) * The Bitterest Pill (I Ever Had to Swallow) * Beat Surrender ### Disco 3 * Move On Up (Live at Wembley Arena) * Get Yourself Together (Live at Wembley Arena) * The Great Depression (Live at Wembley Arena) * But I'm Different Now (Live at Wembley Arena) ## Formazione * Paul Weller - voce, chitarra * Bruce Foxton - basso * Rick Buckler - batteria
9,782,526
https://it.wikipedia.org/wiki/%C3%81ngel_Acevedo_%28wrestler%29
Ángel Acevedo (wrestler)
# Ángel Acevedo (wrestler) Ángel Acevedo, noto con lo pseudonimo The Cuban Assassin (San Juan, 27 gennaio 1941), è un ex wrestler portoricano. Lottò principalmente nelle federazioni Atlantic Grand Prix Wrestling, World Wrestling Council e Stampede Wrestling. ## Inizi Ángel Acevedo nacque il 27 gennaio 1941 a Porto Rico, da madre portoricana e padre cubano. La sua famiglia si trasferì a Cuba quando Acevedo aveva sette mesi. A scuola praticò la lotta studentesca e il pugilato, diventando anche professionista dopo il diploma. In seguito si trasferì in Florida e cominciò ad allenarsi per diventare un wrestler professionista. ## Vita privata Dal primo matrimonio di Acevedo nacquero un figlio e una figlia, e il maschio Richie seguì le orme del padre nel wrestling lottando per molti anni come Cuban Assassin #2, e poi Cuban Assassin Jr. nella AGPW. Successivamente Acevedo si risposò una volta trasferitosi in Canada, ed ebbe altri due figli con la seconda moglie. ## Titoli e riconoscimenti * Atlantic Grand Prix Wrestling * AGPW North American Tag Team Championship (8) – con Carpetbagger (1), Goldie Rogers (1), Bobby Bass (1), Raul Castro (1), Sweet Daddy Siki (1), Leo Burke (2), Gerry Morrow (1) * Canadian Wrestling Hall of Fame * Classe del 2012 * Stampede Wrestling * Stampede Wrestling International Tag Team Championship (6) - con Cuban Assassin #2 (1), Norman Frederick Charles III (1), Francisco Flores (1), Wayne Ferris (1), Jerry Morrow (2) * World Wrestling Council * NWA North American Tag Team Championship (1) – con Jerry Morow * WWC Caribbean Tag Team Championship (3) – con Jerry Morrow (2), Ron Starr (1) * WWC World Tag Team Championship (2) – con Jerry Morrow (1) e Ron Starr (1)
9,430,476
https://it.wikipedia.org/wiki/Rocca_Provana
Rocca Provana
# Rocca Provana La Rocca Provana di La Cassa, chiamata dai locali in piemontese Torasa, è il castello di origine medievale che sorge sulla sommità della collina che sovrasta l'antico insediamento del Basso di La Cassa. Il primitivo castello fu costruito per volere dei Visconti di Baratonia nell'XI secolo, i quali poi lo vendettero ai Provana di Carignano che lo ampliarono costruendo la rocca tutt'oggi visibile. ## Storia Il primitivo castello di Cacia fu costruito dai Visconti di Baratonia, signori del feudo dall'XI secolo, successivamente al 1083, esso si trovava sulla sommità della collina dove oggi restano solo i ruderi dell'antica torre, restaurata ed adibita a campanile in seguito agli attacchi di Amedeo VI di Savoia al castello di Baratonia, tra il 1356 e il 1359. Nel 1358 il castello venne acquistato dai Provana di Carignano, in cambio del feudo di Coazze, e fu costruita la rocca che può essere fatta risalire al 1360-1370. Il nuovo castello era composto da una struttura muraria quadrangolare, tre torri semicilindriche e una torre più alta circolare, un cortile, una cisterna per la raccolta dell'acqua piovana, una cella, un cammino di ronda e una parte coperta divisa in vari locali. Inoltre era presente una seconda cinta muraria che circondava l'intera sommità del colle compresi il campanile e l'antico castello. La strada arrivava dal borgo sottostante fino ad un recinto esterno rifugio per la popolazione e la torre, un primo fossato, la zona dove erano situati i locali di servizio, chiamata dai Catasti "Sitto del castello", un secondo fossato e la rocca dove un funzionario amministrava il feudo. Nell'insieme, dunque, si trattava di un castello complesso seppur di piccole dimensioni. Il castello viene in parte danneggiato durante le lotte franco-spagnole, tra il 1554-1558, durante le quali furono definitivamente demoliti i castelli di Baratonia e Givoletto. Nel 1576 il feudo viene venduto ai Ferrero, che riparano il castello interno e il terrapieno esterno, citato nel catasto del 1593 come "barbacana": un terrapieno costruito verso ovest. Tra il 1700 e il 1703 il castello viene riparato numerose volte ed alla torre esterna viene aggiunta una nuova cella campanaria. Già dal 1709 il castello è forse abbandonato, ma descritto ancora come integro, ma dal 1745 cade progressivamente in rovina. Nel 1873 viene abbattuto il campanile per riutilizzarne i materiali per nuove costruzioni nella Borgata Giordanino, dove vengono trasferite le sedi comunale e parrocchiale: d'ora in avanti il castello verrà comunemente chiamato "Torasa".
172,623
https://it.wikipedia.org/wiki/Aiglun_%28Alpi_Marittime%29
Aiglun (Alpi Marittime)
# Aiglun (Alpi Marittime) Aiglun (Aiglun anche in italiano) è un comune francese di 92 abitanti situato nel dipartimento delle Alpi Marittime nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra. I suoi abitanti sono chiamati aiglenois in francese ed aiglenesi in italiano. ## Geografia fisica Aiglun è un villaggio dell'alto paese grassese - l'Alto Paese di Grasse, in italiano Grassa - ed è situato nel centro-ovest delle Alpi Marittime, 20 km a nord di Grasse ed 11 km a sud di Puget-Théniers. Il comune è servito dalla strada dipartimentale RD10 che l'attraversa da est ad ovest. Le sommità principali del comune sono il Mont Saint-Martin a 1.258 metri ed una cima secondaria del Pic de Fourneuby a 1.541 metri d'altezza. Il comune è servito dalla linea numero 430 della rete "Sillages" (Vascogne - Saint-Auban). ## Origini del nome Il nome del comune appare per la prima volta nei testi storici verso il 1200 sotto la forma Ayglezuni, che è costituita dalla parola latina Aquila, in francese "Aigle", e dal termine gallico "dunum", equivalente ad altezza, per cui significherebbe l'altura dell'aquila, da cui deriva il toponimo attuale di Aiglun. ## Storia In una charta del 1039, l'abbazia di San Vittore di Marsiglia riceve dei beni situati ad Aiglun. Non si trovano in seguito citazioni di Aiglesunum o di Aigledunum almeno fino al XIII secolo. Isnardo di Bar, della Casa di Grassa, commendatario dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, priore di Capua, Gran Siniscalco di Provenza, ha ricevuto dalla regina Giovanna I di Napoli, della Casa d'Angiò, contessa di Provenza e di Forcalquier, in ricompensa dei suoi servizi, le terre di Le Mas e di Aiglun, il 7 luglio 1348. Egli ha fatto poi donazione della terra d'Aiglun a suo cugino "Pons de Les Ferres", il 18 maggio 1349. La famiglia di Grasse perdé provvisoriamente i suoi feudi nella contea di Nizza, al momento della dedizione del contado nizzardo alla Savoia, poiché essa è rimasta fedele ai conti di Provenza. Nel 1388, il villaggio d'Aiglun si ritrova sotto la protezione plurisecolare, dalla fine del XIV secolo alla metà del XVIII secolo, della Casa Savoia, come il resto della regione orientale della Contea di Provenza, in occasione della Dedizione del Contado di Nizza alla Contea di Savoia il 28 settembre 1388, formando così le "Terre nuove di Provenza", che divengono la contea di Nizza nel 1526. Aiglun appartiene poi dal 1416 al Ducato di Savoia, sotto il Conte Amedeo VIII, divenuto Duca in quell'anno, ed infine il paese entra a far parte, per circa mezzo secolo, del regno di Sardegna nel 1720. La famiglia di Grassa vende il feudo d'Aiglun ai fratelli Giorgio e Claudio Malopera nel 1562. I fratelli Vincenzo e Bartolomeo Caissotti acquisirono i feudi di Le Mas e d'Aiglun nel 1584. Il feudo d'Aiglun passa in seguito ai Fabri nel 1634, ai Claretti nel 1670, ai Bonetto nel 1673, ai Bianchi di San Salvatore nel 1754. Al tempo del Trattato di Torino del 24 marzo 1760, il paese diviene francese, poiché il Regno di Francia e quello di Piemonte-Sardegna procedettero ad alcune rettificazioni di frontiera e di conseguenza ha luogo uno scambio di territori. Il feudo ritorna alla Corona francese ed il comune dipende allora della vicaria di Grasse. Nel 1790, al momento della creazione dei dipartimenti, il villaggio fa parte del dipartimento del Varo. Con l'annessione della contea di Nizza alla Francia nel 1860, il comune di Aiglun, con l'insieme del circondario (arrondissement) di Grasse, è riunito al nuovo dipartimento delle Alpi Marittime il 23 giugno 1860. ### Simboli Lo stemma del comune di Aiglun è un "blasone d'azzurro all'aquila d'argento impiedante un pesce del medesimo (colore)". ## Società ### Evoluzione demografica Abitanti censiti ## Sport Il comune d'Aiglun è conosciuto dagli scalatori per le sue ripide pareti, alte più di 200 metri, che offrono itinerari di alta difficoltà. La "Paroi Dérobée" (Parete Derubata) è la più conosciuta, con grandi vie come Alì Babà od i "Quaranta Ladroni". La Chiusa d'Aiglun è ugualmente apprezzata dagli "amatori" della canoa estrema.
9,824,357
https://it.wikipedia.org/wiki/Football_League_Championship_2023-2024
Football League Championship 2023-2024
# Football League Championship 2023-2024 La Football League Championship 2023-2024 è la 121ª edizione del campionato inglese di calcio di seconda divisione, la trentatreesima con i play-off e a 24 squadre. La regular season, è cominciata il 4 agosto 2023 e terminerà il 4 maggio 2024, a cui seguirà la fase finale che si concluderà con la finale dei play-off. ## Avvenimenti ### Cambiamenti di squadra dalla scorsa stagione **Dalla Championship** Promosse in Premier League * Burnley * Sheffield Utd * Luton Town Retrocesse in League One * Wigan * Blackpool * Reading **In Championship** Retrocesse dalla Premier League * Southampton * Leeds Utd * Leicester City Promosse dalla League One * Plymouth * Ipswich Town * Sheffield Wednesday ## Squadre partecipanti | Squadra | Stagione | Città | Stadio | Stagione precedente | | - | - | - | - | - | | Birmingham City | dettagli | Birmingham | St Andrew's Stadium | 17° in Football League Championship | | Blackburn | dettagli | Blackburn | Ewood Park | 7° in Football League Championship | | Bristol City | dettagli | Bristol | Ashton Gate Stadium | 14° in Football League Championship | | Cardiff City | dettagli | Cardiff | Cardiff City Stadium | 21° in Football League Championship | | Coventry City | dettagli | Coventry | Ricoh Arena | 5° in Football League Championship | | Huddersfield Town | dettagli | Huddersfield | John Smith's Stadium | 18° in Football League Championship | | Hull City | dettagli | Kingston upon Hull | KC Stadium | 15° in Football League Championship 2022-2023 | | Ipswich Town | dettagli | Ipswich | Portman Road | 2º posto in EFL League One, promosso | | Leeds Utd | dettagli | Leeds | Elland Road | 19º posto in Premier League, retrocesso | | Leicester City | dettagli | Leicester | King Power Stadium | 18º posto in Premier League, retrocesso | | Middlesbrough | dettagli | Middlesbrough | Riverside Stadium | 4° in Football League Championship | | Millwall | dettagli | Londra (Bermondsey) | The Den | 8° in Football League Championship | | Norwich City | dettagli | Norwich | Carrow Road | 13° in Football League Championship | | Plymouth | dettagli | Plymouth | Home Park | 1º posto in EFL League One, promosso | | Preston N.E. | dettagli | Preston | Deepdale | 12° in Football League Championship | | QPR | dettagli | Londra (White City) | Loftus Road | 20° in Football League Championship | | Rotherham Utd | dettagli | Rotherham | New York Stadium | 2º posto in EFL League One, promosso | | Sheffield Wednesday | dettagli | Sheffield | Hillsborough Stadium | 3º posto in EFL League One, promosso dopo i play-off | | Southampton | dettagli | Southampton | St Mary's Stadium | 20º posto in Premier League, retrocesso | | Stoke City | dettagli | Stoke-on-Trent | Bet365 Stadium | 16° in Football League Championship | | Sunderland | dettagli | Sunderland | Stadium of Light | 6° in Football League Championship | | Swansea City | dettagli | Swansea | Liberty Stadium | 10° in Football League Championship | | Watford | dettagli | Watford | Vicarage Road | 11° in Football League Championship | | West Bromwich | dettagli | West Bromwich | The Hawthorns | 9° in Football League Championship | ### Allenatori e primatisti Dati aggiornati al 24 gennaio 2024 | Squadra | Allenatore | Più presente | Cannoniere | | - | - | - | - | | Birmingham City | John Eustace (1ª-11ª) Wayne Rooney (12ª-26ª) Tony Mowbray (27ª-) | John Ruddy Kōji Miyoshi (22) | Jay Stansfield Siriki Dembélé (5) | | Blackburn Rovers | Jon Dahl Tomasson | Samuel Szmodics Callum Brittain (22) | Samuel Szmodics (14) | | Bristol City | Nigel Pearson (1ª-14ª) Curtis Fleming (15ª-) | 4 giocatori (23) | Tommy Conway (6) | | Cardiff City | Erol Bulut | Dīmītrīs Goutas Mark McGuinness (22) | Ike Ugbo (4) | | Coventry City | Mark Robins | Haji Wright Ellis Simms (22) | Matt Godden Ellis Simms (6) | | Huddersfield Town | Neil Warnock (1ª-7ª) Darren Moore (8ª-) | Michał Helik (22) | Michał Helik Delano Burgzorg (5) | | Hull City | Liam Rosenior | Jean Michaël Seri Liam Delap (23) | Aaron Connolly Ozan Tufan (7) | | Ipswich Town | Kieran McKenna | Václav Hladký Conor Chaplin (22) | Nathan Broadhead Conor Chaplin (8) | | Leeds United | Daniel Farke | Ethan Ampadu Illan Meslier (22) | Crysencio Summerville (10) | | Leicester City | Enzo Maresca | Kiernan Dewsbury-Hall Stephy Mavididi (22) | Kiernan Dewsbury-Hall Stephy Mavididi (7) | | Middlesbrough | Michael Carrick | Seny Dieng (22) | Emmanuel Latte Lath Sam Greenwood (5) | | Millwall | Gary Rowett (1ª-11ª) Adam Barrett (ad interim) (12ª) Joe Edwards (13ª-) | Zian Flemming (22) | Kevin Nisbet (5) | | Norwich City | David Wagner | 3 giocatori (22) | Jonathan Rowe (10) | | Plymouth | Steven Schumacher (1ª-20ª) Ian Foster (21ª-) | 3 giocatori (22) | Morgan Whittaker (9) | | Preston North End | Ryan Lowe | Liam Lindsay (23) | Will Keane (6) | | Queens Park Rangers | Gareth Ainsworth (1ª-14ª) Martí Cifuentes (15ª-) | 3 giocatori (22) | 3 giocatori (3) | | Rotherham United | Matt Taylor (1ª-16ª) Leam Richardson (17ª-) | 3 giocatori (22) | Jordan Hugill Hakeem Odoffin (3) | | Sheffield Wednesday | Xisco (1ª-10ª) Danny Röhl (11ª-) | Anthony Musaba George Byers (19) | 3 giocatori (3) | | Southampton | Russell Martin | 4 gicoatori (22) | Adam Armstrong (12) | | Stoke City | Alex Neil (1ª-20ª) Steven Schumacher (22ª-) | Josh Laurent (21) | André Vidigal (4) | | Sunderland | Tony Mowbray (1ª-19ª) Michael Beale (20ª-) | 3 giocatori (22) | Jack Clarke (10) | | Swansea City | Michael Duff (1ª-19ª) Alan Sheehan (ad interim) (20ª-) | Matt Grimes Jerry Yates (23) | Jerry Yates (6) | | Watford | Valérien Ismaël | Wesley Hoedt (22) | Mileta Rajović (7) | | West Bromwich Albion | Carlos Corberán | Alex Palmer Darnell Furlong (22) | John Swift Brandon Thomas-Asante (6) | ## Classifica Aggiornata al 28 gennaio 2024. | Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | 1. | Leicester City | 66 | 28 | 21 | 3 | 4 | 56 | 22 | +34 | | 2. | Ipswich Town | 59 | 28 | 17 | 8 | 3 | 51 | 35 | +16 | | 3. | Southampton | 58 | 28 | 17 | 7 | 4 | 53 | 32 | +21 | | 4. | Leeds Utd | 57 | 29 | 17 | 6 | 6 | 51 | 26 | +25 | | 5. | West Bromwich | 45 | 28 | 13 | 6 | 9 | 40 | 27 | +13 | | 6. | Coventry City | 43 | 28 | 11 | 10 | 7 | 43 | 30 | +13 | | 7. | Sunderland | 43 | 29 | 13 | 4 | 12 | 40 | 32 | +8 | | 8. | Hull City | 42 | 28 | 12 | 6 | 10 | 42 | 38 | +4 | | 9. | Norwich City | 41 | 29 | 12 | 5 | 12 | 46 | 44 | +2 | | 10. | Watford | 40 | 28 | 10 | 10 | 8 | 45 | 38 | +7 | | 11. | Middlesbrough | 40 | 28 | 12 | 4 | 12 | 42 | 41 | +1 | | 12. | Preston N.E. | 39 | 29 | 11 | 6 | 12 | 35 | 47 | -12 | | 13. | Bristol City | 37 | 28 | 10 | 7 | 11 | 31 | 31 | 0 | | 14. | Cardiff City | 37 | 28 | 11 | 4 | 13 | 35 | 39 | -4 | | 15. | Plymouth | 33 | 28 | 8 | 9 | 11 | 47 | 47 | 0 | | 16. | Swansea City | 33 | 28 | 8 | 9 | 11 | 38 | 44 | -6 | | 17. | Blackburn | 33 | 28 | 10 | 3 | 15 | 41 | 53 | -12 | | 18. | Millwall | 33 | 29 | 8 | 9 | 12 | 30 | 37 | -7 | | 19. | Stoke City | 32 | 29 | 8 | 8 | 13 | 28 | 37 | -9 | | 20. | Birmingham City | 32 | 28 | 8 | 8 | 12 | 34 | 44 | -10 | | 21. | Huddersfield Town | 28 | 29 | 5 | 13 | 11 | 29 | 47 | -18 | | 22. | QPR | 25 | 29 | 6 | 7 | 16 | 25 | 40 | -15 | | 23. | Sheffield Wednesday | 22 | 28 | 6 | 4 | 18 | 22 | 46 | -24 | | 24. | Rotherham Utd | 19 | 28 | 3 | 10 | 15 | 25 | 52 | -27 | Legenda: Promosso in Premier League 2024-2025. Ammesse ai play-off per un posto in Premier League 2024-2025. Retrocesso in Football League One 2024-2025. Regolamento: Tre punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta. In caso di arrivo di due o più squadre a pari punti, la graduatoria verrà stilata secondo i seguenti criteri: * differenza reti * maggior numero di gol segnati * classifica avulsa * maggior numero di vittorie * maggior numero di gol segnati in trasferta * fair play * spareggio ## Risultati ### Tabellone Aggiornato al 28 gennaio 2024 Ogni riga indica i risultati casalinghi della squadra segnata a inizio della riga, contro le squadre segnate colonna per colonna (che invece avranno giocato l'incontro in trasferta). Al contrario, leggendo la colonna di una squadra si avranno i risultati ottenuti dalla stessa in trasferta, contro le squadre segnate in ogni riga, che invece avranno giocato l'incontro in casa. | | BIR | BLA | BRI | CAR | COV | HUD | HUL | IPS | LEE | LEI | MID | MIL | NOR | PRE | PLY | QPR | ROT | SHW | SOU | STO | SUN | SWA | WAT | WBA | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | Birmingham City | –––– | - | 0-0 | - | - | 4-1 | 0-2 | 2-2 | 1-0 | 2-3 | - | 1-1 | - | 2-1 | - | 0-0 | 0-0 | 2-1 | - | 1-3 | - | 2-2 | - | 3-1 | | Blackburn Rovers | 4-2 | –––– | 2-1 | 1-0 | - | 1-1 | 1-2 | - | 0-2 | 1-4 | 2-1 | - | - | 1-2 | - | - | 2-2 | - | - | - | 1-3 | 0-1 | 1-2 | 2-1 | | Bristol City | 0-2 | - | –––– | - | 1-0 | - | 3-2 | 0-1 | - | - | 3-2 | 0-1 | 1-2 | 1-1 | 4-1 | - | - | 1-0 | - | 2-3 | 1-0 | - | 1-1 | 0-0 | | Cardiff City | 0-1 | - | 2-0 | –––– | 3-2 | - | - | - | 0-3 | 0-2 | - | 1-0 | 2-3 | - | 2-2 | 1-2 | 2-0 | 2-1 | - | - | - | 2-0 | 1-1 | 0-1 | | Coventry City | 2-0 | 1-0 | - | - | –––– | 1-1 | - | - | - | 3-1 | 3-0 | - | 1-1 | - | 1-0 | - | - | 2-0 | 1-1 | 0-0 | 0-0 | 2-2 | 3-3 | 0-2 | | Huddersfield Town | - | 3-0 | 1-1 | 0-4 | - | –––– | - | 1-1 | - | 0-1 | 1-2 | - | 0-4 | 1-3 | 1-1 | 2-1 | 2-0 | - | 1-1 | 2-2 | - | - | 0-0 | - | | Hull City | - | 3-2 | 1-1 | 3-0 | 1-1 | 1-0 | –––– | - | 0-0 | - | - | - | 1-2 | 1-0 | 1-1 | - | 4-1 | 4-2 | 1-2 | - | 0-1 | - | 1-2 | - | | Ipswich Town | - | 4-3 | - | 3-2 | 2-1 | - | 3-0 | –––– | 3-4 | 1-1 | - | 3-1 | 2-2 | 4-2 | 3-2 | 0-0 | - | - | - | 2-0 | 2-1 | 3-2 | - | - | | Leeds United | 3-0 | - | 2-1 | 2-2 | 1-1 | 4-1 | - | 4-0 | –––– | - | 3-2 | - | 1-0 | 2-1 | 2-1 | 1-0 | - | 0-0 | - | - | - | 3-1 | 3-0 | 1-1 | | Leicester City | - | - | 1-0 | 2-1 | 2-1 | 4-1 | 0-1 | 1-1 | 0-1 | –––– | - | 3-2 | - | 3-0 | 4-0 | - | 3-0 | - | - | 2-0 | 1-0 | - | 2-0 | - | | Middlesbrough | 1-0 | - | - | 2-0 | 1-3 | 1-1 | 1-2 | 0-2 | - | - | –––– | 0-1 | - | 4-0 | - | 0-2 | 1-1 | - | 2-1 | 0-2 | - | - | - | 1-0 | | Millwall | - | 1-2 | 0-1 | - | 0-3 | 1-1 | 2-2 | - | 0-3 | 1-0 | 1-3 | –––– | 1-0 | 1-1 | - | 2-0 | 3-0 | - | 0-1 | 1-0 | 1-1 | 0-3 | - | - | | Norwich City | 2-0 | 1-3 | - | - | - | 2-0 | 2-1 | - | 2-3 | 0-2 | 1-2 | 3-1 | –––– | 0-0 | - | 1-0 | - | 3-1 | 1-1 | 1-0 | - | - | - | 2-0 | | Preston | 2-1 | - | 2-0 | 1-2 | 3-2 | - | - | - | 2-1 | - | - | 1-1 | - | –––– | 2-1 | 0-2 | - | 0-1 | 2-2 | - | 2-1 | 2-1 | 1-5 | 0-4 | | Plymouth | 3-3 | 3-0 | - | 3-1 | - | 3-1 | - | - | - | - | 3-3 | 0-2 | 6-2 | - | –––– | - | 3-2 | 3-0 | 1-2 | 2-1 | 2-0 | 1-3 | 3-3 | - | | QPR | - | 0-4 | 0-0 | 1-2 | 1-3 | 1-1 | 2-0 | 0-1 | - | 1-2 | - | 2-0 | - | - | 0-0 | –––– | - | - | 0-1 | 4-2 | 1-3 | 1-1 | 1-2 | - | | Rotherham United | - | 2-2 | 1-2 | - | 2-0 | - | - | 2-2 | 1-1 | 1-2 | 1-0 | - | 2-1 | 1-1 | - | 1-1 | –––– | 1-2 | - | 0-1 | 1-1 | - | - | 0-2 | | Sheffield Wednesday | - | 3-1 | - | 1-2 | 1-2 | 0-0 | 3-1 | 0-1 | - | 1-1 | 1-1 | 0-4 | - | 0-1 | - | 2-1 | 2-0 | –––– | 1-2 | - | 0-3 | - | - | - | | Southampton | 3-1 | 4-0 | 1-0 | 2-0 | - | - | - | 0-1 | 3-1 | 1-4 | - | - | 4-4 | - | 2-1 | 2-1 | 1-1 | 4-0 | –––– | - | - | 5-0 | - | 2-1 | | Stoke City | 1-2 | 0-3 | - | 0-0 | - | - | 1-3 | 0-0 | 1-0 | - | - | 0-0 | - | 0-2 | - | - | 4-1 | 0-1 | 0-1 | –––– | 2-1 | 1-1 | 1-0 | - | | Sunderland | 3-1 | - | - | 0-1 | 0-3 | 1-2 | 0-1 | 1-2 | 1-0 | - | 0-4 | - | 3-1 | 2-0 | - | - | 2-1 | - | 5-0 | 3-1 | –––– | - | 2-0 | 2-1 | | Swansea City | 1-1 | - | 1-2 | - | 1-1 | 1-1 | 2-2 | - | - | 1-3 | 1-2 | - | 2-1 | 2-1 | - | - | - | 3-0 | 1-3 | - | 0-0 | –––– | 0-1 | 1-0 | | Watford | 2-0 | 0-1 | 1-4 | - | - | - | - | 1-2 | - | - | 2-3 | 2-2 | 3-2 | - | 0-0 | 4-0 | 5-0 | 1-0 | 1-1 | 1-1 | - | - | –––– | 2-2 | | West Bromwich | - | 4-1 | - | - | - | 1-2 | 3-1 | 2-0 | 1-0 | 1-2 | 4-2 | 0-0 | 1-0 | - | 0-0 | 2-0 | - | 1-0 | - | 1-1 | - | 3-2 | - | –––– | ## Play-off Tabellone * Semifinali * 6 * 3 * 5 * 4 ### Semifinali | Squadra 1 | Totale | Squadra 2 | Andata | Ritorno | | - | - | - | - | - | ## Statistiche ### Individuali **Classifica marcatori** Aggiornata al 13 gennaio 2024 | Gol | Giocatore | Squadra | | - | - | - | | 16 | Samuel Szmodics | Blackburn | | 14 | Adam Armstrong | Southampton | | 14 | Morgan Whittaker | Plymouth | | 13 | Jack Clarke | Sunderland | | 12 | Crysencio Summerville | Leeds | | 11 | Jonathan Rowe | Norwich City | | 9 | Joël Piroe | Leeds | | 9 | Stephy Mavididi | Leicester City | | 9 | Kiernan Dewsbury-Hall | Leicester City | | 9 | Daniel James | Leeds | | 9 | Conor Chaplin | Ipswich Town | | 9 | Brandon Thomas-Asante | West Bromwich | | 8 | Mileta Rajović | Watford | | 8 | Nathan Broadhead | Ipswich Town | | 8 | Aaron Connolly | Hull City | | 8 | Will Keane | Preston | | 8 | Haji Wright | Coventry City | | 8 | Ryan Hardie | Plymouth |
33,916
https://it.wikipedia.org/wiki/Torrita_di_Siena
Torrita di Siena
# Torrita di Siena Torrita di Siena è un comune italiano di 6 971 abitanti della provincia di Siena in Toscana. È un antico borgo situato su una collina (325 m s.l.m.) nella parte occidentale della Val di Chiana. ## Storia Il nome "Torrita" compare per la prima volta su un codice amiatino del 1037. Il castello, soggetto alla sovranità e alla difesa della repubblica di Siena, era protetto da una cinta muraria munita di torri quadrate e di quattro porte di accesso: Porta a Pago, Porta Gavina, Porta Nova e Porta a Sole. Fu baluardo avanzato (castrum) di Siena nella lotta contro Montepulciano; successivamente, nel 1554 venne conquistata da Firenze e assoggettata al potere mediceo. A partire dagli inizi del Novecento conobbe un grande sviluppo soprattutto per quanto riguarda le attività artigianali e della lavorazione del legno. ### Simboli Lo stemma comunale, di origine medievale e riconosciuto con D.C.G. del 20 novembre 1937, presenta questa blasonatura: «Di rosso, al leone d'argento, tenente un mazzetto di spighe di grano d'oro» E così il gonfalone, concesso con analoga disposizione il 31 agosto 1939: «Drappo di colore rosso, ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma del comune con l'iscrizione centrata in argento: Comune di Torrita di Siena» Entrambi i decreti, poiché promulgati durante il fascismo, prevedevano che lo scudo comunale fosse corredato dal Capo del Littorio; tale orpello è poi caduto in disuso nel secondo dopoguerra. Lo stemma comunale trae origine dalla storica dipendenza senese del comune: il leone argenteo in campo rosso è infatti uno dei tre simboli patrii della Repubblica di Siena e il suo uso è perdurato nei secoli, fino all'adozione quale emblema provinciale. La versione di Torrita si distingue per l'assenza di corona e per il fatto che il felino regge in una zampa un mazzetto di tre spighe, allegoria della fertilità del territorio. ## Geografia fisica * Classificazione sismica: zona 3 (sismicità bassa), Ordinanza PCM 3274 del 20/03/2003 * Classificazione climatica: zona D, 1899 GR/G * Diffusività atmosferica: media, Ibimet CNR 2002 ## Monumenti e luoghi d'interesse ### Architetture religiose * Chiesa del Triano * Chiesa della Madonna dell'Olivo * Chiesa della Madonna delle Fonti a Giano * Chiesa della Madonna delle Nevi * Chiesa della Santissima Annunziata * Chiesa delle Sante Flora e Lucilla * Lunetta con il Sangue di Cristo, attribuita a Donatello * Chiesa di Santa Croce * Collegiata dei Santi Martino e Costanzo * Chiesa della Madonna della Pace ### Teatri * Teatro Comunale degli Oscuri ### Ospedali storici * Ospedale Maestri ### Architetture civili * Palazzo Comunale o ex palazzo Pretorio * Porta Nova: Aperta nel 1836, anni in cui Gaudenzo Batignani ricopriva il ruolo di camarlingo (cioè di amministratore delle entrate della comunità di Torrita), è la più recente tra le porte nel centro storico di Torrita di Siena. Dalla porta prende il nome la Contrada in sua corrispondenza, in cui sorge una delle residenze del dittatore della Repubblica Senese Pandolfo Petrucci, risalente quindi al XVI secolo, in cui egli usava ritirarsi o nascondersi dai conflitti che sorgevano all'interno del suo governo. * Porta Gavina: Risale al 1208, dopo che fu stipulata la pace tra Siena e Firenze. Originariamente fu costruito un antiporto corrispondente, di cui oggi si possono vedere alcuni resti. Tra gli episodi legati al monumento vi è l'esecuzione nel 1554 di una vecchia abitante di Torrita, Nencia, che alla caduta del borgo sotto il dominio fiorentino, rifiutò di sottostare al governo dei conquistatori e fu, per questo, inchiodata al legno di questa porta. Fuori dal centro storico odierno, in prossimità di Porta Gavina, sorgeva in età medioevale un borgo esterno al castello, in gran parte distrutto nel XIV secolo. Una sua rappresentazione è presente in un affresco di Lippo Vanni, custodito nella sala del Mappamondo a Siena. * Porta a Pago: Le sue origini risalgono molto probabilmente al XIII secolo ed è compresa nella zona meglio conservata del centro storico. Da questa porta fuggirono i trecento archibugieri che componevano il presidio senese nel XVI secolo, posto a difesa di Torrita in una delle sue ultime battaglie, abbandonando la città alla sua disfatta. * Porta a Sole: Ingresso orientale del castello (da cui il nome). Qui si concluse, e perse, l'ultima battaglia contro l'esercito imperiale, comandato dal poliziano Vincenzo Nobili. * Antica cisterna: in piazza Matteotti, aveva la funzione di fornire l'acqua lungo tutto il perimetro dell'abitato ed è ubicata nel punto di incrocio delle quattro strade che conducono alle porte della città, ma anche centro di interazione civile e religiosa degli abitanti del posto. La cisterna è oggi ben visibile al centro della piazza e, quindi, del paese, ed è circondata dai più antichi e importanti palazzi di Torrita, tra cui il duecentesco palazzo Comunale. * Il busto dedicato a Giulio Neri (cantante lirico torritese), opera dell'artista torritese Giuliano Censini (opera posta all'ingresso del Teatro degli Oscuri) * Il Teatro degli Oscuri, nel centro storico di Torrita * All'interno della Porta a Pago di Torrita ## Società ### Evoluzione demografica Abitanti censiti ### Etnie e minoranze straniere Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 647 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano: * India 190 2,53% * Bulgaria 94 1,25% * Albania 78 1,04% * Romania 75 1,00% ### Istituzioni, enti e associazioni * Accademia degli Oscuri * Compagnia Teatro Giovani Torrita * Società Filarmonica "G. Monaco - La Samba" * A.S.D. Polisportiva Torrita - 1953 (Tamburello) * Gruppo sbandieratori e tamburini * Associazione sagra San Giuseppe * Associazione di Pubblica Assistenza * Confraternita di Misericordia * Associazione pro loco Torrita * U.S. Torrita calcio * G.S. Fides pallavolo * Futsal Torrita A.S.D. calcio a cinque * A.S.D Montanina Futsal calcio a cinque * A.S.D. Futsal Chianina calcio a 5 ## Cultura ### Eventi **Palio dei somari di Torrita di Siena** palio che si corre ogni anno la domenica seguente il 19 marzo (o il 19 marzo stesso se cade di domenica). Talvolta vengono organizzati palii straordinari, che vengono corsi in notturna. Il palio nasce nel 1966 per festeggiare San Giuseppe, patrono dei falegnami. Vi partecipano 8 contrade. **Torrita Blues Festival** manifestazione musicale che si svolge ogni anno a fine giugno, nata nel 1989 e ha accolto negli anni artisti quali Taj Mahal, Doyle Bramhall II, Peter Green, Bettie Lavette, Roy Rogers, John Mayall, Robben Ford, Canned Heat, Popa Chubby, James Cotton, Luther Allison, Charlie Musselwhite, Peter Green, Duke Robillard, Eric Sardinas, Fabio Treves. ## Amministrazione Dal 1945 al 1991 l'amministrazione comunale è stata retta dal Partito Comunista Italiano, che aveva percentuali superiori al 75% dei voti. Dopo la fine della cosiddetta Prima Repubblica, il municipio è rimasto nelle mani di liste e persone espressione del centrosinistra. Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune. | Periodo | Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | | - | - | - | - | - | | 5 luglio 1985 | 14 giugno 1990 | Oscar Baccheschi | Partito Comunista Italiano | Sindaco | | 14 giugno 1990 | 30 novembre 1992 | Luciano Meloni | Partito Democratico della Sinistra, Partito Comunista Italiano | Sindaco | | 10 dicembre 1992 | 24 aprile 1995 | Silvana Micheli | Partito Democratico della Sinistra | Sindaco | | 24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Silvana Micheli | lista civica | Sindaco | | 14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Paolo Pieranni | lista civica | Sindaco | | 14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Giordano Santoni | centro-sinistra | Sindaco | | 8 giugno 2009 | 26 maggio 2014 | Giordano Santoni | centro-sinistra | Sindaco | | 26 maggio 2014 | 27 maggio 2019 | Giacomo Grazi | PSI, PD, SEL | Sindaco | | 27 maggio 2019 | in carica | Giacomo Grazi | PSI, PD, +E | Sindaco | ## Sport ### Tamburello A Torrita si pratica il gioco della palla tamburello, sport della tradizione derivante dalla più antica disciplina del "pallone col bracciale". La pratica di questo sport è competenza dell'A.S.D. Polisportiva Torrita, che vanta diverse partecipazioni alla Serie C (che ha anche vinto) e alla Serie B. Oltre che con la squadra maschile, la società compete anche (nelle specialità open e indoor) in tornei e campionati per le categorie giovanili maschili e assoluta femminile. ### Calcio La principale squadra di calcio della città è l'U.S. Torrita A.S.D., mai spintasi oltre le divisioni dilettantistiche toscane.
491,859
https://it.wikipedia.org/wiki/La_Paz_%28disambigua%29
La Paz (disambigua)
# La Paz (disambigua) ## Astronomia * 1008 La Paz, asteroide della fascia principale * La Paz, cratere marziano ## Geografia Argentina * La Paz, dipartimento nella provincia di Catamarca * La Paz, città capoluogo di detto dipartimento * La Paz, dipartimento nella provincia di Entre Ríos * La Paz, città capoluogo di detto dipartimento * La Paz, dipartimento nella provincia di Mendoza * La Paz, città capoluogo di detto dipartimento * La Paz, città della provincia di Córdoba Bolivia * La Paz – capitale della Bolivia nonché capoluogo dell'omonimo dipartimento Colombia * La Paz, comune nel dipartimento di Santander Filippine * La Paz, municipalità nella provincia di Abra * La Paz, municipalità nella provincia di Agusan del Sur * La Paz, municipalità nella provincia di Leyte * La Paz, municipalità nella provincia di Tarlac Honduras * La Paz, dipartimento * La Paz, città capoluogo di detto dipartimento Messico * La Paz, comune nello Stato della Bassa California del Sud * La Paz, città capoluogo di detto comune * La Paz, comune nello Stato di Messico * La Paz, città nello Stato di Chihuahua * La Paz, città nello Stato di Coahuila * La Paz, città nello Stato di Michoacán * La Paz, città nello Stato di Nuevo León * La Paz, città nello Stato di Oaxaca Paraguay * La Paz, distretto del dipartimento di Itapúa El Salvador * La Paz, dipartimento Stati Uniti * La Paz, contea dello Stato dell'Arizona * La Paz, città nello Stato dell'Indiana Uruguay * La Paz, città del dipartimento di Canelones * La Paz (Colonia Piamontesa), località situata nel dipartimento di Colonia
1,654,237
https://it.wikipedia.org/wiki/Vingeanne
Vingeanne
# Vingeanne La Vingeanne è un fiume dell'est della Francia, affluente di destra della Saona, e dunque subaffluente del Rodano. ## Corso Il fiume nasce nel dipartimento dell'Alta Marna, sul plateau de Langres, au sud-ovest di Langres. Corre generalmente in direzione sud bagnando anche il dipartimento della Côte-d'Or. La sua valle è utilizzata quasi totalmente dal canale dalla Marna alla Saona. Sfocia nella Saona a livello di Talmay, piccola località nel tratto a monte di Pontailler-sur-Saône.
3,247,597
https://it.wikipedia.org/wiki/Eran_Zahavi
Eran Zahavi
# Eran Zahavi Eran Zahavi (in ebraico ערן זהבי‎; Rishon LeZion, 25 luglio 1987) è un calciatore israeliano, centrocampista o attaccante del Maccabi Tel Aviv e della nazionale israeliana. ## Biografia Possiede il passaporto francese, dunque è comunitario. Nel giugno del 2012 si è sposato a Tel Aviv con Shay, sua connazionale e coetanea. ## Caratteristiche tecniche È un centrocampista offensivo brevilineo che può occupare il ruolo del trequartista, quello della seconda punta e altri ruoli del centrocampo. Dotato di una buona visione di gioco, è in grado di servire i compagni con precisi assist ed è bravo con entrambi i piedi. Capace nei dribbling, ha un potente tiro destro ed è abile negli inserimenti. ## Carriera ### Club **Hapoel Tel Aviv ed Hapoel Ironi Rishon LeZion** Cresciuto nell'Hapoel Tel Aviv, nel gennaio del 2007 viene mandato in prestito all'Hapoel Ironi Rishon LeZion, dove resta fino alla fine della stagione 2007-2008. Nella prima annata gioca 17 partite di campionato segnando 2 gol nella seconda parte di stagione, mentre nella seconda ed ultima annata in prestito, disputata per intero, realizza 7 gol in 28 presenze di campionato, chiundendo così l'esperienza con 45 presenze e 9 gol nella seconda serie israeliana. Tornato dal prestito nel 2008, diventa un titolare dell'Hapoel Tel Aviv. L'esordio con la squadra avviene il 17 luglio 2008, nell'andata del primo turno preliminare di Coppa UEFA contro i sammarinesi dello Juvenes/Dogana vinto per 3-0. Passato il turno, nella gara di ritorno del secondo turno vinto per 3-0 sui serbi del Vojvodina Novi Sad, segna la sua prima rete in ambito internazionale, realizzando il gol del momentaneo 2-0. Quindi, dopo 4 incontri di preliminari, gioca il doppio confronto perso in entrambi i casi per 2-1 contro i francesi del Saint-Étienne e valido per il primo turno del tabellone principale. In campionato (chiuso al secondo posto) gioca invece 28 partite segnando 7 reti, mentre nella coppa nazionale colleziona 8 presenze e segna 4 gol. Chiude dunque la prima stagione all'Hapoel Tel Aviv con 42 presenze e 12 gol complessivi. Nella stagione 2009-2010 gioca 29 partite (con 9 gol) nella stagione regolare, le 5 partite (con 2 gol) dei play-off chiusi con la vittoria finale, 11 partite di Europa League di cui 4 nei preliminari ed 11 partite (con 2 gol) nella Coppa di Israele vinta, per un totale di 56 presenze e 13 reti. Nella terza ed ultima stagione in Israele (2010-2011) gioca 28 partite (con 8 gol) nella stagione regolare, 4 partite (con un gol) nei play-off chiusi al secondo posto, 12 partite di Champions League di cui 6 nei preliminari (con 5 gol complessivi nella massima competizione internazionale europea) e 4 partite (con 3 gol) in Coppa di Israele, per un totale di 48 presenze e 17 reti, fra cui la doppietta nella quinta giornata del Girone B di Champions League decisiva per la vittoria per 3-0 sui portoghesi del Benfica, la rete in rovesciata nella giornata successiva, pareggiata per 2-2 contro i francesi del Lione (il suo gol è quello del momentaneo 2-1 per la sua squadra) e il gol nella finale della coppa di Stato vinta di misura sul Maccabi Haifa. Chiude l'esperienza all'Hapoel Tel Aviv con 146 presenze, 42 gol, e con un campionato e due coppe nazionali vinte. **Palermo** Il 28 giugno 2011 viene acquistato dalla squadra italiana del Palermo per 1,675 milioni di euro, con cui sottoscrive un contratto quinquennale, fino al 30 giugno 2016. Il Presidente del Palermo Maurizio Zamparini aveva ufficiosamente annunciato l'acquisto del giocatore, il primo israeliano della storia della società, il 10 maggio; il contratto è stato depositato presso la Lega il 30 giugno. La società gli ha messo subito a disposizione un insegnante di italiano. Il 28 luglio fa l'esordio ufficiale in maglia rosanero in occasione della sfida di andata del terzo turno preliminare di Europa League allo Stadio Renzo Barbera contro gli svizzeri del Thun (2-2), giocando titolare. Gioca le due partite con la maglia nº 7, salvo poi cambiare numero passando alla casacca nº 16. Il 18 settembre esordisce nel campionato italiano entrando in campo al 37' al posto di Edgar Álvarez in Atalanta-Palermo (1-0) della terza giornata. Tre giorni dopo debutta da titolare nel campionato italiano, segnando con un potente tiro da fuori area il suo primo gol sia in Serie A che con la maglia del Palermo a venti secondi dall'inizio della partita casalinga vinta per 3-2 contro il Cagliari. Il secondo e ultimo gol stagionale arriva contro il Bologna, decisivo per sbloccare la partita poi terminata 3-1, concludendo la stagione con un totale di 22 presenze (20 in campionato e 2 in Europe League). È utilizzato con frequenza sia da Devis Mangia che da Bortolo Mutti, salvo due periodi di assenza (dalla 14ª alla 19ª giornata e dalla 29ª alla 34ª giornata). Il 26 luglio 2012, durante il ritiro pre-stagionale, si procura un trauma contusivo-distorsivo con interessamento del comparto esterno del ginocchio destro, che lo tiene fuori dai campi fino al 21 ottobre successivo, data della prima convocazione coincidente con l'ottava giornata di campionato pareggiata per 0-0 contro il Torino, rimanendo in panchina per tutto l'incontro. Torna in campo l'11 novembre seguente, in Palermo-Sampdoria (2-0) della dodicesima giornata, entrando in campo al 72' al posto di Franco Brienza. La prima partita da titolare la disputa invece il 27 novembre, in Palermo-Hellas Verona (1-2) del quarto turno di Coppa Italia. Durante la stagione in rosanero ottiene altre 2 presenze in campionato, quindi lascia la squadra a gennaio. **Maccabi Tel Aviv** Il 21 gennaio 2013 si trasferisce al Maccabi Tel Aviv, con cui firma un contratto – con ingaggio ridotto rispetto a quanto percepito nel Palermo – fino al 2016, tornando a giocare in Israele. Il cartellino è costato 250.000 euro più altri 250.000 nel caso in cui la squadra dovesse qualificarsi in Champions League nei prossimi cinque anni. A fine stagione vince il campionato giocando 6 partite nella stagione regolare e 10 nei play-off e segnando rispettivamente uno e 6 gol. Nella stagione 2013-2014 vince il campionato (stagione regolare e play-off) di cui è anche il capocannoniere con 26 reti complessive. **Guangzhou R&F e PSV** Il 29 giugno 2016 viene acquistato a titolo definitivo dal Guangzhou R&F per otto milioni di dollari. Nella stagione 2017 è il capocannoniere della Chinese Super League con 27 gol in 30 partite, cui si aggiungono 8 assist. Ottiene il quinto posto finale in classifica con la sua squadra. Lo stesso anno arriva alla semifinale di Coppa di Cina: nel torneo segna 4 gol in 4 partite. Nel 2019 si laurea ancora capocannoniere del campionato con 29 gol. Il 20 settembre 2020, dopo 117 presenze e 103 gol in Cina, passa al PSV firmando un contratto biennale. Segna la sua prima doppietta il 10 gennaio 2021 nel big match con l’Ajax (2-2), entrando nella storia del club per aver realizzato il gol numero 5.000 in Eredivisie; l’ultimo giocatore che era riuscito a segnare una doppietta all’Ajax nei primi 20 minuti di gioco era stato Ricky van Wolfswinkel. ### Nazionale Nel 2008, dopo una partita con la nazionale Under-21 israeliana, esordisce in nazionale maggiore il 2 settembre 2010 giocando da titolare la prima partita delle qualificazioni agli Europei 2012 vinta per 3-1 su Malta. La prima realizzazione con la nazionale maggiore arriva nel 2013, durante le qualificazioni per i Mondiali del 2014, è suo il gol della bandiera nella sconfitta per 3-1 contro la Russia. Lascia la nazionale israeliana il 2 settembre 2017, dopo 39 presenze totali segnando 6 reti, in seguito alla partita persa per 0-1 contro la Macedonia, valida per le qualificazioni al Mondiale di Russia 2018: dopo che il pubblico aveva fischiato la squadra, il giocatore si è tolto la fascia da capitano, lanciandola in terra. Il giorno seguente l'IFA lo sospende per un anno, proibendogli di ricoprire in futuro lo stesso ruolo. Esattamente a distanza di un anno, nel settembre 2018 annuncia il suo ritorno in nazionale. Il 24 marzo 2019 realizza la sua prima tripletta con la maglia della nazionale, nella vittoria per 4-2 in casa contro l'Austria, partita valevole per le qualificazioni al campionato d'Europa 2020. Nella sfida successiva vinta per 3-0 in casa della Lettonia ha segnato un'altra tripletta. ## Statistiche ### Presenze e reti nei club Statistiche aggiornate al 28 gennaio 2024. | Stagione | Squadra | Campionato | Campionato | Campionato | Coppe nazionali | Coppe nazionali | Coppe nazionali | Coppe continentali | Coppe continentali | Coppe continentali | Altre coppe | Altre coppe | Altre coppe | Totale | Totale | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | Stagione | Squadra | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Reti | | 2006-gen. 2007 | Hapoel Tel Aviv | Lh | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0 | | gen.-giu. 2007 | Rishon LeZion | LL | 17 | 2 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 17 | 2 | | 2007-2008 | Rishon LeZion | LL | 28 | 7 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 28 | 7 | | Totale Rishon LeZion | Totale Rishon LeZion | Totale Rishon LeZion | 45 | 9 | | - | - | | - | - | | - | - | 45 | 9 | | 2008-2009 | Hapoel Tel Aviv | Lh | 28 | 7 | CI | 8 | 4 | CU | 6 | 1 | - | - | - | 42 | 12 | | 2009-2010 | Hapoel Tel Aviv | Lh | 34 | 11 | CI | 11 | 2 | UEL | 11 | 0 | - | - | - | 56 | 13 | | 2010-2011 | Hapoel Tel Aviv | Lh | 32 | 9 | CI | 4 | 3 | UCL | 12 | 5 | - | - | - | 48 | 17 | | Totale Hapoel Tel Aviv | Totale Hapoel Tel Aviv | Totale Hapoel Tel Aviv | 94 | 27 | | 23 | 9 | | 29 | 6 | | - | - | 146 | 42 | | 2011-2012 | Palermo | A | 20 | 2 | CI | 0 | 0 | UEL | 2 | 0 | - | - | - | 22 | 2 | | 2012-gen. 2013 | Palermo | A | 3 | 0 | CI | 1 | 0 | - | - | - | - | - | - | 4 | 0 | | Totale Palermo | Totale Palermo | Totale Palermo | 23 | 2 | | 1 | 0 | | 2 | 0 | | - | - | 26 | 2 | | gen.-giu. 2013 | Maccabi Tel Aviv | Lh | 16 | 7 | CI+CdL | 2+0 | 1 | - | - | - | - | - | - | 18 | 8 | | 2013-2014 | Maccabi Tel Aviv | Lh | 34 | 29 | CI | 1 | 1 | UCL+UEL | 4+7 | 2+3 | - | - | - | 46 | 35 | | 2014-2015 | Maccabi Tel Aviv | Lh | 32 | 27 | CI+CdL | 5+4 | 5+1 | UCL+UEL | 4+2 | 1+1 | - | - | - | 48 | 35 | | 2015-2016 | Maccabi Tel Aviv | Lh | 36 | 35 | CI+CdL | 6+2 | 3+1 | UCL | 11 | 8 | SI | 1 | 2 | 56 | 49 | | 2016 | Guangzhou R&F | CSL | 15 | 11 | CC | 4 | 6 | - | - | - | - | - | - | 19 | 17 | | 2017 | Guangzhou R&F | CSL | 30 | 27 | CC | 4 | 4 | - | - | - | - | - | - | 34 | 31 | | 2018 | Guangzhou R&F | CSL | 26 | 20 | CC | 3 | 2 | - | - | - | - | - | - | 29 | 22 | | 2019 | Guangzhou R&F | CSL | 28 | 29 | CC | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 28 | 29 | | gen.-set. 2020 | Guangzhou R&F | CSL | 7 | 4 | CC | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 7 | 4 | | Totale Guangzhou R&F | Totale Guangzhou R&F | Totale Guangzhou R&F | 106 | 91 | | 11 | 12 | | - | - | | - | - | 117 | 103 | | 2020-2021 | PSV | E | 25 | 11 | CO | 2 | 0 | UEL | 6 | 6 | - | - | - | 33 | 17 | | 2021-2022 | PSV | E | 25 | 11 | CO | 4 | 1 | UCL+UEL+UECL | 6+4+6 | 3+1+4 | SO | 1 | 0 | 46 | 20 | | Totale PSV | Totale PSV | Totale PSV | 50 | 22 | | 6 | 1 | | 22 | 14 | | 1 | 0 | 79 | 37 | | 2022-2023 | Maccabi Tel Aviv | Lh | 32 | 20 | CI+CdL | 4+1 | 4+0 | UECL | 4 | 2 | - | - | - | 41 | 26 | | 2023-2024 | Maccabi Tel Aviv | Lh | 18 | 11 | CI+CdL | 1+3 | 0+3 | UECL | 12 | 10 | - | - | - | 34 | 24 | | Totale Maccabi Tel Aviv | Totale Maccabi Tel Aviv | Totale Maccabi Tel Aviv | 168 | 129 | | 29 | 19 | | 44 | 27 | | 1 | 2 | 242 | 177 | | Totale carriera | Totale carriera | Totale carriera | 486 | 280 | | 70 | 41 | | 97 | 47 | | 2 | 2 | 655 | 370 | ### Cronologia presenze e reti in nazionale Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Israele : | Data | Città | In casa | Risultato | Ospiti | Competizione | Reti | Note | | - | - | - | - | - | - | - | - | | 2-9-2010 | Ramat Gan | Israele | 3 – 1 | Malta | Qual. Euro 2012 | - | 51’ | | 7-9-2010 | Tbilisi | Georgia | 0 – 0 | Israele | Qual. Euro 2012 | - | 61’ | | 17-11-2010 | Tel Aviv | Israele | 3 – 2 | Islanda | Amichevole | - | 70’ | | 9-2-2011 | Tel Aviv | Israele | 0 – 0 | Serbia | Amichevole | - | | | 4-6-2011 | Riga | Lettonia | 1 – 2 | Israele | Qual. Euro 2012 | - | 89’ | | 10-8-2011 | Ginevra | Costa d'Avorio | 4 – 3 | Israele | Amichevole | - | | | 2-9-2011 | Tel Aviv | Israele | 0 – 1 | Grecia | Qual. Euro 2012 | - | 4’ 54’ | | 6-9-2011 | Zagabria | Croazia | 3 – 1 | Israele | Qual. Euro 2012 | - | 45+2’ 68’ | | 29-2-2012 | Petah Tiqwa | Israele | 2 – 3 | Ucraina | Amichevole | - | 46’ | | 26-5-2012 | Graz | Rep. Ceca | 2 – 1 | Israele | Amichevole | - | | | 31-5-2012 | Lipsia | Germania | 2 – 0 | Israele | Amichevole | - | 67’ | | 26-3-2013 | Belfast | Irlanda del Nord | 0 – 2 | Israele | Qual. Mondiali 2014 | - | 60’ | | 2-6-2013 | New York | Israele | 2 – 0 | Honduras | Amichevole | - | 32’ 70’ | | 7-9-2013 | Ramat Gan | Israele | 1 – 1 | Azerbaigian | Qual. Mondiali 2014 | - | 62’ | | 10-9-2013 | San Pietroburgo | Russia | 3 – 1 | Israele | Qual. Mondiali 2014 | 1 | | | 11-10-2013 | Lisbona | Portogallo | 1 – 1 | Israele | Qual. Mondiali 2014 | - | 83’ | | 15-10-2013 | Ramat Gan | Israele | 1 – 1 | Irlanda del Nord | Qual. Mondiali 2014 | - | 71’ | | 5-3-2014 | Netanya | Israele | 1 – 3 | Slovacchia | Amichevole | - | 57’ | | 28-5-2014 | Città del Messico | Messico | 3 – 0 | Israele | Amichevole | - | Cap. 64’ | | 1-6-2014 | Houston | Honduras | 2 – 4 | Israele | Amichevole | 1 | 58’ | | 10-10-2014 | Strovolos | Cipro | 1 – 2 | Israele | Qual. Euro 2016 | - | | | 13-10-2014 | Andorra la Vella | Andorra | 1 – 4 | Israele | Qual. Euro 2016 | - | 70’ | | 16-11-2014 | Haifa | Israele | 3 – 0 | Bosnia ed Erzegovina | Qual. Euro 2016 | 1 | | | 28-3-2015 | Haifa | Israele | 0 – 3 | Galles | Qual. Euro 2016 | - | 70’ | | 31-3-2015 | Gerusalemme | Israele | 0 – 1 | Belgio | Qual. Euro 2016 | - | | | 12-6-2015 | Zenica | Bosnia ed Erzegovina | 3 – 1 | Israele | Qual. Euro 2016 | - | | | 3-9-2015 | Haifa | Israele | 4 – 0 | Andorra | Qual. Euro 2016 | 1 | 46’ | | 6-9-2015 | Cardiff | Galles | 0 – 0 | Israele | Qual. Euro 2016 | - | 90+3’ | | 10-10-2015 | Gerusalemme | Israele | 1 – 2 | Cipro | Qual. Euro 2016 | - | | | 13-10-2015 | Bruxelles | Belgio | 3 – 1 | Israele | Qual. Euro 2016 | - | | | 31-5-2016 | Novi Sad | Serbia | 3 – 1 | Israele | Amichevole | 1 | | | 5-9-2016 | Haifa | Israele | 1 – 3 | Italia | Qual. Mondiali 2018 | - | Cap. | | 6-10-2016 | Skopje | Macedonia | 1 – 2 | Israele | Qual. Mondiali 2018 | - | Cap. | | 9-10-2016 | Gerusalemme | Israele | 2 – 1 | Liechtenstein | Qual. Mondiali 2018 | - | Cap. | | 12-11-2016 | Elbasan | Albania | 0 – 3 | Israele | Qual. Mondiali 2018 | 1 | Cap. | | 24-3-2017 | Gijón | Spagna | 4 – 1 | Israele | Qual. Mondiali 2018 | - | Cap. | | 6-6-2017 | Netanya | Israele | 1 – 1 | Moldavia | Amichevole | - | cap. 63’ | | 11-6-2017 | Haifa | Israele | 0 – 3 | Albania | Qual. Mondiali 2018 | - | Cap. | | 2-9-2017 | Haifa | Israele | 0 – 1 | Macedonia | Qual. Mondiali 2018 | - | Cap. | | 7-9-2018 | Elbasan | Albania | 1 – 0 | Israele | UEFA Nations League 2018-2019 - 1º turno | - | 47’ | | 15-11-2018 | Netanya | Israele | 7 – 0 | Guatemala | Amichevole | 1 | 68’ | | 20-11-2018 | Glasgow | Scozia | 3 – 2 | Israele | UEFA Nations League 2018-2019 - 1º turno | 1 | | | 21-3-2019 | Haifa | Israele | 1 – 1 | Slovenia | Qual. Euro 2020 | 1 | | | 24-3-2019 | Haifa | Israele | 4 – 2 | Austria | Qual. Euro 2020 | 3 | 55’ | | 7-6-2019 | Riga | Lettonia | 0 – 3 | Israele | Qual. Euro 2020 | 3 | | | 10-6-2019 | Varsavia | Polonia | 4 – 0 | Israele | Qual. Euro 2020 | - | 40’ | | 5-9-2019 | Be'er Sheva | Israele | 1 – 1 | Macedonia del Nord | Qual. Euro 2020 | 1 | | | 9-9-2019 | Lubiana | Slovenia | 3 – 2 | Israele | Qual. Euro 2020 | 1 | | | 10-10-2019 | Vienna | Austria | 3 – 1 | Israele | Qual. Euro 2020 | 1 | | | 15-10-2019 | Be'er Sheva | Israele | 3 – 1 | Lettonia | Qual. Euro 2020 | 1 | | | 16-11-2019 | Gerusalemme | Israele | 1 – 2 | Polonia | Qual. Euro 2020 | - | | | 19-11-2019 | Skopje | Macedonia del Nord | 1 – 0 | Israele | Qual. Euro 2020 | - | | | 4-9-2020 | Glasgow | Scozia | 1 – 1 | Israele | UEFA Nations League 2020-2021 - 1º turno | 1 | | | 7-9-2020 | Netanya | Israele | 1 – 1 | Slovacchia | UEFA Nations League 2020-2021 - 1º turno | - | 70’ | | 8-10-2020 | Glasgow | Scozia | 0 – 0 dts (5 – 3 dtr) | Israele | Qual. Euro 2020 | - | | | 11-10-2020 | Haifa | Israele | 1 – 2 | Rep. Ceca | UEFA Nations League 2020-2021 - 1º turno | 1 | | | 14-10-2020 | Trnava | Slovacchia | 2 – 3 | Israele | UEFA Nations League 2020-2021 - 1º turno | 3 | | | 15-11-2020 | Plzeň | Rep. Ceca | 1 – 0 | Israele | UEFA Nations League 2020-2021 - 1º turno | - | | | 18-11-2020 | Netanya | Israele | 1 – 0 | Scozia | UEFA Nations League 2020-2021 - 1º turno | - | | | 25-3-2021 | Tel Aviv | Israele | 0 – 2 | Danimarca | Qual. Mondiali 2022 | - | | | 28-3-2021 | Tel Aviv | Israele | 1 – 1 | Scozia | Qual. Mondiali 2022 | - | | | 31-3-2021 | Chișinău | Moldavia | 1 – 4 | Israele | Qual. Mondiali 2022 | 1 | 79’ | | 5-6-2021 | Podgorica | Montenegro | 1 – 3 | Israele | Amichevole | 1 | | | 9-6-2021 | Lisbona | Portogallo | 4 – 0 | Israele | Amichevole | - | | | 1-9-2021 | Tórshavn | Fær Øer | 0 – 4 | Israele | Qual. Mondiali 2022 | 3 | | | 4-9-2021 | Haifa | Israele | 5 – 2 | Austria | Qual. Mondiali 2022 | 2 | | | 7-9-2021 | Copenaghen | Danimarca | 5 – 0 | Israele | Qual. Mondiali 2022 | - | | | 9-10-2021 | Glasgow | Scozia | 3 – 2 | Israele | Qual. Mondiali 2022 | 1 | 57’ | | 12-10-2021 | Be'er Sheva | Israele | 2 – 1 | Moldavia | Qual. Mondiali 2022 | 1 | | | 12-11-2021 | Klagenfurt am Wörthersee | Austria | 4 – 2 | Israele | Qual. Mondiali 2022 | - | 64’ | | 12-11-2023 | Prishtina | Kosovo | 1 – 0 | Israele | Qual. Euro 2024 | - | | | 15-11-2023 | Felcsút | Israele | 1 – 1 | Svizzera | Qual. Euro 2024 | - | 65’ | | 18-11-2023 | Felcsút | Israele | 1 – 2 | Romania | Qual. Euro 2024 | 1 | 90+1’ | | Totale | | Presenze | 73 | | Reti (1º posto) | 34 | | ## Palmarès ### Club * Campionato israeliano: 4 Hapoel Tel Aviv: 2009-2010 Maccabi Tel Aviv: 2012-2013, 2013-2014, 2014-2015 * Coppa di Israele: 3 Hapoel Tel Aviv: 2009-2010, 2010-2011 Maccabi Tel Aviv: 2014-2015 * Coppa Toto: 2 Maccabi Tel Aviv: 2014-2015, 2023-2024 * Supercoppa dei Paesi Bassi: 1 PSV: 2021 * Coppa dei Paesi Bassi: 1 PSV: 2021-2022 ### Individuale * Capocannoniere del campionato israeliano: 3 2013-2014 (29 goal), 2014-2015 (27 goal), 2015-2016 (35 goal) * Capocannoniere della Chinese Super League: 2 2017 (27 goal), 2019 (29 goal) * Miglior giocatore della Chinese Super League: 1 2017
7,060,465
https://it.wikipedia.org/wiki/Convocazioni_per_il_campionato_europeo_di_calcio_femminile_2013
Convocazioni per il campionato europeo di calcio femminile 2013
# Convocazioni per il campionato europeo di calcio femminile 2013 Questa pagina elenca tutte le calciatrici convocate per il campionato europeo di calcio femminile di Svezia 2013. Statistiche, squadre di club ed età delle calciatrici sono aggiornate al 10 luglio 2013, giorno di inizio della competizione. ## Regolamentazione Ognuna delle dodici nazionali qualificate alla fase finale del torneo venne invitata a presentare alla UEFA un elenco di 23 calciatrici, composte dalle sole atlete ammesse a partecipare alla competizione per tutta la sua durata. Prima di annunciare la rosa definitiva, ciascuna federazione dovette inviare entro il 10 giugno 2013 una lista preliminare di 40 calciatrici, che avrebbe poi dovuto essere ridotta alle 23 previste (di cui tre portieri) dal regolamento entro il 30 giugno 2013. La sostituzione delle calciatrici gravemente infortunate fu permessa fino al 10 luglio 2013, giorno di inizio della competizione, a patto che le atlete in sostituzione di esse fossero già presenti nella lista preliminare inviata alla UEFA. Le rose delle squadre vennero pubblicate ufficialmente il 3 luglio 2013. ## Elenco ### Gruppo A **Danimarca** La rosa definitiva della squadra venne annunciata il 21 giugno 2013. Il portiere Heidi Johansen fu esclusa a causa di un infortunio. Selezionatore: Kenneth Heiner-Møller | N. | Pos. | Giocatore | Data nascita (età) | Pres. | Reti | Squadra | | - | - | - | - | - | - | - | | 1 | P | Stina Lykke Petersen | 9 febbraio 1986 (27 anni) | 20 | 0 | Brøndby | | 2 | D | Line Røddik Hansen | 31 gennaio 1988 (25 anni) | 82 | 10 | Tyresö FF | | 3 | C | Katrine Pedersen (c) | 13 agosto 1977 (35 anni) | 205 | 9 | Stabæk | | 4 | D | Christina Ørntoft | 2 luglio 1985 (28 anni) | 59 | 1 | Brøndby | | 5 | D | Janni Arnth Jensen | 15 ottobre 1986 (26 anni) | 36 | 1 | Fortuna Hjørring | | 6 | C | Mariann Gajhede Knudsen | 16 novembre 1984 (28 anni) | 88 | 2 | Linköping | | 7 | A | Emma Madsen | 18 novembre 1988 (24 anni) | 2 | 0 | Brøndby | | 8 | C | Julie Rydahl Bukh | 9 gennaio 1982 (31 anni) | 86 | 10 | Brøndby | | 9 | C | Nanna Christiansen | 17 giugno 1989 (24 anni) | 48 | 4 | Brøndby | | 10 | A | Pernille Harder | 15 gennaio 1992 (21 anni) | 43 | 21 | Linköping | | 11 | C | Katrine Veje | 19 giugno 1991 (22 anni) | 49 | 5 | LdB Malmö | | 12 | C | Line Jensen | 23 agosto 1991 (21 anni) | 21 | 1 | Fortuna Hjørring | | 13 | C | Johanna Rasmussen | 2 luglio 1983 (30 anni) | 105 | 29 | Kristianstads DFF | | 14 | D | Malene Olsen | 2 febbraio 1982 (31 anni) | 13 | 0 | Brøndby | | 15 | C | Sofie Junge Pedersen | 24 aprile 1992 (21 anni) | 15 | 2 | Fortuna Hjørring | | 16 | P | Cecilie Sørensen | 25 marzo 1987 (26 anni) | 2 | 0 | B93/HIK/Skjold | | 17 | A | Nadia Nadim | 2 gennaio 1988 (25 anni) | 36 | 5 | Fortuna Hjørring | | 18 | D | Theresa Nielsen | 20 luglio 1986 (26 anni) | 57 | 3 | Brøndby | | 19 | D | Mia Brogaard | 15 ottobre 1981 (31 anni) | 68 | 3 | Brøndby | | 20 | C | Sine Hovesen | 19 agosto 1987 (25 anni) | 12 | 1 | Fortuna Hjørring | | 21 | D | Cecilie Sandvej | 13 giugno 1990 (23 anni) | 6 | 0 | Brøndby | | 22 | P | Katrine Abel | 28 giugno 1990 (23 anni) | 0 | 0 | Taastrup FC | | 23 | C | Karoline Smidt Nielsen | 12 maggio 1994 (19 anni) | 4 | 0 | Fortuna Hjørring | **Finlandia** La rosa definitiva della squadra venne annunciata il 28 giugno 2013. L'attaccante Linda Sällström e il capitano Maija Saari furono escluse a causa di un infortunio. Selezionatore: Andrée Jeglertz | N. | Pos. | Giocatore | Data nascita (età) | Pres. | Reti | Squadra | | - | - | - | - | - | - | - | | 1 | P | Minna Meriluoto | 4 ottobre 1985 (38 anni) | 44 | 0 | Jitex BK | | 2 | D | Nea-Stina Liljedahl | 16 gennaio 1993 (31 anni) | 0 | 0 | Honka | | 3 | D | Tuija Hyyrynen | 10 marzo 1988 (35 anni) | 53 | 0 | Umeå IK | | 4 | D | Susanna Lehtinen | 5 agosto 1983 (40 anni) | 68 | 3 | KIF Örebro | | 5 | C | Tiina Saario | 15 gennaio 1982 (42 anni) | 20 | 0 | Åland United | | 6 | D | Laura Kivistö | 26 giugno 1981 (42 anni) | 9 | 0 | PK-35 Vantaa | | 7 | C | Annika Kukkonen | 12 aprile 1990 (33 anni) | 38 | 1 | Sunnanå SK | | 8 | D | Katri Nokso-Koivisto | 22 novembre 1982 (41 anni) | 76 | 1 | LSK Kvinner | | 9 | A | Marianna Tolvanen | 27 dicembre 1992 (31 anni) | 30 | 4 | Honka | | 10 | C | Emmi Alanen | 30 aprile 1991 (32 anni) | 26 | 6 | Kokkola Futis 10 | | 11 | C | Nora Heroum | 20 luglio 1994 (29 anni) | 12 | 0 | Honka | | 12 | P | Siiri Välimaa | 10 aprile 1990 (33 anni) | 0 | 0 | NiceFutis | | 13 | C | Heidi Kivelä | 6 novembre 1988 (35 anni) | 3 | 0 | PK-35 Vantaa | | 14 | A | Sanna Talonen | 15 giugno 1984 (39 anni) | 87 | 24 | KIF Örebro | | 15 | A | Leena Puranen | 16 ottobre 1986 (37 anni) | 55 | 6 | Jitex BK | | 16 | D | Anna Westerlund | 9 aprile 1989 (34 anni) | 56 | 0 | Piteå IF | | 17 | A | Jaana Lyytikäinen | 22 ottobre 1982 (41 anni) | 32 | 2 | Åland United | | 18 | C | Natalia Kuikka | 1º dicembre 1995 (28 anni) | 2 | 0 | Merilappi United | | 19 | A | Henni Malinen | 17 novembre 1988 (35 anni) | 0 | 0 | Honka | | 20 | A | Annica Sjölund | 31 marzo 1985 (38 anni) | 62 | 14 | Jitex BK | | 21 | A | Ella Vanhanen | 15 settembre 1993 (30 anni) | 2 | 0 | Pallokissat | | 22 | D | Pirjo Leppikangas | 12 settembre 1987 (36 anni) | 2 | 0 | PK-35 Vantaa | | 23 | P | Tinja-Riikka Korpela (c) | 5 maggio 1986 (37 anni) | 45 | 0 | LSK Kvinner | **Italia** La rosa definitiva della squadra venne annunciata il 1º luglio 2013. Il difensore Elisabetta Tona fu esclusa a causa di un infortunio e sostituita da Federica Di Criscio. Selezionatore: Antonio Cabrini | N. | Pos. | Giocatore | Data nascita (età) | Pres. | Reti | Squadra | | - | - | - | - | - | - | - | | 1 | P | Sara Penzo | 16 dicembre 1989 (23 anni) | 7 | 0 | Brescia | | 2 | D | Sara Gama | 27 marzo 1989 (24 anni) | 68 | 5 | Brescia | | 3 | D | Roberta D'Adda | 5 ottobre 1981 (31 anni) | 71 | 1 | Brescia | | 4 | C | Alessia Tuttino | 15 marzo 1983 (30 anni) | 117 | 8 | Tavagnacco | | 5 | D | Federica Di Criscio | 12 maggio 1993 (20 anni) | | | Bardolino Verona | | 6 | D | Laura Neboli | 14 marzo 1988 (25 anni) | 26 | 0 | 2001 Duisburg | | 7 | C | Giulia Domenichetti | 29 aprile 1984 (29 anni) | 81 | 6 | Torres | | 8 | A | Melania Gabbiadini | 28 agosto 1983 (29 anni) | 86 | 30 | Bardolino Verona | | 9 | A | Patrizia Panico (c) | 8 febbraio 1975 (38 anni) | 184 | 98 | Torres | | 10 | A | Cristiana Girelli | 23 aprile 1990 (23 anni) | 5 | 0 | Bardolino Verona | | 11 | C | Alice Parisi | 11 dicembre 1990 (22 anni) | 48 | 8 | Tavagnacco | | 12 | P | Chiara Marchitelli | 4 maggio 1985 (28 anni) | 40 | 0 | Tavagnacco | | 13 | C | Elisa Camporese | 16 marzo 1984 (29 anni) | 84 | 23 | Tavagnacco | | 14 | A | Sandy Iannella | 6 aprile 1987 (26 anni) | 22 | 1 | Torres | | 15 | A | Ilaria Mauro | 22 maggio 1988 (25 anni) | 8 | 0 | Tavagnacco | | 16 | D | Elisa Bartoli | 7 maggio 1991 (22 anni) | 0 | 0 | Torres | | 17 | C | Martina Rosucci | 9 maggio 1992 (21 anni) | 0 | 0 | Brescia | | 18 | C | Daniela Stracchi | 2 settembre 1983 (29 anni) | 6 | 0 | Torres | | 19 | A | Paola Brumana | 26 novembre 1982 (30 anni) | 6 | 0 | Tavagnacco | | 20 | D | Raffaella Manieri | 21 novembre 1986 (26 anni) | 31 | 3 | Torres | | 21 | D | Giorgia Motta | 18 marzo 1984 (29 anni) | 26 | 0 | Torres | | 22 | P | Katja Schroffenegger | 28 aprile 1991 (22 anni) | 4 | 0 | Jena | | 23 | D | Cecilia Salvai | 2 dicembre 1993 (19 anni) | 1 | 0 | Rapid Lugano | **Svezia** La rosa definitiva della squadra venne annunciata il 25 giugno 2013. Selezionatrice: Pia Sundhage | N. | Pos. | Giocatore | Data nascita (età) | Pres. | Reti | Squadra | | - | - | - | - | - | - | - | | 1 | P | Kristin Hammarström | 29 marzo 1982 (31 anni) | 22 | 0 | Kopparbergs/Göteborg | | 2 | D | Charlotte Rohlin | 20 dicembre 1980 (32 anni) | 61 | 6 | Linköping | | 3 | D | Stina Segerström | 17 giugno 1982 (31 anni) | 57 | 3 | Kopparbergs/Göteborg | | 4 | D | Amanda Ilestedt | 17 gennaio 1993 (20 anni) | 1 | 0 | LdB Malmö | | 5 | D | Nilla Fischer | 20 agosto 1984 (28 anni) | 102 | 15 | Linköping | | 6 | D | Sara Thunebro | 26 aprile 1979 (34 anni) | 107 | 5 | Tyresö FF | | 7 | C | Lisa Dahlkvist | 6 febbraio 1987 (26 anni) | 70 | 9 | Tyresö FF | | 8 | A | Lotta Schelin (c) | 27 febbraio 1984 (29 anni) | 121 | 54 | Olympique Lione | | 9 | A | Kosovare Asllani | 29 luglio 1989 (23 anni) | 50 | 11 | Paris Saint-Germain | | 10 | A | Sofia Jakobsson | 23 aprile 1990 (23 anni) | 31 | 5 | Chelsea | | 11 | A | Antonia Göransson | 16 settembre 1990 (22 anni) | 36 | 7 | Turbine Potsdam | | 12 | P | Hedvig Lindahl | 29 aprile 1983 (30 anni) | 91 | 0 | Kristianstads DFF | | 13 | C | Emmelie Konradsson | 9 aprile 1989 (24 anni) | 7 | 0 | Umeå IK | | 14 | A | Josefine Öqvist | 23 luglio 1983 (29 anni) | 73 | 18 | Kristianstads DFF | | 15 | C | Therese Sjögran | 8 aprile 1977 (36 anni) | 183 | 19 | LdB Malmö | | 16 | D | Lina Nilsson | 17 giugno 1987 (26 anni) | 44 | 0 | LdB Malmö | | 17 | C | Caroline Seger | 19 marzo 1985 (28 anni) | 107 | 14 | Tyresö FF | | 18 | D | Jessica Samuelsson | 30 gennaio 1992 (21 anni) | 7 | 0 | Linköping | | 19 | D | Elin Magnusson | 20 giugno 1982 (31 anni) | 1 | 0 | KIF Örebro | | 20 | C | Marie Hammarström | 29 marzo 1982 (31 anni) | 35 | 4 | Kopparbergs/Göteborg | | 21 | P | Sofia Lundgren | 20 settembre 1982 (30 anni) | 30 | 0 | Linköping | | 22 | C | Olivia Schough | 11 marzo 1991 (22 anni) | 5 | 0 | Kopparbergs/Göteborg | | 23 | A | Jenny Hjohlman | 13 febbraio 1990 (23 anni) | 1 | 0 | Umeå IK | ### Gruppo B **Germania** La rosa definitiva della squadra venne annunciata il 20 giugno 2013. Selezionatrice: Silvia Neid | N. | Pos. | Giocatore | Data nascita (età) | Pres. | Reti | Squadra | | - | - | - | - | - | - | - | | 1 | P | Nadine Angerer (c) | 10 novembre 1978 (34 anni) | 118 | 0 | 1. FFC Francoforte | | 2 | D | Bianca Schmidt | 23 gennaio 1990 (23 anni) | 33 | 2 | 1. FFC Francoforte | | 3 | D | Saskia Bartusiak | 9 settembre 1982 (30 anni) | 68 | 0 | 1. FFC Francoforte | | 4 | D | Leonie Maier | 29 settembre 1992 (20 anni) | 9 | 2 | Bad Neuenahr | | 5 | D | Annike Krahn | 1º luglio 1985 (28 anni) | 88 | 4 | Paris Saint-Germain | | 6 | C | Simone Laudehr | 12 luglio 1986 (26 anni) | 59 | 14 | 1. FFC Francoforte | | 7 | C | Melanie Behringer | 18 novembre 1985 (27 anni) | 88 | 24 | 1. FFC Francoforte | | 8 | C | Nadine Keßler | 4 aprile 1988 (25 anni) | 12 | 4 | Wolfsburg | | 9 | A | Lena Lotzen | 11 settembre 1993 (19 anni) | 10 | 0 | Bayern Monaco | | 10 | A | Dzsenifer Marozsán | 18 aprile 1992 (21 anni) | 18 | 6 | 1. FFC Francoforte | | 11 | A | Anja Mittag | 18 aprile 1985 (28 anni) | 91 | 16 | LdB Malmö | | 12 | P | Almuth Schult | 4 giugno 1987 (26 anni) | 11 | 0 | Bad Neuenahr | | 13 | A | Célia Okoyino da Mbabi | 27 giugno 1988 (25 anni) | 79 | 41 | Bad Neuenahr | | 14 | C | Isabelle Linden | 15 gennaio 1991 (22 anni) | 1 | 0 | Bayer Leverkusen | | 15 | D | Jennifer Cramer | 24 febbraio 1993 (20 anni) | 5 | 0 | Turbine Potsdam | | 16 | C | Melanie Leupolz | 14 aprile 1994 (19 anni) | 2 | 0 | Friburgo | | 17 | D | Josephine Henning | 8 settembre 1989 (23 anni) | 14 | 0 | Wolfsburg | | 18 | C | Svenja Huth | 25 gennaio 1991 (22 anni) | 15 | 0 | 1. FFC Francoforte | | 19 | C | Fatmire Bajramaj | 1º aprile 1988 (25 anni) | 62 | 13 | 1. FFC Francoforte | | 20 | C | Lena Goeßling | 8 marzo 1986 (27 anni) | 50 | 4 | Wolfsburg | | 21 | P | Laura Benkarth | 14 ottobre 1992 (20 anni) | 0 | 0 | Friburgo | | 22 | D | Luisa Wensing | 8 febbraio 1993 (20 anni) | 13 | 0 | Wolfsburg | | 23 | C | Sara Däbritz | 15 febbraio 1995 (18 anni) | 1 | 0 | Friburgo | **Islanda** La rosa definitiva della squadra venne annunciata il 24 giugno 2013. L'attaccante Katrín Ásbjörnsdóttir fu esclusa a causa di un infortunio e sostituita da Soffíu Gunnarsdóttur. Selezionatore: Siggi Eyjólfsson | N. | Pos. | Giocatore | Data nascita (età) | Pres. | Reti | Squadra | | - | - | - | - | - | - | - | | 1 | P | Þóra Björg Helgadóttir | 5 maggio 1981 (32 anni) | 98 | 0 | LdB Malmö | | 2 | D | Sif Atladóttir | 15 luglio 1985 (27 anni) | 47 | 0 | Kristianstads DFF | | 3 | D | Ólína Guðbjörg Viðarsdóttir | 16 novembre 1982 (30 anni) | 60 | 2 | Valur | | 4 | D | Glódís Perla Viggósdóttir | 27 giugno 1995 (18 anni) | 9 | 0 | Stjarnan | | 5 | D | Hallbera Guðný Gísladóttir | 14 settembre 1986 (26 anni) | 40 | 1 | Piteå IF | | 6 | A | Hólmfríður Magnúsdóttir | 20 settembre 1984 (28 anni) | 82 | 32 | Avaldsnes | | 7 | C | Sara Björk Gunnarsdóttir | 29 settembre 1990 (22 anni) | 60 | 14 | LdB Malmö | | 8 | D | Katrín Jónsdóttir (c) | 31 luglio 1977 (35 anni) | 128 | 21 | Umeå IK | | 9 | A | Margrét Lára Viðarsdóttir | 25 luglio 1986 (26 anni) | 88 | 69 | Kristianstads DFF | | 10 | C | Dóra María Lárusdóttir | 24 luglio 1985 (27 anni) | 90 | 15 | Valur | | 11 | C | Katrín Ómarsdóttir | 27 giugno 1987 (26 anni) | 53 | 9 | Liverpool | | 12 | P | Sandra Sigurðardóttir | 2 ottobre 1986 (26 anni) | 6 | 0 | Stjarnan | | 13 | P | Guðbjörg Gunnarsdóttir | 10 maggio 1985 (28 anni) | 23 | 0 | Avaldsnes | | 14 | C | Dagný Brynjarsdóttir | 10 agosto 1991 (21 anni) | 30 | 3 | Valur | | 15 | D | Anna Björk Kristjánsdóttir | 14 ottobre 1989 (23 anni) | 0 | 0 | Stjarnan | | 16 | A | Harpa Þorsteinsdóttir | 27 giugno 1986 (27 anni) | 29 | 1 | Stjarnan | | 17 | D | Elísa Viðarsdóttir | 26 maggio 1991 (22 anni) | 8 | 0 | ÍBV Vestmannæyja | | 18 | C | Guðný Björk Óðinsdóttir | 27 settembre 1988 (24 anni) | 33 | 0 | Kristianstads DFF | | 19 | A | Fanndís Friðriksdóttir | 9 maggio 1990 (23 anni) | 38 | 2 | Kolbotn | | 20 | D | Þórunn Helga Jónsdóttir | 17 dicembre 1984 (28 anni) | 9 | 0 | Avaldsnes | | 21 | C | Soffía Arnþrúður Gunnarsdóttir | 22 ottobre 1987 (25 anni) | 0 | 0 | Stjarnan | | 22 | A | Rakel Hönnudóttir | 30 dicembre 1988 (24 anni) | 50 | 3 | Breiðablik | | 23 | A | Elín Metta Jensen | 1º marzo 1995 (18 anni) | 4 | 0 | Valur | **Paesi Bassi** La rosa definitiva della squadra venne annunciata il 30 giugno 2013. Il difensore Mandy van den Berg e il centrocampista Marlous Pieëte furono escluse a causa di un infortunio e sostituite da Merel van Dongen e Maayke Heuver. Selezionatore: Roger Reijners | N. | Pos. | Giocatore | Data nascita (età) | Pres. | Reti | Squadra | | - | - | - | - | - | - | - | | 1 | P | Loes Geurts | 12 gennaio 1986 (27 anni) | 84 | 0 | Vittsjö GIK | | 2 | D | Dyanne Bito | 10 agosto 1981 (31 anni) | 136 | 6 | Telstar | | 3 | D | Daphne Koster (c) | 13 marzo 1981 (32 anni) | 133 | 6 | Ajax | | 4 | D | Merel van Dongen | 11 febbraio 1993 (20 anni) | 1 | 0 | Alabama Crimson Tide | | 5 | D | Claudia van den Heiligenberg | 25 marzo 1985 (28 anni) | 83 | 7 | Telstar | | 6 | C | Anouk Hoogendijk | 6 maggio 1985 (28 anni) | 91 | 8 | Ajax | | 7 | C | Kirsten van de Ven | 11 maggio 1985 (28 anni) | 69 | 15 | Tyresö FF | | 8 | C | Sherida Spitse | 29 maggio 1990 (23 anni) | 79 | 12 | Twente | | 9 | A | Manon Melis | 31 agosto 1986 (26 anni) | 98 | 45 | LdB Malmö | | 10 | C | Daniëlle van de Donk | 5 agosto 1991 (21 anni) | 18 | 1 | FCE/PSV | | 11 | A | Lieke Martens | 16 dicembre 1992 (20 anni) | 22 | 7 | 2001 Duisburg | | 12 | C | Maayke Heuver | 26 luglio 1990 (22 anni) | 12 | 1 | Twente | | 13 | A | Sylvia Smit | 4 luglio 1986 (27 anni) | 106 | 30 | PEC Zwolle | | 14 | C | Renée Slegers | 5 febbraio 1989 (24 anni) | 32 | 5 | Linköping | | 15 | D | Leonne Stentler | 23 aprile 1986 (27 anni) | 17 | 0 | Ajax | | 16 | P | Sari van Veenendaal | 3 aprile 1990 (23 anni) | 6 | 0 | Twente | | 17 | D | Siri Worm | 20 aprile 1992 (21 anni) | 5 | 0 | Twente | | 18 | C | Anouk Dekker | 15 novembre 1986 (26 anni) | 18 | 2 | Twente | | 19 | A | Mandy Versteegt | 23 febbraio 1990 (23 anni) | 3 | 0 | Ajax | | 20 | C | Desiree van Lunteren | 30 dicembre 1992 (20 anni) | 6 | 1 | Ajax | | 21 | A | Chantal de Ridder | 19 gennaio 1989 (24 anni) | 47 | 11 | Ajax | | 22 | D | Mirte Roelvink | 23 novembre 1985 (27 anni) | 8 | 0 | Gütersloh | | 23 | P | Angela Christ | 6 marzo 1989 (24 anni) | 11 | 0 | PSV/FC Eindhoven | **Norvegia** La rosa definitiva della squadra venne annunciata il 13 giugno 2013. Le attaccanti Isabell Herlovsen e Cecilie Pedersen furono escluse a causa di un infortunio. Selezionatore: Even Pellerud | N. | Pos. | Giocatore | Data nascita (età) | Pres. | Reti | Squadra | | - | - | - | - | - | - | - | | 1 | P | Ingrid Hjelmseth | 10 aprile 1980 (33 anni) | 67 | 0 | Stabæk | | 2 | D | Marita Skammelsrud Lund | 29 gennaio 1989 (24 anni) | 43 | 2 | LSK Kvinner | | 3 | D | Marit Fiane Christensen | 11 dicembre 1980 (32 anni) | 81 | 10 | Amazon Grimstad | | 4 | C | Ingvild Stensland (c) | 3 agosto 1981 (31 anni) | 123 | 8 | Stabæk | | 5 | D | Toril Hetland Akerhaugen | 5 marzo 1982 (31 anni) | 50 | 0 | Stabæk | | 6 | D | Maren Mjelde | 6 novembre 1989 (23 anni) | 55 | 5 | Turbine Potsdam | | 7 | C | Trine Bjerke Rønning | 14 giugno 1982 (31 anni) | 132 | 20 | Stabæk | | 8 | C | Solveig Gulbrandsen | 12 gennaio 1981 (32 anni) | 163 | 47 | Vålerenga | | 9 | A | Elise Thorsnes | 14 agosto 1988 (24 anni) | 60 | 11 | Stabæk | | 10 | A | Caroline Graham Hansen | 18 febbraio 1995 (18 anni) | 16 | 4 | Stabæk | | 11 | A | Leni Larsen Kaurin | 21 marzo 1981 (32 anni) | 96 | 5 | Stabæk | | 12 | P | Silje Vesterbekkmo | 22 giugno 1983 (30 anni) | 3 | 0 | Røa | | 13 | A | Melissa Bjånesøy | 18 aprile 1992 (21 anni) | 7 | 1 | Sandviken | | 14 | C | Gry Tofte Ims | 2 marzo 1986 (27 anni) | 30 | 3 | Klepp | | 15 | D | Nora Holstad Berge | 26 marzo 1987 (26 anni) | 26 | 0 | Arna-Bjørnar | | 16 | D | Kristine Wigdahl Hegland | 8 agosto 1992 (20 anni) | 20 | 1 | Arna-Bjørnar | | 17 | A | Lene Mykjåland | 20 febbraio 1987 (26 anni) | 54 | 9 | LSK Kvinner | | 18 | C | Ingrid Ryland | 29 maggio 1989 (24 anni) | 18 | 0 | Arna-Bjørnar | | 19 | C | Ingvild Isaksen | 10 febbraio 1989 (24 anni) | 29 | 0 | Kolbotn | | 20 | A | Emilie Haavi | 16 giugno 1992 (21 anni) | 21 | 5 | LSK Kvinner | | 21 | A | Ada Hegerberg | 10 luglio 1995 (18 anni) | 9 | 4 | Turbine Potsdam | | 22 | C | Cathrine Dekkerhus | 17 settembre 1992 (20 anni) | 5 | 0 | Stabæk | | 23 | P | Nora Neset Gjøen | 20 febbraio 1992 (21 anni) | 2 | 0 | Kolbotn | ### Gruppo C **Inghilterra** La rosa definitiva della squadra venne annunciata il 17 giugno 2013. Selezionatrice: Hope Powell | N. | Pos. | Giocatore | Data nascita (età) | Pres. | Reti | Squadra | | - | - | - | - | - | - | - | | 1 | P | Karen Bardsley | 27 ottobre 1984 (28 anni) | 29 | 0 | Lincoln City | | 2 | D | Alex Scott | 14 ottobre 1984 (28 anni) | 98 | 12 | Arsenal | | 3 | D | Steph Houghton | 23 aprile 1988 (25 anni) | 35 | 6 | Arsenal | | 4 | C | Jill Scott | 2 febbraio 1987 (26 anni) | 67 | 12 | Everton | | 5 | D | Sophie Bradley | 21 ottobre 1989 (23 anni) | 23 | 0 | Lincoln City | | 6 | D | Casey Stoney (c) | 13 maggio 1982 (31 anni) | 110 | 5 | Lincoln City | | 7 | A | Eniola Aluko | 21 febbraio 1987 (26 anni) | 70 | 14 | Chelsea | | 8 | C | Anita Asante | 27 aprile 1985 (28 anni) | 64 | 1 | Kopparbergs/Göteborg | | 9 | A | Ellen White | 9 maggio 1989 (24 anni) | 37 | 14 | Arsenal | | 10 | C | Fara Williams | 25 gennaio 1984 (29 anni) | 114 | 36 | Liverpool | | 11 | C | Rachel Yankey | 1º novembre 1979 (33 anni) | 127 | 19 | Arsenal | | 12 | C | Jessica Clarke | 5 maggio 1989 (24 anni) | 39 | 10 | Lincoln City | | 13 | P | Rachel Brown | 18 luglio 1980 (32 anni) | 81 | 0 | Everton | | 14 | C | Karen Carney | 1º agosto 1987 (25 anni) | 82 | 13 | Birmingham City | | 15 | D | Laura Bassett | 2 agosto 1983 (29 anni) | 31 | 0 | Birmingham City | | 16 | C | Jordan Nobbs | 8 dicembre 1992 (20 anni) | 6 | 1 | Arsenal | | 17 | A | Toni Duggan | 25 luglio 1991 (21 anni) | 8 | 2 | Everton | | 18 | D | Dunia Susi | 11 agosto 1987 (25 anni) | 21 | 0 | Chelsea | | 19 | D | Gemma Bonner | 13 luglio 1991 (21 anni) | 0 | 0 | Liverpool | | 20 | C | Jade Moore | 22 ottobre 1990 (22 anni) | 5 | 1 | Birmingham City | | 21 | D | Lucy Bronze | 28 ottobre 1991 (21 anni) | 1 | 0 | Liverpool | | 22 | A | Kelly Smith | 29 ottobre 1978 (34 anni) | 113 | 46 | Arsenal | | 23 | P | Siobhan Chamberlain | 15 agosto 1983 (29 anni) | 25 | 0 | Bristol Academy | **Francia** La rosa definitiva della squadra venne annunciata il 31 maggio 2013. L'attaccante Laëtitia Tonazzi fu esclusa a causa di un infortunio e sostituita da Viviane Asseyi. Selezionatore: Bruno Bini | N. | Pos. | Giocatore | Data nascita (età) | Pres. | Reti | Squadra | | - | - | - | - | - | - | - | | 1 | P | Céline Deville | 24 gennaio 1982 (31 anni) | 58 | 0 | Olympique Lione | | 2 | D | Wendie Renard | 20 luglio 1990 (22 anni) | 36 | 6 | Olympique Lione | | 3 | D | Laure Boulleau | 22 ottobre 1986 (26 anni) | 39 | 0 | Paris Saint-Germain | | 4 | D | Laura Georges | 20 agosto 1984 (28 anni) | 136 | 5 | Olympique Lione | | 5 | D | Ophélie Meilleroux | 18 gennaio 1984 (29 anni) | 67 | 0 | Montpellier | | 6 | C | Sandrine Soubeyrand (c) | 16 agosto 1973 (39 anni) | 194 | 17 | FCF Juvisy | | 7 | D | Corine Franco | 5 ottobre 1983 (29 anni) | 81 | 11 | Olympique Lione | | 8 | C | Élise Bussaglia | 24 settembre 1985 (27 anni) | 111 | 20 | Olympique Lione | | 9 | A | Eugénie Le Sommer | 18 maggio 1989 (24 anni) | 74 | 26 | Olympique Lione | | 10 | C | Amandine Henry | 28 settembre 1989 (23 anni) | 13 | 1 | Olympique Lione | | 11 | D | Julie Soyer | 30 giugno 1985 (28 anni) | 6 | 0 | FCF Juvisy | | 12 | A | Élodie Thomis | 13 agosto 1986 (26 anni) | 90 | 27 | Olympique Lione | | 13 | C | Camille Catala | 6 maggio 1991 (22 anni) | 18 | 2 | FCF Juvisy | | 14 | C | Louisa Nécib | 23 gennaio 1987 (26 anni) | 97 | 20 | Olympique Lione | | 15 | D | Jessica Houara | 29 settembre 1987 (25 anni) | 7 | 0 | Paris Saint-Germain | | 16 | P | Sarah Bouhaddi | 17 ottobre 1986 (26 anni) | 67 | 0 | Olympique Lione | | 17 | C | Gaëtane Thiney | 28 ottobre 1985 (27 anni) | 88 | 35 | FCF Juvisy | | 18 | A | Marie-Laure Delie | 29 gennaio 1988 (25 anni) | 59 | 45 | Montpellier | | 19 | A | Sandrine Brétigny | 2 luglio 1984 (29 anni) | 22 | 9 | 1. FFC Francoforte | | 20 | A | Viviane Asseyi | 20 novembre 1993 (19 anni) | 1 | 0 | Montpellier | | 21 | P | Karima Benameur | 19 luglio 1989 (23 anni) | 2 | 0 | Paris Saint-Germain | | 22 | D | Sabrina Delannoy | 18 maggio 1986 (27 anni) | 5 | 0 | Paris Saint-Germain | | 23 | C | Camille Abily | 5 dicembre 1984 (28 anni) | 116 | 23 | Olympique Lione | **Russia** La rosa definitiva della squadra venne annunciata il 1º luglio 2013. Selezionatore: Sergej Lavrent'ev | N. | Pos. | Giocatore | Data nascita (età) | Pres. | Reti | Squadra | | - | - | - | - | - | - | - | | 1 | P | El'vira Todua | 31 gennaio 1986 (27 anni) | 69 | 0 | Rossijanka | | 2 | D | Julija Gordeeva | 5 gennaio 1988 (25 anni) | 5 | 0 | CSP Izmajlovo | | 3 | C | Ekaterina Stepanenko | 21 maggio 1983 (30 anni) | 8 | 0 | CSP Izmajlovo | | 4 | C | Marija D'jačkova | 26 maggio 1982 (31 anni) | 27 | 0 | Zvezda 2005 Perm' | | 5 | C | Ol'ga Petrova | 9 luglio 1986 (27 anni) | 52 | 8 | Rossijanka | | 6 | C | Julija Bessolova | 23 agosto 1992 (20 anni) | 0 | 0 | CSP Izmajlovo | | 7 | A | Olesja Kuročkina | 6 settembre 1983 (29 anni) | 50 | 19 | CSP Izmajlovo | | 8 | C | Valentina Savčenkova | 29 aprile 1983 (30 anni) | 55 | 7 | Rjazan'-VDV | | 9 | C | Anastasija Pozdeeva | 12 giugno 1993 (20 anni) | 3 | 0 | Zvezda 2005 Perm' | | 10 | C | Elena Terechova | 5 luglio 1987 (26 anni) | 45 | 4 | Rjazan'-VDV | | 11 | A | Ekaterina Sočneva | 12 agosto 1985 (27 anni) | 51 | 18 | Zorkij Krasnogorsk | | 12 | P | Julija Gričenko | 10 marzo 1990 (23 anni) | 3 | 0 | Kubanočka | | 13 | C | Alla Sidorovskaja | 27 luglio 1983 (29 anni) | 9 | 0 | CSP Izmajlovo | | 14 | C | Tat'jana Skotnikova | 27 novembre 1978 (34 anni) | 88 | 9 | Rossijanka | | 15 | D | Anastasija Kostjukova | 15 maggio 1985 (28 anni) | 20 | 2 | Zorkij Krasnogorsk | | 16 | D | Natal'ja Perceva | 4 giugno 1984 (29 anni) | 47 | 1 | Rossijanka | | 17 | A | Natal'ja Šljapina | 12 luglio 1983 (29 anni) | 54 | 23 | Rossijanka | | 18 | D | Elena Medved' | 23 gennaio 1985 (28 anni) | 24 | 1 | Zorkij Krasnogorsk | | 19 | D | Ksenija Cybutovič (c) | 26 giugno 1987 (26 anni) | 53 | 1 | Rjazan'-VDV | | 20 | A | Nelli Korovkina | 1º novembre 1989 (23 anni) | 8 | 3 | CSP Izmajlovo | | 21 | P | Margarita Širokova | 14 gennaio 1992 (21 anni) | 1 | 0 | Rossijanka | | 22 | D | Dar'ja Makarenko | 7 marzo 1992 (21 anni) | 16 | 0 | Zvezda 2005 Perm' | | 23 | C | Elena Morozova | 15 marzo 1987 (26 anni) | 58 | 12 | Zorkij Krasnogorsk | **Spagna** La rosa definitiva della squadra venne annunciata il 29 giugno 2013. Selezionatore: Ignacio Quereda | N. | Pos. | Giocatore | Data nascita (età) | Pres. | Reti | Squadra | | - | - | - | - | - | - | - | | 1 | P | Ainhoa Tirapu | 4 settembre 1984 (28 anni) | 29 | 0 | Athletic Bilbao | | 2 | C | Virginia Torrecilla | 4 settembre 1991 (21 anni) | 1 | 0 | Barcellona | | 3 | D | Leire Landa | 19 dicembre 1986 (26 anni) | 8 | 0 | Athletic Bilbao | | 4 | D | Melisa Nicolau | 20 giugno 1985 (28 anni) | 31 | 0 | Barcellona | | 5 | D | Ruth García | 26 aprile 1987 (26 anni) | 28 | 2 | Levante | | 6 | D | Miriam Diéguez | 4 maggio 1986 (27 anni) | 25 | 0 | Barcellona | | 7 | C | Priscila Borja | 28 aprile 1985 (28 anni) | 11 | 5 | Atlético Madrid | | 8 | A | Sonia Bermúdez | 18 novembre 1984 (28 anni) | 29 | 14 | Barcellona | | 9 | A | Verónica Boquete (c) | 9 aprile 1987 (26 anni) | 29 | 22 | Tyresö FF | | 10 | A | Adriana Martín | 27 novembre 1986 (26 anni) | 32 | 26 | Western New York Flash | | 11 | C | Sandra Vilanova | 1º gennaio 1981 (32 anni) | 45 | 2 | Espanyol | | 12 | A | Alexia Putellas | 4 febbraio 1994 (19 anni) | 4 | 1 | Barcellona | | 13 | P | Dolores Gallardo | 10 giugno 1993 (20 anni) | 2 | 0 | Atlético Madrid | | 14 | C | Victoria Losada | 5 marzo 1991 (22 anni) | 7 | 0 | Barcellona | | 15 | C | Silvia Meseguer | 12 marzo 1989 (24 anni) | 26 | 4 | Espanyol | | 16 | C | Nagore Calderón | 2 giugno 1993 (20 anni) | 4 | 0 | Atlético Madrid | | 17 | C | Elixabet Ibarra | 29 giugno 1981 (32 anni) | 29 | 2 | Athletic Bilbao | | 18 | D | Marta Torrejón | 27 febbraio 1990 (23 anni) | 28 | 4 | Espanyol | | 19 | A | Erika Vázquez | 6 febbraio 1983 (30 anni) | 38 | 7 | Athletic Bilbao | | 20 | D | Irene Paredes | 4 luglio 1991 (22 anni) | 7 | 0 | Athletic Bilbao | | 21 | C | Jennifer Hermoso | 9 maggio 1990 (23 anni) | 7 | 1 | Tyresö FF | | 22 | C | Amanda Sampedro | 26 giugno 1993 (20 anni) | 0 | 0 | Atlético Madrid | | 23 | P | María José Pons | 8 agosto 1984 (28 anni) | 4 | 0 | Espanyol |
380,096
https://it.wikipedia.org/wiki/Carnevale_di_Putignano
Carnevale di Putignano
# Carnevale di Putignano Il Carnevale di Putignano è una festa cittadina che si svolge con cadenza annuale nel comune di Putignano, in Puglia. Si tratta del carnevale più antico d'Europa e nel 2023 è giunto alla sua 629ª edizione. La maschera caratteristica della manifestazione è chiamata Farinella e deve il suo nome all'omonima pietanza di Putignano. Dal 2006 ha luogo anche un'edizione estiva. ## Le origini La tradizione vuole la nascita del carnevale di Putignano nel 1394, quando le scorrerie saracene sulle coste della Puglia impongono di spostare le reliquie del protomartire S. Stefano da Monopoli verso l'entroterra, per poterle difendere più facilmente. Putignano viene scelta come meta per il trasferimento: all'arrivo delle reliquie, i contadini, in quel momento impegnati nell'innesto della vite (ancor oggi una delle attività agricole tipiche del territorio), lasciarono i campi e si accodarono festanti alla processione e, dopo la cerimonia religiosa, si abbandonarono a balli e canti. Ci furono poi alcuni che recitarono in vernacolo scherzi, versi e satire improvvisati. Secondo gli storici, nascevano in quel momento le Propaggini, ancora oggi cuore della tradizione carnevalesca locale. Secondo la teoria di alcuni studiosi la nascita del Carnevale risalirebbe agli ultimi secoli a.C. e l'anno 1394 rappresenterebbe il momento di passaggio da una festa pagana in origine in onore di Dioniso verso una festa cristiana. È solo con l'epoca fascista che il carnevale contadino si trasformerà in un più raffinato carnevale borghese e cittadino: nascerà così la sfilata di carri allegorici in parata, un modello comunicativo, quest'ultimo, caro alla cultura fascista. A far da base per questa trasformazione della tradizione, la maestranza artigianale del paese che metterà le sue competenze di falegnameria a disposizione del ludico spasso carnevalesco. Si narra che il primo carro fosse stato realizzato utilizzando come "anima" una rete di un pollaio. ## Il Carnevale ### I "Giovedì" del Carnevale I Giovedì, feste per antonomasia del Carnevale di Putignano, segnano l'avvicendarsi della manifestazione. Ufficialmente il periodo carnascialesco decorre dal 26 dicembre, giorno delle Propaggini, ma è a partire dal 17 gennaio, con la festa di Sant'Antonio Abate, che il Carnevale entra nel vivo. Da questa data, e fino all'ultima sfilata dei carri allegorici, si susseguono i "Giovedì" del Carnevale. Tradizione vuole che tali appuntamenti siano dedicati a diverse categorie di persone. Ogni giovedì, infatti, punta a rendere protagonista uno specifico strato sociale, con una vena mista di satira e puro divertimento. Quando il calendario lo consente, il primo Giovedì è quello dei monsignori, seguito in un ordine immutabile da quello dei preti, delle monache, delle vedove, dei pazzi, delle donne sposate e dei cornuti. Quest'ultimo, in particolare, è caratterizzato dall'immancabile e goliardico rito del taglio delle corna, evento curato in ogni particolare (dal richiamo, all'ammasso, al corneo mattutino fino al taglio serale) dall'Accademia delle Corna. Una serie di appuntamenti, i "Giovedì" del Carnevale, che intrecciano sacro e profano e ci portano indietro nel tempo. In passato, infatti, proprio questi giorni rappresentavano l'occasione per improvvisare all'interno degli "jos'r", tipici locali (cantine e sottani) del centro storico, balli e banchetti in maschera. Oggi tale tradizione viene ripresa e arricchita da sagre, spettacoli, musica e divertimento. Dal 2012 l'Accademia delle Corna conferisce l'onorificenza di Gran Cornuto dell'anno a personaggi distintisi nel proprio settore professionale o sociale per competenza e proattività. La scelta, oltre che a personalità locali, è in alcuni anni ricaduta su personaggi politici o del mondo dello spettacolo, tra i quali: * Paolo Rossi, anno 2014 * Michele Placido, anno 2016 * Vittorio Sgarbi, anno 2018 * Antonio Decaro, anno 2019 * Uccio De Santis, anno 2020 * Luciana Littizzetto, anno 2021 ### Carri allegorici in cartapesta Tre domeniche prima del mercoledì delle ceneri si allestisce la prima delle quattro sfilate di carri allegorici in cartapesta, rappresentanti il mondo della politica, della cultura o della società. Il fascino dei carri allegorici e delle tipiche maschere del Carnevale di Putignano si basa sull'originalità, la raffinatezza, la delicatezza delle rifiniture della cartapesta ricca di caratteristiche particolari, realizzata con un procedimento che la "scuola putignanese" ha forgiato nel tempo ed ha custodito gelosamente tramandandone la tecnica da generazioni. La lavorazione della cartapesta, è uno dei passaggi finali indispensabili nel lungo e variegato lavoro artistico. Il procedimento della lavorazione è un prodigio artistico e tradizionale, che si realizza modellando e plasmando con arte gli strati di carta dei quotidiani ammorbidita dall'usuale colla di farina. La prima fase è quella della creatività, indispensabile per definire l'oggetto da costruire e i particolari del manufatto da realizzare. Prima di tutto si crea una sagoma d'argilla, che poi darà forma e dettagli al prodotto finito. Completata si passa al calco in gesso, che, come un negativo, conterrà la cartapesta depositata per dare le sembianze alla scultura. A questo punto si esegue una colata di gesso caldo sull'argilla in modo che avvolga tutta la struttura per assumere la forma voluta sin nelle più piccole sfumature. Il gesso raffreddato consentirà il distacco dall'argilla e allora si potrà iniziare con la cartapesta. Per la sua leggerezza e porosità la carta dei quotidiani viene utilizzata per la costruzione, imbevendola nella particolare colla composta d'acqua e farina. Tagliuzzata in spesse striscioline viene fatta aderire al calco precedentemente rivestito d'olio che consentirà alla cartapesta di non attaccarsi alle parti gessate e asciugando ne favorirà il distacco. A questo punto il manufatto in cartapesta, che ha assunto le sembianze del primitivo modello d'argilla, viene rivestito di "carta cemento" per darle più resistenza, tenuta e impermeabilità e quindi dipinto con colori idrosolubili. Grazie alla leggerezza dei materiali sono stati creati carri di dimensioni maggiori e con movimenti effettuati attraverso leve mosse da uomini. Più tardi, si è ricorso a movimenti elettromeccanici che hanno reso quasi autonomo e più spettacolare il movimento. Negli ultimi anni, l'innovazione tecnologica ha permesso il passaggio a movimenti elettronici, attraverso il ricorso a computer che guidano l'alternarsi dei movimenti. La struttura dei carri di Putignano è realizzata in ferro, la cui preparazione va dai 3 ai 4 mesi. Tra le decine di maestri cartapestai che hanno dato lustro al Carnevale, troviamo il maestro cartapestaio Armando Genco. Nel 1946 incominciò a cimentarsi con la cartapesta; nel 1949 al suo carro "Più ti denudi e men c'illudi" fu assegnato il primo premio, ma tutto il clero locale disapprovò l'audace scollatura della figura femminile. Spinto dal desiderio di animare le sue creazioni, nel 1950 sperimentò i primi complessi movimenti e la cartapesta rinforzata sul carro "Due ragazze e un marinaio"; infine nel 1953 introdusse la lavorazione dell'argilla. Le potenzialità della cartapesta da lui intuite ed esaltate, gli hanno consentito la realizzazione di vere opere d'arte unanimemente apprezzate, diventando per circa 30 anni il protagonista assoluto delle sfilate dei carri e vincendo numerosi premi. Alla creatività e alla passione delle giovani leve della cartapesta putignanese, sono invece affidate le maschere di carattere: piccoli carri in cartapesta realizzati dai futuri maestri cartapestai del Carnevale di Putignano. Dall'edizione del 2013 la Fondazione del Carnevale ha imposto agli artigiani, maestri cartapestai, la realizzazione di carri allegorici con un tema comune, in questo caso i film di Federico Fellini. Nell'edizione 2014 la Fondazione di Carnevale, frutto dell'esperienza dell'anno precedente, ha deciso di assegnare un tema comune per tutti i carri: la musica di Giuseppe Verdi. L'impostazione di un tema per le sfilate è stato poi riconfermato per gli anni successivi: Sette vizi capitali (2015), Diversità (2016), Mostri (2017), Eroi (2018), Satira e Liberà (2019) e La Terra vista dal Carnevale (2020) ### La Campana dei Maccheroni Si tratta di un rito molto antico, presente anche in altri centri del meridione, rimasto in auge fino alla metà dell'Ottocento e poi bruscamente interrotto. Anticamente, la sera del Martedì Grasso, un'ora prima della mezzanotte, il campanone della Chiesa Madre cominciava a scandire lentamente 365 rintocchi (uno per ogni giorno dell'anno) per ricordare ai putignanesi che il tempo delle feste e degli eccessi era finito e stava per cominciare quello della penitenza. Solo nel 1997 questa tradizione è ritornata in vita, trasformata in una festa di piazza, grazie agli studi del professor Pietro Sisto e all'impegno dell'Associazione Culturale "La Zizzania". In Piazza Plebiscito, sotto il sagrato della Chiesa Madre viene posta una campana in cartapesta e grazie ad un sistema di amplificazione si possono ascoltare i 365 rintocchi registrati su una cassetta. Si mangiano i maccheroni al sugo di pomodoro con salsiccia e si balla durante i sessanta minuti che precedono la mezzanotte, momento in cui due "officianti" cospargono il capo dei presenti con un pizzico di cenere, simbolo dell'inizio della Quaresima. ### "Farinella" Farinella (barese: Farenèdde) è la maschera pugliese tipica del carnevale di Putignano. La versione attuale prevede che abbia l'aspetto di un joker, con un abito costituito da toppe multicolori e un cappello a due punte, ciascuna delle quali con un sonaglio. È da notare come in passato l'aspetto fosse differente: l'abito infatti era costituito dai colori della città, il rosso ed il blu; il cappello era a tre punte, per ricordare i tre colli su cui è costruita la città; era rappresentata nell'atto di separare un cane e un gatto, a memoria delle dissidie presenti nella popolazione. Tale maschera prende il suo nome dalla Farinella, alimento tipico della città. "Farinella" oltre ad essere la maschera tipica del carnevale di Putignano è anche il titolo di un brano musicale strumentale tendenzialmente virtuosistico e di carattere allegro, tipico del periodo carnascialesco. Tale brano è stato scritto e dedicato dal fisarmonicista putignanese M°Benedetto Pipoli, all'omonima maschera di carnevale.
6,324,683
https://it.wikipedia.org/wiki/Alternativa_Popolare
Alternativa Popolare
# Alternativa Popolare Alternativa Popolare (AP) è un partito politico italiano, d'ispirazione cristiano democratico fondato il 18 marzo 2017, successore del dissolto Nuovo Centrodestra, che era nella maggioranza parlamentare che sostenne il governo Gentiloni, all'interno del quale esprimeva tre ministri e diversi sottosegretari. ## Storia ### La fondazione Tale formazione viene ufficialmente lanciata da Angelino Alfano il 18 marzo 2017 al "Centro Congressi Alibert" di Roma, facendo confluire l'NCD, con l'obiettivo di costruire un'alleanza di centro-destra con Forza Italia, pur essendo in contrasto con la Lega Nord e Fratelli d'Italia, ritenuti "populisti". Sempre Alfano ha anche proposto le elezioni primarie per selezionare il candidato di centro-destra alla Presidenza del Consiglio. Nei giorni successivi (rispettivamente il 21 e il 29 marzo), i gruppi parlamentari comuni tra Nuovo Centrodestra e Centristi per l'Europa vengono rinominati in "Alternativa Popolare-Centristi per l'Europa-NCD". Al momento della fondazione il partito può contare su 26 deputati, 23 senatori e 1 europarlamentare. Il partito si presenta per la prima volta agli elettori in occasione delle elezioni amministrative del 2017, in cui Alternativa Popolare, tra i comuni di capoluogo, ha ottenuto il 2,3% ad Asti, il 5,6% a La Spezia, il 4,3% a Monza, il 3,2% a Padova, il 4,9% a Frosinone, il 4,2% a Parma, il 2,1% a Lecce, il 9,1% a Catanzaro e l'1,3% a Taranto, mentre in Campania ottiene complessivamente il 6% dei voti. L'11 maggio viene nominata la prima segreteria di Alternativa Popolare, formata da Maurizio Lupi, Antonio Gentile, Dore Misuraca e Sergio Pizzolante. ### Le prime defezioni A giugno i deputati Antonino Minardo e Andrea Causin entrano inaspettatamente in Forza Italia, mentre il 28 giugno il deputato Raffaele Calabrò viene nominato rettore dell'Università Campus Bio-medico di Roma, dimettendosi quindi dalla Camera dei Deputati; gli subentra Amedeo Laboccetta (già deputato del PdL nella XVI Legislatura), che aderisce però a Forza Italia. Il 19 luglio 2017 il ministro per gli affari regionali Enrico Costa rassegna le proprie dimissioni da ministro ed entra nel gruppo misto alla Camera. Il giorno seguente tocca al sottosegretario di Stato al Ministero del lavoro e delle politiche sociali Massimo Cassano, che diversi giorni dopo entra in Forza Italia, mentre il presidente della 6ª Commissione Finanze Maurizio Bernardo lascia AP e aderisce al Partito Democratico. Negli stessi giorni rientrano in Forza Italia anche il deputato Gianfranco Sammarco e il consigliere regionale del Lazio Giuseppe Cangemi. Il 26 settembre 2017 Alfano decide di nominare Maurizio Lupi quale coordinatore nazionale del partito. ### Elezioni regionali in Sicilia del 2017 Per quanto riguarda le elezioni regionali in Sicilia del 2017 il partito raggiunge un accordo con il Partito Democratico e il centro-sinistra per il sostegno, quale candidato presidente, al rettore dell'Università di Palermo Fabrizio Micari, con Giovanni La Via, europarlamentare e capodelegazione di AP al Parlamento europeo, come suo vicepresidente della Regione in caso di vittoria. La decisione di sostenere Micari provoca l'abbandono di tre deputati dell'Assemblea regionale siciliana di AP, che si schierano invece con il candidato del centro-destra Nello Musumeci: Antonino Germanà e Giovanni Lo Sciuto tornano in Forza Italia, mentre Pietro Alongi aderisce all'Unione di Centro. Negli stessi giorni anche il coordinatore regionale di AP in Sicilia Francesco Cascio rientra in Forza Italia. Alternativa Popolare si presenta alla competizione unitamente al movimento dei Centristi per l'Europa di Gianpiero D'Alia, costituendo la lista comune Alternativa Popolare-Centristi per Micari. La lista, nonostante i pronostici, non riesce a superare la soglia di sbarramento regionale del 5%, attestandosi al 4,18%. ### La "separazione consensuale" Il 6 dicembre 2017 il presidente del partito Angelino Alfano annuncia la sua intenzione di non ricandidarsi alle elezioni politiche del 2018. Nei giorni successivi si intensificano gli scontri tra l'ala del partito favorevole al ritorno nel centro-destra (guidata da Maurizio Lupi, Roberto Formigoni e Gabriele Albertini) e quella favorevole a mantenere l'alleanza col centro-sinistra di Matteo Renzi (guidata da Beatrice Lorenzin e Fabrizio Cicchitto). Il 12 dicembre 2017 la Direzione Nazionale di AP approva all'unanimità una mozione che sancisce la "separazione consensuale" delle due ali del partito: l'ala a sinistra del partito mantiene il simbolo e il nome di Alternativa Popolare, mentre quella di destra riacquista il nome e il simbolo del dissolto Nuovo Centrodestra, dando successivamente vita alla lista elettorale Noi con l'Italia. Viene però deliberato che i due gruppi parlamentari restino uniti fino allo scioglimento delle Camere. Il 18 dicembre 2017 la Direzione Nazionale del partito solleva Lupi dalla carica di coordinatore nazionale, sostituendolo col sottosegretario di Stato al Ministero dello sviluppo economico Antonio Gentile. ### Elezioni politiche e regionali del 2018 Il 29 dicembre 2017, all'interno della coalizione di centro-sinistra alle elezioni politiche del 2018, Beatrice Lorenzin costituisce la lista Civica Popolare, di cui è leader, che riunisce, oltreché Alternativa Popolare, i Centristi per l'Europa di Pier Ferdinando Casini, Unione per il Trentino di Lorenzo Dellai, L'Italia è Popolare di Giuseppe e Ciriaco De Mita e l'Italia dei Valori di Ignazio Messina. I candidati di AP nei collegi uninominali sono 7 alla Camera (i parlamentari uscenti Lorenzin, Mario Dalla Tor, Nico D'Ascola, Sergio Pizzolante, Gabriele Toccafondi e Guido Viceconte, più Angelo Capelli) e 3 al Senato (gli uscenti Gioacchino Alfano, Paolo Alli e Federica Chiavaroli). Il 31 dicembre 2017 Antonio Gentile si dimette dalla carica di coordinatore di AP e annuncia il suo riavvicinamento a Forza Italia di Silvio Berlusconi, nonostante questo non si dimette dall'incarico di sottosegretario al Mise. Alle elezioni regionali in Lombardia del 2018, Alternativa Popolare (sempre in Civica Popolare), dopo aver governato per cinque anni, dapprima come PdL, poi come NCD, con la Presidenza Maroni di centro-destra, per la quale Angelo Capelli è autore della riforma sanitaria, sostiene il candidato di centro-sinistra Giorgio Gori, come da allineamento nazionale. Raffaele Cattaneo e la maggioranza degli esponenti di Lombardia Popolare, ramo lombardo del partito, aderiscono a Noi con l'Italia per supportare Attilio Fontana in continuità con il centro-destra. Per le elezioni regionali nel Lazio del 2018 viene in un primo momento mantenuta la linea nazionale e Civica Popolare sostiene il Presidente uscente Nicola Zingaretti con il centro-sinistra, nonostante gli ex rappresentanti del predecessore NCD, e prima ancora PdL, fossero stati cinque anni all'opposizione con il centro-destra, come da elezione nel 2013. Nel gennaio del 2018 Beatrice Lorenzin conferma che, a causa dell'apertura a Liberi e Uguali da parte di Zingaretti, Civica Popolare correrà da sola alle regionali nel Lazio con Jean-Léonard Touadi, ex collaboratore proprio di Zingaretti. L'11 febbraio 2018 l'europarlamentare Giovanni La Via lascia AP e torna in Forza Italia; così il partito perde la propria rappresentanza al Parlamento europeo. A seguito di un deludentissimo 0,5% dei voti, Civica Popolare non raggiunge la soglia di sbarramento. Di AP soltanto Beatrice Lorenzin e Gabriele Toccafondi risulteranno eletti nei loro collegi uninominali. Anche le sfide regionali si riveleranno un flop: CP non andrà oltre lo 0,4% in Lombardia e lo 0,2% nel Lazio. In seguito a questi deludenti risultati, Civica Popolare-AP (nome adottato come componente del gruppo misto alla Camera) non corre né alle elezioni regionali in Molise, né a quelle in Friuli-Venezia Giulia. Il 27 settembre 2018 la Direzione Nazionale del partito nomina come nuovo presidente Paolo Alli, ex deputato di NCD/AP, sostituendo il dimissionario Angelino Alfano. ### Elezioni europee del 2019, fine di Civica Popolare e ulteriori defezioni Alle elezioni regionali in Abruzzo del 2019 AP si presenta inserendo propri candidati (tra cui il consigliere uscente Giorgio D'Ignazio) nella lista di +Europa-Centro Democratico, a sostegno del candidato di centro-sinistra Giovanni Legnini: il modesto risultato della lista, 2,36%, non consente di eleggere alcun consigliere. In vista delle elezioni europee del 26 maggio AP decide di porre fine all'esperienza di Civica Popolare, ne esce e forma una lista elettorale insieme al Popolo della Famiglia di Mario Adinolfi. Valentina Castaldini, già portavoce di AP e consigliere dell’ex ministro Enrico Costa, lascia il partito e viene candidata da Forza Italia nella Circoscrizione Italia nord-orientale. Il 19 settembre 2019, in seguito alla scissione di Matteo Renzi dal Partito Democratico con il suo Italia Viva, Gabriele Toccafondi e Beatrice Lorenzin lasciano AP; Toccafondi entra nel partito di Renzi mentre Lorenzin si iscrive al PD. AP perde quindi la propria rappresentanza in Parlamento. ### Federazione con Popolo Protagonista e ritorno in parlamento Il 6 maggio 2020 AP riprende la sua rappresentanza in Parlamento, questa volta con l'esclusivo potere di deroga, grazie al patto federativo con Popolo Protagonista di Gianluca Rospi, Michele Nitti e Antonio Zennaro (tutti ex M5S) con la creazione della componente Popolo Protagonista-Alternativa Popolare del Gruppo misto, cui aderisce in seguito anche la deputata Fabiola Bologna. La componente si posiziona nell'area di maggioranza in appoggio esterno al Governo Conte II. L'accordo tra AP e Popolo Protagonista, esteso in seno al Partito Popolare Europeo anche a Popolari per l'Italia, ha "l’obiettivo condiviso di avviare un nuovo progetto politico: quello di rilanciare il Partito Popolare" e "ritornare a una visione popolare, a una coesione tra politica ed etica per fare in modo che la dignità dell’uomo, del lavoro e dei giovani venga messa di nuovo in primissimo piano". Alle elezioni regionali in Campania del 2020 in una lista con i Moderati appoggia il Governatore uscente di centro-sinistra Vincenzo De Luca eleggendo un consigliere. In data 23 settembre 2020 i deputati Michele Nitti e Antonio Zennaro lasciano la componente, che però non cessa grazie alla precedente adesione di Fausto Longo del PSI. In data 5 ottobre 2020 la componente Popolo Protagonista-Alternativa Popolare ha modificato la propria denominazione in Popolo Protagonista-Alternativa Popolare (AP)-Partito Socialista Italiano (PSI). In data 27 ottobre 2020 la senatrice Tiziana Drago lascia il Movimento 5 Stelle e aderisce al gruppo misto, seguendo le orme di Gianluca Rospi. Il partito torna così ad avere un rappresentante anche al Senato. Il 23 dicembre 2020 PP e AP passano all’opposizione del governo in seguito al voto contrario sulla legge di bilancio. Longo del PSI lascerà quindi la componente. ### Alleanza con Toti, l'abbandono di Popolo Protagonista e Coraggio Italia Il deputato di Cambiamo! Giorgio Silli aderisce alla componente del Misto "Popolo Protagonista-Alternativa Popolare (A.P.)" il 10 febbraio 2021. Il passaggio ha l'intento di favorire un percorso che porti all'unione delle componenti in Parlamento di PP-AP e Cambiamo!, cosa che avviene il 16 febbraio con la formazione della loro componente autonoma di 10 deputati. A marzo 2021, la senatrice Drago lascia il partito e aderisce a Fratelli d'Italia, mentre il 27 maggio 2021 Rospi aderisce al progetto Coraggio Italia di Luigi Brugnaro, abbandonando AP e portando il partito a non avere più nessun rappresentante in parlamento. ### XXVII Congresso del PPE Tra il 31 maggio e il 1º giugno 2022 il partito partecipa al XXVII Congresso del Partito Popolare Europeo a Rotterdam. Il 15 giugno il presidente del partito Alli nomina come coordinatore nazionale del partito Stefano Bandecchi, co-fondatore e dal 2021 Presidente del Consiglio di Amministrazione dell'Università degli Studi "Niccolò Cusano" nonché proprietario della Ternana. ### Elezioni politiche del 2022 In vista delle elezioni politiche anticipate del 25 settembre 2022, il coordinatore Stefano Bandecchi avrebbe dovuto essere candidato nel collegio uninominale Umbria - 01 (Terni) per la lista elettorale Azione - Italia Viva, in accordo con Italia Viva di Matteo Renzi, ma successivamente la candidatura salta per il dissenso mostrato dal capolista e leader della lista Carlo Calenda. ### Elezioni regionali e comunali del 2023 Alle elezioni regionali in Lombardia e nel Lazio del febbraio 2023 Alternativa Popolare sostiene i candidati della coalizione di centro-destra Attilio Fontana e Francesco Rocca, con dei propri candidati inseriti nelle rispettive liste civiche "Lombardia Ideale - Fontana Presidente" e "Lista Civica Francesco Rocca Presidente". Alle amministrative dello stesso anno il segretario Bandecchi viene eletto al ballottaggio sindaco di Terni, sostenuto da Alternativa Popolare e da tre liste civiche tra cui una sostenuta da Noi moderati e una da Italexit. Alle provinciali trentine del 2023, AP presenta una propria lista a sostegno di Sergio Divina e guidata dal consigliere uscente Ivano Job, eletto inizialmente con la Lega; la lista però con lo 0,97% non elegge alcun consigliere. ## Ideologia I suoi riferimenti culturali sono innanzitutto riconducibili alle posizioni democristiane ed europeiste espresse dal Partito Popolare Europeo e la creazione degli Stati Uniti d'Europa. Gli argomenti storici e decaduti del partito ruotavano sul ruolo della famiglia, considerata fondamento della società e dell'economia, l'opposizione all'eutanasia, alla legalizzazione delle droghe leggere, ai matrimoni e alle adozioni omosessuali, una visione garantista della giustizia, la necessità di riduzione delle tasse e del cuneo fiscale nel mercato del lavoro, agevolazioni per gli imprenditori che assumono giovani, la modifica dell'Articolo 18, la rinegoziazione del Fiscal Compact, la riduzione del debito pubblico, la trasparenza dei mercati finanziari, l'approvazione di ulteriori liberalizzazioni di beni e servizi, nonché l'ammodernamento del sistema infrastrutturale. La prospettiva su tali questioni ha subito una trasformazione con la nomina di Stefano Bandecchi a coordinatore nazionale del partito. Bandecchi ha dichiarato il suo sostegno alla liberalizzazione delle droghe leggere, alla riapertura delle case di tolleranza e allo sviluppo dell'energia nucleare a fini civili. Questo cambiamento di orientamento è stato influenzato anche dalla leadership di Paolo Alli, che sotto la sua guida il partito ha rafforzato la linea filo-atlantista. Stefano Bandecchi ha anche espresso la condanna contro ogni discriminazione di genere, etnia, identità e regimi autoritari come quello di Viktor Orbán, volendo creare una società più equa per tutti. Alternativa Popolare si definisce come una forza politica di orientamento liberale, caratterizzata da un approccio che coniuga gli elementi dell'economia sociale e di mercato, integrando la libertà di iniziativa con la promozione della solidarietà. I pilastri che il partito pone al centro vedono la tutela della salute, valori fortemente europeisti e una prospettiva atlantista. Questa collocazione strategica al centro mira a creare un partito moderato e alternativo, che si distingua dalla destra e dalla sinistra, rivolgendosi a coloro che preferiscono una visione politica priva di estremismi di qualsiasi tipo. ## Organi interni ### Presidente nazionale * Angelino Alfano (18 marzo 2017 - 27 settembre 2018) * Paolo Alli (dal 27 settembre 2018) ### Coordinatore nazionale * Maurizio Lupi (26 settembre 2017 - 18 dicembre 2017) * Antonio Gentile (18 dicembre 2017 - 29 dicembre 2017) * Beatrice Lorenzin (29 dicembre 2017 - 19 settembre 2019) * Stefano Bandecchi (dal 15 giugno 2022) ### Vicecoordinatore nazionale * Antonio Gentile (4 ottobre 2017 - 18 dicembre 2017) ### Portavoce nazionale * Valentina Castaldini (18 marzo 2017 - maggio 2019) ### Tesoriere * Paolo Alli (18 marzo 2017 - 27 settembre 2018) * Angelo Capelli (dal 27 settembre 2018) ### Presidenti dei gruppi parlamentari **Capogruppo/delegazione alla Camera** * 18 marzo 2017 – 22 marzo 2018: Maurizio Lupi, vice: Dorina Bianchi & Sergio Pizzolante * 23 marzo 2018 – 19 settembre 2019: Beatrice Lorenzin **Capogruppo al Senato della Repubblica** * 18 marzo 2017 – 22 marzo 2018: Laura Bianconi, vice: Ulisse Di Giacomo & Pippo Pagano **Capodelegazione al Parlamento europeo** * 18 marzo 2017 – 11 febbraio 2018: Giovanni La Via ## Nelle istituzioni ### Camera dei deputati Gruppo Alternativa Popolare-Centristi per l'Europa-NCD-Noi con l'Italia * XVII Legislatura * 21 deputati Gruppo misto componente Civica Popolare-AP-PSI-Area Civica (CP-A-PS-A) * XVIII Legislatura * 2 deputati ### Senato della Repubblica Gruppo Alternativa Popolare-Centristi per l'Europa-NCD * XVII Legislatura * 21 senatori * XVIII Legislatura * 0 senatori ### Parlamento europeo Gruppo del Partito Popolare Europeo * VIII legislatura * 2 eurodeputati * IX legislatura * 0 eurodeputati ### Governi * Governo Gentiloni * Enrico Costa, Ministro per gli affari regionali con delega alle politiche per la famiglia (fino al 19/07/17) * Angelino Alfano, ministro per gli affari esteri e cooperazione internazionale * Beatrice Lorenzin, Ministro della salute ## Risultati elettorali | Elezione | Elezione | Voti | % | Seggi | | - | - | - | - | - | | Politiche 2018 | Camera | In Civica Popolare | In Civica Popolare | 2 / 630 | | Politiche 2018 | Senato | In Civica Popolare | In Civica Popolare | 0 / 315 | | Europee 2019 a | Europee 2019 a | 114.531 | 0,43 | 0 / 73 | | a Con Il Popolo della Famiglia |||||
2,432,844
https://it.wikipedia.org/wiki/Kurt_Cobain
Kurt Cobain
# Kurt Cobain Kurt Donald Cobain (Aberdeen, 20 febbraio 1967 – Seattle, 5 aprile 1994) è stato un cantautore e chitarrista statunitense. Noto come leader dei Nirvana, band considerata tra le più rappresentative del cosiddetto grunge, nella Rock'n'Roll Hall of Fame dal 2014, e marito di Courtney Love, leader degli Hole. ## Biografia ### Infanzia, adolescenza e prime esperienze musicali Kurt D. Cobain nasce il 20 febbraio 1967 al Grays Harbor Hospital di Aberdeen, cittadina nello Stato di Washington, da un famiglia di origini irlandesi. Sua madre è Wendy Elizabeth Fradenburg, barista e segretaria. Suo padre è Donald Leland Cobain, meccanico. I due, conosciutisi a scuola, si erano sposati nel 1965 in Idaho. Cobain ha una sorella, Kimberly (1970), un fratellastro da parte di padre, Chad (1979), e una sorellastra da parte di madre, Brianne (1986). Cobain manifesta interesse per la musica e l'arte fin da bambino: disegna personaggi di film e cartoni animati, a quattro anni suona il pianoforte e canta, a scuola suona il tamburo. Figura fondamentale per Kurt è la zia Mary Fradenburg Earl, anch'essa musicista, che lo avvicina alla musica fin da bambino invitandolo alle prove della sua band e facendogli ascoltare molti dischi. Gli regalerà inoltre la sua prima chitarra e gli metterà a disposizione la sua casa per prove e registrazioni. I primi ascolti sono Ramones, Beatles, Monkees, Electric Light Orchestra. Il divorzio dei genitori (1975) è un evento tanto doloroso da segnarlo per sempre: «Per qualche ragione me ne vergognavo. Mi vergognavo dei miei genitori. Non riuscivo più a guardare in faccia alcuni dei miei compagni di scuola perché desideravo disperatamente avere una famiglia normale. Mamma, papà. Volevo quel tipo di sicurezza e lo rinfacciai ai miei genitori per parecchi anni.» (Kurt Cobain, 1993) Dopo aver frequentato la Beacon Elementary School di Montesano, va alla scuola media dove pratica la lotta e il baseball per impressionare il padre, con il quale ha un rapporto difficile. A 14 anni riceve in dono una chitarra elettrica e un amplificatore dalla zia Mary. Impara a suonare esercitandosi con Back in Black degli AC/DC e Stairway to Heaven dei Led Zeppelin. Ambidestro, sceglie di suonare come mancino per distinguersi. L'anno successivo torna a vivere con la madre ed il compagno di lei, poi secondo marito, Pat O'Connor. Incontra Buzz Osborne dei Melvins, band da lui molto amata, che lo introduce al punk: Black Flag, Butthole Surfers, MDC. Altri ascolti cruciali saranno Clash, Sex Pistols, Iggy Pop, Bad Brains, Beat Happening, David Bowie, Velvet Underground, Vaselines, Pixies, Sonic Youth, R.E.M, Queen, Kiss. In seguito Cobain si interesserà a band meno note quali Meat Puppets, Teenage Fanclub, Wipers, Shonen Knife, Daniel Johnston e Fang. Alla Weatherwax High School, spronato da professori e familiari, si dedica all'arte. Qui stringe amicizia con Myer Loftin, un compagno di scuola dichiaratamente omosessuale, cosa che lo isola dal resto dei compagni, e per la prima volta fa uso di marijuana. «Anche se mi ero fatto per la prima volta proprio in quelle settimane avevo dichiarato che era "qualcosa che avrei fatto per il resto della mia vita!". E avrei fatto praticamente di tutto per assicurarmi il rifornimento di quell'erba meravigliosa.» (Kurt Cobain) Nel 1985 lascia la casa materna e si trasferisce ad Olympia, mantenendosi come insegnante di nuoto, lavapiatti e bidello. In questo periodo si avvicina a filosofie orientali quali buddhismo e giainismo e fonda la sua prima band, i Fecal Matter, con Dale Crover. Incidono i primi demo a casa della zia Mary, Illiteracy Will Prevail. Il brano Downer sarà poi rimasterizzato e incluso in Bleach. Nel 1986 Cobain viene arrestato per vandalismo per aver scritto «God is Gay» e «Homosex Rules» sui muri di Aberdeen. Negli anni successivi parlerà spesso di orientamento sessuale Nel 1992, durante un'esibizione al Saturday Night Live, lui e Krist Novoselic si baceranno per 'far incazzare gli omofobi'. Frequentando Olympia conosce dapprima la fotografa Tracy Marander e poi la musicista Tobi Vail, esponente del movimento riot grrrl poi componente del gruppo punk Bikini Kill con Kathleen Hanna, ottima amica di Kurt: «Passando molto tempo con amiche donne finii per comprendere a quanta mancanza di rispetto, a quanta oppressione erano sottoposte. Voglio dire, le parole 't**ia* e 'pu**ana* erano d'uso comune, ricorrenti. Anche se ho ascoltato molto band come Aerosmith e Led Zeppelin, e alcune delle loro melodie mi piacevano, dopo anni ho realizzato quanto la loro musica avesse a che fare con il sessismo. Il modo in cui scrivevano dei loro ca**i e del fare sesso. Ho cominciato a rendermi conto di ciò che mi infastidiva così tanto negli ultimi anni di liceo» Alla fine degli anni Ottanta Kurt lavora come roadies per vari gruppi, tra cui i Melvins e i Bam Bam di Tina Bell, figura seminale della scena di Seattle. Nel 1987, con Krist Novoselic, Cobain forma i The Stiff Woodies, con Aaron Burckhard alla batteria. Dopo vari cambi di nome, la band opta per Nirvana. ### Il successo con i Nirvana e l'incontro con Courtney Love Del nome, Cobain dirà: «Nirvana significa liberazione dal dolore, dalla sofferenza e dal mondo esterno e questo si avvicina al mio concetto di punk» Dopo la pubblicazione del singolo Love Buzz (Sub Pop, 1988) la band si esibisce nei locali di Aberdeen, Seattle e Olympia, distinguendosi per la rabbia delle esibizioni e per la distruzioni delle chitarre come atto performativo e provocatorio. Con il batterista Chad Channing, giunto dopo una serie di cambi, la band registra il primo album, Bleach (Sub Pop, 1989). «I Nirvana sono una formazione composta da tre elementi e proveniente dalla periferia di Seattle. Cobain (chitarra e voce) e Novoselic (basso) hanno lottato con troppi batteristi svogliati per tre anni. Negli ultimi nove mesi abbiamo avuto il piacere di prendere Chad (batteria) sotto le nostre ali e sviluppare quelli che adesso sono e sempre saranno i Nirvana.» (Kurt Cobain) Nello stesso periodo Cobain collabora con Mark Lanegan degli Screaming Trees, cantando due canzoni nel suo album solista The Winding Sheet (1990). Entrambi amano molto l'artista Lead Belly e decidono di registrare un album di sue cover, ma il progetto si arena dopo poco tempo. Cobain omaggerà il bluesman con una cover di Where Did You Sleep Last Night durante l'MTV Unplugged. «Quando il terzetto cominciò a suonare, quel muro di rumore, la rude orecchiabilità delle canzoni e la voce del cantante-chitarrista mancino mi fecero realizzare di stare assistendo a qualcosa di speciale. Forse una delle migliori band che avevo mai visto. E nella fottuta Public Library di Ellensburg, nientemeno! Mi congratulai con Kurt e lui fece lo stesso con me, dichiarandosi fan degli Screaming Trees. Sono tornato nel mio deprimente tugurio pieno di euforia, con addosso la sensazione di aver appena sperimentato qualcosa di davvero grande. E' stato facile per noi diventare amici. Sono bastate un paio di lunghe telefonate a parlare di ragazze, musica, vita. Amavo davvero Kurt.» (Mark Lanegan) Con l'ingresso di Dave Grohl alla batteria la band registra Nevermind (Geffen Records, 1991) negli Smart Studios con il produttore Butch Vig. Trainato dal singolo Smells Like Teen Spirit, il cui video è diretto da Samuel Bayer, l'album ottiene un successo enorme e improvviso, raggiungendo la prima posizione nella classifica Billboard 200. I Nirvana divengono, piuttosto inaspettatamente, la prima band della scena grunge ad ottenere un tale successo commerciale: «Il disco cruciale fu l'esordio degli Alice In Chains (Facelift, 1990, ndr): fece capire che c'era aria nuova, che si stava creando un'alternativa. I Nirvana si trovarono nel mezzo di tutto ciò e giocarono bene le loro carte, favoriti da una personalità iconica come quella di Kurt Cobain. Credo che chiunque si uccida quando è giovane e all'apice del successo sia destinato al mito, al di là dei suoi meriti. A parte ciò, i Nirvana hanno costruito la loro fama compiendo tutte le mosse giuste: la firma con una major, la scelta di un grande produttore e la pubblicazione di un disco "commerciale" come Nevermind, che ha appunto venduto milioni di copie. Probabilmente la loro caratteristica più speciale era la voce di Kurt, differente da quella di chiunque altro» (Mark Arm, Mudhoney) Stando alle dichiarazioni pubbliche, Cobain sembra avere un rapporto ambivalente con l'improvvisa ed enorme celebrità, poiché lo status di rockstar mal si combina all'attitudine punk dichiarata agli esordi. Anche il ruolo di portavoce della generazione X, assegnatogli dai media, sembra metterlo a disagio, così come l'idea che i suoi testi siano portatori di messaggi necessariamente importanti o universali: «La musica viene per prima, i testi sono secondari. Molti dei miei testi sono contraddittori. Scrivo qualche verso sincero, e poi me ne prendo gioco. Non mi piace scrivere cose troppo ovvie, perché poi diventa tutto stantìo. Non puoi essere esplicito tutto il tempo. Non vogliamo essere criptici o misteriosi, ma preferiamo testi che siano diversi, strani, insoliti. E' così che amo l'arte.» Tuttavia Cobain non si sottrae all'esposizione mediatica, prestandosi come protagonista di interviste, copertine, esibizioni televisive, durante le quali sembra divertirsi con esternazioni provocatorie o controverse, spesso sulle altre band. Stando ai resoconti di chi lo ha conosciuto, la personalità di Cobain è molto più complessa e sfaccettata di ciò che i media hanno raccontato di lui: «Cercai più volte di parlare con Kurt. Lui abbassava la testa e se ne andava. Sono sicuro che una buona parte di quella storia [sulla rivalità tra Pearl Jam e Nirvana] nacque dalle continue domande che facevano loro su di noi. A noi chiedevano in continuazione di loro, e la cosa era scocciante» (Jeff Ament, Pearl Jam) «Chris Cornell, Mark Arm, Eddie Vedder e Kurt, c'era rivalità tra loro. Ognuna voleva che la propria voce fosse ascoltata, ognuno voleva avere successo. Ricordo quando Eddie Vedder dei Pearl Jam finì sulla copertina di Time al posto di Kurt. Questo, credimi, fece davvero incazzare Kurt.» (Courtney Love) «Quando i Nirvana finirono sulla copertina di Rolling Stone, Kurt indossava una maglietta con la scritta ‘Corporate magazines still suck’. Ho pensato, bene, è fantastico che indossi quella maglietta, ma allo stesso tempo si è reso disponibile al servizio fotografico, ha acconsentito all'intervista e a finire sulla copertina di questa rivista.» (Chris Cornell, Soundgarden) «Mi sentivo autorizzato ad accusarlo di essere un po' un venduto, considerato ciò che si supponeva i Nirvana dovevano essere e ciò per cui prendevano posizione pubblicamente, i concerti di beneficenza per gli stupri in Bosnia e cose così. Erano quelli dalla parte giusta, no? La voce, la coscienza di una generazione. Eppure, nonostante tutti gli intenti e gli obiettivi, Kurt si è trasformato in tutto ciò che odiava. Divenne una tipica rockstar, coi capricci, gli hotel di lusso e tutto il resto. Stava succhiando il c***o delle corporations.» (Anton Brookes) «Tutte queste storie su Kurt che dorme sotto i portici e sotto i ponti sono state ingigantite. Avrà dormito sotto il portico di casa mia una volta, da ubriaco, tutto qui. L'invenzione più grossa era quella su Kurt Cobain, l'artista tormentato. La gente non capisce che Kurt era un divertente figlio di pu***na.» (Dale Crover) Il 1991 è anche l'anno in cui diviene pubblica la sua relazione con Courtney Love, cantante degli Hole. Su dove e quando sia avvenuto il loro primo incontro ci sono versioni della storia differenti. Di certo vi è che, nel febbraio 1992, i due si sposano alle Hawaii e in agosto nasce la figlia Frances Bean. La gravidanza di Love è oggetto di gravi speculazioni, le quali portano all'intervento dei Child Protective Services e alla temporanea sospensione della custodia della bambina. Cobain è fortemente scosso dalla vicenda e scrive a David Geffen, boss della Geffen Records, minacciando di sciogliere i Nirvana come forma di protesta. La lettera, scritta a mano, andrà all'asta del 2016. Quentin Tarantino, regista da lui molto stimato, gli propone di partecipare al film Pulp Fiction (1994) nel ruolo dello spacciatore Lance. Cobain, impegnato nella registrazione del disco, pur lusingato, declina l'offerta. Esce il terzo album dei Nirvana In Utero (1993), trainato dal singolo Heart-Shaped Box. Nello stesso periodo conosce l'amato scrittore William Burroughs e collabora con lui all'EP The Priest They Called Him (1993). In luglio, mentre la band è a New York per uno show, Cobain ha una overdose di eroina. Il consumo di droghe, iniziato probabilmente nella seconda metà degli anni Ottanta, si aggrava quando Cobain usa l'eroina come antidolorifico per un'ulcera non diagnosticata: «E' cominciata con tre giorni in cui mi sono fatto di eroina e non avevo più dolore allo stomaco. Era un tale sollievo.» La tossicodipendenza di Cobain compromette le relazioni sia interne che esterne alla band: «Kurt era strafatto di pillole e io gli dissi qualcosa del tipo che per smettere con le droghe lo si deve volere abbastanza. Quel che mi pento di non avergli detto è che doveva lasciare sua moglie, tossica anche lei, perché non puoi disintossicarti finché stai con una persona che si droga esattamente come te.» (Mark Arm) «La prima voltà che si fece di eroina Kurt mi chiamò e me lo disse. Gli dissi di non farlo, che stava giocando con la dinamite. Ho sempre detto ciò che pensavo a riguardo, molto apertamente, su poche cose ero così schietto, ma se era un consiglio, non è stato ascoltato. Dicevo cose che non erano proprio gradite, e questo ha creato tensione nella nostra relazione.» (Krist Novoselic) L'esibizione-testamento di Cobain e dei Nirvana è il concerto acustico registrato per MTV, che diverrà poi l'album MTV Unplugged in New York (1994). Una esibizione intensa e sofferta, considerata tra le migliori della serie. ### Morte, reazioni e tributi Nel gennaio 1994, a Seattle, Cobain è impegnato con quella che sarà l'ultima sua sessione di registrazione in studio. Con Krist Novoselic, Dave Grohl e Pat Smear registra la canzone You Know You're Right. In febbraio è sulla tv italiana che fa la sua ultima apparizione televisiva, ospite coi Nirvana del programma Tunnel (Rai 3) condotto da Serena Dandini, che lo ricorda così: «Incontrandolo ho avuto l'impressione di una persona di una sensibilità estrema, indifesa, che difficilmente riuscivi a guardare negli occhi, con uno sguardo di paura come di un cucciolo braccato dal mondo.» A marzo, durante il tour europeo, si prende un periodo di riposo a Roma per problemi di salute, ma viene ricoverato per overdose da farmaci e champagne. Courtney Love dichiarerà poi di aver interpretato questo come un primo tentativo di suicidio del marito. Tornato negli USA, acconsente di aderire ad un programma di disintossicazione all'Exodus Medical Center di Los Angeles, ma se ne allontana poco dopo per tornare a Seattle. La mattina dell'8 aprile 1994 il cadavere di Kurt Cobain viene rinvenuto da un elettricista nella sua villa sul lago Washington. Stando alle indagini e ai referti autoptici, il cantante si è suicidato con un colpo di fucile alla testa. Nel suo corpo sono state inoltre rinvenute massicce quantità di eroina. Accanto al cadavere viene ritrovata una lettera di addio alla sua famiglia e al suo pubblico. «Speaking from the tongue of an experienced simpleton who obviously would rather be an emasculated, infantile complain-ee. This note should be pretty easy to understand. All the warnings from the punk rock 101 courses over the years, since my first introduction to the, shall we say, the ethics involved with independence and the embracement of your community has proven to be very true. I haven't felt the excitement of listening to as well as creating music along with reading and writing for too many years now. I feel guilty beyond words about these things. For example when we're backstage and the lights go out and the manic roar of the crowd begins, it doesn't affect me the way in which it did for Freddie Mercury, who seem to love, relish in the love and adoration from the crowd, which is something I totally admire and envy. The fact is, I can't fool you, any one of you. It simply isn't fair to you or me. The worst crime I can think of would be to rip people off by faking it and pretending as if I'm having 100% fun. Sometimes I feel as if I should have a punch-in time clock before I walk out on stage. I've tried everything within my power to appreciate it (and I do, God believe me I do, but it's not enough). I appreciate the fact that I and we have affected and entertained a lot of people. I must be one of those narcissists who only appreciate things when they're gone. I'm too sensitive. I need to be slightly numb in order to regain the enthusiasm I once had as a child. On our last 3 tours, I've had a much better appreciation for all the people I've known personally and as fans of our music, but I still can't get over the frustration, the guilt and empathy I have for everyone. There's good in all of us and I think I simply love people too much, so much that it makes me feel too fucking sad. The sad little sensitive, unappreciative, Pisces, Jesus man! Why don't you just enjoy it? I don't know. I have a goddess of a wife who sweats ambition and empathy and a daughter who reminds me too much of what I used to be, full of love and joy. Kissing every person she meets because everyone is good and will do her no harm. And that terrifies me to the point where I can barely function. I can't stand the thought of Frances becoming the miserable, self-destructive, death rocker that I've become. I have it good, very good, and I'm grateful, but since the age of seven, I've become hateful towards all humans in general. Only because it seems so easy for people to get along and have empathy. Only because I love and feel sorry for people too much I guess. Thank you all from the pit of my burning, nauseous stomach for your letters and concern during the past years. I'm too much of an erratic, moody, baby! I don't have the passion anymore, and so remember, it's better to burn out than to fade away. Peace, love, empathy. Kurt Cobain. Frances and Courtney, I'll be at your altar. Please keep going Courtney, for Frances. For her life will be so much happier without me. I LOVE YOU. I LOVE YOU.» «Vi parlo dal punto di vista di un sempliciotto un po' vissuto che preferirebbe essere uno snervante bimbo lamentoso. Questa lettera dovrebbe essere abbastanza semplice da capire. Tutti gli avvertimenti che ho ricevuto dalla scuola base del punk-rock nel corso degli anni, fin dai miei primi contatti, per così dire, con l'etica dell'indipendenza e dell'abbracciare la propria comunità si sono rivelati esatti. Io non provo più emozioni nell'ascoltare musica e nemmeno nel crearla e nel leggere e nello scrivere da troppi anni ormai. Questo mi fa sentire terribilmente colpevole. Per esempio, quando siamo nel backstage e le luci si spengono e sento il maniacale urlo della folla cominciare, non ha nessun effetto su di me, non è come era per Freddie Mercury, che adorava la folla e ne traeva energia e io l'ho sempre invidiato per questo. Il fatto è che io non posso imbrogliarvi, nessuno di voi. Semplicemente non sarebbe giusto nei vostri confronti né nei miei. Il peggior crimine che mi possa venire in mente è quello di fingere e far credere che io mi stia divertendo al 100%. A volte mi sento come se dovessi timbrare il cartellino ogni volta che salgo sul palco. Ho provato tutto quello che è in mio potere per apprezzare questo (e l'apprezzo, Dio mi sia testimone che l'apprezzo, ma non è abbastanza). Ho apprezzato il fatto che io e gli altri abbiamo colpito e intrattenuto tutta questa gente. Ma devo essere uno di quei narcisisti che apprezzano le cose solo quando non ci sono più. Io sono troppo sensibile. Ho bisogno di essere un po' stordito per ritrovare l'entusiasmo che avevo da bambino. Durante gli ultimi tre nostri tour sono riuscito ad apprezzare molto di più le persone che conoscevo personalmente e i fan della nostra musica, ma ancora non riesco a superare la frustrazione, il senso di colpa e l'empatia che ho per tutti. C'è del buono in ognuno di noi e penso che io amo troppo la gente, così tanto che mi sento troppo fottutamente triste. Il piccolo triste, sensibile, ingrato, Pesci, Gesù santo! Perché non ti diverti e basta? Non lo so. Ho una moglie divina che trasuda ambizione ed empatia e una figlia che mi ricorda troppo di quando ero come lei, pieno di amore e gioia. Bacia tutte le persone che incontra perché tutti sono buoni e nessuno può farle del male. E questo mi terrorizza a tal punto che perdo le mie funzioni vitali. Non posso sopportare l'idea che Frances diventi una miserabile, autodistruttiva rocker come me. Mi è andata bene, molto bene durante questi anni, e ne sono grato, ma è dall'età di sette anni che sono avverso al genere umano. Solo perché a tutti sembra così facile tirare avanti ed essere empatici. Penso sia solo perché io amo troppo e mi rammarico troppo per la gente. Grazie a tutti voi dal fondo del mio bruciante, nauseato stomaco per le vostre lettere e il supporto che mi avete dato negli anni passati. Io sono troppo un bambino incostante, lunatico! Non ho più nessuna emozione, e ricordate, è meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente. Pace, amore, empatia. Kurt Cobain. Frances e Courtney, io sarò al vostro altare. Ti prego Courtney continua ad andare avanti, per Frances. Perché la sua vita sarà molto più felice senza di me. VI AMO. VI AMO.» (Kurt Cobain, To Boddah pronounced) Il 10 aprile 1994 si tiene una veglia commemorativa al Seattle Center, durante la quale viene fatta ascoltare una registrazione di Courtney Love che legge la lettera di Cobain. Poco dopo il corpo viene cremato e parte delle ceneri viene depositata al tempio buddista di Ithaca (New York), parte dispersa nel fiume Wishkah. L'ondata di sgomento che percorre il mondo della musica è profonda, ed enorme la risonanza mediatica. I media arrivano a Seattle da tutto il mondo per coprire la storia, le band della città esprimono il loro sconcerto, persino l'allora presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton, valuta la possibilità di tenere un discorso alla nazione. Sconsigliato da Eddie Vedder, pochi giorni dopo il fatto in visita coi Pearl Jam alla Casa Bianca, desiste. Stando ad uno studio commissionato dalle autorità sanitarie dello Stato di Washington e pubblicato sul Journal of the American Association of Suicidology il temuto effetto-emulazione non si verifica. «Lo conoscevo da molto prima che diventasse una superstar. Lo consideravo un amatissimo fratello minore. (Non aver risposto alle sue chiamate il giorno della sua morte) mi ha lasciato un senso di colpa che non mi abbandonerà mai.» (Mark Lanegan) C'è chi, come i Melvins, rifiuta il culto del martire. Poco dopo la morte di Cobain fanno stampare dei poster con la scritta We Killed Kurt e delle t-shirt con la sua caricatura e la scritta L'unico drogato buono è il drogato morto. «Kurt è morto, ma per noi non fa alcuna differenza. Continuiamo a divertirci ridendo di lui!» (Mark Deutrom) «Era ovvio, ma non potevo crederci. Quando hai a che fare con i tossici, la loro morte non ti sorprende, sei più o meno preparato. E' così che va a finire, capisci? Avevamo uno show quella sera, e l'abbiamo fatto lo stesso. Non volevo certo smettere di vivere per questo. La cosa migliore che si può fare è essere esempi viventi del fatto che quella roba non funziona» (Buzz Osborne) Cher gli dedica The Fall/Kurt's Blues, Sinead O' Connor lo omaggia con una cover di All Apologies (Universal Mother, 1994), Jared Leto reinterpreta Pennyroyal Tea, Eminem lo cita nei brani Cum on Everybody e Untitled, Lana Del Rey in Oh Say Can You See, i Limp Bizkit in Creamer (Radio is Dead), i Blur in Song 2. Nel 1996 la Fender mette in produzione la chitarra Fender Jag-Stang come omaggio a Cobain. Alla vita di Kurt Cobain, divenuto suo malgrado icona degli anni Novanta, vengono dedicati i documentari Kurt & Courtney (1998), Kurt Cobain: About a Son (2006) e Kurt Cobain: Montage of Heck (2015), diretto da Brett Morgen e composto con materiale video inedito fornito dalla famiglia. Il film Last Days (2005) diretto da Gus Van Sant tenta di ricostruire gli ultimi giorni di vita di Cobain. Soaked in bleach - Chi ha ucciso Kurt Cobain (2015) è un docudrama diretto da Benjamin Statler che, per bocca dell'investigatore privato Tom Grant, ipotizza responsabilità a carico di Courtney Love. Data la gravità delle accuse, lei minaccia azioni legali per diffamazione e danni morali, ma, vista la scarsa eco suscitata dal film, che passa sostanzialmente inosservato tranne alcune recensioni negative, non vi sono strascischi giudiziari né mediatici ulteriori. Cobain appare coi Nirvana in una puntata della serie animata I Simpson dedicata agli anni Novanta e nel videogioco Guitar Hero 5. Dal 2014, ogni anno, la città natale di Cobain, Aberdeen, gli dedica una giornata di commemorazione. Nel giugno 2020 e nel maggio 2022 vanno all'asta per diversi milioni di dollari due chitarre appartenute a Cobain. ## Discografia ### Fecal Matter * 1985 – Illiteracy Will Prevail ### Nirvana **In studio** * 1989 – Bleach * 1991 – Nevermind * 1993 – In Utero **Raccolte** * 1992 – Incesticide
8,333,782
https://it.wikipedia.org/wiki/Dambisa_Moyo
Dambisa Moyo
# Dambisa Moyo Dambisa Felicia Moyo, baronessa Moyo (Lusaka, 2 febbraio 1969), è un'economista e scrittrice zambiana naturalizzata statunitense analista di macroeconomia e di affari globali. Attualmente fa parte dei consigli di amministrazione di Barclays Bank, Seagate Technology, Chevron Corporation, Barrick Gold e 3M Company. Ha lavorato per due anni alla Banca Mondiale e otto anni alla Goldman Sachs prima di diventare una scrittrice e una relatrice internazionale. Ha scritto quattro libri bestseller. Ha una laurea in Chimica e un Master in business administration alla American University, un Master in Public Administration alla Harvard Kennedy School e un dottorato di ricerca in Economia alla Università di Oxford. ## Biografia ### Infanzia e istruzione Dambisa Moyo è nata nel 1969 a Lusaka, la capitale dello Zambia. Ha trascorso parte della sua infanzia negli Stati Uniti mentre suo padre studiava dopo la laurea, poi è ritornata in Zambia. Moyo ha studiato chimica all'Università dello Zambia ma è ripartita nel 1991 per gli studi universitari. Si è laureata in Chimica negli Stati Uniti grazie a una borsa di studio presso l'American University a Washington, poi ha conseguito un Master in business administration in Finanza presso l'università nel 1993 e un Master of Public Administration presso la John F. Kennedy School of Government della Università di Harvard nel 1997. Nel 2002 ha conseguito il dottorato di ricerca in Economia presso il St Antony's College dell'Università di Oxford. I suoi studi a Oxford riguardavano la macroeconomia e la sua tesi di dottorato era sui tassi di risparmio nei paesi in via di sviluppo. ### Carriera **Banca Mondiale e Goldman Sachs** Dopo il suo Master in Business Administration presso l'American University, Moyo ha lavorato presso la Banca mondiale da maggio 1993 a settembre 1995. È stata consulente del dipartimento Europa e Asia Centrale e del dipartimento Africa e co-autrice del rapporto annuale della Banca Mondiale sullo sviluppo mondiale. Dopo aver conseguito il Master of Public Administration e il dottorato di ricerca ad Harvard e Oxford, Moyo ha lavorato presso Goldman Sachs come economista ricercatrice e stratega nel 2001. Ha lavorato nella compagnia fino al novembre 2008, principalmente nei mercati dei capitali di debito, nella copertura degli hedge fund e nella macroeconomia globale. Parte del suo incarico presso Goldman Sachs è stato dedicato alla consulenza ai paesi in via di sviluppo per l'emissione di obbligazioni sul mercato internazionale. È stata anche responsabile della ricerca economica e della strategia per l'Africa subsahariana. **Partecipazione ai consigli di amministrazione** Dopo aver lasciato Goldman Sachs, Moyo è entrata a far parte del consiglio di amministrazione del birrificio internazionale SABMiller nel 2009. È stata presidente del Corporate Accountability and Risk Assurance Committee della società, che sovrintende all'intera azienda in relazione alla responsabilità aziendale. Nel 2010 Moyo è entrata a far parte del consiglio di amministrazione di Barclays Bank. Siede in tre comitati del consiglio di amministrazione. Nel 2011 è entrata a far parte del consiglio di amministrazione della società mineraria internazionale Barrick Gold. Siede in tre comitati del consiglio di amministrazione. Nel 2015 Moyo è entrata a far parte del Consiglio di amministrazione della società di memorizzazione dati Seagate Technology. Il 9 agosto 2016, la Chevron Corporation ha annunciato che Moyo è stata eletta nel consiglio di amministrazione della Chevron. Secondo il comunicato stampa la nomina di Moyo sarebbe entrata in vigore l'11 ottobre 2016. Moyo è stata membro del consiglio di amministrazione dell'associazione benefica Lundin for Africa ed è stata patrocinatrice di Absolute Return for Kids. È stata anche un membro del consiglio di amministrazione di Room to Read. Nell'agosto 2018 è stata eletta nel consiglio di amministrazione della 3M Company. **Saggi e conferenze** Il primo libro di Moyo, Dead Aid: Why Aid Is Not Working and How There Is a Better Way for Africa, è stato pubblicato all'inizio del 2009 ed è stato un bestseller del New York Times. Dead Aid ha reso famosa Moyo e l'ha resa una rinomata relatrice, opinionista e autrice. Nel 2009 è stata nominata Giovane leader globale al Forum economico mondiale, parte della TIME 100 e una dei 20 notevoli visionari di Oprah Winfrey. Il libro ha ulteriormente sviluppato la sua ricerca in tutto il mondo, studiando e analizzando le condizioni economiche e raccogliendo le sue conclusioni. Nel 2015 ha viaggiato in più di 75 paesi, esaminando il sistema politico, economico e finanziario delle economie emergenti. È diventata una editorialista fissa e collaboratrice di molte reti finanziarie e pubblicazioni di business multinazionali, oltre che relatrice a conferenze. Ha scritto e tenuto conferenze su argomenti che spaziano dai mercati globali, l'impatto della geopolitica sull'economia, il futuro del mercato del lavoro, le prospettive di crescita in Cina e i percorsi passati e futuri dei tassi di interesse. Il secondo libro di Moyo, How the West Was Lost: Fifty Years of Economic Folly – And the Stark Choices that Lie Ahead, è stato pubblicato nel gennaio 2011 ed è stato un bestseller del The New York Times. Il suo terzo libro, Winner Take All: China's Race for Resources and What It Means for the World, è stato pubblicato nel giugno 2012 ed è stato anch'esso un bestseller del New York Times. Moyo è membro del Global Agenda Council on Global Economic Imbalances del Forum economico mondiale ed è intervenuta al Forum di Davos nel 2005. Nel 2009 è intervenuta al Council on Foreign Relations dell'American Enterprise Institute ed è stata una delle due relatrici della squadra vincente del Munk Debate 2009, in cui si è discusso di aiuti all'estero. Nel 2010 ha partecipato all'annuale Gruppo Bilderberg, mentre nel 2011 è intervenuta all'Istituto Peterson per l'Economia Internazionale e all'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Nel 2013 ha partecipato al Jackson Hole Economic Symposium del Federal Reserve System, è intervenuta all'Aspen Institute e al Forum Ambrosetti. È anche membro del Comitato di Bretton Woods e dal 2013 collabora regolarmente al Project Syndicate. **Servizio politico** Il 14 ottobre 2022 è stato annunciato che, nell'ambito dei Political Honours del 2022, sarebbe stata nominata pari a vita. L'8 novembre successivo è stata creata baronessa Moyo, di Knightsbridge nella Città di Westminster. ## Opere * (EN) Dambisa Moyo, Dead Aid: Why Aid Is Not Working and How There Is a Better Way for Africa, 2009, ISBN 978-0-374-13956-8. * Dambisa Moyo, La carità che uccide. Come gli aiuti dell'Occidente stanno devastando il Terzo mondo, Rizzoli, 2010, ISBN 978-88-17-03997-0. * (EN) Dambisa Moyo, How The West Was Lost: Fifty Years of Economic Folly - And the Stark Choices Ahead, Penguin Books Limited, 2011, ISBN 978-1-84614-235-2. * Dambisa Moyo, La follia dell'Occidente. Come cinquant'anni di decisioni sbagliate hanno distrutto la nostra economia, Rizzoli, 2011, ISBN 978-88-17-04967-2. * (EN) Dambisa Moyo, Winner Take All: China's Race for Resources and What It Means for the World, Harper Collins, 2012, ISBN 978-1-4434-0742-7. * (EN) Dambisa Moyo, Edge of Chaos: Why Democracy Is Failing to Deliver Economic Growth - and How to Fix It, Hachette, 2018, ISBN 978-1-4087-1090-6. * Dambisa Moyo, Sull'orlo del caos. Rimettere a posto la democrazia per crescere, EGEA, 2018, ISBN 978-88-238-3667-9. ### La carità che uccide Il primo libro di Moyo, La carità che uccide. Come gli aiuti dell'Occidente stanno devastando il Terzo mondo (Dead Aid: Why Aid Is Not Working and How There is Another Way for Africa) del 2009, sostiene che gli aiuti allo sviluppo hanno danneggiato l'Africa e dovrebbero essere gradualmente eliminati, chiedendosi se fosse cambiato qualcosa negli ultimi cinquant'anni grazie ai più di mille miliardi di dollari in aiuti allo sviluppo trasferiti dai paesi ricchi all'Africa. È diventato un bestseller del New York Times ed è stato pubblicato in cinese, inglese, francese, tedesco, greco, italiano, giapponese, coreano, polacco, portoghese, spagnolo e olandese. Il Financial Times ha condensato l'argomentazione del libro asserendo che Moyo sostenga che "l'assistenza allo sviluppo senza limiti ai governi africani ha incoraggiato la dipendenza e la corruzione e, in ultima analisi, ha contribuito a perpetuare il malgoverno e la povertà". Il libro suggerisce che l'aiuto pubblico allo sviluppo, al contrario dell'aiuto umanitario, perpetua il ciclo della povertà e ostacola la crescita economica in Africa. Il libro suggerisce ai paesi in via di sviluppo proposte per finanziare lo sviluppo invece di affidarsi ad aiuti esteri governativi. Il professore e storico di Harvard Niall Ferguson ha scritto la prefazione del libro. Il presidente del Ruanda Paul Kagame ha scritto che "Dead Aid ci ha dato una valutazione accurata della cultura odierna dell'aiuto". In una recensione del libro l'economista Paul Collier ha affermato: "L'aiuto non è uno strumento molto efficace per migliorare la sicurezza o la responsabilità. La nostra ossessione per gli aiuti ha compromesso i modi più importanti per promuovere lo sviluppo: il mantenimento della pace, le garanzie di sicurezza, i privilegi commerciali e la governance". L'organizzazione pro-aiuto ONE Campaign non condivide la tesi del libro e ha affermato che invita a "tagliare tutti gli aiuti". Moyo ha sottolineato in una serie di interviste che si tratta di un travisamento delle sue idee e che non sta criticando gli aiuti umanitari, e il Financial Times ha notato che la campagna di ONE "si è "parzialmente ritorta contro". L'economista Jeffrey Sachs ha affermato che sono necessari più aiuti stranieri per migliorare le condizioni dell'Africa ma Moyo ha ricordato che quando Sachs era il suo docente ad Harvard è stato lui stesso ad insegnarle che "il percorso verso lo sviluppo a lungo termine si realizzerà solo attraverso il coinvolgimento del settore privato e attraverso soluzioni di libero mercato". In un'intervista del 2013 è stato chiesto a Bill Gates il suo punto di vista sul libro e ha affermato di aver letto il libro e che "libri come questo promuovono il male". Nella sua risposta sul suo sito web Moyo ha dichiarato: "Mettere da parte gli argomenti che ho sollevato in Dead Aid in un momento in cui abbiamo assistito al successo economico trasformativo di paesi come Cina, Brasile e India sminuisce le mie esperienze e quelle di centinaia di milioni di africani". ### La follia dell'Occidente Il secondo libro di Moyo, La follia dell'Occidente. Come cinquant'anni di decisioni sbagliate hanno distrutto la nostra economia (How the West Was Lost: Fifty Years of Economic Folly – And the Stark Choices that Lie Ahead) del 2010, illustra il declino della supremazia economica dell'Occidente negli ultimi 50 anni e sostiene che le economie più avanzate del mondo stanno sperperando il loro vantaggio economico. Moyo esamina il modo in cui le decisioni sbagliate dell'America e le scelte di politica fallimentare del capitale, del lavoro e della tecnologia hanno portato a un'altalena economica e geopolitica che prepara a rovesciarsi a favore del mondo emergente. Il libro è diventato un bestseller del New York Times debuttando al sesto posto. Ha debuttato anche al quarto posto per il Washington Post e al secondo posto per il Wall Street Journal e dei bestseller economici di Nielsen BookScan. In una recensione Paul Collier ha dichiarato che "la sua analisi dei recenti disastri dei mercati finanziari è concisa e sofisticata" e "plaudo al suo coraggioso allarme contro il nostro compiacimento economico e sociale: le sue preoccupazioni fondamentali sono sufficientemente vicine a verità dolorose da meritare la nostra attenzione". Dominic Lawson ha scritto su The Sunday Times: "Questo argomento difficilmente avrebbe potuto essere reso più conciso". The Guardian ha dichiarato: "How the West Was Lost è più interessante, di più ampia portata e più importante di Dead Aid". Al contrario Alan Beattie del Financial Times ha scritto: "Le sfide che individua sono per la maggior parte reali o addirittura inedite. Ma gli enormi difetti delle economie emergenti sono ignorati". The Economist ha affermato "queste argomentazioni hanno bisogno di materiale di supporto molto superiore a quello che il libro fornisce". ### Winner Take All Il terzo libro di Moyo, Winner Take All: China's Race for Resources and What It Means for the World del 2012, esamina le dinamiche che il mondo affronterà nei prossimi decenni, secondo Moyo. In particolare analizza le implicazioni della corsa della Cina alle risorse naturali in tutte le regioni del mondo. Constatando che la portata della campagna cinese per le materie prime dure (metalli e minerali) e morbide (legname e cibo) è una delle più grandi della storia, Moyo espone le sue ricerche e le sue conclusioni sulle implicazioni finanziarie e geopolitiche in un mondo con risorse in diminuzione. Winner Take All continua dove si è fermato La follia dell'Occidente e Moyo sostiene che la Cina è già sulla buona strada per prendere il sopravvento sul predominio economico mondiale. Winner Take All è stato un bestseller del New York Times, debuttando al tredicesimo posto, oltre ad entrare nella lista dei bestseller del Wall Street Journal e dei bestseller di economia di Nielsen BookScan al quarto posto e nella lista della saggistica bestseller del Publishers Weekly al'undicesimo posto. Una recensione sul Financial Times ha affermato che: "Se Dambisa Moyo avesse ragione, la domanda dello stato più popoloso del mondo sarebbe una cattiva notizia per il resto di noi. Non si può accusare Moyo di non aver fatto il suo dovere". The Independent ha affermato: "Questo non è un libro scritto con eleganza. Ma va al cuore della questione: quello che la Cina fa sulle risorse è profondamente importante e merita la nostra attenzione". The Telegraph ha affermato: "Moyo pensa che l'impatto della Cina sul mercato globale delle materie prime andrà avanti a lungo, alimentato da un'economia cinese inarrestabile. Forse ha ragione, ma i motivi per dubitare che il futuro sia una linea retta del passato meritano attenzione". The Guardian ha scritto: "Nonostante l'insistenza di Moyo sul fatto che una crisi è inevitabile e che la Cina sarà l'unica a guadagnarci, siamo in un territorio incerto". ### Sull'orlo del caos Il quarto libro di Moyo, Sull'orlo del caos. Rimettere a posto la democrazia per crescere (Edge of Chaos: Why Democracy Is Failing to Deliver Economic Growth - and How to Fix It), è stato pubblicato il 19 aprile 2018. È stata trattato da Bloomberg e dal Wall Street Journal. Garri Kimovič Kasparov ha tenuto una conferenza sul libro con Moyo nel maggio 2018 alla New York Public Library. L'8 maggio 2018 il libro si è classificato al 13º posto nella lista dei bestseller del New York Times. ### Ulteriori pubblicazioni e conferenze Moyo è una speaker e opinionista frequente. Ha scritto per riviste finanziarie ed economiche internazionali e per altri periodici e pubblicazioni e ha tenuto conferenze in tutto il mondo in occasione di alcuni summit, forum e conferenze finanziarie ed economiche, così come ai TEDTalks e a HARDtalk di BBC. È anche commentatrice per alcune reti come CNBC, CNN, Bloomberg, BBC e Fox Business. È stata uno dei sette giudici del Financial Times and McKinsey Best Business Book Award nel 2015. ## Premi e riconoscimenti * Young Global Leader per il Forum economico mondiale nel 2009 * TIME 100 nel 2009 * First-Ever Power List per O di Oprah Winfrey nel 2009 * Hayek Lifetime Achievement Award nel 2013 * The 100 Most Connected Women per GQ e Editorial Intelligence nel 2014 * 25 Great Thinkers per Handelsblatt nel 2015 * Thinker of the Month per Thinkers50 nell'aprile 2015
1,623,310
https://it.wikipedia.org/wiki/Dino_Ferrari_%28pittore%29
Dino Ferrari (pittore)
# Dino Ferrari (pittore) Dino Ferrari (Ascoli Piceno, 29 maggio 1914 – Ascoli Piceno, 15 settembre 2000) è stato un pittore italiano. ## Biografia Nacque nel centro storico di Ascoli Piceno, nel quartiere di Santa Maria Intervineas, nell'anno 1914. Alla tenera età di undici anni iniziò a frequentare lo studio del suo primo maestro, Egidio Coppola, seguace della scuola verista, all'epoca pittore assai in vista nell'ambiente artistico ascolano. Risale al 1935 l'apertura da parte di Dino Ferrari del primo studio ad Ascoli. Nonostante il succedersi delle commissioni, decise nel 1937 di recarsi a Roma per studiare il neoimpressionismo e la pittura del gruppo Novecento; nel corso dei suoi studi romani Dino Ferrari divenne allievo del ritrattista Sigismondo Meyer. Nel 1941, ormai tornato ad Ascoli, dovette interrompere le proprie attività a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale, che lo vide combattere nelle gole di Sebenico. Terminata la guerra tornò ad occuparsi esclusivamente del proprio studio, ricevendo numerose commissioni, in particolare provenienti da Roma, presso i cui salotti dell'alta società era stimato come virtuoso ritrattista. Contemporaneamente Ferrari si dedicò alla promozione della propria arte nel territorio marchigiano, lasciando molti dei suoi capolavori nelle chiese della provincia di Ascoli Piceno. Nel 1958 tenne inoltre un'importante mostra “personale” a Firenze, che riscosse un enorme successo a margine del quale il suo quadro “Assalto alla città” venne acquistato dalla Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti, dove tuttora è conservato. Attualmente la famiglia Ferrari custodisce il bozzetto preparatorio dell'opera. Risale al medesimo periodo la collaborazione di Dino Ferrari con il pittore Luciano Nicoli, che lo introdusse nell'ambiente artistico di Carrara, dove Ferrari tenne negli anni a venire numerose mostre personali. Nel 1960 trasferì lo studio in Piazza Sant'Agostino ad Ascoli Piceno, allestendo presso lo stesso una mostra permanente ed aprendolo a visitatori, committenti e critici. Risale al medesimo periodo l'intrapresa di una ricerca nuova, che spinse alle estreme conseguenze e sintetizzò l'evoluzione del linguaggio pittorico dell'artista; iniziò così la più importante stagione di Ferrari dallo stesso definita del "metallismo", caratterizzata in particolare dall'utilizzo di colori acrilici su tela e trasposta altresì in numerose grafiche. Ferrari era solito lavorare presso il suo studio dalle 12 alle 16 ore al giorno, in uno stato di frenesia creativa che risultò ininterrotto sino alla sua morte, avvenuta il 15 settembre 2000. Il 6 dicembre 2014, in occasione del centenario della nascita del pittore, si è tenuta ad Ascoli Piceno, presso la sala della Vittoria della pinacoteca civica, la conferenza "Dino Ferrari, I Cento Anni del Maestro", evento insignito della medaglia del Presidente della Repubblica. Nel corso delle celebrazioni, è stata posta una stele commemorativa presso la facciata del palazzo Laudi Migliori di Ascoli Piceno, in piazza Sant'Agostino, ove Ferrari ebbe lo studio per 40 anni. Il 26 aprile 2016, l'amministrazione Comunale di Ascoli Piceno ha intitolato all'artista un Largo (già Largo Giardini d'Infanzia), sito nel centro storico di Ascoli Piceno, quartiere della Piazzarola. La nuova denominazione reca la seguente dicitura: «Largo Dino Ferrari / Pittore / 1914-2000». ## Musei Elenco dei musei che contengono opere dell'artista: * ”Assalto alla Città”, olio su tavola, Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti, Firenze, anno 1958; * ”Veduta del Salone della Vittoria”, olio su tavola, Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno, anno 1935; * ”Veduta di paese”, olio su tela, Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno, anno 1955; * ”Veduta architettonica con figure”, olio su tavola, Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno, anno 1962; * ”Figura di donna”, olio su tela, Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno, anno 1962; ## Opere pubbliche * ”I tre Regni”, affresco, abside centrale della chiesa del Sacro Cuore di Ascoli Piceno, anno 1955; * ”Nozze di Cana”, affresco, chiesa di Santa Maria di Petritoli, anno 1958; * ”Le tre chiese, la Militante, la Purgante, la Trionfante”, affresco, chiesa di Santa Maria di Petritoli, anno 1958; * ”Sant'Antonio da Padova”, olio su tela, chiesa di Sant'Antonio di Castel di Lama, anno 1972; * “Crocifissione”, acrilico su tavola (240X350), chiesa di Sant'Antonio di Castel di Lama, anno 1981; * ”Cristo risorto”, acrilico su tavola (220X180), chiesa di Sant'Antonio di Castel di Lama, anno 1981; * ”Cristo tra i malati”, acrilico su tavola (190x300), Auditorium CARISAP di Ascoli Piceno, anno 2000; * ”Crocifissione con predella raffigurante la Via Crucis”, acrilico su tavola (245x300), Auditorium CARISAP di Ascoli Piceno, anno 2000; ## Opere appartenenti a collezioni private * Vanità di donne, 1984, acrilico su tela (Milano, collezione privata). Il dipinto rappresenta uno degli esiti della ricerca metallista dell'ultimo Ferrari; * A teatro, 1973, olio su masonite 40x30 (Ascoli Piceno collezione privata); ## Premi * “50 Poeti per 50 Pittori”, premio speciale, Roma, anno 1975; * “Force”, Assessorato al turismo della Regione Marche, Force, anno 1976; * “Quercia d'Oro 82”, premio nazionale della cultura, Roma, anno 1982; * “S. Benedetto 82”, San Benedetto del Tronto, anno 1982; * “Oscar Italia 1982”, Viareggio; * “Quercia d'Oro 83”, premio nazionale, Roma, anno 1983; * “Biennale Internazionale della Critica 1983”, Latina; * “Europa 83”, Galleria d'Arte Moderna Alba, Ferrara, anno 1983; * “Gran Sigillo d'Europa London 1983”, Londra; * “Europeo della cultura”, Repubblica di San Marino, anno 1983; * “Nazioni Aquila d'Oro”, Galleria d'Arte Moderna Alba, Ferrara, anno 1984; * “Bologna 1984”, Bologna; * “David 1984”, Galleria d'Arte Moderna Alba, Ferrara; * “Alba 1985”, Galleria d'Arte Moderna Alba, Ferrara; * “Città di New York”, premio internazionale, Galleria d'Arte Moderna Alba, Ferrara, anno 1987; * “Trofeo d'Oro 1987”, Galleria d'Arte Moderna Alba, Ferrara; * “VIP 1988”, Galleria d'Arte Moderna Alba, Ferrara. ## Mostre * Collettiva, Palazzo degli Studi di Recanati, 1935, Recanati; * Collettiva di arte sacra, Presidenza Diocesana, 1953, Livorno; * Collettiva “VI Premio Nazionale di Pittura Golfo della Spezia”, (presenti anche Mario Sironi, Carla Accardi, Gerardo Dottori, Felice Casorati, Ottone Rosai, Mino Maccari, ed Emilio Vedova), 1954, La Spezia; * Collettiva “Rassegna d'arte italiana”, Graphil Galerie, 1963, Amsterdam; * Personale di grafiche e collages, Galleria d'Arte Nuove Proposte, 1974, Ascoli Piceno; * Personale di opere grafiche, Galleria Open Art, 1987, San Benedetto del Tronto;
583,992
https://it.wikipedia.org/wiki/Pinacoteca_Tosio_Martinengo
Pinacoteca Tosio Martinengo
# Pinacoteca Tosio Martinengo * Questa voce riguarda la zona di: * Via Moretto * San Carlo * Santa Croce * Sant'Orsola * Piazza San Domenico * San Lorenzo * Prosegui per piazza Bruno Boni * Ospedale di San Luca * San Luca * Piazzetta Sant'Alessandro * Sant'Alessandro * Palazzo Martinengo Colleoni di Malpaga * San Bartolomeo * Caserma Serafino Gnutti * Piazza Moretto * Monumento al Moretto * Palazzo Martinengo da Barco * Pinacoteca Tosio Martinengo * Opere d'arte * Sant'Angela Merici * Visita il Portale di Brescia La Pinacoteca Tosio Martinengo è una galleria d'arte antica e moderna ospitata nello storico palazzo Martinengo da Barco e situata in piazza Moretto a Brescia, in pieno centro storico cittadino. Il museo espone un considerevole patrimonio artistico, che spazia da opere gotiche e tardo gotiche del pieno Trecento e Quattrocento, sino alle opere dell'Ottocento e del Romanticismo di Francesco Hayez e Antonio Canova. Il nucleo più considerevole dei dipinti esposti, tuttavia, è costituito dalla corrente artistica della pittura rinascimentale bresciana, rappresentata da maestri quali il Romanino, Il Moretto e Giovanni Gerolamo Savoldo. Degno di nota è anche la sezione dedicata alla pittura settecentesca di Giacomo Ceruti, conosciuto come il Pitocchetto, il pittore lombardo più importante del XVIII secolo. Nel 2018 si è concluso l'intervento di riqualificazione della pinacoteca, chiusa da diversi anni e rinnovata in tutti i suoi ambienti e nelle sue sale espositive. Nel corso del 2022, tra l'altro, sono state effettuate nuove acquisizioni di opere d'arte riguardanti il Settecento lombardo, con nuovi dipinti e un nuovo allestimento delle opere di Giacomo Ceruti. ## Storia ### La collezione del conte Tosio e palazzo Tosio Il conte e collezionista Paolo Tosio decise di allestire in palazzo Tosio, dimora di sua proprietà progettata e ideata nel corso dell'Ottocento dall'architetto Rodolfo Vantini, una prima pinacoteca civica, che volle nel 1832 legare al comune di Brescia tramite lascito testamentario. Il palazzo dello stesso nobile bresciano era arrivato, nel corso degli anni, ad ospitare una ricca ed eterogenea collezione di opere d'arte, con dipinti della pittura cinquecentesca italiana appartenenti, tra gli altri, a Raffaello, al Moretto, al Lotto e al Savoldo. Ciononostante, erano comunque presenti svariati dipinti della scuola fiamminga e della pittura olandese del XVI e XVII secolo, oltre che della corrente neoclassica e romantica. Questo considerevole patrimonio artistico, per volontà testamentaria dello stesso conte Tosio, fu donato all'autorità comunale «onde siano conservati perpetuamente in Brescia stessa a pubblico comodo». Alla morte della moglie del conte, inoltre, si aggiunse a questo cospicuo lascito anche la stessa dimora nobiliare: «[...] perché abbia a lasciarvi in perpetuo gli oggetti d'arte disposti a favore della città medesima dall'ottimo mio marito e dove potrebbe a piacere collocarsi con tutto comodo quegli altri oggetti che la munificenza d'altri amatori della patria potesse lasciare ad aumento della collezione.» (Roberta D'Adda (a cura di), Pinacoteca Tosio Martinengo, p.31.) Si venne dunque a creare, a seguito della trasformazione della galleria Tosio in bene pubblico, un primo esempio di pinacoteca civica, nonché la prima raccolta pubblica d'arte contemporanea in Italia. Nel 1851 la stessa galleria fu aperta al pubblico, mantenendo tra l'altro l'originaria disposizione delle opere e degli arredi del palazzo. La collezione di opere esposte aumentò sensibilmente grazie al trasferimento di pale d'altare ed affreschi da chiese cittadine soppresse (tra le altre, la chiesa di San Domenico, la chiesa di San Barnaba, il santuario della Madonna delle Grazie e la chiesa di Santa Maria dei Miracoli) da palazzi e dimore signorili demolite oltre che da edifici municipali. Alcuni illustri cittadini bresciani, inoltre, tra i quali Camillo Brozzoni, Alessandro Sala, senza trascurare la stessa famiglia Calini, donarono un'ingente quantità di collezioni ed opere private. Tra questi va citato anche il nome del collezionista Antonio Pitozzi che, nel 1844, chiese che i ventisei oggetti di pittura e scultura che aveva intenzione di donare «non abbiano a collocarsi nella galleria del benemerito fu C.te Tosio, ma bensì in separato, modesto locale, lusingandosi che con ciò possa avere origine la desiderata Civica Pinacoteca, della quale ancora difetta questa R. Città». Le aspirazioni espresse dal Pitozzi trovarono una concreta attuazione solo a seguito del lascito testamentario del conte Leopardo Martinengo. ### La collezione del conte Martinengo e la Pinacoteca Martinengo Infatti, nel 1884, il conte Leopardo Martinengo da Barco, senatore, patriota e dotto uomo di cultura, tramite lascito testamentario fece dono al comune dell'omonimo palazzo di sua proprietà, oltre che della propria biblioteca, delle proprie collezioni scientifiche e di opere d'arte: tra le tante, si annoveravano nella sua collezione dipinti di Vincenzo Foppa, del Ferramola, di Paolo da Caylina il Giovane, del Savoldo e del Romanino, oltre che del Moretto e di Lattanzio Gambara; senza poi contare le innumerevoli medaglie pontificie, alcune di epoca classica ed una ricca raccolta di libri e manoscritti poi trasferita alla biblioteca queriniana. In un primo momento, dunque, si decise di trasferire in questa sede le collezioni di privati non pertinenti a quella originaria del conte Tosio: dopo che tra il 1889 e il 1898 furono effettuati lavori di adeguamento strutturale da Antonio Tagliaferri, fu infine inaugurata la Pinacoteca Comunale Martinengo. Nell'occasione, fu anche creata di fronte ad essa l'odierna piazza Moretto, abbellita con l'erezione del monumento al Moretto ad opera di Domenico Ghidoni. Restituita alla galleria Tosio la sua integrità originaria, dunque, la stessa pinacoteca aperta negli spazi di palazzo Martinengo fu consacrata a tempio della scuola pittorica bresciana: la nuova collezione, infatti, aveva il suo cuore pulsante nel suo grande salone che, nella sua visione complessiva, portò lo storico dell'arte Gustavo Frizzoni a dire: «le impressioni del visitatore non possono se non sentirsi profondamente mutate, ossia mosse da un senso d'inaspettata maraviglia, trovandosi egli trasportato da un tratto in mezzo agli elementi più splendidi dell'arte bresciana.» (Roberta D'Adda (a cura di), Pinacoteca Tosio Martinengo, pp. 38-41.) ### La Pinacoteca Tosio-Martinengo Già a partire dal 1888, tuttavia, l'assessore del comune di Brescia Pertusati commissiona il trasporto di diverse opere dalla galleria Tosio alla pinacoteca Martinengo. Inoltre, nel 1893, la neonata pinacoteca Martinengo ebbe modo di ospitare altre collezioni private come quelle della galleria Faustini: è già nel settembre del medesimo anno, comunque, che il ministro della Pubblica Istruzione esorta le autorità comunali affinché fosse creata un'unica pinacoteca civica. Nel corso del 1900, nonostante l'opposizione dei conti Zuccheri, eredi del conte Tosio, sono molte le opere trasferite appunto da palazzo Tosio a quello Martinengo. L'11 luglio, a sancire definitivamente il trasferimento di sede nel palazzo di via Moretto, il comune vota all'unanimità la collocazione delle opere all'interno appunto di palazzo Martinengo. A favore di questa operazione museale si conta anche il parere favorevole di Adolfo Venturi e Corrado Ricci. La creazione della nuova pinacoteca viene anche formalizzata tramite un accordo con gli eredi dei conti Tosio, oltre che con una delibera comunale del 12 marzo 1903: nasceva così la "Civica Pinacoteca Tosio-Martinengo". Nel 1906 l'unione è formalizzata e nel 1908 la sede riapre al pubblico. Inoltre il pittore Giuseppe Ariassi, tra l'altro allievo di Francesco Hayez e maestro di Francesco Filippini, fu il presidente della pinacoteca Tosio Martinengo per oltre trent'anni; ebbe anche modo di dirigere personalmente la scuola di disegno ad essa annessa, oltre che essere il principale organizzatore, nel 1878, dell'«Esposizione della Pittura Bresciana» allestita nella rinascimentale crociera di San Luca. **Il riassetto delle opere e delle sale all'inizio del Novecento** Nel frattempo la collezione si era arricchita di molte opere, frutto perlopiù di lasciti testamentari di privati o di famiglie, tra i quali si annovera, nel 1920, l'acquisizione di preziosi dipinti e stampe giapponesi dei Fè-d'Ostiani, portata in Italia dal conte Alessandro Fè d'Ostiani. Nel 1912, d'altro canto, gli studi del tedesco Oskar Fischel rivelarono la presenza, tra le collezioni della pinacoteca, dell'Angelo che un tempo fece parte della pala Baronci di Città di Castello, opera di Raffaello Sanzio. Senza aspettare conferme circa la paternità dell'opera, alcuni ignoti tentarono, nella notte tra il 30 aprile ed il 1º maggio, di rubare il dipinto. Nel settembre dello stesso anno poi, grazie a studi più approfonditi da parte di Corrado Ricci e Luigi Cavenaghi, l'attribuzione fu certamente attribuita all'urbinate. Nel 1914, inoltre, grazie all'intervento di Giulio Zappa e del suo aiutante, Ettore Modigliani, fu cambiata la disposizione delle sale e del percorso espositivo, da allora più logico e lineare nella sua interezza, dato che partiva dalle opere più antiche per arrivare a quelle più cronologicamente vicine: furono anche esposti molti dipinti prima conservati nei magazzini, tra i quali lo stesso Angelo raffaellesco e un Cristo colla croce proveniente dalla chiesa di Santa Maria in Solario. Oltre a ciò, furono anche collocati nei saloni centrali le opere del Romanino e del Moretto. Furono anche murate le finestre ed aperti ampi e spaziosi lucernari, benché comunque l'operazione venne interrotta a causa dello scoppio della prima guerra mondiale: il 22 maggio 1915, infatti, la pinacoteca fu chiusa al pubblico e le opere più preziose trasferite a Roma. La pinacoteca venne riaperta già nel 1916 in occasione di un'esposizione sulla pittura del Rinascimento lombardo; ciononostante, riaprì ufficialmente al pubblico soltanto nel 1920. Attorno al 1925 e fino al 1927, inoltre, Giorgio Nicodemi riorganizzò lo schema espositivo della pinacoteca. **Lo scoppio della seconda guerra mondiale** Nel 1939 fu istituita una commissione formata da studiosi dell'arte quali Fausto Lechi, Gaetano Panazza e Virgilio Vecchia affinché fossero riordinate le opere e la disposizione delle stesse, in occasione di una nuova mostra incentrata sulla pittura bresciana nel Rinascimento; tuttavia, a seguito dello scoppio della seconda guerra mondiale, il tutto si interruppe. Molte opere infatti furono sfollate in diversi luoghi, nel corso del 1941: nella Villa Fenaroli di Seniga, in quella Lechi di Erbusco, nel abbazia di Rodengo-Saiano ed anche fuori provincia. Il 15 ottobre 1946 la pinacoteca poté finalmente riaprire al pubblico e venne inaugurato, nel 1953, un nuovo riassetto dei dipinti fortemente voluto da Alessandro Scrinzi, allora direttore, oltre che da Giovanni Vezzoli e anche da Fausto Lechi. ### La sistemazione e riqualificazione della pinacoteca Chiusa già nel 1969, comunque, la pinacoteca venne chiusa al pubblico per lavori di restauro e riaperta subito dopo, nel 1970. In quell'occasione si rinnovarono gli impianti d'illuminazione e si pulirono gli stucchi, senza contare gli innumerevoli restauri di dipinti ed affreschi effettuati; anche nel 1990 venne intrapresa una vasta operazione di restauro che si concluse solo nel 1994. La pinacoteca, nel frattempo, aveva avuto modo di arricchirsi di pregevoli opere, tra le quali, per esempio, il ritratto di giovane flautista del Savoldo, la cosiddetta Pietà del Foppa, oltre che il Ritratto di dama e i Dieci busti di profeti del Moretto e alcune delle tele che costituivano il nucleo dei ciclo di Padernello di Giacomo Ceruti. Chiusa infine dal 2009, il 17 marzo 2018 la pinacoteca è stata riaperta dopo un lungo restauro. Nel corso del 2022, tra l'altro, una nuova serie di lasciti testamentari, donazioni e depositi ha portato al rinnovamento totale della sezione dedicata al Settecento, dedicata in particolare alla pittura della realtà di Giacomo Ceruti. ## Percorso espositivo La collezione ospita, tra le tante, innumerevoli opere dell'arte bresciana e lombarda databili dal Trecento al Settecento, disposte in un percorso espositivo di 21 sale; protagoniste della pinacoteca, tuttavia, sono le opere degli artisti del Rinascimento bergamasco e bresciano, tra le quali figurano opere di Raffaello, del Moretto e del Savoldo, oltre che del Foppa, del Romanino e del Lotto. ### Sala 1 Salendo al primo piano si incontra la prima sala del percorso, che offre un interessante spaccato di pittura Tardo gotica e Gotica, con opere del XIV secolo e XV secolo. Nelle vetrine qui presenti, inoltre, si possono ammirare avori, medaglie ed oggetti di oreficeria di Pisanello e Matteo de' Pasti. **Paolo Veneziano** * San Giovanni Battista, Sant'Agostino, Sant'Ambrogio e San Paolo, pannelli dal polittico dei santi Cosma e Damiano **Antonio Cicognara/pittore bresciano(?)San Giorgio e la principessa, ignoto, 1460-1465.** * San Giorgio e la principessa, tuttavia di difficile ed incerta attribuzione, 1460-1465 circa, tempera su tavola, oro a guazzo e foglia d'argento **Maestro Paroto (Pasoto da Cemmo?)** * Polittico, Madonna col Bambino, il donatore Francesco dal Ferro e i santi Stefano, Siro, Ludovico, Giovanni evangelista, Michele, Apollonia, Giovanni Battista e Agata,1447, tempera su tavola. ### Sala 2 Nella seconda sala del percorso, spostandosi anche da un punto di vista prettamente cronologico, si incontrano alcune opere già del primo Cinquecento bresciano; nelle vetrine si possono ammirare oreficerie a tema sacro e piatti decorati con smalti. **Vincenzo Foppa** * Pala della Mercanzia: Madonna con il Bambino tra i santi Faustino e Giovita, 1501-1509 circa, tempera e olio su tela.Pala della Mercanzia di Vincenzo Foppa. * Stendardo di Orzinuovi: Madonna con il Bambino tra Santa Caterina d'Alessandria e san Bernardino da Siena (fronte); San Sebastiano tra san Giorgio e san Rocco (retro), 1514, tempera e olio su tela. * San Giovanni Battista * Sant'Apollonia **Floriano Ferramola** * Incontro degli sposi, 1517-1518 circa, affresco (strappo). **San Giovanni Battista e Santa Apollonia.Vincenzo Civerchio;** * Polittico di San Nicola da Tolentino (pannelli con San Nicola da Tolentino e San Rocco) **Francesco Napoletano** * Polittico di San Nicola da Tolentino (pannello con San Sebastiano), 1495-1550 circa, tempera e olio su tavola. ### Sala 3 Il grande ambiente della terza sala ospita la collezione di opere del rinascimento bresciano, a suo tempo appartenente al conte Tosio; sono infatti presenti pitture a tema sacro di Andrea Previtali, di Francesco Francia e Andrea Solari. **Andrea Previtali** * Busto di Cristo **Francesco Francia** * Madonna con il Bambino e san Giovannino, 1500-1505 circa, olio su tavola. **Andrea Solari** * Cristo portacroce con un certosino ### Sala 4 La seconda parte di queste opere rinascimentali, provenienti dalle collezioni del Tosio, culmina con il confronto tra le opere di artisti bresciani, perlopiù il Moretto, e le opere del Sanzio; si vuole dunque tenere fede alla tradizione secondo cui il Bonvicini sarebbe da ritenersi il "Raffaello bresciano". **Raffaello Sanzio** * Angelo, 1501, olio su tavola (trasportato su tela). * Cristo benedicente, 1505-1506, olio su tavola. **Alessandro Bonvicino (Moretto)** * Ritratto di gentildonna come Salomé, 1537 circa, olio su tavola. * Annunciazione ### Sala 5 Dalla sala numero cinque in poi, sino all'ottava, l'attenzione del percorso si focalizza volutamente sui grandi maestri del rinascimento bresciano, accorpando appositamente opere tra loro simili per suscitare un confronto continuo tra le opere presenti. **Alessandro Bonvicino (Moretto)** * Stendardo delle Sante Croci * Mosè e il roveto ardente * Dieci figure di profeti, 1525 circa, affreschi (strappi). ### Sala 6 Il percorso prosegue interponendo alcune opere del Savoldo, del Lotto e sempre del Moretto; dunque il punto d'incontro di questi dipinti, e del loro confronto, risiede nell'utilizzo della luce e della resa atmosferica dei colori. **Adorazione dei pastori del Savoldo.Alessandro Bonvicino (Moretto)** * Cena in Emmaus, 1527 circa, olio su tela. **Giovanni Gerolamo Savoldo** * Adorazione dei pastori, 1540, olio su tela. **Lorenzo Lotto** * Adorazione dei pastori, 1530, olio su tela. ### Sala 7 La settima sala ospita ed espone i maggiori esempi di opere prodotte dai maestri bresciani del pieno Cinquecento: provenienti dai più disparati contesti cittadini, ora chiese, ora dimore signorili, ora proprietà di confraternite, l'elemento in comune è una innata resa realistica e vicina dunque al dato reale. **Girolamo Romani (Romanino)** * San Gerolamo penitente, 1516-1517, olio su tela. * Cristo portacroce, 1545 circa, olio su tela. **Giovanni Busi detto il Cariani** * Incontro di Cristo con la Veronica, 1530-1540 circa, olio su tela. **Giovanni Gerolamo Savoldo** * Riposo nella fuga in Egitto, 1540 circa, olio su tela (Deposito Intesa Sanpaolo ) * Madonna con il Bambino e San Rocco (anch'esso deposito Intesa SanPaolo) **Polidoro da Lanciano** * Cristo e l'adultera **Callisto Piazza** * Adorazione del Bambino **Alessandro Bonvicino (Moretto)** * Adorazione dei pastori con i santi Nazario e Celso ### Sala 8 Il grande salone dalle pareti rosse ospita le altrettanto grandi pale d'altare provenienti dalle chiese cittadine e del territorio bresciano; notevole è anche il leggio intarsiato di fra' Raffaele da Brescia, proveniente dall'abbazia di San Nicola di Rodengo-Saiano. **Alessandro Bonvicino (Moretto)** * Cristo in passione e l'angelo, 1550 circa, olio su tela. * Sant'Antonio da Padova tra i santi Antonio Abate e Nicola da Tolentino * Natività con i pastori, San Gerolamo e un donatore girolamino, 1530-1535 circa, olio su tela (deposito della basilica di Santa Maria delle Grazie) * Pentecoste * Pala Rovelli: san Nicola di Bari presenta gli allievi di Galeazzo Rovellio alla Madonna in trono con il Bambino, 1539, olio su tela. * Pala di Sant'Eufemia: Madonna con il Bambino e san Giovannino con i santi Benedetto, Paterio, Eufemia e Giustina, 1527 circa, olio su tavola. **Girolamo Romani (Romanino)** * Cena in Emmaus, 1532-1533 circa, affresco (strappo)Sala 9La pala di Sant'Eufemia del Moretto. * Cena in casa di Simon fariseo, 1532-1533 circa, affresco (strappo) * Natività, 1545 circa, olio su tela. * Pala di San Domenico: incoronazione della Vergine e san Domenico tra i santi Faustino, Paolo, Tommaso d'Aquino, Pietro Martire, Antonino, Vincenzo Ferrer, Pietro e Giovita, 1545-1548 circa, olio su tela. ### Sala 9 La sala successiva è invece dedicata al Manierismo e a ceramiche e bronzetti decorativi di produzione italiana; sono anche presenti diversi paramenti murari recanti affreschi asportati da dimore private e palazzi. **Lattanzio Gambara;** * Cerere * Apollo, 1557, affresco (stacco) * Autoritratto * Otto frammenti dal fregio del palazzo del Podestà **Pietro Marone** * Il corteggio della regina di Saba **Alessandro Maganza** * Il banchetto di Baldassarre ### Sala 10 Nella sala successiva si incontrano alcuni ritratti di figure eminenti e di spicco del panorama lombardo, ad opera di altrettanti artisti provenienti dal medesimo contesto. **Lucia Anguissola** * Ritratto della sorella Europa **Sofonisba Anguissola** * Ritratto di canonico lateranense, 1556, olio su tela. **Giovan Battista Moroni** * Il magistrato (ritratto di dottore), 1560, olio su tela. * Il poeta sconosciuto (ritratto di gentiluomo), 1560, olio su tela. La pinacoteca, inoltre, conserva parti di un taccuino smembrato che raccoglieva i disegni dell'artista risalenti al suo esordio del 1543. **Girolamo Romani (Romanino)** * Ritratto di uomo con giubbetto striato **Alessandro Bonvicino (Moretto)** * Ritratto di gentiluomo con lettera **Pier Maria Bagnadore** * Ritratto di uomo in armaturaRitratto di giovane flautista. **Giovanni Gerolamo Savoldo** * Ritratto di giovane flautista, 1525 circa, olio su tela (deposito nella collezione d'arte UniCredit) ### Sala 11 Nella sala numero 11 del percorso si arriva ad osservare la pittura dell XVII secolo, con un costante confronto tra la pittura di matrice classica (perlopiù di provenienza emiliana) e quella invece più "tenebrosa", considerando anche le diverse declinazioni geografiche della medesima. **Simone Cantarini** * Madonna del Rosario **Giovan Battista Salvi detto il Sassoferrato** * Madonna con il Bambino e san Giovannino, 1650 circa, olio su tela. **Domenico Fiasella** * San Sebastiano **Pittore Caravaggesco** * Cristo risana il cieco **Nicolas Tournier** * Democrito di Luca Giordano.Ritratto di suonatore di flauto, 1626 circa, olio su tela. **Luca Giordano** * Eraclito, 1655-1660 circa, olio su tela. * Democrito, 1655-1660 circa, olio su tela. **Johann Carl Loth** * Sansone e Dalila (deposito da collezione privata) **Matthias Stomer** * Incredulità di san Tommaso ### Sala 12 Il percorso della mostra prosegue con un'intera sala dedicata ed incentrata sulla produzione artistica di Giacomo Ceruti, meglio noto come il Pitocchetto; si inaugura così la pittura tipica del XVIII secolo, con i pezzi più pregiati dell'intera collezione. **Giacomo Ceruti (Il Pitocchetto)** * La lavandaia, 1720-1725 circa, olio su tela. * Due pitocchi, 1730-1734 circa, olio su tela. * L'incontro nel bosco (Due poveri in un bosco), 1730-1735 circa, olio su tela. * Scuola di ragazze, 1720-1725 circa, olio su tela. * Figure di calzolai con un cliente * La filatrice del Pitocchetto.La filatrice * Portarolo, 1730-1734 circa, olio su tela (deposito di una collezione privata) * Giocatori di carte ### Sala 13 La sala seguente, detta "degli specchi", è interamente dedicata a preziosi vetri veneziani della collezione Brozzoni; una quarantina di esemplari testimoniano infatti l'evoluzione di tale arte tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Settecento. ### Sala 14 e 15 Incentrate sul tema della pittura di genere e su figure allegoriche, espone opere di artisti non soltanto bresciani; i soggetti propendono comunque verso il paesaggio e scene di vita bucolica ed agreste, con la presenza preponderante di figure di contadini e pastori. Nel 2022 sono state acquisite e qui collocate nuove opere di Giacomo Ceruti. **Giacomo Ceruti (Il Pitocchetto)** * Le due sorelle (Ritratto di due fanciulle), 1720-1725 circa, olio su tela. * Ritratto di Laura Vitali, 1740 circa, olio su tela. * Ritratto del marchese Erasmo Aliprandi Martinengo, 1740 circa, olio su tela. **Francesco Paglia** * Passione effimera * Amore duraturo **Antonio Rasio** * Primavera * Estate * Autunno * Inverno **Pieter Mulier** * Paesaggio notturno con pastori * Paesaggio con pastori **La ragazza che cuce ed il mugnaio di Antonio Cifrondi.Antonio Cifrondi** * Vecchio sotto la neve * Mugnaio, 1720 circa, olio su tela. * Giovane contadina, 1720-1725 circa, olio su tela. * Vecchio con clessidra **Francesco Londonio** * Pastorella **Giorgio Duranti** * Due garzette * Zuffa tra tacchini e galli * Gufo con preda * Gufo con picchio * Gallo, gallina, chioccia con pulcini e pianta di iris **Con Andrea Torresani** * Paesaggio con gallinacei **Francesco Zuccarelli** * Il riposo del cacciatore * I viandanti **Pittore anonimo lombardo** * L'imboscata * Scontro di cavalleria ### Sala 16 Le sale seguenti sono un chiaro esempio di arte rococò, le cui movenze e decorazioni sono state conciliate con i colori degli stucchi e dei soffitti stessi; anche in questa sala, comunque, sono presenti ritratti di maestranze lombarde. **Giacomo Ceruti (Il Pitocchetto)** * Ritratto di Marina Cattaneo * Ritratto di gentiluomo **Antonio Paglia** * Ritratto di gentiluomo * Ritratto di gentiluomo ### Sala 17 Questo ambiente presenta un interessante pendant di Antonio Cifrondi, definito dallo storico dell'arte Roberto Longhi un "Pierrot lunaire", chiarificando così lo stile del pittore. **Antonio CifrondiSacrificio di Isacco di Simon Troger.** * Ragazza che cuce ### Sala 18 Nella sala successiva, allestita secondo il gusto delle dimore signorili settecentesche, si può osservare la singolare opera di Simon Troger: elogiata da Leopoldo Cicognara nella sua opera "tanto per il virtuosismo tecnico dell’esecutore quanto per la purezza preclassica delle figure". **Simon Troger** * Il sacrifico di Isacco, 1738 circa, avorio e legno (altezza 265 cm) ### Sala 19 L'ultimo ambiente a tema settecentesco è appunto la sala numero 19, che esemplifica perfettamente l'arte promossa da Faustino Bocchi; con esso, anche una chiara espressione della cosiddetta "pittura a pigmei". **Faustino Bocchi** * Il guastafeste, olio su tela. * Caccia al pulcino, olio su tela. * Armadio dipinto con grottesche e scene di nani (legno e dipinto dorato) ### Sala 20 Il percorso delle precedenti esposizioni, escludendo quelle di recente allestimento degli anni 2000, avrebbe terminato la mostra con queste ultime sale; tuttavia sono esposte in questo ambiente opere del primo Ottocento. **Angelika Kauffmann** * Nascita del Battista **A. Appiani, Toeletta di Giunone.Andrea Appiani** * Madonna con il bambino dormiente * Toeletta di Giunone, 1810 circa, olio su tela. **Gaspare Landi** * Ebe **Bertel Thorvaldsen** * Il Giorno, 1821, marmo. * La Notte, 1821, marmo. * Ganimede e l'aquila di Giove ### Sala 21 Il percorso della mostra si conclude con alcune opere dei maggiori esponenti del Neoclassicismo e del Romanticismo italiano ed europeo. La preponderante componente classica di questa fase pittorica è interconnessa infine con quella della pala di Sant'Eufemia del Moretto, anch'essa emblematica per quanto riguarda l'influenza dell'arte classica. La mostra, poi, si chiude idealmente con un'opera di Luigi Basiletti, un Ritratto del Conte Paolo Tosio. **Francesco Hayez** * I profughi di Parga, 1831, olio su tela. * Incontro di Giacobbe e di Esaù, 1844, olio su tela. **Antonio Canova** * Ritratto di Eleonora d'Este, 1819, marmo (altezza 45 cm) **Luigi Ferrari** * Laocoonte, 1853, marmo (altezza 186 cm) * Busto di Eleonora d'Este di Antonio Canova. * Laocoonte di Luigi Ferrari. * Laocoonte di Luigi Ferrari. * Statua di Camilla Lera Brozzoni di Giovanni Franceschetti. ### Sul soffitto dello scalone monumentale in uscita **Giuseppe Tortelli** * Convito di Baldassarre * Cacciata di Eliodoro ## Galleria d'immagini ### Esterno * L'ingresso laterale del palazzo su via Martinengo da Barco * Statua di Minerva posta in sommità del portale * Statua di Marte
10,020,573
https://it.wikipedia.org/wiki/Aric%C3%B2_%28cognome%29
Aricò (cognome)
# Aricò (cognome) Aricò è un cognome di lingua italiana. ## Varianti Arigò. ## Origine e diffusione Il cognome è tipicamente calabrese e siciliano. Potrebbe derivare dal grico 'agrikós, "agricolo". E' affine al cognome Agresti.
4,579,886
https://it.wikipedia.org/wiki/Mark_Begich
Mark Begich
# Mark Begich Mark Peter Begich (Anchorage, 30 marzo 1962) è un politico statunitense, senatore per lo stato dell'Alaska dal 2009 al 2015. ## Biografia Nato ad Anchorage da Nick e Pegge Begich, Mark crebbe in una famiglia molto attiva in politica. Nel 1970 suo padre venne eletto deputato alla Camera dei Rappresentanti ma due anni dopo scomparve mentre si trovava su un velivolo privato insieme al collega Hale Boggs e venne dichiarato morto. Begich seguì le orme del padre e nel 1988 venne eletto all'interno del consiglio comunale di Anchorage come membro del Partito Democratico. Si candidò alla carica di sindaco nel 1994 e nel 2000, venendo sconfitto entrambe le volte, ma nel 2003 ci riprovò e riuscì ad essere eletto. Fu riconfermato per un secondo mandato nel 2006. Due anni dopo Begich decise di candidarsi al Senato sfidando il repubblicano in carica da oltre quarant'anni Ted Stevens. Questi stava attraversando un momento difficile dopo le accuse di corruzione che gli erano state mosse e alla fine venne sconfitto di misura da Begich. Dopo sei anni, Begich chiese agli elettori un secondo mandato da senatore, ma le elezioni si rivelarono molto combattute e alla fine venne sconfitto di misura dal repubblicano Daniel Sullivan. Nel 2018 si candida alla carica di governatore dell'Alaska ma viene nettamente sconfitto dal repubblicano Mike Dunleavy. ## Vita privata Mark Begich è sposato con Deborah Bonito e ha un figlio di nome Jacob.
1,346,512
https://it.wikipedia.org/wiki/28_settimane_dopo
28 settimane dopo
# 28 settimane dopo 28 settimane dopo (28 Weeks Later) è un film del 2007 diretto da Juan Carlos Fresnadillo. Film horror fantascientifico, sequel di 28 giorni dopo diretto da Danny Boyle. ## Trama La Gran Bretagna è devastata dalla catastrofica epidemia di un virus, versione modificata del virus della rabbia, che si diffonde rapidamente tra gli esseri umani attraverso il sangue e la saliva, trasformando i contagiati in esseri omicidi e senza alcun controllo. Dopo 28 settimane (quasi sette mesi) di quarantena, in seguito al decesso per fame degli infetti, il virus sembra debellato e può iniziare la ricostruzione del Paese. L'esercito della Nato presidia una zona di Londra nella quale sono ospitati i pochi sopravvissuti e gli inglesi che si trovavano all'estero durante l'improvvisa esplosione dell'epidemia e che ora iniziano a fare ritorno in Gran Bretagna. Fra questi ci sono anche Andy Harris e sua sorella maggiore Tammy, che a Londra ritrovano il padre Don. Quest'ultimo racconta loro che, durante l'epidemia, era stato costretto ad abbandonare la moglie durante l'attacco di un gruppo di infetti alla casa dove si erano rifugiati. I due giovani, atterriti dalla perdita della madre, violano i limiti della zona sicura per visitare la loro vecchia casa, dove ritrovano la madre, ancora viva ma in evidente stato confusionale. I tre vengono subito ritrovati dall'esercito e riportati nella zona sicura. L'epidemiologa Scarlett Ross scopre che nel sangue della donna sopravvissuta è presente il virus, ma non i sintomi dell'infezione. La dottoressa vede nella scoperta di una persona portatrice sana del virus il mezzo per trovare una cura e debellare definitivamente la malattia, ma l'ufficiale responsabile è dell'idea di eliminare immediatamente la potenziale minaccia, piuttosto che studiarla. Prima che ciò possa avvenire Don riesce a raggiungere la moglie nell'ospedale in cui è tenuta sotto osservazione e, prostrato dal senso di colpa per averla abbandonata durante l'attacco degli infetti, la bacia. A contatto con la saliva, Don viene contagiato, così si trasforma e la uccide, mentre rimane legata al lettino dell'ospedale. In breve tempo, Don diffonde l'epidemia, che diventa incontrollabile. Dopo un primo tentativo fallito di eliminare gli infetti, si decide di attuare il "codice rosso" e quindi di bombardare Londra, eliminando qualunque essere vivente presente nella città. Fra coloro che tentano di sfuggire da un lato agli infetti e dall'altro all'esercito ci sono il sergente Doyle, che aveva abbandonato la propria postazione perché incapace di compiere una carneficina indiscriminata e Scarlett, che vuole proteggere ad ogni costo Tammy e Andy, perché potrebbero aver ereditato dalla madre l'immunità al virus. La loro via di fuga è costituita dall'elicottero pilotato da Flynn, commilitone e amico di Doyle, che attende il gruppo al Wembley Stadium. A raggiungerlo, però, sono solo i due ragazzi, perché Doyle viene ucciso dall'esercito e Scarlett da Don, il padre dei ragazzi, che poi aggredisce anche i propri figli. Prima che Tammy possa ucciderlo, Don riesce a mordere Andy, che viene contagiato ma che, così come la madre, non presenta i sintomi dell'infezione. Flynn porta i due oltre la Manica, ignaro del fatto che Andy è diventato portatore sano del virus. La scena finale mostra il diffondersi dell'epidemia a Parigi e da lì, presumibilmente, a tutta la Francia. ## Distribuzione È uscito nelle sale italiane il 28 settembre 2007. ## Possibile sequel Dopo che il finale aperto di 28 settimane dopo ha lasciato un alone di dubbio su un potenziale proseguimento della serie, dall'uscita del film si è parlato in modo più o meno ufficiale della realizzazione di un sequel che proseguisse/concludesse le vicende della storia. Nel giugno 2007, la Fox Atomic spiegò che avrebbe annunciato un seguito solo se i risultati del botteghino e delle vendite casalinghe ne avessero provato l'effettiva necessità, accompagnando magari l'uscita del terzo film a un 28 mesi dopo. Per la regia si era fatto il nome dell'inglese Paul Andrew Williams, prima che questi smentisse di persona il suo coinvolgimento all'interno della serie. Nel 2007 Danny Boyle, regista del primo film, nel corso della promozione di Sunshine, annunciò d'essere intenzionato a realizzare un terzo film, per il quale aveva già formulato una trama. Tre anni dopo, nell'ottobre 2010, Boyle spiegò che il tanto agognato film era finalmente in preparazione, dicendosi interessato a dirigerlo caso mai i fan avessero mostrato una reale interesse, sottolineando comunque che, dati i suoi impegni per il futuro, il suo ritorno alla regia della serie non sarebbe probabilmente avvenuto entro tempi brevi.
9,085,576
https://it.wikipedia.org/wiki/Maria_Licciardi
Maria Licciardi
# Maria Licciardi Maria Licciardi (Napoli, 24 marzo 1951) è una mafiosa italiana affiliata alla camorra, che fu reggente del clan Licciardi nonché una dei capi dell'Alleanza di Secondigliano. Fu tra i più potenti boss di camorra nella città di Napoli dal 1993 fino al suo primo arresto, nel 2001. In seguito al suo rilascio, riprese l'attività criminale sotto traccia, con un ruolo meno definito. Fu nuovamente arrestata il 7 agosto 2021, all'aeroporto di Ciampino. All'apice della carriera criminale Licciardi era soprannominata La Madrina dai suoi sottoposti, ma anche 'a Piccerella ("la Piccolina" in napoletano) a causa della ridotta statura. Tra le donne di camorra era rispettosamente chiamata La Principessa, per via della reputazione e posizione raggiunte. Attualmente si trova detenuta nel carcere di Rebibbia, e sottoposta al regime previsto dall'Articolo 41-bis dell'ordinamento penitenziario italiano. ## Eredità camorristica Licciardi nacque e crebbe nel quartiere napoletano di Secondigliano, tradizionale roccaforte del clan Licciardi. Tutti i membri della sua famiglia erano affiliati alla camorra. Suo padre era stato un noto boss locale. Uno dei suoi fratelli, Gennaro Licciardi detto "'a Scigna" (La Scimmia), era un boss molto potente, che in seguito raggiunse il vertice del clan e divenne membro fondatore dell'Alleanza di Secondigliano, una coalizione fra potenti clan camorristici che controllavano il traffico di droga e il racket delle estorsioni in molti quartieri di Napoli. Gennaro morì il 3 agosto 1994 di sepsi mentre era detenuto nel carcere di Voghera. Anche suo marito, Antonio Teghemié, era camorrista. ## A capo del clan Maria salì al potere e subentrò alla guida del clan dopo che i suoi due fratelli Pietro e Vincenzo e suo marito Antonio furono arrestati. È stata la prima donna a ricoprire un ruolo di vertice nel clan Licciardi, e a prendere il comando dell'Alleanza di Secondigliano. Il 3 agosto 1994 morì Gennaro Licciardi e, come sempre in casi analoghi, il conseguente vuoto di potere innescò rapidi sconvolgimenti di fronte nella malavita locale, accompagnati da sanguinosi tentativi di occupare la posizione vacante da parte di più membri di altri clan, ma Maria Licciardi riuscì a mantenere salda la posizione di predominio della propria famiglia. Mise insieme una fragile coalizione informale di venti clan camorristici, con l'obbiettivo di espandere il controllo dei racket più redditizi della città, dal contrabbando di droga e sigarette alla protezione e alla prostituzione. Ebbe anche un ruolo chiave nell'espansione del mercato del traffico di droga della città. Sotto la sua guida, l'Alleanza di Secondigliano divenne più organizzata, riservata, sofisticata e di conseguenza più potente. Licciardi introdusse molti cambiamenti rivoluzionari all'interno del clan: innanzitutto l'inedita scelta di estendere le attività del clan anche allo sfruttamento della prostituzione, scelta sempre scartata precedentemente (atteggiamento ampiamente condiviso da tutte le quattro grandi mafie italiane, notoriamente riluttanti a impiegarsi nel business della prostituzione). Maria Licciardi ruppe questo "tabù" della malavita organizzata: la camorra strinse affari con la mafia albanese al fine di procurarsi ragazze da avviare alla prostituzione, pagandole circa 2.000 euro l'una. La strategia dei trafficanti albanesi era sempre la stessa: le giovani donne venivano blandite con la promessa di un lavoro in regola in Italia, che permettesse loro di riscattarsi dalla schiacciante povertà dei paesi di provenienza. Ma una volta giunte in Italia venivano rapidamente ridotte in schiavitù, consegnate agli uomini di camorra e da questi avviate alla prostituzione. Molte di queste ragazze erano minorenni, spesso spinte al consumo di droga fino alla dipendenza, per inibirne la fuga o la tentazione di collaborare con la giustizia in caso di arresto. Quest'ultima violenza incrementava ulteriormente i guadagni dei clan, poiché non di rado le ragazze spendevano gran parte degli introiti che gli sfruttatori concedevano loro, per acquistare gli stupefacenti ormai necessari. Infine venivano fatte sparire quando troppo "vecchie" o malconce per continuare a prostituirsi. ## Personalità A differenza di molti uomini di camorra, Maria Licciardi evitava accuratamente lo sfoggio e le luci della ribalta, e inizialmente le autorità non sospettavano nemmeno un suo qualsiasi coinvolgimento negli affari del clan. Anni dopo, quando invece il suo ruolo divenne di pubblico dominio, un collaboratore di giustizia la definì come una donna che irradiava un carisma d'acciaio. Secondo fonti della polizia, era apprezzata per il senso pratico, il fascino e l'eccezionale intelligenza, ma era anche nota per essere spietata almeno quanto i colleghi maschi. Adottava un approccio freddo e calcolatore nelle sue imprese criminali, ispirandosi a Rosetta Cutolo, sorella di Raffaele Cutolo, il capo della Nuova Camorra Organizzata. Sotto la sua reggenza, il clan Licciardi non tardò a guadagnarsi una diffusa (e spendibile) benevolenza tra la popolazione locale, rinnovando l'antico costume dei malavitosi di prodursi in occasionali opere di beneficenza per i bisognosi dei quartieri più disagiati. Inoltre, a Secondigliano, dove la previdenza sociale era del tutto insufficiente a fronte di un tasso di disoccupazione endemico, il clan rappresentava per il popolosissimo quartiere una continua domanda di manovalanza ben retribuita. Interrogato in tribunale sul ruolo di Maria Licciardi e delle donne nell'Alleanza di Secondigliano, il pentito Gaetano Guida rispose: «Loro sono in prima linea. È sempre stato così nel clan Secondigliano, nel senso che le donne (mogli, sorelle e madri dei dirigenti) hanno sempre avuto un ruolo influente in molte decisioni. Maria Licciardi, sorella di Gennaro, è un classico esempio. Prendeva gli ordini dal fratello [che continuava a comandare dal carcere] e li ripartiva fra gli uomini, anche quelli di maggiore importanza. In più di un'occasione, fu lei a ricevere e trasmettere gli omicidi su commissione. Non ricordo i dettagli, ma sappiate che per il nostro clan parlare con Maria Licciardi era come parlare con Gennaro, il boss. Posso aggiungere che le donne di Secondigliano svolgevano ogni sorta di mansione per conto dell'alleanza: portavano messaggi ai prigionieri, distribuivano le paghe agli affiliati, e gestivano le attività dell'organizzazione, in particolare il gioco d'azzardo e il racket delle estorsioni, insomma: costituiscono la spina dorsale dell'organizzazione.» Lucia Licciardi, nessuna parentela con Maria, fu l'unica giornalista ad avere accesso alla sua cerchia più ristretta. In un'intervista, descrisse lo stile manageriale di Maria Licciardi come segue: "Si comporta proprio come il manager di una multinazionale. Cerca sempre una soluzione che abbia la minor probabilità di attirare l'attenzione della polizia e di creare divisioni all'interno del clan". Sempre a proposito di Maria Licciardi, il giudice Luigi Bobbio affermò che: "Nel momento in cui una donna si fa carico dell'organizzazione, paradossalmente assistiamo ad un abbassamento del livello di coinvolgimento emotivo, e ad un migliore svolgimento delle attività del gruppo". ## Corruzione di pentiti Maria Licciardi avviò più iniziative per limitare al massimo le testimonianze di eventuali pentiti, per proteggere il clan. Ad esempio, la polizia italiana scoprì che il collaboratore di giustizia Costantino Saropochi, dopo aver abbandonato il luogo protetto messogli a disposizione dalle autorità (misura prevista per mettere i pentiti al riparo dalle ritorsioni dei clan), incontrò Licciardi per chiedere soldi in cambio di una ritrattazione completa delle dichiarazioni sulle attività del clan fatte alla polizia. L'Alleanza di Secondigliano era divisa, a proposito di questa scomoda e inedita situazione: alcuni volevano pagarlo e lasciarlo libero, altri volevano pagarlo per poi attendere che si ricongiungesse alla famiglia (la cui ubicazione era ignota) e sterminarli tutti. Di fatto, nel gennaio 1998 Maria Licciardi fu fermata in auto a un normale controllo della polizia stradale, in compagnia della sorella Assunta e della cognata, in possesso di circa 300 milioni di lire (circa 150.000 euro), che i PM ritennero essere il presunto pagamento previsto per Saropochi. Licciardi si rifiutò di rivelare provenienza e destinazione del denaro, e si diede alla latitanza non appena i suoi avvocati ne ottennero il rilascio. ## Caduta La reggenza di Maria Licciardi trascorse senza intoppi per molti anni, fino al giorno in cui sorse un banale disaccordo all'interno dell'Alleanza circa una partita di eroina pura, non raffinata. Nella primavera del 1999 era infatti arrivato da Istanbul, in Turchia, un grosso carico di eroina destinato allo piazze di spaccio di Napoli. Licciardi decretò che il carico, così com'era, non avrebbe dovuto essere messo in commercio, poiché si trattava di eroina troppo pura e forte per il consumatore medio, e quindi potenzialmente letale, con il rischio di un grave danno per l'economia dell'alleanza (ogni morto di overdose rappresentava ai suoi occhi un affezionato cliente in meno). Tuttavia, il clan Lo Russo, i cui uomini avevano sempre mal sopportato la sua reggenza, si oppose, tirò dritto e confezionò le bustine con le dosi di eroina per la consueta vendita per strada. I fatti diedero ragione a Licciardi: la partita di eroina grezza provocò un'ecatombe fra i tossicodipendenti in tutta Napoli, undici dei quali morirono nel solo aprile 1999. L'indignazione pubblica indusse la polizia a massicce repressioni delle attività dei clan camorristici. Molti camorristi furono arrestati e successivamente condannati. In seguito a questo grave e imbarazzante passo falso, il clan Lo Russo si sfilò dall'Alleanza, portando alla disintegrazione della stessa e a una sanguinosa guerra tra bande, il cui livello di violenza decollò fino a includere l'uso di autobombe e persino bazooka. I clan iniziarono a combattere per il territorio e tentando reciprocamente di sabotare o sottrarre le piazze di spaccio o i giri estorsivi degli altri clan. Quando quattro membri del suo clan furono assassinati nella sua roccaforte di Secondigliano, Licciardi si sentì costretta a optare per la ritorsione. Mobilitò tutta la manovalanza armata per un contrattacco a tutto campo. Le micidiali guerre tra bande che seguirono provocarono quasi centoventi morti a Napoli e nelle aree limitrofe. Fu in questo periodo, e proprio a causa di questa impressionante escalation di violenze, che gli investigatori vennero a conoscenza dello spessore criminale di Maria Licciardi. ## Latitanza Licciardi fu inserita nella lista dei "30 italiani più ricercati", e si diede definitivamente alla macchia. Grazie a una sofisticata rete di protezione messa in piedi dal suo clan, Licciardi riuscì a sottrarsi alla cattura per due anni e, pur avendo cambiato più volte rifugio, non lasciò mai la contrada Masseria Cardone. Seppur "invisibile", continuò la sua attività di capo indiscusso del clan Licciardi, commissionando sistematicamente l'eliminazione di affiliati a clan rivali. Avviò una guerra con il clan Giuliano di Forcella, a sua volta retto da una donna, Erminia Giuliano, la quale aveva assunto il comando in seguito alla cattura del fratello Luigi. Quando il procuratore generale Luigi Bobbio iniziò a perseguire e lentamente smantellare con successo il suo clan, Licciardi capì che il cerchio attorno a lei si stava stringendo. Nel gennaio 2001 fece detonare un ordigno presso l'edificio in cui si trovavano gli uffici di Bobbio: un chiaro avvertimento di stampo mafioso il cui fine era far cessare le indagini sulle attività del suo clan e scoraggiare qualsiasi ulteriore persecuzione degli affiliati. Bobbio non si piegò e proseguì le indagini. Gli fu assegnata una scorta di agenti di polizia, e continuò imperterrito le sue azioni penali contro la camorra, che portarono all'arresto di oltre settanta membri del clan Licciardi. Tutti, nessuno escluso, rifiutarono ogni collaborazione con la giustizia e scontarono per intero la loro pena detentiva. Le forze dell'ordine compirono innumerevoli inutili tentativi di arrivare alla cattura di Licciardi. Nell'aprile 2000 i Carabinieri arrestarono tredici uomini di spicco della camorra mentre erano impegnati in un vertice attorno a un tavolo, in una cascina rurale tra i quartieri di Qualiano e Giugliano. Il gruppo stava discutendo su come reinvestire i fondi dei clan in una catena di negozi di mobili e abbigliamento per bambini. Licciardi, però, non era tra questi. Il 9 giugno 2001, diverse centinaia di agenti delle forze dell'ordine armati, coadiuvati da una rete di elicotteri, lanciarono una massiccia operazione di ricerca e perlustrazione a Secondigliano e nei dintorni. Sulla base di una soffiata, fecero irruzione in un edificio fatiscente, notoriamente sfruttato come nascondiglio. Licciardi non c'era, ma la polizia scoprì la presenza di un attico, sorvegliato da telecamere, in cui qualcuno (presumibilmente Licciardi) aveva fatto installare pavimenti in marmo, un pianoforte a coda e un'enorme vasca a idromassaggio. I suoi ripetuti successi nell'eludere la cattura da parte della polizia spinsero i giornalisti locali a soprannominarla "La primula rossa d'Italia". ## Arresto Il 14 giugno 2001, Licciardi fu infine arrestata dalla polizia di Napoli mentre viaggiava con una coppia (marito e moglie) a bordo di un'auto nei dintorni di Melito, vicino a Napoli. Non oppose alcuna resistenza all'arresto e venne prontamente presa in custodia. Venne tratto in arresto anche l'uomo, con l'accusa di favoreggiamento, mentre la moglie fu rilasciata perché madre di un bambino. Dopo il suo arresto, gli agenti notarono che effettivamente la donna assomigliava alla famosa foto segnaletica diffusa anni prima, la cui attendibilità era dubbia. A subentrarle fu il fratello Vincenzo Licciardi, a sua volta iscritto alla lista dei latitanti più ricercati in Italia fin dal 2004. Vincenzo Licciardi venne arrestato il 7 febbraio 2008. Anche dal carcere Maria Licciardi continuò la sua attività di consulenza e reggenza del clan. Secondo Anna Maria Zaccaria, sociologa dell'Università di Napoli Federico II che studia il ruolo delle donne nel malaffare, le carceri italiane non rappresentano in tutto e per tutto una barriera efficace contro la camorra. ## Scarcerazione, nuova latitanza e rimessa in libertà Nel 2009 Maria Licciardi fu rilasciata dopo otto anni di detenzione. Il 26 giugno 2019 riuscì ancora una volta a sottrarsi a una colossale operazione anti camorra condotta da inquirenti e forze dell'ordine contro l'Alleanza di Secondigliano, diventando nuovamente latitante. Il 12 luglio 2019 il Tribunale di Napoli annullò il provvedimento di custodia cautelare nei confronti di Licciardi, condividendo le questioni di diritto sollevate dal suo legale, Dario Vannetiello. Licciardi era dunque da considerarsi una donna libera, nonostante il suo noto ruolo di capo dell'Alleanza di Secondigliano, una delle più potenti organizzazioni criminali della Campania. ## Secondo arresto In seguito a nuove prove raccolte sulla sua ripresa attività di reggente del clan, il 7 agosto 2021 i carabinieri del ROS procedettero all'arresto di Licciardi all'aeroporto di Ciampino, dove stava per imbarcarsi su un volo diretto a Malaga. Agli agenti che la presero in custodia Licciardi dichiarò che l'obbiettivo del viaggio era semplicemente recarsi in visita alla figlia, residente in Spagna, ma gli inquirenti sospettano che tramite la sua rete di informatori la donna fosse venuta a conoscenza dell'arresto imminente e stesse tentando una fuga all'estero, o -in alternativa- che si stesse recando a incontrare trafficanti spagnoli al fine di intrecciare nuovi rapporti d'affari tra la Spagna e la Masseria Cardone, rione della periferia settentrionale di Napoli.
9,816,089
https://it.wikipedia.org/wiki/Football_Club_Internazionale_Milano_2023-2024_%28femminile%29
Football Club Internazionale Milano 2023-2024 (femminile)
# Football Club Internazionale Milano 2023-2024 (femminile) Questa voce raccoglie le informazioni riguardanti la squadra femminile del Football Club Internazionale Milano nelle competizioni ufficiali della stagione 2023-2024. ## Stagione Concluso il campionato al quinto posto nella stagione precedente, l'Inter riparte con Rita Guarino alla guida della squadra per il terzo anno consecutivo. ## Divise e sponsor Lo sponsor tecnico per la stagione 2023-2024 è Nike, che rinnova il suo accordo di partnership con l'Inter, mentre gli sponsor ufficiali sono il main sponsor Paramount+, lo sleeve sponsor eBay, quest'ultimo confermato dalla stagione precedente, e il back sponsor U-Power. La maglia home presenta un motivo a mosaico che sfuma tra le classiche strisce nerazzurre; lo stesso motivo si ritrova all'interno del colletto, affiancato alla bandiera di Milano, presente sempre sotto forma di mosaico. La parte superiore del busto è occupata da una fascia a tinta unita nera; il colletto a girocollo è blu, mentre i bordi delle maniche sono neri. Lo swoosh caratteristico dello sponsor tecnico è in giallo, così come lo stemma societario; gli sponsor ufficiali, invece, sono in bianco. I pantaloncini sono neri con dettagli gialli e un piccolo inserto azzurro sul lato, così come i calzettoni, che presentano invece un motivo nerazzurro nella parte superiore. La maglia away è bianca con una banda diagonale nerazzurra, un elemento ricorrente nelle divise da trasferta del club e che mancava dalla stagione 2012-2013 per quanto riguarda la squadra maschile: per l'occasione, la fascia diagonale è interrotta da una sequenza sfumata con un effetto mosaico, dove trova posto il main sponsor e da cui si origina un'inversione tra i colori della banda; il colletto è a V, mentre i bordi delle maniche sono bianchi. Lo swoosh è in azzurro, mentre lo stemma societario è nella versione con i colori sociali, a differenza di quanto avviene nella maglia home, dove è nella versione monocromatica; lo sponsor ufficiale, che nella away compare solo con il lettering, è nero. I pantaloncini sono bianchi con dettagli azzurri, così come i calzettoni, che hanno il motivo nerazzurro già visto nella divisa home. La maglia third è arancione, un colore che mancava per le terze divise del club dalla stagione 2001-2002 per quanto riguarda la squadra maschile; il colletto a girocollo è blu scuro e grigio, i bordi delle maniche sono grigi mentre sui fianchi è presente un inserto blu scuro. Lo swoosh è in nero, così come lo stemma societario; anche gli sponsor ufficiali sono neri. I pantaloncini sono arancioni con inserti blu scuro, mentre i calzettoni sono completamente arancioni. | Casa | Trasferta | Terza divisa | | - | - | - | | 1ª portiere | 2ª portiere | 3ª portiere | 4ª portiere | ## Organigramma societario Area sportiva * Women Football Project Manager: Marco Ieradi Area tecnica * Allenatore: Rita Guarino * Allenatore in seconda: Giorgio Schiavini * Preparatore dei portieri: Gabriele Zanon * Preparatore atletico: Mario Familari * Preparatore atletico: Andrea Bruno * Match analyst: Alberto Angelestri * Dottore: Paolo Amaddeo * Coordinatore fisioterapisti: Marco Candiloro * Fisioterapista: Roberto Bottoni * Fisioterapista: Mattia Sagona * Nutrizionista: Natale Gentile ## Rosa Rosa, ruoli e numeri di maglia come da sito ufficiale, aggiornati al 13 gennaio 2024. | N. | Ruolo | Calciatrice | | - | - | - | | 2 | D | Anja Sønstevold | | 3 | D | Katie Bowen | | 4 | C | Sofie Junge Pedersen | | 5 | C | Ghoutia Karchouni | | 6 | C | Irene Santi | | 7 | A | Haley Bugeja | | 8 | C | Matilde Pavan | | 9 | A | Elisa Polli | | 10 | A | Tatiana Bonetti | | 11 | A | Agnese Bonfantini | | 12 | P | Alessia Piazza | | 13 | D | Beatrice Merlo | | 14 | D | Chiara Robustellini | | 15 | C | Noor Eckhoff | | 17 | D | Beatrix Fördős | | 18 | C | Marta Teresa Pandini | | N. | Ruolo | Calciatrice | | 19 | C | Lisa Alborghetti (capitano) | | 20 | C | Flaminia Simonetti | | 21 | P | Sara Cetinja | | 22 | P | Francesca Durante | | 23 | C | Lina Magull | | 25 | D | Frederikke Thøgersen | | 27 | C | Henrietta Csiszár | | 30 | D | Bianca Vergani | | 32 | P | Elena Belli | | 33 | A | Ajara Nchout Njoya | | 36 | A | Michela Cambiaghi | | 43 | A | Carolina Tironi | | 47 | C | Paola Fadda | | 55 | D | Andrine Tomter | | 99 | A | Maja Jelčić | ## Calciomercato ### Sessione estiva Acquisti : | R. | Nome | da | Modalità | | - | - | - | - | | P | Sara Cetinja | Pomigliano | definitivo | | D | Katie Bowen | Melbourne City | definitivo | | D | Caterina Fracaros | Brescia | fine prestito | | D | Angela Passeri | Pomigliano | fine prestito | | D | Francesca Quazzico | Verona | fine prestito | | D | Andrine Tomter | Vålerenga | definitivo | | D | Bianca Vergani | Verona | fine prestito | | C | Lucia Pastrenge | Como | fine prestito | | C | Matilde Pavan | Como | fine prestito | | C | Sofie Junge Pedersen | Juventus | svincolata | | C | Alice Regazzoli | Sampdoria | fine prestito | | A | Agnese Bonfantini | Juventus | prestito | | A | Haley Bugeja | Orlando Pride | definitivo | | A | Michela Cambiaghi | Parma | definitivo | | A | Maja Jelčić | SFK 2000 | definitivo | Cessioni : | R. | Nome | a | Modalità | | - | - | - | - | | P | Astrid Gilardi | Como | prestito | | D | Caterina Fracaros | Parma | prestito | | D | Anna Björk Kristjánsdóttir | | fine contratto | | D | Fanny Lång | | fine contratto | | D | Angela Passeri | Sassuolo | prestito | | D | Stefanie van der Gragt | | fine carriera | | C | Anna Catelli | Cesena | prestito | | C | Mana Mihashi | | fine carriera | | C | Lucia Pastrenge | Como | prestito | | C | Alice Regazzoli | Como | prestito | | A | Tabitha Chawinga | Wuhan Jianghan University | fine prestito | | A | Gloria Marinelli | Milan | definitivo | ### Sessione invernale Acquisti : | R. | Nome | da | Modalità | | - | - | - | - | | C | Lina Magull | Bayern Monaco | definitivo | | Altre operazioni |||| | R. | Nome | da | Modalità | Cessioni : | R. | Nome | a | Modalità | | - | - | - | - | | D | Anja Sønstevold | Roma | definitivo | | Altre operazioni |||| | R. | Nome | da | Modalità | ### Operazioni esterne alle sessioni Acquisti : | R. | Nome | da | Modalità | | - | - | - | - | | Altre operazioni |||| | R. | Nome | da | Modalità | Cessioni : | R. | Nome | a | Modalità | | - | - | - | - | | C | Noor Eckhoff | | risoluzione | | Altre operazioni |||| | R. | Nome | da | Modalità | ## Statistiche ### Statistiche di squadra Statistiche aggiornate al 20 gennaio 2024. | Competizione | Punti | In casa | In casa | In casa | In casa | In casa | In casa | In trasferta | In trasferta | In trasferta | In trasferta | In trasferta | In trasferta | Totale | Totale | Totale | Totale | Totale | Totale | DR | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | Competizione | Punti | G | V | N | P | Gf | Gs | G | V | N | P | Gf | Gs | G | V | N | P | Gf | Gs | DR | | Serie A | 20 | 7 | 4 | 2 | 1 | 9 | 4 | 6 | 2 | 0 | 4 | 7 | 14 | 13 | 6 | 2 | 5 | 16 | 18 | -2 | | Coppa Italia | - | 1 | 0 | 1 | 0 | 2 | 2 | 1 | 1 | 0 | 0 | 2 | 0 | 2 | 1 | 1 | 0 | 4 | 2 | 2 | | Totale | - | 8 | 4 | 3 | 1 | 11 | 6 | 7 | 3 | 0 | 4 | 9 | 14 | 15 | 7 | 3 | 5 | 20 | 20 | 0 | ### Andamento in campionato | Giornata | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 17 | 18 | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | Luogo | T | C | T | T | C | T | C | T | C | C | T | C | C | T | C | T | C | T | | Risultato | V | N | V | P | V | P | V | P | V | N | P | P | V | | | | | | | Posizione | 1 | 3 | 3 | 4 | 3 | 5 | 4 | 4 | 4 | 4 | 4 | 4 | 4 | | | | | | Legenda: Luogo: C = Casa; T = Trasferta. Risultato: V = Vittoria; N = Pareggio; P = Sconfitta. ### Statistiche delle giocatrici | Giocatore | Serie A | Serie A | Serie A | Serie A | Coppa Italia | Coppa Italia | Coppa Italia | Coppa Italia | Totale | Totale | Totale | Totale | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | Alborghetti, L. L. Alborghetti | 9 | 0 | 2 | 0 | 2 | 0 | 1 | 0 | 11 | 0 | 3 | 0 | | Belli, E. E. Belli | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | | Bonetti, T. T. Bonetti | 6 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 7 | 0 | 0 | 0 | | Bonfantini, A. A. Bonfantini | 11 | 4 | 1 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 12 | 4 | 1 | 0 | | Bowen, K. K. Bowen | 13 | 0 | 0 | 0 | 2 | 0 | 0 | 0 | 15 | 0 | 0 | 0 | | Bugeja, H. H. Bugeja | 10 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 10 | 1 | 0 | 0 | | Cambiaghi, M. M. Cambiaghi | 13 | 5 | 0 | 0 | 2 | 2 | 0 | 0 | 15 | 7 | 0 | 0 | | Cetinja, S. S. Cetinja | 11 | -13 | 1 | 0 | 2 | -2 | 0 | 0 | 13 | -15 | 1 | 0 | | Csiszár, H. H. Csiszár | 10 | 1 | 1 | 0 | 2 | 0 | 0 | 0 | 12 | 1 | 1 | 0 | | Durante, F. F. Durante | 2 | -5 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 2 | -5 | 0 | 0 | | Eckhoff, N. N. Eckhoff | 3 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 4 | 0 | 0 | 0 | | Fadda, P. P. Fadda | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | | Fördős, B. B. Fördős | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | | Karchouni, G. G. Karchouni | 10 | 1 | 4 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 11 | 1 | 4 | 0 | | Magull, L. L. Magull | 1 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 1 | 0 | 2 | 0 | 1 | 0 | | Merlo, B. B. Merlo | 9 | 0 | 0 | 0 | 2 | 0 | 0 | 0 | 11 | 0 | 0 | 0 | | Nchout, A. A. Nchout | 5 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 6 | 0 | 0 | 0 | | Pandini, M. M. Pandini | 8 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 8 | 0 | 0 | 0 | | Pavan, M. M. Pavan | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | | Jelčić, M. M. Jelčić | 8 | 0 | 0 | 0 | 2 | 1 | 0 | 0 | 10 | 1 | 0 | 0 | | Junge Pedersen, S. S. Junge Pedersen | 5 | 2 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 6 | 2 | 0 | 0 | | Piazza, A. A. Piazza | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | | Polli, E. E. Polli | 9 | 1 | 1 | 0 | 2 | 1 | 0 | 0 | 11 | 2 | 1 | 0 | | Robustellini, C. C. Robustellini | 5 | 0 | 0 | 0 | 2 | 0 | 1 | 0 | 7 | 0 | 1 | 0 | | Santi, I. I. Santi | 4 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 5 | 0 | 0 | 0 | | Simonetti, F. F. Simonetti | 11 | 1 | 3 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 12 | 1 | 3 | 0 | | Sønstevold, A. A. Sønstevold | 9 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 9 | 0 | 0 | 0 | | Thøgersen, F. F. Thøgersen | 12 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 13 | 0 | 0 | 0 | | Tomter, A. A. Tomter | 9 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 1 | 0 | 10 | 0 | 1 | 0 | | Tironi, C. C. Tironi | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | | Vergani, B. B. Vergani | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | ## Giovanili ### Organigramma Area tecnica * Primavera * Allenatore: Marco Mandelli ### Piazzamenti * Primavera: * Campionato: in corso
9,793,629
https://it.wikipedia.org/wiki/Michael_Pataki
Michael Pataki
# Michael Pataki Michael Pataki (Youngstown, 16 gennaio 1938 – North Hollywood, 15 aprile 2010) è stato un attore statunitense. ## Filmografia parziale ### Cinema * Easy Rider - Libertà e paura (Easy Rider), regia di Dennis Hopper (1969) * Baby (The Baby), regia di Ted Post (1973) * La gang dei bassotti (Little Cigars), regia di Chris Christenberry (1973) * Il morso del pipistrello (The Bat People), regia di Jerry Jameson (1974) * Tre matti in un collegio femminile (Carnal Madness), regia di Greg Corarito (1975) * Airport '77, regia di Jerry Jameson (1977) * Dracula contro zombi (Zoltan, Hound of Dracula), regia di Albert Band (1977) * Amore al primo morso (Love at First Bite), regia di Stan Dragoti (1979) * Il campo di cipolle (The Onion Field), regia di Harold Becker (1979) * Blitz nell'oceano (Raise the Titanic), regia di Jerry Jameson (1980) * Morti e sepolti (Dead & Buried), regia di Gary Sherman (1981) * Night Shift - Turno di notte (Night Shift), regia di Ron Howard (1982) * Il mio nome è Remo Williams (Remo Williams: The Adventure Begins), regia di Guy Hamilton (1985) * Rocky IV, regia di Sylvester Stallone (1985) * Sogno americano (American Anthem), regia di Albert Magnoli (1986) * Halloween 4 - Il ritorno di Michael Myers (Halloween 4: The Return of Michael Myers), regia di Dwight H. Little (1988) ### Televisione * Playhouse 90 – serie TV, 4 episodi (1958-1960) * Corruptors (Target: The Corruptors) – serie TV, episodio 1x03 (1961) * The Lieutenant – serie TV, 3 episodi (1963-1964) * Star Trek – serie TV, episodio 2x15 (1967) * Squadra speciale anticrimine (The Felony Squad) – serie TV, episodio 1x22 (1967) * The Flying Nun – serie TV, 10 episodi (1967-1970) * Insight – serie TV, 4 episodi (1967-1981) * Un amore di contrabbasso (Paul Sand in Friends and Lovers) – serie TV, 14 episodi (1974-1975) * Uno sceriffo a New York (McCloud) – serie TV, 3 episodi (1974-1976) * Get Christie Love! – serie TV, 10 episodi (1975) * Ellery Queen – serie TV, episodio 1x16 (1976) * Happy Days – serie TV, 3 episodi (1976) * La casa nella prateria (Little House on the Prairie) – serie TV, episodi 4x07-6x03 (1977-1979) * L'Uomo Ragno colpisce ancora (Spider Man Strikes Back), regia di Ron Satlof – film TV (1978) * Professione pericolo (The Fall Guy) – serie TV, 3 episodi (1982-1983) * I Jefferson (The Jeffersons) – serie TV, episodio 9x18 (1983) ## Doppiatori italiani Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Michael Pataki è stato doppiato da: * Enzo Consoli in La casa nella prateria * Massimo Lopez in Happy Days * Renato Mori in Charlie's Angels * Carlo Baccarini in L'Uomo Ragno colpisce ancora * Riccardo Garrone in Night Shift - Turno di notte * Pietro Ubaldi ne I Jefferson * Sandro Sardone in Il mio nome è Remo Williams * Gianni Marzocchi in Rocky IV * Cesare Barbetti in Top Secret (ep. 3x02) * Nino Prester in Top Secret (ep. 4x10) * Luciano De Ambrosis in Star Trek: The Next Generation * Osvaldo Ruggieri in Halloween 4 - Il ritorno di Michael Myers
63,548
https://it.wikipedia.org/wiki/%C3%89rik_Comas
Érik Comas
# Érik Comas Érik Gilbert Comas (Romans-sur-Isère, 28 settembre 1963) è un ex pilota automobilistico francese di Formula 1 e campione europeo rally auto storiche. ## Carriera Comas inizialmente ebbe come istruttore di guida l'ex pilota francese Gerard Bacle. Dopo aver vinto un campionato di Formula 3000 nel 1990, fu ingaggiato dalla Ligier con cui rimase per un paio d'anni, ottenendo come miglior risultato il quinto posto nel Gran Premio di Francia 1992. Poi passò alla Larrousse con cui corse dal 1993 al 1994, andando a punti in altri tre Gran Premi. Al Gran Premio di San Marino del 1994, fermo ai box da tre giri per riparare alcune noie tecniche dovute ad un tamponamento subito, ripartì senza sapere che la corsa era stata bloccata per l'incidente di Ayrton Senna. Nessuno, né il suo team, né soprattutto i commissari lo fermarono. Giunto al Tamburello trovò la pista completamente occupata e si fermò prima dell'ambulanza che soccorreva Senna. Comas fu l'ultimo a vedere il pilota brasiliano in vita e, dopo questo episodio, rimase profondamente sconvolto. Fu una decisione dello stesso Comas quella di ritornare a piedi ai box e di non prendere parte alla ripartenza della gara. Viste le terribili conseguenze dell'incidente di Senna, che due anni prima tra l'altro lo aveva soccorso dopo un grave incidente in Belgio, Comas decise di lasciare la Formula 1 subito dopo il week-end imolese, per poi essere convinto da Gérard Larrousse a continuare fino alla fine della stagione. Dopo aver conquistato il suo ultimo punto mondiale nel Gran Premio di Germania, chiuse l'annata con il Gran Premio del Giappone, poiché nel successivo Gran Premio di Australia lasciò la sua vettura al pilota svizzero Jean-Denis Délétraz. Nel 1995 Comas viene ingaggiato da DAMS per partecipare al Campionato di Formula 1 1995 insieme a Jan Lammers per guidare la DAMS GD-01 ma il team si ritirò a causa dei problemi dei fondi, nonostante i test fatti a Circuit de la Sarthe e al Paul Ricard. Da allora Comas disputò solo competizioni con vetture a ruote coperte, specializzandosi in particolare nelle gare Gran Turismo nipponiche dove divenne pilota ufficiale Nissan e due volte Campione del Giappone. Nel 2010 fu il primo a vincere una gara FIA con una macchina 100% elettrica e nel 2011, sempre su Tesla Roadster, vinse nuovamente il Rallye Monte Carlo des Véhicules à Énergie Alternative relativamente alla categoria riservata ai veicoli elettrici. Da sempre appassionato di rallies, Erik Comas scopre una seconda giovinezza al comando di una Lancia Stratos realizzando i suoi sogni di ragazzino: crea il sito Lanciastratos.com, scrive il libro Lancia Stratos, Mythe et réalité, vince il campionato italiano rally auto storiche nel 2015, la centesima edizione della Targa Florio nel 2016 e si aggiudica il titolo Europeo Rally auto storiche nel 2017. ## Palmares * Campione di Francia Karting classe blu 1983 * Campione di Francia di Formula Renault Turbo 1986 * Campione di Francia di Superproduction su Renault 5 Turbo Philips 1987 * Campione di Francia di Formula 3 su Dallara Alfa Roméo 1988 * Vice campione Intercontinentale di Formula 3000 su Lola Mugen 1989. 39 punti a pari merito con il francese Jean Alesì ma con 2 vittorie contro le 3 del connazionale. * Campione Intercontinentale di Formula 3000 su Lola Mugen 1990 * 1992 Campionato mondiale F1 su Ligier-Renault, 4 punti ed 11mo in classifica finale. * 1993 Campionato mondiale F1 su Larousse-Lamborghini, 1 punto e 20mo in classifica finale * 1994 Campionato mondiale F1 su Larousse-Ford, 2 punti e 23mo in classifica finale * Campione del Giappone JGTC (GT 500) su Nissan GTR Pennzoil 1998 * Campione del Giappone JGTC su Nissan GTR Pennzoil 1999 * Campione Italiano rallyes auto storiche su Lancia Stratos 2015 * Campione Europeo rallyes auto storiche su Lancia Stratos 2017 ## Risultati in Formula 1 | 1991 | Scuderia | Vettura | | | | | | | | | | | | | | | | | Punti | Pos. | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | 1991 | Ligier | JS35 | NQ | Rit | 10 | 10 | 8 | NQ | 11 | NQ | Rit | 10 | Rit | 11 | 11 | Rit | Rit | 18 | 0 | | | 1992 | Scuderia | Vettura | | | | | | | | | | | | | | | | | Punti | Pos. | | 1992 | Ligier | JS37 | 7 | 9 | Rit | Rit | 9 | 10 | 6 | 5 | 8 | 6 | Rit | NP | Rit | Rit | Rit | Rit | 4 | 11º | | 1993 | Scuderia | Vettura | | | | | | | | | | | | | | | | | Punti | Pos. | | 1993 | Larrousse | LH93 | Rit | 10 | 9 | Rit | 9 | Rit | 8 | 16 | Rit | Rit | Rit | Rit | 6 | 11 | Rit | 12 | 1 | 20º | | 1994 | Scuderia | Vettura | | | | | | | | | | | | | | | | Punti | Pos. | | 1994 | Larrousse | LH94 | 9 | 6 | Rit | 10 | Rit | Rit | Rit | Rit | 6 | 8 | Rit | 8 | Rit | Rit | 9 | 2 | 23º | | Legenda | 1º posto | 2º posto | 3º posto | A punti | Senza punti/Non class. | Grassetto – Pole position Corsivo – Giro più veloce | | Legenda | Squalificato | Ritirato | Non partito | Non qualificato | Solo prove/Terzo pilota | Grassetto – Pole position Corsivo – Giro più veloce | ## Risultati nella 24 ore di Le Mans | Anno | Team | Co-Piloti | Auto | Classe | Giri | Pos. | Classe Pos. | | - | - | - | - | - | - | - | - | | 1995 | Société Larbre Compétition | Jean-Pierre Jarier Jesús Pareja | Porsche 911 GT2 Evo | GT1 | 64 | DNF | DNF | | 1997 | NISMO | Kazuyoshi Hoshino Masahiko Kageyama | Nissan R390 GT1 | GT1 | 294 | 12° | 5° | | 1998 | NISMO | Jan Lammers Andrea Montermini | Nissan R390 GT1 | GT1 | 342 | 6° | 6° | | 1999 | NISMO | Michael Krumm Satoshi Motoyama | Nissan R391 | LMP | 110 | DNF | DNF | | 2002 | PlayStation Team Oreca | Olivier Beretta Pedro Lamy | Dallara SP1-Judd | LMP900 | 359 | 5° | 4° | | 2004 | Pescarolo Sport | Soheil Ayari Benoît Tréluyer | Pescarolo C60-Judd | LMP1 | 361 | 4° | 4° | | 2005 | Pescarolo Sport | Emmanuel Collard Jean-Christophe Boullion | Pescarolo C60 Hybrid-Judd | LMP1 | 368 | 2° | 2° | | 2006 | Pescarolo Sport | Emmanuel Collard Nicolas Minassian | Pescarolo C60 Hybrid-Judd | LMP1 | 352 | 5° | 4° |
2,916,457
https://it.wikipedia.org/wiki/Vittorio_Sgarbi
Vittorio Sgarbi
# Vittorio Sgarbi Vittorio Umberto Antonio Maria Sgarbi (Ferrara, 8 maggio 1952) è un critico d'arte, storico dell'arte, saggista, politico, personaggio televisivo, opinionista e collezionista italiano. È stato più volte membro della Camera dei deputati e di diverse amministrazioni comunali, tra le quali quella di Milano. Dal 2023 ricopre la carica di sindaco del comune di Arpino (FR), dal 2019 è prosindaco di Urbino, dal 2022 è assessore alla Bellezza del comune di Viterbo oltreché sottosegretario di Stato alla cultura. Inoltre è presidente della Fondazione Ferrara Arte, del Mart di Rovereto, del MAG di Riva del Garda e della Gypsotheca del Canova, oltreché commissario per le Arti di Codogno. Collezionista di opere d'arte e libri antichi, ha ingrandito la collezione inizialmente allestita dai genitori in collaborazione con sua sorella Elisabetta, vincolandola tramite la Fondazione Cavallini-Sgarbi da lei fondata, in vista di un possibile museo. Personaggio televisivo piuttosto noto a partire dagli anni ottanta, per lo più in veste di opinionista, si è da subito distinto per l'irascibilità: i suoi accesi diverbi con politici, giornalisti e altri personaggi televisivi in alcuni casi sono sfociati in querele per diffamazione e turpiloquio. ## Biografia Figlio dei farmacisti Giuseppe Sgarbi e Rina Cavallini (1926-2015), dopo essersi diplomato a Ferrara, si è laureato con 110/110 e lode in filosofia presso l'Università di Bologna nel 1974, dove ha poi conseguito il perfezionamento in storia dell'arte. Nel 1977 è assunto, quale storico dell'arte, presso la soprintendenza ai beni storici e artistici in Veneto. Dall'inizio del 2019 è in pensione per collocamento a riposo per limiti di età. Ha insegnato per tre anni come docente a contratto all'Università di Udine. Celibe, ha riconosciuto due figlie (nate tra fine anni '90 e inizi anni 2000) e un figlio (nato nel 1988). Nel 2011 la Corte d'appello di Ancona gli attribuisce la paternità di una terza figlia, un'adolescente di tredici anni, avuta da una cantante lirica. In quell'occasione asserì di credere di avere almeno una quarantina di figli. ### Carriera di critico d'arte **L'inizio** Parallelamente alla sua attività politica, continua a occuparsi di arte, commentando in videocassetta alcune delle opere dei più importanti pittori e scrivendo numerosi saggi e libri specializzati. I titoli più rilevanti da lui pubblicati sono Carpaccio (1979), I capolavori della pittura antica (1984), La stanza dipinta (1989), Davanti all'immagine (1990, edito da Rizzoli e vincitore della 37ª edizione del Premio Bancarella), Onorevoli fantasmi (1994), Lezioni private (1995), Lezioni private 2 (1996), Davanti all'immagine (2005), Ragione e passione. Contro l'indifferenza (2006), Clausura a Milano, Da Suor Letizia a Salemi (2008, scritto con Marta Bravi). **Gli anni duemila** Nel 2008 una introduzione da lui firmata a un volume sul Botticelli venne riconosciuta come un plagio, in quanto copiata testualmente da frasi che la storica dell'arte Mina Bacci aveva scritto sul pittore quattrocentesco in un fascicolo dei "Maestri del colore". È editorialista del quotidiano il Giornale e cura sia una rubrica settimanale su Panorama sia una quindicinale su iO Donna. Nel 2010 viene nominato soprintendente della Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il Polo museale della città di Venezia e dei comuni della Gronda lagunare. La nomina venne successivamente annullata per ben 3 volte dalla Corte dei Conti. Nel 2014 si dimette dall'incarico. Nel 2011 venne incaricato dal Ministero per i beni e le attività culturali quale curatore del Padiglione Italia e dei padiglioni regionali per la 54ª Esposizione internazionale d'arte di Venezia organizzata dalla Biennale di Venezia, tra il 4 giugno e il 27 novembre 2011, per la prima volta dislocata sulla terraferma; in tale occasione, dipinge un quadro completandolo assieme al pittore Salvatore Garau. Viene nominato presidente della "Fondazione Gino De Dominicis", ma anche qui seguono polemiche e dispute legali, in quanto l'Associazione Gino De Dominicis, l'Archivio Gino De Dominicis e la Fondazione Gino De Dominicis si contendono l'autorità culturale e legale nell'ordinamento del lavoro dell'artista morto nel 1998. Nel 2014 viene indicato dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni come Ambasciatore dell'Expo 2015 per le belle arti ed è inoltre nominato, quale rappresentante della Regione Lombardia, come componente del Consiglio di Amministrazione della "Fondazione di diritto privato Bagatti Valsecchi" di Milano responsabile della gestione del Museo Bagatti Valsecchi. Nell'aprile del 2019 viene nominato presidente del Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. **La polemica a Expo 2015** Nel 2015 si è reso protagonista di un'accesa polemica concernente il possibile prestito dei Bronzi di Riace all'Expo 2015. Al diniego dei responsabili del Museo nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria, basato su un pregresso parere di intrasportabilità valutato dall'Istituto superiore per la conservazione ed il restauro e dalla Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria, Sgarbi ha dichiarato che le due statue sarebbero «ostaggio della 'ndrangheta» e del «pregiudizio che siano inamovibili», aggiungendo che «non c'è nulla di più movibile dei bronzi». Al fine di ottenere le statue, Sgarbi e Maroni si sono rivolti al ministro per i beni culturali Dario Franceschini, chiedendone l'intervento. La commissione ministeriale, presieduta dall'archeologo Giuliano Volpe dell'Università degli studi di Foggia, ha sconfessato le tesi di Sgarbi, ribadendo l'intrasportabilità delle statue, e tale parere venne accolto dal ministro Franceschini, mettendo fine alla polemica. ### Carriera televisiva **Polemica al Maurizio Costanzo Show** Sgarbi si affermò come personaggio televisivo a partire dal 1987 come ospite ricorrente della trasmissione televisiva Maurizio Costanzo Show, durante la quale alternava lezioni d'arte a dispute verbali con altri ospiti. In seguito a una lite poi divenuta celebre, fu condannato a pagare una multa di 60 milioni di lire. L'uso strumentale della polemica per costruire un personaggio televisivo ha avuto eco anche nella serie a fumetti Alan Ford, nella quale il personaggio Insulto Ingiuria è palesemente ispirato a Vittorio Sgarbi. **Polemica con Federico Zeri** Nel 1989 augurò la morte al noto critico d'arte Federico Zeri (disse: «Io odio Federico Zeri e desidero la sua morte») nel corso di una puntata del Maurizio Costanzo Show. Secondo Sgarbi, Zeri ne aveva infatti preteso il licenziamento perché convinto della sua colpevolezza riguardo alle accuse della contessa trevigiana Pia Bressanin della Rovere. La Bressanin affermò che Sgarbi l'aveva indotta a consegnargli un quadro di Giovanni Agostino da Lodi, La cena di Emmaus, che il critico d'arte aveva riconosciuto nel Museo civico Luigi Bailo di Treviso, a cui la contessa l'aveva affidato anni prima. **Gli anni '90** La sua apparizione televisiva nei primi anni Novanta fu in generale salutata come una novità, anche se ci fu chi, come il critico televisivo Beniamino Placido, riconoscendo il fascino che il personaggio esercitava su un vasto pubblico, ne scherniva l'autorevolezza come critico d'arte unita allo stile poco ortodosso di divulgatore, definendolo in un suo articolo «il Fatuo Magico». Dal 1992 al 1999 condusse il programma Sgarbi quotidiani su Canale 5. In una puntata rimase in silenzio per l'intera durata della trasmissione, ben 15 minuti, per protesta contro Berlusconi, a causa del divieto di criticare il Cavaliere nella sua campagna elettorale del 1994 nelle reti Fininvest. Berlusconi aveva infatti dichiarato: «Alla prima che mi fate vi licenzio e ve ne andate». Durante gli istanti finali di quella puntata mostrò ai telespettatori un foglio di carta con scritto: «Basta Sì». La puntata fu seguita da tre milioni e mezzo di spettatori, totalizzando il 20% di share. Altro record di ascolti venne raggiunto, nel dicembre del 1997, da una puntata girata in esterna in cui venne intervistato dal giornalista Antonio Panei, in occasione della restituzione delle sculture raffiguranti tre teste (trafugate dal luogo del martirio di San Paolo e ritrovate da Sgarbi) ai monaci trappisti dell'Abbazia delle Tre Fontane. Nel 1998 cerca di rompere l'embargo internazionale alla Libia di Gheddafi, violando il blocco aereo e atterrando a Tripoli con due piccoli Piper decollati da Lampedusa. All'impresa partecipano anche l'editore Nichi Grauso, l'esperto d'arte Peter Glidewell, il regista Filippo Martinez e un giornalista del Corriere della Sera, Francesco Battistini. Poco dopo Sgarbi ebbe l'occasione di doppiare un personaggio dei Simpson, il gestore del banco, "Il lancio degli anelli", nella puntata Bart Giostraio. **Gli anni 2000** Nel 2006 è membro della giuria nella prima edizione del reality show La pupa e il secchione su Italia 1. Verrà però espulso dal programma a due puntate dalla fine, per via di un'accesa lite con un'altra giurata, Alessandra Mussolini. Nel 2010 è membro della giuria in due programmi: Il più grande italiano di tutti i tempi, condotto da Francesco Facchinetti su Rai 2, e la seconda edizione de La pupa e il secchione, condotto da Enrico Papi e Paola Barale su Italia 1. Il 18 maggio 2011 conduce un nuovo programma su Rai 1 intitolato Ci tocca anche Vittorio Sgarbi, che fa registrare un bassissimo risultato d'ascolti già alla puntata d'esordio (2 064 000 telespettatori, 8,27%). Visto il risultato, assolutamente scarso per il primo canale RAI, il programma viene interrotto dopo una sola puntata. Poco dopo dichiarerà «Ho sbagliato io, ora chiudiamo». Nella trasmissione, dedicata al tema della paternità, tra le altre cose il critico d'arte ha criticato le forme di energia eolica e solare. Nel 2015 è ospite fisso nella trasmissione Virus - Il contagio delle idee, talk-show politico di Rai 2, con il suo spazio artistico-culturale all'inizio di ogni puntata. ### Carriera teatrale Dopo esser stato a cavallo del 1999 e 2000 Direttore Artistico del festival estivo AstiTeatro, nel 2002 esordisce come regista teatrale con l'Opera Rigoletto prodotta dalla Fondazione Arturo Toscanini. Nel 2009 ha cominciato una sua tournée teatrale dal titolo, "Sgarbi l'altro". Nel 2010 ha dato vita a uno spettacolo teatrale con il pianista Nazzareno Carusi intitolato "Discorso a Due" e dedicato agli Anni di pellegrinaggio di Franz Liszt e alle opere di Michelangelo e Dante che ne hanno ispirato i maggiori capolavori. Culmine del "Discorso a due" è l'esecuzione del melologo ideato da Carusi giustapponendo alla sua esecuzione della lisztiana "Fantasia quasi Sonata - Dopo una lettura di Dante" la lettura da parte di Sgarbi dell'intero V canto dell'Inferno dantesco. Per questo progetto, nel 2011 gli viene assegnato il Premio Lunezia in coppia con Nazzareno Carusi. Nel 2015 esordisce in qualità di autore e interprete con lo spettacolo teatrale Caravaggio: il calendario registra il tutto esaurito. Tra il 2022 e il 2023 va in scena con lo spettacolo Pasolini-Caravaggio e con quello su Antonio Canova. ### Attività politica Politico spesso incline a cambiare schieramento, tant'è che alcuni lo hanno definito "il più grande trasformista d'Italia", si è più volte definito un liberale e un libertario, dichiarandosi favorevole alla liberalizzazione delle droghe di ogni tipo. **I primi anni** Nel 1975 s'iscrisse alla Federazione Giovanile del Unione Monarchica Italiana. Nel 1990 accettò di essere candidato al consiglio comunale di Pesaro per le liste del PCI, ma venne rifiutato per essersi proposto come candidato contemporaneamente nelle liste del Partito Socialista Italiano. Rinunciò così a Pesaro e si candidò al consiglio comunale di San Severino Marche (con il Partito Socialista Italiano), risultando eletto e diventando, dal 1992 al 1994, sindaco della città, sostenuto dalla Democrazia Cristiana e dal Movimento Sociale Italiano. Fu poi assessore del comune dal 1996 al 2006 e consigliere comunale dal 2001 al 2006. **Dal 1992 al 2006** Sempre nel 1992 è deputato per il Partito Liberale Italiano nella XI Legislatura, eletto nella circoscrizione Cagliari-Sassari-Nuoro-Oristano con 11.438 preferenze. Successivamente si avvicina al Partito Radicale di Marco Pannella, con cui sarà alleato nelle coalizioni guidate da Silvio Berlusconi nel 1994 e nel 1996. Nel 1994 è eletto deputato per Forza Italia nella circoscrizione Calabria, dopo essere stato sconfitto nel collegio uninominale di Osimo con il 25,56% contro il 34,42% del candidato dei Progressisti Luigi Giacco, ma subito si iscrive al Gruppo misto. È presidente della VII Commissione parlamentare (Istruzione). In questa legislatura è protagonista di una rissa con Umberto Bossi. Nel 1995 venne indagato dalla DDA di Catanzaro per concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio a seguito delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Franco Pino, il quale lo accusò di aver ricevuto voti dalla 'ndrangheta in cambio di interventi legislativi sul carcere duro ma il procedimento venne archiviato per mancanza di prove. Nel 1996 è eletto alla Camera per Forza Italia nella circoscrizione Friuli-Venezia Giulia, dopo essere stato sconfitto dal candidato della Lega Nord Edouard Ballaman nel collegio uninominale di Sacile (34,79% contro 42,52%). Si iscrive al gruppo misto. Il 21 marzo 1999 fonda il movimento I Liberal - Sgarbi, con l'obiettivo di partecipare alle elezioni europee di quell'anno. Il simbolo tuttavia venne ricusato, in quanto il contrassegno elettorale conteneva anche il logo del PSDI e l'Ufficio elettorale della Cassazione negò che esso potesse essere validamente usato da Enrico Ferri, che non era più legale rappresentante di quel partito. Nello stesso anno alle comunali di Ferrara si candida sindaco con l'appoggio di Forza Italia e di una lista radicale, arrivando secondo col 26,2% dei voti dietro il candidato di centrosinistra Gaetano Sateriale, eletto al primo turno con oltre il 54% dei voti. Risulta però eletto alle elezioni europee per Forza Italia nella circoscrizione Italia nord-orientale con 85.070 preferenze e lascia il consiglio comunale di Ferrara. Pochi mesi più tardi il movimento I Liberal - Sgarbi si federa con Forza Italia ma partecipa comunque alle elezioni amministrative e regionali del 2000 con il simbolo dei Liberal Sgarbi - I Libertari, eleggendo con l'1,47% anche un consigliere regionale in Calabria; qui Sgarbi è candidato consigliere regionale per la provincia di Reggio Calabria ma con 218 preferenze non è eletto. Nel 2001 Sgarbi viene rieletto deputato per Forza Italia nella circoscrizione Veneto 1, dopo aver perso la competizione per il collegio uninominale di Trieste-Muggia contro il candidato dell'Ulivo Riccardo Illy (41,90% contro 50,79%); a seguito dell'elezione si dimette da europarlamentare. Diventa quindi sottosegretario ai Beni culturali dal 2001 al giugno del 2002. L'incarico gli viene revocato dal Consiglio dei ministri a causa di numerose polemiche e tensioni con l'allora ministro Giuliano Urbani. Il casus belli è stata l'opposizione alla politica del governo sui beni artistici e culturali. Con il cosiddetto decreto taglia-deficit il governo prevedeva la possibilità di cedere dei beni dello Stato alla Patrimonio Spa e Infrastrutture Spa, società che avrebbero avuto il compito di gestire il patrimonio artistico e la facoltà di venderne alcune parti a privati. Sgarbi contestando la mancanza di un esplicito riferimento dell'inalienabilità dei tesori artistici e culturali italiani chiese le dimissioni di Urbani. La sua rinuncia all'incarico è avvenuta con una breve nota in cui Sgarbi afferma «non potendo condividere metodi e destino di questo ministero, metto a tua disposizione tutte le deleghe», mentre la conseguente risposta di Palazzo Chigi è stato un ugualmente stringato comunicato in cui si affermava «sono venute meno le condizioni per la permanenza dell'onorevole Sgarbi nella carica e nelle funzioni di sottosegretario». La polemica tra Urbani e Sgarbi ha portato Urbani a esprimere giudizi piuttosto duri sul critico «Preferisco citare il Federico Zeri su Sgarbi: narcisista, presuntuoso, impreparato, superficiale. Non sono parole mie, insisto, ma di Zeri. Basta consultare i suoi archivi a Mentana». In precedenza, prima della rimozione da sottosegretario, numerose polemiche avevano caratterizzato l'azione di Sgarbi fra cui far aprire fuori orario, spesso di notte, i musei per consentire ai suoi amici di visitarli. All'accusa, formalizzata in interrogazione parlamentare, Sgarbi ha ribadito "che nelle vesti di sottosegretario ai beni culturali ha visitato musei nelle ore notturne, e comunque al di fuori degli orari d'apertura al pubblico, giustificando tale fatto come opera di controllo verso i musei pubblici". In occasione delle elezioni europee del 2004 Sgarbi si candida nella lista Partito Repubblicano Italiano - I Liberal Sgarbi (detta anche "Partito della bellezza"), la quale ottiene tuttavia soltanto lo 0,7% dei voti e nessun eletto. A livello personale Sgarbi, candidato in tutte le circoscrizioni, ottiene al massimo 9.300 preferenze nella circoscrizione Italia meridionale. Nello stesso anno, alle elezioni amministrative del 2004 è candidato dalla lista Partito Repubblicano Italiano - I Liberal Sgarbi come presidente della provincia di Grosseto, ottenendo il 2,42% e non risultando eletto, neanche in consiglio provinciale (vince il candidato di centrosinistra Lio Scheggi). Si candida anche con la stessa lista a consigliere alle elezioni provinciali di Belluno nel collegio Cortina d'Ampezzo-Livinallongo del Col di Lana-Colle Santa Lucia nella lista dei Riformatori Liberali a sostegno del candidato presidente Michele Bortoluzzi (2,02%) e alle elezioni provinciali di Cosenza nei collegi Cosenza I e Cassano all'Ionio a sostegno del candidato presidente Alessandro Fabiano (1,28%), ma non ottiene seggi in nessuno dei due casi. Inoltre, si candida a sindaco di Pompei sempre con il Partito Repubblicano Italiano - I Liberal Sgarbi, ottenendo il 4,44% e non riuscendo a entrare in consiglio comunale. Nel 2005 abbandona la Casa delle Libertà e passa all'Unione. Propone la propria candidatura in vista delle elezioni primarie della coalizione di centrosinistra, ma deve successivamente ritirarsi in base alla regola che vietava la partecipazione alle primarie a chi avesse avuto incarichi politici nelle ultime due legislature guidate da Berlusconi. Alle elezioni politiche del 2006 decide di candidarsi con la Lista Consumatori, che appoggia la coalizione di centrosinistra, senza essere tuttavia eletto, avendo la formazione ottenuto solo lo 0,19% a livello nazionale. **Dal 2006 al 2012** Nel 2006 si candida a sindaco di Milano, ma successivamente stipula un accordo con la candidata della Casa delle Libertà Letizia Moratti, che prevede il ritiro della propria candidatura. Dopo la vittoria dell'ex ministro dell'istruzione, Sgarbi ottiene l'incarico di assessore alla cultura. L'8 maggio 2008 la nomina ad assessore gli viene revocata dalla sindaca Moratti, che prese tale decisione dopo che Sgarbi aveva falsificato una delibera della giunta comunale che concedeva il patrocinio del comune a una mostra a tema LGBT, che la Moratti giudicava imbarazzante per la cittadinanza. Il 30 giugno 2008, sostenuto dall'UDC, dalla DC e da una lista civica di centro, è eletto sindaco del comune di Salemi al ballottaggio con il 35,85%. Il 29 luglio seguente il TAR della Lombardia accoglie il ricorso con cui il critico d'arte contestava il «licenziamento» dal Comune di Milano reintegrandolo, di fatto, nelle funzioni di assessore. Sgarbi, tuttavia, con un comunicato emanato il giorno successivo alla decisione dei giudici, si dimette spontaneamente dalla carica di assessore, risolvendo alla radice il problema della incompatibilità con il ruolo di primo cittadino del comune belicino. Eletto sindaco, nomina il cantante Morgan assessore all'ebbrezza, Oliviero Toscani e Peter Glidewell assessori al nulla e un poliziotto assessore all'antimafia. Tra le altre iniziative, ad agosto Sgarbi proclama Salemi "prima capitale dell'Italia tibetana", per esprimere solidarietà nei confronti dei monaci tibetani e per condannare le ripetute violazioni dei diritti umani che essi hanno subìto da parte della Cina. Su idea di Oliviero Toscani, assessore alla creatività del comune, viene avviato un progetto per salvaguardare il patrimonio artistico della città vendendo al prezzo simbolico di 1 euro le case di Salemi distrutte dal terremoto del Belice a chi voglia restaurarle e risiedervi. L'iniziativa mediatica riscuote l'interesse di varie personalità come i coniugi Moratti, il cantante Lucio Dalla, il ministro Renato Brunetta e l'esperto d'arte Philippe Daverio. Alle elezioni europee del 2009 Sgarbi si candida nella lista La Destra-Movimento per le Autonomie-Pensionati-Alleanza di Centro nella circoscrizione Italia insulare, ottenendo 23.334 preferenze, ma a livello nazionale lo schieramento ottiene solo il 2,22%, insufficiente a ottenere seggi. Il 2 febbraio 2010 a seguito di un'indagine della Guardia di Finanza sull'uso illecito delle auto blu, preannuncia le sue dimissioni da sindaco di Salemi, ma non verranno mai ufficialmente confermate. Tra le altre cose, fa istituire a Salemi un museo della mafia, intitolato a Leonardo Sciascia e inaugurato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dove offre documentazioni e materiale d'archivio per non dimenticare la storia oscura della Sicilia. Alle elezioni regionali nel Lazio del 2010 è candidato nella lista Rete Liberal Sgarbi, appartenente alla coalizione di centrodestra, per la provincia di Roma, ottenendo 2.188 preferenze personali, ma la formazione raggiunge lo 0,63% a livello regionale, non riuscendo a conseguire seggi. Nel febbraio del 2012 gli ispettori nominati dall'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni portano alla commissione tecnica del Viminale la proposta di scioglimento del comune di Salemi per "infiltrazioni mafiose". Sgarbi preannuncia le sue dimissioni da sindaco il 6 febbraio e si dimette effettivamente il 15; il 23 marzo il Consiglio dei Ministri scioglie l'amministrazione comunale per infiltrazioni mafiose. Sgarbi contesterà poi duramente la gestione del commissario straordinario Leopoldo Falco fino a quando questo verrà nominato Prefetto di Trapani e finanche in occasione della sua morte. Nell'aprile dello stesso anno si candida come sindaco di Cefalù, sostenuto da tre liste civiche. Sia in primo sia in secondo grado i giudici lo ritengono incandidabile in virtù dell'art. 143 del D. Lgs. n. 267/2000 che prevede l'incandidabilità al primo turno elettorale utile per gli amministratori di enti sciolti per infiltrazioni mafiose, ma le elezioni si svolgono regolarmente il 6 e 7 maggio e Vittorio Sgarbi partecipa come candidato a sindaco perdendo la competizione elettorale, piazzandosi solo al terzo posto tra i vari candidati con il 16,8% dei voti, contro il 34,5% ottenuto dal sindaco eletto Rosario Lapunzina del Partito Democratico. **Dal 2012 al 2022** Il 7 luglio 2012 viene nominato assessore alla Rivoluzione del comune di Baldissero d'Alba., rimane in carica fino al 13 maggio 2014 Nello stesso anno fonda il Partito della Rivoluzione-Laboratorio Sgarbi. Sotto l'emblema di questo nuovo partito, si ricandida come sindaco di Salemi alle elezioni amministrative del 25 maggio 2014 ma con il 28% viene sconfitto dal candidato del centro-sinistra che prende il 35%. Nel 2014 viene nominato assessore alla Rivoluzione, alla Cultura, all'Agricoltura, alla tutela del Paesaggio e del Centro Storico del comune di Urbino, incarico dal quale minaccia di dimettersi il 21 dicembre 2015, in seguito di una polemica contro l'installazione e la mancata rimozione di un albero di Natale, da lui non autorizzato e definito "un'inutile bruttura immorale"; tuttavia non formalizza le dimissioni e rimane assessore. Il 3 giugno 2015 annuncia la propria candidatura come sindaco di Milano in vista delle elezioni comunali del 2016 ma, dopo aver tentato inutilmente di proporsi come candidato del centro-destra, il 10 febbraio 2016 rinuncia. Tra il 2016 e il 2017, per otto mesi, è assessore al comune di Cosenza con delega al centro storico. Nel 2017 fonda Rinascimento, un nuovo movimento che pone al centro del proprio programma politico la bellezza, sulla quale ritiene essere necessario investire. Alle comunali di La Spezia con la lista civica Un Rinascimento per La Spezia sostiene Giulio Guerri, consigliere di opposizione al sindaco del PD e sostenuto anche dai fuoriusciti del Movimento 5 Stelle; al primo turno prende il 6,25% ma la lista di Sgarbi con 372 voti (0,97%) non ottiene alcun seggio e al ballottaggio sostiene il candidato del centro-destra Pierluigi Peracchini. Per Rinascimento e Moderati in Rivoluzione (MIR) dell'imprenditore Gianpiero Samorì si candida come governatore alle elezioni regionali in Sicilia del 2017. Del movimento è entrato a far parte anche l'ex ministro Giulio Tremonti insieme al quale Sgarbi ha scritto il libro "Rinascimento. Con la cultura (non) si mangia". Il 29 settembre ritira la sua candidatura in cambio della promessa di essere nominato assessore alla Cultura in caso di vittoria di Nello Musumeci, candidato del centro-destra. Il 29 novembre è infatti nominato dal presidente della Regione Siciliana Musumeci assessore ai Beni culturali e all'identità siciliana. In vista delle elezioni politiche in Italia del 2018, il 28 gennaio con Sentenza di cassazione sez. elettorale, N. 01/2018, Rinascimento fa togliere il nome Sgarbi dalla lista "Rinascimento Sgarbi - MIR" in Friuli Venezia Giulia e si federa con Forza Italia, che indica Sgarbi come candidato della coalizione di centro-destra all'uninominale nel collegio uninominale Campania 1-03 (Acerra) perdendo nettamente la sfida contro il candidato Premier del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio (63,41% contro 20,37%); Sgarbi viene comunque eletto come capolista di Forza Italia nel collegio plurinominale Emilia-Romagna - 02. Per incompatibilità tra i due incarichi, il 4 aprile 2018 si dimette da assessore ai Beni culturali della regione Sicilia. Alle elezioni amministrative del 10 giugno seguente viene eletto sindaco di Sutri, in provincia di Viterbo, con il 58,79% delle preferenze, pari a 2.207 voti, con la lista civica Rinascimento Sgarbi, superando lo sfidante Luigi Di Mauro con il 41,21%. Il 4 ottobre dello stesso anno decide di abbandonare il gruppo di Forza Italia alla Camera perché Silvio Berlusconi aveva annullato la sua visita a Sutri e si iscrive al gruppo misto. Il 6 dicembre 2019 aderisce a una nuova componente del misto "Noi con l'Italia-USEI-Cambiamo!-Alleanza di Centro". Il 27 dicembre seguente viene annunciato come candidato capolista di Forza Italia alle regionali in Emilia-Romagna del 26 gennaio 2020 per le province di Bologna, Parma e Ferrara. Risulta essere l'unico eletto di Forza Italia, ricevendo 1 605 preferenze nel collegio di Bologna, mentre in quello di Parma ne raccoglie 755 e in quello di Ferrara 741. Tuttavia non siederà nel consiglio regionale, data l'incompatibilità tra la carica di deputato e quella di consigliere regionale. Il 18 febbraio 2021, diversamente dagli altri membri della componente di Noi con l'Italia-USEI-Rinascimento ADC, si astiene dal votare la fiducia al Governo Draghi. Il mese seguente dichiara di avere avuto, senza saperlo, il COVID-19 come asintomatico e di avere un tumore. Critico riguardo alla gestione dell’emergenza da COVID-19, il 23 marzo 2022 in occasione di un’assemblea nazionale presenta il simbolo di “#IoApro Rinascimento” con il gruppo di ristoratori e di commercianti disobbedienti rispetto alle restrizioni imposte dal governo e all’utilizzo del Green Pass. Nel programma c'è anche l'abrogazione del Green Pass e delle restrizioni introdotte contro la pandemia di Covid19 tra il 2020 e il 2021. Lo stesso anno viene anche nominato assessore alla Bellezza a Viterbo. Il 27 luglio dello stesso anno #IoApro interrompe la collaborazione politica con Rinascimento, data l'intenzione manifestata da Sgarbi di presentarsi alle elezioni politiche anticipate del 25 settembre all'interno della coalizione di centro-destra. **Dal 2022** Sgarbi viene poi candidato al Senato nel collegio uninominale Emilia-Romagna - 03 (Bologna) e come capolista nel collegio plurinominale Lombardia - 02, che comprende Milano e Monza, con Noi moderati, lista composta da Italia al Centro, Noi con l’Italia, Coraggio Italia e Unione di Centro. Sgarbi con 187.206 preferenze, pari al 32,32%, perde la sfida contro Pier Ferdinando Casini (40,07%) e non è rieletto in Parlamento, in virtù del mancato superamento della soglia di sbarramento del 3% da parte di Noi moderati. Nel collegio uninominale Valle d'Aosta - 01, Giovanni Girardini, il candidato della lista di Sgarbi La Renaissance Valdotaine, arriva terzo con l'11,9% dietro al candidato del centro-sinistra Franco Manes e quella del centro-destra Emily Rini. Nonostante la mancata rielezione, il 2 novembre dello stesso anno diventa sottosegretario al Ministero della cultura nel nuovo Governo Meloni. In occasione delle elezioni regionali in Lazio e Lombardia del febbraio 2023, viene presentata la lista Noi moderati - Rinascimento Sgarbi a sostegno dei candidati del centro-destra Francesco Rocca e Attilio Fontana con Sgarbi candidato in prima persona in entrambe le regioni come capolista, risultando l’unico eletto in Lombardia con 873 preferenze (nel Lazio invece è il terzo della sua lista con 699 preferenze). Sgarbi annuncia che non farà l’assessore regionale decidendo di restare come consigliere “senza incertezze e per responsabilità verso gli elettori". In vista delle amministrative di maggio non si ricandida sindaco di Sutri in polemica con Fratelli d’Italia che gli preferisce un candidato vicino a Casapound ma si presenta ad Arpino, comune di 6.700 abitanti della provincia di Frosinone. Sgarbi, sostenuto dall’amministrazione uscente, si presenta con la lista civica Rinascimento per Arpino - Sgarbi Sindaco e verrà eletto sindaco con il 44%. Nel contempo Sgarbi è candidato anche come capolista della lista Celentano Sindaco (Rinascimento Sgarbi-Fare Italia) alle comunali di Latina a sostegno di Matilde Celentano, candidata del centro-destra che vincerà le elezioni; Sgarbi non viene eletto ma la lista con il 15% è la seconda della coalizione dopo quella di Fratelli d'Italia e riesce ad eleggere cinque consiglieri. La settimana seguente si dimette da consigliere regionale della Lombardia poiché il consiglio regionale ha stabilito che la carica è incompatibile con quella da sottosegretario. ### Affiliazioni politiche Sgarbi, che da giovane ha fatto parte dell'Unione Monarchica Italiana, ha strettamente collaborato con numerosi soggetti politici: * Partito Comunista Italiano, accettando la proposta di candidarsi al consiglio comunale di Pesaro, nel 1990, candidatura poi fallita per avere contemporaneamente accettato anche la proposta di candidato per il Partito Socialista Italiano, portando così al ritiro di entrambe le candidature; * Partito Socialista Italiano, per il quale è stato eletto nel 1990 consigliere comunale di San Severino Marche; * Democrazia Cristiana-Movimento Sociale Italiano, alleanza con la quale è stato eletto sindaco di San Severino Marche nel 1992; * Partito Liberale Italiano, per il quale è stato eletto deputato nel 1992; * Forza Italia, con la quale è stato eletto deputato nel 1994, nel 1996, nel 2001 e 2018; * Unione Federalista, che ha fondato nel 1995 e poi lasciato per aderire alla Lista Pannella-Sgarbi; * Lista Pannella-Sgarbi, abbandonata dallo stesso Sgarbi prima delle elezioni; * I Liberal Sgarbi, movimento da lui fondato nel 1999; * "Polo Laico", movimento effimero esistito nel 2000 per garantire una rappresentanza alle elezioni dell'anno successivo ai Liberali e ai Radicali Italiani; * Lista Consumatori, con la quale si è candidato, per le Politiche del 2006, senza essere eletto; * UDC-DC, alleanza con la quale è stato eletto sindaco di Salemi nel 2008; * Movimento per le Autonomie con il quale è stato candidato alle Elezioni europee del 2009 nel cartello elettorale L'Autonomia nella circoscrizione Isole; * Rete Liberal Sgarbi-Riformisti e Liberali nelle elezioni regionali 2010 del Lazio; * "Partito della Rivoluzione-Laboratorio Sgarbi", movimento politico fondato dallo stesso Sgarbi ufficialmente il 14 luglio 2012 (anniversario della Presa della Bastiglia all'inizio della Rivoluzione francese), con il quale si è ricandidato sindaco di Salemi nel maggio 2014, senza però essere rieletto; * "Intesa Popolare", partito fondato nel 2013 assieme a Giampiero Catone; * "Rinascimento", partito da lui fondato con Giulio Tremonti nel 2017 con il quale inizialmente si candida come presidente della Regione Siciliana; in seguito appoggerà la candidatura di Nello Musumeci per la coalizione di centro-destra, che risulterà eletto. In vista delle elezioni politiche del 2018 il partito si federa con Forza Italia, ma in seguito torna ad essere gruppo politico autonomo che si presenterà solo a livello locale nel corso degli anni. * Noi moderati, lista elettorale formata in vista delle elezioni politiche anticipate del 2022 con Sgarbi che non risulta rieletto pur diventando sottosegretario alla Cultura; l’anno seguente viene presentata una lista comune “Noi moderati - Rinascimento Sgarbi” alle regionali in Lombardia e Lazio. ## Procedimenti giudiziari ### Archiviazione Sulla base delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Franco Pino, nel novembre 1995 scattò un'operazione congiunta di carabinieri e polizia che portò all'arresto dell'avvocato Antonio Cersosimo e di Antonio Tursi Prato, ex consigliere regionale socialista che avrebbe fatto da intermediario con Giacomo Mancini per il quale tuttavia il GIP Durante non firmò l'ordine di custodia cautelare; sotto inchiesta finirono anche i parlamentari Sgarbi e Tiziana Maiolo di Forza Italia, rispettivamente presidenti della Commissione Cultura e Giustizia di Montecitorio e alle ultime elezioni politiche candidati in Calabria, con l'accusa di associazione mafiosa e voto di scambio poiché, secondo l'accusa, entrambi "avrebbero svolto un'attività di delegittimazione della struttura antimafia sia con interventi pubblici che con prospettiva legislativa tale da rendere meno efficaci le potenzialità dell'Antimafia in campo penale". I due parlamentari, tramite due avvocati, avrebbero sollecitato consensi ai clan e non solo cosentini offrendo come "compenso" una campagna politica delegittimante di giudici antimafia e pentiti e assicurando inoltre iniziative legislative per rendere meno efficace la lotta alle cosche. Tuttavia nel luglio del 1996 il sostituto procuratore nazionale antimafia Emilio Ledonne chiese ed ottenne dal GIP la richiesta di archiviazione per i due parlamentari poiché non erano stati trovati riscontri alle accuse; uscì dall'inchiesta anche l'avvocato Enzo Lo Giudice (difensore anche di Bettino Craxi), accusato di essere stato l'intermediario tra gli 'ndranghetisti e Sgarbi e Maiolo chiedendo voti in cambio di iniziative a favore dei detenuti in carcere per mafia. ### Condanne Sgarbi ha subito diverse condanne penali e civili, principalmente pene pecuniarie per i reati di diffamazione e ingiuria; ha subito anche una condanna a 6 mesi e 10 giorni di reclusione con la condizionale. **Assenteismo e produzione di documenti falsi** Nel 1996, con sentenza della Pretura di Venezia, è stato condannato a 6 mesi e 10 giorni di reclusione per il reato di falso e truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, per produzione di documenti falsi e assenteismo nel periodo 1989-1990, mentre era dipendente del Ministero dei Beni culturali, con la qualifica di funzionario ai Beni artistici e culturali del Veneto, e al tempo della sua partecipazione al Maurizio Costanzo Show. Condannato a pagare un indennizzo di 700 000 lire, il critico d'arte si giustificò affermando che la sua assenza dall'ufficio dipendeva dall'impegno per la redazione d'un catalogo d'arte, e parlando di "arbitrio, discrezionalità e follia" a proposito della sentenza. All'inizio del 2016 Vittorio Sgarbi è stato riammesso in servizio nei ruoli della Soprintendenza di Venezia grazie al pronunciamento della sezione lavoro del Tribunale di Venezia (Presidente dottor Luigi Perina). **Diffamazione aggravata contro Caselli e il pool di Palermo** Il 14 agosto 1998, dopo il suicidio del magistrato Luigi Lombardini, in un'intervista a Il Giornale ne attribuisce la responsabilità alle "inchieste politiche di Caselli [...] uomo di Violante", in quanto "il suicidio di Lombardini ha evidenziato la natura esclusivamente politica dell'azione di Caselli e i suoi" che "impudentemente frugano nella sua tomba [...] sul suo cadavere"; il 17 agosto 1998, ignorando i ringraziamenti dell'avvocato di Lombardini per la correttezza tenuta da Caselli nella conduzione dell'interrogatorio nonché il positivo pronunciamento del CSM in merito, ne chiede "l'immediato arresto" nonché la "sospensione dal servizio e dallo stipendio". Alla successiva querela, l'intervistatore Renato Farina e il direttore Mario Cervi scelgono il patteggiamento, mentre Sgarbi la via del processo; a una delle udienze, tenute a Desio, «non si presenta in Tribunale, dicendo di essere a Bologna per un altro processo; il giudice telefona a Bologna e scopre che lì Sgarbi ha fatto lo stesso sostenendo di essere a Desio». Per queste affermazioni nel 1998 verrà condannato dalla Cassazione per diffamazione aggravata sulle indagini del pool antimafia di Palermo, guidato da Gian Carlo Caselli, oltre a 1 000 € di multa. Vi è chi, di fronte a questo pronunciamento, ha sostenuto che la condanna sarebbe occorsa per aver Sgarbi definito le indagini "politiche", esercitando il proprio diritto di critica. Questa ricostruzione è stata contestata da Marco Travaglio, per il quale "criticare significa affermare che un'inchiesta è infondata, una sentenza è sbagliata. Ma sostenere che un PM e l'intera sua Procura sono al servizio di un partito, agiscono per finalità politiche, usano la mafia contro lo stato, non è criticare: è attribuire una serie di reati gravissimi, i più gravi che possa commettere un magistrato". **Civili per ingiurie contro Marco Travaglio** Il 1º maggio 2008, durante la puntata televisiva di AnnoZero, Vittorio Sgarbi si rivolse al giornalista Marco Travaglio con insulti molto pesanti: "Siamo un grande paese con un pezzo di merda come te". Il 10 dicembre 2009 il Tribunale Civile di Torino condanna Sgarbi a 30 000 € di risarcimento per ingiurie e al pagamento delle spese legali. Il giudice ha anche stabilito la pubblicazione della sentenza su la Repubblica e La Stampa. Il 6 ottobre 2010 è stato nuovamente condannato al pagamento di 35 000 €, avendo rimarcato "Mi correggo. Travaglio non è un pezzo di merda. È una merda tutta intera", sulle colonne del quotidiano online "La voce d'Italia" e due giorni dopo dagli studi di Domenica Cinque, il programma televisivo condotto da Barbara D'Urso. **Diffamazione contro Roberto Reggi** Nel luglio 2009 Sgarbi è stato condannato per diffamazione: la sentenza è stata emessa dal tribunale di Monza. Il critico d'arte infatti insultò Roberto Reggi, il sindaco di Piacenza, dai microfoni di Rtl 102.5; il pubblico ministero aveva chiesto 4 mesi, ma la pena è stata poi inasprita a 6 mesi. Tuttavia grazie all'indulto la pena è stata sostituita da un risarcimento, da versare nelle casse del comune piacentino. **Diffamazione contro Raffaele Tito** Nonostante la sopraggiunta prescrizione che ha "cancellato" il reato di diffamazione, il 26 maggio 2010 Sgarbi è stato condannato dalla Corte d'Appello di Venezia al pagamento di 110 000 € come risarcimento al procuratore aggiunto di Udine ed ex pm di Pordenone, Raffaele Tito per averlo pesantemente diffamato, nel 1997, nel corso di alcune puntate di Sgarbi quotidiani andate in onda su Canale 5. L'ammontare del risarcimento è stato ridotto di un quarto rispetto a quello stabilito in primo grado, in quanto per una delle trasmissioni incriminate Sgarbi è stato dichiarato non punibile. L'intero iter giudiziario è durato ben 13 anni in quanto i legali di Sgarbi, dopo la condanna di primo grado a un anno e un mese di reclusione intervenuta nel 2001, avevano fatto ricorso alla Corte costituzionale rilevando l'insindacabilità delle sue affermazioni in quanto all'epoca il critico era parlamentare, ma la Consulta rispedì gli atti al Tribunale rigettando l'istanza e dando il via libera al processo. **Ingiuria contro Gianfranco Amendola** Con sentenza del 15 settembre 2003 del Tribunale Civile di Roma, Sgarbi è stato condannato al pagamento a favore del magistrato Gianfranco Amendola di 30 000 euro più spese legali per le frasi ingiuriose pronunciate nel corso di una serata del Maurizio Costanzo Show nel 1993, quali, come da sentenza, "incapace, ignorante, bugiardo, maiale". Dieci anni di causa di primo grado scandite da intervenute modifiche di legge e da una sentenza della Corte costituzionale che annullò la delibera di insindacabilità a favore di Sgarbi adottata dalla Camera dei Deputati. Sentenza confermata nel 2009 dalla Corte d'Appello di Roma con condanna a ulteriori spese legali, passata successivamente in giudicato. **Diffamazione contro Ilda Boccassini (confermata in Cassazione)** Nel maggio 2011 la Corte di Cassazione con sentenza n. 10214, conferma la condanna al risarcimento per danni da diffamazione, a favore del pm milanese Ilda Boccassini, a carico di Sgarbi e del circuito televisivo di Mediaset. La Suprema Corte respinge il ricorso con il quale Sgarbi e Reti Televisive Italiane sostenevano la liceità di alcune espressioni usate nella trasmissione Sgarbi quotidiani, andata in onda il 16 febbraio 1999, durante la quale la Boccassini veniva criticata in relazione all'inchiesta sul capo dei gip della Capitale, Renato Squillante. Sgarbi e RTI sono stati condannati a rifondere in solido il pm Boccassini con 25 822 euro. **Civile per diffamazione contro il pool di Mani pulite (confermata in Cassazione)** Nel 2011, a seguito di una vertenza che durava dal 1994, Sgarbi si accordò a versare 60 000 euro a tre ex pm del pool di Mani pulite di Milano, Piercamillo Davigo, Gherardo Colombo e Francesco Greco, per poi rifarsi sui giornali che avevano pubblicato le dichiarazioni (Avvenire e il Giornale), peraltro pronunciate e ripetute nel programma tv Sgarbi quotidiani; la Cassazione ha invece addebitato nel 2015 al solo Sgarbi il risarcimento, obbligandolo a pagare tale somma ai tre diffamati. Sgarbi li aveva definiti "assassini", in riferimento al suicidio in carcere di Gabriele Cagliari e quelli di altri indagati a piede libero, come Raul Gardini e Sergio Moroni. Sgarbi disse in particolare: «Di Pietro, Colombo, Davigo e gli altri sono degli assassini che hanno fatto morire della gente. Vanno processati e arrestati. È giusto che se ne vadano, nessuno li rimpiangerà. Vadano in chiesa a pregare per tutta quella gente che hanno fatto morire: Moroni, Gardini, Cicogna, Cagliari. Hanno tutte queste croci sulla coscienza. Ringrazio Iddio che, con questo decreto [Decreto Biondi], eviteranno essi stessi l'arresto per tutti gli assassinii che hanno commesso.» Non sono invece rientrati nel procedimento gli altri giudici: Borrelli, Di Pietro e il defunto D'Ambrosio. **Oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale** In seguito a un episodio in cui Vittorio Sgarbi avrebbe insultato quattro Carabinieri e intimato al suo autista a non fermarsi di fronte al loro stop, presso Expo 2015 a Milano, il soggetto è stato condannato nel luglio 2016 a versare 11 000 euro di risarcimento, 1 000 all'Arma dei Carabinieri e 10 000 ai quattro carabinieri. **Diffamazione di Nino Di Matteo** Nel maggio 2018 il giudice monocratico di Monza Bianchetti ha condannato Vittorio Sgarbi a sei mesi di reclusione per avere diffamato, su Il Giornale, il magistrato palermitano Nino Di Matteo, dato che il 2 gennaio 2014 scrisse: «Riina non è, se non nelle intenzioni, nemico di Di Matteo. Nei fatti è suo complice». A tre mesi, per omesso controllo, è stato condannato il direttore del quotidiano Alessandro Sallusti. Entrambi hanno avuto la sospensione della pena. **Diffamazione contro Italo Tomassoni** Condannato a una multa di 20 000 euro e al risarcimento di 20 000 euro per aver diffamato il critico d'arte Italo Tomassoni. ### Prescrizioni **Condanna per diffamazione contro Caselli e Orlando (prescritta in Cassazione)** Il 7 aprile 1995 ha letto a Sgarbi quotidiani una lettera sui "veri colpevoli" dell'assassinio di Don Pino Puglisi, non rilevandone le generalità essendo priva di firma, ma da lui attribuita a un sedicente amico del sacerdote assassinato; la missiva accusava come mandante il procuratore Caselli e, secondo quanto riportato da Marco Travaglio, come «killer Leoluca Orlando e Michele Santoro», intendendo quindi che tutti e tre erano i responsabili morali, avendone fatto "un sicuro bersaglio"; la lettera riporta anche delle parole attribuite da essa a don Puglisi stesso: «Fui più volte contattato da Caselli e dai suoi uomini [...] pretendevano accuse, nomi, circostanze... volevano che denunciassi la mia gente e miei ragazzi... che rivelassi cose apprese in confessione [...]. Caselli disprezza i siciliani, mi vuole obbligare a rinnegare i miei voti e la mia veste, pretende che mi prostituisca a lui. Più che nemico della mafia, è un nemico della Sicilia. Orlando è un mafioso vestito da gesuita [...]. Caselli ha fatto di me consapevolmente un sicuro bersaglio. Avrà raggiunto il suo scopo quando un prete impegnato nel sociale verrà ucciso [...]. Caselli, per aumentare il suo potere, ha avuto la sua vittima illustre.» Caselli in vita sua non conobbe mai don Puglisi. Per queste dichiarazioni Sgarbi è stato condannato per diffamazione in primo e secondo grado. Nel suo libro Un magistrato fuorilegge, Caselli ha affermato che la Cassazione ha in seguito dichiarato la prescrizione del reato, ma Sgarbi, tramite il suo avvocato, ha contestato questa ricostruzione sostenendo che la Cassazione aveva invece annullato le precedenti sentenze rimandando quindi il tutto a un nuovo giudizio che non c'è mai stato per l'intervenuta prescrizione. ### Assoluzioni **Diffamazione dei giudici Franco Battaglino e Paolo Gengarelli di Rimini** Commentando la richiesta, da parte dei due magistrati, di acquisire le cartelle cliniche del fondatore di San Patrignano Vincenzo Muccioli, Sgarbi aveva detto: "Nessuna pietà per questi giudici. Per salvaguardare la dignità di piccoli uomini dovevano insultare un uomo che sta morendo. Mentalità di uomini di paese che si comportano come vigili urbani...". **Resistenza a pubblico ufficiale** Nel 2015 Sgarbi ha avuto un diverbio con alcuni agenti di polizia locale per una contravvenzione stradale compiuta nell'area Expo a Milano. A seguito di questa lite, nella quale è stato riconosciuto colpevole di oltraggio a pubblico ufficiale, ha tentato di forzare col proprio autista il posto di blocco, costringendo un agente a indietreggiare. La richiesta di condanna del PM in primo grado è stata di 1 anno e 6 mesi. Il 12 marzo 2018 la Corte d'Appello di Milano dichiara il "non doversi procedere" per Sgarbi ai sensi del 'ne bis in idem' e il suo autista viene assolto. ### Procedimenti in corso **Diffamazione contro Daniele Benati** Nel 2015 gli viene recapitato l'avviso di fine indagine per diffamazione nei confronti dello storico dell'arte Daniele Benati, presidente della sezione bolognese di Italia Nostra, nell'ambito della lite sulla mostra, Da Cimabue a Morandi, curata dal critico ferrarese. **Esportazione illecita di opere** Nel 2021 viene indagato dalla Procura di Siracusa insieme alla sua compagna Sabrina Colle con l'accusa di esportazione illecita del "Concerto con bevitore", dipinto del '600 valutato 5 milioni di euro e ritrovato dai Carabinieri nel Principato di Monaco. Secondo l'accusa Sgarbi avrebbe tentato di vendere la tela pur non essendo in possesso dell’attestato di libera circolazione o licenza di esportazione. In un'altra inchiesta il critico d'arte è accusato di avere certificato come autentiche 32 opere di Gino De Domicinis pur sapendo che si trattava di falsi. **Sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e il caso delle attività extrapolitiche** Nell'ottobre 2023 finisce al centro delle polemiche poiché indagato con l’accusa di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte per non aver pagato i debiti con l'Agenzia delle entrate per oltre 700.000 euro (imposte dirette e Iva che non avrebbe pagato tra il 2012 è il 2019) e per aver nascosto al fisco il possesso di un dipinto del valore di quasi 150.000 euro attribuendone la proprietà alla sua compagna Sabrina Colle, anch’essa indagata. Negli stessi giorni Sgarbi viene attaccato a seguito di un’inchiesta de Il Fatto Quotidiano per aver incassato, attraverso due società intestate a un suo collaboratore e alla compagna, circa 300.000 euro da inizio anno per attività extrapolitiche ovvero per conferenze, inaugurazione, lezioni magistrali mentre ricopre la carica di sottosegretario. Il 31 ottobre l’antitrust avvia un’istruttoria a seguito di una segnalazione trasmessale dal Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, per possibili condotte illecite legate ad attività incompatibili con la titolarità di una carica di governo. **Furto di beni culturali** La cattura di San Pietro di Rutilio Manetti, opera al centro dell'indagine di furto di beni culturali.A gennaio 2024 viene indagato per furto di beni culturali in relazione a "La cattura di San Pietro" di Rutilio Manetti, quadro del '600 trafugato dal Castello di Buriasco nel 2013 e riapparso a una mostra di Lucca del 2021, che Sgarbi sostiene di aver ritrovato in una residenza nobiliare acquistata da sua madre nel 2000. ## Credenze religiose Il rapporto tra Vittorio Sgarbi e la fede è alquanto complesso: spesso si è dichiarato cattolico. Infatti durante la trasmissione Confronti, Sgarbi ha detto di "essere fiero di essere cattolico". In due interviste del 2019 - l'una con il Corriere della Sera, l'altra da Io e te su Rai 1 - ha rilasciato due dichiarazioni: nella prima ha dichiarato di credere all'esistenza di un Dio e che la prova definitiva della sua esistenza ne sono l'arte e tutte le manifestazioni benevole dell'uomo («Credere è una forma di presunzione; al massimo si può credere di credere. La ragione non ne darebbe motivo: Dio è indimostrabile, quindi non c’è. La dimostrazione che Dio esiste è una sola. ( [...] ) L'arte. C’è della divinità nell'uomo, perché l’artista aggiungendo bellezza al mondo continua la creazione. Attraverso l’arte l’uomo si immortala. Dante direbbe che “s'etterna”»); nella seconda ha ammesso di considerarsi cattolico per una questione culturale e filosofica, vedendo nel cristianesimo più una filosofia dell'uomo che una religione, secondo cui l'idea di Dio non è altro che un principio di perfezione che spinge gli uomini a perseguire gli scopi più alti. Più volte Sgarbi ha attaccato l'UAAR, l'associazione italiana degli atei e agnostici razionalisti: nel novembre 2009, durante la trasmissione Domenica Cinque, Sgarbi ha attaccato la tesoriera dell'UAAR, definendola "ignorante come una capra". Nel gennaio 2010, durante la trasmissione La vita in diretta, Sgarbi ha rivolto pesanti attacchi all'associazione, accusandola di essere una "associazione di zucche vuote" e mettendo in dubbio la legittimità dell'esistenza delle associazioni atee; accusò l'associazione di essere «peggio di una religione organizzata». Nel 2009, su Il Giornale, Sgarbi ha affermato che se le chiese moderne sono brutte è colpa di architetti atei. Nel 2016, nel corso della trasmissione Fuori onda, su La 7, in una puntata nella quale si affrontava un dibattito sulle unioni civili, criticò il matrimonio in generale, definendolo un'istituzione inutile. Prendendo a riferimento il passo della Bibbia relativamente alla lettera di San Paolo agli Efesini, nel quale il Santo ammoniva le mogli di "essere soggette ai propri mariti come al Signore", aggiunse, "Il mondo cristiano non c'è più, è finito. Il mondo cristiano è stata una grande illusione che è ancora nei cuori di molti, ma la vita di ogni persona ne contraddice ogni principio". Sempre nel 2019, nel corso della trasmissione L'aria che tira, si mostrò in disaccordo rispetto all'arcivescovo Vincenzo Paglia, in riferimento al caso di Noa Pothoven, difendendo il suo estremo gesto come "un atto di vita supremo": "Dio non può essere usato per fingere di poter riscattare chi non vuole esserlo" e "che deve consentire anche di uccidersi". Nel corso della trasmissione il sacerdote replicò sostenendo che l'amore è un atto di Dio e che bisogna intervenire quando qualcuno sta soffrendo, come nel caso della ragazza, ma Sgarbi replicò a sua volta dicendo "non può usare Dio a suo uso e consumo". ## Collezionismo Sgarbi si è dedicato alla collezione di libri antichi e ha formato una biblioteca con 280.000 volumi, tra cui alcuni antichi e rari, come tutte le prime edizioni degli scritti di Giorgio Vasari. Ha poi collezionato dipinti e sculture con la collaborazione dei suoi familiari, tra cui sua madre Rina Cavallini. La Collezione Cavallini-Sgarbi è costituita da oltre 500 opere: molti sono i dipinti, poi sculture e manufatti prevalentemente antichi di vario tipo. ## Opere * Il populismo nella letteratura italiana del Novecento, Messina-Firenze, D'Anna, 1977. * Carpaccio, Bologna, Capitol, 1979; Milano, Fabbri, 1994. ISBN 88-450-5538-8; Milano, Rizzoli libri illustrati, 2002. ISBN 88-7423-006-0. (pubblicato anche negli Stati Uniti e in Francia) * Palladio e la Maniera. I pittori vicentini del Cinquecento e i collaboratori del Palladio, 1530-1630, catalogo di, Milano, Electa, 1980. * Gnoli, Milano, Ricci, 1983. ISBN 88-216-0030-0. * Capolavori della pittura antica, Milano, A. Mondadori, 1984. * Tutti i musei d'Italia, a cura di, Rozzano, Domus, 1984. ISBN 88-7212-010-1. * Antonio da Crevalcore e la pittura ferrarese del Quattrocento a Bologna, Milano, A. Mondadori, 1985. * L'opera grafica di Domenico Gnoli, a cura di, Milano, A. Mondadori, 1985. * Carlo Guarienti, a cura di, Milano, Fabbri, 1985. * Il sogno della pittura. Come leggere un'opera d'arte, Venezia, Marsilio, 1985. ISBN 88-317-4795-9. (Premio Estense 1985) * Mattioli. Antologia 1939-1986, Modena, Il Bulino, 1987. * Rovigo. Le chiese. Catalogo dei beni artistici e storici, Venezia, Giunta regionale del Veneto-Marsilio, 1988. * Chaim Soutine, Brescia, L'obliquo, 1988. * Storia universale dell'arte, a cura di, Milano, A. Mondadori, 1988. ISBN 88-04-33874-1. * Davanti all'immagine. Artisti, quadri, libri, polemiche, Milano, Rizzoli, 1989. ISBN 88-17-53755-1. (Premio Bancarella 1990) * Giovanni Segantini. I capolavori, Trento, Reverdito, 1989. ISBN 88-342-4070-7. * La stanza dipinta. Scritti sull'arte contemporanea, Palermo, Novecento, 1989. ISBN 88-373-0108-1. * Il pensiero segreto. Viaggi incontri emozioni. Prose di conversazione, Milano, Rizzoli, 1990. ISBN 88-17-84045-9; Milano, Sonzogno, 1994. * W. Alexander Kossuth, a cura di, Milano, Mazzotta, 1990. ISBN 88-202-0954-3. * Botero. Dipinti sculture disegni, a cura di, Milano, A. Mondadori arte, 1991. ISBN 88-242-0099-0. * Dell'Italia. Uomini e luoghi, Milano, Rizzoli, 1991. ISBN 88-17-84119-6. (Premio Fregene 1991) * Dizionario dei monumenti italiani e dei loro autori. Roma. Dal Rinascimento ai giorni nostri, Milano, Bompiani, 1991. ISBN 88-452-1801-5. * La mia vita, Milano, Condé Nast (supplemento a Vanity Fair n. 11), 1991. * Arturo Nathan. Illusione e destino, una esposizione a cura di, Milano, Fabbri, 1992. * Lo Sgarbino. Dizionario della lingua italiana. I sinonimi e i contrari, divisione in sillabe, coniugazione dei verbi, Bergamo, Larus, 1993. * Le mani nei capelli, Milano, A. Mondadori, 1993. ISBN 88-04-37351-2. * Onorevoli fantasmi. Due anni di polemiche parlamentari, Milano, A. Mondadori, 1994. ISBN 88-04-38165-5. * Lezioni private, Milano, A. Mondadori, 1995. ISBN 88-04-41172-4. * Lezioni private 2, Milano, Mondadori, 1996. ISBN 88-04-42519-9. * Alfredo Protti, a cura di, Milano, G. Mondadori, 1997. ISBN 88-374-1607-5. * A regola d'arte. Libri, quadri, poesie. Nuove lezioni sul bello, Milano, Mondadori, 1998. ISBN 88-04-45771-6. * Notte e giorno d'intorno girando..., Milano, Rizzoli, 1998. ISBN 88-17-85887-0. * Gli immortali, Milano, Rizzoli, 1999. ISBN 88-17-86147-2. * La casa dell'anima. Educazione all'arte, con VHS, Milano, Mondadori, 1999. ISBN 88-04-43345-0. * Giotto e il suo tempo, mostra ideata e curata da, Milano, Motta, 2000. ISBN 88-7179-278-5. * Le tenebre e la rosa. Un'antologia, Milano, Rizzoli, 2000. ISBN 88-17-86529-X. * Balthus, Firenze, Giunti, 2001. ISBN 88-09-02055-3. * Elogio della medicina di Jacovitti. Breve storia di un capolavoro sconosciuto, a cura di, Milano, Mazzotta, 2001. ISBN 88-202-1330-3. * Percorsi perversi. Divagazioni sull'arte, Milano, Rizzoli, 2001. ISBN 88-17-86852-3. * Giorgio De Chirico. Dalla Metafisica alla "Metafisica". Opere 1909-1973, a cura di, Venezia, Marsilio, 2002. ISBN 88-317-8167-7. * Il Bene e il Bello. La fragile condizione umana, Milano, Bompiani, 2002. ISBN 88-452-5329-5. * Wolfgang Alexander Kossuth, 1982-2002, testi di e con Michael Engelhard e Mario De Micheli, Milano, Skira, 2002. ISBN 88-8491-221-0. * Da Giotto a Picasso. Discorso sulla pittura, Ginevra-Milano, Rizzoli libri illustrati, 2002. ISBN 88-7423-070-2. * Viaggio sentimentale e pittorico di un emiliano in Romagna, Milano, Rizzoli, 2002. * Parmigianino, Collana Arte moderna e contemporanea, Milano, Rizzoli, 2003, ISBN 88-7423-114-8. Milano, Rizzoli-Skira, 2003. ISBN 88-7423-195-4. - riedito col titolo Parmigianino tra Classicismo e Manierismo, Collana i Delfini, La nave di Teseo, 2016, ISBN 978-88-934403-9-4. * Francesco del Cossa, Milano, Rizzoli-Skira, 2003. ISBN 978-88-6130-401-7. * Dell'arte e della morte. Gli ultimi giorni del Parmigianino. Atto unico, Milano, Skira, 2003. ISBN 88-8491-642-9. * La ricerca dell'identità. Da Antonello a De Chirico, a cura di, Milano, Skira, 2003. ISBN 88-8491-782-4. * L'Odéo Cornaro, Torino, Allemandi, 2003. ISBN 88-422-1194-X. * Francesco Scaramuzza, a cura di, Torino, Allemandi, 2003. ISBN 88-422-1234-2. * Un paese sfigurato. Viaggio attraverso gli scempi d'Italia, Milano, Rizzoli, 2003. ISBN 88-7423-154-7. * Guercino. Poesia e sentimento nella pittura del '600, a cura di e con Denis Mahon e Massimo Pulini, Novara, De Agostini, 2003. * Per un partito della bellezza, supplemento al bimestrale ARTE IN n. 90 (2004), EAE Edizioni d'Arte Europee, 2004. * Andrea Palladio. La luce della ragione. Esempi di vita in villa tra il XIV e XVIII secolo, con DVD, Milano, Rizzoli libri illustrati, 2004. ISBN 88-17-00454-5. * Dell'anima, Milano, Bompiani, 2004. ISBN 88-452-1125-8. * Natura e Maniera tra Tiziano e Caravaggio. Le ceneri violette di Giorgione, a cura di, Milano, Skira, 2004. ISBN 88-7624-120-5. * Gaspare Landi, a cura di, Milano, Skira, 2004. ISBN 88-7624-219-8. * San Giuseppe con il bambino di Giovan Battista Piazzetta, a cura di, Torino, Allemandi, 2004. ISBN 88-422-1291-1. * Un capolavoro di Rubens. L'adorazione dei pastori, a cura di, Milano, Skira, 2004. * Arte e realtà, in Antonio Nunziante, Opere, I, Giaveno, Metamediale, 2004. * Visioni sospese, in Catalogo generale delle opere di Antonio Nunziante, III, Milano, G. Mondadori, 2004. ISBN 88-374-1832-9. * Aroldo Bonzagni, a cura di, Milano, Mazzotta, 2005. ISBN 88-202-1766-X. * Caravaggio, Milano, Skira, 2005. ISBN 88-7624-606-1. * I giudizi di Sgarbi. 99 artisti dai cataloghi d'arte moderna e dintorni, Milano, Editoriale Giorgio Mondadori, 2005. ISBN 88-374-1826-4. * Il ritratto interiore: da Lotto a Pirandello, a cura di, Milano, Skira, 2005. ISBN 88-7624-326-7. * Monteforte. Paesaggi della memoria, testi di Rossana Bossaglia e Emanuela Mazzotti, Milano, G. Mondadori, 2005. ISBN 88-374-1822-1. * Ragione e passione. Contro l'indifferenza, Milano, Bompiani, 2005. ISBN 88-452-3497-5. * Vedere le parole. La scrittura d'arte da Vasari a Longhi, Milano, Tascabili Bompiani, 2005. ISBN 88-452-3402-9. * Le meraviglie della pittura tra Venezia e Ferrara. Dal Quattrocento al Settecento, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2005. ISBN 88-366-0612-1. * Clausura a Milano (e non solo). Da suor Letizia a Salemi (e ritorno), con Marta Bravi, Milano, Bompiani, 2008. ISBN 978-88-452-6178-7. * L'Italia delle meraviglie. Una cartografia del cuore, Milano, Bompiani, 2008. ISBN 978-88-452-6381-1. * Donne e dee nei musei italiani, Milano, Banca Network Investimenti, 2009. * Klaus Karl Mehrkens: opere 1983-2008, a cura di, Siena, Protagon, 2009. ISBN 978-88-8024-262-8. * Viaggio sentimentale nell'Italia dei desideri, Collana Saggi, Milano, Bompiani, 2010, ISBN 978-88-452-6591-4. * La visione interiore di Piero Landoni, a cura di, Varese, Agema Corporation Editore, 2010 * Lo stato dell'arte: Regioni d'Italia. (Padiglione Italia, LIV Esposizione internazionale d'arte della Biennale di Venezia, iniziativa speciale per il 150º anniversario dell'unità d'Italia, a cura di, Milano, Skira, 2011. ISBN 978-88-572-1159-6. * Lo stato dell'arte: accademie di belle arti. [Padiglione Italia, LIV Esposizione internazionale d'arte della Biennale di Venezia, iniziativa speciale per il 150º anniversario dell'unità d'Italia), a cura di, Milano, Skira, 2011. ISBN 978-88-572-1160-2. * Lo stato dell'arte: istituti italiani di cultura nel mondo. (Padiglione Italia, LIV Esposizione nazionale d'arte della Biennale di Venezia, iniziativa speciale per il 150º anniversario dell'unità d'Italia), a cura di, Milano, Skira, 2011. ISBN 978-88-572-1179-4. * Le meraviglie di Roma. Dal Rinascimento ai giorni nostri, Collana Dizionari dei monumenti italiani, Milano, Bompiani, 2011, ISBN 978-88-452-6716-1. * Roma. Dal Rinascimento ai giorni nostri. Dizionario dei monumenti e dei loro autori. Fotografie di Andrea Jemolo, edizione aggiornata, Milano, La nave di Teseo, 2022, ISBN 978-88-346-0598-1. * Piene di grazia. I volti della donna nell'arte, Collana Saggi, Milano, Bompiani, 2011, ISBN 978-88-452-6819-9. * L'ombra del divino nell'arte contemporanea, Siena, Cantagalli, 2011. ISBN 978-88-8272-755-0. * L'arte è contemporanea, ovvero L'arte di vedere l'arte (con un dialogo con Gillo Dorfles), Collana PasSaggi, Milano, Bompiani, 2012, ISBN 978-88-452-7042-0. * Nel nome del Figlio. Natività, fughe e passioni nell'arte, Milano, Bompiani, 2012. ISBN 978-88-452-7146-5. * Mattia Preti, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2013. ISBN 978-88-498-3578-6. * Il punto di vista del cavallo. Caravaggio, Collana PasSaggi, Milano, Bompiani, 2014, ISBN 978-88-452-7332-2. - Collana I fari, Milano, La nave di Teseo, 2021, ISBN 978-88-346-0450-2. * Michele Ainis-Vittorio Sgarbi, La Costituzione e la Bellezza, Collana i Fari n.2, Milano, La Nave di Teseo, 2016, ISBN 978-88-9344-028-8. * V. Sgarbi-Giulio Tremonti, Rinascimento: con la cultura (non) si mangia, Collana Le boe, Milano, Baldini & Castoldi, 2017, ISBN 978-88-9388-057-2. * Diario della capra 2019/20, con 16 capre disegnate da Staino, Milano, Baldini + Castoldi, 2019, ISBN 978-88-938-8210-1. * Leonardo. Il genio dell'imperfezione, Collana I fari, Milano, La nave di Teseo, 2019, ISBN 978-88-346-0048-1. * Giulio Giorello-V. Sgarbi, Il bene e il male. Dio, Arte, Scienza, Milano, La nave di Teseo, 2020, ISBN 978-88-939-5028-2. * Ecce Caravaggio. Da Roberto Longhi a oggi, Collana I fari, Milano, La nave di Teseo, 2021, ISBN 978-88-346-0817-3. * Il Rinascimento in Valle Camonica, a cura di V. Sgarbi, Prefazione di Elisabetta Sgarbi, Milano, La nave di Teseo, 2021, ISBN 979-12-80043-24-5. * Raffaello. Un Dio mortale, Collana I fari, Milano, La nave di Teseo, 2021, ISBN 978-88-346-0366-6. * Canova e la bella amata, Milano, La nave di Teseo, 2022, ISBN 979-12-80043-38-2. * Roma. Dal Rinascimento ai giorni nostri, Milano, La nave di Teseo, 2022, ISBN 978-88-346-0598-1. * Scoperte e rivelazioni, Milano, La nave di Teseo, 2023, ISBN 978-88-346-1445-7. ### Il Tesoro d'Italia * La lunga avventura dell'arte. Il tesoro d'Italia. Volume I, Introduzione di Michele Ainis, Collana Saggistica, Milano, Bompiani, 2013, ISBN 978-88-452-7456-5. * Gli anni delle meraviglie. Da Piero Della Francesca a Pontormo. Il tesoro d'Italia. Volume II, Collana Saggistica, Milano, Bompiani, 2014, ISBN 978-88-452-7747-4. * Dal cielo alla terra. Da Michelangelo a Caravaggio. Il tesoro d'Italia. Volume III, Introduzione di Luca Doninelli, Collana Saggistica, Milano, Bompiani, 2015, ISBN 978-88-452-8011-5. * Dall'ombra alla luce. Da Caravaggio a Tiepolo. Il tesoro d'Italia. Volume IV, Introduzione di Paolo Di Paolo, Collana I fari, Milano, La nave di Teseo, 2016, ISBN 978-88-9344-064-6. * Dal mito alla favola bella. Da Canova a Boldini. Il tesoro d'Italia. Volume V, Prefazione di Arturo Carlo Quintavalle, Collana I fari, Milano, La nave di Teseo, 2017, ISBN 978-88-9344-292-3. * Il Novecento. Volume I. Dal Futurismo al Neorealismo. Il tesoro d'Italia. Volume VI, Tomo I, Introduzione di Franco Cordelli, Collana I fari, Milano, La nave di Teseo, 2018, ISBN 978-88-9344-647-1. * Il Novecento. Volume II. Da Lucio Fontana a Piero Guccioni. Il tesoro d'Italia. Volume VI, Tomo II, Prefazioni di Angelo Guglielmi e Italo Zannier, Collana I fari n.46, Milano, La nave di Teseo, 2019, ISBN 978-88-9344-822-2. ## Filmografia * Paparazzi (1998), regia di Neri Parenti (cameo); * Pecore in erba (2015), regia di Alberto Caviglia (cameo); * Il bacio azzurro (2015), regia di Pino Tordiglione (cameo).
102,688
https://it.wikipedia.org/wiki/Totocalcio
Totocalcio
# Totocalcio Il Totocalcio (acronimo di Totalizzatore calcistico) è un concorso a premi istituito nel 1946 e attualmente gestito dalla SISAL, il cui obiettivo è la previsione degli esiti di 13 partite di calcio (14 dal 2003). Per ogni singola partita inserita in schedina si deve marcare 1 se si pronostica la vittoria della squadra che gioca in casa, X se si prevede un pareggio, 2 se invece si prevede la vittoria della squadra ospite. Il montepremi è pari a circa un terzo del totale della somma giocata per il singolo concorso. Attualmente sono previste sei categorie di vincita: 1ª categoria (13 risultati esatti), 2ª categoria (11 risultati esatti), 3ª categoria (9 risultati esatti); 4ª categoria (7 risultati esatti); 5ª categoria (5 risultati esatti); 6ª categoria (3 risultati esatti). In mancanza di vincite di prima categoria (13 risultati esatti) il montepremi si accumula con quello del concorso successivo determinando così il jackpot del 13. Per ogni schedina, si può scegliere una sola modalità di gioco previste. La giocata minima è di una colonna (due colonne fino al 2021) e quella massima di 8 192. Il costo di una colonna è pari a 1 euro (0,50 euro fino al 2021). ## Descrizione La versione originaria del gioco — promossa dalla SISAL nel 1946 — prevedeva una schedina articolata su 12 risultati, cui ne venne aggiunto un tredicesimo a partire dal 21 gennaio 1951: tale format rimase in vigore per oltre cinquant'anni, conoscendo l'inserimento di una quattordicesima colonna (rinominata «Tredicissimo») il 17 agosto 2003.. Nel 1983 avvenne la meccanizzazione elettronica del gioco. In occasione del Gran Premio degli Stati Uniti d'America 1985, per la prima volta, una gara del campionato mondiale di Formula 1 entrava nel concorso pronostici del Totocalcio. Terminate le gare di calcio il concorso, ribattezzato Totosport, verteva su pronostici, oltre che della massima categoria dell'automobilismo, anche sul risultato di gare di ciclismo. In merito ai pronostici della Formula 1, la schedina riportava il nome di uno dei piloti di alcune scuderie (in questo concorso Riccardo Patrese per l'Alfa Romeo, Nelson Piquet per la Brabham, Michele Alboreto per la Ferrari, Elio De Angelis per la Lotus, Niki Lauda per la McLaren, Patrick Tambay per la Renault e Keke Rosberg per la Williams): lo scommettitore avrebbe inserito nella colonna 1, qualora pronosticasse che il pilota giungesse primo o secondo, X, qualora pronosticasse un piazzamento al terzo o quarto posto, oppure 2, in caso di piazzamento oltre il quarto posto, o nessuna classificazione. In caso di mancata partenza, o di ritiro, il segno non sarebbe stato valido per la definizione della colonna vincente. Le schedine giocate il 7 novembre 1993 in una ricevitoria di Crema fruttarono la vincita complessiva di 5 549 756 245 lire, essendo stati realizzati 3 «tredici» da 5 miliardi circa ciascuno; il 5 dicembre seguente si registrò invece il montepremi più alto di sempre, con 34 470 967 370 lire che superarono il precedente record di 34 199 207 682 stabilito il 24 novembre 1991. Le puntate al Totocalcio concorrono a finanziare le attività del CONI, che il 14 aprile 1997 premiò i 50 anni del concorso con la Stella d'oro al merito sportivo. A partire dal 1994, al Totocalcio si sono affiancati altri concorsi a pronostico legati al mondo del calcio, quali Totogol, Totosei e Totobingol (questi ultimi due giochi sono stati introdotti nell'estate del 1996 e poi aboliti nel 2003). Sia per l'abbondanza di concorsi legati al calcio che per la liberalizzazione delle scommesse sugli eventi sportivi, la popolarità del Totocalcio è andata scemando. L'introduzione di altri giochi a pronostici ormai più popolari e che distribuiscono montepremi più elevati, in particolare il Superenalotto, ha determinato un crollo del montepremi e del sostegno finanziario al CONI derivante da questo gioco. Per i motivi suddetti, a partire dalla stagione 2003-2004 la formula del Totocalcio venne decisamente ritoccata: le partite da pronosticare passarono da 13 a 14, fu introdotto il concorso parallelo "Il 9" e furono liberalizzate le scommesse sulle partite dei campionati esteri e delle coppe europee (prima di allora si pronosticava principalmente su Serie A, Serie B, Serie C e la Coppa Italia, senza contare le partite dei tornei principali riservati alle Nazionali di calcio). Di conseguenza vennero istituiti ulteriori concorsi al mercoledì e al sabato, oltre a quello tradizionale della domenica; inoltre, se in precedenza il concorso veniva in genere sospeso durante il periodo estivo (a parte occasioni del tutto eccezionali) per via dei campionati italiani fermi, adesso si svolge regolarmente tutto l'anno, visto che alcuni campionati nazionali esteri si disputano anche d'estate. Dall'11 ottobre 2004 le partite del Totocalcio furono abbinate al Totogol, quest'ultimo soppresso nel 2022. Fino al 21 dicembre 2021 erano previste tre categorie di vincita: 1ª categoria (14 risultati esatti), 2ª categoria (13 risultati esatti), 3ª categoria (12 risultati esatti); in più vi era una categoria supplementare (9 risultati esatti), riservata per il concorso parallelo “Il 9” (in cui si poteva facoltativamente scommettere anche sull'esito delle sole prime 9 partite riportate in schedina). In mancanza di vincite di prima categoria (14 risultati esatti) il montepremi si accumulava con quello del concorso successivo determinando così il jackpot del 14. ### Prima schedina La schedina del primo concorso SISAL, indetto il 5 maggio 1946, prevedeva (in ordine) 4 incontri del girone finale della Divisione Nazionale 1945-1946, 2 incontri del girone finale della Serie B-C Alta Italia 1945-1946 e i restanti 6 (più 2 di riserva) provenienti dalla Coppa Alta Italia. La giocata di una colonna costava 30 lire e il primo vincitore fu il romano Emilio Biasotti, che indovinando la combinazione esatta di quel concorso si aggiudicò 426 826 lire. | N. | SQUADRA 1 | SQUADRA 2 | ESITO | | - | - | - | - | | 1 | Inter | Juventus | 1 | | 2 | Torino | Milan | 1 | | 3 | Bari | Napoli | X | | 4 | Livorno | Roma | X | | 5 | Padova | Vigevano | X | | 6 | Cremonese | Alessandria | X | | 7 | Como | Genoa | X | | 8 | Sampierdarenese | Sestrese | X | | 9 | Legnano | Novara | 2 | | 10 | Bologna | Piacenza | 1 | | 11 | Cesena | Modena | 1 | | 12 | Venezia | Mantova | 1 | | PARTITE DI RISERVA |||| | 1 | Trento | Verona | | | 2 | Seregno | Biellese | | ### Nuova formula A partire dal gennaio 2022 il gioco ha subìto una riformulazione, seguito dall'abolizione di Totogol, Il 9 e Big Match. Con questa nuova formula, il punteggio massimo per vincere è di 13 partite giocate divise in due palinsesti: otto partite obbligatorie da giocare e da un minimo di sette a un massimo di dodici partite opzionali. Il giocatore, sulla schedina per poter vincere deve giocare su un pannello le gare obbligatorie più quelle opzionali a sua scelta, inoltre, oltre a "Il 13" esistono cinque categorie di vincita come segue: * "Il 13" (otto obbligatorie più cinque opzionali a scelta dello scommettitore) * 11 (sette obbligatorie più quattro opzionali a scelta dello scommettitore) * 9 (sei obbligatorie più tre opzionali a scelta dello scommettitore) * 7 (quattro obbligatorie più tre opzionali a scelta dello scommettitore) * 5 (tre obbligatorie più due opzionali a scelta dello scommettitore) * 3 (due obbligatorie più una opzionale a scelta dello scommettitore) Per ogni combinazione, è prevista una sola categoria di vincita e in caso di mancata vittoria del montepremi massimo, il meccanismo di accumulo è lo stesso del jackpot. Gli incassi saranno suddivisi in queste percentuali: montepremi (75%), punto vendita (8%), Sport e Salute (12%) e concessionario (5%). Per ogni schedina si possono giocare dei sistemi, solo con la Formula 11 e con la Formula “Il 13”, selezionando più di un pronostico per uno o più eventi e/o inserire più eventi opzionali e rispettando il limite di 8 192 colonne.
1,969,788
https://it.wikipedia.org/wiki/Gioco_di_societ%C3%A0
Gioco di società
# Gioco di società Un gioco di società è una tipologia di gioco che prevede un'interazione sociale tra più persone. Esiste un gran numero di giochi di società, che si differenziano per numero di persone coinvolte, ambiente di gioco e strumentazione necessaria. Nonostante l'era dei mass media, non si perde l'abitudine di avere nelle case i cosiddetti giochi di società che coinvolgono tutti, adulti e bambini favorendo da un punto di vista sociale l'interazione. Si gioca in squadre formate almeno da due componenti, decidendo di effettuare una sfida che vedrà un solo vincitore. I giochi di società possono sviluppare nell'uomo capacità cognitive come la memoria, l'ingegno e l'astuzia, riducono l'impulsività e lo stress permettendo di avere una riflessione sulle proprie azioni, rafforzano i legami sociali e promuovono l'empatia. I giochi di società sono molto importanti per lo sviluppo della personalità e del senso civico nei bambini, essere consapevoli del fatto che ci siano delle regole da rispettare per raggiungere il traguardo [[collaborazione coordinata e collaborando e cooperando con gli altri componenti della squadra.
2,075
https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra
Guerra
# Guerra La guerra è un fenomeno sociale che ha il suo tratto distintivo nella violenza armata posta in essere fra gruppi organizzati. Nel suo significato tradizionale, la guerra è un conflitto tra Stati sovrani o coalizioni per la risoluzione, di regola in ultima istanza, di una controversia internazionale più o meno direttamente motivata da veri o presunti, ma in ogni caso parziali, conflitti di interessi ideologici ed economici. Il termine deriverebbe dalla parola werran dell'alto tedesco antico che significa mischia. Nel diritto internazionale, il termine è stato sostituito, subito dopo la seconda guerra mondiale, dall'espressione "conflitto armato", applicabile a scontri di qualsiasi dimensione e tipo. La guerra in quanto fenomeno sociale ha enormi riflessi sulla cultura, sulla religione, sull'arte, sul costume, sull'economia, sui miti, sull'immaginario collettivo, che spesso la cambiano nella sua essenza, esaltandola o condannandola. Le testimonianze archeologiche indicano che la guerra fa parte della vita umana da tempo immemorabile: secondo le teorie passate, si presumeva che i primi popoli nomadi (cacciatori-raccoglitori) fossero più pacifici rispetto ai loro omologhi sedentari (coltivatori) degli anni successivi, ma i ritrovamenti dei luoghi di sepoltura di massa in tutto il mondo hanno portato gli studiosi a rivedere questa teoria. Una sepoltura di massa a Jebel Sahaba (nota come Cimitero 117), nel Sudan settentrionale, per esempio, contiene i resti di 61 tra adulti e bambini; circa il 45% dei quali sono deceduti per morte violenta e mostrano gravi ferite o delle punte di freccia incastrate tra le ossa. Questo sito risale all'11740 a.C. circa. ## Storia Dalla nascita dello Stato, circa 5.000 anni fa, l'attività militare ha interessato gran parte del globo. L'avvento della polvere da sparo e l'accelerazione dei progressi tecnologici hanno portato alla guerra moderna. Fino alla seconda guerra mondiale, era prassi di diritto internazionale ampiamente osservata il far precedere le ostilità da una dichiarazione di guerra. Le alleanze militari fra Stati obbligavano i firmatari a entrare nel conflitto se un altro Stato violava la neutralità e l'integrità territoriale, invadendo i confini esterni di uno Stato partecipante con le proprie truppe, oppure ne manifestava la volontà con una dichiarazione di guerra: i patti di mutua assistenza militare propagavano rapidamente le dimensioni dei conflitti. Generalmente, il conflitto armato comincia a partire da un evento specifico, il cosiddetto casus belli: un'invasione militare, l'uccisione nemica di concittadini, come soldati, o beneficiari dell'immunità diplomatica, come ambasciatori, capi di Stato o reggenti. Anche incidenti diplomatici possono innescare crisi che si risolvono in un conflitto armato, a causa di inosservanze dei protocolli diplomatici, come non presentarsi a una convocazione o rifiutare di ricevere un ambasciatore, ingerenze politiche sulle nomine, dichiarazioni offensive senza scuse o smentite ufficiali degli organi di stampa ed eventuali dimissioni del dichiarante. Preso a sé, il casus belli può essere anche non molto grave, ma la sua importanza è amplificata dalle tensioni e dagli attriti già esistenti. La guerra spesso si manifesta insieme a un periodo di sospensione dello Stato di diritto nel quale il diritto e la giustizia militare si sostituiscono a tutte le altre fonti della giurisprudenza. Con l'avvento dell'ONU, il cui statuto condanna lo Stato aggressore e consente allo Stato aggredito di difendersi con immediatezza, la dichiarazione di guerra è praticamente scomparsa dallo scenario internazionale. Molte Costituzioni, fra le quali quella italiana, ammettono la guerra di sola difesa. Nessuno Stato è infatti disposto a dichiararsi aggressore con una tale procedura, mentre infiniti sono gli appigli per dichiararsi aggredito. In definitiva lo Statuto dell'ONU, che nelle intenzioni doveva servire a far scomparire la guerra, ha fatto invece scomparire soltanto la dichiarazione di guerra. Secondo quanto osservato da von Clausewitz, la guerra non è accesa dall'azione di chi offende, ma dalla reazione di chi si difende: se non ci fosse reazione, infatti, si verificherebbe un'occupazione e non un conflitto armato. Tale fu il caso, ad esempio, dell'Anschluss, ovvero l'invasione dell'Austria da parte della Germania nel 1938. Si ha pertanto l'inizio della guerra quando si verifica il primo combattimento fra forze contrapposte. La guerra non si conclude però semplicemente con la cessazione dei fatti d'arme; più formalmente è necessario che si verifichi uno dei seguenti eventi: * un armistizio, che riguardi cioè tutti i teatri e tutte le forze armate delle parti che lo stipulano; * la resa incondizionata di una parte; * la debellatio di una parte, cioè il completo annientamento delle sue forze armate, l'occupazione totale o annessione del suo territorio e la cessazione di ogni attività politica anche interna. Può capitare che un Paese che vuole entrare in conflitto compia azioni per provocare a guerra l'aggressore e poter reagire; non necessariamente si inizia un conflitto con un'occupazione militare di un territorio straniero. Dalla seconda metà del XX secolo a seguire, molte guerre sono state combattute senza essere dichiarate, con interventi militari giustificati come aiuti a governi "fratelli", come ad esempio la guerra del Vietnam, l'invasione sovietica dell'Afghanistan, o semplicemente con un'azione militare diretta come la guerra di Corea o l'invasione del Kuwait. A volte, a queste guerre hanno fatto seguito altre azioni ad esse collegate, come la prima guerra del Golfo nella quale una coalizione, in forza di un mandato dell'ONU, ha schierato sul campo un potente esercito appoggiato da forze navali ed aeree che hanno rimosso il contingente iracheno di occupazione dal Kuwait e distrutto gran parte dell'armamento terrestre ed aereo delle forze armate irachene, disarticolandone le unità operative ma non occupando permanentemente il territorio dell'Iraq. In età contemporanea, nei periodi di tensione e di crisi, si è soliti sviluppare un'attività politica e diplomatica di tutta la comunità internazionale per evitare il conflitto: in tali periodi, le forze armate giocano un ruolo rilevante nel dimostrare la credibilità e la determinazione dello Stato, con lo scopo deterrente di rendere evidente all'antagonista la sproporzione fra l'obiettivo da conseguire e il costo, sociale e materiale, di una soluzione militare. La guerra quindi può essere evitata quando ambedue i contendenti percepiscono questo sfavorevole rapporto. ## Descrizione ### Fasi temporali La guerra è preceduta da: * un periodo di tensione, che ha inizio quando le parti percepiscono l'incompatibilità dei rispettivi obiettivi; * un periodo di crisi, che ha inizio quando le parti non sono più disponibili a trattare tra di loro per rendere compatibili tali obiettivi. Le guerre sono combattute per: * il controllo di risorse naturali, in particolare risorse scarse (limitate o finite), fra cui: grano e acqua per il fabbisogno alimentare, fonti energetiche (gas, petrolio, carbone), materie prime per le industrie (ferro, acciaio, leghe), metalli preziosi (oro e argento) come valuta di riserva per l'emissione di moneta convertibile; * per risolvere dispute territoriali (i confini fra due Stati-nazione); * per risolvere dispute commerciali; * a causa di conflitti etnici, religiosi o culturali, per dispute di potere e per molti altri motivi. Si giunge alla guerra quando il contrasto di interessi economici, ideologici, strategici o di altra natura non riesce a trovare una soluzione negoziata attraverso la diplomazia, o quando almeno una delle parti percepisce l'inesistenza di altri mezzi per il conseguimento dei propri obiettivi. ### Classificazione Ci sono svariate classificazioni possibili della guerra. Una è: convenzionale/non convenzionale. Nella guerra convenzionale sono coinvolte forze armate ben identificate che combattono in modo relativamente aperto e palese, senza far ricorso ad armi di distruzione di massa. La guerra non convenzionale comprende tutto il resto: tattiche di incursione, guerriglia, insurrezione e terrorismo o, in alternativa a tutto ciò, può includere la guerra nucleare, batteriologica o chimica. Tutte queste categorie ricadono normalmente in due più ampie: conflitti ad alta intensità e a bassa intensità. I primi si manifestano tra due superpotenze o due grandi paesi che si scontrano per ragioni politiche. I conflitti a bassa intensità implicano la contro-insurrezione, gli atti di guerriglia e l'impiego di corpi specializzati nel contrastare i rivoluzionari. ### Il Peacekeeping Le operazioni di peacekeeping, missioni militari armate alle quali un mandato internazionale (ONU o Unione europea) ha conferito legittimità, se non possono essere considerate tecnicamente guerre, presentano per il personale impegnato tutti i rischi di quelle operazioni, con limitazioni ancora maggiori dal punto di vista delle regole operative. Nell'accezione datagli dalle Nazioni Unite, il peacekeeping è "un modo per aiutare paesi tormentati da conflitti a creare condizioni di pace sostenibile". Il personale civile e militare delle missioni ONU viene fornito dai paesi membri. Queste operazioni vengono compiute in territori sconvolti da guerre civili e le truppe impiegate dovrebbero fungere da forza di interposizione tra i contendenti e stabilizzazione del territorio, ma se necessario possono usare la forza necessaria a fermare azioni violente contro civili indifesi. Nondimeno la loro presenza non ha impedito episodi come il massacro di Srebrenica, avvenuto durante la guerra civile jugoslava sotto gli occhi di un battaglione di caschi blu olandesi. ## Tipi di conflitto I conflitti possono essere diversamente classificati in relazione al numero piuttosto vasto dei loro parametri. ### In base all'estensione territoriale * Conflitto mondiale: conflitto esteso a più teatri operativi collocati anche in continenti diversi, coordinati fra di loro anche se coinvolti in tempi non strettamente coincidenti; vi partecipano tutte le grandi potenze e le medie potenze regionali dei teatri interessati, e un numero elevato di potenze minori. Esempi nella storia: la prima e la seconda guerra mondiale, la guerra dei sette anni. * Conflitto regionale: conflitto che si svolge essenzialmente in un solo teatro operativo in una regione geofisica ben delimitata, con la partecipazione di almeno una media potenza regionale, più altre potenze minori della stessa regione; non esclude la partecipazione diretta di una grande potenza o la partecipazione indiretta di più grandi potenze. Esempi nella storia (limitatamente al XX e XXI secolo): le guerre balcaniche, i conflitti arabo-israeliani, la prima guerra del Golfo. * Conflitto locale: conflitto fra un limitatissimo numero di potenze, spesso solo due, e che coinvolge un limitato territorio appartenente a uno solo o al massimo ai due contendenti diretti; esclude la partecipazione diretta di grandi e medie potenze i cui territori non siano direttamente coinvolti. Esempi nella storia (limitatamente al XX e XXI secolo): la guerra italo-turca, la guerra d'Etiopia. ### In base al tipo dei soggetti che la combattono * Conflitto simmetrico: conflitto tra parti che dispongono tutte di un'organizzazione statuale completa e di forze armate organizzate secondo le leggi dello Stato. * Conflitto asimmetrico: conflitto tra due parti, una sola delle quali dispone di un'organizzazione statuale completa e di forze armate organizzate secondo le leggi dello Stato, mentre l'altra non è formata, o è in corso di formazione. Questa parte - definita partito insurrezionale - di solito non procede con i metodi classici della guerra ma pone in opera la guerriglia, nella quale il diritto internazionale umanitario è più difficile da controllare ma si applica ugualmente: quando esso è violato, ad esempio mediante atti di terrorismo che colpiscono le popolazioni civili, la reazione dello Stato che rivendica piena sovranità è spesso di negare una classificazione specifica per caratterizzare questi atti. Non si parla di conflitto asimmetrico se è un'organizzazione statale, si veda l'esempio della Spagna nel corso dell'invasione napoleonica, a combattere tramite il proprio esercito con tattiche di guerriglia. Lo scontro tra le formazioni di guerriglia sorte spontaneamente e l'esercito napoleonico, è invece considerabile un caso di guerra asimmetrica. ### In base ai mezzi impiegati * Conflitto non convenzionale: conflitto nel quale due o più parti dispongono di armi di distruzione di massa e sono disposte a impiegarle fin dall'inizio del conflitto. Non si sono mai avuti esempi di un tale tipo di conflitto, peraltro ipotizzato fin dagli anni cinquanta, quando sia gli Stati Uniti d'America sia l'Unione Sovietica disponevano di questi tipi di armamenti. * Conflitto convenzionale in potenziale ambiente nbc: conflitto nel quale due o più parti dispongono di armi di distruzione di massa e sono disposte a impiegarle solo se le circostanze dovessero renderlo indispensabile. Non si sono mai avuti esempi di un tale tipo di conflitto, peraltro ipotizzato fin dagli anni sessanta, quando l'equilibrio nucleare fra Stati Uniti d'America e Unione Sovietica sconsigliava ad ambedue l'impiego iniziale di tali tipi di armamenti per timore di una ritorsione. * Conflitto convenzionale: conflitto nel quale le parti non dispongono di armi di distruzione di massa, o nel quale gli eventuali detentori rinunciano a priori al loro impiego, eventualmente sotto il controllo di una potenza terza o di una organizzazione internazionale. ### In base alla soggettività internazionale dei contendenti * Conflitto internazionale: conflitto nel quale tutti i contendenti sono soggetti di diritto internazionale. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, nell'ambito del processo di decolonizzazione, sono stati considerati soggetti di diritto internazionale anche i fronti di liberazione nazionale, purché avessero l'effettivo controllo di territorio e popolazione, disponessero di forze armate organizzate e rispettassero il diritto internazionale bellico e umanitario. * Conflitto non internazionale: conflitto nel quale una o più parti non sono soggetti di diritto internazionale, per cui il conflitto è sottratto alle norme del diritto bellico in quanto considerato affare interno; in particolare, rientrano in questa categoria le guerre civili, nelle quali si ha lo scontro fra opposte fazioni nell'ambito di un solo paese o entità politica. ### Altre definizioni dei conflitti Nell'uso comune, specie in campo giornalistico o nei discorsi di natura politica, vengono fornite altre definizioni di un conflitto, ancorché giuridicamente e tecnicamente non corrette. Fra le più usuali: * Guerra totale: si vuole indicare un conflitto che coinvolge tutte le risorse del paese in guerra. Ciò è normale, in quanto le guerricciole per piccoli problemi di confine sono assai rare. * Guerra lampo (Blitzkrieg): nel senso di un conflitto organizzato per avere una durata limitatissima nel tempo, mediante l'uso di strategie e tattiche altamente redditizie e in presenza di un grande divario di mezzi disponibili, fra i due contendenti. In breve, significa distanze maggiori in tempi più brevi. Il termine è spesso usato in contrapposizione a guerra di posizione, o a di logoramento, essenzialmente statiche e di durata prolungata. La prima guerra mondiale è cominciata come guerra lampo, ma poi divenne di logoramento. * Guerra preventiva: guerra aperta da un soggetto in seguito alla percezione di una grave minaccia all'incolumità dei propri interessi; secondo alcuni rientra nel concetto di autodifesa prevista dallo statuto dell'ONU, mentre altri ritengono conflitti di questo tipo essere operazioni belliche offensive nel loro senso tradizionale. ## Diritto bellico Numerose convenzioni, che nel loro insieme costituiscono il diritto bellico, regolamentano il comportamento in guerra; esso risponde a due grandi e separate questioni, cioè qual è il modo giusto di intraprendere la guerra e quale è il modo giusto di condurla. ### Ius ad bellum Il Patto Briand-Kellogg per primo afferma nel 1928 il ripudio della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, principio poi recepito nelle costituzioni di varie democrazie occidentali nel dopoguerra; la successiva Carta delle Nazioni Unite del 1945 alla nozione di guerra sostituisce la più ampia nozione di ricorso alla forza, che comprende le cosiddette measures short of war (misure vicine alla guerra), non regolate dal Patto di Brian-Kellogg, e introduce un sistema di sanzioni per i Paesi che violano il trattato. La Dichiarazione sul diritto dei popoli alla pace del 1984 afferma, non più nella sola forma negativa di un divieto della guerra, un diritto dei popoli alla pace, e l'impegno per il disarmo nucleare. Inoltre, lo statuto delle Nazioni Unite consente la legittima difesa di un paese (sia direttamente del paese aggredito, sia di altri Stati che intervengono collettivamente a suo sostegno). Ciò per evitare una propagazione incontrollata del conflitto: fuori dei requisiti della legittima difesa (proporzionale e immediata, ex articolo 51 dello Statuto delle Nazioni Unite) occorre che ci sia un'autorizzazione del Consiglio di Sicurezza all'uso della forza, come è successo nella Guerra del Golfo del 1991. La regola sarebbe che il Consiglio di Sicurezza decide di prendere azioni "ai sensi del capo VII" mediante l'uso diretto di contingenti militari messi a disposizione dagli Stati membri e posti sotto il comando del Comitato di Stato Maggiore ONU: ma gli articoli 42 e 43 dello Statuto ONU non sono mai stati attuati e la formulazione delle decisioni del Consiglio di sicurezza è, oramai, nella forma di autorizzazione agli Stati di "prendere ogni misura necessaria" in difesa della pace e della sicurezza internazionale. Interpretazioni estensive del diritto umanitario hanno portato a considerare legittima l'ingerenza umanitaria, ovvero l'intervento dall'esterno in fatti interni di uno Stato quando questi fatti costituiscano violazione evidente dei diritti dell'uomo. L'ingerenza umanitaria ha giustificato nel passato interventi militari consacrati da una risoluzione ONU per costringere i governi a rispettare quei diritti fondamentali. Analoga ingerenza potrebbe essere autorizzata per proteggere beni culturali ritenuti patrimonio dell'umanità. Le costituzioni di molti Stati ammettono la guerra di sola difesa, vietando alle forze militari del paese di attaccare civili, militari e infrastrutture sul suolo di un altro paese o comunque appartenenti a un altro Stato sovrano. La Costituzione italiana, con l'articolo 11, è una delle più esplicite: «L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.». ### Ius in bello Il diritto bellico è affiancato dal diritto umanitario, volto alla protezione delle vittime di guerra. Le più importanti convenzioni in materia erano, prima della Carta dell'ONU, quelle dell'Aia del 1899 e del 1907. Le più importanti e attuali convenzioni di diritto umanitario sono le convenzioni di Ginevra del 1949 e i suoi protocolli aggiuntivi, due del 1977 e uno del 2005. In Italia, è stata posta una questione di legittimità alla Corte Costituzionale in merito all'esistenza di una distinzione fra codici militari in tempo di pace e di guerra, e, successivamente, in merito all'esistenza stessa di un diritto militare, che possa agire in deroga alle regole che disciplinano il rapporto fra privati cittadini. La Consulta ha ribadito il principio per cui le azioni dei militari non sono soggette alle stesse regole dei privati cittadini né essere valutate dai tribunali civili. ## Aspetti antropologici L'istinto di sopravvivenza, la preservazione del proprio territorio vitale, la difesa dei propri mezzi di sussistenza, sono alcuni esempi di come una comunità possa esser spinta a prendere le armi contro una comunità nemica che mette a rischio spazi, diritti, valori o beni dati per acquisiti e irrinunciabili. A queste motivazioni di tipo egoistico o utilitaristico si affiancano (e talvolta si coniugano) motivazioni di carattere psicologico o umorale come l'odio, il disprezzo, la vendetta, la paura. ### Guerre di religione Un altro fattore molto forte di innesco per le guerre sono i motivi religiosi, nei quali un preteso diritto derivante da credenze religiose, o interpretazioni personali di scritti o tradizioni precedenti, diventa per un popolo o gruppo religioso causa per lanciare una guerra di aggressione verso quello che viene individuato come bersaglio della propria insoddisfazione. Una guerra di questo tipo viene denominata guerra santa, e gli esempi storici più noti sono le crociate per il mondo occidentale e il jihād (che però in arabo ha un significato non necessariamente legato ad operazioni violente) per i musulmani. Entrambe le tipologie di guerra hanno però provocato nei tempi gravi spargimenti di sangue tra i civili. Anche di recente sia in nome del jihād, sia per sostenere la guerra al terrorismo da parte di personale civile e militare delle forze armate statunitensi o di paesi alleati si sono avuti anche comportamenti non conformi alle leggi di guerra, con torture ed uccisioni sanguinose ed ingiustificate. ### Guerre a sfondo razziale Ancora un'altra motivazione è la matrice razzista, nella quale un popolo o una nazione aggrediscono un'altra ritenuta inferiore secondo i propri criteri. L'esempio più eclatante rimane la politica espansionistica della Germania nazista in Europa orientale durante la seconda guerra mondiale, ma analoghi esempi sono i conflitti africani come il genocidio del Ruanda. ## Aspetti etici Dal punto di vista etico, la guerra pone almeno tre tipi di problemi con relativi sotto problemi. Il primo riguarda la responsabilità dell'istituzione pubblica e dei suoi rappresentanti nell'indurre dietro compenso o costringere come dovere patrio dei soggetti a prendere le armi e farne uso contro qualcuno. Il secondo riguarda la legittimità o meno dei comportamenti del soggetto che usa le armi sotto coercizione a farlo e in base a ordini ineludibili. Il terzo riguarda la legittimità dell'azione di belligeranza come autodifesa di una comunità rispetto a danni non necessariamente di tipo violento, ma, per esempio, economico o morale. ## Aspetti economici Dal punto di vista economico si osserva come la guerra evolva nel tempo mantenendo una coerenza logica. ### Prima ondata * Durante il sistema agrario il soldato combatte spesso nell'arco di un limitato periodo stagionale. * Le razioni alimentari sono personali in partenza e poi di volta in volta depredate localmente. * Al termine del conflitto l'estrema sanzione agli occupati dopo l'eliminazione dei soldati è la distruzione delle coltivazioni. ### Seconda ondata * Con l'economia industriale il servizio militare diventa di massa per legge con la leva obbligatoria (in Francia dopo il 1792, in Giappone nel 1868 e negli Usa durante la guerra civile). * I nuovi comandanti sono addestrati nelle accademie militari. * Non si distingue più alcuna differenza tra un obiettivo civile e un obiettivo militare. ### Terza ondata * Il progresso tecnologico del settore civile sorpassa quello militare. * La fuga di cervelli diventa un parametro per misurare la ricchezza di particolari macro-aree capaci di attrarne come la Silicon Valley. * Per ragioni di efficacia le decisioni dell'intelligence sono sempre più vincolate da informazioni aperte a favore della maggior partecipazione possibile. Col termine "guerre delegate" (o guerre per procura) si intende un nuovo tipo di conflitto in cui non avviene un grande dispiegamento di uomini e mezzi sul campo di battaglia, non c'è una leva militare obbligatoria ed è pure molto limitato anche l'invio di militari professionisti: il Paese invia armi e istruttori alle truppe alleate del luogo (regolari o separatiste), ed alcuni contractors, militari ed ex-militari volontari per azioni mirate. Questo tipo di conflitto è ugualmente redditizio per la lobby delle armi, mentre ha costi pubblici inferiori e meno morti al fronte (la morte dei contractors in genere non fa nemmeno notizia), e per questo è ben vista dai politici rispetto alle possibili critiche della stampa e degli elettori. ### Economia di guerra Nell'economia di guerra, lo Stato nazionale emette una crescente quantità di moneta. Una simile emissione causa svalutazione e iperinflazione che impoveriscono la popolazione e possono arrivare perfino ad azzerare il potere d'acquisto della moneta. È frequente che i beni essenziali vengano razionati e che il loro ottenimento venga dunque limitato a prescindere dall'uso della moneta. In controcorrente, è la teoria economica di John Maynard Keynes. Il deficit spending, la spesa pubblica finanziata con debiti, sarebbe utile anche in tempo di guerra, per generare piena occupazione e una crescita più che proporzionale del PIL/pro capite in una nazione con l'economia a terra. Il conflitto crea posti di lavoro che riportano la disoccupazione ai livelli normali pre-crisi, una ricchezza distribuita tra tutti cittadini, e il debito si ripaga da sé poiché genera una ricchezza nazionale più alta del debito iniziale. L'esito disastroso dei debiti di guerra al termine dei conflitti mondiali smentì questa tesi. A ciò si aggiunge il fatto che il settore militare e della difesa è un settore dell'economia fra quelli più capital intensive e non labour intensive, vale a dire in cui all'investimento pubblico o privato sono richieste enormi quantità di denaro per generare un minimo numero di posti di lavoro, tutt'altro che utile a riassorbire la disoccupazione. In vista dei conflitti, gli Stati accumulano riserve anche sotto forma di oro, investimento in sé poco conveniente perché non genera interessi, diversamente dagli strumenti finanziari o da un investimento produttivo. Tuttavia, l'oro conserva il suo valore nel tempo, mentre le valute si possono deprezzare e gli strumenti finanziari sono soggetti a rischio. La disponibilità di oro rappresenta quindi la garanzia che in cambio si potranno ottenere anche in futuro le risorse necessarie per i bisogni della guerra. L'uso dell'oro si diffonde in conformità alla Legge di Gresham: «la moneta cattiva scaccia quella buona». A causa della continua emissione di debito pubblico per finanziare la spesa militare, avviene l'iperinflazione e la svalutazione della moneta ufficiale a corso forzoso che, nonostante lo imponga la legge (a pena di multe e carcere per chi la rifiuta), viene sempre meno accettata per i pagamenti, in favore di mezzi di pagamento che non possono subire svalutazione perché hanno un valore intrinseco prossimo o uguale al loro valore nominale (come i metalli preziosi). In tempo di guerra e anche in vista di un probabile rischio di guerra, gli investimenti in tutte le attività produttive civili (nei territori che rischiano di esserne coinvolti) crollano bruscamente, a causa sia della probabile incapacità per impoverimento della domanda di assorbire le nuove merci civili, sia a causa delle probabili difficoltà, impossibilità di eseguire la produzione, per la probabile indisponibilità o distruzione degli impianti e/o di uno o più degli altri fattori produttivi necessari. In una certa misura l'economia di guerra (che include produzione e commercio di armi, un piccolo valore rispetto all'economia produttiva civile totale) sottrae risorse e soprattutto sottrae distruttivamente quasi ogni possibilità di espansione o ricostruzione ai settori dell'economia civile (la quasi totalità del valore). In tempo di guerra, la spesa militare è una voce rilevante e spesso predominante della spesa pubblica. Per sostenerla, gli Stati ricorrono spesso all'indebitamento. Il debito contratto verso soggetti esterni allo Stato è in genere denominato in valuta estera o in oro. Mentre il debito contratto in moneta nazionale ne segue le sorti (come il debito italiano nella seconda guerra mondiale, che in termini reali si ridusse a ben poco dopo la fine del conflitto) il debito denominato in altre valute o in oro continua invariabilmente a pesare sull'economia del Paese. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l'Italia adottò un sistema in cui l'industria militare, che era a controllo pubblico, reinvestiva gli utili comprando titoli di debito pubblico italiano (che, come la moneta fortemente svalutata, non avevano molti acquirenti): in questo modo, si creava un circuito economico chiuso in cui lo Stato emetteva moneta a debito contro titoli per finanziare l'industria militare e questa sua volta ripagava/riacquistava i titoli in scadenza, consentendo una nuova emissione e produzione propria. Lo Stato che esce vincitore da una guerra pretende non di rado dallo Stato sconfitto il pagamento di indennità dette riparazioni di guerra, che coprono in tutto o in parte le spese sostenute e a volte permettono anche un guadagno monetario. L'origine delle riparazioni di guerra risale all'antichità e si hanno tracce documentate di questa usanza già nel 440-439 a.C., quando la città di Samo sconfitta da Atene dovette pagare a questa le spese dell'assedio da essa stessa sostenuto e perso. Nell'era moderna fu Napoleone Bonaparte a collegare inscindibilmente il pagamento dei danni di guerra al trattato di pace che la concludeva, pretendendo dai vari stati sconfitti, come Austria, Prussia, Spagna ed altri, il pagamento in natura e valuta dei danni, stimati dal vincitore; la pratica venne poi ripetuta a ruoli invertiti dopo la sconfitta dell'Impero Francese, e ancora dai prussiani verso la Francia che aveva perso la guerra del 1870; allo stesso modo gli Alleati, su espressa richiesta del presidente statunitense Woodrow Wilson, pretesero dai tedeschi un risarcimento dopo la fine della prima guerra mondiale, ma la sua entità venne calcolata tale da essere considerata altamente punitiva dai britannici, che esitarono prima di appoggiare le pretese francesi. Le conseguenze di queste riparazioni sull'economia tedesca, sommate a quelle indotte dalla grande depressione del 1929, furono tali da venire additate da molti come una delle cause che spinsero i tedeschi ad appoggiare l'avvento del nazismo e lo scoppio della seconda guerra mondiale. Le forti oscillazioni borsistiche causate dalle vicende delle guerre, oltre che delle tensioni internazionali, sono fonte di ingenti guadagni immediati da parte dei pochi soggetti in grado di determinare (o di conoscere in anticipo) tali vicende ## Analisi statistica L'analisi statistica della guerra è stata cominciata da Lewis Fry Richardson dopo la prima guerra mondiale. Più recentemente, banche dati sulle guerre sono state costruite dai Correlates of War Project e da Peter Brecke, che ha censito e strutturato ricerche già esistenti. ## Letteratura Nel tempo, scrittori di ogni cultura e posizione politica hanno trattato il tema della guerra nelle loro opere. Tra i più celebri di certo possiamo citare L'arte della guerra, uno dei più importanti trattati di strategia militare di tutti i tempi del cinese Sun Tzu. Si tratta probabilmente del più antico testo di arte militare esistente (VI secolo a.C. circa), articolato in tredici capitoli, ognuno dedicato ad un aspetto della guerra. Questo testo ebbe una grande influenza anche nella strategia militare europea. È un compendio i cui consigli si possono applicare, al pari di altre opere della cultura sino-giapponese, a molti aspetti della vita, oltre che alla strategia militare, ad esempio all'economia e alla conduzione degli affari. «Un risultato superiore consiste nel conquistare intero e intatto il paese nemico. Distruggerlo costituisce un risultato inferiore» Grandi condottieri come Napoleone Bonaparte hanno scritto memorie, nello specifico Aforismi politici, pensieri morali e massime sulla guerra, ma nella storia occidentale abbiamo trattati militari molto più antichi come quelli di Gaio Giulio Cesare, dal De bello gallico scritto fra il 58 e il 50 a.C. e diviso in otto libri al De bello civili. Molti altri libri sono stati scritti nei secoli successivi, da figure come il tedesco Carl von Clausewitz, il cui trattato Della guerra (Vom Kriege), pubblicato per la prima volta nel 1832, non venne mai completato, a causa della morte precoce dell'autore. Oltre alla famosa citazione che correla guerra e politica, si può riportare anche: «La guerra è un atto di violenza il cui obiettivo è costringere l'avversario a eseguire la nostra volontà.» Carl von Clausewitz, nel suo libro Della guerra, compie un'analisi del fenomeno: «La guerra è la continuazione della politica con altri mezzi» e «La guerra è un atto di forza che ha lo scopo di costringere l'avversario a sottomettersi alla nostra volontà.»
1,860,321
https://it.wikipedia.org/wiki/Carl_Cox
Carl Cox
# Carl Cox Carl Cox (Carshalton, 29 luglio 1962) è un disc jockey, produttore discografico e remixer di musica house e techno britannico, eletto dalla rivista DJ Magazine miglior DJ mondiale per 2 anni consecutivi. ## Carriera Carl Cox ha iniziato la sua vita musicale come dj di musica house a metà degli anni '80 e hardcore ed acid house ad inizio degli anni ‘90, usando anche come soprannome "Three Deck Wizard". Ha suonato nei club The Eclipse, Edge, Shelly's, Sterns Nightclub, Heaven, Angels e The Haçienda, così come per i rave Fantazia, Dreamscape e Amnesia. Ora possiede due etichette discografiche Intec Records e 23rd Century Records. Carl Cox è nato tra la musica, infatti fin da piccolo i suoi genitori lo hanno abituato ad ascoltare i generi più diversi ed hanno assecondato le inclinazioni del figlio. La musica è rimasta la sua unica passione. Entra nella scena musicale nel 1986, quando si trasferisce a Brighton e scopre quello che definirà "the pure thrill of acid house". Summer Of Love è considerato il suo primo successo. Nel 1988 comincia a suonare a tre piatti al Sunrise rave, e nasce il nomignolo "il Mago dei tre piatti". Inizia poi a esibirsi agli eventi più prestigiosi: ha suonato all'inaugurazione del leggendario Shoom di Danny Rampling, ha collaborato con Paul Oakenfold, è stato resident allo ZAP Club di Brighton. Nel 1991 con la Perfecto pubblica la sua prima hit I Want You, che entra direttamente al 23º posto dei Top of the Pops chart inglese. Il follow up, Does It Feel Good To You è un successo, anche se è visto come progetto dance-pop. Le preferenze di Carl Cox però si avvicinano di più alla house e alla techno e per questo motivo non sceglie la carriera da popstar ma preferisce un ritorno alle origini. L'album FACT 1995 è techno ed ha venduto circa 250 000 copie. Fu eletto al primo posto nella Top 100 Dj Mag della rivista DJ Magazine nel 1996 (votato dallo staff della rivista) e nel 1997 (votato dai fan). Negli ultimi cinque anni si è anche dedicato all'agenzia Ultimate Music Management, che organizza club e tour, si occupa anche talent-scouting (Josh Abraham's, Trevor Rockcliffe, Earl Gray, DJ Dan). Carl Cox ha suonato in club di tutto il mondo: dal Sudafrica ad Israele, dalla Tasmania all'Asia. Ha recitato nel film dedicato ai club inglesi Human Traffic ed è il fondatore di due etichette discografiche: la Ultimatum Breaks e la Intec, produttrici di musica techno ed house. ## Discografia ### Album in studio * 1996 – At The End Of The Cliche Edel UK Records/Worldwide Ultimatum Records * 1999 – Phuture 2000 Edel UK Records/Worldwide Ultimatum Records * 2005 – Second Sign Play It Again Sam * 2011 – All Roads Lead To The Dancefloor Intec Digital ### EP * 2019 – Dark Alleys Circus Recordings ### Singoli * 1991: I Want You (Forever) Perfecto Records * 1995: Two Paintings And A Drum Worldwide Ultimatum Records * 1996: Sensual Sophis-ti-cat Worldwide Ultimatum Records * 1996: Tribal Jedi Worldwide Ultimatum Records * 1998: Phuture 2000 Ebel Records * 1999: Dr. Funk Ebel Records * 1999: The Latin Theme Worldwide Ultimatum Records * 2002: Club Traxx Vol.1 Trust The DJ * 2003: Club Traxx Vol.2 Trust The DJ * 2003: Dirty Bass 23rd Century Records * 2003: Space Calling 23rd Century Records * 2004: Give Me Your Love (Carl Cox Featuring Hannah Robinson), 23rd Century Records/Play It Again Sam * 2006: That's The Bass (Carl Cox & Norman Cook), 23rd Century Records/Play It Again Sam * 2007: Got What You Paid 4! (feat. Saffron) * 2015: The Nite Life * 2016: Your Light Shines On Intec Digital ### Compilation * 1994: Nonstopmix 1994, Liquid Rec. * 1994: Fantazia III - Made in Heaven Remix, Fantazia * 1994: Fantazia The DJ Collection Carl Cox, Fantazia * 1995: F.A.C.T., React * 1997: F.A.C.T. 2, Worldwide Ultimatum Records * 1998: DJF 250, Sony Music Entertainment * 1998: Non Stop 98/01, FFRR Records * 1998: The Sound Of Ultimate B.A.S.E., Worldwide Ultimatum Records * 1999: Non Stop 2000, FFRR Records * 1999: F.A.C.T. Australia, X-Over Recordings * 2000: Mixed Live Crobar Nightclub, Chicago, Moonshine Music * 2002: Global, Play It Again Sam * 2002: Mixed Live 2nd Session Area 2, Detroit, Moonshine Music * 2003: F.A.C.T. Australia II, Warner Music Group * 2003: U60311 Compilation Techno Division Vol. 3, V2 Records * 2004: Back to Mine, DMC Publishing * 2004: Pure Intec, Intec Records * 2006: Intec 50 EP, Intec Records * 2007: Global, Play It Again Sam * 2010: Black Rock Desert, Global Underground 38 ### Remix * 1991 Art of Noise - "Shades Of Paranoimia (Carl Cox Remix)", China Records * 1992 Eternal - "Eternal (Carl Cox Remix)", Underground Level Recordings * 1992 Robert Owens - "Gotta Work (Carl's Renaissance Remix)", Freetown Inc. * 1992 Patti Day - "Hot Stuff (Carl Cox Remix)", Starway Records * 1992 DJ Phantasy - "Jepron (Carl Cox Remix)", Liquid Wax Recordings * 1992 Sunscreem - "Perfect Motion (Carl Cox's Rhythm's A Drug Remix)", Sony BMG Music Entertainment * 1993 Visa - "Let Me See Ya Move (Carl Cox's Militant March Remix)", MMR Productions * 1993 Smooth But Hazzardous - "Made You Dance (Carl Cox Remix)", Sound Entity Records * 1994 Laurent Garnier - "Astral Dreams (Carl Cox's MMR Remix)", F-Communications * 1994 Trevor Rockcliffe Presents Glow - "Break The Law (Carl Cox's Reconstructed Remix)", MMR Productions * 1994 Quench - "Hope (Carl Cox Remix)", Infectious Records * 1994 FKW - "Jingo (Carl Cox Remix)", PWL * 1994 O.T.T. - "Raw (Carl Cox Remix)", Industrial Strength Records * 1994 Aurora Borealis - "Raz (Carl's MMR Remix)", F-Communications * 1994 English Muffin - "The Blood Of An English Muffin (Carl Cox Remix)", MMR Productions * 1994 Lunatic Asylum - "The Meltdown (Carl Cox & John Selway's Circular Cycle Remix)", MMR Productions * 1995 Jam & Spoon - "Angel (Ladadi O-Heyo) (Carl Cox Remix)", Epic Records * 1995 The Stone Roses - "Begging You (Cox's Ultimatum Remix)", Geffen Records * 1995 Yello - "L'Hotel (Carl Cox's Hands On Yello Remix)", Urban * 1995 Dr. Fernando "Stomach Substance (Carl Cox Remix)", MMR Productions * 1995 Infrequent Oscillation - "Burning Phibes (Carl Cox Remix)", MMR Productions * 1995 Technohead - "Get Stoned (Carl Cox Remix)", Mokum Records * 1995 AWeX - "It's Our Future (Carl Cox's Ultimate Remix)", Plastic City UK * 1995 Slab - "Rampant Prankster (Carl Cox's Jumper Remix)", Hydrogen Dukebox * 1995 Steve Mason & Tony Crooks - "Shallow Grave (Carl Cox's After Hours Remix)", Rain Forest Records * 1995 Josh Abrahams - "March Time (Carl Cox Remix)", MMR Productions * 1996 System 7 - "Hangar 84 (Cox's W.W. Ultimatum Remix)", Butterfly Records * 1996 Electroliners - "Loose Caboose (Carl Cox Remix)", XL Recordings * 1996 Barefoot Boys - "Need No Man (Cox's Harder Remix), Stealth Records * 1996 The Advent - "Mad Dog (Carl Cox Remix)", Internal * 1996 JX - "There's Nothing I Won't Do (Carl Cox's Full House Remix)", FFRR Records * 1996 Consolidated - "This Is Fascism (Carl Cox's Burning Gold Remix)", MC Projects * 1996 Vernon - "Vernon's Wonderland (Carl Cox's Full Remix)", Eye Q * 1996 Poltergeist - "Vicious Circles (Carl Cox's MMR Remix)", Manifesto * 1997 DJ SS - "DJs Anthem (Carl Cox Remix)", Formation Records * 1997 Tenth Chapter - "Prologue (Carl Cox & Paul van Dyk Remix)", Jackpot * 1999 Needle Damage - "That Zipper Track (Carl Cox Remix)", Worldwide Ultimatum Records * 1999 Grooverider - "Where's Jack The Ripper (Carl Cox's Techno Radio Edit)", Higher Ground Records * 2000 Tony Moran Featuring Cindy Mizelle - "Shine On (Carl Cox's Sweat Dub)", Contagious Records * 2001 Slam - "Positive Education (Carl Cox's Intec Remix)", VC Recordings * 2001 Trevor Rockcliffe & Blake Baxter - "Visions Of You (Carl Cox Remix)", Intec Records * 2001 Ramirez - "Volcan De Passion (Carl Cox Remix)", Terapia * 2002 Cormano - "Mangamana vs. Revenge (Carl Cox's Turntable Remix)" 4 Play Records, Inc. * 2003 Tomaz vs Filterheadz - "Sunshine (Carl Cox Remix)", Intec Records * 2003 Bad Cabbage - "You're Rude (Get Fucked) (Carl Cox's Not So Rude Remix)", Mutant Disc * 2004 Eric Powell - "Don't Deny It (Carl Cox Remix)", 23rd Century Records * 2004 Johan Cyber - "Natural Funk (Carl Cox Remix)", 23rd Century Records * 2004 Cohen vs Deluxe - "Just Kick! (Carl Cox Remix)", Intec Records * 2007 Sander van Doorn - "Riff (Carl Cox's Global Remix)", Doorn Records * 2008 Alex Dias - Materia (Carl Cox Remix) * 2010 Joey Beltram - "Slice 2010 (Carl Cox Rerub)", Bush Records * 2020 Deadmau5, The Neptunes - Pomegranate (Carl Cox Remix), Mau5trap * 2020: Kenneth Bager - Farmacia (Homage To Frankfurt) (Carl Cox Remix)
7,042,685
https://it.wikipedia.org/wiki/%C3%81ngela_Peralta
Ángela Peralta
# Ángela Peralta Ángela Peralta, (battezzata María de los Ángeles Manuela Tranquilina Cirila Efrena Peralta Castera) (Città del Messico, 6 luglio 1845 – Mazatlán, 30 agosto 1883), è stata un soprano, compositrice, pianista e arpista messicana di fama internazionale e figura di spicco nella vita operistica del Messico del XIX secolo. Chiamata l'"usignolo messicano" in Europa, aveva già cantato acclamata nei maggiori teatri europei all'età di 20 anni. Sebbene fosse principalmente conosciuta per il canto, era anche una compositrice nonché una pianista e arpista affermata. ## Biografia Ángela Peralta era figlia di Manuel Peralta e Josefa Castera de Peralta. Mostrò un talento precoce per il canto e la musica. All'età di 8 anni cantò una cavatina dal Belisario di Gaetano Donizetti con grande successo e continuò a studiare al Conservatorio Nacional de Música a Città del Messico. A 15 anni esordì come Leonora ne Il trovatore di Giuseppe Verdi al Teatro Nacional di Città del Messico. Accompagnata da suo padre e finanziata da un ricco mecenate, Santiago de la Vega, continuò poi a studiare canto in Italia sotto Leopardi. Il 13 maggio 1862 debutta al Teatro alla Scala di Milano con una acclamata interpretazione della Lucia di Lammermoor di Donizetti. Ha cantato La sonnambula di Bellini davanti al re Vittorio Emanuele II d'Italia al Teatro Regio di Torino, dove ricevette 32 chiamate al proscenio. Tra il 1863 e il 1864 ha cantato nei teatri d'opera di Roma, Firenze, Bologna, Genova, Napoli, Lisbona, Madrid, Barcellona, San Pietroburgo, Alessandria e Il Cairo. Il secondo Impero messicano la invitò a tornare nel suo paese per cantare nel Teatro Imperiale Nazionale e nel 1865 accettò l'invito. Nel 1866 cantava davanti a Massimiliano I del Messico ed a Carlotta del Belgio e veniva chiamata "Cantante da camera dell'Impero". Nel dicembre del 1866, con l'imminente caduta del secondo Impero messicano, tornò in Europa, esibendosi a New York e all'Avana durante il percorso. A Madrid sposò suo cugino, Eugenio Castera e per un certo periodo si ritirò dal canto, sebbene abbia continuato a comporre canzoni e pezzi per pianoforte. La sua opera più conosciuta è Álbum Musical de Ángela Peralta. Il suo matrimonio fu infelice a causa della malattia mentale del marito che si manifestò nel primo anno del loro matrimonio. (Castera fu in seguito ricoverato in un ospedale psichiatrico a Parigi dove morì nel 1876.) Durante una visita in Messico nel 1871, la Peralta creò la sua compagnia d'opera itinerante per la quale cantò spesso i suoi ruoli principali: Amina in La sonnambula e Lucia in Lucia di Lammermoor. Nella sua vita, ha cantato Amina 122 volte, e Lucia 166 volte. A metà degli anni Settanta del secolo iniziò una relazione con l'avvocato e imprenditore messicano Julián Montiel y Duarte, che causò uno scandalo a Città del Messico. L'élite sociale della città boicottò le sue esibizioni e ingaggiò dei disturbatori per molestarla durante le esibizioni. La sua reputazione si riprese dopo la sua esibizione in Linda di Chamounix, ma mantenne il suo voto di non cantare mai più a Città del Messico. Nel 1883, con la sua reputazione (e la sua situazione economica) di nuovo in declino, iniziò un tour nel Messico settentrionale con la sua compagnia di cantanti lirici italiani. Il tour iniziò a Guaymas e proseguì fino a La Paz (Bassa California del Sud). Fu a La Paz che cantò per l'ultima volta sul palco, il ruolo della protagonista in Maria di Rohan, con lo spettacolo che si svolse in un teatro improvvisato ricavato da una cava di sabbia dismessa. Il 22 agosto la troupe arrivò nella città portuale di Mazatlán, dove dovevano esibirsi ne Il trovatore e Aida. La città di Mazatlán aveva preparato un'accoglienza raffinata per lei. La sua barca si fermò su un molo decorato con ghirlande di fiori e fu accolta da una banda che suonava l'Inno Nazionale Messicano. Quando arrivò la sua carrozza, i suoi ammiratori slegarono i cavalli e li portarono all'Hotel Iturbide, dove ancora una volta salutò la folla dal balcone. Sennonché, nel giro di pochi giorni, lei e 76 degli 80 membri della troupe morirono nell'epidemia di febbre gialla che colpì la città poco dopo il loro arrivo. Ángela Peralta morì all'Hotel Iturbide di Mazatlán all'età di 38 anni, il 30 agosto 1883. Aveva sposato il suo amante Julián Montiel y Duarte sul letto di morte. Secondo un resoconto del testimone oculare della cerimonia del matrimonio, lei era già incosciente quando ebbe luogo. Uno dei cantanti della sua compagnia, Lemus, la sostenne per le spalle. Quando le fu chiesto se voleva prendere Montiel e Duarte come marito, Lemus le mosse la testa per far sembrare che lei stesse facendo un cenno del capo per dare il suo assenso. Prima della sua sepoltura a Mazatlán, il suo corpo fu esposto pubblicamente, vestito con uno dei suoi costumi d'opera e i suoi migliori gioielli. Nel 1937 i suoi resti furono dissotterrati e portati alla Rotunda de Hombres Ilustres (la Rotonda delle Persone Illustri) al Panteón de Dolores, Città del Messico. Sia Mazatlán che San Miguel de Allende hanno teatri intitolati a lei in suo onore. ## Voce e repertorio Un amante dell'opera e giornalista di Mazatlán, che osservò la Peralta recitare al Teatro Rubio il 22 agosto 1883, scrisse nel suo diario: «È una donna con una presenza gradevole, leggermente obesa, con occhi sporgenti ma molto vivaci. Ha una voce meravigliosa che produce note dalle più alte alle più basse con facilità sorprendente; ha cantato diverse variazioni con note così delicate, come il trillo di un cardellino...» Il vasto repertorio di Ángela Peralta comprendeva: Leonora ne Il trovatore, Violetta in La traviata, Elvira in I puritani, Marie in La fille du régiment, Amina in La sonnambula, Adina in L'elisir d'amore e i ruoli principali in Aida, Dinorah, Linda di Chamounix, Maria di Rohan, Lucia di Lammermoor, e Norma. Ha anche creato i ruoli femminili più importanti in tre opere di compositori messicani: Ildegonda (1866) e Gino Corsini (1877) di Melesio Morales, e Guatimotzin (1871) di Aniceto Ortega del Villar.
1,166,094
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Santa_Maria_della_Piazza
Chiesa di Santa Maria della Piazza
# Chiesa di Santa Maria della Piazza La chiesa di Santa Maria della Piazza si trova ad Ancona in piazza Santa Maria, nell'antico rione Porto. Eretta tra il XI e XII secolo, è un notevole esempio di stile romanico. Essa fu costruita su una chiesa paleocristiana del IV secolo restaurata nel VI; una parte del pavimento della chiesa attuale è in vetro per permettere la visione dei mosaici paleocristiani sottostanti. La chiesa di Santa Maria della Piazza fu in origine chiamata Santa Maria del Canneto, in quanto sorge molto vicino al porto, in un'area a quel tempo paludosa; successivamente prese il nome di Santa Maria del Mercato poiché nella piazza antistante si svolgeva, appunto, il mercato. Nel sagrato si svolse per secoli la cerimonia di investitura del podestà del libero comune di Ancona. ## Descrizione L'edificio ha una pianta singolare: il corpo principale è a pianta basilicale, con tre navate e copertura a capriate; su questo corpo principale è inserito un transetto della stessa larghezza delle tre navate, sopraelevato e coperto a crociera. In corrispondenza della navata centrale c'è l'abside. La parte inferiore della facciata è interamente rivestita da archetti ciechi e reca al centro un bassorilievo bizantino, proveniente da Costantinopoli e rappresentante la Vergine orante. Sono presenti anche altri due bassorilievi bizantini, rappresentanti l'arcangelo Gabriele ed un pavone. La parte superiore della facciata crollò nel 1690 a causa di un sisma e fu poi ricostruita in laterizi e munita di un'ampia finestra rettangolare. L'aspetto originario di questa parte della facciata può essere desunto dal prospetto della Cattedrale di Zara, costruito su modello della chiesa anconitana. Artefice della facciata (ma non del portale) fu mastro Filippo (magister Philippus), che la terminò nel 1210, come risulta dall'epigrafe in Latino medievale scolpita sulla lunetta del portale: «AD MATREM CHRISTI QUE TEMPLO PRESIDET ISTI QUI LEGIS INGREDERE VENIAMQUE PREGANDO MERERE CUM BIS CENTENUS CLAUSISSET TEMPORA DENUS ANNUS MILLENUS FLORERET I. PAPA SERENUS IMPERIIQUE DECUS PRINCEPS OTTO SUMERET EQUUS HEC PHILIPPE PIE DECORASTI TEMPLA MARIE» Questo tipo di facciata è di derivazione bizantina e si trova anche nelle chiese pisane e lucchesi dello stesso periodo; in esse gli archetti sono ciechi come nella chiesa anconitana o formano gallerie praticabili. Non si può parlare però di imitazione, piuttosto di comune derivazione sia della chiesa anconitana sia di quelle toscane da prototipi orientali. All'interno di alcune arcatelle sono poste scodelle in ceramica (le attuali sono del XVII secolo) che donano un tocco di policromia. Il portale, ad arco strombato, è adornato da molti bassorilievi, opera di un certo Mastro Leonardo, che pone la sua firma sulla cornice interna a destra. Probabilmente è lo stesso lapicida che eseguì i plutei della cappella del Crocifisso di S. Ciriaco. La serie di bassorilievi è assai interessante per i significati simbolici, tutti legati al tralcio di vite che gira intorno al portale. Sul fianco destro si apre un portale secondario sulla cui lunetta si può ammirare una scultura gotica raffigurante la Visitazione; questo portale, come si può dedurre dallo stile, è stato realizzato in un periodo successivo rispetto a quello della facciata. La chiesa è stata restaurata nel 1928 da Luigi Serra; in questa occasione venne ripristinata l'antica veste interna romanica, rimuovendo gli stucchi, gli altari laterali e i controsoffitti, riportando le navate laterali all'altezza originaria, potendo di conseguenza riaprire le originarie monofore romaniche della navata centrale. In base alle tracce trovate nell'abside (ancora visibili) venne inoltre sopraelevato il pavimento del transetto per riportarlo alla quota originaria; a conclusione dei restauri, venne poi posto un altare maggiore in stile neoromanico, come si usava fare allora. Non venne invece ricostruita la parte superiore della facciata, perduta con il citato sisma del 1690. Nel 1980 venne nuovamente restaurata a cura della Sopraintendenza archeologica delle Marche; con quest'ultimo intervento si eliminarono alcuni elementi del precedente restauro, abbassando la quota del presbiterio (come si nota dalle tracce sulla muratura dell'abside) ed asportando l'altare neoromanico. Si migliorò inoltre la fruibilità della basilica paleocristiana sottostante e, per permettere di osservarne alcuni elementi, furono realizzati sul pavimento della chiesa romanica alcuni affacci protetti da lastre di vetro. ## Area archeologica della basilica paleocristiana La zona sotterranea è parzialmente visibile attraverso le vetrate aperte nel pavimento della basilica sovrastante; saltuariamente vengono organizzate visite guidate. Conserva due strati di mosaici, policromi e ricchi di figurazioni simboliche (cespi d'acanto e volatili che richiamano quelli della Basilica paleocristiana di Aquileia), risalenti l'uno al IV e l'altro al VI secolo d.C. Essi appartenevano ad un tempio paleocristiano, probabilmente danneggiato durante la Guerra gotico-bizantina e poi restaurato; i due strati di mosaico sarebbero stati quindi realizzati l'uno prima della guerra e l'altro nel corso del restauro seguito ai danni. Sempre nel medesimo sotterraneo è possibile osservare: * un pozzo, probabilmente utilizzato come fonte battesimale o per la lavanda dei piedi; * alcuni rocchi di colonna in porfido, resti di quelle che dividevano la basilica in tre navate * i resti dell'abside centrale e di quella destra (la sinistra era originariamente assente) * un piccolo tratto delle mura della città di epoca ellenistica, realizzate in grandi blocchi di pietra arenaria; * resti delle mura cittadine tardo-antiche, inseriti su quelli descritti al punto precedente; * i resti dell'altare maggiore con una teca per le reliquie; * i resti di alcuni interessanti affreschi, anch'essi risalenti a due diversi periodi: IV e VI secolo; lo strato del VI secolo è stato strappato e posto su apposito supporto. Sopra alle rovine della basilica paleocristiana, in età romanica, fu costruita la chiesa attuale. Nella zona dietro alle absidi della basilica paleocristiana è visibile un tratto di mura in blocchi di arenaria, interpretate come resti della cinta urbana della fase ellenistica di Ancona. ## La basilica paleocristiana è l'antica chiesa di Santo Stefano? Dalle parole di Sant'Agostino, padre e dottore della Chiesa cattolica, sappiamo che la fede cristiana ad Ancona ha un'origine molto precoce, legata al martirio di Santo Stefano, avvenuto nel I secolo dopo Cristo. Sant'Agostino narra l'episodio così: «Sono in molti infatti a sapere quanti miracoli si verifichino in quella città (Ancona) per l'intercessione del beatissimo martire Stefano. Ed ascoltate quanto deve destarvi meraviglia. Una Cappella in onore di lui era là da gran tempo ed è là tuttora. Ma tu vuoi forse dire: Non ne era stato ancora rinvenuto il corpo e come poteva esservi una Cappella? Certamente la ragione è occulta: ma non terrò nascosto alla Carità vostra quello che ci ha fatto pervenire la tradizione. Quando santo Stefano veniva lapidato erano pure presenti alcune persone innocenti, soprattutto coloro che già avevano creduto in Cristo. Si dice che una pietra gli avesse raggiunto un gomito e, rimbalzata di lì, fosse finita davanti ad un uomo religioso. Questi la prese e la conservò. Quell'uomo era marinaio di professione; un caso fortuito, proprio del navigare, lo sospinse sul lido di Ancona e gli venne rivelato che quella pietra doveva essere lì riposta. Quello assecondò la rivelazione e fece ciò che gli era stato ordinato: da questo fatto vi si edificò una Cappella in onore di santo Stefano; correva pure voce che ivi è un braccio di santo Stefano, ignorando la gente che cosa fosse accaduto. Ma in realtà si ritiene che, essendo stato quello il luogo della rivelazione, là dovesse restare la pietra rimbalzata dal gomito del Martire, in quanto, in greco, gomito suona ankòn.» (Sant'Agostino, discorso 322) Dalle parole di San Gregorio Magno sappiamo inoltre che la basilica di Santo Stefano di Ancona era la cattedrale ed era situata al di fuori delle mura cittadine Mentre la pietra fu sempre gelosamente conservata in quanto preziosa testimonianza dell'arrivo del Cristianesimo in Ancona (ed è tuttora esposta al Museo Diocesano), gli studiosi per secoli hanno cercato di identificare il primitivo luogo in cui essa era custodita, ossia il primitivo luogo di culto cristiano di Ancona, sorto nell'epoca in cui ancora le persecuzioni non erano finite. Recentemente alcuni hanno creduto di identificare proprio nella basilica sottostante Santa Maria della Piazza il primitivo santuario di Santo Stefano, poi divenuto la prima cattedrale cittadina. Naturalmente secondo questa ipotesi la basilica fu costruita dopo l'Editto di Costantino al posto del primitivo luogo di culto. Le ragioni principali dell'identificazione sono queste: * al di sotto dei resti dell'altare è presente una nicchia del tipo usato per contenere reliquie: poteva essere qui collocata la pietra usata nel martirio; * ci sono i segni della cattedra episcopale, dunque la basilica può essere stata la prima cattedrale di Ancona; * tra le sepolture presenti ce n'è una in cui riposa uno Stefano, ed in epoca paleocristiana era frequente prendere nome dal santo venerato nella propria chiesa (dunque ci sarebbe una testimonianza indiretta della dedica a Santo Stefano della basilica); * dietro all'abside c'è un piccolo locale preesistente che potrebbe aver accolto la reliquia prima dell'Editto di Costantino * dietro alla basilica paleocristiana sono ancora visibili i resti delle mura cittadine tardo-antiche, dunque la basilica ritrovata si trova al di fuori delle mura.
2,528,040
https://it.wikipedia.org/wiki/The_Globe
The Globe
# The Globe The Globe è il secondo album dei Big Audio Dynamite II. Il disco contiene versioni modificate di alcuni brani del precedente album Kool-Aid. Per le oltre 500.000 copie vendute negli Stati Uniti d'America, l'album è stato certificato disco d'oro dalla RIAA. ## Tracce Testi e musiche di Mick Jones e Gary Stonadge, eccetto dove indicato. * Rush – 4:17 * Can't Wait (Live) – 4:37 * I Don't Know – 5:59 * The Globe – 6:04 * Innocent Child – 5:58 * Green Grass – 5:24 ([[Jones, Stonadge, Shapps) * Kool-Aid – 4:05 * In My Dreams – 4:04 (Jones, Stonadge, Nick Hawkins) * When the Time Comes – 6:32 * The Tea Party – 3:39 ## Formazione ### Gruppo * Mick Jones – voce, chitarra * Nick Hawkins – chitarra, cori * Gary Stonadge – basso, cori * Chris Kavanagh – batteria, percussioni, cori ### Altri musicisti * Gobblebox – voce in The Globe * Sipho, the Human Beatbox – beatboxing in The Globe * Lorna Stucki – voce in The Tea Party
8,708,478
https://it.wikipedia.org/wiki/Thapelo_Morena
Thapelo Morena
# Thapelo Morena Thapelo Morena (Randfontein, 6 agosto 1993) è un calciatore sudafricano, centrocampista o difensore del Mamelodi Sundowns e della nazionale sudafricana. ## Statistiche ### Cronologia presenze e reti in nazionale Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Sudafrica : | Data | Città | In casa | Risultato | Ospiti | Competizione | Reti | Note | | - | - | - | - | - | - | - | - | | 25-3-2015 | Lobamba | eSwatini | 1 – 3 | Sudafrica | Amichevole | - | | | 14-5-2015 | Maseru | Lesotho | 0 – 0 | Sudafrica | Amichevole | - | | | 22-5-2025 | Mogwase | Sudafrica | 2 – 1 | Malawi | Amichevole | - | | | 13-10-2019 | Port Elizabeth | Sudafrica | 2 – 1 | Mali | Amichevole | - | | | 14-11-2019 | Cape Coast | Ghana | 2 – 0 | Sudafrica | Qual. Coppa d'Africa 2021 | - | 29’ | | 17-11-2019 | Soweto | Sudafrica | 1 – 0 | Sudan | Qual. Coppa d'Africa 2021 | - | | | 13-11-2020 | Johannesburg | Sudafrica | 2 – 0 | São Tomé e Príncipe | Qual. Coppa d'Africa 2021 | - | | | 16-11-2020 | Port Elizabeth | São Tomé e Príncipe | 2 – 4 | Sudafrica | Qual. Coppa d'Africa 2021 | - | | | 25-3-2021 | Johannesburg | Sudafrica | 1 – 1 | Ghana | Qual. Coppa d'Africa 2021 | - | | | 28-3-2021 | Omdurman | Sudan | 2 – 0 | Sudafrica | Qual. Coppa d'Africa 2021 | - | 56’ | | 3-9-2021 | Harare | Zimbabwe | 0 – 0 | Sudafrica | Qual. Mondiali 2022 | - | | | 6-9-2021 | Johannesburg | Sudafrica | 1 – 0 | Ghana | Qual. Mondiali 2022 | - | | | 24-3-2023 | Soweto | Sudafrica | 2 – 2 | Liberia | Qual. Coppa d'Africa 2023 | - | | | 29-3-2023 | Monrovia | Liberia | 1 – 2 | Sudafrica | Qual. Coppa d'Africa 2023 | - | | | 17-6-2023 | Durban | Sudafrica | 2 – 1 | Marocco | Qual. Coppa d'Africa 2023 | - | | | 10-1-2024 | Pretoria | Sudafrica | 0 – 0 | Lesotho | Amichevole | - | | | 16-1-2024 | Korhogo | Mali | 2 – 0 | Sudafrica | Coppa d'Africa 2023 - 1° turno | - | 87’ | | 21-1-2024 | Korhogo | Sudafrica | 4 – 0 | Namibia | Coppa d'Africa 2023 - 1° turno | - | 80’ | | 24-1-2024 | Korhogo | Sudafrica | 0 – 0 | Tunisia | Coppa d'Africa 2023 - 1° turno | - | 67’ | | Totale | | Presenze | 19 | | Reti | 0 | | ## Palmarès ### Club **Competizioni nazionali** * Campionato sudafricano: 3 Mamelodi Sundowns: 2017-2018, 2018-2019, 2019-2020 * Coppa di Lega sudafricana: 1 Mamelodi Sundowns: 2019 * Coppa del Sudafrica: 1 Mamelodi Sundowns: 2019-2020 ### Competizioni internazionali * CAF Champions League: 1 Mamelodi Sundowns: 2016 * Supercoppa CAF: 1 Mamelodi Sundowns: 2017
5,128,506
https://it.wikipedia.org/wiki/Cattedrali_in_Messico
Cattedrali in Messico
# Cattedrali in Messico Questa è una lista delle cattedrali in Messico. ## Cattedrali cattoliche | Cattedrale | Arcidiocesi o Diocesi | Località | | - | - | - | | Cattedrale di Nostra Signora della Solitudine | Arcidiocesi di Acapulco | Acapulco | | Cattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine | Diocesi di Aguascalientes | Aguascalientes | | Cattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine | Arcidiocesi di Antequera | Oaxaca de Juárez | | Cattedrale dell'Immacolata Concezione di Maria Vergine | Diocesi di Apatzingán | Apatzingán | | Cattedrale della Divina Provvidenza | Diocesi di Atlacomulco | Atlacomulco | | Cattedrale della Santissima Trinità | Diocesi di Autlán | Autlán | | Cattedrale dei Santi Apostoli Filippo e Giacomo | Diocesi di Azcapotzalco | Azcapotzalco | | Cattedrale dell'Immacolata Concezione di Maria Vergine | Diocesi di Campeche | San Francisco de Campeche | | Cattedrale della Santissima Trinità | Diocesi di Cancún-Chetumal | Cancún | | Concattedrale del Sacro Cuore di Gesù | Diocesi di Cancún-Chetumal | Chetumal | | Cattedrale di San Francesco d'Assisi | Diocesi di Celaya | Celaya | | Cattedrale della Santa Croce, Nostra Signora di Regla e San Francesco d'Assisi | Arcidiocesi di Chihuahua | Chihuahua | | Cattedrale dell'Assunzione | Diocesi di Chilpancingo-Chilapa | Chilpancingo de los Bravo | | Concattedrale dell'Assunzione | Diocesi di Chilpancingo-Chilapa | Chilapa de Álvarez | | Cattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine | Arcidiocesi di Città del Messico | Città del Messico | | Cattedrale di San Giovanni Battista | Diocesi di Ciudad Altamirano | Ciudad Altamirano | | Cattedrale dell'Assunzione | Diocesi di Ciudad Guzmán | Ciudad Guzmán | | Cattedrale della Vergine di Guadalupe | Diocesi di Ciudad Juárez | Ciudad Juárez | | Cattedrale di Cristo Re | Diocesi di Ciudad Lázaro Cárdenas | Ciudad Lázaro Cárdenas | | Cattedrale del Sacro Cuore di Gesù | Diocesi di Ciudad Obregón | Ciudad Obregón | | Cattedrale di Nostra Signora di Guadalupe | Diocesi di Ciudad Valles | Ciudad Valles | | Cattedrale del Sacro Cuore di Gesù | Diocesi di Ciudad Victoria | Ciudad Victoria | | Cattedrale di San Giuseppe | Diocesi di Coatzacoalcos | Coatzacoalcos | | Cattedrale della Vergine di Guadalupe | Diocesi di Colima | Colima | | Cattedrale dell'Immacolata Concezione di Maria Vergine | Diocesi di Córdoba | Córdoba | | Cattedrale di Sant'Antonio da Padova | Diocesi di Cuauhtémoc-Madera | Cuauhtémoc | | Concattedrale di San Pietro apostolo | Diocesi di Cuauhtémoc-Madera | Madera | | Cattedrale di San Bonaventura | Diocesi di Cuautitlán | Cuautitlán | | Cattedrale di Maria Assunta in Cielo | Diocesi di Cuernavaca | Cuernavaca | | Cattedrale di Nostra Signora del Rosario | Diocesi di Culiacán | Culiacán | | Cattedrale di Nostra Signora | Arcidiocesi di Durango | Durango | | Cattedrale del Sacro Cuore di Gesù | Diocesi di Ecatepec | Ecatepec | | Cattedrale di Nostra Signora di Guadalupe | Prelatura territoriale di El Salto | El Salto | | Cattedrale di Nostra Signora di Guadalupe | Diocesi di Ensenada | Ensenada | | Cattedrale di Nostra Signora di Guadalupe | Diocesi di Gómez Palacio | Gómez Palacio | | Cattedrale dell'Assunzione di Maria | Arcidiocesi di Guadalajara | Guadalajara | | Cattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine | Arcidiocesi di Hermosillo | Hermosillo | | Cattedrale della Vergine di Guadalupe | Diocesi di Huajuapan de León | Huajuapan de León | | Cattedrale di San Giovanni Evangelista | Prelatura territoriale di Huautla | Huautla de Jiménez | | Cattedrale di Sant'Agostino | Diocesi di Huejutla | Huejutla de Reyes | | Cattedrale di Nostra Signora della Solitudine | Diocesi di Irapuato | Irapuato | | Cattedrale del Signore del Santo Sepolcro | Diocesi di Iztapalapa | Iztapalapa | | Cattedrale di Santa Maria dell'Annunciazione | Diocesi di Izcalli | Cuautitlán Izcalli | | Cattedrale dell'Immacolata Concezione della Vergine Maria | Arcidiocesi di Jalapa | Xalapa | | Cattedrale di Gesù e Maria | Prelatura territoriale di Jesús María | El Nayar | | Cattedrale di Nostra Signora della Pace | Diocesi di La Paz | La Paz | | Cattedrale di Maria Santissima della Luce | Arcidiocesi di León | León | | Cattedrale di San Filippo | Diocesi di Linares | Linares | | Cattedrale di Nostra Signora del Rifugio | Diocesi di Matamoros | Matamoros | | Cattedrale dell'Immacolata Concezione | Diocesi di Matehuala | Matehuala | | Cattedrale dell'Immacolata Concezione | Diocesi di Mazatlán | Mazatlán | | Cattedrale di Nostra Signora di Guadalupe | Diocesi di Mexicali | Mexicali | | Cattedrale di San Pietro e San Paolo | Prelatura territoriale di Mixes | San Pedro y San Pablo Ayutla | | Cattedrale dell'Immacolata Concezione di Maria Vergine | Arcidiocesi di Monterrey | Monterrey | | Cattedrale del Santissimo Salvatore | Arcidiocesi di Morelia | Morelia | | Cattedrale di Gesù Signore della Divina Misericordia | Diocesi di Netzahualcóyotl | Ciudad Nezahualcóyotl | | Cattedrale di Nostra Signora di Guadalupe | Diocesi di Nogales | Nogales | | Cattedrale di Nostra Signora di Valvanera | Eparchia di Nostra Signora dei Martiri Libanesi | Città del Messico | | Cattedrale di Porta Coeli | Eparchia di Nostra Signora del Paradiso | Città del Messico | | Cattedrale della Medaglia Miracolosa | Diocesi di Nuevo Casas Grandes | Nuevo Casas Grandes | | Cattedrale dello Spirito Santo | Diocesi di Nuevo Laredo | Nuevo Laredo | | Cattedrale di San Michele arcangelo | Diocesi di Orizaba | Orizaba | | Cattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine | Diocesi di Papantla | Teziutlán | | Cattedrale di San Giuseppe | Diocesi di Parral | Hidalgo del Parral | | Cattedrale dei Martiri di Cristo Re | Diocesi di Piedras Negras | Piedras Negras | | Cattedrale dell'Immacolata Concezione di Maria Vergine | Arcidiocesi di Puebla de los Ángeles | Puebla de Zaragoza | | Cattedrale di Nostra Signora della Solitudine | Diocesi di Puerto Escondido | Puerto Escondido | | Cattedrale di San Filippo Neri | Diocesi di Querétaro | Querétaro | | Cattedrale di San Giacomo | Diocesi di Saltillo | Saltillo | | Cattedrale dei Santi Giuseppe e Andrea | Diocesi di San Andrés Tuxtla | San Andrés Tuxtla | | Cattedrale di San Cristoforo | Diocesi di San Cristóbal de Las Casas | San Cristóbal de Las Casas | | Cattedrale di Nostra Signora di San Giovanni | Diocesi di San Juan de los Lagos | San Juan de los Lagos | | Cattedrale di San Luigi | Arcidiocesi di San Luis Potosí | San Luis Potosí | | Cattedrale del Signore | Diocesi di Tabasco | Villahermosa | | Cattedrale di San Gerolamo | Diocesi di Tacámbaro | Tacámbaro | | Cattedrale dell'Immacolata Concezione di Maria Vergine | Diocesi di Tampico | Tampico | | Cattedrale di San Giuseppe | Diocesi di Tapachula | Tapachula | | Cattedrale di Nostra Signora di Guadalupe | Diocesi di Tarahumara | Guachochi | | Cattedrale dell'Immacolata Concezione | Diocesi di Tehuacán | Tehuacán | | Cattedrale di San Domenico | Diocesi di Tehuantepec | Santo Domingo Tehuantepec | | Cattedrale di San Clemente | Diocesi di Tenancingo | Tenancingo de Degollado | | Cattedrale di San Giovanni Battista | Diocesi di Teotihuacan | Teotihuacan | | Cattedrale dell'Immacolata Concezione di Maria Vergine | Diocesi di Tepic | Tepic | | Cattedrale dell'Immacolata Concezione di Maria Vergine | Diocesi di Texcoco | Texcoco | | Cattedrale di Nostra Signora di Guadalupe | Arcidiocesi di Tijuana | Tijuana | | Cattedrale del Corpus Domini | Arcidiocesi di Tlalnepantla | Tlalnepantla de Baz | | Cattedrale di Sant'Agostino | Diocesi di Tlapa | Tlapa de Comonfort | | Cattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine | Diocesi di Tlaxcala | Tlaxcala de Xicohténcatl | | Cattedrale di San Giuseppe | Arcidiocesi di Toluca | Toluca | | Cattedrale della Madonna del Carmine | Diocesi di Torreón | Torreón | | Cattedrale di San Giuseppe | Diocesi di Tula | Tula | | Cattedrale di San Giovanni Battista | Arcidiocesi di Tulancingo | Tulancingo | | Cattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine | Diocesi di Tuxpan | Tuxpan | | Cattedrale di San Giovanni Battista | Diocesi di Tuxtepec | San Juan Bautista Tuxtepec | | Cattedrale di San Marco | Arcidiocesi di Tuxtla Gutiérrez | Tuxtla Gutiérrez | | Cattedrale di San Juan Diego | Diocesi di Valle de Chalco | Chalco | | Cattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine | Diocesi di Veracruz | Veracruz | | Cattedrale di San Bernardino da Siena | Diocesi di Xochimilco | Xochimilco | | Cattedrale di Sant'Ildefonso | Arcidiocesi di Yucatán | Mérida | | Cattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine | Diocesi di Zacatecas | Zacatecas | | Cattedrale dell'Immacolata Concezione di Maria Vergine | Diocesi di Zamora | Zamora | ## Cattedrali ortodosse | Cattedrale | Arcidiocesi o Diocesi | Località | | - | - | - | | Cattedrale dell'Ascensione del Signore | Diocesi del Messico, Chiesa ortodossa in America | Città del Messico | | Cattedrale di San Giorgio | Chiesa greco-ortodossa di Antiochia | Città del Messico | | Cattedrale di San Pietro e San Paolo | Chiesa greco-ortodossa di Antiochia | Huixquilucan de Degollado | ## Cattedrali anglicane | Cattedrale | Arcidiocesi o Diocesi | Località | | - | - | - | | Cattedrale di San Michele e di Tutti gli Angeli | Diocesi anglicana di Cuernavaca | Cuernavaca | | Cattedrale di San Giuseppe de García | Diocesi anglicana del Messico | Città del Messico | | Cattedrale della Sacra Famiglia | Diocesi anglicana del Nord | Monterrey | | Cattedrale di San Michele e di Tutti gli Angeli | Diocesi anglicana del Sud-Est | Cancún | | Cattedrale di San Paolo Apostolo | Diocesi anglicana dell'Occidente | Guadalajara |
576,052
https://it.wikipedia.org/wiki/Autogrill
Autogrill
# Autogrill Autogrill S.p.A. è un'azienda multinazionale italiana che opera nel settore dei servizi di ristorazione per chi viaggia. Presente in 30 Paesi, gestisce un portafoglio di oltre 300 marchi (parte di proprietà, parte in licenza) in circa 3 800 punti vendita in 950 siti e opera prevalentemente tramite contratti di concessione all'interno di aeroporti, autostrade e stazioni ferroviarie, con presenze selettive nelle città e nei centri commerciali. Il gruppo è attivo nel settore della ristorazione che rappresenta il settore storico del gruppo, sviluppato prevalentemente in Nord America e in Europa. L'azienda è stata quotata alla Borsa di Milano nell'indice FTSE Italia Mid Cap sino al delisting del luglio 2023 quando, in seguito ad un'OPA, Autogrill si è integrata con la multinazionale svizzera della ristorazione, Dufry, dando vita ad un gigante mondiale del settore con ricavi stimati in circa 14 miliardi di euro e 5500 punti vendita complessivi. L'operazione è avvenuta in questo modo: Autogrill, controllata da Edizione S.r.l., finanziaria della famiglia Benetton, con circa il 50% del capitale, ha trasferito l’intero capitale a Dufry diventandone il maggiore azionista con il 27,5% delle azioni. Per riflettere la fusione, gli azionisti hanno deciso di rinominare Dufry in Avolta in un'assemblea generale straordinaria del 3 novembre 2023. Tuttavia, i marchi noti ai consumatori come Dufry, Autogrill, Hudson e World Duty Free continuuano nella loro forma attuale. ## Storia Le origini della società Autogrill risalgono al 1977, ossia quando, dopo il fallimento dell`Unidal (la societa' nata dalla fusione tra Motta e Alemagna), avvenuto lo stesso anno, la SME decise di scorporare in una società a parte le attività di ristorazione autostradale, nella quale venne fusa anche l'EPEA, la societa" di ristorazione autostradale della Pavesi. Nacque cosi' la Autogrill S.p.a. Il primo autogrill inteso come punto di ristoro autostradale fu inaugurato nel 1947: a concepirlo fu Mario Pavesi, titolare dell’omonima impresa alimentare. Tra gli anni Sessanta e Settanta la ristorazione autostradale italiana è gestita prevalentemente dalle aziende alimentari suddette. Si deve agli architetti Angelo Bianchetti, Melchiorre Bega e Carlo Casati la progettazione e creazione degli Autogrill a ponte che si incontrano lungo le autostrade italiane, i primi in Europa: il primo lavorava per Pavesi, il secondo per Motta, il terzo coordinava invece il progetto per la Società Autostrade per l'impatto della struttura a ponte dal punto di vista paesaggistico. Nell’accordo di fusione delle attività di ristorazione autostradale di Motta, Alemagna e Pavesi (tutti marchi controllati dalla SME, finanziaria del gruppo IRI) del 1977 susseguenti al fallimento di Unidal che portarono alla costituzione della società Autogrill S.p.a., furono inizialmente escluse le attività relative agli esercizi commerciali ad insegna Motta e Alemagna, inizialmente rimaste di proprietà Sidalm (la società nata dalle ceneri di Unidal che rilevò le maggior parte delle attività alimentari a marchio Motta e Alemagna) attraverso la controllata ESCO. Nel 1986 Autogrill, acquistando da Sidalm tramite la propria controllata SIREA (Società Italiana Ristorazione E Alberghi) il 100% di ESCO, rileverà anche il settore dei negozi urbani ad insegna Motta e Alemagna. Per inserirsi nel mercato estero, Autogrill S.p.A. rileva nel 1993 in Francia il 100% di Les 4 Pentes (gruppo Elitair) e in Spagna rileva dalla Cepsa, secondo operatore petrolifero spagnolo, il 50% di Procace, società di ristorazione. ### La privatizzazione A partire dal 1993 l'IRI inizia le privatizzazioni decidendo la cessione delle attività del settore alimentare, della ristorazione e della grande distribuzione (GS), tutte controllate sotto la gestione della SME. Dopo la cessione di tutte le partecipazioni nelle società alimentari, nel 1994 vengono cedute anche le partecipazioni nella grande distribuzione organizzata e nella ristorazione (raggruppate nella società GS-Autogrill) ad una cordata composta da Edizione Holding (finanziaria della famiglia Benetton), Leonardo Finanziaria (famiglia Leonardo Del Vecchio), la finanziaria svizzera Mövenpick e Crediop. Nel 1997 i Benetton quotano Autogrill alla Borsa di Milano e continuano l'espansione all'estero con acquisizioni di altre aziende in Francia (Sogerba, 100%), in Belgio e nei Paesi Bassi (AC Restaurant,100%), in Austria (Wienerwald A, 100%) e in Germania (Wienerwald D, 100%). Nel 1999 Mövenpick esce dal capitale della società cedendo la sua residua quota di partecipazione a Edizione. ### La nascita della ristorazione aeroportuale Nel 1998 acquisisce il 100% di HMS (Host Marriott Services), leader in America nella ristorazione negli aeroporti, sulle autostrade, nelle grandi stazioni e nei centri commerciali, diventando il primo operatore mondiale nel settore della ristorazione per chi viaggia. Si aggiudica così, nei suddetti settori, anche la concessione di marchi molto diffusi come Au Bon Pain, Baskin Robbins, Burger King, Dunkin' Donuts, Häagen-Dazs, Kentucky Fried Chicken, Mrs. Fields, Pizza Hut, Sbarro, Starbucks, Taco Bell, Wendy's e molti altri. Sempre nel 1998 gestisce in licenza Burger King in Italia, aprendo il primo ristorante a Milano. Per rafforzare la sua presenza in Europa acquisisce nel 2001 il 100% di Passaggio Holding AG (società zurighese e leader in Svizzera nel settore della ristorazione in aeroporti, stazioni ferroviarie e autostrade). L'espansione nelle autostrade continua e nel 2002 acquista il 70% del capitale di Receco, società spagnola di ristorazione presente nelle stazioni ferroviarie di Madrid Atocha, Siviglia e Cordova, i tre poli dell'alta velocità in Spagna. Negli U.S.A. la HMSHost acquisì la SMSI Travel Centres Inc, gestore dei servizi di ristorazione delle Highway 400 e 401, principali autostrade dell'Ontario (Canada). Con l'acquisto nel 2003 della quota di maggioranza di Anton Airfood, terza società di ristorazione aeroportuale nordamericana, la società acquisisce anche una quota sostanziale nella ristorazione aeroportuale in Europa e fondò la HMSHost International. Nello stesso anno HMSHost in U.S.A. si aggiudica il premio "Best food&beverage brand operator" (migliore gestore dell'anno di marchi di ristorazione in concessione) della rivista Airport Revenue News, per aver diffuso il marchio Starbucks in più di 150 aeroporti in America e Canada. Nel 2004 il gruppo rileva il 49,9% di Steigenberger Gastronomie, presente all'aeroporto di Francoforte. Dal 2006 Autogrill S.p.A. è presente nell'aeroporto di Copenaghen, in Italia negli scali di Torino, Bologna, Brescia, Catania, Napoli, Orio al Serio (BG), Palermo, Roma Fiumicino, Milano Malpensa e Linate, e in Belgio con il possesso del 61,5% di Carestel, primo operatore belga nei servizi di ristorazione in concessione. Sempre nel 2006 acquista il 100% della divisione ristorazione aeroportuale di CARA, principale operatore canadese. Nel 2010 Autogrill cede le attività "Flight", ovvero la fornitura di prodotti e merci per la ristorazione a bordo degli aerei, a Dnata, leader nei servizi aeroportuali in Medio Oriente. ### World Duty Free agli svizzeri Nel maggio 2013 Autogrill, sottoscrivendo un accordo con le società Novikov Group e Ginza Project, entra nel mercato russo costituendo Autogrill Russia, che gestisce la ristorazione nell'aeroporto internazionale Pulkovo di San Pietroburgo. Sempre nel 2013 l'attività di Travel Retail e Duty Free è scissa da Autogrill portando a quotazione separata della World Duty Free, con l'assegnazione di 1 azione World Duty Free per ciascuna azione Autogrill posseduta. Autogrill resta concentrata nella sola attività di ristorazione autostradale ed aeroportuale. Nel marzo 2015 il 50,1% di World Duty Free posseduto dalla famiglia Benetton viene ceduto per 1,3 miliardi di euro al gruppo svizzero Dufry. Nel 2016 Autogrill rileva quattro esercizi nell'aeroporto di Rotterdam. Il valore dell'accordo, attuato mediante la controllata HMSHost, s'aggira sui 55 milioni di euro per un periodo di 10 anni. ### Nuovi sviluppi Alla fine del 2017 la società viene ridisegnata con la nascita di una capogruppo alla quale fanno riferimento cinque società operative: Autogrill Italia S.p.A., Autogrill Europe S.p.A. (include i paesi dell'Europa continentale e del sud), HMSHost (le attività in Nord America e, attraverso HMSHost International, anche Nord Europa, Asia e Medio Oriente), Nuova Sidap S.r.l., Autogrill Advanced Business Service S.p.A. La riorganizzazione, che ha l'obiettivo di rendere la gestione aziendale più efficiente, è operativa dal gennaio 2018. Nel marzo 2018 la società conclude un accordo, denominato Patto Intergenerazionale, per il prepensionamento di 500 dipendenti in base alla legge Fornero a fronte anche di 300 nuove assunzioni di giovani. ### Autogrill oggi Nel 2020 il gruppo Autogrill è arrivato ad operare in 142 aeroporti, 548 aree di servizio autostradali, 253 tra stazioni ferroviarie e vari contesti tra punti vendita in città, centri commerciali, fiere e musei dislocati in tutto il mondo. Negli ultimi anni la società ha inoltre avviato importanti accordi in esclusiva con gruppi di fama internazionale, che vanno ad incrementare ulteriormente il proprio portfolio, che attualmente annovera circa 300 marchi (parte di proprietà, parte in licenza). Gli accordi più recenti riguardano grandi realtà come Leon, Pret à Manger, Shake Shack e Panera Bread. Dal 2016, grazie all'acquisizione di Stellar Partners, società statunitense specializzata nel convenience retail degli aeroporti, il gruppo ha anche rafforzato e ampliato al mercato americano la sua presenza nel canale aeroportuale. Nel 2021 la McLaren F1 ha come sponsor Autogrill. Nel 2023 l’azienda diventa svizzera in seguito alla fusione con Dufry. ## Spizzico Spizzico è il marchio utilizzato da Autogrill per una catena di ristoranti; ci sono attualmente più di 200 ristoranti in Italia, Grecia, Svizzera, Austria, Francia e Stati Uniti. I posti in cui si trova sono luoghi di passaggio: stazioni ferroviarie, aeroporti, autostrade e centri commerciali. Non mancano tuttavia nei centri urbani. Spesso condivide la stessa infrastruttura con gli altri ristoranti di proprietà di Autogrill. I menù di Spizzico combinano pizza, bibite, succhi di frutta, insalate, snack e dessert. Di tanto in tanto vengono aggiunti prodotti diversi, come insalate di riso, cuscus, paste fredde o calde, pollo fritto. ## Dati economici Il gruppo Autogrill nel 2020 ha registrato ricavi per 2 miliardi di euro (in calo del 59,8% a cambi costanti rispetto al 2019), EBITDA a €,155,3 m nel 2020 (-23% a cambi costanti rispetto al 2019), risultato netto a €479,9 m nel 2020 rispetto ai 205,2 m nel 2019. ## Consiglio di amministrazione Il consiglio di amministrazione è composto da: * Presidente: Paolo Roverato * Amministratore delegato: Gianmario Tondato Da Ruos * Amministratore: Alessandro Benetton * Amministratore: Paolo Zannoni * Amministratore: Franca Bertagnin Benetton * Amministratore: Rosalba Casiraghi * Amministratore: Manuela Franchi * Amministratore: Massimo Fasanella D'Amore di Ruffano * Amministratore: Maria Pierdicchi * Amministratore: Barbara Cominelli * Amministratore: Simonetta Scarpaleggia * Amministratore: Ernesto Albanese * Amministratore: Francesco Umile Chiappetta ## Azionariato L'azionariato comunicato alla Consob è il seguente: * Edizione: 50,100% * Schema 34: 100% * Altri azionisti: 49,900% Dopo l’OPA lanciata da Dufry nel 2023, tramite la quale il gruppo svizzero ha raggiunto una partecipazione superiore al 96% del capitale di Autogrill S.p.A., sono state avviate le procedure per la revoca dalla quotazione della società dalla Borsa di Milano, avvenuta il 24 luglio. * Dufry AG: 96,38%
8,360,453
https://it.wikipedia.org/wiki/Raptus_%28Nayt%29
Raptus (Nayt)
# Raptus (Nayt) Raptus è il secondo mixtape del rapper italiano Nayt, pubblicato il 28 maggio 2015. ## Promozione L'album è stato ristampato da Jive Records e Sony Music il 10 maggio 2019 in occasione dell'uscita del cofanetto Raptus Collection contenente anche i seguenti due titoli (Raptus 2 e Raptus volume 3) della trilogia. ## Tracce * Raptus – 1:58 * Mama – 3:05 * Dal cielo – 3:46 * Un'altra dichiarazione d'amore (feat. Tormento) – 3:33 * Siamo soli – 2:45 * Come vuoi – 3:15 * Tutto quello che c'è (feat. Saint) – 3:50 * Noi due – 1:37 * Due scemi – 3:19 * L'antidoto – 2:02
3,605,277
https://it.wikipedia.org/wiki/Alessandro_Mattioli_Pasqualini
Alessandro Mattioli Pasqualini
# Alessandro Mattioli Pasqualini Alessandro Mattioli Pasqualini (Cingoli, 1º marzo 1863 – Cingoli, 29 gennaio 1943) è stato un politico e diplomatico italiano. ## Biografia Si laureò in giurisprudenza a Bologna il 6 luglio 1885, a partire dal 1888 entrò nel servizio diplomatico nazionale. Fu attaché alle ambasciate di Berlino e Copenaghen, segretario e poi consigliere d'ambasciata in Germania (1895-1906), console generale a Budapest, ambasciatore straordinario e ministro plenipotenziario in Cile (1907) ed in Brasile (1909). Lavorando per la Real Casa, dal 23 novembre 1909 al 1939 fu ministro della Real Casa su nomina di re Vittorio Emanuele III. Nel 1913 venne nominato senatore del regno e dal 1923 divenne ambasciatore. Prese parte alla prima guerra mondiale come ufficiale del genio, ottenendo la croce di guerra. Alla fine del conflitto, venne nominato conte nel 1919. Nel 1939 si ritirò dalle sue funzioni per raggiunti limiti di età e si ritirò a vita privata nella nativa Cingoli dove morì nel 1943.
2,001,494
https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_del_Football_Club_Internazionale_Milano
Storia del Football Club Internazionale Milano
# Storia del Football Club Internazionale Milano La storia del Football Club Internazionale Milano, società calcistica italiana con sede nel capoluogo della Lombardia, ebbe inizio il 9 marzo 1908, giorno della sua fondazione compiuta ad opera di quarantaquattro soci dissidenti del Milan. Nel corso dei suoi 115 anni di esistenza, l'Inter ha conseguito la vittoria di 44 titoli ufficiali, terzo club italiano per numero di successi dietro la Juventus e il Milan. Il club risulta essere la sola squadra del bel paese che, fin dalla propria stagione di debutto (la 1908-1909), ha gareggiato ininterrottamente nella massima serie del campionato nazionale; ha vinto almeno una competizione ufficiale in quasi ogni decennio di storia trascorso dalla propria fondazione (eccezion fatta per gli anni 1940). La compagine nerazzurra, inoltre, occupa il sesto posto (terzo tra i club italiani) nella speciale classifica dei migliori club europei del XX secolo, stilata dall'Istituto Internazionale di Storia e Statistica del Calcio (IFFHS), ed è l'unica società italiana ad aver realizzato il treble, ovvero la vittoria di campionato, coppa nazionale e Champions League nell'arco di una singola stagione. ## Le origini ### La fondazione (1908) «È il titolo di un nuovo Club sorto da pochi giorni a Milano. Il nuovo Club, nato da una deplorevole scissura che non pochi malintesi hanno creato in seno al Milan Club, è composto in maggioranza di attivi footballey e di parecchi appassionati. Il massimo buon volere e i migliori propositi sono le basi della nuova società che per ora promette poche ma buone cose. Scopo precipuo del nuovo Club è di facilitare l'esercizio del calcio agli stranieri residenti a Milano e diffondere la passione fra la gioventù Milanese, alla quale vanno fatte speciali e assai lodevoli felicitazioni. I nostri auguri di vita lunga, prospera e, quel che più conta, concorde vadano al nuovo sodalizio, che troverà certo nei suoi fondatori quella buona volontà necessaria perché i buoni intendimenti manifestati abbiano il miglior successo.» (La Gazzetta dello Sport, marzo 1908) Il Football Club Internazionale Milano nacque alle ore 23:30 del 9 marzo 1908 con il nome di Foot-Ball Club Internazionale (solo nel 1967 verrà aggiunto Milano alla denominazione ufficiale quando diventerà una S.p.A.) presso il ristorante milanese Orologio situato in Piazza del Duomo al numero civico 22. I fondatori furono quarantaquattro dirigenti dissidenti del Milan e la motivazione che portò alla scissione fu il fatto che il club rossonero, il quale si trovava in una fase di crisi societaria sotto la guida del consigliere anziano Giannino Camperio, dopo aver inizialmente stabilito di non partecipare ai campionati 1907-1908 per protesta contro la politica nazionalistica della Federazione Italiana Giuoco Calcio, aveva poi deciso di scendere a patti con la FIGC imponendo il divieto di arruolare calciatori stranieri in aggiunta a quelli già presenti nella rosa. Il nome scelto per la nuova squadra volle, quindi, simboleggiare la volontà cardine della società: dare la possibilità anche a giocatori non italiani di vestire questa maglia. Dalla riunione uscì uno storico verbale, scritto sul retro di un foglio di carta da lettere intestata ad Umberto Muggiani, padre di Giorgio, che fu tra i più accesi fautori della nuova società, il quale costituì l'atto ufficiale di nascita: «9 marzo 1908. I signori fondatori si sono riuniti questa sera col fermo proposito di fondare il nuovo Club. Presenti i signori G.Muggiani - Bossard - Lana - Bertolini - De Osma - Hintermann Enrico - Hintermann Arturo - Hintermann Carlo - Dell'Oro Pietro - Rietmann Ugo - Hans - Voelkel - Maner - Wipf - Ardussi Carlo. Dopo piccole discussioni d'occasione, il signor Muggiani propone si passi alla nomina di un consiglio provvisorio da confermarsi nella seduta di mercoledì 11 marzo. Nelle nomine vengono lasciate vacanti le cariche di Presidente e Vicepresidente. Furono nominati: a Segretario G.Muggiani; cassiere De Osma; economo Rietmann Hans; consiglieri 1° Dell'Oro Pietro 2° Paramithiotti. I presenti deliberano di non nominare una commissione di giuoco, ma bensì trovano necessaria la carica di economo. Muggiani propone di nominare quale socio onorario il Sig. Rag. Bosisio, segretario della Federazione Italiana del Foot-Ball. I presenti accettano tale proposta. Il nome del nuovo sodalizio è stato unanimemente accettato quale Foot-Ball Club Internazionale - Milano. La seduta viene tolta alle 11 1/2. Giorgio Muggiani» Il pittore futurista Giorgio Muggiani, tra i dissidenti del Milan, scelse i colori che avrebbero rappresentato l'emblema della società: il nero e l'azzurro. Con tale abbinamento Muggiani volle da un lato omaggiare il cielo terso della notte in cui avvenne la fondazione della società, e dall'altro creare un contrasto cromatico rispetto al binomio nero e rosso adottato dal Milan: all'epoca erano d'uso comune le matite a due colori, rosse da una parte e blu dall'altra, quindi simbolicamente il blu era opposto al rosso. Il pittore disegnò anche lo stemma: ispirato a quello dei club inglesi, riportava le lettere F, C, I, M sovrapposte in bianco su uno sfondo costituito da un cerchio dorato, circondato da un cerchio nero, che a sua volta era circondato da un cerchio azzurro. Nella denominazione della società, Milano avrebbe dovuto essere l'appellativo principale, tuttavia si scopre ben presto che la compresenza del Milano e del Milan potrebbe dar adito a confusione e si stabilisce che la squadra dovrà chiamarsi con il nome programmatico per il quale è sorta: Internazionale. Primo presidente fu nominato il socio e consigliere Giovanni Paramithiotti e il primo capitano fu il tedesco Hernst Marktl; la prima figura ad assumere de facto le funzioni dell'allenatore fu, invece, il secondo capitano della squadra, Virgilio Fossati, il quale morirà nel 1916 durante la prima guerra mondiale e verrà ricordato come il primo idolo dei tifosi del club meneghino. ### Gli esordi (1908-1909) Nel primo anno l'Internazionale disputa solo amichevoli, tra le quali quella persa con l'Ausonia per 5-1, che viene registrata come la prima partita giocata dall'Inter,, una partita contro il Racing Libertas Club vinta per 4-0 e la Coppa Chiasso, giocata nella città svizzera, dove l'Inter batté l'Ausonia per 1-0 e arrivò in finale per sorteggio contro il Milan nel primo derby milanese della storia, vinto dai rossoneri per 2-1, in una finale da venticinque minuti per tempo. Al primo presidente Giovanni Paramithiotti successero nel 1909 Ettore Strauss e nel 1910 Carlo De Medici. La neonata società andava così a muovere i suoi primi passi nel campionato 1909, nell'ambito del girone lombardo dove si sarebbe dovuta scontrare con Milan e Milanese. Il primo derby in campionato contro il Milan, svoltosi il 10 gennaio 1909 all'Arena, coincise anche con la prima partita ufficiale dei nerazzurri e si chiuse con una vittoria rossonera per 3-2, dopo che la squadra capitanata da Marktl si era portata sull'1-1 grazie alla rete di Achille Gama. La formazione di quella prima stracittadina era: Cocchi; Kappler, Marktl; Niedermann, Fossati, Kummer; Gama, Du Chene, Hopf, Volke, Schuler. Come si può notare, molti dei primi calciatori nerazzurri erano di origine svizzera. Il girone in questione fu alla fine vinto dalla Milanese. ### Il primo scudetto (1909-1910) In vista del torneo 1909-1910 che si sarebbe svolto con la formula del girone unico, ci fu un rinnovamento e della squadra dell'anno prima rimasero soltanto due titolari, Fossati e Schuler. Tra i nuovi arrivi c'era il portiere Piero Campelli, che divenne uno dei maggiori punti di forza della squadra. L'Inter si issò in vetta alla classifica in coabitazione con la Pro Vercelli sino alla fine del campionato, costringendo la Federazione a indire uno spareggio a Vercelli per l'assegnazione del titolo. Sorse allora una controversia in merito alla data dell'incontro: i vercellesi domandarono alla FIGC di disputare la sfida nel mese di maggio 1910, poiché impegnati in alcune amichevoli nelle settimane precedenti, una richiesta cui i nerazzurri si opposero; alla fine, dopo che la Pro Vercelli non partecipò all'amichevole fissata per il 17 aprile, la Federazione subodorò che la domanda di rinvio dello spareggio fosse un tentativo dei piemontesi di voler guadagnare tempo per recuperare i propri atleti infortunati e stabilì di far disputare l'incontro finale del campionato il 24 aprile. Per protesta, i campioni in carica decisero di far scendere in campo la squadra ragazzi e il punteggio finale della partita fu 10-3 in favore dell'Inter. Questi erano i nomi dei primi campioni nerazzurri: Campelli, Fronte, Zoller; Jenny, Fossati, Stebler; Capra, Payer, Peterlj, Aebi, Schuler. Durante la stagione l'Inter, inoltre, vinse entrambi i derby in goleada: nella prima partita il mattatore fu Capra, autore di una tripletta, condita dai gol di Payer e Peterly, mentre nella seconda gara Engler e Peterly, con le loro doppiette e Capra, risposero alla segnatura iniziale di Mariani. ## Gli anni 1910 e 1920 ### Il periodo 1910-1919 Allo scudetto seguirono quattro stagioni durante le quali la presidenza cambiò diverse volte: entrarono in carica Emilio Hirzel (1912), Luigi Ansbacher (1914) e nello stesso anno Giuseppe Visconti Di Modrone. Dopo la deludente annata 1910-1911, l'Inter chiuse al quarto posto nel girone eliminatorio il campionato successivo. Nel tentativo di rafforzare la squadra, nel 1912 venne preso Luigi Cevenini (noto anche come Cevenini III), vero e proprio fuoriclasse dell'epoca, il quale dopo aver rotto col Milan, decise di trasferirsi in nerazzurro portando con sé i propri fratelli, Aldo e Mario. Il divario con la vetta si ridusse leggermente ma ancora una volta l'Inter rimase esclusa dalle finali, a causa di un terzo posto nel girone ligure-lombardo. Nel 1913 la squadra venne ulteriormente rafforzata, in particolare con l'attaccante Julio Bavastro, che dette ai due fratelli Cevenini la possibilità di godere di una valida spalla d'attacco in grado di finalizzare al meglio la mole di gioco da loro svolta. L'Inter riuscì a vincere il girone eliminatorio davanti a Juventus e Milan, ma nella fase successiva dovette arrendersi a Casale e Genoa. Lo stesso andamento ebbe la stagione 1914-1915, coi nerazzurri primi nel loro girone eliminatorio e in quello di semifinale. Nel girone di finale, però, il cammino nerazzurro fu interrotto dalla guerra, quando mancava una sola partita (Cevenini III fu il capocannoniere con 35 reti). Molti dei giocatori interisti raggiunsero le prime linee e la società nerazzurra, come del resto le altre, pagò un prezzo salatissimo alla guerra: Fossati, Bavastro e Caimi persero la vita. Nel 1919 con la fine della guerra il calcio riprese il suo svolgimento. ### Il secondo scudetto (1919-1920) Divenne presidente Giorgio Hülss (rimarrà soltanto in questa stagione), il quale scelse alla guida della squadra la coppia formata da Nino Resegotti e Francesco Mauro. La compagine che andava ad affrontare il primo torneo del dopoguerra vedeva la presenza dei "vecchi" Aebi, Agradi, Asti e Campelli, oltre a quattro dei cinque fratelli Cevenini. Inoltre entrarono in prima squadra Giuseppe Fossati, fratello di Virgilio, deceduto in guerra, e Leopoldo Conti, a inizio carriera. Il suo arrivo all'Inter assunse le sembianze di un vero e proprio intrigo: conteso da due club minori milanesi, Conti fu atteso sotto casa da alcuni amici di fede nerazzurra, tra i quali Leone Boccali, il futuro dirigente de Il Calcio Illustrato, e convinto a vestire la maglia dell'Inter. Dopo aver vinto il girone lombardo con Brescia, Juventus Italia, Trevigliese, Cremonese e Libertas, i nerazzurri furono inseriti nel gruppo C di semifinale, insieme a Novara, Bologna, Torino, Andrea Doria ed Enotria Goliardo; totalizzando 16 punti, superarono di tre lunghezze Novara e Bologna qualificandosi, con Juventus e Genoa, al girone finale, che avrebbe sancito la sfidante della vincente del torneo centromeridionale nella finalissima nazionale. Dopo aver battuto i bianconeri per 1-0, all'Inter fu sufficiente un pareggio col Genoa il 6 giugno 1920 per risultare il club primatista del Nord Italia. Il 20 giugno, infine, i nerazzurri vinsero il titolo tricolore, seppure con più fatica del previsto, battendo il Livorno 3-2 nella finalissima nazionale di Bologna. Questi gli uomini che avevano composto l'undici titolare nel corso della stagione: Campelli, Francesconi, Beltrame, Milesi, Fossati, Scheidler, Conti, Aebi, Agradi, Cevenini III e Asti. Come già era successo dopo il primo scudetto di dieci anni prima, il successo segnò anche l'inizio di un periodo di stasi, che vide i nerazzurri piombare in una sorta di mediocrità. ### Il periodo 1920-1928 Francesco Mauro divenne il nuovo presidente nerazzurro e l'Inter, affidata a una commissione tecnica, andò ad affrontare il campionato successivo alla vittoria del secondo scudetto con una rosa pressoché immutata. Il girone preliminare lombardo venne vinto agevolmente contro Casteggio, Giovani Calciatori Legnanesi e Ausonia Pro Gorla. Dopo questi primi impegni, cominciava il girone finale lombardo, nel quale l'Inter si trovò di fronte Legnano, U.S. Milanese, Milan, Saronno e Trevigliese. L'avversaria più ostica si rivelò il Legnano, mentre il Milan riservò le proprie forze alle due stracittadine, pareggiate entrambe. Passavano le prime quattro e per i nerazzurri non fu difficile superare anche questo turno. Il girone di semifinale interregionale mise di fronte all'Inter la Pro Vercelli, la Torinese e il Bentegodi Verona. I nerazzurri però fecero solamente tre punti a fronte dei dieci dei bianchi piemontesi e dei nove della Torinese, finendo al terzo posto nel girone. Nel campionato 1921-1922 l'Inter arrivò ultima e dovette affrontare due spareggi di qualificazione per garantirsi la permanenza nella massima serie del calcio italiano: il primo turno la squadra lo vinse a tavolino, per rinuncia dell'avversaria, lo Sport Club Italia di Milano. Nel turno successivo la squadra sconfisse la P.G.F. Libertas di Firenze per 3-0 a Milano e pareggiò 1-1 in trasferta. L'Inter rimase nel campionato di Prima Divisione (divenuto F.I.G.C.) e non retrocedette nella serie inferiore (vedere riquadro a lato). La stagione 1921-1922 fu caratterizzata da due federazioni distinte, CCI e FIGC, che organizzarono due campionati indipendenti. L'Inter prese parte alla Prima Divisione della CCI, inserita nel Girone B della Lega Nord. Le partite del girone dell'Inter si conclusero il 26 marzo 1922, coi nerazzurri piazzatisi ultimi a quota 11 punti. A questo punto il regolamento CCI, il quale non prevedeva retrocessioni dirette nei gironi settentrionali, imponeva all'Inter di disputare uno spareggio interdivisionale contro la seconda classificata di Seconda Divisione (lo Sport Club Italia di Milano). In caso di vittoria, i nerazzurri avrebbero evitato la discesa nella serie inferiore e condannato lo Sport Club Italia alla permanenza in essa; un'eventuale sconfitta, invece, avrebbe condannato l'Inter alla relegazione e concesso all'altro club milanese l'ammissione in massima serie. Nel frattempo, tuttavia, la soluzione dei due campionati separati non aveva incontrato favori, e dopo aspre polemiche il 26 giugno 1922 i dirigenti della FIGC e della CCI si riunirono a Brusnengo per elaborare una nuova composizione unitaria dei gironi nella successiva stagione 1922-1923. Arbitro e mediatore fu Emilio Colombo, direttore della Gazzetta dello Sport. Si giunse a un accordo fra le società rivali (noto come Compromesso Colombo), e il reintegro della CCI all'interno della FIGC derogò i precedenti regolamenti, comportando la sostituzione delle Categorie con sei "Divisioni" sul modello inglese. La Prima e la Seconda furono dirette a livello nazionale da una sinergia di Lega Nord e Lega Sud, mentre le altre vennero demandate ai Comitati Regionali, confinati a un ruolo di secondo piano. Per determinare la composizione delle prime due Divisioni furono organizzati degli spareggi incrociati di ammissione tra squadre federali e confederate. Il Compromesso, dunque, complicò la situazione dei nerazzurri, i quali si ritrovarono a dover disputare non più una, ma due sfide-salvezza. Il 2 luglio 1922 l'Inter vinse a tavolino (2-0) lo spareggio preliminare CCI in gara unica contro lo Sport Club Italia, che diede forfait non riuscendo a schierare in campo 11 giocatori. Il club meneghino approdò così al decisivo spareggio interfederale stabilito contro la Libertas Firenze. Il 9 luglio i nerazzurri si imposero a Milano contro i fiorentini per 3-0 (con doppietta di Aliatis e gol di Aebi) nella gara d'andata; infine, l'1-1 nel ritorno del 16 luglio a Firenze permise all'Inter di evitare la relegazione. Grazie a questo risultato, i nerazzurri sono l'unica squadra italiana ad aver militato ininterrottamente nella massima serie del campionato italiano di calcio fin dalla propria stagione di debutto (1909) senza mai retrocedere in una serie inferiore. I nerazzurri, guidati da Bob Spottiswood, il primo allenatore professionista della storia del club, migliorarono sensibilmente le loro prestazioni nel campionato 1922-1923 ma non in maniera tale da colmare il divario con le squadre di vertice. Il nuovo presidente, Enrico Olivetti, aveva condiviso la politica dei giovani, ma i risultati continuarono a latitare e non si andò oltre il terzo posto nel 1923-1924. Nel 1924-1925 i nerazzurri, allenati da Paolo Schiedler si piazzarono quarti nel girone A della Lega Nord mentre la stagione successiva arrivarono quinti. Nel 1926 si arrivò ad una svolta: il nuovo presidente divenne Senatore Borletti mentre in panchina sedette l'ex giocatore interista Árpád Weisz, ungherese di origine ebrea. Nel campionato 1926-1927 l'Inter arrivò prima a pari merito con la Juventus nel girone A. Ma nel turno finale la formazione milanese chiuse al quinto posto. Il campionato vinto dal Torino venne però considerato nullo e lo scudetto revocato per illecito sportivo. In questa stagione l'Inter fece il suo esordio in Coppa Italia venendo eliminata al terzo turno. Nel 1927-1928 si arrivò ancora una volta nel girone finale ma stavolta i nerazzurri finirono al settimo posto. Questa stagione vide l'esordio del diciassettenne Giuseppe Meazza, che segnò 12 reti. Sempre nel 1926 venne inaugurato lo stadio di San Siro, che nei decenni successivi divenne il campo da gioco di entrambe le formazioni meneghine: l'apertura coincise proprio con un derby amichevole, terminato 6-3 in favore dei nerazzurri. ### 1928-1929: l'Ambrosiana biancocrociata Con l'instaurazione e l'affermazione del regime fascista nel corso degli anni venti, l'Inter si vide costretta a cambiare ragione sociale: il Partito Fascista non apprezzava infatti il nome "Internazionale", che non rispettava la tradizionale italianità promossa dalla linea di governo e richiamava troppo esplicitamente l'Internazionale per antonomasia, vale a dire la Terza Internazionale comunista; inoltre vi era la volontà da parte del regime di ridurre, ove era possibile, il numero di squadre ad una sola per città; infatti è in questo periodo che nascono squadre come il Napoli, la Fiorentina e la Roma tutte formazioni nate dalla fusione delle varie squadre cittadine (ad eccezione della Lazio che non rientrò nella fusione capitolina). Pertanto, nell'estate del 1928, l'F.C. Internazionale si unì all'Unione Sportiva Milanese, ovvero la terza squadra di Milano, mutando nome e casacca: nacque così la Società Sportiva Ambrosiana, con tenuta bianca con croce rossa (colori di Milano) e segnata dal fascio littorio. Senatore Borletti venne tolto dall'incarico e venne nominato l'ex presidente della U.S. Milanese Ernesto Torrusio, che divenne così l'undicesimo massimo dirigente della storia interista. L'8 settembre 1928 arrivò la ratifica ufficiale della fusione fra Inter e U.S. Milanese: «A seguito della fusione tra le società F.C. Internazionale e U.S. Milanese deliberata dalle superiori gerarchie ed effettuata dall'Ente Sportivo Provinciale Fascista di Milano, il Segretario del Partito, udito il parere del Commissario, ha ratificato le modalità della fusione stessa, la quale evita la dispersione delle forze calcistiche milanesi e consente l'entrata della Fiumana in Divisione Nazionale. La nuova società assume il nome di Società Sportiva Ambrosiana. La maglia sociale sarà bianca.» Nel campionato 1928-29, con allenatore un altro ungherese, József Viola, venne raggiunto il sesto posto nel girone B. ### Il terzo scudetto (1929-1930) Ernesto Torrusio nel 1929 lasciò la presidenza a Oreste Simonotti e la divisa tornò ad essere nerazzurra. La squadra tornò ad essere allenata da Árpád Weisz e conquistò il terzo scudetto vincendo il primo campionato a girone unico senza suddivisioni geografiche, la Serie A 1929-1930. Dopo aver vinto a Livorno alla prima partita, i nerazzurri persero a Vercelli col minimo scarto. Un pareggio a Roma con la Lazio e la vittoria contro la Cremonese, introdussero gli uomini di Weisz al primo derby stagionale, che fu vinto grazie alla rete di Meazza nel secondo tempo (anche nel ritorno i nerazzurri prevalsero sui rossoneri). Il Balilla, con una tripletta, fu il protagonista della goleada col Padova, nella settima giornata; la domenica successiva l'Inter fu battuta a Testaccio dalla Roma dell'ex Fulvio Bernardini. Il momento non felice fu confermato dalla sconfitta interna con la Triestina, che allontanò il vertice della classifica. Alla quindicesima giornata Meazza e compagni andarono a vincere in casa della capolista Genoa per 4-1. In seguito l'Inter riuscì a violare anche il campo della Juventus, nella giornata successiva, conquistando il titolo simbolico di campione d'inverno. La stagione proseguì rifilando un 6-2 al Livorno e un 4-0 alla Pro Vercelli. Alla ventiquattresima giornata i nerazzurri, vincendo a Padova, approfittarono della contemporanea sconfitta della Juventus a Modena. Nella giornata successiva venne battuta la Roma per 6-0 con quaterna di Meazza: proprio l'attacco si dimostrò il reparto più efficiente della squadra, rifilando una goleada dietro l'altra alle rivali, tra le quali spiccò l'8-0 sulla Pro Patria alla ventottesima giornata. L'ultimo sussulto avvenne alla terzultima giornata, quando a far visita all'Inter arrivò il Genoa secondo in classifica a quattro punti: i nerazzurri, in svantaggio di 3 reti nel primo tempo, riuscirono a pareggiare 3-3 nel secondo tempo grazie a Meazza che segnò la tripletta decisiva. La matematica certezza arrivò solo la domenica successiva con la vittoria sulla Juventus, partita preceduta da un incidente automobilistico occorso a Luigi Allemandi, condito da una scazzottata, che costrinse il terzino ad arrivare allo stadio proprio poco prima che cominciasse la gara. L'Inter divenne la prima squadra a vincere la Serie A e Meazza si laureò capocannoniere con 31 reti in 33 gare disputate. In campo internazionale venne raggiunta la semifinale di Coppa Mitropa, coppa riservata ai club di Austria, Italia, Ungheria, Cecoslovacchia, Romania e Jugoslavia. ## Gli anni 1930 e 1940 ### Il periodo 1930-1937: l'arrivo di Pozzani Il quinto posto nel 1930-1931 portò un'aria di cambiamento alla società: il nuovo timoniere Ferdinando Pozzani cambiò allenatore ingaggiando István Tóth e ottenne dalla FIGC il permesso per assumere la denominazione di Ambrosiana-Inter dopo la ricostituzione dell'U.S. Milanese (rinata come polisportiva, calcisticamente solo nel 1945), sciogliendo così la fusione coatta con l'Ambrosiana. Lo stravolgimento societario non portò risultati, che si limitarono al sesto posto in campionato. Il nuovo ritorno di Árpád Weisz, permise all'Ambrosiana nel 1932-1933 di arrivare seconda, otto punti dietro la Juventus. Il 1933 fu anche l'anno dell'unica finale in Mitropa Cup. Dopo aver eliminato First Vienna e Sparta Praga, ai nerazzurri restava da battere l'Austria Vienna: dopo la vittoria per 2-1 a Milano, a Vienna i nerazzurri vennero sconfitti 3-1 dai padroni di casa. Nel girone d'andata del 1933-1934 l'Ambrosiana batté la Juventus 3-2 all'Arena Civica. Con le sconfitte nel girone di ritorno con Fiorentina e Torino i nerazzurri ottennero un altro secondo posto, stavolta con lo scarto ridotto a quattro punti. Nell'anno successivo, segnato dalla scomparsa di "Tito" Frione, all'ultima giornata Inter e Juventus erano a pari punti: i bianconeri vinsero a Firenze, mentre i nerazzurri persero contro la Lazio, con rete dell'ex nerazzurro Felice Levratto e la stagione divenne per i ragazzi allenati da Gyula Feldmann l'anno del terzo secondo posto consecutivo. Passarono due anni dove in panchina si avvicendarono Albino Carraro (sostituto di Feldmann, esonerato) e Armando Castellazzi, ottenendo un quarto e un settimo posto in Serie A e una semifinale di Mitropa Cup. ### Il quarto e il quinto scudetto e la prima Coppa Italia (1937-1940) Partita la stagione 1937-1938 con un pareggio per 3-3 a Lucca, l'Ambrosiana, guidata ancora da Castellazzi, raggiunse la vetta della classifica alla nona giornata, per effetto della vittoria sulla Juventus. Al quindicesimo turno, ultimo del girone di andata, i nerazzurri vinsero il titolo di campione d'inverno con quattro lunghezze di vantaggio sul Bologna. Il girone di ritorno si aprì con la goleada ai danni della Lucchese; alla ventiduesima giornata la Juventus affiancò i nerazzurri, per poi staccarli di due lunghezze due domeniche dopo. I punti di distanza divennero poi tre alla ventiseiesima giornata, quando l'Ambrosiana fu sconfitta sul campo del Liguria. In seguito i bianconeri persero a Trieste e cedettero in casa contro il Liguria a 90 minuti dalla fine. L'Ambrosiana-Inter balzò così in testa e attese l'ultima giornata con una classifica che vedeva in testa i nerazzurri con 39 punti, poi la Juventus con 38 e Bologna, Genoa e Milan terze a quota 37. La squadra vinse lo scudetto all'ultima giornata, per effetto della vittoria di Bari: l'annuncio venne dato dagli altoparlanti di San Siro mentre si giocava un Milan-Juventus con numerosi tifosi nerazzurri infiltrati. In serata migliaia di sostenitori interisti aspettarono il ritorno dei giocatori alla stazione di Milano per festeggiare il quarto scudetto. Ancora una volta decisivo Meazza, autore di 20 centri stagionali in 25 presenze: nella stessa estate il Balilla portò l'Italia al secondo trionfo mondiale. La società compensò il ritiro di mister Armando Castellazzi con Tony Cargnelli, teorico del sistema (modulo che sostituisce il classico metodo danubiano). La squadra così rinnovata arrivò terza in Serie A e vinse la sua prima Coppa Italia nel 1938-39 battendo in finale il Novara per 2-1 con gol di Ferraris II e Frossi. A tener banco nelle cronache dell'estate del 1939 fu un "caso" che riguardò Meazza che rimase escluso dalla rosa titolare dell'Ambrosiana per via di un embolo che colpì il suo piede sinistro, noto come "il piede gelato". I nerazzurri guidarono il campionato 1939-1940 con Tony Cargnelli ancora in panchina, vincendo all'ultima giornata lo scontro diretto con il Bologna e festeggiando lo scudetto sul neutro di San Siro, campo del Milan, scelto perché il numero di spettatori era superiore alla capienza massima dell'Arena Civica. Dopo otto giorni Benito Mussolini annunciò l'entrata dell'Italia in guerra. ### Il periodo 1940-1945: l'arrivo di Masseroni Gli anni successivi, ceduto Meazza e con la seconda guerra mondiale in corso, non c'erano certezze sul futuro e non si facevano grossi investimenti. La stagione 1940-1941 vide l'Inter, allenata dalla coppia Zamberletti-Peruchetti arrivare seconda, mentre nel torneo successivo la squadra ottenne un dodicesimo posto che ebbe il solo vantaggio di evitare la retrocessione. Dati i risultati del biennio precedente, il presidente Ferdinando Pozzani si fece da parte in favore di Carlo Masseroni, un industriale della gomma che era anche un grande appassionato di ciclismo. La sua prima mossa fu l'allontanamento del tecnico Ivo Fiorentini, avvicendato da Giovanni Ferrari, appena passato dal calcio giocato alla panchina. Sotto la guida di quest'ultimo l'Inter ottenne il quarto posto nel torneo 1942-1943. Ormai il conflitto mondiale era arrivato anche in Italia ed era arrivato il momento di fermare i campionati. Dopo la caduta del regime fascista, il 27 ottobre 1945 Masseroni annunciò che «l'Ambrosiana torna, da oggi, a chiamarsi solo ed esclusivamente Internazionale». ### Il periodo 1945-1950: di nuovo Internazionale Il primo torneo del dopoguerra fu anche quello che vide il ritorno dei gironi territoriali, resi necessari dalle difficoltà di movimento causate dalla distruzione delle infrastrutture viarie. La squadra, affidata a Carlo Carcano, non andò oltre un quarto posto finale. A gennaio del 1947 Carcano venne sostituito da Nino Nutrizio insieme all'allenatore-giocatore Giuseppe Meazza, tornato all'Inter a trentasei anni. La coppia ottenne la salvezza nell'ultima partita da giocatore del Pepin. Soltanto Meazza venne confermato in panchina, poi comunque esonerato con il ritorno di Carcano. Alla fine del 1947-1948, la terza piazza conquistata al giro di boa si ridusse al dodicesimo posto. Nelle restanti giornate la squadra venne guidata dal gallese David John Astley che divenne il nuovo tecnico anche per la successiva stagione. Nell'estate del 1948 Masseroni investì pesante sulla campagna acquisti ma i nuovi giocatori non offrirono il gioco richiesto da mister Astley, che venne sostituito a metà stagione da Giulio Cappelli. Quest'ultimo cominciò la rincorsa sul Torino grazie anche ai gol di Nyers, capocannoniere con 26 reti. I nerazzurri tornarono nel gruppo di testa e diventarono il principale avversario dei granata. Solo con lo 0-0 di Milano del 30 aprile 1949 i torinisti riuscirono ad assicurarsi la sicurezza del quinto tricolore di fila. Quella contro i nerazzurri fu l'ultima partita ufficiale del Grande Torino poiché l'intera squadra scomparve il 4 maggio nella tragedia di Superga. L'annata successiva l'Inter arrivò terza nel torneo vinto dalla Juventus. ## Gli anni 1950 ### Biennio 1950-1952: i podi con Olivieri Nel 1950 la panchina fu affidata al quarantenne tecnico Aldo Olivieri, che in due campionati raggiunse un secondo e terzo posto. ### 1952-1955: il triennio di Foni e i due scudetti consecutivi L'estate 1952 coincise con l'arrivo in panchina di Alfredo Foni, allenatore spesso criticato dalla stampa per un approccio tattico tendenzialmente difensivista. Il nuovo tecnico riuscì ad imporre una quadratura di gioco e un senso del collettivo in uno spogliatoio imperniato sulle individualità — tra cui Lorenzi, Nyers, Skoglund e Wilkes — il cui talento era tuttavia mitigato da problemi caratteriali. Una prima innovazione fu compiuta con la rinuncia a Wilkes, ceduto al Torino, per concedere maggior spazio a Gino Armano: questi venne schierato lungo l'esterno destro, risultando la prima «ala tornante» nella storia del calcio italiano. Il successo nerazzurro del campionato 1952-53 venne costruito su una solida difesa, tanto che il portiere Giorgio Ghezzi — soprannominato Kamikaze per uno stile di gioco incline allo spettacolo — risultò il meno battuto del torneo. Guadagnato il comando della classifica già in autunno, i nerazzurri si mantennero imbattuti per ben 19 giornate; il vantaggio accumulato sulle inseguitrici fu tale da raggiungere l'aritmetica certezza del primato con tre turni di anticipo. A trionfo ormai acquisito, la Beneamata terminò il campionato con tre sconfitte consecutive. In avvio del campionato 1953-54 i milanesi fronteggiarono la temporanea esclusione di Nyers, posto fuori rosa per via di un mancato accordo col presidente Masseroni circa la retribuzione economica. L'acclamazione dei sostenitori convinse la dirigenza a reintegrare il calciatore prima del derby contro il Milan, deciso proprio da una tripletta dell'apolide. Contrastata da Fiorentina e Juventus nel girone d'andata, la squadra lombarda accusò un calo in febbraio salvo poi riprendersi in primavera e proseguire il duello con i bianconeri. La netta vittoria per 6-0 contro i torinesi fu determinante per il bis in campionato, conseguito con un solo punto di margine sui rivali. Per la sua terza stagione in panchina, Foni si accordò contestualmente con una Nazionale italiana reduce dal fallimento ai Mondiali elvetici; incapace di ripetere i fasti del recente biennio, la formazione nerazzurra si classificò solamente ottava in campionato. ### 1955-1960: l'inizio dell'era di Angelo Moratti Nel maggio 1955 Masseroni cedette la società al petroliere Angelo Moratti. I primi anni della nuova gestione videro il presidente Moratti compiere un ingente turn-over in panchina, senza però che ai ricambi corrispondessero risultati. Il miglior piazzamento fu il terzo posto nel campionato 1958-59, con i milanesi che piazzarono Angelillo in cima alla classifica dei marcatori: l'attaccante mise a segno 33 gol in altrettante gare, record per i campionati a girone unico con 18 formazioni. Durante il torneo 1959-60, terminato al quarto posto, i nerazzurri subirono una delle più pesanti sconfitte di sempre nei derby perdendo 5-3 contro i rossoneri. ## Gli anni 1960 ### 1960-1962: biennio d'assestamento Nell'estate 1960 la società affidò la propria panchina all'argentino Helenio Herrera, soprannominato Mago. Per quanto riguarda il settore dirigenziale, si registrò invece l'arrivo di Italo Allodi. Durante il campionato 1960-61 i nerazzurri terminarono in vetta il girone d'andata, ma una serie di incertezze nel ritorno favorì il sorpasso della Juventus. Lo scontro diretto del 16 aprile 1961 fu inizialmente appannaggio dei meneghini, cui la vittoria venne riconosciuta a tavolino per un'invasione di campo: la Corte d'Appello Federale invalidò tuttavia la sentenza col torneo ormai prossimo alla conclusione, decretando la ripetizione della gara. Sconfitti a Catania nell'ultimo turno di campionato, i nerazzurri fallirono l'aggancio: con il replay del derby d'Italia divenuto quindi ininfluente, la Beneamata — che schierò la propria formazione giovanile in segno di protesta verso la Federazione — fu travolta per 9-1, realizzando il punto della bandiera con l'esordiente Sandro Mazzola. Per la stagione seguente il Mago ottenne l'ingaggio del centrocampista Luis Suárez, mentre in attacco il britannico Gerry Hitchens rimpiazzò Angelillo: inviso al tecnico non solamente per ragioni tattiche ma anche per fatti inerenti alla vita personale, l'ex capocannoniere fu ceduto alla Roma. L'Inter vinse il titolo di metà stagione nel torneo 1961-62 con cinque lunghezze di margine sul Milan, prima che un calo nella fase di ritorno comportasse l'aggancio e il sorpasso dei concittadini. I nerazzurri conclusero al secondo posto, distanziati di cinque punti dai rivali: le delusioni del recente biennio e problemi di salute e spinsero Moratti a rassegnare le dimissioni, poi revocate quando la società, assieme ad altre di Serie A e B, rimase coinvolta in uno scandalo concernente l'uso di sostanze dopanti: il procedimento giudiziario che ne seguì portò alla squalifica di tre calciatori interisti per due giornate di campionato. ### 1962-1966: la Grande Inter **1962-1963: l'ottavo Scudetto** Herrera mantenne il comando della formazione quando Edmondo Fabbri pareva ormai pronto ad insediarsi in panchina, con l'organico rinforzato dal terzino Burgnich e dall'interno Maschio. In avvio di campionato l'Inter non parve in grado di aspirare al titolo, racimolando appena sette punti in altrettante uscite: la svolta si verificò in autunno con l'acquisto del centravanti Di Giacomo dal Torino, cui venne invece dirottato Hitchens. La partenza del britannico consentì il tesseramento dell'ala brasiliana Jair, con Herrera che concesse spazio anche ai ventenni Facchetti e Mazzola; a vestire la fascia di capitano era Armando Picchi, schierato alle spalle dei difensori. Sorretti dal nuovo assetto tattico, i meneghini si resero autori di una rimonta che li vide conquistare 28 punti in 17 giornate: pur mancando il titolo invernale a favore della Juventus, i nerazzurri compirono l'aggancio nel febbraio 1963. Un pareggio nel derby — con Mazzola che segnò dopo 13" il gol più veloce di sempre nelle stracittadine — valse il comando solitario, con l'imbattibilità poi persa a Bergamo. L'immediata reazione portò i meneghini, il cui primato non venne insidiato, a vantare un distacco di quattro lunghezze sulla rivale bianconera: il trionfo nello scontro diretto di Torino permise di ipotecare la vittoria finale, divenuta matematica a Roma il 5 maggio 1963. Chiudendo il torneo davanti agli stessi piemontesi nonché ad un Milan appena laureatosi campione d'Europa, gli uomini di Herrera salirono sul trono nazionale a nove anni dall'ultima affermazione. **1963-1964: la prima Coppa Campioni** In vista dell'impegno continentale — stante il tricolore che valse il debutto nella Coppa Campioni — la squadra venne potenziata dagli acquisti del portiere Sarti, del mediano Tagnin — utilizzato da secondo stopper — e della punta Milani. Lo scenario del campionato vide i nerazzurri insidiati dai concittadini rossoneri e dal Bologna dell'ex Bernardini, divenuto il principale concorrente nella fase di ritorno. Il cammino dei petroniani fu ostacolato da un caso di doping tradottosi inizialmente nella penalità di tre punti, successivamente restituiti: lombardi e felsinei conclusero quindi il torneo a pari merito, rendendo necessario uno spareggio. All'appuntamento la formazione di Herrera giunse con i favori del pronostico, avendo conquistato al primo tentativo la coppa continentale: eliminate nell'ordine Everton, Monaco, Partizan Belgrado e Borussia Dortmund, la Beneamata sconfisse nell'atto conclusivo il Real Madrid con doppietta di Mazzola e rete di Milani. Sul neutro di Roma, i meneghini dovettero però arrendersi alla compagine emiliana che prevalse per 2-0 con un'autorete di Facchetti e un gol di Nielsen. **1964-1965: il nono Scudetto, la seconda Coppa Campioni e la prima Coppa Intercontinentale** Decisa ad arricchire ulteriormente il proprio palmarès, l'Inter si presentò al via della stagione 1964-65 con nuovi volti: il centrale difensivo Malatrasi, l'ala Domenghini e l'attaccante Peiró. La Beneamata sollevò nel settembre 1964 la Coppa Intercontinentale dopo tre sfide con l'argentino Independiente: la vittoria dei sudamericani in casa e l'affermazione nerazzurra a Milano comportarono una «bella» sul campo neutro di Madrid, decisa dalla rete di Corso nei supplementari. In campionato l'undici di Herrera terminò la fase d'andata con sette punti di ritardo dal Milan, compiendo poi il sorpasso grazie ad un exploit che nei 15 turni conclusivi vide la formazione ottenere 28 punti sui 30 disponibili. Impostasi nettamente nella stracittadina di ritorno col punteggio di 5-2, l'Inter consolidò il vantaggio sui rivali in primavera aggiudicandosi il tricolore nella giornata finale. Ad impreziosire la stagione fu poi il bis europeo, centrato con una vittoria di misura sul Benfica: nei turni precedenti la squadra aveva estromesso Dinamo Bucarest, Glasgow Rangers e Liverpool. Sfumò invece la Coppa Italia, persa di misura contro la Juventus nell'agosto 1965 con la nuova stagione ormai alle porte. **1965-1966: il decimo Scudetto e la seconda Coppa Intercontinentale** Conquistata un'altra Coppa Intercontinentale — sempre ai danni dell'Independiente —, la Beneamata si ripeté anche in campionato senza eccessivi affanni: degno di nota il contributo offensivo del terzino Facchetti, capace di realizzare ben dieci reti. La conquista del tricolore comportò la presenza sulle maglie da gioco di una stella dorata, simbolo volto a sottolineare la decima vittoria del titolo. Una delusione si consumò invece sul fronte europeo, dove i nerazzurri vennero sconfitti dal Real Madrid in semifinale. ### 1966-1970: l'avvento di Fraizzoli La stagione 1966-67 coincise col brusco epilogo della Grande Inter, dacché i nerazzurri persero nell'arco di una settimana la Coppa Campioni e il campionato: sconfitta in rimonta dal Celtic in ambito europeo, la compagine lombarda perse a Mantova nell'ultimo turno di campionato vedendosi superare in classifica dalla Juventus. A decidere l'incontro fu una rete dell'ex Di Giacomo, favorita dall'incertezza del portiere Sarti. Concluso il torneo seguente con un incolore quinto posto, nella primavera 1968 Angelo Moratti cedette la società all'imprenditore tessile Ivanoe Fraizzoli. Nelle prime due stagioni con Fraizzoli alla presidenza, la compagine milanese — guidata dapprima da Foni e successivamente da Heriberto Herrera — si classificò quarta e seconda in campionato. ## Gli anni 1970 ### 1970-1972: l'undicesimo Scudetto e la finale di Coppa Campioni All'inizio del torneo 1970-71 l'Inter — che in estate aveva ceduto Suárez alla Sampdoria — rischiò di vedersi confinata ai margini della lotta di vertice, dopo le sconfitte con Cagliari e Milan che provocarono l'esonero di Herrera. Per sostituire il paraguaiano, Fraizzoli affidò la panchina a Giovanni Invernizzi che in precedenza si occupava del settore giovanile. Trascinata dalle reti di Boninsegna, la squadra riuscì a compiere un inatteso aggancio nei confronti dei rivali rossoneri: il sorpasso si concretizzò infine nella primavera 1971, dopo una vittoria sul Napoli rimasta celebre per le controversie circa l'arbitraggio. I nerazzurri si aggiudicarono il titolo con due gare di anticipo, incamerando in tal modo l'undicesimo tricolore. La vittoria in campionato permise inoltre il ritorno sul palcoscenico europeo, cui la Beneamata si presentò con pochi rinforzi: tra questi il portiere di riserva Bordon, capace comunque di insidiare il titolare Lido Vieri a dispetto della giovane età, e il mediano Oriali. Sconfitto agevolmente l'AEK Atene nei sedicesimi di finale della Coppa Campioni, la Beneamata incrociò il Borussia Mönchengladbach negli ottavi. Durante la sfida di andata in Germania, sul punteggio di 2-1 per i teutonici, Boninsegna cadde a terra dopo essere stato centrato in testa da una lattina di Coca-Cola scagliata dai tifosi tedeschi sugli spalti. Il risultato finale fu di 7-1 per il Borussia, con la società lombarda che presentò ricorso: il vicepresidente Prisco sostenne l'irregolarità nello svolgimento della partita, essendo questa proseguita dopo l'incidente. Al culmine di una diatriba sfociata anche sul piano legale, l'UEFA decretò l'annullamento della gara ordinandone la ripetizione. A Milano i nerazzurri s'imposero per 4-2, mentre nel retour match la prestazione di Bordon — distintosi, tra l'altro, per un rigore parato a Sieloff — consentì di mantenere lo 0-0 e accedere ai quarti di finale. La Beneamata ebbe poi ragione del belga Standard Liegi e dello scozzese Celtic, superato ai rigori. Nell'atto conclusivo gli uomini di Invernizzi capitolarono di fronte all'Ajax di Johan Cruijff, autore della doppietta decisiva. ### 1972-1977: gli anni bui Gli anni che fecero seguito alla finale di Coppa Campioni videro la squadra — alle prese con un ricambio generazionale — rendersi autrice di un periodo sostanzialmente incolore, con stagioni in chiaroscuro malgrado il temporaneo ritorno di Helenio Herrera in panchina. Con il massimo obiettivo stagionale circoscritto alla qualificazione per la Coppa UEFA, l'unico traguardo significativo venne toccato nel 1977: la formazione di Giuseppe Chiappella disputò la finale di Coppa Italia perdendo contro il Milan, nell'ultima apparizione ufficiale di Sandro Mazzola. ### Il ciclo Bersellini (1977-1982) **1977-1980: la seconda Coppa Italia e il dodicesimo Scudetto** Ad aprire un ciclo vincente fu l'ingaggio di Eugenio Bersellini, soprannominato «sergente di ferro». La stagione 1977-78 vide i nerazzurri tornare al successo, vincendo la Coppa Italia contro il Napoli: la sfida con i partenopei, conclusa per 2-1, coincise con l'ultimo incontro di Facchetti. L'affermazione in coppa nazionale garantì il debutto nella Coppa delle Coppe, dove i meneghini raggiunsero i quarti di finale nel 1978-79 arrendendosi al belga Beveren. Nel campionato 1979-80 la Beneamata — i cui punti di forza risiedevano in Bordon, Baresi, nel capitano Bini, Oriali, Altobelli, Beccalossi e Muraro — scattò in testa dal primo turno, imponendosi poi nella stracittadina — con doppietta di Beccalossi — e contro la Juventus (4-0). L'unica flessione si registrò sul finire del girone d'andata, con la squadra che mantenne comunque un margine rassicurante sulle inseguitrici. La vittoria nel derby del 2 marzo 1980, con gol di Oriali, spianò la strada verso il dodicesimo tricolore con la matematica certezza acquisita a due giornate dalla conclusione per effetto di un pareggio con la Roma: il definitivo 2-2 fu realizzato da Roberto Mozzini. **1980-1982: il ritorno in Europa e la terza Coppa Italia** Riaffacciatasi in Coppa Campioni dopo nove anni, l'Inter tesserò l'austriaco Prohaska dopo la mancata chiusura del contratto col brasiliano Falcao. Alla prima squadra venne aggregato il sedicenne Giuseppe Bergomi, che aveva compiuto il proprio esordio nel gennaio 1980. I nerazzurri approdarono alle semifinali della manifestazione europea, cedendo al Real Madrid. A calare il sipario sul lustro di Bersellini fu la vittoria in Coppa Italia nel 1982, conseguita contro il Torino. ## Gli anni 1980 ### Il periodo 1982-1986: l'arrivo di Pellegrini Il successore di Bersellini sulla panchina dell'Inter fu Rino Marchesi, terzo classificato nel campionato 1982-83 dietro Roma e Juventus: a segnare la stagione fu un sospetto di combine relativo alla sfida con il Genoa (vinta per 3-2), malgrado tali accuse non abbiano mai trovato riscontro. In Coppa delle Coppe — torneo al quale i meneghini parteciparono per la seconda volta — fu il Real Madrid a sbarrare la strada, nei quarti di finale. Nella stagione 1983-84 i nerazzurri furono guidati da Luigi Radice, terminando il campionato al quarto posto. Con l'annata agonistica in corso, Fraizzoli cedette la società a Ernesto Pellegrini che ne divenne proprietario nel gennaio 1984. Rinforzata dall'irlandese Brady e dal tedesco Rummenigge, la squadra di Ilario Castagner contese nel torneo 1984-85 la vittoria finale all'Hellas Verona chiudendo tuttavia sul gradino più basso del podio; in Coppa UEFA raggiunse la semifinale, arrendendosi al Real Madrid. I madrileni furono gli artefici dell'eliminazione anche l'anno seguente, nel medesimo turno allenati da Corso (che prese il posto di Castagner nell'autunno 1985). I nerazzurri finirono il campionato 1985-86 in sesta posizione. ### Il ciclo Trapattoni (1986-1991) **Biennio 1986-1988** L'estate 1986 portò a Milano l'ex bianconero Giovanni Trapattoni, vincitore di 6 Scudetti nel capoluogo piemontese. Nella sua prima stagione, la squadra patì l'infortunio di Rummenigge ma ottenne un positivo terzo posto. L'annata successiva fu più deludente, con un piazzamento in quinta posizione e l'addio del capitano Altobelli. **Stagione 1988-1989: il tredicesimo scudetto** Dalla Germania arrivarono il centrocampista Lothar Matthäus e il terzino sinistro Andreas Brehme. In difesa avevano ormai trovato spazio il portiere Walter Zenga e i difensori Riccardo Ferri e Giuseppe Bergomi davanti ad Andrea Mandorlini (trasformato in libero). Gianfranco Matteoli da regista avanzato venne arretrato davanti alla difesa a creare gioco mentre al suo posto andò Matthäus. Accanto a loro fu acquistato l'interno Nicola Berti, dalla Fiorentina, e il tornante di destra del Cesena, Alessandro Bianchi. Il centravanti Aldo Serena fece coppia con l'argentino Ramón Díaz, arrivato a Milano all'ultimo minuto in prestito dalla Fiorentina dopo la bocciatura di Rabah Madjer. Momentaneamente acquistato da Pellegrini, con tanto di foto ufficiali e presentazione in sede alla stampa, l'algerino, dopo che le visite mediche rilevarono un infortunio muscolare alla coscia che poteva comprometterne l'integrità fisica, non firmò mai il contratto. I nerazzurri andarono già in testa solitari alla quinta giornata, distanziando il Milan di un punto e la Sampdoria e il Napoli di due. Nelle giornate successive il Milan accusò un rallentamento: l'11 dicembre, la sconfitta nel derby impedì ai rossoneri di bissare il titolo. Soltanto il Napoli riuscì a seguire l'Inter, a tre punti di distacco. La situazione non cambiò dopo lo scontro diretto del San Paolo, il 15 gennaio (0-0); il 5 febbraio l'Inter diventò campione d'inverno e la domenica successiva la rocambolesca sconfitta di Firenze per 4-3 permise al Napoli di ridurre il distacco a un punto. L'Inter vinse tutte le prime otto gare del girone di ritorno e allungò ancora sui partenopei; il 9 aprile i punti di vantaggio tra prima e seconda classificata furono sette. Vincendo lo scontro diretto del 28 maggio grazie a una punizione di Lothar Matthäus, i milanesi conquistarono matematicamente il loro 13º scudetto. Fu lo scudetto dei record: mai nessuna squadra sarebbe riuscita a toccare quota 58 con i due punti a vittoria. Aldo Serena vinse la classifica dei marcatori con 22 gol. Questa la formazione titolare: Zenga, Bergomi, Brehme, Matteoli, Ferri, Mandorlini, Bianchi, Berti, Díaz, Matthäus, Serena. **Stagione 1989-1990: la prima Supercoppa italiana** Nella stagione successiva fu ceduto Ramón Díaz e al suo posto venne preso il tedesco Jürgen Klinsmann dallo Stoccarda. La squadra venne subito eliminata in Coppa dei Campioni, dal Malmö allenato dall'inglese Roy Hodgson mentre in campionato arrivò terza. In questa stagione venne conquistata la prima Supercoppa italiana ai danni della Sampdoria sconfitta 2-0 a San Siro con le reti di Enrico Cucchi e Aldo Serena. La squadra con Brehme, Klinsmann e Matthäus venne rinominata dei "tre tedeschi", che poi andarono a conquistare con la propria nazionale il mondiale. **Stagione 1990-1991: la prima Coppa UEFA** Il mondiale del 1990 vide vittoriosa la Germania di Lothar Matthäus, il quale a dicembre vinse il Pallone d'oro e anche il FIFA World Player of the Year, primo giocatore della storia dell'Inter ad avvalersi di entrambi i prestigiosi riconoscimenti. Nella stagione 1990-1991 la squadra lottò per lo scudetto insieme alla Sampdoria; alla dodicesima giornata, approfittando del rinvio delle gare di Sampdoria e Milan, impegnate a fronteggiarsi nella Supercoppa europea, i nerazzurri andarono soli in testa. L'Inter rimase in vetta per diverse giornate, talvolta anche in compagnia di Sampdoria e Juventus, e andò a vincere il titolo d'inverno il 20 gennaio, con un punto di vantaggio sul Milan e due sul terzetto formato da Sampdoria, Juventus e Parma. Nel girone di ritorno rimasero presto in lotta i blucerchiati e le milanesi. Furono gli scontri diretti a sancire lo scudetto dei genovesi che batterono anche l'Inter vincendo 2-0 al Meazza, in un incontro nel quale Pagliuca parò un rigore a Matthäus sull'1-0 per i doriani. In Coppa UEFA la squadra raggiunse la sua prima finale dove incontrò la Roma. All'andata a Milano i nerazzurri vinsero 2-0 con reti di Matthäus su rigore e di Nicola Berti. Nel ritorno, all'Olimpico, l'Inter perse per 1-0 con gol di Ruggiero Rizzitelli vincendo comunque il trofeo: erano ventisei anni che l'Inter non vinceva un trofeo internazionale. L'avventura di Trapattoni sulla panchina nerazzurra si chiuse il 22 maggio 1991 dopo esattamente cinque anni. ## Gli anni 1990 ### Il biennio 1991-1993 A conclusione del ciclo di Trapattoni, la società si affidò all'emergente Corrado Orrico. Quest'ultimo, distintosi alla guida di formazioni "provinciali", non si rivelò tuttavia all'altezza di una «big»: fallita la difesa del titolo europeo, la Beneamata fu protagonista di un campionato incolore che spinse il tecnico a dimettersi nel gennaio 1992. Il sostituto fu individuato nell'ex calciatore Luis Suárez, incapace tuttavia di imprimere una svolta: i nerazzurri terminarono all'ottavo posto, con conseguente esclusione dalle coppe europee. Pellegrini ingaggiò quindi Osvaldo Bagnoli, proveniente dal Genoa. Benché privatasi sul mercato del trio tedesco, la formazione nerazzurra disputò un buon torneo. Emersa alla distanza dopo un avvio incerto, la compagine interista rappresentò la principale concorrente del Milan di Fabio Capello: il pari nel derby di ritorno e la sconfitta di Parma alla penultima giornata impedirono l'aggancio, con la seconda posizione finale a quattro lunghezze dai rossoneri. ### La seconda Coppa UEFA (1993-1994) Decisa a tornare al successo, nell'estate 1993 la squadra scommise sugli olandesi Wim Jonk e Dennis Bergkamp. In campionato i nerazzurri non seppero tenere il passo del Milan capolista, denunciando un vistoso calo nelle prime battute della fase di ritorno. Nel febbraio 1994 Bagnoli fu esonerato lasciando posto a Giampiero Marini, responsabile della Primavera. Sul fronte nazionale, la caduta in classifica fece temere la retrocessione che venne però scongiurata all'ultima domenica. Di ben altra caratura fu l'esperienza in Coppa UEFA, dove Bergkamp si laureò capocannoniere trascinando i meneghini alla finale: un doppio successo contro gli austriaci del Casino Salisburgo valse il trofeo, conquistato per la seconda volta dopo il successo di Trapattoni nel 1991. ### Il triennio 1994-1997: l'arrivo di Massimo Moratti L'affermazione in campo europeo rappresentò l'ultima gioia per Pellegrini, il quale agli inizi del 1995 cedette la società a Massimo Moratti. Il figlio di Angelo succedette quindi al padre dopo quarant'anni: in campionato l'Inter raggiunse la sesta piazza, riscattando con la partecipazione alla Coppa UEFA un torneo sostanzialmente incolore. Avara di soddisfazioni risultò anche la stagione 1995-96 con i nerazzurri che, guidati dapprima da Ottavio Bianchi e successivamente da Roy Hodgson, giunsero soltanto settimi in classifica. Presentatasi al via del torneo 1996-97 con diversi volti nuovi, la Beneamata tentò di insidiare Juventus e Parma senza tuttavia riuscirvi appieno. A frenare la rincorsa contribuirono poi gli scontri diretti, risoltisi in un pareggio contro i bianconeri — malgrado una rete di Ganz originariamente convalidata, ma in seguito annullata per le proteste dei torinesi — e una sconfitta sul campo dei ducali. L'Inter ebbe comunque modo di rifarsi in ambito europeo, pervenendo a disputare la finale di Coppa UEFA contro i tedeschi dello Schalke 04. Sconfitta di misura all'andata, nel ritorno a San Siro la formazione di Hodgson pareggiò i conti con Zamorano cogliendo poi una traversa con Ganz nei supplementari: il confronto si risolse quindi ai rigori, dove i teutonici s'imposero per 4-2. A poche ore dalla gara, l'allenatore inglese — protagonista di un acceso diverbio con Javier Zanetti al momento della sostituzione di quest'ultimo — annunciò le dimissioni: per sostituirlo fu chiamato Luciano Castellini, con cui la squadra si classificò terza in campionato. ### Biennio 1997-1999: dalla terza Coppa UEFA alla stagione dei quattro allenatori Nell'estate 1997 la panchina fu affidata a Luigi Simoni, mentre il mercato vide l'arrivo del brasiliano Ronaldo. L'innesto del giovane attaccante, ritenuto una promessa a livello mondiale, giovò alla Beneamata che in campionato parve poter insidiare i bianconeri. L'undici meneghino trionfò peraltro nel derby d'Italia, mancando però la conquista del titolo invernale a favore dei piemontesi. L'incostanza di risultati registrata tra febbraio e marzo obbligò i nerazzurri all'inseguimento, sebbene una ripresa primaverile consentì ai milanesi di rientrare in corsa per lo scudetto. L'esito del campionato venne quindi deciso dal confronto diretto, che gli uomini di Lippi fecero loro per un gol di scarto: veementi furono le proteste per un contatto in area tra Iuliano e Ronaldo, che l'arbitro Piero Ceccarini non ritenne di dover sanzionare con il rigore. Seconda in campionato, la compagine lombarda sollevò un'altra Coppa UEFA: battendo per 3-0 la Lazio a Parigi, fu incamerato il primo trofeo della nuova gestione. Il buon comportamento della squadra fece ricadere su di essa pronostici favorevoli anche in vista dell'annata seguente, con l'organico peraltro rinforzato dall'acquisto di Roberto Baggio: alla rosa si unirono poi i giovani Andrea Pirlo e Nicola Ventola. Riapparsa in Champions League dopo nove anni — grazie anche alla riforma che interessò le manifestazioni continentali — l'Inter eliminò i lettoni dello Skonto Riga, approdando alla fase a gironi. La partenza negativa in coppa, con una sconfitta per mano dei campioni uscenti del Real Madrid, accese le contestazioni verso il tecnico: sul suo conto pesò inoltre una crisi di risultati in campionato, che tagliò fuori i nerazzurri dalla lotta di vertice già in autunno. Pur risollevando le sorti della squadra, Simoni venne esonerato. In panchina sedette quindi il romeno Mircea Lucescu, con la qualificazione europea già ottenuta. La Beneamata si arrese nei quarti di finale al Manchester United, che avrebbe poi trionfato. Lucescu venne quindi rimpiazzato da Castellini prima e Hodgson poi, senza che la squadra riuscisse a migliorare il proprio rendimento: alle dimissioni di Moratti fece seguito l'ottavo posto in campionato, con l'ultimo appello per l'Europa fallito nello spareggio contro il Bologna. ## Gli anni 2000 ### Da Lippi a Tardelli (1999-2001) Nell'estate 1999 la società puntò quindi sull'ex juventino Marcello Lippi, con Moratti che riprese l'incarico presidenziale dopo averlo abbandonato in primavera. Un ingente mercato — che vide gli arrivi di Vieri, Panucci, Jugović e Di Biagio, oltre agli acquisti di Seedorf e Córdoba a gennaio — riversò sui nerazzurri grandi aspettative, confermate in avvio di campionato. A frenare la corsa interista fu però una crisi autunnale, cui si aggiunse l'infortunio di Ronaldo; tensioni insorte nello spogliatoio tra Lippi e la squadra minarono ulteriormente il cammino, circoscrittosi all'obiettivo della quarta posizione. Battuta in finale di Coppa Italia dalla Lazio, l'Inter salvò la stagione con l'ingresso ai preliminari di Champions League raggiunto dopo lo spareggio con il Parma. La conferma di Lippi in panchina fu posta in dubbio dai primi risultati dell'annata seguente, con i nerazzurri eliminati dallo svedese Helsingborgs in Europa e sconfitti nuovamente dai biancocelesti in Supercoppa italiana. All'inizio del campionato 2000-01, dopo la sconfitta di Reggio Calabria, il tecnico si rese protagonista di un duro sfogo contro i propri calciatori che ne comportò l'esonero; a prenderne il posto fu chiamato Marco Tardelli, con la Beneamata che non migliorò tuttavia il rendimento. Al termine di un torneo deludente — segnato peraltro dalla clamorosa disfatta nella stracittadina dell'11 maggio 2001 — i nerazzurri centrarono comunque il quinto posto, valido per accedere alla Coppa UEFA. ### Il biennio di Cúper e la parentesi di Zaccheroni (2001-2004) Per la stagione 2001-02 Moratti ingaggiò Héctor Cúper, protagonista con il Valencia di buoni risultati in campo continentale. Profondamente rinnovata sul mercato, l'Inter si presentò ai nastri di partenza come una delle favorite. Conteso il titolo d'inverno ai campioni uscenti della Roma, i meneghini terminarono alle spalle dei giallorossi il girone di andata riuscendo poi a compiere l'aggancio nella seconda parte di torneo. Conquistato il primato in solitaria, la formazione — fermata ad un passo dal traguardo europeo dagli olandesi del Feyenoord — inciampò fatalmente a Verona concedendo un appello ai giallorossi e alla rinata Juventus: giunti all'ultima domenica con un punto di margine sui bianconeri e due sui capitolini, gli uomini di Cúper caddero sul campo della Lazio fallendo la vittoria del titolo e terminando addirittura in terza posizione. La delusione sportiva si tradusse nella partenza di Ronaldo, già protagonista di screzi con Cúper; a sostituire il brasiliano fu Hernán Crespo, partner offensivo di un Vieri che si sarebbe laureato miglior marcatore del campionato. Nel girone di andata la squadra rivaleggiò con il Milan, perdendo il titolo invernale a favore dei concittadini. In febbraio l'undici nerazzurro operò il sorpasso, dovendo tuttavia fronteggiare la risalita della Juventus: il passo falso nel derby d'Italia e un successivo rallentamento posero fine alle speranze-scudetto, con i nerazzurri che rivolsero i propri pensieri all'obiettivo europeo. Superati i preliminari di Champions League contro lo Sporting Lisbona, l'Inter vinse il proprio girone davanti all'Ajax mentre nella seconda fase a gruppi terminò dietro il Barcellona; nei quarti di finale ebbe ragione del Valencia, ex squadra di Cúper. A fermare i nerazzurri furono i concittadini, nel primo derby meneghino della storia andato in scena in ambito continentale: un duplice pareggio premiò infatti la compagine di Carlo Ancelotti, per il gol segnato «in trasferta». In campionato la squadra terminò al secondo posto, con il tecnico argentino che conobbe un'altra conferma contrattuale. A spingere Moratti ad un ripensamento fu però la partenza negativa nel campionato seguente, con Cúper esonerato a favore di Alberto Zaccheroni nell'ottobre 2003. Al culmine di una stagione tormentata — complici anche le dimissioni di Moratti dalla presidenza, ruolo poi assunto da Facchetti — l'allenatore cesenate, dopo l'eliminazione patita sia in Champions League che in Coppa UEFA, condusse i nerazzurri al quarto posto. Malgrado il raggiungimento dell'obiettivo minimo, Zaccheroni fu esonerato in giugno. ### Il ciclo Mancini (2004-2008) **Biennio 2004-2006: il quattordicesimo scudetto, la quarta e la quinta Coppa Italia e la seconda Supercoppa italiana** Nell'estate 2004 la società ingaggiò Roberto Mancini, proveniente da un biennio con la Lazio. In campionato i nerazzurri non riuscirono ad insidiare il duopolio di Juventus e Milan, complice l'elevato numero di pareggi (18 in 38 gare). Migliore fu il rendimento in Champions League dove i meneghini vinsero il proprio girone, per poi estromettere i campioni in carica del Porto negli ottavi di finale: abbinata ai concittadini rossoneri per il turno seguente, la Beneamata fu eliminata perdendo a tavolino il retour match per le intemperanze dei propri sostenitori. Protagonista comunque di una buona stagione, la compagine interista terminò il campionato alle spalle delle storiche rivali con il gradino più basso del podio: l'Inter vinse poi la Coppa Italia contro la Roma, incamerando il primo trofeo da sette anni a questa parte. Decisa ad aprire un ciclo, la squadra si rinforzò con gli arrivi di Walter Samuel e Luís Figo per la stagione 2005-06: ad inaugurare l'annata fu la vittoria in Supercoppa italiana, ottenuta nei supplementari in casa della Juventus. L'Inter si candidò a principale concorrente dei bianconeri anche sul fronte nazionale, non riuscendo però a reggere il ritmo dei torinesi: la sconfitta riportata nel confronto diretto vanificò le già flebili speranze di rimonta. La delusione europea, con i nerazzurri eliminati dal Villarreal nei quarti di finale, spinse la società a dichiarare una possibile vendita del club; per la seconda stagione consecutiva i lombardi vinsero la Coppa Italia, sempre sconfiggendo la Roma. Il campionato si concluse nuovamente con il terzo posto, ma a ribaltare lo scenario concorse l'esplosione di Calciopoli: il declassamento dei bianconeri e la penalità inflitta al Milan promossero i nerazzurri al primo posto, con la conseguente vittoria a tavolino dello Scudetto. **Biennio 2006-2008: il quindicesimo e il sedicesimo scudetto e la terza Supercoppa italiana** La retrocessione a tavolino dei bianconeri rese quindi l'Inter l'unica società ad aver disputato ogni campionato a girone unico, mentre nell'agosto 2006 i lombardi rimpinguarono ulteriormente la loro bacheca con il bis in Supercoppa italiana: ad arrendersi, nei supplementari, fu la Roma che aveva chiuso il primo tempo in vantaggio per 1-3. Il 4 settembre 2006 la società perse il suo presidente, quando una lunga malattia spense la vita di Giacinto Facchetti: l'incarico dirigenziale fu quindi riassunto da Moratti. Rafforzata da un mercato estivo che vide, tra gli altri, l'ingaggio di Vieira e Ibrahimović — entrambi provenienti dal collasso bianconero — l'Inter fu designata quale principale favorita per il campionato 2006-07: inizialmente contrastata da Roma e Palermo, la Beneamata creò il vuoto sulle inseguitrici con la serie-record di 17 vittorie consecutive. Malgrado un nuovo fallimento in campo continentale, con la squadra estromessa dal Valencia in Champions League, gli uomini di Mancini conquistarono il tricolore con cinque giornate di anticipo: il campionato andò in archivio con la quota di 97 punti, suggellando la vittoria del quindicesimo Scudetto. Con l'obiettivo dichiarato di puntare a traguardi anche in ambito europeo, la formazione venne potenziata dagli acquisti del difensore Chivu e della punta Suazo. La stagione 2007-08 fu aperta dalla sconfitta in Supercoppa italiana, per mano di una Roma che già aveva sottratto ai campioni d'Italia la coppa nazionale durante l'anno passato; gli stessi capitolini si confermarono come l'avversario più agguerrito dell'undici interista in campionato. La formazione di Mancini fece suo il primato solitario già in autunno, pur dovendo rinunciare a numerosi elementi-chiave per una sfilza di infortuni. Aggiudicatasi il titolo d'inverno con la vittoria nel derby, l'Inter terminò il girone di andata con sette lunghezze di margine sui romani: a metà febbraio si segnalò poi un distacco di undici punti, circostanza che fece presagire un torneo ormai scontato. A riaprire i giochi fu però il contraccolpo psicologico che l'ambiente subì dall'eliminazione in Champions League, maturata contro il Liverpool negli ottavi di finale. Contrariato dall'ennesimo flop europeo, Mancini annunciò un possibile divorzio a fine stagione spingendo Moratti a dichiararsi in merito; distratta da polemiche interne, la Beneamata palesò un rallentamento che riaccese il tentativo di rimonta giallorosso. I nerazzurri riuscirono comunque a confermarsi sul tetto d'Italia, trionfando a Parma nella giornata conclusiva e mantenendo un vantaggio di tre punti sui capitolini: la rivalsa di questi ultimi si ebbe in coppa nazionale, con i meneghini battuti di misura (2-1) nell'atto conclusivo. Al termine della stagione Mancini fu esonerato, con la dirigenza che ricondusse ufficialmente il fatto alle dichiarazioni espresse dal tecnico dopo l'uscita dalla Champions League. ### Il biennio di Mourinho (2008-2010) **Stagione 2008-2009: il diciassettesimo scudetto e la quarta Supercoppa italiana** A raccogliere l'eredità di Mancini fu chiamato il portoghese José Mourinho, vincitore al suo debutto della Supercoppa italiana con i nerazzurri che sconfissero la Roma ai rigori. In campionato l'Inter lamentò un avvio stentato, circostanza cui lo stesso tecnico pose rimedio adattando uno schieramento simile a quello impiegato vittoriosamente da Mancini. Riguadagnato il dominio sul torneo, i nerazzurri ipotecarono l'affermazione finale già in inverno. Benché naufragata ancora una volta in Europa — con l'eliminazione contro i campioni in carica del Manchester United — la compagine nerazzurra poté rifarsi in campionato, acquisendo matematicamente il tricolore con due giornate di anticipo. Il 17º Scudetto in assoluto permise di eguagliare i rivali rossoneri nell'albo d'oro del campionato italiano. **Stagione 2009-2010: il diciottesimo scudetto, la sesta Coppa Italia e la terza Champions League** Nella stagione 2009-2010, l'Inter decise di rivoluzionare il proprio organico: il centravanti Ibrahimović venne ceduto al Barcellona, in cambio di Eto'o e un robusto conguaglio economico. Vennero acquistati il centrale difensivo Lúcio dal Bayern Monaco e il trequartista Sneijder dal Real Madrid; dal Genoa, arrivarono invece il regista Thiago Motta e il centravanti Milito. La stagione, apertasi con la sconfitta in Supercoppa italiana, si rivelò trionfale. Al termine di un serrato duello in campionato con la Roma, i nerazzurri festeggiarono il diciottesimo scudetto nonché quinto consecutivo. I giallorossi furono anche gli avversari per la conquista della Coppa nazionale, che vide imporsi i milanesi per la sesta volta nella loro storia. Tuttavia la stagione passò alla storia per il ritorno all'affermazione in campo continentale a 45 anni di distanza dall'ultima volta. L'avventura in Champions League iniziò in salita, con i nerazzurri che superarono il girone da secondi classificati. Nella fase a eliminazione diretta l'Inter eliminò il Chelsea, il CSKA Mosca e i campioni continentali del Barcellona, già affrontati nel gruppo. La finale, la prima in campo internazionale dopo 12 anni, vide i milanesi trionfare sul Bayern Monaco grazie alla doppietta di Diego Milito, protagonista indiscusso della stagione nerazzurra. Subito dopo aver centrato un treble inedito nella storia del calcio italiano, Mourinho passò al Real Madrid. ## Gli anni 2010 ### Il post-triplete (2010-2013) **Stagione 2010-2011: la quinta Supercoppa italiana, il primo Mondiale per club, la settima Coppa Italia** Il 10 giugno 2010 venne ufficializzato l'ingaggio del nuovo allenatore, lo spagnolo Rafael Benítez. Lo storico treble dell'annata precedente permise all'Inter di partecipare, oltre alla Supercoppa italiana, per la prima volta anche alla Supercoppa europea e al Mondiale per club. Il 21 agosto i nerazzurri affrontarono la Roma, finalista di Coppa Italia, nel trofeo italiano per la quarta volta nella ultime cinque edizioni, battendola per 3-1 grazie al gol di Pandev e alla doppietta di Eto'o che rimontarono l'iniziale vantaggio di Riise. In Supercoppa europea, il 27 agosto, l'Inter perse il trofeo contro l'Atlético Madrid per 2-0 e insieme ad esso anche la possibilità di vincere sei trofei nell'arco di un anno solare come aveva fatto il Barcellona nella stagione precedente. La partita di semifinale della Coppa del Mondo per club si giocò il 15 dicembre contro i sudcoreani del Seongnam battuti dalla formazione nerazzurra per 3-0 con reti di Stanković, Zanetti e Milito; l'Inter si aggiudicò quindi il diritto di giocare la finale della competizione che si disputò il 18 dicembre contro i campioni africani del TP Mazembe, prima squadra non europea e non sudamericana ad accedere alla finale della competizione. La partita finì 3-0 per i nerazzurri con i gol di Pandev, Eto'o e Biabiany, che si consacrarono campioni del mondo per la terza volta nella loro storia. Il 23 dicembre Benítez e la dirigenza decisero di risolvere consensualmente il contratto anche a causa delle dichiarazioni rilasciate dal tecnico spagnolo subito dopo la vittoria di Abu Dhabi. Il nuovo allenatore divenne il brasiliano Leonardo, ex giocatore e allenatore del Milan. In campionato i nerazzurri giunsero secondi dietro il Milan, qualificandosi comunque alla Champions League per la decima volta consecutiva (record italiano). In Champions League la squadra arrivò seconda nella prima fase dietro il Tottenham e, dopo aver eliminato il Bayern Monaco negli ottavi di finale ribaltando lo 0-1 di San Siro con un 3-2 all'Allianz Arena, venne eliminata dallo Schalke 04 nei quarti di finale, perdendo sia in casa (5-2) che in trasferta (2-1). In Coppa Italia, dopo aver eliminato il Genoa (3-2), il Napoli al San Paolo ai calci di rigore (dopo che i supplementari si erano conclusi sullo 0-0) e la Roma (1-0 all'Olimpico e 1-1 al Meazza), il 29 maggio 2011 vinse la finale contro il Palermo per 3-1 grazie alla doppietta di Eto'o e al sigillo nel finale di Milito. Si trattò della settima vittoria nella competizione nazionale. Ai nerazzurri venne assegnata contestualmente anche la Coppa del 150º anniversario dell'Unità d'Italia. **Biennio 2011-2013: l'addio di Moratti** In vista della stagione 2011-2012, fu scelto Gian Piero Gasperini come nuovo allenatore. La sua esperienza iniziò perdendo la Supercoppa italiana contro il Milan; in seguito la squadra perse altre 3 volte in 4 partite, tra campionato e Champions League. Gasperini venne così esonerato, con Claudio Ranieri chiamato a sostituirlo. Tra la fine del 2011 e l'inizio del 2012 i nerazzurri parvero risollevare le proprie sorti, avvicinandosi alle posizioni di vertice e rientrando in corsa per l'Europa. Tuttavia, dopo l'eliminazione dalla Coppa Italia, cominciò un periodo negativo che vide la formazione franare sia in campionato (con 2 punti conquistati in 7 giornate) che in coppa, dove fu eliminata dal Marsiglia. A fine marzo si optò per un altro cambio alla guida, con il giovane Stramaccioni a rimpiazzare l'esonerato Ranieri. Migliorandosi nel finale di stagione, la squadra raggiunse il sesto posto guadagnando il diritto a partecipare all'Europa League (torneo che nel 2009 sostituì la Coppa UEFA). Stramaccioni prolungò il suo contratto per tre anni. La sua seconda stagione iniziò con il piede giusto, tanto che la squadra ottenne ben 10 vittorie consecutive tra campionato e coppa arrivando, tra l'altro, a sconfiggere la Juventus nel suo nuovo impianto, dove i bianconeri avevano, fino a quel momento, mantenuto l'imbattibilità (49 partite). Malgrado un avvio promettente, i nerazzurri crollarono alla distanza anche a causa dei numerosi infortuni; conquistando soltanto 19 punti nel girone di ritorno, precipitarono al nono posto mancando (per la prima volta dal 1999) la qualificazione alle coppe europee. Per l'anno seguente, Moratti scelse Walter Mazzarri in sostituzione di Stramaccioni. L'ingaggio del livornese fu, di fatto, l'ultima mossa del patron che a novembre 2013 cedette la maggioranza del pacchetto azionario a Erick Thohir, imprenditore indonesiano e proprietario (indiretto) della International Sports Capital. ### La proprietà Thohir (2013-2016) La stagione 2013-2014 vide l'Inter piazzarsi al quinto posto in campionato, centrando il ritorno in Europa. Mazzarri fu l'ultimo allenatore interista a poter contare sui reduci del treble, che lasciarono Milano al termine dell'annata: il capitano Zanetti, Samuel, Cambiasso, Milito e Chivu. Concluso il sodalizio con i protagonisti del recente passato, in casa nerazzurra si visse la situazione di un «anno zero». La stagione 2014-2015 iniziò con grandi aspettative, ben presto tradite dal campo. Il rendimento mediocre della squadra, unito all'immagine del tecnico che era andata sempre più deteriorandosi, convinse Thohir, durante la sosta di novembre, a licenziare l'allenatore. Fu così richiamato Mancini, già alla guida del club dal 2004 al 2008. Complice la posizione di classifica in cui l'Inter si ritrovò al momento del cambio in panchina, nonché l’agguerrita concorrenza delle rivali, il campionato risultò fallimentare. L'ottavo posto significò, nuovamente, l'esclusione dalle manifestazioni continentali. Nel 2015-2016, confermato Mancini, la squadra visse un girone d'andata in cima alla classifica grazie anche alle molte vittorie di misura; nella seconda parte accusò tuttavia un calo e, subendo il ritorno della Juventus, non andò oltre il quarto posto. ### L'arrivo del gruppo Suning (2016-2019) **2016-2017: una stagione per quattro allenatori** A giugno si verificò una svolta a livello dirigenziale, con il presidente Thohir che cedette la maggioranza delle quote (il 68,55 %) al Suning Holdings Group (presieduto dal cinese Zhang Jindong). Il magnate indonesiano mantenne il 31,05 % mentre la quota restante venne suddivisa tra la Pirelli e azionisti minori. Nonostante la nuova disponibilità economica e i proclami di riscatto, Mancini entrò in rotta con le nuove figure dirigenziali e si dimise a pochi giorni dal campionato 2016-2017. L'Inter chiamò l'olandese Frank de Boer a prenderne il posto, ma la mossa, compiuta in tempi rapidi quanto stretti, non diede i frutti sperati; attardati dalle prime posizioni già a settembre, i nerazzurri disputarono in Europa League il loro peggior girone nella storia delle coppe internazionali. Nel mese di novembre, De Boer fu sollevato dall'incarico che passò nelle mani di Stefano Pioli. L'ex tecnico della Lazio costruì una rimonta nei mesi invernali, portando i milanesi a competere per il terzo posto. Come già accaduto in altre occasioni però, la squadra palesò un calo primaverile tale da vanificare il buon lavoro svolto fino a quel punto. Arrivata a totalizzare un filotto di 8 partite senza vittorie, la squadra esonerò anche Pioli affidandosi, per le ultime 3 giornate, a Stefano Vecchi, responsabile della Primavera. Il campionato finì con un settimo posto, mancando l'ingresso in Europa (per un punto) a favore del Milan. **2017-2019: il biennio di Spalletti** Per tentare l'ennesima rivoluzione degli anni 2010, durante l'estate 2017 fu ingaggiato Luciano Spalletti per la panchina. La formazione nerazzurra ben figurò nella prima parte di campionato, rivestendo i panni di capolista per diverse giornate e insidiando la corsa tra Napoli e Juventus. Un crollo registrato nei mesi invernali comportò il definitivo abbandono ai vertici, malgrado in primavera i nerazzurri riuscirono a ricompattarsi per ultimare l'assalto alla Champions League. L'obiettivo fu raggiunto nella domenica conclusiva, espugnando il terreno della Lazio e superando gli stessi capitolini al quarto posto per l'esito favorevole dei confronti diretti. Spalletti venne confermato alla guida, segnalandosi per una partenza promettente anche nel torneo 2018-19; in seguito all'eliminazione nel primo turno di Champions League, i meneghini caddero tuttavia in una spirale negativa. Con l'ambiente scosso peraltro dalle polemiche nate tra Icardi e la dirigenza, l'obiettivo stagionale divenne nuovamente l'ingresso alla massima manifestazione europea. Il tecnico toscano raggiunse ancora il quarto posto, sempre all'ultima giornata. Nella stessa stagione, il 26 ottobre 2018 Thohir lasciò la carica di presidente a Steven Zhang, figlio del patron Zhang Jindong, mentre il 25 gennaio 2019 uscì definitivamente dal club. ## Gli anni 2020 ### Il biennio Conte (2019-2021) **Stagione 2019-2020: secondo posto e finale di Europa League** Nell'estate del 2019, Spalletti venne esonerato e sostituito da un nome a sorpresa, quello di Antonio Conte, storico rivale degli anni passati. Anche sul mercato si assistette ad un rinnovamento della squadra, con la cessione nell'ex capitano Icardi (degradato nella stagione precedente in favore di Handanovič) e l'acquisto da record del centravanti Lukaku. Pur a fronte della precoce eliminazione nella fase a gironi di Champions League, nel prosieguo di stagione l'ex allenatore juventino rilanciò la squadra, portandola a chiudere al secondo posto in campionato, il migliore piazzamento in casa interista da nove anni a quella parte. La prematura eliminazione in Champions League consentì comunque il ripescaggio in Europa League, manifestazione in cui i nerazzurri raggiunsero la finale, la prima in Europa per i milanesi da dieci anni a quella parte: nell'atto conclusivo, gli uomini di Conte cedettero però di misura al Siviglia per 3-2. **Stagione 2020-2021: il diciannovesimo scudetto** Confermato Conte anche nella stagione successiva, l'Inter tornò a vincere il campionato, il 19º della sua storia, a undici anni dal precedente: eliminati in Champions League già nella fase a gironi e in Coppa Italia in semifinale, i nerazzurri dominarono un torneo nazionale conteso solo per metà stagione dai rivali cittadini del Milan, facendo segnare una striscia record di undici successi consecutivi dall'inizio del girone di ritorno, e si laurearono campioni con quattro giornate d'anticipo. A fine campionato l'Inter distanziò il Milan di dodici lunghezze e totalizzò 91 punti, il miglior risultato in termini di punteggio dalla stagione 2006-2007, quando aveva raggiunto la quota di 97 punti. Per Zhang si trattò del primo titolo da presidente, oltre che il primo vinto da una proprietà straniera in Italia. Tra i maggiori artefici in campo dello scudetto, si segnalarono il terzetto difensivo composto da Škriniar, De Vrij e Bastoni e la coppia d'attacco formata da Lukaku e Martínez. ### La gestione Inzaghi (2021-) **Stagione 2021-2022: l'ottava Coppa Italia e la sesta Supercoppa italiana** Dopo la separazione da Conte per divergenze d'intenti sul futuro della squadra, l'Inter scelse l'ex laziale Simone Inzaghi come nuovo allenatore. Nonostante la cessione di un punto fermo dell'undici scudettato come Lukaku, sostituito dall'ex romanista Džeko, la squadra si confermò su buoni livelli, incamerando la sesta Supercoppa italiana e l'ottava Coppa Italia: i successi arrivano entrambi contro la Juventus nei tempi supplementari, rispettivamente per 2-1 allo stadio Giuseppe Meazza e per 4-2 allo stadio Olimpico di Roma. I meneghini, inoltre, tornarono a giocare la fase a eliminazione diretta di Champions League a dieci anni di distanza dalla volta precedente, venendo eliminati agli ottavi di finale dal Liverpool. Non riuscì invece la difesa dello scudetto, coi nerazzurri che, nonostante il titolo platonico di campioni d'inverno al giro di boa del campionato, abdicarono all'ultimo turno in favore dei concittadini del Milan. **Stagione 2022-2023: la nona Coppa Italia, la settima Supercoppa italiana e la finale di Champions League** Confermato Inzaghi in panchina, l'Inter non riuscì a contendere al Napoli la vittoria finale del campionato, dovendosi accontentare del terzo posto finale, ma tornò protagonista in Champions League, raggiungendo la finale della competizione per la sesta volta nella sua storia, la prima da quella vittoriosa della stagione 2009-2010. Il percorso europeo vide i nerazzurri eliminare nella fase a eliminazione diretta il Porto negli ottavi di finale, il Benfica nei quarti e il Milan nelle semifinali (in una riedizione delle semifinali della stagione 2002-2003), prima di arrendersi al Manchester City per 1-0 nella finale disputata allo stadio olimpico Atatürk di Istanbul. I meneghini, tuttavia, riuscirono ugualmente ad arricchire il loro palmarès, bissando i successi della stagione precedente nelle coppe nazionali: la settima Supercoppa italiana fu vinta ai danni del Milan, battuto per 3-0 allo stadio internazionale Re Fahd di Riad, mentre la nona Coppa Italia fu conquistata a svantaggio della Fiorentina, superata per 2-1 allo stadio Olimpico di Roma.
741,043
https://it.wikipedia.org/wiki/J%C3%B4f_Fu%C3%A2rt
Jôf Fuârt
# Jôf Fuârt Il Jôf Fuart (Viš in sloveno, Wischberg in tedesco) è una montagna delle Alpi Giulie, alta 2.666 m s.l.m., appartenente alla Catena Jôf Fuârt-Montasio: considerata una delle cime più belle e imponenti delle Alpi Giulie, è una delle due vette principali di un gruppo di cime che si allunga da ovest ad est, proseguimento a est del gruppo del Montasio, da cui è separato dalla forcella Lavinal dell'Orso, elevandosi tra la forcella Mosè e l'Alta Madre dei camosci. ## Descrizione La via normale alla cima del monte sale dal versante sud (comune di Chiusaforte). Dalla cima si gode un panorama specialmente sui gruppi del Montasio, Canin, Tricorno e Mangart. A Nord si vedono le verdi vallate della Carinzia, di Tarvisio, di Villaco, i laghi di Wörth e di Ossiach. Come le cime vicine (Monte Canin, Jôf di Montasio) fu luogo di aspri combattimenti nel corso della prima guerra mondiale. ### Ascensioni principali **Via normale** Dal rifugio Guido Corsi si risale i ripidi prati del versante sud-est in direzione della vetta. Si avanza quindi in roccia, si passa sotto un arco attrezzato con corde fisse e poi per detriti e sfasciumi si raggiunge la cima. Il tempo di percorrenza è di circa due ore e mezza. **Gola di nord-est** Dal rifugio Pellarini si sale verso sella Nabois, si gira a sinistra per traversare il nevaio compreso tra lo spigolo nord-est del Jôf Fuart e lo sperone roccioso conosciuto come "piccolo Jôf", percorrendo quindi la gola che si trova dietro quest'ultimo per canalini e placche spesso bagnate. Alcuni passaggi sono attrezzati fino al III grado. Bisogna prestare particolare attenzione poiché c'è pericolo di caduta sassi. Il percorso richiede circa quattro ore. Questa via fu percorsa per la prima volta da Julius Kugy, Graziadio Bolaffio e le guide Joze Komac e Anton Oitzinger il 22 settembre 1901, ed attrezzata dagli austriaci nel corso della prima guerra mondiale. **Sentiero attrezzato Anita Goitan** Completato nel 1973 in memoria di un'alpinista e sciatrice triestina, la via percorre il semicerchio di cime tra la forcella di Riofreddo e la forcella Lavinal dell'Orso, per uno sviluppo di circa 6 km. Coincide in parte col tragitto intuito da Kugy e da lui battezzato "Cengia degli Dei" che, sfruttando le cenge caratteristiche del gruppo, percorre l'intero gruppo in quota in senso antiorario con difficoltà alpinistiche. **Cengia degli Dei** Il più spettacolare percorso orizzontale delle Alpi, lungo 6 km e con passaggi fino al IV+ lungo le pareti del Fuart. Esso parte dalla forcella Lavinal dell'Orso, passa per la gola nord-est tagliando le cime Riofreddo, Innominata e Madri dei Camosci e compie il periplo delle pareti del Fuart fino alla forcella Mosè da cui poi si innesta sul sentiero Goitan. Il primo a completarlo fu Emilio Comici, con Mario Cesca, il 31 agosto 1930. Fu percorso in invernale da Nives Meroi, Romano Benet e Luca Vuerich dal 28 al 30 gennaio 2001. Lungo le pareti del Fuart sono state tracciate anche numerose vie di arrampicata tutte lunghe, impegnative ed in ambiente selvaggio, poco ripetute, ma di ogni grado di difficoltà. ### Rifugi Il gruppo è servito dal rifugio Luigi Pellarini (1.499 m s.l.m.), situato all'imbocco della carnizza di Camporosso a nord, dal rifugio Guido Corsi (1.874 m) a sud, dal Bivacco C.A.I. Gorizia (1.950 m circa) ad est. Lungo il sentiero che porta al bivacco, nella valle di Riobianco, si trova un capanno attrezzato in legno denominato rifugio Guido Brunner (1.432 m). È inoltre presente nella valle di Riofreddo, a nordest, il bivacco Carnizza di Riofreddo, posto a 1.457 m nella località omonima che va a sostituire il precedente bivacco Olimpia Calligaris, dismesso nel 1997.
1,888,765
https://it.wikipedia.org/wiki/Parlophon
Parlophon
# Parlophon La Parlophon, in origine Dischi Parlophon, è stata una casa discografica italiana (emanazione dell'etichetta tedesca Parlophone) attiva fino al 1967. ## Storia La Parlophon venne fondata in Germania nel 1896 da Carl Lindström (1869–1932), un inventore svedese che viveva a Berlino dove aveva fondato la Carl Lindström Company che produceva fonografi e grammofoni; il logo storico dell'etichetta non è il simbolo della sterlina (£) ma la "L" tedesca nell'alfabeto gotico, che qui stava a indicare il cognome del fondatore. Nel 1923 nacque la sezione inglese, e in quel nuovo contesto la grafia del nome germanico d'origine fu traslitterata (e di fatto tradotta) in Parlophone, con l'aggiunta della "e" muta finale al vocabolo; nel 1927 l'etichetta passò sotto il controllo della Columbia, che nel 1931, fondendosi con la His Master's Voice, diede vita alla Electric & Musical Industries Ltd (EMI). In Italia, invece, la Parlophon (che continuò a mantenere il nome secondo la scrittura tedesca) rimase autonoma (non legandosi quindi alla VCM), con propri uffici a Milano e affidandosi, per la distribuzione dei dischi, alla Cetra. Nel dopoguerra la distribuzione sarebbe passata alla Carisch; tra gli artisti italiani che incisero per la Parlophon il più noto è senza dubbio Claudio Villa, ma ebbero anche molto successo Giorgio Consolini, Oscar Carboni e Romolo Balzani. Negli anni sessanta stampò per l'Italia i dischi dei Beatles, presentati a volte con nuovi titoli (ad esempio l'album Please Please Me venne intitolato The Beatles, With the Beatles: I favolosi Beatles e A Hard Day's Night: Tutti per uno). Mise inoltre sotto contratto alcuni gruppi beat come I Seminole di Pisa, i Brummels (che incisero anche insieme al cantante Tony Rossi) o The Renegades, gruppo inglese che, come tanti altri, si era trasferito in Italia. Nel 1967 cessò l'accordo con la Carisch, e la Parlophon venne acquisita dalla nascente EMI Italiana, cessando di fatto l'attività autonoma. Da quel momento in poi le ristampe dei dischi dell'etichetta acquisirono nel logo la dicitura Parlophone. Nel 1969 infine anche la catalogazione venne unificata e standardizzata. ## Dischi La datazione qui riportata si basa sull'etichetta del disco o sulla copertina; qualora nessuno di questi elementi abbia una datazione, è basata sulla numerazione del catalogo; talora è, infine, basata sul codice della matrice di stampa. Se esistenti, sono riportati, oltre all'anno, il mese e il giorno (quest'ultimo dato si trova, a volte, stampato sul vinile). ### 33 giri - 25 cm - Serie PMDQ | Numero di catalogo | Anno | Interprete | Titoli | | - | - | - | - | | PMDQ 8000 | 1956 | Giorgio Consolini | Il cantante nazionale | | PMDQ 8002 | 1956 | Giorgio Consolini | Il cantante nazionale (II) | | PMDQ 8004 | 1956 | Giorgio Consolini | Il cantante nazionale (III) | | PMDQ 8007 | 1956 | Giorgio Consolini | Canzoni del passato | | PMDQ 8010 | 1956 | Giorgio Consolini | Il cantante nazionale (IV) | | PMDQ 8012 | 1956 | Iller e i suoi 5 | 10 ballabili con Iller e i suoi 5 | | PMDQ 8014 | 1956 | Claudio Villa | Claudio Villa | | PMDQ 8021 | 1957 | Giorgio Consolini, Nunzio Gallo | Festival di Sanremo 1957 | | PMDQ 8022 | 1957 | Giorgio Consolini, Claudio Villa e Luciano Tajoli | I tre grandi della canzone italiana | | PMDQ 8023 | 1957 | Giorgio Consolini | Giorgio Consolini Canta | | PMDQ 8029 | 1957 | Giorgio Consolini | Serenate | | PMDQ 8030 | 1957 | Luciano Tajoli | Canzoni del passato | | PMFQ 75005 | 1957 | Claudio Villa | Claudio Villa | | PMFQ 75007 | 1957 | Claudio Villa | Claudio Villa | ### 33 giri - 25 cm - Serie PMFQ | Numero di catalogo | Anno | Interprete | Titoli | | - | - | - | - | | PMFQ 75015 | 1958 | Lino Jannone | Piemonte canta | ### 33 giri - 30 cm | Numero di catalogo | Anno | Interprete | Titoli | | - | - | - | - | | PMBQ 3307 | 1958 | Claudio Villa | Claudio Villa | | PMFQ 75005 | 1957 | Claudio Villa | Claudio Villa | | PMFQ 75007 | 1957 | Claudio Villa | Claudio Villa | | 244 17604 | 1961 | Claudio Villa | Villa | | 064 17910 | 1962 | Claudio Villa | I maestri | | 048 50400 | 1963 | Claudio Villa | Borgo antico | | PMCQ 31502 | 1963 | The Beatles | The Beatles | | PMCQ 31503 | 1963 | The Beatles | I favolosi Beatles | | PMCQ 31504 | 1964 | The Beatles | Tutti per uno | | PMCQ 31505 | 1964 | The Beatles | Beatles for Sale | | PMCQ 31506 | 1965 | The Beatles | Beatles in Italy | | PMCQ 31507 | 1965 | The Beatles | Aiuto! (versione mono - etichetta rossa) | | SPMCQ 31507 | 1965 | The Beatles | Aiuto! (versione stereo - etichetta nera) | | PMCQ 31508 | 1965 | Duo Castellazzo-Gallizio | Il cacciator del bosco | | PMCQ 31509 | 1965 | The Beatles | Rubber Soul (versione mono) | | SPMCQ 31509 | 1965 | The Beatles | Rubber Soul (versione stereo) | | PMCQ 31510 | 1966 | The Beatles | Revolver (versione mono) | | SPMCQ 31510 | 1966 | The Beatles | Revolver (versione stereo) | | PMCQ 31511 | 1966 | The Beatles | A Collection of Beatles' Oldies (But Goldies) (versione mono) | | SPMCQ 31511 | 1966 | The Beatles | A Collection of Beatles' Oldies (But Goldies) (versione stereo) | | PMCQ 31512 | 1967 | The Beatles | Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band (versione mono) | | SPMCQ 31512 | 1967 | The Beatles | Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band (versione stereo) | | SPMBQ 33011 | 1968 | Deep Purple | Shades of Deep Purple (versione stereomono) | ### 78 giri-Serie B | Numero di catalogo | Anno | Interprete | Titoli | | - | - | - | - | | B 7296 | 1932 | Gabrè | Contrabbandiera/Il giocondo | | B 7577 | 1932 | Gabrè | Canzone a Maria/Arietta malinconica | | B 7583 | 1932 | Gabrè | Generi di prima necessità/Per chi canto | | B 7692 | 1932 | Gabrè | Nirvana/Sua maestà il denaro | | B 7695 | 1932 | Gabrè | Tango appassionato/La gavotta delle gondole | | B 7712 | 1932 | Gabrè | La folla/Sirene | | B 7753 | 1932 | Gabrè | La folla/Sirene | | B 7764 | 1932 | Gabrè | Crepuscolo/Pampera | | B 7922 | 1932 | Gabrè | Mamma addo' sta/'e figlie | | B 27175 | 1934 | Gabrè | Tira via che non c'è papà/Chitarra appassionata | | B 27462 | 1935 | Gabrè | Non va.../Non si può scherzare con l'amore | | B 27665 | ? | Orchestra Robert Renand, con refrain cantato da V.Davids | Omettino, è ora di dormire/Amore | | B 71062 | 1945 | Harry James | Autumn Serenade/I'm Confessin' (that I love you) | | B 71104 | 1945 | Herbie Haymer Quintet | Laguna leap / Black marquet stuff | | B 71142 | 1946 | Bix Beiderbecke and His Gang | Margie / Louisiana | | B 71174 | ? | McKenzie and Condon's Chicagoans | Nobody's sweetheart / China Boy | ### 78 giri-Serie GP I dischi con questa numerazione avevano l'etichetta di colore verde; la sigla GP infatti è l'acronimo di Green Parlophon. | Numero di catalogo | Anno | Interprete | Titoli | | - | - | - | - | | GP 91407 | 1935 | Emilio Livi (lato B con il Trio Koln) | C'era una volta un valzer/Torna l'aprile | | GP 91413 | 1935 | Gabrè | Milona/Chiudo gli occhi e penso a te | | GP 91836 | 1935 | Vincenzo Capponi | E' il nostro fante!/Quando passa Manolita | | GP 91873 | 1936 | Germana Romeo e Vincenzo Capponi | Stornello alpino/La Kateka buia | | GP 91874 | 1936 | Germana Romeo | Dammi un bacio e ti dico di sì.../Mammina azzurra | | GP 91875 | 1936 | Gino Del Signore | Nonna...sorridi/Manuela | | GP 91876 | 1936 | Nino Fontana/Gino Del Signore | Sei troppo bionda/Ho un buco nella tasca | | GP 91877 | 1936 | Emilio Livi | Ti voglio bene in italiano/Stella cadente | | GP 91878 | 1936 | Emilio Livi | Bacio a fior d'acqua/Tu che non sai | | GP 91879 | 1936 | Emilio Livi | Non torni più/Parole | | GP 91880 | 1936 | Nino Fontana | Stornellata tricolore/Stornellata argentina | | GP 91881 | 1936 | Nino Fontana | Dimmelo tu/La canzone della vita | | GP 91882 | 1936 | Nino Fontana | Nanà/Questa notte ti dirò | | GP 91887 | 1936 | Aldo Fabrizi | Ner 2000/Lampo | | GP 91888 | 1936 | Aldo Fabrizi | Strofette di giornata/Il mondo alla rovescia | | GP 91913 | 22 febbraio 1936 | Trio Vocale Sorelle Lescano | Guarany Guaranà/Edera | | GP 91947 | 1936 | Aldo Fabrizi | Serenata decisiva/Stramenestrello | | GP 91976 | 1936 | Trio Vocale Sorelle Lescano | Anna/Contemplazione | | GP 91977 | 1936 | Trio Vocale Sorelle Lescano | Fiore del Tigrai/Bel moretto | | GP 91995 | 1936 | Vincenzo Capponi e Trio Vocale Sorelle Lescano | Nostalgia di baci/Festa sull'aia | | GP 92054 | 1936 | Trio Vocale Sorelle Lescano | La canzone delle mosche/Valzer della fisarmonica | | GP 92055 | 1936 | Trio Vocale Sorelle Lescano | La canzone delle rane/Topolino al mercato | | GP 92088 | 1937 | Trio Vocale Sorelle Lescano | Cuori sotto la pioggia/Senza parlare | | GP 92112 | 1937 | Emilio Livi | Torna piccina/Vivere | | GP 92137 | 1937 | Emilio Livi e Trio Vocale Sorelle Lescano | Tu che mi fai piangere/Nostalgia | | GP 92138 | 1937 | Emilio Livi e Trio Vocale Sorelle Lescano (sul lato A)/Emilio Livi (sul lato B) | Una chitarra e quattro parole d'amore/Sta attenta al tuo cuor | | GP 92142 | 1937 | Gino Del Signore e Trio Vocale Sorelle Lescano (sul lato A)/Gino Del Signore (sul lato B) | Topino d'oro/Sogno tzigano | | GP 92146 | 1937 | Trio Vocale Sorelle Lescano | Io conosco un bar/Piccola Marì | | GP 92147 | 1937 | Trio Vocale Sorelle Lescano | The General Fast Asleep/Vivere | | GP 92148 | 1937 | Trio Vocale Sorelle Lescano (lato B con Giacomo Osella) | Torna piccina/Oh! Questa non si fa | | GP 92162 | 1937 | Gino Del Signore e Trio Vocale Sorelle Lescano (sul lato A)/Gino Del Signore (sul lato B) | Fiore di luna/Lezione di danza | | GP 92190 | 1937 | Emilio Livi e Trio Vocale Sorelle Lescano | Fascino slow/Non dimenticar le mie parole | | GP 92207 | 1937 | Harvedo Felicioli e Trio Vocale Sorelle Lescano (solo sul lato A) | Il mio amore eri tu/Notte su Miami | | GP 92223 | 24-26 maggio 1937 | Sestetto Vocale alias Trio Vocale Sorelle Lescano e Quartetto Jazz Funaro con Quartetto Jazz Prato | Musica nell'aria/Girotondo della musica | | GP 92273 | 1937 | Luciana Dolliver | 'E stelle 'e Surriento/Nonna nonna a Surriento | | GP 92304 | 1937 | Orchestra Cetra | Tango di Ramona/Bambina innamorata | | GP 92314 | 1937 | Luciana Dolliver | Ritornerai/Nata per amare | | GP 92317 | 1937 | Trio Vocale Sorelle Lescano e Quartetto Jazz Funaro | Tornerai/Lasciamoci con un sorriso | | GP 92360 | 1937 | Dino Di Luca e Trio Vocale Sorelle Lescano | Un po' di sole/Tchi-Tchi | | GP 92361 | 1937 | Dino Di Luca | Rispondimi/Occhioni belli | | GP 92363 | 1937 | Aldo Masseglia | Io e la luna/Forse solo tu | | GP 92365 | 1937 | Aldo Masseglia | La signorina della quinta strada/Cerco un amore per me | | GP 92366 | 1937 | Aldo Masseglia | Fior di Madonna/L'ho sentito dalla nonna | | GP 92376 | 1937 | Trio Vocale Sorelle Lescano (sul lato A)/Aldo Masseglia e Nina Canonico Artuffo (sul lato B) | Eravamo sette sorelle/Guitarrera | | GP 92377 | 1937 | Trio Vocale Sorelle Lescano | T'aspetterò al caffè/Lacrime al vento | | GP 92388 | 1937 | Aldo Masseglia | Piccola Butterfly/Margherita | | GP 92389 | 1937 | Aldo Masseglia | Se tu dici/Felice e fortunato | | GP 92394 | 1937 | Aldo Masseglia | C'è chi ride/Zum zum | | GP 92402 | 1938 | Giacomo Osella | Ma!.../Un'avventura a Budapest | | GP 92407 | 1938 | Aldo Masseglia e Nina Canonico Artuffo | Gitana/Guitarrera | | GP 92414 | 1938 | Dino Di Luca | Siboney/Cantastorie dell'amore | | GP 92430 | 1938 | Aldo Masseglia | Non leggermi negli occhi/Caterinella | | GP 92431 | 1938 | Aldo Masseglia | Tu m'ami, io t'amo/Il primo amore | | GP 92451 | 1938 | Enzo Aita | La danza che fai tu/Un po' di swing | | GP 92465 | 1938 | Enzo Aita e il Trio Vocale Sorelle Lescano (solo sul lato A) | Ma le gambe/Segui il ritmo | | GP 92468 | 1938 | Trio Vocale Sorelle Lescano | Ultimissime/Notte blu | | GP 92474 | 1938 | Enzo Aita e Orchestra CETRA diretta dal maestro P. Barzizza | Domani/Serenata del somarello | | GP 92477 | 1938 | Trio Vocale Sorelle Lescano (lato A)/Trio Vocale Sorelle Lescano e Quartetto Vocale Cetra (lato B) | Non me ne importa niente/Papà e Mammà | | GP 92497 | 1938 | Orchestra della canzone diretta dal maestro Angelini | Dove e quando / Buona notte | | GP 92505 | 1938 | Nuccia Natali e il Trio Vocale Sorelle Lescano (solo sul lato A) | E' arrivato l'ambasciatore/Un'ora sola ti vorrei | | GP 92540 | 1938 | Trio Vocale Sorelle Lescano | Colei che devo amare/Dove e quando | | GP 92542 | 1938 | Quartetto Jazz Funaro | Piccolo naviglio/Satan (Spooky Takes A Holiday) | | GP 92586 | 1938 | Trio Vocale Sorelle Lescano | Uno-due-tre/Piccolo sentiero | | GP 92588 | 1938 | Luciana Dolliver | Quanno ce vo'... ce vo'!.../Ammore mio luntano | | GP 92589 | 1938 | Luciana Dolliver | 'O mese d' 'e rrose/Primmavera malinconica | | GP 92605 | 1938 | Aldo Masseglia | Vele/Creatura d'amore | | GP 92606 | 1938 | Aldo Masseglia | Tante donne...ma tu.../Non dirmi addio | | GP 92622 | 1938 | Luciana Dolliver | Tutt' 'e nnotte/E canta, oj Napule | | GP 92624 | 1938 | Enzo Aita | Non sei più la mia bambina/Fiamma d'amor | | GP 92633 | 1938 | Trio Vocale Sorelle Lescano | Tu piccina/Vado in Cina e torno | | GP 92634 | 1938 | Quartetto Vocale Cetra | Balla un valzer con me Filomena/Giorno di festa | | GP 92642 | 1938 | Nuccia Natali e Quartetto Vocale Cetra | Voglio fischiettare/Merci mon ami | | GP 92708 | 1938 | Enzo Aita (sul lato A)/Dino Di Luca (sul lato B) | Quando piove con il sole/Anna Maria | | GP 92716 | 1938 | Aldo Masseglia e Quartetto Vocale Cetra | Reginella campagnola/Contadinella bruna | | GP 92752 | 1938 | Quartetto Vocale Cetra | Fuori porta...domenica al giorno/Ticche-ti-bon-bà | | GP 92775 | 1939 | Lina Termini - Orchestra da ballo dell'EIAR | Tu sei bella come il cielo / Con te, (dal film "Una certa età") | | GP 92779 | 1939 | Nini Serena - Orchestra da ballo dell'EIAR | Ma perché? / Forse mai più, (dal film "Il messaggio") | | GP 92784 | 1939 | Erminio Macario - Orchestra da ballo dell'EIAR | L'ultimo gigoló / Dialoghi impossibili | | GP 92813 | 1939 | Trio Vocale Sorelle Lescano | Streghe/Corri cavallino | | GP 92828 | 1939 | Gilberto Mazzi e Trio Vocale Sorelle Lescano (sul lato A)/Nina Canonico Artuffo e Aldo Masseglia e Coro (sul lato B) | Che cos'è?/Insomma voi chi siete? | | GP 92829 | 1939 | Lina Termini e Michele Montanari (solo sul lato A) | Nel cielo c'è una canzone d'amore/Ricordami | | GP 92831 | 1939 | Lina Termini | Vecchia canzone d'amore/Ultimo amore | | GP 92838 | 1939 | Trio di fisarmoniche Cetra | E' stata una follia/Prima di dormir bambina | | GP 92840 | 1939 | Trio Vocale Sorelle Lescano | Ma perché/Oh!Ma-ma | | GP 92859 | 1939 | Orchestra da ballo dell'Eiar e Pietro Pavesio (sul lato A)/Lina Termini (sul lato B) | Sulla carrozzella/Viole nel pensiero | | GP 92915 | 1939 | Carlo Moreno | Notte senza stelle/Sei troppo bambina | | GP 92925 | 1939 | Maria Jottini con il Trio Vocale Sorelle Lescano (sul lato A)/Michele Montanari (sul lato B) | Ritmomania/Sul mar la luna pallida | | GP 92934 | 1939 | Piero Pasero con il Trio Vocale Sorelle Lescano (sul lato A)/Lina Terminii (sul lato B) | Canzone d'Haway/Sempre...sempre | | GP 93027 | 1939 | Luciana Dolliver | Signora Illusione/Passa la diligenza | | GP 93031 | 1939 | Maria Luisa Dell'Amore | Cappuccetto Rosso/Bel Ami | | GP 93032 | 1939 | Lina Termini (sul lato A)/Alda Mangini (sul lato B) | Signora Illusione/Mustafà | | GP 93055 | 1939 | Fedora Mingarelli (sul lato A)/Laura Barbieri con il Trio Vocale Sorelle Lescano (sul lato B) | Un'ora sola ti vorrei/Senti l'eco | | GP 93061 | 1939 | Isa Bellini | La sirena del laghetto/Ho comprato un cagnolino | | GP 93062 | 1939 | Oscar Carboni con il Trio Vocale Sorelle Lescano (sul lato A) | Firenze sogna/Tango del mare | | GP 93082 | 1939 | Lina Termini (sul lato A)/ Lina Termini con il Trio Vocale Sorelle Lescano (sul lato B) | Serenata del cuore/Cucù...cucù... | | GP 93086 | 1939 | Norma Bruni | Io cerco solo un cuore/Suona Tzigano | | GP 93090 | 1939 | Silvana Fioresi con il Trio Vocale Sorelle Lescano | Pippo non lo sa/Baciami | | GP 93093 | 1939 | Silvana Fioresi con il Trio Vocale Sorelle Lescano | Pippo non lo sa/La da da | | GP 93112 | 1939 | Norma Bruni (sul lato A)/Silvana Fioresi e il Trio Vocale Sorelle Lescano (sul lato B) | Destino/Il pinguino innamorato | | GP 93117 | 1939 | Giovanni Turchetti con il Trio Vocale Sorelle Lescano (sul lato A)/Oscar Carboni (sul lato B) | Hula (fiore d'Hawai)/La biondina | | GP 93141 | 1940 | Silvana Fioresi | L'uccellino della radio/Addio Juna | | GP 93142 | 1940 | Michele Montanari | Appuntamento/Nuove parole | | GP 93143 | 1940 | Norma Bruni | Mai più/Solitudine | | GP 93145 | 1940 | Isa Bellini con il Trio Vocale Sorelle Lescano (sul lato A)/Michele Montanari | Passano i battaglioni / Vincere, vincere, vincere | | GP 93157 | 1940 | Orchestra dell'EIAR diretta dal maestro Angelini | Carovana bianca / NUovo bolero | | GP 93160 | 1940 | Norma Bruni con il Trio Vocale Sorelle Lescano (solo sul lato A) | La canzone del platano/Occhi sognanti | | GP 93162 | 1940 | Norma Bruni (sul lato A)/Dea Garbaccio (sul lato B) | Forse un dì/Stanotte in sogno | | GP 93163 | 1940 | Vanni e Romigioli | Risotto alla milanese/Ciuffe.. Ciuffe.. Ciò (la vaporiera) | | GP 93167 | 1940 | Lina Termini | Sul mare silente/Non canto per nessuno | | GP 93169 | 1940 | Fausto Tommei, Tozzi ed Ovidio (sul lato A)/Fausto Tommei (sul lato B) | La famiglia Brambilla...(in vacanza)/Concettina | | GP 93173 | 1940 | Trio Vocale Sorelle Lescano | Rosita/C'è un'orchestra sincopata | ### 78 giri-Serie C | Numero di catalogo | Anno | Interprete | Titoli | | - | - | - | - | | C 7951 | 21 gennaio 1943 | Jone Cacciagli | Quando canti quel motivetto/L'usignolo è triste | | C 8008 | 1944 | Orchestra della canzone diretta dal maestro Angelini | Ti pi tin / Ritmo della Luisiana | | C 8011 | 1944 | Orchestra della canzone diretta dal maestro Angelini | Dove e quando / Buona notte | | C 8056 | 1944 | Heinz Huppertz e la sua orchestra Rio Rita | Poesie / Viva Maria | | C 8063 | 1944 | Elsa Peyrone, Bruna Rattani e Nilla Pizzi | Ronda solitaria/Valzer di primavera | | C 8069 | 1944 | Nilla Pizzi | Quel mazzolin di fiori/Tulipano d'oro | | C 8075 | 1944 | Nella Colombo | A suon di musica/Il primo ballo | | C 8082 | 19 settembre 1945 | Gigi Beccaria | Non canta più Firenze/C'è una stella sul cupolone | | C 8134 | 1947 | Claudio Villa | Serenatella dolce e amara/Canzoncella | | C 8135 | 1947 | Claudio Villa | Serenatella dolce e amara/Trasteverina | | C 8136 | 1947 | Claudio Villa e Rosanna Beccari | Stornelli romani a dispetto 1/Stornelli romani a dispetto 2 | | C 8143 | 1947 | Alberto Amato | Valzer napulitano/Vint'anne | | C 8145 | 1947 | Orchestrina HILLER (rit. cant. da Vasco Fontanili) | Lo Spirù/Argentovivo | | C 8149 | 1947 | Il comico Tarantino | Chi sà che n'cè/Michele Coniglio | | C 8166 | 26 maggio 1948 | Orchestrina dei Pescatori | Ti porterò sul Cucciolo/Han rubato...(il Duomo) | | C 8182 | 1948 | Alberto Amato | Ultima serenata/Signora Nostalgia | | C 8257 | 1952 | Alberto Amato | 'O ramariello/Li funtanelle | | C 8333 | 26 giugno 1954 | Coro A.N.A. di Milano | Sul Ponte di Perati/Leggenda di Guerra | | C 8334 | 26 giugno 1954 | Coro A.N.A. di Milano | Soto la pergolada/Sai nèn perché (Al Reggimento) | | C 8394 | 19 aprile 1955 | Coro A.N.A. di Milano | Dove sei stato mio bell'Alpino/Varda la luna | | C 8434 | 1956 | Iller e i suoi 5 (Iller Pattacini) | Il cantico del cielo/Il trenino del destino | | C 8443 | 1956 | Iller e i suoi 5 (Iller Pattacini) | Per quel Controfagotto/Hernando's Way | ### 78 giri-Serie TT | Numero di catalogo | Anno | Interprete | Titoli | | - | - | - | - | | TT 9001 | 1945 | Oscar Carboni con il Trio Lescano (sul lato A) | Firenze sogna/Tango del mare | | TT 9006 | 1945 | Orchestra Cetra diretta da Pippo Barzizza | Lazi Daddy/Mutiny In The Brass Section | | TT 9086 | 1947 | Till Cappellaro | Farewell Waltz/For Sentimental Reason | | TT 9093 | 5 maggio 1947 | Enrico Nosek | Eterno ritornello (Te vojo ben)/Tutto sei tu | | TT 9109 | 17 ottobre 1947 | Luciano Bonfiglioli | Sogno Awayano/Together | | TT 9110 | 18 ottobre 1947 | Luciano Bonfiglioli | Suona balalaika/Imaginez | | TT 9113 | 22 ottobre 1947 | Luciano Bonfiglioli (sul lato A) - Corrado Lojacono (sul lato B) | Vecchio lampionaio/Hoy Ba-Ba-Re-Bop! | | TT 9115 | 1947 | Claudio Villa | Campane di nostalgia/Luci sull'Arno | | TT 9116 | 1947 | Claudio Villa | Cantando al sole/O paesanella | | TT 9117 | 1947 | Claudio Villa | Me ne vado a spasso/Maria Cristina | | TT 9118 | 1947 | Claudio Villa | Cuore napoletano/Strada delle mimose | | TT 9131 - 9140 | 29 gennaio 1948 e 11 febbraio 1948 | Nuccia Bongiovanni (sul lato B) - Enrico Nosek (sul lato A) | Mezzaluna e un cuore/Vado verso il mio paese | | TT 9137 | 11 febbraio 1948 | Quintetto Principe | Non si può/Embraceable you | | TT 9149 | 1948 | Claudio Villa | Due parole a Maria/Primarosa | | TT 9150 | 1948 | Claudio Villa | Venezia mia/Ti rivedo vecchia Argentina | | TT 9151 | 1948 | Claudio Villa | Mora morena/Fiore del male | | TT 9152 | 1948 | Claudio Villa | Primavera nuova/Angelo | | TT 9157 | 12 aprile 1948 | Nuccia Bongiovanni | Susi (Ninna nanna della bambola)/Maria Cristina | | TT 9171 | 1948 | Claudio Villa | Trinidad/Napoli e Maria | | TT 9176 | 1948 | Sergio Renda (lato A) / Enrico Nosek (lato B) | Harlem Notturno/Delusione | | TT 9180 | 1948 | Claudio Villa | Vecchia Roma/Stornellando alla toscana | | TT 9181 | 1948 | Claudio Villa | L'onorevole Bricolle/I pompieri di Viggiù | | TT 9185 | 1948 | Claudio Villa | Lo stornello del marinaio/Ciuciariello bianco | | TT 9186 | 1948 | Claudio Villa (lato A) - Claudio Villa e Nuccia Bongiovanni (lato B) | Campane di pace/I pompieri di Viggiù | | TT 9187 | 1948 | Claudio Villa | Tarantella serena/Il cielo è diventato sereno | | TT 9188 | 1948 | Claudio Villa | Malinconico cuore/Ma quando si vuol bene | | TT 9222 | 1948 | Claudio Villa | Perché lasciasti Napoli/Calamita d'oro | | TT 9223 | 1948 | Claudio Villa | Tre fontane/Mandolinatella | | TT 9224 | 1948 | Claudio Villa e Rosanna Beccari | Ci vedremo a Sorrento/Sul ponte di Rialto | | TT 9225 | 1948 | Claudio Villa | L'amore sotto la luna/Perché mi dici addio | | TT 9226 | 1948 | Claudio Villa | Vela bianca/Stornello amaro | | TT 9227 | 1948 | Claudio Villa | Scalinatella/Serenata lontana | | TT 9249 | 17 febbraio 1949 | Aldo Alvi | Bongo bongo bongo (Civilisation)/I pappagalli | | TT 9251 | 17 febbraio 1949 | Aldo Alvi | Donde vien donde vas/Cicci cicci | | TT 9254 - 9256 | 18 febbraio 1949 | Nuccia Bongiovanni (lato A) - Enrico Nosek (lato B) | Preludio d'amore/Gondola bianca | | TT 9260 | 17 febbraio 1949 | Aldo Alvi | Una bimba in Calico/Cuanto le gusta | | TT 9268 | 1949 | Claudio Villa | Acquerello napoletano/Rumba all'italiana | | TT 9269 | 1949 | Claudio Villa | Me sò 'mbriacato 'e sole/Terrazze di Sorrento | | TT 9270 | 1949 | Claudio Villa | Amorita/Qui sotto il cielo di Capri | | TT 9271 | 1949 | Claudio Villa | Vecchia Firenze/Verrò | | TT 9272 | 1949 | Claudio Villa | Borgo antico/Nustalgie 'e zi' Teresa | | TT 9275 | 21 marzo 1949 | Quintetto Principe | Bocca di Velluto/Swing Swing Boy's | | TT 9281 | 25 maggio 1949 | Aldo Alvi e Nuccia Bongiovanni (solo sul lato A) | I cadetti di Guascogna/Cristoforo Colombo | | TT 9283 | 26 maggio 1949 | Aldo Alvi | E' gelosa/Sambita | | TT 9285 | 1949 | Claudio Villa | Mamma bianca/Fiore d'aprile | | TT 9286 | 1949 | Claudio Villa | Ci sposeremo a Napoli/Le due strade | | TT 9291 | 19 maggio 1949 | Aldo Alvi | Batungo Tungo/Sei tu | | TT 9297 | 26 maggio 1949 | Cosimo Di Ceglie | Indiana/tea For Two | | TT 9298 | 27 maggio 1949 | Cosimo Di Ceglie | Hawai Boogie/Sheik | | TT 9304 | 1949 | Aldo Alvi | Cento di questi giorni/Tzigano Swing | | TT 9317 | 1949 | Carlastella (sul lato A)/Enrico Nosek (sul lato B) | Ciliegi rosa/Paloma | | TT 9318 | 1949 | Orchestra Andry (sul lato A)/Orchestra Principe (sul lato B) | Steppa bianca/Il caracol | | TT 9322 | 1949 | Claudio Villa | Vivere baciandoti/Aspettami ancora stasera | | TT 9323 | 1949 | Claudio Villa | Vivere baciandoti/Aspettami ancora stasera | | TT 9324 | 1949 | Claudio Villa | Serenatella triste/Arrivederci Roma mia | | TT 9325 | 1949 | Claudio Villa | Bonne nuit chérie/Passa la sera l'amore | | TT 9326 | 1949 | Claudio Villa | Perché non sognar/Sottobraccio | | TT 9329 | 6 novembre 1949 | Aldo Alvi | E' caduta la Torre di Pisa/Che mele | | TT 9332 | 1949 | Claudio Villa (lato A)/Claudio Villa e Julia Jandolo (lato B) | Stornelli appassionati 1/Stornelli appassionati 2 | | TT 9333 | 1949 | Claudio Villa | Zitta chitarra/Com'è bello cantà de sera sotto la luna | | TT 9334 | 1949 | Claudio Villa | Soli/Strade romane | | TT 9336 | 1949 | Claudio Villa | Perché non sognar/Sottobraccio | | TT 9356 | 1949 | Claudio Villa | Fontana di Trevi /Lascia pur che parlino di me | | TT 9357 | 1949 | Claudio Villa | Vieni con me in pineta/T'aspetterò stasera | | TT 9358 | 21 aprile 1950 | Claudio Villa | Chissà chissà chissà/L'altro | | TT 9359 | 1950 | Claudio Villa | Manuela/Mai ti dirò (che t'ho voluto bene) | | TT 9372 | 1950 | Nuccia Bongiovanni con Trio Vocale | Ti-uh! Ti-eh!/Giulietta e Romeo | | TT 9374 | 1950 | Bruna Rattani | Dovunque andrai/Cielo delle Antille | | TT 9381 | 1950 | Claudio Villa | Fregene canta/Luna d'aprile | | TT 9382 | 1950 | Claudio Villa | Verde Nilo/Rivedrai Santa Lucia | | TT 9383 | 1950 | Claudio Villa | Cittadinella/Con la pioggia o con la luna | | TT 9384 | 1950 | Claudio Villa | Musica mia dolce musica/Roma città santa | | TT 9385 | 1950 | Claudio Villa | Se mi vuoi bene baciami/Buonanotte Roma mia | | TT 9386 | 1950 | Claudio Villa | Ti porto le prime rose | | TT 9387 | 1950 | Claudio Villa | Rumba napoletana/Nata per amare | | TT 9391 | 1950 | Aldo Alvi | Coco de Copacabana/È stato inutile | | TT 9394 | 1950 | Aldo Alvi | Così bella/Abito da sera | | TT 9396 | 1950 | Claudio Villa | Va mio ritornello/Venditrice di stornelli | | TT 9402 | 1950 | Claudio Villa | Se ascolto polvere di stelle/Mentre tu dormi | | TT 9403 | 1950 | Claudio Villa | Zoccoletti/Senza più serenate | | TT 9406 | 1950 | Claudio Villa | Serenata a Roma mia/Non voglio più | | TT 9407 | 1950 | Claudio Villa | Speranza amara/Serenata sincera | | TT 9408 | 1950 | Claudio Villa | Stornellino di maggio/Chitarrata sottovoce | | TT 9410 | 1950 | Tina De Mola | A Rio Negro/il primo desiderio | | TT 9414 | 1950 | Cosimo Di Ceglie | Lola, cosa impari a scuola/Adorabile charleston | | TT 9419 | 1950 | Claudio Villa | Canzone di primavera/Chi sarà? | | TT 9420 | 1950 | Claudio Villa | Prigioniero di un sogno/Alba sul mare | | TT 9452 | 1950 | Claudio Villa | Sentieri/Fantasia sorrentina | | TT 9453 | 1950 | Claudio Villa | Queste dodici rose | | TT 9455 | 30 gennaio 1951 | I Moschettieri del Ritmo | Titina/Janari-Dei | | TT 9460 | 30 aprile 1951 | Alma Rella | Due gocce d'acqua/Che cosa è la vita | | TT 9477 | 1951 | Claudio Villa | Serenata alla mia bella/Canzone del mare | | TT 9478 | 1951 | Claudio Villa | Canzone sbagliata/Città fiorita | | TT 9479 | 1951 | Claudio Villa | Serenata perduta/Signorina per bene | | TT 9480 | 1951 | Claudio Villa | Come signorinella/Cuore ribelle | | TT 9495 | 1951 | Claudio Villa | Serenata alla mia fidanzata/Cuore amante | | TT 9496 | 1951 | Claudio Villa | Vint'anne/Che t'aggia fatto 'e male | | TT 9502 | 1951 | Claudio Villa | Tu mi ricordi Napoli/Un velo bianco | | TT 9503 | 1951 | Claudio Villa | Sorgente viva/Ho ritrovato i miei vent'anni | | TT 9507 | 1951 | Claudio Villa | Natale | | TT 9508 | 1951 | Claudio Villa | Quattro mura/Nel viale delle viole | | TT 9509 | 1951 | Claudio Villa | Beguine a Marechiaro/'O core dice addio | | TT 9510 | 1951 | Claudio Villa | Falsità/Senza cuore | | TT 9511 | 1951 | Claudio Villa | Dove vai serenata/Per farti ingelosir | | TT 9512 | 1951 | Claudio Villa | Se sò scurdate 'e te/Sulo | | TT 9513 | 1951 | Claudio Villa | Voce 'e notte/Core 'ngrato | | TT 9529 | 1951 | Claudio Villa | Hula Hi/Se sò scurdate 'e te | | TT 9552 | 1952 | Claudio Villa | | | TT 9552 | 1952 | Claudio Villa | Vecchie mura/Perché le donne belle | | TT 9553 | 1952 | Claudio Villa | Serenata ironica/Malinconica tarantella | | TT 9556 | 1952 | Claudio Villa | Me sò "nnammurato 'e te/Malinconia di rondine | | TT 9557 | 1952 | Claudio Villa | Aggio perduto 'o suonno/Album di sorrisi | | TT 9558 | 1952 | Claudio Villa | Vagabondo del mare/L'attesa | | TT 9559 | 1952 | Claudio Villa | Cara piccina/Suspiranno | | TT 9560 | 1952 | Claudio Villa | Bellissima signora/Quando ascolto la tua voce | | TT 9561 | 1952 | Claudio Villa | Ragazza di Trieste/M' hanno detto che tu | | TT 9562 | 1952 | Claudio Villa | Anema mia/Tarantella 'e na vota | | TT 9602 | 1952 | Claudio Villa | Ragazza di Trieste/Nosek | | TT 9610 | 20 novembre 1952 e 15 ottobre 1952 | Serafino Bimbo | Terra straniera/Mariangela | | TT 9616 | 14 gennaio 1953 | Almarella e Coro | Tamburino del reggimento/Campanaro | | TT 9652 | 16 aprile 1953 | Giorgio Consolini | Rondinella forestiera / Tendine rosa | | TT 9671 | 1953 | Giorgio Consolini | Duska / Indovina | | TT 9691 | 1953 | Giorgio Consolini | Malafortuna / Viale dei tigli | | TT 9693 | 29 ottobre 1953 | Giorgio Consolini | Nannì (una gita a li castelli) / E' colpa tua | | TT 9694 | 12 novembre e 29 ottobre 1953 | Giorgio Consolini | Monika Tango / Insieme | | TT 9696 | 12 novembre e 29 ottobre 1953 | Giorgio Consolini | Se la luna... (facesse la spia) / Vele | | TT 9712 | 1954 | Giorgio Consolini | Tutte le mamme / Cirillino-Ci | | TT 9713 | 16 gennaio e 15 gennaio 1954 | Giorgio Consolini | Gioia di vivere / ...E la barca tornò sola | | TT 9724 | 1954 | Giorgio Consolini | Tutte le mamme / Sotto l'ombrello | | TT 9730 | 1954 | Giorgio Consolini | Liron Liran / Stornello spensierato | | TT 9743 | 10 aprile 1954 | Giorgio Consolini | Perdono / Fata speranza | | TT 9748 | 10 aprile 1954 | Giorgio Consolini | In quella via / Lettera aperta | | TT 9753 | 10 maggio 1954 | Giorgio Consolini | Sarà la primavera / Cuore lontano | | TT 9755 | 1954 | Quin Jolly canta Gianni | La Pansè / Buona Pasqua | | TT 9759 | 1954 | Giorgio Consolini | La strada della speranza / Polvere | | TT 9761 | 1954 | Quin Jolly canta Gianni | Arriva la corriera / Nicolito | | TT 9767 | 1954 | Giorgio Consolini | Amare! / Lettera a mia madre | | TT 9768 | 5 luglio 1954 | Giorgio Consolini | E' santa / Zingara bruna | | TT 9770 | 30 settembre 1954 | Giorgio Consolini | Canta scugnizzo / Mia cara Roma | | TT 9771 | 30 settembre 1954 | Giorgio Consolini | Ti domando / Chitarrata alla mia stella | | TT 9796 | 1954 | Giorgio Consolini | Balocchi e profumi / Tre sorelle | | TT 9801 | 21 gennaio 1955 | Giorgio Consolini e Bruna Urbani (lato A) - Giorgio Consolini (lato B) | Canto della valle / L'ombra | | TT 9826 | 30 giugno 1955 | Giorgio Consolini | Canzone di giovinezza / Mai più | | TT 9837 | 1955 | Giorgio Consolini | Il tango delle foglie / E' presto | | TT 9854 | 8 novembre 1956 | Cosimo Di Ceglie | Giuvanne cu' a chitarra/Maruzzella/Sole giallo/Piccola Italy/With You/Arrivederci Roma | | TT 9885 | 10 settembre 1956 | Giorgio Consolini | Mi dolor! / Una povera foglia | | TT 9904 | 19 gennaio 1957 | Giorgio Consolini | Corde della mia chitarra / Cancello tra le rose | | TT 9907 | 26 gennaio 1957 | Giorgio Consolini | Un filo di speranza / La canzone più bella del mondo | | TT 9921 | 10 aprile e 25 marzo 1957 | Giorgio Consolini | Que serà, serà / Bugiarda | | TT 9983 | 1956 | Quintetto Jazz Di Ceglie | Pennies From Heaven/Stompin'At The Savoy | | TT 9984 | 1956 | Quintetto Jazz Di Ceglie | Hallelujah/C Jam Blues | | TT 9930 | 10 maggio e 11 marzo 1957 | Giorgio Consolini | Amalia / M'hai detto una bugia | | TT 9933 | 1957 | Giorgio Consolini | Malinconico autunno / Lazzarella | ### EP | Numero di catalogo | Anno | Interprete | Titoli | | - | - | - | - | | QDSE 3902 | 7 gennaio 1955 | Giorgio Consolini | Polvere.../Erba di mare/Cenere.../Non volevo credere | | QDSE 3920 | 1956 | Giorgio Consolini | Campane/Tango della gelosia/Come una sigaretta/Il tango delle foglie | | QDSE 3928 | giugno 1956 | Cosimo Di Ceglie | Pennies From Heaven/Hallelujah/Jam Blues/Stompin' At The Savoy | | QDSE 3932 | 1957 | Giorgio Consolini | Festival Sanremo 1957: Usignolo/Cancello tra le rose/Ondamarina/La più bella canzone del mondo | | QDSE 3938 | 18 maggio 1957 | Cosimo Di Ceglie e i suoi Complessi, canta Serafino Bimbo | La fata (del Far West)/I Cavalieri della tavola rotonda/Serenata a Marimba/Occhi blu | | QDSE 3952 | 1957 | Giorgio Consolini | Ti scrivo e piango/Bugiarda/Non ridere di me.../M'hai detto una bugia | | QDSE 3954 | 1958 | Giorgio Consolini | 4 canzoni per tutti | | QMSE 45012 | 1956 | Claudio Villa | Core 'ngrato/Cara piccina/Voce 'e notte/Suspiranno | | QMSE 45022 | 1957 | Iller Pat | Guaglione/Il piccolo montanaro/Refrains/Ricordate Marcellino | | QMSE 45024 | 1956 | Claudio Villa | Prigioniero d'un sogno/Zoccoletti/Manuela/Cuore napoletano | | QMSE 45041 | 29 gennaio 1958 | Gianni Cucco e Savino Jannone | Me ciabotin/Marieme veuj marieme/Quand chi j'ero a Pampalù/La poulajera | | QMSE 45042 | 29 gennaio 1958 | Gianni Cucco e Savino Jannone | La monferrina/Piemont/La vendemmia/Spunta 'l sol | | QMSE 45045 | 19 dicembre 1957 | Savino Jannone e Maria Beiras e Carlo Castellazzo | Ciribiribin/La biondina (d'la Val d'San Martin)/Pòciònin/Souta i pont del Po | | QMSE 45049 | 1958 | Iller Pat (Iller Pattacini) | Timida serenata/Amare un'altra/Ho disegnato un cuore/Nel blu dipinto di blu | | QMSE 45050 | 1958 | Iller Pat (Iller Pattacini) | La canzone che piace a te/Fantastica/L'edera/Mille volte | | QMSE 45053 | 24 marzo 1958 | Pino Guerra | La chitarra "Encantadora" di Pino Guerra e i suoi ritmi - Vol. 2 | | QMSE 45054 | 1958 | Iller Pat (Iller Pattacini) | Paroline e.../Vecchia chitarra/Un giorno con te/Ritmo per due | | QMSE 45057 | 1958 | Dino Sarti | Giorgio (del lago Maggiore)/La pasta asciutta/Bernardine/Tricche... Tri Tricche... Tra | | QMSE 45059 | 8 maggio 1958 | Pino Guerra | La chitarra "Encantadora" di Pino Guerra e i suoi ritmi - Vol. 3 | | QMSE 45060 | 6 settembre 1958 | Enzo D'Ambrosio e Ida Fiorini | Giulietta e...Romeo/Tuppe tuppe mariscià/Rosi, tu sei l'amore/Mandolino d' 'o Texas | | QMSE 45065 | 1958 | Wera Nepy | Non lasciarmi/Simpatica/Resta cu' mme/Strada 'nfosa | | QMSE 45067 | 1958 | Pino Guerra | La chitarra "Encantadora" di Pino Guerra e i suoi ritmi - Evviva la Spagna! | | QMSE 45070 | 1958 | Iller Pat (Iller Pattacini) | Tequila/Melodie d'amor/Diana/Clopint clopant | | QMSE 45071 | 1958 | Dino Sarti | Messico/Buenas noches mi amor/Sì...amor/Al chiar di luna porto fortuna | | QMSE 45072 | 8 gennaio 1959 | Iller Pat (Iller Pattacini) | Hula hoop/La pioggia cadrà/Streep tease hula hoop/You are my destiny | | QMSE 45079 | 1959 | Pino Guerra | La chitarra "Encantadora" di Pino Guerra e i suoi ritmi | | QMSE 45081 | 6 luglio 1959 | Dino Sarti | I Sing "Ammore"/Buon Dì/Nessuno al mondo/Poter tornare bambini | ### 45 giri | Numero di catalogo | Anno | Interprete | Titoli | | - | - | - | - | | QMSP 16101 | 1956 | Giorgio Consolini | Il cantastorie della fortuna/E' presto | | QMSP 16102 | 1956 | Giorgio Consolini | Erba di mare/Ho paura di te | | QMSP 16104 | 1956 | Giorgio Consolini | L'hai voluto tu/Canzone all'italiana | | QMSP 16107 | 1956 | Giorgio Consolini | Balocchi e profumi/Fili d'oro | | QMSP 16108 | 1956 | Serafino Bimbo | Sul muretto di Alassio/Serenata a Marimba | | QMSP 16109 | 1956 | Claudio Villa | Canzone di primavera/Alba sul mare | | QMSP 16113 | 1957 | Nunzio Gallo (lato A) - Giorgio Consolini (lato B) | Mamma/Buon anno... Buona fortuna | | QMSP 16129 | 1958 | Giorgio Consolini | Arsura/Campana di Santa Lucia | | QMSP 16138 | 1958 | Giorgio Consolini | Non ridere di me/Ti scrivo e piango | | QMSP 16154 | 1958 | Dino Sarti | Juke-Box/Bernardine | | QMSP 16157 | 1958 | Wera Nepy | Resta cu' mme/Strada 'nfosa | | QMSP 16158 | 14 aprile 1958 | Dino Sarti | Giorgio/La pasta asciutta | | QMSP 16165 | 1958 | Dino Sarti | Nati per il jazz/C'est l'amour | | QMSP 16166 | 20 maggio 1958 | Dino Sarti | Little darlin'/Come prima | | QMSP 16167 | 1958 | Dino Sarti (lato A) - Orchestra Iller Pat (lato B) | Magic moments/Colonel Bogey | | QMSP 16169 | 1958 | Wera Nepy | Uli uli e/Va, musica d'amore | | QMSP 16171 | 1958 | Dino Sarti | Magic moments/Si... amor! | | QMSP 16174 | 1958 | Eliana Seniga | Come prima/Magic moments | | QMSP 16176 | 2 luglio 1958 | Dino Sarti | Buonasera (Signorina)/Mandulino d' 'o Texas | | QMSP 16186 | 1958 | Wera Nepy | Non lasciarmi/Simpatica | | QMSP 16195 | 22 settembre 1958 | Serafino Bimbo | Al chiar di luna porto fortuna/Mi piace | | QMSP 16197 | 1958 | Dino Sarti | Deciditi/Ciao... ciao... ciao | | QMSP 16198 | 1958 | Rob Nebbia | L'autunno non è triste/Ti dirò | | QMSP 16200 | 1958 | Dino Sarti | Buenas noches mi amor/Messico | | QMSP 16201 | 1958 | Iller Pat | Clopint clopant/Diana | | QMSP 16202 | 1958 | Giorgio Consolini | Giamaica/Serenata 'e piscatore | | QMSP 16204 | 1959 | Dino Sarti | Al chiar di luna porto fortuna/C'è una chiesetta | | QMSP 16206 | 1959 | Gianni Ales | L'abito blu/Prima di dormir bambina | | QMSP 16211 | 1959 | Giorgio Consolini | Boccuccia di rosa/Sono cose che passano | | QMSP 16212 | 1959 | Giorgio Consolini | I love you forestiera (Tre volte baciami)/Come il vento | | QMSP 16213 | 1959 | Giorgio Consolini | Calypso Romantico/L'ultimo bacio | | QMSP 16216 | 19 dicembre 1958 | Rob Nebbia | Voglio cantar/Julia | | QMSP 16220 | 1959 | Dino Sarti | Magic moments/Si... amor! | | QMSP 16225 | 1959 | Dino Sarti | Marjolaine/Sotto l'ombrellino con me | | QMSP 16227 | 17 gennaio 1959 | Fernanda Furlani | Un bacio sulla bocca/Adorami | | QMSP 16239 | 1959 | Giorgio Consolini | Donna bugiarda/Perdonami | | QMSP 16240 | 6 aprile 1959 | Giorgio Consolini | Forse domani/Tutte le mamme | | QMSP 16250 | 1959 | Giorgio Consolini | Rimpiangimi/Più nulla | | QMSP 16259 | 1959 | Giorgio Consolini | Incontro al sole/Gira e volta | | QMSP 16265 | 1959 | Giorgio Consolini | Canta lo sciatore/Lo studente passa | | QMSP 16267 | 1959 | Claudio Villa | Acquerello napoletano/Manuela | | QMSP 16269 | 21 aprile 1959 | Giorgio Consolini | Rimpiangimi/Giamaica | | QMSP 16271 | 1959 | Rino Benini | I' fiaccheraio parte 1a/parte 2a | | QMSP 16275 | 1959 | Claudio Villa | Borgo antico/Zoccoletti | | QMSP 16280 | 1959 | Giorgio Consolini e Grazia De Alma (lato A) - Giorgio Consolini (lato B) | Buondì/Concertino | | QMSP 16282 | 1960 | Giorgio Consolini | Forse che si forse che no/Stornello menestrello | | QMSP 16288 | 1959 | Dino Sarti | Chiamatemi Joe/Non potrò scordar... quest'estate | | QMSP 16289 | 1960 | Giorgio Consolini | Marina/Stradina degli amanti | | QMSP 16290 | 1960 | Giorgio Consolini | Il mare/Perderti | | QMSP 16304 | 1960 | Giorgio Consolini | Campane/Capinera | | QMSP 16313 | 1961 | Giorgio Consolini | Torna!/Reginella | | QMSP 16314 | 1961 | Giorgio Consolini | Tango della gelosia/Ferriera | | QMSP 16315 | 17 aprile 1961 | Enrico Riccardi | Innamorati della vita/Non tentarmi | | QMSP 16316 | 16 maggio 1961 | Enrico Riccardi | Accordi sull'acqua/Come una favola | | QMSP 16321 | 1961 | I Canterini del "Borghetto" | Ma de Zena/Ritmomania | | QMSP 16322 | 1961 | I Canterini del "Borghetto" | Zena perla dò ma/La partenza | | QMSP 16329 | 1962 | Tony Rossi e i Brummels | Ferma questa notte/I cry for you | | QMSP 16338 | 4 ottobre 1962 | Tony Rossi | Consuelo/Oltre il mare | | QMSP 16344 | 21 maggio 1963 | Tony Rossi | Credi/Vini Vini | | QMSP 16346 | 1963 | The Beatles | Please Please Me/Ask Me Why | | QMSP 16347 | 1963 | The Beatles | She Loves You/I'll Get You | | QMSP 16348 | 1963 | Carla Corti | Natascia/Te ne andrai | | QMSP 16349 | 1963 | Virgilio Riento | L'abruzzese dalla Fotografia/L'abruzzese a Roma | | QMSP 16350 | 1963 | Virgilio Riento | L'abruzzese Dalla Manicure | | QMSP 16351 | 2 gennaio 1964 | The Beatles | P.S. I Love You/I Want To Hold Your Hand | | QMSP 16352 | 1964 | The Beatles | Twist and Shout/Misery | | QMSP 16353 | 1964 | Ron Goodwin And His Orchestra | Ladies Who Do / Mexican Pirate | | QMSP 16354 | 1964 | Matt Monro | From Russia With Love | | QMSP 16355 | 1964 | The Beatles | From Me to You/Devil in Her Heart | | QMSP 16356 | 1964 | Matt Monro | I Love The Little Things (Amo Le Piccole Cose) | | QMSP 16357 | 1964 | Cilla Black | Anyone Who Had A Heart/Just For You | | QMSP 16358 | 15 aprile 1964 | Tony Rossi | Non andartene/Rosemarie | | QMSP 16359 | 15 aprile 1964 | Carla Corti | Non c'è stato niente/Soli come ieri | | QMSP 16360 | 1964 | BILLY J. KRAMER & THE DAKOTAS | LITTLE CHILDREN | | QMSP 16361 | 1964 | The Beatles | Can't Buy Me Love/You Can't Do That | | QMSP 16362 | 1964 | Cilla Black | You' Re My World (Il Mio Mondo) | | QMSP 16363 | 1964 | The Beatles | A Hard Day's Night/Things We Said Today | | QMSP 16364 | 1964 | The Beatles | Thank You Girl/All My Loving | | QMSP 16365 | 1964 | The Beatles | And I Love Her/If I Fell | | QMSP 16366 | 1964 | Orchestra Ron Goodwin | Squadriglia 633 | | QMSP 16367 | 1964 | The Beatles | I Should Have Known Better/Tell Me Why | | QMSP 16368 | 1964 | Ron Goodwin And His Orchestra | Girl with a Dream/Of Human Bondage | | QMSP 16370 | 1964 | The Beatles | No Reply/Baby's in Black | | QMSP 16371 | 10 dicembre 1964 | The Beatles | Rock and Roll Music/I'll Follow the Sun | | QMSP 16372 | 1964 | The Beatles | I Feel Fine/Kansas City | | QMSP 16373 | 1965 | Jean Valentino | Ieri, oggi, domani/Ora che ti ho baciata | | QMSP 16374 | 1965 | Orchestra Ron Goodwin | The Fat Man | | QMSP 16375 | 1965 | The Hollies | Yes I Will / N obody | | QMSP 16376 | 1965 | Tony Rossi | Non devi piangere/Pensiamoci bene | | QMSP 16377 | 1965 | The Beatles | Eight Days a Week/I'm a Loser | | QMSP 16378 | 1965 | The Beatles | Ticket To Ride/Yes It Is | | QMSP 16379 | 1965 | Jean Valentino | Dopo l'autunno/Voi che sapete | | QMSP 16380 | 1965 | The Holiies | I'm Alive / You Know He Did | | QMSP 16381 | 1965 | The Beatles | Long Tall Sally/She's a Woman | | QMSP 16382 | 1965 | Duo Castellazzo Gallizio | Bella, Ciao / Il Cacciatore Del Bosco | | QMSP 16383 | 1º settembre 1965 | The Beatles | Help/I'm Down | | QMSP 16384 | 1965 | The Beatles | Yesterday/The Night Before | | QMSP 16385 | 1965 | The Beatles | I Need You/Dizzy Miss Lizzy | | QMSP 16387 | 1965 | Duo Castellazzo Gallizio | Il Silenzio / Moreto, Moreto | | QMSP 16388 | 1965 | The Beatles | We Can Work It Out/Day Tripper | | QMSP 16389 | 1965 | The Beatles | Run for Your Life/Michelle | | QMSP 16390 | 1966 | The Hollies | I Can't Let Go / Running Through The Night | | QMSP 16391 | 1966 | Cilla Black | Love's Just A Broken Heart / Baby it's You | | QMSP 16392 | 1966 | Duo Castellazzo Gallizio | Capirai / È più bello di sera | | QMSP 16393 | 1966 | Alfonso Belfiore | Baciami e non pensarci/Forse parlavano di te | | QMSP 16394 | 1966 | The Beatles | Paperback Writer/Rain | | QMSP 16395 | 1966 | The Hollies | BUS STOP / DONT RUN AND HIDE | | QMSP 16396 | 1966 | Cilla Black | ALFIE / DON'T ANSWER ME | | QMSP 16397 | 1966 | The Beatles | Yellow Submarine/Eleanor Rigby | | QMSP 16398 | 1966 | The Beatles | Girl/Nowhere Man | | QMSP 16399 | 1967 | The Hollies | Stop Stop Stop / It's You | | QMSP 16400 | 1967 | Duo Castellazzo Gallizio | Nel mio bel giardin - Aveva gli occhi neri | | QMSP 16401 | 1967 | Michael Cox | ...se penso a te/Amale e lasciale | | QMSP 16402 | 1967 | The Hollies | Non prego per me/Devi avere fiducia in me | | QMSP 16403 | 1967 | The Hollies | On a Carousel/All the World is Love | | QMSP 16404 | 1967 | The Beatles | Penny Lane/Strawberry Fields Forever | | QMSP 16405 | 1967 | Alfonso Belfiore e i Rangers | Il sole non tramonterà/Poi giocai con te | | QMSP 16406 | 1967 | The Renegades | Uomo solo/Take A Message | | QMSP 16408 | 1967 | The Beatles | All You Need Is Love/Baby You're A Rich Man | | QMSP 16411 | 1967 | Luciano Dellatorre | Amerò/Un altro mondo | | QMSP 16413 | 1967 | I Seminole | Mentre te ne vai/Cosa fai, dove vai | | QMSP 16415 | 1967 | The Beatles | Hello Goodbye/I Am The Walrus | | QMSP 16416 | 1967 | The Bo Bo's Band | Guardati intorno/Se lontano sarò | | QMSP 16421 | 1967 | Eliana De Rosi | Se un ragazzo/Un amore nato giovane | | QMSP 16423 | 1968 | The Beatles | Lady Madonna/The Inner Light | | QMSP 16426 | 1968 | Paolo Tedesco | Un po' d'amore/Le speranze del cuore | | QMSP 16427 | 1968 | I Seminole | Incontro/Spegni il sole | | QMSP 16433 | 1968 | The Beatles | Hey Jude/Revolution | | QMSP 16444 | 1968 | Gianni Ferrio | Come back to Roma/Roma Ro' | | QMSP 16448 | 1968 | Vanna Scotti | L'uomo sulla collina/Digli che lo amo |
2,599,831
https://it.wikipedia.org/wiki/San_Liberato_%28Narni%29
San Liberato (Narni)
# San Liberato (Narni) San Liberato è una frazione del comune di Narni, in provincia di Terni in Umbria. ## Geografia La frazione si trova al limite meridionale del territorio comunale d Narni, sulla sponda destra del fiume Nera che a poca distanza sfocia nel Tevere tra Lazio e Umbria. Il centro storico e' posto su un terrazzo fluviale pleistocenico della Valle del Tevere a 112 m s.l.m. lungo la via Tiberina a una distanza di circa 8 km da Narni, i residenti sono 600 abitanti. ## Storia La storia del paese è documentato dal 987 quando iniziarono le guerre per la contesa del territorio di San Liberato. Il poggio, detto anche "Vico Mestriano" era stato venduto per il prezzo di 15 soldi d'argento ai monaci di Castel Sant'Elia, i quali vi costruirono subito la chiesa e un piccolo monastero. Il paese viene citato in un episodio del conflitto tra papa Martino V e suo nipote Antonio Colonna (tra il 1417 ed il 1431), che dominava la vicina Orte: molti uomini del luogo rimasero feriti od uccisi durante gli scontri con le soldatesche guelfe pontificie. ## Monumenti e luoghi d'interesse * La torre di avvistamento, di sezione quadrata, si erge dal piccolo centro, in buono stato di conservazione. * Oasi di San Liberato, un bacino artificiale usato per la generazione di energia idroelettrica, sfruttando la corrente del Nera. Il lago è abitato da una variegata fauna acquatica ed è una zona di sosta lungo le rotte migratorie di varie specie di uccelli. Canneti e ricca vegetazione palustre ne adornano le sponde . * La chiesa di San Liberato * La torre d'avvistamento ## Economia * A San Liberato si trova una zona industriale. ## Infrastrutture e Trasporti * Ai piedi del paese passa la linea ferroviaria RFI Roma-Ancona e vi è una piccola stazione, utilizzata soprattutto da treni regionali. * E45 SS 3bis Tiberina ## Sport ### Impianti sportivi * Campo sportivo Privato gestito da A.S.D. Del Nera. ### Associazioni sportive * A.S.D. Del Nera, su asddelnera.it. * Orange Team Ktm Italia (motocross)
243,282
https://it.wikipedia.org/wiki/Clima_italiano
Clima italiano
# Clima italiano Il clima italiano è il clima che caratterizza la regione italiana, compresa tra 47° 00′ e 35° 30′ di latitudine nord, ovvero posta nel sud della zona temperata dell'emisfero boreale. Nel nord del territorio prevale, secondo la classificazione dei climi di Köppen, un tipo di clima temperato umido con estate calda (Cfa), mentre al centro-sud il clima mediterraneo con periodo estivo secco (Csa). Sull'Appennino e nelle Prealpi è prevalente un clima del sottotipo Cfb. Mentre nelle Alpi troviamo una zona di transizione che parte da Dfb fino ad arrivare ai sottotipi ET ed EF presenti sulle cime più alte ed i ghiacciai. ## Generalità Dal punto di vista climatico l'Italia è favorita dalla grande massa d'acqua dei mari mediterranei che la circondano quasi da ogni lato. Tali mari costituiscono soprattutto per l'Italia (meno per quelle iberica, balcanica e anatolica) un benefico serbatoio di calore e di umidità. Determinano infatti, nell'ambito della zona temperata meridionale, un clima particolare detto temperato mediterraneo con differenze locali dovute alla geomorfologia del territorio, che tende a fare sentire i suoi effetti mitigatori specie in regime di alta pressione. Dal punto di vista meteodinamico, oltre agli influssi mediterranei, il clima italiano risente in parte, a mezzo delle correnti occidentali, specie nelle stagioni intermedie, anche delle dinamiche in seno all'oceano Atlantico, con le sue perturbazioni che viaggiano da ovest verso est, spinte dalla circolazione zonale e più in generale dalla posizione reciproca, a livello sinottico, dell'anticiclone delle Azzorre e dell'anticiclone subtropicale africano (di quest’ultimo in particolare modo). Le arie fredde invernali, che talvolta riescono a inserirsi anche nel contesto del clima dell'Europa meridionale, grazie alle catene montuose delle Alpi e degli Appennini solitamente giocano dei ruoli marginali. L'effetto mitigatore del Mediterraneo si somma a tale condizione con tendenza a rinvigorire, per cessione di calore sensibile e umidità, le perturbazioni da ovest indebolite oppure con formazione di depressione mediterranea o vera e propria ciclogenesi mediterranea. ## Tipi di ambiente climatico Elementi geografici fondamentali: * tra la Testa Gemella Occidentale e l'Isola di Lampedusa vi sono quasi 12 gradi di latitudine * la penisola è divisa in due versanti dalla catena appenninica * la parte continentale della regione italica è circondata da un sistema montuoso (Alpi-Appennini) * In Italia si trovano la montagna più alta d'Europa (escludendo il Caucaso: Monte Bianco 4 810 m) e il vulcano più alto d'Europa (Etna 3 343 m) * l'altitudine minima d'Italia è −3,5 m. Secondo la classificazione di Wladimir Köppen l'Italia è suddivisa in dieci tipi di clima: * Clima temperato subtropicale o mediterraneo secco tendente al subtropicale (Csa tendente a BS): Napoli e alcune aree costiere della Campania, aree costiere della Sicilia, della Sardegna meridionale, della Calabria ionica centrale e meridionale e del Salento ionico. Questo clima si distingue per le precipitazioni scarse (quasi nulle in estate) e molto irregolari. * Clima temperato caldo mediterraneo a siccità estiva (Csa): gran parte della Sardegna, della Sicilia, della Calabria e della Puglia, intera fascia costiera dalla Liguria alla Calabria, intero litorale del Mar Ionio, coste adriatiche da Ancona alla Puglia e più in generale tutte le zone di bassa quota del Centro e del Sud. La lettera minuscola "s" indica: "il mese più secco, che è estivo, riceve in media una quantità di precipitazioni inferiore a 30 millimetri". * Clima temperato mediterraneo a estate tiepida, con siccità estiva (Csb, transizione verso Cfb nelle regioni più settentrionali): aree collinari e di bassa montagna di Lazio, Abruzzo, Molise, Campania e Basilicata, monti della Daunia, alto Gargano e bassa montagna di Calabria, Sardegna e Sicilia. * Clima temperato di transizione al mediterraneo (Cfsa): caratteristico dell'immediato entroterra della Liguria e del Lago di Garda, a bassa quota, con forti piogge autunnali, inverno abbastanza piovoso e moderata siccità estiva. Secondo il Köppen la "transizione" si estrinseca non tanto nel regime termico, quanto nella comparsa di una differenza notevole di precipitazioni tra l'estate e l'inverno (il mese più secco, estivo, riceve una quantità di precipitazioni inferiore a un terzo di quella del più piovoso dei mesi invernali, ma sempre superiore a 30 mm): è per questo che tale categoria non comprende l'Emilia-Romagna né il Piemonte meridionale (Langhe e Alessandrino), che hanno un'estate moderatamente secca, ma non le abbondanti piogge invernali di tipo mediterraneo. Ad Alessandria, per esempio, il mese più secco è luglio (32 mm di pioggia) ma in quello più umido invernale (dicembre) cadono 46 mm, mentre a Ferrara il minimo pluviometrico cade in gennaio (39 mm, contro i 44 di luglio). * Clima temperato ad estate calda (Cfa): tipico della Pianura veneto-friulana, delle coste adriatiche da Trieste a Pescara, della Pianura Padana e più in generale le aree di bassa quota del Nord Italia, Marche collinari e i bassi versanti appenninici che si affacciano sulla Pianura Padana. La quota massima oscilla grossomodo tra i 400 metri s.l.m. di alto Piemonte e Prealpi e i 500 metri di Emilia-Romagna, Oltrepò Pavese, Alessandrino e Langhe. Qui si hanno due massimi pluviometrici, uno in primavera e uno in autunno, e due minimi, uno in inverno (di solito in gennaio) e uno in estate (luglio o agosto): l'estate tende a essere più piovosa dell'inverno nelle zone a nord del Po, mentre nelle terre subappenniniche e in provincia di Cuneo la differenza si annulla. * Clima temperato a estate tiepida (Cfb): caratteristico delle colline e degli altopiani del Piemonte al di sopra di circa 400 metri s.l.m. a nord e 500 metri s.l.m. a sud, dell'Appennino ligure e tosco-emiliano e dei bassi versanti alpini e prealpini (esclusi quelli più interni). * Clima temperato fresco (Cfc): tipico delle zone prealpine e appenniniche a quote elevate. Qui le precipitazioni possono essere notevoli: sono frequenti soprattutto nelle stagioni intermedie ma abbondanti anche in estate. ### Temperato-freddi I climi indicati con la lettera iniziale D sono caratterizzati da una temperatura media del mese più freddo inferiore ai −3 °C e sono esclusivi dell'emisfero boreale (nell'emisfero australe, in gran parte oceanico, si passa direttamente dai climi temperati a quelli polari). Sotto la categoria dei "climi polari", indicati con la lettera E, rientrano invece tutti i climi caratterizzati da una temperatura media del mese più caldo sempre inferiore a +10 °C. * Clima temperato freddo d'altitudine (DfH): si trova sui monti dell'arco alpino al di sotto dei 2000-2200 metri s.l.m. (compresi i fondovalle più interni di media altitudine) e in singole zone appenniniche a quote elevate che godono di una continentalità locale. Esso si distingue per l'inverno lungo, rigido (la temperatura media del mese più freddo è inferiore ai −3 °C) e leggermente secco. Sulle Alpi le precipitazioni sono soprattutto estive, mentre sugli Appennini il regime pluviometrico ricalca quello presente ad altitudini inferiori (con un moderato aumento estivo). * Clima freddo della tundra di altitudine (ETH): arco alpino a quote superiori ai 2000-2200 metri s.l.m. e alcune cime dell'Appennino, caratterizzato da rigide temperature notturne e invernali e da precipitazioni soprattutto estive. Il paesaggio varia gradualmente dalle praterie d'alta quota fino ai ghiacciai. * Clima nivale di altitudine (EFH): vette più elevate delle Alpi ricoperte da neve perenne, con quote generalmente superiori ai 3 500 metri s.l.m. ## Eliofania, radiazione solare globale e nuvolosità ### Eliofania In base alle carte sull'eliofania e sulla radiazione solare globale in Italia, le aree che presentano i valori maggiori sono le coste della Sardegna, la fascia costiera occidentale e meridionale della Sicilia, tutta la Puglia a sud di Bari e le fasce costiere dell'arcipelago toscano meridionale: tutte queste zone presentano valori superiori alle 2 600 ore di sole all'anno, con una media superiore alle 7 ore giornaliere. Ricevono mediamente tra le 2 400 e le 2 600 ore di sole all'anno (tra le 6,5 e le 7 ore giornaliere) la fascia costiera settentrionale e orientale della Sicilia, le zone più interne della Sardegna, l'intero litorale occidentale peninsulare a sud di Livorno, comprese le aree pianeggianti e collinari dell'entroterra, il litorale ionico tra Calabria e Basilicata, le zone interne della Lucania, le coste adriatiche di Molise e l'intera Puglia settentrionale. Valori tra 2 200 e 2 400 ore di sole all'anno (tra le 6 e le 6,5 ore giornaliere) si registrano nelle aree più interne della Sicilia, in alcuni tratti del litorale ionico calabrese e nelle corrispondenti zone interne, lungo le coste adriatiche dell'Abruzzo, in Liguria, Versilia, zone interne della Toscana settentrionale e orientale, in Umbria e nell'entroterra del Basso Lazio e della Campania. Tutte le altre zone a nord della linea immaginaria trasversale obliqua, tracciata tra la zona immediatamente a nord della città di Genova e il confine tra Marche e Abruzzo, fanno registrare valori medi annui che non raggiungono le 2 200 ore, ovvero inferiori alle sei ore giornaliere. I valori medi annui più elevati nella rete di stazioni piranometriche relativi alla radiazione solare globale sono superiori ai 18 MJ/m² e interessano la parte meridionale e l'estremità sud-orientale della Sicilia. Valori medi annui compresi tra i 16 e i 18 MJ/m² si registrano su gran parte della Valle d'Aosta, sull'estremità occidentale alpina del Piemonte, sull'isola di Pianosa, sulle aree costiere e sublitoranee del medio e Basso Lazio, sulla Puglia centro-meridionale, sulla Calabria, sulla Sardegna e su gran parte della Sicilia (comprese le isole di Ustica, Pantelleria e Lampedusa). Valori medi annui compresi tra i 14 e i 16 MJ/m² interessano la Liguria di ponente, gran parte della Toscana e del Lazio centro-settentrionale, gran parte delle Marche, dell'Abruzzo e del Molise, la Campania, la Basilicata, la Puglia settentrionale e la Sardegna nord-orientale. Valori medi annui compresi tra i 12 e i 14 MJ/m² si verificano sul Piemonte centro-orientale, sulla Liguria di levante, sulla Lombardia, sul Trentino-Alto Adige, sul Veneto, sul Friuli-Venezia Giulia, su gran parte dell'Emilia-Romagna e sulla dorsale appenninica tra l'Emilia, la Toscana, l'Umbria, le Marche e il Lazio. Valori medi annui inferiori ai 12 MJ/m² si registrano su un'area dell'Appennino tosco-emiliano che comprende le vette più alte. ### Nuvolosità La nuvolosità tende generalmente a raggiungere i valori medi più bassi nel mese di luglio, mentre i valori medi più alti, in base alle diverse zone climatiche, possono interessare in modo variabile alcuni mesi tra il tardo autunno e la prima parte della primavera, con il mese di novembre che fa registrare i valori medi più elevati nella maggior parte del territorio. ## Temperature Le temperature medie più basse si registrano nell'Italia settentrionale, perché è costituita da aree montane e da pianure (la Pianura Padana e la Pianura veneto-friulana) non favorite da un mare esteso. La catena alpina non solo esplica un'azione di barriera rispetto alle correnti fredde, provenienti dalle regioni artiche dell'Europa settentrionale, ma anche nei confronti delle masse d'aria temperate (ma umide), che provengono dall'Atlantico settentrionale. Inoltre, le Alpi delimitano (assieme al prospiciente Appennino settentrionale) un bacino chiuso, soggetto a subsidenza atmosferica, con ristagno d'aria nei bassi strati, e quindi a marcato riscaldamento estivo e a forte raffreddamento invernale, tale bacino (che include tutte le pianure settentrionali italiane) le isola anche dalle restanti regioni dell'Europa centro-meridionale e fa sì che, l'area "padano-veneta", abbia un profilo climatico autonomo e differente rispetto a quello delle aree limitrofe della Francia sud-orientale, della Svizzera e dell'Austria. Sempre in questo contesto la presenza del Mare Adriatico, lungo e poco profondo (specie in prossimità delle coste) e stretto tra due penisole (l'italiana e la balcanica) apporta un beneficio tutto sommato limitato, infatti il suo influsso mitigatore è nettamente meno rilevante rispetto a quello esercitato dal più ampio e profondo Mar Tirreno sul versante occidentale della penisola italiana. ### Temperature medie annue Questo grafico non è disponibile a causa di un problema tecnico. Si prega di non rimuoverlo. Temperature medie annue dal 1901 al 2021. Elaborazione di dati da Climate Knowledge Portal. In base alla carta relativa alle temperature medie annue che si registrano in Italia, si registrano valori medi superiori ai 16 °C all'estremità occidentale della Riviera di Ponente, lungo tutto il litorale occidentale a sud di Cecina, lungo la fascia costiera tra Abruzzo e sponda settentrionale del Gargano, su tutta la Puglia a est della linea immaginaria tra Bari e Taranto, lungo le coste ioniche della Basilicata e della Calabria e lungo tutti i tratti litoranei e nelle aree pianeggianti interne di Sicilia e Sardegna. Nelle aree peninsulari, l'isoterma si inoltra localmente in modo più o meno deciso verso il corrispondente retroterra. Si registrano temperature medie annue comprese tra i 14 e i 16 °C lungo il tratto costiero del Mar Ligure tra Capo Mele e Cecina, lungo il versante adriatico a sud di Ancona e nel breve tratto litoraneo compreso fra Duino-Aurisina e Muggia (litorale triestino), su tutta la Puglia a ovest della linea Bari-Taranto, nelle pianure interne di Toscana, Lazio e Campania e in gran parte delle zone interne collinari di Sicilia e Sardegna. Valori medi annui compresi tra 12 e 14 °C si registrano sull'intera Pianura Padana e, fino alle coste, sulla Pianura veneto-friulana e nelle aree pianeggianti tra la Romagna e la città di Ancona. Identici valori interessano le aree collinari dell'Italia centrale e meridionale e le zone di transizione tra alta collina e montagna in Sicilia e Sardegna. Valori medi annui analoghi si registrano anche nell'entroterra marittimo ligure. Gran parte della dorsale appenninica, i monti della Sardegna, le Prealpi e le valli alpine fanno registrare valori medi annui tra 10 e 12 °C; temperature medie annue tra 5 e 10 °C si registrano sulla vetta dell'Etna, sulle vette più alte dell'Appennino e su gran parte dell'arco alpino, sulle cui cime più alte possono registrarsi valori inferiori ai 5 °C di media annua. ### Temperature medie di gennaio In base alla carta delle temperature medie di gennaio in Italia, si registrano valori inferiori ai 0 °C su gran parte dell'arco alpino (valli interne comprese), sulle vette più alte dell'Appennino e nella Pianura Padana in prossimità del corso del Po, da Chivasso e dintorni fino alle coste attorno al Polesine (per esempio ad Alessandria si hanno -0,4 °C). Valori medi tra −3 °C e 3 °C interessano alcune vallate e rilievi alpini, alcune vette appenniniche, l'area sommitale dell'Etna, le aree più elevate della Sardegna e le zone della Pianura Padana più vicine alle montagne, fino alle zone interne del Friuli-Venezia Giulia e del Veneto, e le zone limitrofe ai grandi laghi prealpini (a eccezione del Lago di Garda). Valori medi tra 4 e 6 °C si registrano nelle zone collinari più interne di Toscana, Umbria e Lazio, nelle coste e nella pianura marchigiana a nord del Conero, nel litorale triestino, nelle sponde più esposte del lago di Garda, nel Piemonte sud-occidentale (in provincia di Cuneo e a bassa quota), in alcune vallate prealpine e nelle vallate e negli altopiani più interni della Sardegna. Temperature medie tra 6 e 8 °C si registrano sulle zone collinari della Sardegna, lungo le coste del Lago di Garda, nel primo entroterra ligure, su gran parte delle aree interne pianeggianti e collinari dell'Italia peninsulare, sulla costa adriatica marchigiana a sud del Conero, su quella abruzzese e su quella pugliese tra il golfo di Manfredonia e Bari. Valori medi tra 8 e 10 °C si registrano sulle pianure e su buona parte dei litorali centro-settentrionali della Sardegna, nella Piana di Catania, nelle zone interne e sul litorale orientale della Sicilia, lungo l'intero litorale occidentale peninsulare e nelle corrispondenti aree pianeggianti dalla Riviera di Ponente alla città di Salerno, lungo le zone interne e sul versante ionico di Calabria e Basilicata, lungo le coste del Molise, del Gargano e su tutta la Puglia a sud di Bari. La Sardegna meridionale (soprattutto le coste), gran parte della Sicilia, le coste sud-orientali del Salento, alcuni tratti del litorale ionico calabrese, l'intera costa tirrenica tra Salerno e Reggio Calabria e parte delle coste della Maremma e dell'Agro Pontino fanno registrate temperature medie comprese tra 10 e 12 °C; valori superiori ai 12 °C si registrano soltanto lungo le coste occidentali e nord-occidentali della Sicilia, in un breve tratto della costa calabrese ionica a sud di Reggio Calabria (compresa fra i comuni di Melito di Porto Salvo e Bova Marina) e nelle Isole Pelagie. ### Temperature medie di luglio In base alla carte delle temperature medie di luglio in Italia ridotte al livello del mare, si registrano valori inferiori ai 20 °C sulle aree montane delle Alpi e dell'Appennino settentrionale (specialmente sui rilievi esposti a nord), e sulle vette più alte dell'Appennino centrale e meridionale; valori tra 20 e 22 °C interessano parte dell'arco alpino fino al limite di transizione tra le quote collinari e montuose, le colline più elevate del Centro e, localmente, alcuni monti dell'Appennino. Temperature medie tra i 22 e i 24 °C interessano gran parte delle basse valli alpine (specie in Trentino-Alto Adige), le pianure adiacenti alla fascia prealpina, gran parte della Pianura veneto-friulana (soprattutto sottocosta), gran parte del Piemonte fino ai 400/500 metri di altitudine, l'Emilia occidentale, la pianura e le coste della Romagna, la Liguria, alcuni tratti litoranei e sublitoranei tra la Toscana meridionale e il Lazio centro-settentrionale, le colline del Centro Italia e la fascia costiera occidentale della Sardegna centro-settentrionale. Valori tra 24 e 26 °C interessano parte delle coste di Veneto e Friuli-Venezia Giulia, la parte centrale dell'Emilia-Romagna, la Pianura Padana centro-occidentale (dalla Lombardia fino a Novara e Alessandria) e in generale gran parte delle aree peninsulari e insulari. A causa dell'effetto serra, oggigiorno può essere incluso in questa fascia di temperature anche l'altopiano piemontese tra Torino e Bra, che negli anni novanta sfiorava l'isoterma dei "24 gradi a luglio" senza però varcarla (infatti la media di 24 °C a luglio è stata raggiunta negli anni 2000). Temperature medie tra 26 e 28 °C interessano alcune valli interne di Toscana, Umbria e Lazio, il litorale adriatico di Abruzzo e Molise, il Salento, gran parte della Basilicata e le coste ioniche della Calabria. Valori superiori ai 28 °C si registrano in alcune aree interne della Sardegna, della Lucania, della Puglia e della Sicilia dove, nella parte interna sud-occidentale della Piana di Catania e in alcune conche interne si possono raggiungere temperature medie di 30 °C. ### Escursioni termiche L'escursione termica annuale (differenza tra la temperature estive e invernali) è notevole nella piana del Po e in alcune vallate alpine, aree in cui la differenza tra gennaio e luglio si attesta tra i 21 e i 24 °C, ma è moderatamente accentuata (18-21 °C) anche lungo le coste dell'alto e medio versante adriatico e nelle vallate interne dell'Italia centrale e meridionale (per esempio la città di Firenze dove la massima assoluta il 26 luglio 1983 ha raggiunto i +42,6 °C e il 12 gennaio 1985 la minima assoluta ha fatto registrare −23,2 °C, oltre a più estese aree quali l'alto Valdarno, l'alta Valtiberina, la Val di Chiana e il Vallo di Diano), risulta invece modesta (15-18 °C) lungo tutta la fascia costiera ligure, tirrenica e adriatica meridionale mentre, sulle coste delle isole maggiori, essa si riduce ad appena 12-15 °C di differenza tra la media delle temperature del mese più caldo e quelle del mese più freddo. L'escursione termica diurna (differenza tra la temperatura del giorno e della notte) è più marcata nelle località lontane dal mare e nelle aree montane. Tuttavia, in condizioni di vento di caduta, possono registrarsi valori di escursione termica molto elevata anche lungo le coste adriatiche, come è accaduto a Pescara il 30 agosto 2007, quando la temperatura massima ha toccato i 45 °C (record assoluto per la città abruzzese) e la minima della notte successiva è scesa sotto i 20 °C. ### Valori estremi In base ai dati sui valori estremi registrati in Italia dalle stazioni meteorologiche legate all'unica organizzazione meteorologica italiana affiliata all'organizzazione meteorologica mondiale, ossia l'Aeronautica Militare, la temperatura più elevata mai registrata in Italia si aggiudica alla stazione meteorologica di Catania Sigonella di +46,7 °C (nella stessa giornata la stazione meteorologica di Catania Fontanarossa si fermò a +46,0 °C) che fu registrato il 12 luglio 1962. Per molti anni si considerava ufficiale il record nazionale della stazione meteorologica di Foggia Amendola di +47,0 °C del 25 giugno 2007, valore che seppur omologato è stato ripetutamente messo in discussione per poi risultare infine incompatibile sulla base delle carte meteorologiche e totalmente disallineato con i valori delle altre stazioni di rilevamento con uno sfasamento di circa 3 °C, per cui screditato. In base ai dati sui valori estremi registrati in Italia dalle stazioni meteorologiche legate all'unica organizzazione meteorologica italiana affiliata all'organizzazione meteorologica mondiale, ossia l'Aeronautica Militare, la temperatura più elevata mai registrata in Italia da una stazione meteorologica ufficiale è quella di +47,0 °C toccati a Foggia il 25 giugno (stesso valore a Perdasdefogu il 23 luglio 1983 ma registrato dalla stazione idrologica non ufficiale quando la stazione ufficiale del Servizio meteorologico dell'Aeronautica Militare risultava inattiva). Inoltre in Sardegna, sempre per il medesimo periodo, si ha notizia anche del raggiungimento dei +47,2 °C a Muravera nel 1957. Il secondo valore più elevato è stato quello di +46,2 °C registrato il 25 giugno 1982 dalla stazione meteorologica di Capo San Lorenzo, che detiene il record di caldo tra le stazioni prettamente costiere, anche se nella costa palermitana, presso Monreale la temperatura ha raggiunto i 48,2 °C nel 1999. Tuttavia devono essere ricordati anche i +48,1 °C registrati in alcune località dell'entroterra sardo il 30 luglio 1983, ma non omologati, a causa dell'estrema vicinanza di estesi incendi alle stazioni meteorologiche idrologiche di riferimento che ne hanno condizionato i valori rilevati; il medesimo valore attribuito alla stazione meteorologica di Palermo negli anni ottanta del XIX secolo risulta invece essere stato un clamoroso errore di trascrizione, privo anch'esso di omologazione ufficiale. Un altro importante valore, riguardante però una piccola cittadina siciliana, sono i +48,8 °C registrati a Floridia il 11 agosto 2021 dalla locale stazione meteorologica idrologica non ufficialmente riconosciuta dall'organizzazione meteorologica mondiale. Tale valore è stato poi riconosciuto dall'organizzazione meteorologica mondiale, diventando il nuovo record di temperatura più alta mai registrata sia in Italia sia in Europa. Alti valori di temperatura sono stati registrati il 6 luglio 1929 a Cosenza quando la locale stazione meteorologica del Servizio Idrografico (poi diventato Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale) registrò +47,0 °C. Valori comunque molto elevati sono stati i +45,6 °C della stazione meteorologica di Bari Palese del luglio 2007, i +45,4 °C della stazione meteorologica di Catania Sigonella del luglio 1998, i +45,0 °C della stazione meteorologica di Capo San Lorenzo del 23 luglio 2007, della stazione meteorologica di Pescara Aeroporto del 30 agosto 2007 (forse sovrastimati) e della stazione meteorologica di Decimomannu del 24 luglio 2009, i +44,6 °C di Palermo Osservatorio Astronomico nel 1999, i +44,4 °C della stazione meteorologica di Lecce Galatina nel luglio 1987 e della stazione meteorologica di Brindisi nel luglio 2007, i +44,2 °C della stazione meteorologica di Reggio Calabria nel luglio 1983, mese in cui si toccarono +43,7 °C alla stazione meteorologica di Cagliari Elmas, +42,6 °C alla stazione meteorologica di Firenze Peretola, +41,8 °C alla stazione meteorologica di Alghero Fertilia. Ragguardevoli anche i +40,8 °C di massima assoluta, invece, alla stazione meteorologica di Ancona Falconara nel luglio 1968, mentre la Capitale ha visto raggiungere i +40,6 °C alla stazione meteorologica di Roma Ciampino nell'agosto 1956 e nell'agosto 1981 (+40,5 °C alla stazione meteorologica di Roma Urbe nell'agosto 2007, +40,1 °C alla stazione meteorologica di Roma Centro del Collegio Romano nel luglio 1905); valori di +40,4 °C alla stazione meteorologica di Piacenza San Damiano nell'agosto 2003 e, forse sovrastimati, alla stazione meteorologica di Ferrara nel luglio 2007. "Soltanto" +40,0 °C di massima assoluta, invece, alla stazione meteorologica di Napoli Capodichino nell'agosto 1981. Sulle regioni settentrionali vanno segnalati anche i +41,6 °C registrati a Torino l'11 agosto 2003 dalla stazione meteorologica urbana non ufficiale del centro cittadino (+37,1 °C alla stazione meteorologica di Torino Caselle), e i +38,3 °C toccati durante la medesima onda di calore dalla stazione meteorologica di Milano Brera (+38,0 °C alla stazione meteorologica di Milano Linate). In Sicilia a Catenanuova, un paesino in provincia di Enna, si è raggiunta la temperatura più calda d'Europa in tutta la storia, raggiungendo così i 48,5 °C, il 10 agosto del 1999 (nel luglio 2009 si è arrivati a 48 °C). La grande città di pianura che ha raggiunto il valore minimo più basso finora è stata Firenze, con −23,2 °C il 12 gennaio 1985 alla stazione meteorologica di Firenze Peretola; notevoli furono anche i −22,0 °C della stazione meteorologica di Piacenza San Damiano. Nella classifica del freddo nei capoluoghi segue Torino, la cui temperatura più bassa registrata è stata di −21,8 °C alla stazione meteorologica di Torino Caselle (verificatasi però nell'anno 1956 con metodologie e strumenti diversi da quelli moderni e potrebbero non essere considerato un valore attendibile, il 12 febbraio). A quote più elevate si sono registrati valori inferiori, tra i quali spiccano su tutti i −34,6 °C registrati al Plateau Rosà nel marzo 1971, i −34,0 °C della stazione non ufficiale di Livigno nell'inverno del 1967, i −32,0 °C della stazione non ufficiale di Castelluccio di Norcia nell'inverno del 2005, i −31 °C di Asiago, registrati per due giorni consecutivi il 22 e il 23 gennaio 1942 (seguiti da un valore di −30 °C il giorno 24), i −23,0 °C della stazione idrologica di Città di Castello a 295 metri s.l.m. nel febbraio 1956, i −31,0 °C della stazione meteorologica di Dobbiaco nel gennaio 1947, i −28,2 °C della stazione meteorologica di San Valentino alla Muta nel febbraio 1956, i −26,2 °C della stazione meteorologica di Paganella nel gennaio 1985, i −24,8 °C della stazione meteorologica di Passo Rolle nel marzo 1971 e i −25,2 °C della stazione meteorologica di Tarvisio nel gennaio 1947 (−33,0 °C nel gennaio 1985 nella frazione di Fusine). Notevoli anche i −31 °C di Rivisondoli del 5 gennaio 2009 (la notizia è stata pubblicata il 6 gennaio 2009 sulla seconda di copertina del Quotidiano Nazionale). Nel 2005, nella parte bellunese del Cansiglio, è stata misurata la temperatura minima di −35,4 °C all'altitudine di 905 metri s.l.m. Nel 2012 sono i Piani di Pezza a segnare il nuovo record pari a −37,4 °C durante l'ondata di freddo del febbraio 2012. La temperatura ufficiale più bassa mai registrata in Italia in un luogo abitato è di −38 °C a Livigno nel febbraio 1956 e −42 °C furono registrati nel massiccio del Gran Gioves nel gennaio 1963. Tuttavia il valore più basso fu misurato nel febbraio 1929 ai 4 554 m della Capanna Regina Margherita, sul Monte Rosa, il termometro in quell'occasione scese fino a −41,0 °C. Allargando lo sguardo ai dati rilevati da reti diverse dall'AM e dall'ENAV, utilizzando anche valori rilevati nell'ambito di ricerche scientifiche e dalle reti regionali, si trovano valori più alti e più bassi degli estremi fin qui discussi. Per esempio il 10 febbraio 2013 in località Busa Nord di Fradusta a 2 607 m sull'Altopiano delle Pale di San Martino in Trentino è stata registrata una temperatura minima assoluta di −49,6 °C, valore misurato in una dolina nel contesto di uno studio sulle caratteristiche microclimatiche proprie e particolari delle doline. Questo record è stato superato il 7 febbraio 2022, quando nella vicina Busa Riviera furono registrati -50,6 °C. ## Piovosità ### Precipitazioni medie annue Precipitazioni medie annue dal 1901 al 2021. Elaborazione di dati da Climate Knowledge Portal. Le precipitazioni medie annue sono maggiori nelle zone montuose. Grazie al pluviometro, si può constatare come le zone più piovose d'Italia (media annua tra 2 500 e 3500 mm) siano collocate sulle Alpi Carniche e Giulie, nella fascia prealpina tra il Lago Maggiore e il Lago di Como, sull'Appennino Ligure orientale, sulle Alpi Apuane, sull'Appennino campano e nelle località più elevate dell'Appennino tosco-emiliano. Invece godono di una minor quantità annua di piogge le zone di pianura lontane dai monti. Nella Pianura Padana cadono mediamente fra 700 e 1 200 mm annui a seconda delle aree, le località meno favorite non ne ricevono che 700 mm circa, mentre le aree di media pianura come nella città di Milano, ricevono circa 1000 mm annui.|titolo=Stessa osservazione vale anche per la [[Maremma Grossetana}}]] e laziale, dove lungo la fascia costiera i valori si aggirano tra i 500 e i 600 mm annui; restano poi sotto i 500 mm le coste meridionali della Sardegna (il minimo assoluto medio annuo dell'intero territorio nazionale italiano si registra a Capo Carbonara con poco più di 250 mm), la zona compresa tra il Basso Molise e la Puglia centro/settentrionale (escluso il Salento), le coste occidentali e sud orientali della Sicilia, il promontorio dell'Argentario, le isole meridionali dell'arcipelago toscano (Pianosa, Montecristo, Giglio e Giannutri) e alcune zone della bassa Val Padana, poste nei dintorni del delta del Po. ### Frequenza annua delle precipitazioni La frequenza annua delle precipitazioni in Italia vede più di 120 giorni sulle vette più alte delle Alpi Carniche, dell'Appennino settentrionale e dell'Irpinia. Si registrano tra i 100 e i 120 giorni di pioggia su gran parte dell'arco alpino nord-orientale e lungo l'intero asse della dorsale appenninica tra la Liguria di levante e l'Aspromonte, mentre si verificano tra 80 e 100 giorni di pioggia su tutte le aree prealpine, su gran parte delle zone interne peninsulari, sull'Italia nord-orientale a nord del Po, sulla bassa pianura emiliana e romagnola, sulla Riviera di Levante, la Toscana settentrionale, l'Umbria settentrionale e centro-orientale, sul Basso Lazio, la Campania, gran parte della Calabria e sui rilievi più elevati di Sicilia e Sardegna. Frequenze di pioggia tra i 60 e gli 80 giorni all'anno interessano gran parte della Pianura Padana, la Riviera di Ponente, la Toscana centrale, l'Umbria sud-occidentale, il Lazio centrale, gran parte del litorale adriatico e ionico, la Basilicata e gran parte della Sicilia e della Sardegna. Si contano, invece, frequenze inferiori ai sessanta giorni di pioggia in alcune aree della Riviera di Ponente e della Pianura Padana, tra la Maremma Grossetana e laziale, lungo il litorale del Molise, sul Tavoliere delle Puglie, nel Salento, lungo le coste ioniche della Basilicata e della Calabria centrale, sulla Sicilia meridionale e sud-orientale e lungo le coste orientali e meridionali della Sardegna. ### Regimi pluviometrici In Italia si distinguono cinque diversi regimi pluvometrici. * Sulle montagne, in particolare sulle Alpi, piove prevalentemente durante l'estate, con un massimo secondario a inizio autunno e un marcato minimo invernale. * Nelle zone prettamente mediterranee, cioè sulle coste della Sardegna, della Sicilia, di alcune regioni tirreniche del Mezzogiorno, del Mar Ionio e della Puglia meridionale, la maggior quantità di piogge cade in inverno (dicembre-marzo), mentre durante i mesi centrali dell'estate la siccità è molto duratura. * Piove prevalentemente in autunno e in primavera in quasi tutte le altre zone e solitamente il massimo autunnale (ottobre-novembre) è più accentuato di quello primaverile (marzo-aprile), mentre durante l'estate si ha una riduzione della piovosità ma senza vera e propria siccità. * La fascia costiera della Maremma è generalmente interessata da un lungo periodo siccitoso che, soprattutto nell'area del promontorio dell'Argentario, in alcune annate può avere inizio già nel corso dell'inverno e proseguire quasi ininterrottamente fino all'inizio dell'autunno, salvo temporanee interruzioni dovute ad alcuni episodi temporaleschi. * La Val Padana ha una piovosità costante per tutto l'anno e non si presentano mediamente periodi con precipitazioni scarse o insufficienti la pianura pluviometricamente va divisa in bassa media e alta pianura, le tre aree hanno regimi pluviometrici leggermente differenti. Le aree della media pianura e dell'alta pianura (specie nelle zone a nord del Po) sono caratterizzate da una piovosità più costante, con massimi nei periodi più tiedipi dell'anno (primavera, estate e autunno), caratterizzati da medie di 70-90 mm e anche oltre i 100 mm in luglio e agosto, anche se l'estate, insieme all'inverno, rimane il periodo in cui si manifestano più probabilmente fenomeni di siccità. L'estate è la stagione in cui l'area è interessata con una moderata frequenza dal passaggio della coda di perturbazioni atlantiche, associate a fenomeni temporaleschi in transito verso la penisola balcanica e l'Europa orientale. Nella bassa pianura padana, le precipitazioni in estate invece non sono abbondanti come nella media e alta pianura e si riducono a valori di 30-40 mm nel mese di luglio A determinare la distribuzione delle piogge durante l'anno contribuisce, naturalmente, oltre all'altitudine anche l'azione dei venti la loro direzione e l'orografia dei vari ambiti territoriali. ### Inverno Durante l'inverno la massa d'aria sovrastante il Mar Mediterraneo è più calda di quella sovrastante la penisola. Ciò porta alla formazione di venti diretti verso la zona di minore pressione (quella più calda) e favorisce le precipitazioni soprattutto sulle isole e nelle estreme regioni meridionali (area ionica, Puglia meridionale e Salento); dalla fine di dicembre, inoltre, si assiste a un progressivo cambio di orientamento delle correnti su tutto il comparto atlantico orientale ed europeo occidentale e centrale, non di rado l'azione combinata dell'anticiclone russo-siberiano, che tende a estendersi verso ovest e sud-ovest, fino a raggiungere le regioni europee orientali e il Baltico e quella delle correnti nord-atlantiche che (causa il rallentamento invernale dell'attività del vortice polare) tendono a essere progressivamente sostituite da masse d'aria artica marittima con componente più settentrionale, fa sì che il mar Mediterraneo centrale (quindi l'Italia, che ne costituisce il cuore) si trovi interessato dalla formazione di profonde saccature, con minimi depressionari meridionali (che di solito si collocano tra l'Algeria e lo Ionio greco) e prevalenza di correnti alternativamente settentrionali (bora e grecale, oppure maestrale) o meridionali (a seconda del ramo della corrente a getto, che viene a interessare la penisola italiana), in grado di portare precipitazioni consistenti, specie sulle regioni dell'estremo sud, precipitazioni che, causa l'anticiclone dinamico "di blocco" che si posiziona su Mediterraneo orientale e Balcani favorisce una persistenza di questo tipo di configurazione, che a differenza di altre situazioni di marcata perturbabilità tende a evolvere molto lentamente. Più raramente l'anticiclone russo-siberiano riesce a estendersi ulteriormente verso ovest, andando a interessare addirittura anche Francia centro-settentrionale e Gran Bretagna e, disponendosi con asse lungo i paralleli, in questo caso l'Europa meridionale (dalla Turchia fino alla Spagna) si trova a essere interessata da minimi pressori "retrogradi", che si muovono cioè da est verso ovest, in seno a gelide correnti da est-nord-est (che i meteorologi chiamano con il nome russo buran, ossia tempesta di vento e neve), questo flusso orientale, proveniente direttamente dal bassopiano siberiano, innesca violente bufere di neve e blizzard sulle regioni centrali del versante orientale della penisola italiana, specie nelle zone interessate dall'effetto "stau" appenninico, mentre lungo i versanti occidentali si hanno condizioni di cielo sereno, seppure abbinate a temperature molto inferiori alle medie. ### Estate Durante l'estate il Mediterraneo occidentale e centrale viene interessato progressivamente dall'azione stabilizzante dell'anticiclone delle Azzorre, che dalle latitudini subtropicali dell'oceano Atlantico settentrionale tende a espandersi verso est e nord-est, fino a coinvolgere l'intera penisola italiana e l'arco alpino, al culmine di questa espansione (che coincide solitamente con la metà di luglio) le correnti nord-atlantiche scorrono molto più a nord delle Alpi, investendo direttamente le isole britanniche, i paesi scandinavi e baltici e marginalmente l'Europa centrale tra il 48º e il 55º parallelo; l'Italia si trova quindi in una situazione di calma atmosferica, interessata da una massa d'aria stabile, calda e relativamente umida (specie negli strati più bassi): in questo contesto i venti spirano in direzione della terraferma, che si riscalda più facilmente, si creano quindi zone di alta e bassa pressione relativa che innescano il fenomeno delle brezze marittime, mentre la risalita e l'espansione delle masse d'aria calda che ristagnano nelle pianure e nei fondivalle e la condensazione dell'umidità che avviene per il raffreddamento, innescato proprio dalla risalita verso l'alto di quest'aria calda e umida, provoca gli imponenti fenomeni di termoconvezione che generano quei forti temporali di calore che caratterizzano il clima delle alte montagne italiane e che determinano una parte consistente delle precipitazioni estive nelle aree montuose. Tuttavia l'anticiclone delle Azzorre presenta anche la caratteristica, tipica di tutti gli anticicloni dinamici, di avere un lato orientale e uno settentrionale vulnerabili alle infiltrazioni di aria perturbata. Può essere penetrato da nuclei di aria più fredda (per questo motivo i temporali che interessano l'estremo Nord-Est italiano in luglio e agosto sono spesso più organizzati, rispetto a quelli che coinvolgono le Alpi del Nord-ovest) che provocano marcata instabilità: il ritiro progressivo del dominio anticiclonico atlantico, che avviene a partire dalle regioni italiane nord orientali, tende a portare un progressivo aumento delle precipitazioni, che su Alpi, Friuli-Venezia Giulia e Veneto comincia all'inizio della seconda metà d'agosto ed entro l'inizio di settembre coinvolge tutte le regioni italiane, a eccezione delle isole maggiori e dell'estremo Sud, zone in cui il regime termico e quello pluviometrico estivo persistono ancora (seppure con temporanee crisi) per tutto il mese di settembre e per la prima parte di ottobre. A partire dal 1989 si sono verificate sempre più ripetutamente configurazioni estive nelle quali l'alta pressione delle Azzorre tende a espandersi verso le isole britanniche anziché verso il mar Mediterraneo, dove può stabilirsi anche per lunghi periodi l'anticiclone subtropicale africano, accompagnato da elevatissimi valori di temperature e di umidità che raggiungono i picchi massimi nelle pianure e nelle vallate più interne: questo accadde per esempio durante la caldissima estate del 2003. Ricordiamo le quattro estati più calde in Italia: | Anno | Anomalia termica | | - | - | | 2003 | +3,76 °C | | 2017 | +2,48 °C | | 2012 | +2,32 °C | | 2015 | +2,30 °C | Altre estati molto calde si sono verificate nel 1994 o nel 1998. Tuttavia, in queste configurazioni anomale, non sempre l'alta pressione nord-africana riesce a risalire fino al bacino del Mediterraneo. In questi casi la penisola italiana può rimanere esposta sia alle correnti atlantiche sia a quelle di aria fresca continentale che possono generare fenomeni temporaleschi anche molto intensi e frequenti, specie in presenza di cut off, un po' su tutto il territorio ma, comunque, con la massima persistenza nelle zone interne collinari e montuose. Possono conseguire così stagioni estive piuttosto piovose e non particolarmente calde, come già accaduto nei seguenti anni: * 1989 * 1992, con una fase di maltempo durata dal 21 giugno almeno fino al 5 luglio, causata dall'anticiclone delle Azzorre che ancora non aveva fatto ingresso sul Mediterraneo. * 1995, soprattutto per il mese di agosto eccessivamente fresco e instabile * 1996 * 1999 nell'Italia settentrionale è stata invece calda nell'Italia meridionale * 2000, con meno di 25 giorni in compagnia dell'anticiclone africano. Da segnalare l'eccezionale ondata di freddo tra il 9 e il 15 luglio in Italia. * 2002: l'estate partì con un giugno molto caldo. Tuttavia a luglio l'anticiclone delle Azzorre, invece di estendersi sul Mediterraneo, si è esteso sulla Groenlandia, mentre l'alta pressione africana si è ritirata nelle sue terre d'origine, causando maltempo a luglio e, in modo particolare, ad agosto. * 2004, con meno di 25 giorni in compagnia dell'anticiclone africano e temperature medie inferiori al periodo 1991-2020 in tutta Italia. * 2005-2006-2007: triennio di stagioni estive molto altalenanti, a tratti molto fresche e piovose soprattutto le prime due, con mesi di agosto che hanno chiuso di gran lunga sotto media, tanto da essere i più freschi nell'arco di molto tempo (sia considerando gli anni precedenti, sia considerando gli anni successivi). * L'estate 2005 ha chiuso sottomedia rispetto agli anni 1991-2020 in tutta Italia, ad esclusione della Sardegna. * Nel 2006, a parte l'Italia nord-occidentale (Lombardia esclusa), Sicilia e Sardegna, quasi tutta l'Italia ha fatto chiudere l'estate 2006 sottomedia . * Nel 2007 l'estate è risultata fresca rispetto al periodo 1991-2020 rispetto al periodo nell'Italia settentrionale, nell'Italia centrale tirrenica e in Sardegna (è risultata molto calda in Sicilia, nell'Italia meridionale e nell'Italia centrale ionica) * 2010: a parte il luglio molto caldo, l'estate è stata frequentemente perturbata, specie al Nord-Ovest dove agosto è risultato sottomedia. Rispetto agli anni 1991-2020 si riscontrano anomalie negative in Italia Centrale, Campania, Calabria, Sardegna, Liguria. * 2011: caratterizzata da un bimestre giugno-luglio fresco e piovoso al centro-nord e da una prima parte di agosto ancora poco estiva sull'Italia Settentrionale e in Toscana, chiuse sottomedia rispetto agli anni 1991-2020 proprio in queste aree, più in Sardegna, Sicilia e tutta l'Italia tirrenica. * 2013: è bastata una sola settimana di caldo ad aprile, con temperature tra 25 e 30 °C, per fare annunciare che a inizio maggio l'estate 2013 sarebbe stata la più calda degli ultimi anni; ma un vortice depressionario ha fatto sì che maggio 2013 termini in quasi tutta Italia con un clima autunnale, con temperature sotto i 15 °C e con molta pioggia. Tra fine maggio e inizio giugno Laurent Cabrol aveva annunciato addirittura che in pratica nel 2013 il clima estivo non ci sarebbe stato, cioè nell'estate 2013 ci sarebbe stato solo freddo e pioggia invece del caldo. L'estate 2013 è infatti stata classificata come piuttosto piovosa e più fresca del solito, con pochissime ondate di calore, con 9 perturbazioni e con meno di 25 giorni in compagnia dell'anticiclone africano. Rispetto agli anni 1991-2020, l'estate 2013 ha chiuso sottomedia in molte zone d'Italia centrale e meridionale, se si escludono aree tirreniche e ioniche orientali. * 2014: uno dei principali motivi della bizzarra estate è la compensazione termica dovuta al super-caldo dell'inverno e della primavera immediatamente precedenti a questa estate. Già è stato ipotizzato nell'inverno 2013/2014 che l'estate 2014 sarebbe stata ancora più instabile dell'estate 2013, e questa ipotesi è diventata realtà. Infatti, praticamente il Centro-Nord non ha visto l'estate 2014, anzi, al suo posto ha visto forte maltempo e temperatura nettamente inferiori alle medie del periodo, senza nessuna ondata di calore significativa. Invece il Sud ha conosciuto un'estate più normale, anche se ha conosciuto qualche episodio di fresco e maltempo, ma in maniera più marginale che al Centro-Nord. Il mese di luglio è stato ben sottomedia termica rispetto al periodo 1971-2000 (circa mezzo grado in meno): le uniche zone italiane sopramedia termica nel luglio 2014 sono state il Salento, parte della Calabria orientale, parte della Sicilia sud-occidentale e la Sardegna meridionale. Anche il mese di agosto è stato sottomedia (−0,05 °C in tutta Italia): in particolare, sono risultati sottomedia il Nord Italia, la Sardegna settentrionale e la Sicilia occidentale. Come l'estate precedente, quest'estate ha meno di 25 giorni in compagnia dell'anticiclone africano. Rispetto agli anni 1991-2020, l'estate 2014 ha chiuso sottomedia praticamente su tutta l'Italia. * 2016: già era stata prevista un'estate molto fresca e in effetti la stagione si è rivelata più fresca del solito e localmente più piovosa della norma. Agosto in particolare. Anche in questa estate, molte zone dell'Italia centrale, meridionale e insulare, si sono riscontrati sottomedia termici rispetto agli anni 1991-2020. * 2018: l'estate è stata mediamente molto calda, ma abbondantemente piovosa al Sud, specie sulle isole maggiori. Ciò ha comportato la percezione di un'estate più fresca del solito. E lo è stata veramente in Basilicata, Calabria, Sicilia e nelle zone interne della Sardegna, se si confrontano le medie degli anni 1991-2020. * 2020: altra estate più piovosa della norma; più fresca del solito la prima parte. I sottomedia rispetto agli anni 1991-2020 più evidenti si hanno in Basilicata e, soprattutto, in Puglia. **Problema del ritardo dell'arrivo del clima estivo in Italia a partire dal 2004** L'ultimo anno in cui il clima estivo è arrivato in tempo (o addirittura in anticipo) in Italia è stato il 2003. A partire dal 2004 l'anticiclone delle Azzorre, che garantisce il beltempo in Italia, è diventato sempre più instabile a causa dei cambiamenti climatici che hanno spostato di diverse traiettorie le masse d'aria. Proprio per questo motivo il clima estivo ha cominciato sempre a tardare ad arrivare in Italia a partire dal 2004 (prima accadeva saltuariamente, come nel 1975, 1987, 1991 e 1992), ad eccezione del 2022 (con un maggio sopramedia di 1,83 °C e un giugno al 2º posto tra i più caldi): * maggio 2004 è stato molto freddo: all'inizio di questo mese, per via del freddo e maltempo anomalo, si pensava in un'estate fresca e piovosa. Tranne nell'Italia nord-occidentale e in Sardegna, Giugno 2004 è risultato sottomedia rispetto agli anni 1991-2020. * tra il 10 e il 15 giugno 2005 arrivarono freddo e maltempo. Giugno 2005 sottomedia rispetto agli anni 1991-2020 in Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia orientale. * dal 2006 al 2008 arrivarono freddo e maltempo a inizio giugno. * In particolare, nel 2006 l'inizio di giugno fu il più freddo mai registrato allora. Giugno 2006 sottomedia rispetto agli anni 1991-2020 in Lazio, Campania, Puglia e Sardegna meridionale. * Giugno 2007 fu sottomedia in Piemonte settentrionale e in alcune zone della Liguria e della Toscana, rispetto agli anni 1991-2020. * Giugno 2008 fu sottomedia in alcune zone della Lombardia e in Sardegna settentrionale, rispetto agli anni 1991-2020. * nel 2009 i primi giorni dell'estate astronomica sono stati caratterizzati da freddo e maltempo intenso, e quasi tutto il mese di giugno fu instabile e a tratti fresco, facendo però seguito a uno dei mesi di maggio più caldi di sempre. Giugno 2009 sottomedia rispetto agli anni 1991-2020 nell'Italia nord-orientale (Emilia-Romagna in misura molto minore), nell'Italia centrale, nell'Italia meridionale e in pochissime zone della Sicilia meridionale. * l'estate 2010 è cominciata con fresco e maltempo, dopo una primavera con il 12% di piogge in più rispetto alla media, frequenti fasi fresche e instabili, sia pure alternate a fasi di caldo intenso proseguirono anche per luglio e agosto. Giugno 2020 è risultato sottomedia rispetto agli anni 1991-2020 in Italia centrale, in Italia meridionale, in Sicilia, in Sardegna, in Liguria, in Piemonte occidentale e in Valle d'Aosta. * giugno 2011 è iniziato con il maltempo in Italia, dopo una primavera molto calda e secca. Ancora al 24 giugno circa l'estate procede a singhiozzo, soprattutto al Nord. Si segnalano i sottomedia rispetto agli anni 1991-2020 di Giugno 2011 in Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Trentino Alto-Adige, Friuli-Venezia Giulia orientale, Calabria, Sicilia e Sardegna. Questo significa che, per ben 8 anni di fila, dal 2004 al 2011, è tornato fresco e maltempo a Giugno in Italia. * nel 2012 ancora a fine maggio c'erano ancora temperature basse (soprattutto al Sud) e molta pioggia (soprattutto nelle aree tirreniche e al Nord). Nonostante ciò, giugno in quell'anno è stato il terzo più caldo in Italia nel periodo 1800-2012, anche se la prima decade fu ancora instabile. In seguito i giugni 2017 e 2019 furono più caldi. Giugno 2012 è finora l'unico mese di Giugno dal 2004 a non registrare alcun sottomedia termico rispetto al 1991-2020 in Italia. * nel 2013 maggio molto fresco, soprattutto nella terza decade. Fresco e temporali nella prima e terza decade di giugno. Ancora a inizio luglio gli anticicloni tipici dell'estate mediterranea (anticiclone delle Azzorre e anticiclone africano) faticano a impossessarsi dell'Europa. L'estate 2013 è quella che è cominciata con maggiore ritardo: la prima vera ondata di calore è risalita soltanto intorno al 25-30 luglio, anche se al Nord vi fu una breve fiammata calda intorno a metà giugno. L'ultima estate iniziata con ritardo simile all'estate 2013 risale al 1992. Giugno 2013, inoltre, è risultato sottomedia rispetto agli anni 1991-2020 in quasi tutta Italia, tranne in Pianura Padana, Puglia e Basilicata ioniche, Friuli-Venezia Giulia e in alcune aree della Calabria e della Sicilia. * l'estate 2014 si è addirittura presentata in forma ridotta se non addirittura assente, soprattutto nel Nord Italia: dal 1º giugno al 31 agosto sono transitate in Italia ben 25 perturbazioni e 750 000 fulmini; vi fu solo una breve ma intensa ondata di calore a inizio stagione, tra il 5 e l'11 giugno. Giugno 2014 fu comunque sottomedia rispetto agli anni 1991-2020 in pochissime zone dell'Italia centrale (all'interno) e nella Puglia settentrionale (all'interno). * giugno 2015 è risultato instabile e a tratti fresco nella sua parte centrale mentre fu caldo nella prima e nell'ultima settimana. Segnaliamo dei sottomedia per giugno 2015 rispetto agli anni 1991-2020 in alcune zone della Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. * anche nel 2016 giugno è risultato fresco e instabile in Italia, soprattutto al Nord, seguendo per molti aspetti le orme di maggio, anch'esso fresco e instabile, pur con un'ondata di calore significativa tra il 24 e il 28. Sparsi i sottomedia termici un po' per tutta Italia rispetto agli anni 1991-2020 per Giugno 2016. Questo significa che, per ben 4 anni di fila, dal 2013 al 2016, è tornato fresco e maltempo a Giugno in Italia. * nonostante abbia chiuso a 1,55 °C sopra la norma in Italia, maggio 2017 è molto sbilanciato nelle temperature: fresco nella prima parte (l'inizio del mese è risultato il più freddo degli ultimi 15 anni) ma caldissimo nella seconda.. Inoltre, Giugno 2017 è solo il secondo mese di Giugno dal 2004 a non registrare alcun sottomedia termico in Italia rispetto agli anni 1991-2020 (l'altro risale al 2012), ed è il primo mese di Giugno dal 2004 ad essere caldo e stabile in Italia. * anche giugno 2018 è risultato instabile e fresco . La causa di questa instabilità è dovuta principalmente allo Strat Warming di fine febbraio e ancora attivo ai primi giorni di marzo. Alcune città come Messina hanno registrato record di pioggia da quando esse vengono rilevate, e a Lecce è risultato il giugno più piovoso dal 1951. Segnaliamo dei sottomedia termici per Giugno 2018, rispetto agli anni 1991-2020, nell'Italia meridionale, Sicilia e Sardegna. È stata invece complessivamente stabile e calda al nord. * l'inizio di maggio 2019 è risultato il più freddo dal 1957, e il 15 maggio è risultato il più freddo degli ultimi 50 anni, un'ulteriore ondata di freddo si è registrata tra il 26 e il 29. Come conseguenza del freddo anomalo nel mese di maggio, le temperature marine a fine maggio hanno ancora temperature tipiche di fine aprile. Al 1º giugno nell'Italia meridionale ci sono ancora grandine, temporali e temperature fresche per il periodo. Al 2 giugno la zona più penalizzata dal maltempo è il Salento, nello specifico a Sternatia, dove si è verificata una grandinata. Nonostante questi episodi di maltempo e fresco, Giugno 2019 non ha alcun sottomedia termico in Italia rispetto agli anni 1991-2020. * Non è da meno giugno 2020, con la prima decade anomalmente fresca e instabile. Ma tutto il mese di giugno chiude in Italia con -0,13 °C rispetto alla media 1981-2010. Questo sottomedia non si è verificato nemmeno nel 2013, quando giugno ha chiuso con +0,32 °C rispetto alla media 1981-2010 e si è avuta una impressione di un giugno fresco. E giugno 2020 è risultato veramente fresco anche rispetto a giugno 2013 di ben 0,45 °C. Anche rispetto agli anni 1991-2020 Giugno 2020 è risultato sottomedia in quasi tutta Italia. * Anche maggio 2021 ha chiuso sottomedia di 0,45 °C rispetto agli anni 1981-2010. L'anomalia termica negativa è visibile soprattutto sulle regioni settentrionali (quelle centrali e meridionali maggio ha chiuso attorno alla media del periodo). Giugno 2021 ha chiuso comunque più caldo del normale rispetto agli anni 1991-2020 in tutta Italia, anche se si è trattato di un Giugno a "due volti" poiche all'inizio del mese si prevedeva ancora maltempo e fresco, soprattutto nell'Italia centro-settentrionale. Giugno 2022 è solo il secondo mese di Giugno dal 2004 (dopo quello del 2017) a non registrare alcun sottomedia termico in Italia rispetto agli anni 1991-2020 e a non avere episodi di instabilità ad inizio mese (altrimenti sarebbero inclusi anche i giugni del 2012, 2019 e 2021). * 2023 * Maggio 2023 continua il trend dei mese di maggio che dal 2010 in poi sono risultati spesso freschi e instabili. È risultato fresco e piovoso in tutta Italia (anche nel resto del mediterraneo) con un'anomalia termica di -0,14 °C rispetto agli anni 1991-2010, più accentuata al sud.. * Giugno 2023 si sta dimostrando fresco e instabile, con una fase particolarmente perturbata nella seconda decade di giugno a causa di un ciclone tipicamente autunnale, soprattutto nell'Italia meridionale. A Brindisi, ad esempio, il 15 giugno è risultato il giorno più piovoso tra tutti i mesi di Giugno dal 1951, ed anche il mese di Giugno più piovoso dal 1951, battendo persino i piovosissimi Giugno 2009 e Giugno 2018. A tal proposito Giuseppe Proietti, uno degli autori degli articoli meteorologici su Meteo Giornale, si è chiesto addirittura se, in un passato nemmeno troppo lontano, si sono verificati casi simili di ritardo di arrivo del clima estivo (le risposte a questa domanda starebbero proprio in questa sezione). N.B. In questo sondaggio si è tenuto conto del mese di maggio, che di solito, soprattutto negli ultimi anni, propone degli assaggi del clima estivo in Italia. ### Autunno e primavera Durante l'autunno e la primavera si ha una netta prevalenza delle correnti zonali nord-atlantiche, dirette da ovest verso est, che conducono sull'Italia diversi sistemi perturbati, che dall'Atlantico settentrionale si spostano verso il Mediterraneo orientale e il Mar Nero. Le correnti occidentali, attraversando la penisola italiana impattano nell'Appennino, che si sviluppa perpendicolarmente (NNW/SSE) rispetto alla direzione delle masse d'aria atlantiche; questo causa precipitazioni consistenti lungo quasi tutto il versante occidentale e nelle zone prealpine del Veneto. Sempre nelle stagioni intermedie, le masse d'aria calda da sud e sud-est (provenienti dall'entroterra tunisino e libico) precedono l'arrivo dei fronti atlantici, generalmente richiamate da profonde depressioni sulle isole britanniche e l'Europa centro-occidentale: esse investono l'Italia dopo essersi caricate di umidità scorrendo sopra il mare, e provocano precipitazioni nelle aree esposte a questo tipo di correnti (Alpi Carniche, Alpi Occidentali, Riviera di Ponente fino a Genova). Infine la particolare conformazione delle coste nord-occidentali italiane e, soprattutto, dell'area del mar Ligure, tende a favorire le ciclogenesi orografiche (formazione di aree di bassa pressione secondarie, causate dalla disposizione delle montagne). Tali depressioni (che i meteorologi chiamano depressione ligure, perché si formano nel mare di fronte a Genova) si spostano solitamente verso est (ossia verso l'alto Adriatico) o più frequentemente verso sud-est (attraversando diagonalmente la penisola italiana), portando precipitazioni prima al Nord-Ovest, quindi nelle altre aree, che mano a mano sono interessate dal transito di questi minimi pressori. Il mese di marzo propone sovente un alternarsi tra condizioni invernali e primaverili; non sono mancati i mesi di marzo che hanno proposto nevicate di tutto rispetto su diverse zone della Penisola (per esempio, nel 1987 al Centro Sud, ma anche nel 2010, 2013 e 2018). Il mese d'aprile si propone solitamente nuvoloso, piovoso, con clima fresco, a volte freddo di notte. Il mese di maggio si propone solitamente fresco con giornate variabili. In alcuni anni è caratterizzato, soprattutto negli anni novanta (es. 1999) e 2000 (es. 2003, 2009, 2011 a esclusione dell'Italia meridionale, 2015, 2017, 2022), da fasi estive precoci. In altri anni maggio presenta caratteristiche più autunnali che primaverili, nonché più freddo del normale. Questa ne è una lista: * in alcuni anni ottanta (es. 1980, 1984, 1987) * 1991 * 1995, soprattutto al Centro-nord * 2004, all'epoca il più freddo dal 1991 * 2010 * 2012 nell'Italia meridionale, ma molto piovoso anche al Nord * 2013, a eccezione dell'estremo Sud con riferimento ad aree ioniche e adriatiche. Nell'Italia nord-occidentale è risultato il più freddo dal 1991 (poi battuto dal 2019). * 2014, sottomedia termica soprattutto al Centro Sud e con un surplus pluviometrico sul medio e basso versante Adriatico * 2016 nell'Italia settentrionale * 2019 a livello nazionale il più freddo dal 1991 con un'anomalia termica di 2,15 °C per le temperature massime medie. Anche la piovosità è sopra la media. * 2021, con un'anomalia termica negativa di 0,45 °C * 2023, freddo e piovoso in tutto il Mediterraneo, e non solo in Italia), con un'anomalia termica di -0,14 °C rispetto agli anni 1991-2010, più accentuata al sud. Le anomalie dei mesi di maggio negli anni 2010 sono le seguenti: | Anno | Anomalia termica | | - | - | | 2010 | +0,49 °C | | 2011 | +1,32 °C | | 2012 | +0,45 °C | | 2013 | −0,07 °C | | 2014 | −0,01 °C | | 2015 | +1,78 °C | | 2016 | +0,14 °C | | 2017 | +1,55 °C | | 2018 | +1,76 °C | | 2019 | −1,58 °C | | Media 2010-2019 | +0,58 °C | Il mese di settembre propone come mese di passaggio (come marzo) un'alternanza tra condizioni della stagione precedente e la nuova, in questo tra fasi estive e fasi autunnali con pioggia e clima fresco. Il mese di ottobre in Italia è spesso caratterizzato da clima autunnale, ma non sono mancati i mesi di ottobre particolari, cioè con caratteristiche più primaverili che autunnali, come quello del 2001, del 2004 (il più caldo mai registrato allora), del 2006, del 2012, del 2013 (la fine del mese, dopo una prima metà molto fredda),del 2014, del 2017 (uno dei più caldi e secchi in assoluto), del 2018 e del 2019. Il mese di novembre, come aprile, è spesso fresco, in media il più piovoso dell'anno, nuvoloso con termiche eventualmente fredde specie la notte. Storicamente proprio in questo mese sono avvenute le maggiori alluvioni della storia del paese quali l'alluvione di Firenze del 4 novembre 1966 e l'alluvione del Piemonte del 1994. ### Valori estremi La località più piovosa d'Italia è Musi, in comune di Lusevera, in Friuli-Venezia Giulia. Questo paese, posto a 633 m di quota, è esposto agli umidi e piovosi venti di scirocco e libeccio con effetti di stau della catena montuosa posta poco più a nord, grazie ai quali riesce a totalizzare una media di 3 313 mm di precipitazione all'anno. La massima quantità di precipitazione in un anno si registrò a Uccea (frazione del comune di Resia), in Friuli-Venezia Giulia. Infatti nel 1960 vennero registrati ben 6 012,9 mm. Altre zone particolarmente piovose sono la Liguria e la Campania. La località meno piovosa dell'intero territorio nazionale, secondo i dati del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare, risulta essere Capo Carbonara, nel comune di Villasimius, in Sardegna, la cui stazione meteorologica sita in loco presenta una media pluviometrica annua di 265,5 mm nel trentennio 1961-1990 e di 237,8 mm nel trentennio 1971-2000. ## Nevosità In Italia le precipitazioni nevose interessano nella stagione invernale tutte le aree montane delle Alpi e degli Appennini, oltre che le quote medie e alte vette delle isole maggiori. Durante le irruzioni di aria fredda di origine artica, la quota neve può sensibilmente abbassarsi fino alle zone collinari e, localmente, anche nelle pianure e lungo alcuni tratti costieri. L'Italia settentrionale è generalmente interessata da nevicate in pianura con l'arrivo di perturbazioni atlantiche che seguono intensi raffreddamenti responsabili di formazione di cuscini di aria fredda al suolo: tali configurazioni tendono a favorire la Pianura Padana centro-occidentale ove la persistenza dell'aria fredda nei bassi strati risulta essere maggiore. Nella Pianura veneto-friulana (soprattutto nella parte più orientale, province di Gorizia, Udine, Pordenone e Treviso) il cuscino freddo viene scalzato via quasi subito dai venti meridionali, vista l'inesistente protezione montuosa a sud. Queste zone sono fra le meno nevose dell'intero parallelo. Al contempo esse sono le più esposte ai venti gelidi provenienti dai Balcani e agli effetti dell'anticiclone russo-siberiano, qualora questo si presenti. A sud dell'Appennino tali configurazioni determinano generalmente precipitazioni nevose solo a partire dalle quote collinari, per il riscaldamento portato dall'interazione tra il Mar Mediterraneo e le masse d'aria provenienti da ovest o da sud-ovest. La Liguria, infatti, vede molto più raramente la neve rispetto alle altre regioni settentrionali, con la zona di Genova e quella di Savona più favorite grazie agli effetti della tramontana scura rispetto al resto della regione. Da sottolineare che nelle pianure di Emilia e Basso Piemonte spesso nevica anche durante ciclogenesi fredde (ovvero minimi di bassa pressione provocati da discese di aria fredda provenienti dall'Europa settentrionale o orientale) che richiamano venti da nord-est con marcato effetto stau contro l'Appennino settentrionale, grazie allo stau queste ultime due zone risultano le più nevose delle altre pianure settentrionali. Infatti le zone di pianura più nevose sono quelle a ridosso dell'Appennino, in modo particolare il basso alessandrino che supera i 100 cm di media annua a poco più di 100 m di quota (triangolo Tortona, Novi Ligure, Ovada in assoluto la zona più nevosa in relazione alla quota di appartenenza). Altre zone molto nevose sono collocate intorno a Piacenza, tra Modena e Bologna e tra Forlì e Faenza (in quest'ultima zona la nevosità media è di 40 cm annui). Altre zone molto nevose, anche se collinari, si trovano in Piemonte. In Lombardia, sulla pianura, la nevosità decresce da ovest verso est progressivamente, il Milanese e il Bergamasco rientrano nella fascia tra i 30 e i 40 cm medi annui, mentre dal Bresciano al Mantovano c'è una diminuzione dei valori medi nevosi annui. La permanenza della neve al suolo, nella parte occidentale della Lombardia e in Piemonte rientra nella fascia fra 10 e 20 giorni annui, nell'estremo ovest e sud Piemonte i giorni aumentano rientrando nella fascia 15-30 giorni. Procedendo verso est dal Bresciano i giorni si riducono progressivamente rientrando nella fascia fra 1 e 10 giorni In Italia centrale le nevicate sono più probabili a quote pianeggianti lungo il versante adriatico dalle Marche all'Abruzzo, per effetto stau durante la discesa di sistemi perturbati di origine artica o scandinava. Qui in alcune situazioni, grazie all'effetto combinato di aria freddissima di provenienza balcanica e mare più caldo (quello Adriatico) su cui scorre questa massa gelida, si verificano prolungate e consistenti nevicate fin sulle coste che in alcuni casi possono superare i 40 cm di neve in 1-2 giorni. Il versante tirrenico di Toscana e Lazio è raramente interessato da precipitazioni nevose in pianura e lungo le coste, che sono possibili solo in caso di flusso di aria artica continentale o marittima molto gelida verso il mar Mediterraneo attraverso la porta del Rodano, oppure a seguito del transito di sistemi frontali che seguono intensissime ondate di gelo (1956, 1985, 2012) scorrendo sopra il cuscino freddo precedentemente formatosi al suolo. L'Italia meridionale è spesso interessata da fenomeni nevosi in pianura durante la discesa di intensi nuclei di aria gelida, che colpiscono soprattutto il basso mare Adriatico (in Molise, nelle coste della Puglia centro settentrionale) e l'Irpinia; se tali perturbazioni artiche sono associate a una depressione tirrenica oppure sullo mar Ionio può nevicare anche lungo le coste tirreniche di Campania, Calabria e Sicilia (per le coste ioniche di Calabria e Sicilia nevica solo con il minimo sullo Ionio). In Sardegna invece le nevicate in pianura e lungo le coste si verificano durante la discesa di intensi nuclei gelidi associati a delle perturbazioni che interessano l'isola. Per le zone centro-occidentali della regione le configurazioni ideali per avere nevicate si hanno durante le irruzioni di aria gelida dalla valle del Rodano, con formazione di ciclogenesi fredde, in genere accompagnate da forti e freddi venti di maestrale. Invece la parte orientale insulare viene interessata da fenomeni nevosi soprattutto durante le avvezioni di aria molto fredda da nord-est, convogliate sull'Isola dai venti di grecale, che possono provocare nevicate su tutto il litorale orientale, oltre che nelle zone interne. Più rare invece risultano le configurazioni in grado di fare nevicare lungo le coste meridionali della Sicilia. ### Precipitazioni nevose medie annue In base alle mappe sulla nevosità in Italia, va segnalato che l'accumulo totale medio annuo è compreso tra 0 e 5 cm sulle zone costiere e pianeggianti della Sardegna e della Sicilia, lungo le coste della Versilia, nel medio-basso Valdarno, in parte della Maremma grossetana e laziale, nell'Agro Pontino e lungo parte delle coste calabresi, lucane e salentine. Un accumulo totale medio annuo compreso tra i 5 e i 20 cm interessa le pianure dell'Italia nord-orientale (da un massimo di 15 cm a Vicenza al 7 cm di Udine), la riviera ligure, la Toscana centrale, l'Umbria occidentale, le zone interne fino alle quote collinari di Lazio, Basilicata e Puglia, gran parte delle pianure e delle coste della Campania, l'intero tratto litoraneo dell'Abruzzo, del Molise, parte delle coste calabresi e pugliesi e diverse aree interne collinari della Sardegna e della Sicilia. Accumuli medi annui superiori ai 20 cm si verificano nelle pianure dell'Italia nord-occidentale, soprattutto Piemonte e Lombardia occidentale, nelle valli alpine, nelle aree pianeggianti dell'Emilia-Romagna in prossimità dell'Appennino, lungo il retroterra della Romagna, Marche, Abruzzo e lungo tutta la dorsale appenninica a quote di transizione tra l'alta collina e la montagna; rientrano in questa media anche le zone di alta collina e bassa montagna della Sardegna e di bassa montagna della Sicilia. Per quanto riguarda le aree montuose la nevosità aumenta con la quota e soprattutto con l'esposizione alle correnti umide mediterranee e balcaniche. A parità di quota le aree dove si hanno maggior nevosità media del Nord sono le prealpi tra il Biellese, le Orobie e le Prealpi Giulie, le testate delle grandi valle alpine cioè Val d'Ossola e Spluga, la zona compresa tra il passo del Tonale e le Dolomiti di Brenta, le Alpi Giulie e le Marittime. Per quanto riguarda l'Appennino le aree più nevose sono in generale quelle dell'Appennino tosco-emiliano, del versante adriatico e dell'Irpinia. in particolare tra i Monti Sibillini e i monti dell'Irpinia. In Sicilia il più nevoso è Etna e in Sardegna il Gennargentu. A una quota media di 1 500 metri cadono dai 120 ai 200 cm sulle Alpi Occidentali, 130/300 cm sulle Alpi Centrali e tra i 250 e i 400 cm sulle Alpi Orientali. Nell'Appennino, alla stessa quota, cadono in media dai 100 ai 350 cm di neve nelle zone più esposte ### Durata media del manto nevoso In base alle mappe sulla nevosità in Italia, la durata media del manto nevoso compresa tra 0 e 1 giorno interessa gran parte della Sardegna e della Sicilia, la Riviera di Ponente, l'intera fascia costiera occidentale e le corrispondenti pianure dalla Toscana fino alla Calabria, le coste ioniche di Calabria, Basilicata e Puglia e quelle del basso Adriatico tra Santa Maria di Leuca e Brindisi. Durate medie tra uno e dieci giorni interessano gran parte delle aree pianeggianti interne e collinari delle isole maggiori e dell'Italia peninsulare, la fascia costiera della Riviera di Levante, l'intero versante adriatico tra Brindisi e Trieste e parte delle aree pianeggianti della Lombardia sud-orientale e dell'Italia nord-orientale. Durate medie tra i dieci e i venticinque giorni interessano nelle aree pianeggianti più interne e le zone pedemontane dell'Italia nord-orientale, le pianure dell'Italia nord-occidentale, gran parte della dorsale appenninica e delle zone prealpine; valori medi fino a 100 giorni si registrano sulle vette più alte di tutto l'Appennino che va dalla Liguria alla Campania, sulle vette dell'Etna e del Gennargentu. Valori medi fino a duecento giorni si verificano sulle cime più elevate dell'Appennino abruzzese e dell'arco alpino, dove può essere superato questo limite massimo sulle più alte cime della Valle d'Aosta e dell'Alto Adige. ### Valori estremi Lo spessore massimo di neve al suolo, pari a 1 125 cm, fu misurato a fine marzo del 1951 presso il lago d'Avino (2 240 m) in alta Val Cairasca. Gli spessori più elevati registrati in centri abitati si aggirano attorno ai 4 o 5 metri, per esempio i 415 cm misurati a Gressoney-La-Trinité il 3 febbraio 1986. La più intensa nevicata in 24 ore si misurò tra il 29 e il 30 dicembre 1917 a Gressoney-La-Trinité dove caddero 198 cm di neve fresca, notevoli furono anche i 181 cm caduti a Roccacaramanico il 15 gennaio 1951. Le stazioni sciistiche più nevose risultano essere Limone Piemonte, Madesimo, Sella Nevea, Campo Imperatore, Passolanciano-Maielletta, Campocatino con accumuli che possono raggiungere e superare, in alcune annate, i 500 cm di altezza. ## Clima italiano per macroaree Secondo il modello di circolazione atmosferica della cosiddetta scuola norvegese in generale in regime di correnti occidentali in autunno e inverno lo scontro tra masse d'aria fredda-secca di provenienza nord-europea e aria caldo-umida di provenienza subtropicale, che crea il fronte polare, avviene a latitudini più basse cosicché il nucleo attivo delle perturbazioni atlantiche passa a latitudini più basse, coinvolgendo anche l'Europa meridionale tra cui l'Italia fino al Mezzogiorno. Viceversa d'estate tale scontro avviene a latitudini più elevate coinvolgendo solo marginalmente l'Italia (in particolare Alpi e Prealpi) che nella restante parte risulta maggiormente coinvolta dagli influssi dell'anticiclone delle Azzorre o dell'anticiclone subtropicale africano. Questo, assieme alla particolare conformazione geografica italiana, all'inevitabile influsso latitudinale e alla presenza del Mediterraneo, spiega le differenze climatiche tra le varie zone del Paese. ### Nord **Alpi e Prealpi** Alpi e Prealpi presentano un clima alpino che è tanto più rigido quanto più elevata è l'altitudine. Il versante meridionale italiano delle Alpi gode in genere di un clima più mite rispetto ai versanti settentrionali e orientali grazie all'azione schermante della catena montuosa rispetto ai venti da nord (tramontana) che in caduta sottovento possono provocare il tipico effetto föhn. A parità di altitudine Alpi orientali e centrali tendono a essere più fredde rispetto a quelle occidentali per allontanamento dall'Atlantico e avvicinamento al blocco euroasiatico, risentendo a volte delle correnti meridionali (scirocco e libeccio) schermate invece dall'Appennino settentrionale nel caso delle Alpi occidentali. La piovosità è più elevata rispetto alla Pianura Padana e con essa anche la nevosità per effetto dell'altitudine. La stagione più piovosa è l'autunno seguita dalla primavera, l'inverno è rigido e moderatamente nevoso, l'estate è fresca e umida non mancando di frequenti rovesci e temporali. Il clima tende a essere freddo continentale nella valli alpine di bassa quota (es. Valle d'Aosta e valli del Trentino-Alto Adige). **Pianura Padana** La Pianura Padana gode di un clima continentale umido con sensibili escursioni termiche giornaliere e annuali chiusa com'è tra Alpi e Appennini e per l'umidità stagnante dei suoi fiumi e canali. La parte occidentale e centrale più chiusa è in media più fredda rispetto a quella orientale più umida e più aperta verso l'Adriatico. D'inverno il clima è rigido e umido con formazione di nebbie al suolo e non mancano a volte gli episodi nevosi in occasione di ondate di freddo o favoriti dal formarsi di un cuscinetto d'aria fredda e stagnante al suolo (inversione termica), l'autunno e la primavera sono le stagioni più piovose (risentendo spesso della depressione del golfo di Genova e della depressione del Golfo del Leone) mentre l'estate è calda e umida con possibilità di temporali. ### Centro e Sud Scendendo lungo la penisola, a parità di altitudine, il clima si fa via più mite e progressivamente più secco avvicinandosi alla regione del Nord Africa e all'influsso dell'anticiclone subtropicale africano divenendo tipicamente mediterraneo lunga la fascia costiera, temperato nell'immediato entroterra e continentale nella fascia appenninica. Tuttavia sussistono delle differenze tra il versante tirrenico e quello adriatico per effetto della catena appenninica che separa due mari, il Tirreno e l'Adriatico, di differente estensione. Per effetto dei venti il clima di cui gode il versante tirrenico è infatti alquanto diverso dal clima che interessa quello adriatico. **Versante tirrenico e versante adriatico** Di fatto la catena appenninica tende a bloccare/esuarire le perturbazioni che vengono da ovest per effetto stau generando a sua volta favonio sul versante sottovento al punto che sul versante adriatico le piogge sono generalmente più scarse. Un fenomeno analogo, ma di segno contrario, accade anche per le temperature che, a parità di latitudine, sono più basse lungo l'Adriatico (mare chiuso e poco profondo) che lungo le coste occidentali. La differenza che si riscontra nei valori termici dei due versanti tende però a ridursi, procedendo da nord verso sud. A Genova la temperatura media di gennaio risulta di oltre 4 °C più alta che a Rimini (+8,0 °C contro +3,9 °C), a Bari e a Napoli le medie invernali sono invece molto simili. In autunno e inverno l'alto versante Adriatico (Romagna, Veneto e Friuli-Venezia Giulia) risente degli sbuffi freddo-umidi della Pianura Padana orientale e della Pianura veneto-friulana. Va inoltre rilevato che la minore azione mitigatrice del mare Adriatico si fa ancor più evidente allontanandosi dalla costa. L'influsso mitigatore dell'Adriatico tende infatti a ridursi in modo significativo procedendo, anche di pochissimi chilometri, verso l'interno, mentre quello del Tirreno penetra più profondamente nell'entroterra: Roma, posta a oltre 20 km in linea d'aria dal litorale, risente ancora in pieno degli effetti mitigatori, anche se rispetto alla fascia strettamente litoranea dell'Agro romano la pianura attorno a Roma ha valori medi lievemente più bassi e registra un numero sensibilmente maggiore di gelate notturne. Il divario tra i quantitativi annui di precipitazioni rimane invece piuttosto costante, con valori che tendono a mantenersi più alti a ovest anche all'estremo sud della penisola italiana. L'unica eccezione interessa la fascia costiera della Maremma che registra valori pluviometrici minori rispetto alle corrispondenti aree litoranee delle Marche, grazie alle non lontane catene montuose della Corsica e dell'isola d'Elba che deviano e/o attenuano le perturbazioni atlantiche in transito da ovest-nord-ovest verso est-sud-est e alla contemporanea relativa lontananza della dorsale appenninica, senza che vi siano frapposti sistemi montuosi particolarmente organizzati esposti ai venti umidi atlantici. Nel periodo invernale la costa adriatica è molto più soggetta ai venti da nord-est (grecale e burian) provenienti dai Balcani o dalla Russia con tipico effetto da stau della catena appenninica arricchendosi di umidità dall'Adriatico, al punto che a basse quote la neve compare molto più facilmente sul versante adriatico che su quello tirrenico. Una volta scavalcata la catena appenninica a ovest sul Tirreno tali venti risultano più miti e secchi per effetto föhn. Lo stesso effetto può verificarsi in regime di venti occidentali sul versante adriatico. Particolarmente piovoso risulta essere il subappennino laziale e le coste della Campania soggetta a volte ad alluvioni. Mar Tirreno meridionale e Mar Ionio a volte sono sedi di basse pressioni specie nelle stagioni intermedie. ### Isole Il clima delle isole (Sicilia e Sardegna) risente più della latitudine che dell'effetto marino con irruzioni dell'anticiclone subtropicale africano soprattutto in Sicilia. Il clima è mite con inverno ridottissimo in Sicilia, più lungo in Sardegna, la stagione più piovosa è l'autunno seguito dall'inverno, la primavera è molto mite e l'estate è spesso molto calda e secca. La Sardegna risulta particolarmente esposta alla depressione delle Baleari. ## Stazioni meteorologiche In Italia esistono alcune migliaia di stazioni meteorologiche sparse nell'intero territorio nazionale. Tra esse quelle identificabili attraverso i codici WMO e ICAO sono ufficialmente riconosciute dall'Organizzazione meteorologica mondiale, che certifica, di fatto, la correttezza delle medie climatiche calcolate generalmente con i dati rilevati nel trentennio di riferimento climatico 1961-1990, convenzionalmente fissato dalla medesima Organizzazione meteorologica mondiale. Tutte le altre stazioni prive dei codici identificativi, pur non venendo ufficialmente riconosciute per le relative medie climatiche, sono fondamentali per lo studio del clima a scala ridotta, quale la prevenzione di alluvioni e l'allerta alla popolazione per l'arrivo di eventuali onde di calore o irruzioni di aria gelida. Di seguito è riportata la suddivisione per aree climatiche e per regione delle varie stazioni meteorologiche. | Italia nord-occidentale | Italia nord-orientale | Italia centrale | Italia meridionale | Italia insulare | | - | - | - | - | - | | Valle d'Aosta Piemonte Lombardia Liguria | Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia-Romagna | Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo | Molise Campania Basilicata Puglia Calabria | Sicilia Sardegna | ## Clima italiano e mutamenti climatici L'Italia, come ogni altra parte del globo, è stata soggetta in passato ai mutamenti climatici su scala planetaria (per esempio glaciazioni e periodi interglaciali, Piccola era glaciale, ecc.). Anche gli attuali mutamenti climatici (riscaldamento globale) hanno coinvolto la penisola italiana gettando scenari futuri preoccupanti soprattutto da parte del mainstream della comunità scientifica. In particolare rispetto agli anni sessanta-anni settanta in cui anche a livello globale si assisteva a un leggero raffreddamento del clima (dominato in Europa dall'anticiclone delle Azzorre e dall'anticiclone russo-siberiano), da metà degli anni ottanta in poi si è registrato un aumento della temperatura media con sempre maggiore influenza dell'anticiclone subtropicale africano a partire dagli anni 2000 e aumento dei fenomeni estremi quali ondate di calore, alluvioni e ritiro dei ghiacciai alpini. In particolare l'Italia è particolarmente a rischio nei cambiamenti climatici attuali trovandosi in una zona di transizione tra Nordafrica e Europa continentale con gli esperti che mettono in guardia dal rischio desertificazione nelle regioni meridionali e tropicalizzazione del clima nelle restanti zone del Paese, di cui si è avuta una parziale conferma a partire dagli anni 2010 con un'accelerazione del ciclo dell'acqua e aumento dei fenomeni alluvionali e la tropicalizzazione del Mediterraneo. Attivo e rilevante in questo senso è il Centro euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici.
3,536,590
https://it.wikipedia.org/wiki/%C3%89douard_Butin
Édouard Butin
# Édouard Butin Édouard Butin (Dole, 13 giugno 1988) è un ex calciatore francese, di ruolo attaccante. ## Carriera ### Club **Gli inizi al Sochaux** Cresciuto nelle giovanili del Sochaux, inizia la sua carriera professionistica nella seconda squadra del club. A partire dal 2008 viene integrato in prima squadra, facendo il suo esordio in Ligue 1 nel settembre successivo nell'1-1 contro il Lilla, subentrando al minuto 64 al compagno Sloan Privat. Il 23 dicembre 2009 realizza il primo gol nel massimo campionato francese, sua la rete del 2-0 finale nella vittoria interna contro lo Stade Rennais. Il 18 agosto 2011 fa anche il suo esordio in Europa League, in casa del Metalist (0-0 finale). Nel marzo 2012 si rompe il legamento crociato, restando fuori dai campi per più di 180 giorni. Con i gialloblu disputa 7 stagioni, mantenendo sempre la categoria (5º posto nella stagione 2010-2011) ad eccezione del 2013-2014, anno della retrocessione in Ligue 2. **Valenciennes e Brest** Il 21 luglio 2015 viene acquistato dal Valenciennes, militante in Ligue 2. Il 31 luglio successivo disputa la prima gara, entrando a 20 dalla fine su Angelo Fulgini nella vittoria esterna per 0-1 contro il Chamois Niort. Realizza appena 6 gol in due stagioni con 38 presenze, molte delle quali da subentrante. Nell'estate 2017, passa al Brest. Con la squadra bretone trova maggiore minutaggio e qualche gol in più. Nella stagione 2018-2019, inoltre, ottiene la promozione in Ligue 1 ma a fine stagione rimane svincolato. **Orléans** Dopo svariati mesi senza una squadra, nel dicembre 2019 trova un accordo con l'Orléans. ### Nazionale Nel 2010 ha fatto parte della selezione Under 20 francese, disputando 3 partite e realizzando 2 gol durante il Torneo di Tolone. Fa il suo esordio durante la fase a gironi del Gruppo A contro la Colombia (vittoria per 2-0), ma è solo nella gara successiva che trova la prima realizzazione (4-1 al Giappone). ## Statistiche ### Cronologia presenze e reti in Nazionale Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Francia Under-20 : | Data | Città | In casa | Risultato | Ospiti | Competizione | Reti | | - | - | - | - | - | - | - | | 18-5-2010 | Nizza | Francia Under-20 | 2 – 0 | Colombia Under-20 | Amichevole | - | | 20-5-2010 | Hyères | Francia Under-20 | 4 – 1 | Giappone Under-20 | Amichevole | 1 | | 25-5-2010 | Tolone | Danimarca Under-20 | 3 – 2 | Francia Under-20 | Amichevole | 1 | | Totale | | Presenze | 3 | | Reti | 2 |
9,220,860
https://it.wikipedia.org/wiki/Coppa_Europa_di_bob_2022
Coppa Europa di bob 2022
# Coppa Europa di bob 2022 La Coppa Europa di bob 2022, ufficialmente denominata IBSF Bobsleigh Europe Cup 2021/22, è stata l'edizione 2021-2022 del circuito continentale europeo del bob, manifestazione organizzata annualmente dalla Federazione Internazionale di Bob e Skeleton; è iniziata l'11 novembre 2021 a Lillehammer in Norvegia e si è conclusa il 15 gennaio 2022 a Winterberg in Germania. Sono state disputate ventiquattro gare, otto per le donne e sedici per gli uomini, distribuite in sei tappe tenutesi in cinque differenti località. La tappa finale di Winterberg assegnò inoltre i titoli europei juniores 2022. ## Calendario | Tappa | Località | Data | Donne | Uomini | Uomini | | - | - | - | - | - | - | | Tappa | Località | Data | Bob a due | Bob a due | Bob a quattro | | 1 | Lillehammer | 11–14 novembre 2021 | ●● | ●● | ●● | | 2 | Altenberg | 26–27 novembre 2021 | ● | ● | ● | | 3 | Winterberg | 26–27 novembre 2021 | ●● | ● | ●● | | 4 | Sigulda | 11–12 dicembre 2021 | ● | ●● | | | 5 | Innsbruck | 6–8 gennaio 2022 | ● | ● | ●● | | 6 | Winterberg | 14–15 gennaio 2021 | ● | ● | ● | | Totale | Totale | Totale | 8 | 8 | 8 | * Tappa valida anche per il campionato europeo juniores ## Risultati ### Donne | Data | Località | Specialità | Prime classificate | Seconde classificate | Terze classificate | | - | - | - | - | - | - | | 13 novembre 2021 | Lillehammer | A due | Stephanie Schneider Claudia Schüssler Germania | Lisa Buckwitz Lena Neunecker Germania | Alena Osipenko Anna Parfenova Russia | | 14 novembre 2021 | Lillehammer | A due | Lisa Buckwitz Marijana Herrmann Germania | Stephanie Schneider Claudia Schüssler Germania | Alena Osipenko Anna Parfenova Russia | | 27 novembre 2021 | Altenberg | A due | Lisa Buckwitz Vanessa Mark Germania | Anne Spreeuwers Theresa Leitz Germania | Lidija Hun'ko Iryna Liščyns'ka Ucraina | | 4 dicembre 2021 | Winterberg | A due | Stephanie Schneider Theresa Leitz Germania | Margot Boch Sandie Clair/Carla Senechal Francia | Lisa Buckwitz Lena Neunecker Germania | | 5 dicembre 2021 | Winterberg | A due | Stephanie Schneider Theresa Leitz Germania | Margot Boch Sandie Clair/Carla Senechal Francia | Lisa Buckwitz Lena Neunecker Germania | | 12 dicembre 2021 | Sigulda | A due | Stephanie Schneider Claudia Schüssler Germania | Anne Spreeuwers Theresa Leitz Germania | Kim Yoo-ran Jeon Eun-ji Corea del Sud | | 8 gennaio 2022 | Innsbruck | A due | Maureen Zimmer Neele Schuten Germania | Margot Boch Sandie Clair Francia | Stephanie Schneider Claudia Schüssler Germania | | 15 gennaio 2022 | Winterberg | A due | Stephanie Schneider Tamara Seer Germania | Maureen Zimmer Anabel Galander Germania | An Vannieuwenhuyse Sara Aerts Belgio | ### Uomini | Data | Località | Specialità | Primi classificati | Secondi classificati | Terzi classificati | | - | - | - | - | - | - | | 11 novembre 2021 | Lillehammer | A due | Adam Dobeš Dominik Záleský Rep. Ceca | Cédric Follador Nicola Mariani Svizzera | Michael Kuonen Marco Tanner Svizzera | | 12 novembre 2021 | Lillehammer | A due | Richard Oelsner Georg Fleischhauer Germania | Michael Kuonen Fabio Badraun Svizzera | Cédric Follador Nicola Mariani Svizzera | | 14 novembre 2021 | Lillehammer | A quattro | Aleksej Stul'nev Dmitrij Zachrjapin Vladislav Žarovcev Kirill Antjuch Russia | Timo Rohner Fabian Wäschle Luca Rolli Maruan Giumma Svizzera | Michael Kuonen Sandro Ferrari Fabio Badraun Marco Tanner Svizzera | | 26 novembre 2021 | Altenberg | A due | Richard Oelsner Georg Fleischhauer Germania | Jonas Jannusch Benedikt Hertel Germania | Aleksej Stul'nev Aleksandr Efimov Russia | | 27 novembre 2021 | Altenberg | A quattro | Richard Oelsner Henrik Bosse Bastian Heber Georg Fleischhauer Germania | Aleksej Stul'nev Il'vir Chuzin Dmitrij Zachrjapin Kirill Antjuch Russia e Jonas Jannusch Benedikt Hertel Marcel Kornhardt Joschua Tasche Germania | non assegnato | | 3 dicembre 2021 | Winterberg | A due | Maximilian Illmann Philipp Wobeto Germania | Richard Oelsner Georg Fleischhauer Germania | Sun Kaizhi Wu Qingze Cina | | 4 dicembre 2021 | Winterberg | A quattro | Aleksej Stul'nev Dmitrij Zachrjapin Il'vir Chuzin Kirill Antjuch Russia | Vjačeslav Popov Maksim Žestiankin Danil Alechanov Nikita Zacharčenko Russia | Richard Oelsner Henrik Bosse Georg Fleischhauer Costa Laurenz Germania e Nico Semmler Christian Ebert Christopher Koch Rupert Schenk Germania | | 5 dicembre 2021 | Winterberg | A quattro | Aleksej Stul'nev Dmitrij Zachrjapin Il'vir Chuzin Kirill Antjuch Russia | Vjačeslav Popov Maksim Žestiankin Danil Alechanov Nikita Zacharčenko Russia | Richard Oelsner Henrik Bosse Georg Fleischhauer Costa Laurenz Germania e Nico Semmler Christian Ebert [[Christopher Koch (bobbista)|Christopher Koch] Rupert Schenk Germania | | 11 dicembre 2021 | Sigulda | A due | Richard Oelsner Henrik Bosse Germania | Emīls Cipulis Arnis Bebrišs Lettonia | Aleksej Stul'nev Aleksandr Efimov Russia | | 12 dicembre 2021 | Sigulda | A due | Richard Oelsner Georg Fleischhauer Germania | Emīls Cipulis Arnis Bebrišs Lettonia | Jonas Jannusch Joschua Tasche Germania | | 6 gennaio 2022 | Innsbruck | A due | Richard Oelsner Georg Fleischhauer Germania | Rudy Rinaldi Boris Vain Monaco | Mattia Variola Robert Mircea Italia | | 7 gennaio 2022 | Innsbruck | A quattro | Jonas Jannusch Benedikt Hertel Felix Dahms Christian Röder Germania | Aleksej Stul'nev Kirill Antjuch Vladislav Žarovcev Nikita Zacharčenko Russia | Patrick Baumgartner Eric Fantazzini Alex Verginer Lorenzo Bilotti Italia | | 8 gennaio 2022 | Innsbruck | A quattro | Patrick Baumgartner Eric Fantazzini Alex Verginer Lorenzo Bilotti Italia | Aleksej Stul'nev Kirill Antjuch Vladislav Žarovcev Nikita Zacharčenko Russia | Vjačeslav Popov Maksim Žestiankin Il'vir Chuzin Egor Grjaznov Russia | | 14 gennaio 2022 | Winterberg | A due | Richard Oelsner Henrik Bosse Germania | Philipp Zielasko Henrik Proske Germania | Jonas Jannusch Max Neumann Germania | | 15 gennaio 2022 | Winterberg | A quattro | Nico Semmler Marvin Paul Oliver Peschk Rupert Schenk Germania | Richard Oelsner Henrik Bosse Georg Fleischhauer Bastian Heber Germania | Codie Bascue David Simon Boone Niederhofer Adrian Adams Stati Uniti | ## Classifiche ### Sistema di punteggio | Piazzamento | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 17 | 18 | 19 | 20 | 21 | 22 | 23 | 24 | 25 | 26 | 27 | 28 | 29 | 30 | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | Punti | 120 | 110 | 102 | 96 | 92 | 88 | 84 | 80 | 76 | 72 | 68 | 64 | 60 | 56 | 52 | 48 | 44 | 40 | 37 | 34 | 31 | 28 | 25 | 22 | 20 | 18 | 16 | 14 | 12 | 10 | ### Bob a due donne Per ragioni non note la gara disputatasi ad Altenberg non è stata inserita nel computo del punteggio di Coppa. | Pos. | Pilota | Nazione | LIL-1 | LIL-2 | WIN-1 | WIN-2 | SIG | INN | WIN-3 | Punti | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | 1 | Stephanie Schneider | Germania | 1 | 2 | 1 | 1 | 1 | 3 | 1 | 812 | | 2 | Lidija Hun'ko | Ucraina | 6 | 5 | 9 | 9 | 7 | 9 | 5 | 584 | | 3 | Georgeta Popescu | Romania | 5 | 4 | 8 | 8 | DNS | 7 | 4 | 528 | | 4 | Alena Osipenko | Russia | 3 | 3 | 5 | 5 | 5 | DNS | - | 480 | | 5 | Lisa Buckwitz | Germania | 2 | 1 | 3 | 3 | - | - | - | 434 | | 6 | Maureen Zimmer | Germania | - | - | 4 | 4 | - | 1 | 2 | 422 | | 7 | Kim Yoo-ran | Corea del Sud | - | - | 6 | 6 | 3 | 5 | - | 370 | | 8 | Margot Boch | Francia | - | - | 2 | 2 | - | 2 | - | 330 | | 9 | Olesja Koppel | Russia | - | - | 7 | 7 | 6 | DNS | - | 256 | | 10 | Anne Spreeuwers | Germania | 4 | DNS | - | - | 2 | - | - | 206 | ### Bob a due uomini | Pos. | Pilota | Nazione | LIL-1 | LIL-2 | ALT | WIN-1 | SIG-1 | SIG-2 | INN | WIN-2 | Punti | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | 1 | Richard Oelsner | Germania | 5 | 1 | 1 | 2 | 1 | 1 | 1 | 1 | 922 | | 2 | Cédric Follador | Svizzera | 2 | 3 | 7 | 4 | 7 | 6 | 9 | 6 | 728 | | 3 | Aleksej Stul'nev | Russia | 8 | 8 | 3 | 7 | 3 | 4 | 7 | 9 | 704 | | 4 | Michael Kuonen | Svizzera | 3 | 2 | 5 | 8 | 6 | 5 | 12 | - | 628 | | 5 | Jonas Jannusch | Germania | - | - | 2 | 5 | 4 | 3 | 5 | 3 | 594 | | 6 | Maximilian Illmann | Germania | - | - | 4 | 1 | 5 | 8 | 5 | 4 | 576 | | 7 | Emīls Cipulis | Lettonia | 4 | 10 | 8 | - | 2 | 2 | 8 | - | 548 | | 8 | Adam Dobeš | Rep. Ceca | 1 | 4 | 13 | 15 | 11 | 10 | 13 | - | 528 | | 9 | Yann Moulinier | Svizzera | 11 | 12 | 15 | 11 | 9 | 12 | 24 | 10 | 486 | | 10 | Timo Rohner | Svizzera | 9 | 6 | 6 | - | - | - | 10 | 7 | 408 | ### Bob a quattro uomini | Pos. | Pilota | Nazione | LIL-1 | LIL-2 | ALT | WIN-1 | WIN-2 | INN-1 | INN-2 | WIN-3 | Punti | | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | | 1 | Aleksej Stul'nev | Russia | 1 | 1 | 2 | 1 | 1 | 2 | 2 | 4 | 906 | | 2 | Richard Oelsner | Germania | DNS | 4 | 1 | 3 | 3 | 4 | 4 | 2 | 722 | | 3 | Cédric Follador | Svizzera | 4 | 6 | 6 | 6 | 6 | 5 | 8 | 5 | 712 | | 4 | Jonas Jannusch | Germania | - | - | 2 | 5 | 5 | 1 | 5 | DNS | 506 | | 5 | Vjačeslav Popov | Russia | - | - | 4 | 2 | 2 | 8 | 3 | DNS | 498 | | 6 | David Baechler | Francia | 6 | 8 | 11 | 15 | 15 | 22 | 18 | 9 | 484 | | 7 | Timo Rohner | Svizzera | 2 | 3 | DNS | - | - | 9 | 10 | 6 | 448 | | 8 | Martin Kranz | Liechtenstein | 7 | 9 | - | 14 | 14 | 18 | 17 | 10 | 428 | | 9 | Emīls Cipulis | Germania | - | - | 5 | 3 | 3 | - | - | 1 | 416 | | 10 | Maximilian Illmann | Germania | - | - | 7 | 7 | 7 | 10 | 9 | DNS | 400 | ### Combinata uomini Per il trofeo della combinata maschile vengono presi in considerazione tutti i risultati ottenuti nelle discipline del bob a due e del bob a quattro, a patto che i piloti siano presenti in entrambe le graduatorie delle singole specialità. | Pos. | Nome pilota | Nazione | Punti | | - | - | - | - | | 1 | Richard Oelsner | Germania | 1644 | | 2 | Aleksej Stul'nev | Russia | 1610 | | 3 | Cédric Follador | Svizzera | 1440 | | 4 | Jonas Jannusch | Germania | 1100 | | 5 | Maximilian Illmann | Romania | 976 | | 6 | Michael Kuonen | Svizzera | 960 | | 7 | Emīls Cipulis | Lettonia | 912 | | 8 | Vjačeslav Popov | Russia | 869 | | 9 | Yann Moulinier | Svizzera | 866 | | 10 | Timo Rohner | Svizzera | 856 |
3,300,572
https://it.wikipedia.org/wiki/Toy_Bizarre
Toy Bizarre
# Toy Bizarre Toy Bizarre è un videogioco a piattaforme 2D pubblicato nel 1984 per Commodore 64 e nel 1985 per ZX Spectrum dalla Activision. Il codice del gioco originale su Commodore 64 è stato scritto da Mark Turmell, mentre la musica da Russell Lieblich. ## Modalità di gioco In Toy Bizarre il giocatore controlla Merton, il guardiano notturno di una fabbrica di giocattoli, che si trova a fronteggiare la ribellione dei giocattoli, che improvvisamente hanno preso vita. I livelli sono a schermata fissa e composti da piattaforme, tra cui delle coppie di piattaforme a pistone che si sollevano alternativamente saltando sull'altra, e sei valvole. I controlli sono solo correre e saltare, comprese deviazioni al volo durante il salto. Merton deve scoppiare tutti i palloncini generati dalle valvole toccandoli, prima che scoppino da soli e liberino un nuovo giocattolo. I giocattoli, che normalmente sono letali al contatto, si possono stordire tramite i pistoni, e quindi eliminare andandogli addosso. L'unico giocattolo che non è possibile sconfiggere in questo modo è la bambola Hilda, di cui ci si può liberare soltanto temporaneamente utilizzando i pistoni che la fanno schizzare via. Merton può anche chiudere buona parte delle valvole, ma Hilda le riapre toccandole. Ogni volta che un livello viene completamente ripulito da ogni giocattolo e dal numero di palloncini richiesto, il giocatore passa a un livello successivo, leggermente più difficile, che deve essere sempre risolto entro un tempo limite. Esistono anche livelli speciali senza palloncini, dove lo scopo è chiudere tutte le valvole insieme mentre Hilda le riapre.
6,716,167
https://it.wikipedia.org/wiki/Sharon_Finneran
Sharon Finneran
# Sharon Finneran Sharon Evans Finneran (New York, 4 febbraio 1946) è un'ex nuotatrice statunitense. ## Carriera All'apice della propria carriera vinse la medaglia d'argento alle Olimpiadi di Tokyo 1964 nei 400m misti. ## Palmarès * Giochi olimpici Tokyo 1964: argento nei 400m misti. * Giochi panamericani San Paolo 1963: oro nei 400m misti
787,425
https://it.wikipedia.org/wiki/Giorni_della_merla
Giorni della merla
# Giorni della merla I cosiddetti giorni della merla sono gli ultimi tre giorni di gennaio (29, 30 e 31) e secondo la tradizione sarebbero i tre giorni più freddi dell'anno. Le statistiche meteorologiche disponibili in realtà indicano che dopo la prima decade di gennaio si osserva una tendenza all'aumento della temperatura. La merla annuncerebbe l'arrivo della primavera in anticipo o in ritardo a seconda dell'attesa che essa lascia in quei tre giorni detti appunto giorni della merla, a seconda che questi siano miti o veramente freddi: se le temperature sono miti, allora significa che l'inverno durerà ancora a lungo; se invece farà molto freddo, l'inverno finirà presto e la primavera non tarderà ad arrivare. ## Origine e leggende Esistono varie e differenti leggende che fanno parte del folklore italiano, e hanno le loro radici nel mito di Demetra e Persefone. I “giorni della merla” sono il 29, 30 e 31 gennaio, tre giorni in cui Gennaio o l'inverno, rappresentati nella cultura rinascimentale dalla figura dell'Appennino o vecchio, scatena la sua ira contro la merla con pioggia, nevicate e vento gelido. Paragonando leggende antiche e calendari di altri tempi con le leggende dei "giorni della merla" e "giorni della vecchia" si può notare che i giorni corrispondono rispettivamente al 29, 30 e 31 gennaio e al 29, 30 e 31 marzo. Una spiegazione logica sta nella confusione che può portare il mese odierno di Gennaio col mese del calendario di Romolo, dove il mese di Martius (31 giorni) secondo William Warde Fowler corrisponderebbe non all'odierno mese di Marzo ma al mese di Ianuarius (Gennaio, secondo i calendari di Macrobio, Plutarco e Ovidio); secondo i latini l'anno cominciava a Martius, che secondo Fowler non corrisponderebbe però al periodo dell'odierno Marzo, ma a quello di Gennaio. L'origine della locuzione "giorni della merla" non è ben chiara. Ad esempio Sebastiano Pauli pubblica nel 1740 due ipotesi: «"I giorni della Merla" in significazione di giorni freddissimi. L'origine del quel dettato dicon esser questo: dovendosi far passare oltre Po un Cannone di prima portata, nomato la Merla, s'aspettò l'occasione di questi giorni: ne' quali, essendo il Fiume tutto gelato, poté quella macchina esser tratta sopra di quello, che sostenendola diè il comodo di farla giugnere all'altra riva. Altri altrimenti contano: esservi stato, cioè un tempo fa, una Nobile Signora di Caravaggio, nominata de Merli, la quale dovendo traghettare il Po per andare a Marito, non lo poté fare se non in questi giorni, ne' quali passò sopra il fiume gelato.» ### Leggende greche e romane Il mito di Demetra e Persefone (per i romani Cerere e Proserpina), insieme ai "giorni della merla" e al mito del ratto delle Sabine, possono essere visti uno collegato all'altro attraverso analogie. Il primo mese dell'anno secondo il calendario di Romolo era Martius (31 giorni), cioè il mese dedicato a Marte. Marte era considerato il padre dei romani, perché secondo la leggenda si invaghì della vestale Rea Silvia mettendola incinta e procreando Romolo e Remo. Romolo avrebbe poi fondato Roma. Secondo la tradizione, Romolo, dopo aver fondato Roma, si rivolse alle popolazioni vicine per stringere alleanze e ottenere delle donne con cui procreare e popolare la nuova città. Al rifiuto dei vicini rispose con l'inganno e organizzò un grande spettacolo per attirare gli abitanti della regione e rapire le loro donne. Da questo rapimento detto "ratto delle sabine" (753 a.C.) sarebbe poi sbocciata la popolazione romana. Analogamente Ade si invaghì di Persefone (o Proserpina) e la rapì, portandola via dalla madre Demetra (o Cerere) che per la tristezza portò autunno e inverno (la carestia) agli uomini e la primavera quando rivedeva la figlia tornare dal regno degli inferi o Ade (anche detto Averno oppure Orco). Purtroppo Ade costrinse Persefone a mangiare dei chicchi di melagrana e poiché una eterna legge del destino stabiliva che chi avesse mangiato nella casa del marito alcuni chicchi di questo frutto presto avrebbe fatto ritorno, Persefone era costretta a tornare nel regno di Ade. Poi Zeus (o Giove) stabilì che Persefone avrebbe vissuto mezzo anno con la madre e mezzo anno con il marito. Anche se sembrano leggende diverse, poiché Ade non si fa corrispondere a Marte, parlano entrambe di una fioritura e germogliare di un popolo romano e l'arrivo della primavera. Inoltre, va ricordato che il mese di Martius corrisponderebbe proprio al mese di gennaio (Ianuarius, secondo i calendari di Macrobio e Plutarco e anche secondo Ovidio comparati con le ipotesi di William Warde Fowler), cioè il mese in cui si parla della merla, un uccello. Gli uccelli erano messaggeri degli dei. Infatti, a tal proposito esisteva l'àugure, un sacerdote dell'antica Roma che aveva il compito di interpretare la volontà degli dèi osservando il volo degli uccelli, a partire dalla loro tipologia, dalla direzione del loro volo, dal fatto che volassero da soli o in gruppo e dal tipo di versi che emettevano. Secondo gli antichi sacerdoti degli uccelli, la merla poteva dare indicazioni sull'avvento della primavera. Secondo le tradizioni, questo ordine sacerdotale sarebbe stato creato proprio da Romolo (il rapitore delle sabine), che avrebbe scelto i primi tre sacerdoti, nominandone uno per ogni tribù di Roma. Un'altra non casuale coincidenza sarebbe che i romani cominciarono ad utilizzare la centuriazione dei campi da coltivare in relazione alla fondazione di nuove colonie proprio nell'ager sabinus. Quindi dedicando il territorio della Sabina alla coltivazione e di fatto alla dea Cerere (o Demetra). ### La merla messaggera di Persefone La leggenda che ha più coerenza e risconti con le culture latina e greca, dalla quale deriva quella italiana, è quella che vede la merla messaggera di Persefone annunciatrice dell'arrivo della primavera. Secondo questa leggenda, Persefone preannuncerebbe la sua visita alla madre Demetra (o Cerere) dal regno dell'Ade attraverso un uccello messaggero, la merla. Infatti, gli uccelli erano visti dagli antichi come messaggeri degli dei. A seconda dei giorni e del clima in cui questa merla faceva la sua comparsa (i latini usavano un calendario romano e quindi i giorni non corrispondono esattamente al calendario odierno) Persefone andrebbe in visita alla madre Demetra, così quest'ultima farebbe arrivare la primavera anticipatamente o in ritardo. Se nei giorni in cui la merla usciva dal nido le temperature erano miti, significava che l'inverno sarebbe durato a lungo, perché Persefone sarebbe arrivata dopo; se invece faceva veramente molto freddo, l'inverno sarebbe finito presto e la primavera non avrebbe tardato ad arrivare perché Demetra avrebbe rivisto presto la figlia. Una tradizione popolare mantiene la funzione perdendo la sua caratterizzazione e i connotati del paganesimo: i "giorni della merla" sono indicati per le previsioni del tempo a lungo termine. Se infatti in quei tre giorni le temperature sono miti, allora significa che l'inverno durerà ancora a lungo; se invece farà molto freddo, allora l'inverno sta per finire e la primavera non tarderà ad arrivare Questa parte del mito di Demetra e Persefone è poco conosciuta, in quanto le versioni successive sono state tramandate in maniera scarna, perdendo informazioni anche a causa del passaggio tra paganesimo e cristianesimo e la modifica ai calendari. Con la cultura cristiana i contadini hanno dimenticato le radici della leggenda, omettendo informazioni. ### La merla nel comignolo Una leggenda narra di una merla e dei suoi piccoli che alla fine di gennaio trovarono rifugio in un comignolo, da cui uscirono dopo tre giorni di colore grigio o bruno-nerastro per via della cenere. Da quel giorno tutti i merli furono neri. Questa leggenda cerca di motivare la differente colorazione delle piume (il forte dimorfismo sessuale) tra esemplari maschi e femmine. Infatti, il merlo (Turdus merula, Linnaeus) maschio ha una livrea completamente nera e il becco giallo, mentre la femmina è bruno-nerastra (becco incluso). ### Le ire di Gennaio Un'altra versione racconta dei dispetti che il mese di Gennaio faceva ad una merla con uno splendido candido piumaggio, scatenando piogge. Il mese di gennaio era inizialmente di 28 giorni, per questo la merla per non patire il freddo del mese che le faceva i dispetti, decise di fare scorta di provviste e non lasciare il nido per quei giorni. Così gennaio prolungò la sua durata di altre tre giorni (29, 30 e 31), i giorni "della merla", per riuscire a scatenare la sua ira contro la merla con pioggia, neve e venti gelidi per far crollare le temperature. Quindi la merla cercò rifugio in un comignolo per tre giorni. Alla fine della tempesta le sue piume avevano virato i colore, la merla era diventata bruno-nerastra o nera a causa della cenere. Secondo una versione più elaborata della leggenda, una merla, era regolarmente strapazzata da gennaio, mese freddo e ombroso, che si divertiva ad aspettare che lei uscisse dal nido in cerca di cibo, per gettare sulla terra freddo e gelo. Stanca delle continue persecuzioni, la merla un anno decise di fare provviste sufficienti per un mese, e si rinchiuse nella sua tana, al riparo, per tutto il mese di gennaio, che allora aveva solo ventotto giorni. L'ultimo giorno del mese, la merla, pensando di aver ingannato il cattivo gennaio, uscì dal nascondiglio e si mise a cantare per sbeffeggiarlo. Gennaio se ne risentì così tanto che chiese in prestito tre giorni a febbraio e si scatenò con bufere di neve, vento, gelo, pioggia. La merla si rifugiò alla chetichella in un camino e lì restò al riparo per tre giorni. Quando la merla uscì, era sì salva, ma il suo bel piumaggio si era annerito a causa della fuliggine del camino, e così essa rimase per sempre con le piume nere. ## Tradizioni locali ### Lodi I giorni della merla a Lodi vengono festeggiati da cori che, posti sulle rive opposte dell'Adda, si "chiamano" e si "rispondono", e la strofa iniziale di questo "botta e risposta" dice: «tra la ruca in mez a l'era, se ghe nigul se insirena» «butta la rocca in mezzo all'aia, se è nuvolo verrà il sereno» la canzone dedicata è La Merla, registrata dal gruppo dei Baraban. ### I canti della merla nel Cremonese Anche in provincia di Cremona è tradizione riproporre i canti popolari della merla negli omonimi giorni per rivivere l'antica atmosfera contadina. In particolare in molti comuni si usa riunirsi dinnanzi a un grande falò o sul sagrato di una chiesa o in riva al fiume, a seconda della tradizione, per intonare insieme al coro abbigliato con abiti contadini (le donne con gonna e scialle, gli uomini con tabarro e cappello) e degustare vino e cibi tradizionali. I testi delle canzoni differiscono leggermente da un paese all'altro, ma mantengono come denominatore comune i temi dell'inverno e dell'amore. Solitamente il coro gioca con la parte maschile e quella femminile, intonando simpatici battibecchi come nel canto rappresentato a Stagno Lombardo. I giorni della Merla in provincia di Cremona sono il 30, 31 gennaio e 1º febbraio. La leggenda infatti cita che ci fu un gennaio particolarmente mite e in quegli anni i merli erano di colore bianco. Infatti sbeffeggiavano gennaio per il fatto che l'inverno stesse finendo senza che ci fosse stato un gran gelo. Ciò fece arrabbiare gennaio che pur essendo verso la fine del mese, si vendicò facendo arrivare un freddo polare... da qui il detto Duù t'i dò, öön t'el prumetarò se nigra ta set bianca ta farö, cioè «Due te li do e uno te lo prometterò se nera sei bianca ti farò», per il fatto che anche febbraio ci mise del suo. Per il gran freddo i merli, allora bianchi, si dovettero rifugiare all'interno dei comignoli, diventando tutti neri. ### Nel Friuli e in Trentino Un tempo i contadini del Friuli e in Trentino osservavano le condizioni meteorologiche dei tre giorni della merla e, sulla base di esse, facevano le previsioni sul tempo dei mesi di gennaio, febbraio e marzo. Se il 29 era molto freddo e soleggiato anche l'ormai passato gennaio, era stato per la maggior parte dei giorni freddo ma soleggiato, mentre se il 30 era piovoso e più mite, anche la maggior parte del mese di febbraio sarà piovoso e le temperature saranno più miti. ### Nel Forlivese e nel Cesenate Nel Forlivese e nel Cesenate si racconta di una merla bianca che aveva atteso tutto l'inverno al caldo del suo nido fin quando, gli ultimi tre giorni di gennaio, un bel sole si alzava nel cielo. La merla, convinta che fosse arrivata la primavera, uscì dal suo nido ma fu accolta da un freddo glaciale (una variante della leggenda dice che gennaio, per dispetto, fece in modo che diventasse così freddo) talmente intenso che la merla, per non morire, fu costretta a ripararsi all'interno di un camino fumante. La merla si salvò ma rimase per sempre nera, ed ecco perché i merli oggi sono neri. ### Racconto maremmano Nei dintorni di Santa Fiora si tramanda per via orale la storia di due merli, una femmina e un maschio, di colore originariamente bianco, che, durante un periodo tempestoso e freddo (diaccio marmato) a fine gennaio, trovarono rifugio dentro il comignolo di una casa e vi rimasero per tre giorni, finché non cessò di cadere la neve e tornò a splendere il sole; a quel punto, uscendo sul tetto, i due uccelli si accorsero che le loro penne erano diventate tutte nere per la fuliggine, in modo indelebile. Così, da quel giorno, i merli nascono con le piume nere.