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Comune di Piano di Sorrento (NA)
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MODULISTICA
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Di seguito sono allegati i modelli per le richieste da inoltrare agli uffici competenti secondo le richieste specifiche:
- richiesta di accesso agli atti e documenti amministrativi
- delega a ritiro atti
- richiesta di concessione per occupazione permanente di suolo pubblico per passo carrabile
- richiesta di autorizzazione per occupazione temporanea di spazi ed aree pubbliche - depositi o cantieri
- richiesta rilascio o rinnovo contrassegno disabile europeo
- richiesta rilascio copia rapporto incidente stradale
- ricorso al Prefetto per il tramite del Comando di polizia municipale
- richiesta di rimborso per erroneo pagamento di verbale di infrazione al codice della strada
- modulo di comunicazione dei dati del conducente
- modello di customer satisfaction
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CUSTOMER SATISFACTION
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Conoscere l'opinione degli utenti aiuta a migliorare la qualità dei servizi. Si invitano pertanto gli utenti a esprimere il proprio giudizio e la propria soddisfazione riguardo alla propria esperienza con questo Settore.
Il questionario di rilevazione che si trova di seguito, verrà utilizzato solo allo scopo di migliorare la qualità del servizio e renderlo più rispondente alle esigenze degli utenti.
Una volta compilato secondo lo schema allegato, può essere consegnato a personale del Settore o inviato all'indirizzo mail indicato nei contatti.
L'ente garantisce l'anonimità dei dati (ai sensi dell'art. 13del D.lgs. n. 196/2003 - Codice in materia di protezione dei dati personali).
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1 PROFILO AZIENDALE DELLA DITTA APPALTATRICE
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La società "Servizi Industriali S.r.l." è una società leader nel settore ecologico e ambientale, che presta la propria attività con particolare riguardo al settore trasporto e smaltimento rifiuti e servizi di igiene urbana comunale e industriale. La nostra struttura organizzativa e le autorizzazioni in nostro possesso ci consentono di risolvere ogni problematica riguardante i rifiuti prodotti sia da Imprese che da Enti o Comuni, dalla raccolta allo smaltimento di qualsiasi tipologia di rifiuto, pericolosi, non pericolosi, solidi o liquidi. Per quel che riguarda la gestione dei rifiuti siamo attualmente in grado di svolgere tutte le fasi inerenti tale servizio, dal carico del rifiuto, all'inertizzazione ed alla triturazione fino al recupero o smaltimento dello stesso in centri autorizzati, sia di nostra proprietà che convenzionati, inoltre effettuiamo servizi di noleggio container, di attrezzature quali presse o trituratori e di attrezzature di raccolta. La nostra società dispone delle seguenti autorizzazioni specifiche:
- Iscrizione Albo Gestori rifiuti Cat. 1 Classe B per la Gestione dei servizi di raccolta rifiuti e di igiene urbana Comunale con integrazione della Classe B per le attività di spazzamento e gestione di centri di raccolta comunali;
- Iscrizione Albo Gestori Rifiuti Cat. 4 Classe D per raccolta e trasporto di rifiuti speciali non pericolosi;
- Iscrizione Albo Gestori Rifiuti Cat. 5 Classe E per raccolta e trasporto di rifiuti speciali pericolosi;
- Iscrizione Albo Gestori Rifiuti Cat. 8 Classe F per attività di intermediazione e commercio di rifiuti senza detenzione dei rifiuti stessi;
- Iscrizione Albo Gestori Rifiuti Cat. 9 Classe E per operazioni di Bonifiche di siti inquinati e discariche abusive;
- Iscrizione albo Gestori rifiuti Cat. 10 per operazioni di Bonifiche di siti e beni contenenti amianto;
- Iscrizione Presso la C.C.I.A.A. di Roma;
- Disponibilità di un impianto autorizzato sito nella Comune di Latina con Autorizzazione Provinciale n. 87774 per operazioni di valorizzazione dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata comunale, gestione e trattamento dei rifiuti prodotti nelle isole ecologiche, e raccolti nell'ambito dei servizi di igiene urbana;
- Certificazione UNI EN ISO 9001:2008;
- Certificazione UNI EN ISO 14001:2004;
- Certificazione BS OHSAS 18001:2007;
- Iscrizione presso la Prefettura di Roma negli elenchi della "White list".
## 1.1 Principi fondamentali
La società Servizi Industriali s.r.l. svolge le proprie attività di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani del Comune di Sermoneta, in conformità ai principi fondamentali enunciati nella Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 gennaio 1994 e ss.mm.ii.
L'azienda eroga il servizio nel rispetto dei seguenti principi:
- Eguaglianza ed imparzialità di trattamento: l'impresa si impegna ad erogare i servizi nel rispetto del principio di eguaglianza dei diritti degli utenti e di non discriminazione degli stessi, garantendo così parità di trattamento tra tutti.
- Continuità: L'impresa si impegna ad erogare il servizio in maniera continua e regolare secondo quanto riportato nell'offerta tecnica e nei documenti di gara, evitando eventuali disservizi o disagi. In caso di problematiche, metterà in atto tutte le procedure necessarie finalizzate alla risoluzione delle stesse.
- Partecipazione: L'utente ha diritto a presentare reclami e osservazioni, fornire suggerimenti, accedere alla documentazione che lo riguarda.
- Cortesia: L'impresa tratterà le utenze con rispetto e cortesia, formando e aggiornando il proprio personale nelle attività di front office e assistenza.
- Efficacia ed efficienza: L'impresa persegue l'obiettivo del progressivo e continuo miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia del servizio, adottando le migliori soluzioni tecnologiche, organizzative e procedurali.
- Chiarezza e comprensibilità dei messaggi: L'impresa pone la massima attenzione alla chiarezza e comprensibilità del linguaggio utilizzato nei rapporti con l'utente, tenendo conto delle esigenze della popolazione migrante.
## 1.2 Continuità, eguaglianza e imparzialità nel servizio
La società Servizi Industriali s.r.l. garantisce lo svolgimento regolare e continuo del servizio su tutto il territorio del Comune di Sermoneta, salvo deroghe imputabili a condizioni ed eventi non imputabili alla società stessa. Eventuali disservizi vengono tempestivamente individuati e risolti grazie al controllo dei responsabili sul territorio e con il contributo fattivo nell'individuazione della comunità di Sermoneta. La società Servizi Industriali S.r.l. garantisce inoltre imparzialità e parità di trattamento a parità di condizioni del servizio prestato indicato nel contratto di appalto sia fra le diverse aree territoriali sia tra le diverse categorie di utenti.
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2 LA CARTA DEI SERVIZI
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In applicazione della direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 gennaio 1994 e ss.mm.ii la Carta rappresenta il documento attraverso il quale vengono fornite informazioni chiare ed immediate sui servizi erogati dalla Servizi Industriali S.r.l, aggiudicataria della gestione del servizio di nettezza urbana nel Comune di Sermoneta.
Nella Carta il cittadino trova informazioni chiare e dettagliate sulle procedure e sulla metodologia di erogazione dei servizi e quant'altro necessario per comprendere il funzionamento della struttura aziendale. Tutto ciò permette di interagire con essa fornendo indicazioni e/o suggerimenti utili al miglioramento del servizio offerto. L'obiettivo è quello di migliorare la qualità dei servizi con la partecipazione attiva e consapevole dei cittadini.
La Carta dei Servizi si riferisce ai servizi di gestione dei rifiuti urbani, cioè alla raccolta, al trasporto, al recupero e allo smaltimento, così come meglio specificato nelle pagine successive.
## 2.1 Validità ed efficacia della Carta
Gli standard e gli impegni contenuti nella Carta saranno validi a decorrere dalla data di affidamento del servizio e per tutta la durata dello stesso, con eventuali aggiornamenti annuali se necessari. Tutte le informazioni sul servizio (numeri telefonici, orari, recapiti, ecc.), saranno costantemente aggiornate nella versione on-line della Carta, scaricabile sul sito istituzionale dell'Ente oppure reperibile in formato cartaceo presso il Centro di raccolta, la sede della società, o gli uffici dell'Ente.
## 2.2 Dove è possibile trovarla
La Carta dei Servizi viene distribuita in formato cartaceo o digitale a tutti i cittadini e messa a disposizione sul sito web della www.servizi-industriali.com, sul sito del Comune di Sermoneta all'indirizzo www.comunedisermoneta.it.
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3 STANDARD DI QUALITÀ DEL SERVIZIO
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Fissati gli standard qualitativi da raggiungere e mantenere, in termini di efficienza del servizio, di raggiungimento degli obiettivi di raccolta, di soddisfacimento dell'utenza e della committenza e di miglioramento delle condizioni ambientali del Comune di Sermoneta, la nostra società, intende garantire un adeguato servizio impegnandosi a:
- utilizzare i più moderni veicoli ed attrezzature di lavoro;
- creare il minor disagio possibile all'utenza durante lo svolgimento dei servizi;
- rivedere l'organizzazione del servizio a seguito di segnalazioni di disservizi, o di proposte da parte dell'Amministrazione, anche in relazione al mutamento morfologico dell'assetto territoriale;
- formare costantemente il personale sui servizi svolti, sull'evoluzione degli stessi e sulle innovazioni nel settore dei servizi di raccolta differenziata.
## 3.1 Mantenimento standard di qualità del servizio
Al fine di monitorare gli standard qualitativi raggiunti, permettendone il mantenimento e l'auspicato superamento, l'impresa metterà in pratica i propri criteri di valutazione degli standard raggiunti sotto tutti i diversi aspetti del servizio. I risultati delle sessioni di verifica saranno elaborati dal personale tecnico adeguatamente formato presente presso l'impresa e successivamente comunicati all'Ente.
## 3.2 Sicurezza e rispetto dell'ambiente
La Servizi Industriali S.r.l. nello svolgimento del servizio, garantisce in ogni attività la tutela dei cittadini nonché la salvaguardia dell'ambiente. Gli utenti dovranno contribuire alla qualità del servizio adottando comportamenti rispettosi dell'ambiente e del pubblico decoro. Per poter garantire maggiore qualità al servizio, la Servizi Industriali s.r.l. si è dotata di sistemi di gestione qualità e ambiente, per i quali ha conseguito la certificazione di conformità alle norme ISO rilasciata da appositi organismi indipendenti e qualificati al termine di un significativo percorso di verifiche e controlli. Il conseguimento e il mantenimento nel tempo delle certificazioni costituiscono una garanzia della volontà aziendale di miglioramento continuo costituendo un importante riscontro di attendibilità dei dati forniti, anche indipendentemente dai controlli svolti dagli organismi preposti o da altri soggetti a ciò deputati secondo le vigenti norme di legge.
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4 STRUMENTI DI INFORMAZIONE E MONITORAGGIO
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Per garantire ai cittadini la costante informazione sulle procedure e le iniziative aziendali che possono interessarlo la società Servizi Industriali s.r.l. utilizzerà i seguenti strumenti:
- sito internet: www.servizi-industriali.com;
- e-mail: segnalazionisermoneta.si@gmail.com;
- FAX n. 0773/631089;
- materiale informativo disponibile presso gli uffici del Comune di Sermoneta o consultabile e scaricabile presso il sito internet www.servizi-industriali.com o www.comunedisermoneta.it;
- numero verde 800.319.300 (dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle ore 13:00 e dalle ore 15:00 alle ore 17:00 e il sabato dalle ore 9:00 alle ore 13:00);
- modulo monitoraggio o segnalazione disservizio inviato dall'interessato mezzo e-mail, FAX o lettera (da recapitare a Servizi Industriali SRL, via Pietro Verri snc-04100 Latina) allegato alla presente Carta dei Servizi.
## 4.1 Numero Verde
Al fine di agevolare le utenze nella fruizione dei servizi l'impresa ha attivato un servizio telefonico di customer care denominato "Numero Verde" 800.319.300 attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle ore 13:00 e dalle ore 15:00 alle ore 17:00 e il sabato dalle ore 9:00 alle ore 13:00, organizzato con attrezzature e personale in numero adeguato e sufficiente per soddisfare la popolazione del Comune di Sermoneta. Attraverso il servizio gli utenti potranno:
- ottenere informazioni sui servizi di raccolta e trasporto dei rifiuti in merito alle modalità di conferimento dei rifiuti, orari, tipi di materiali oggetto di raccolta;
- richiedere l'assegnazione o la sostituzione di contenitori;
- prenotare eventuali servizi a chiamata;
- ottenere informazioni sull'ubicazione, sugli orari di apertura, sui materiali che possono essere portati al Centro di raccolta di Via Codacchio snc;
- avanzare suggerimenti e proposte sulla raccolta differenziata;
- segnalare eventuali disservizi e presentare reclami;
- richiedere suggerimenti sulla prevenzione dei rifiuti e sul riuso.
Il personale addetto al servizio è in possesso di adeguati requisiti di professionalità, formazione ambientale, adeguata conoscenza dei termini usati nella gestione dei rifiuti, uso corretto della lingua italiana in forme semplici, di facile comprensione. Alle segnalazioni di disservizi, l'impresa darà rimedio entro ventiquattro ore dalla chiamata dell'utente, salvo il caso in cui la natura del disservizio sia tale da richiedere un intervento urgente, immediato e tempestivo.
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5 VERIFICA DELL'EFFICIENZA DEL SERVIZIO E PROCEDURE DI RECLAMO E TUTELA DELL'UTENTE
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L'esperienza acquisita nell'ambito della gestione dei servizi di igiene urbana, ha permesso alla società Servizi Industriali S.r.l. di sviluppare ed attuare una serie di meccanismi di controllo e feedback, rivolti alla valutazione interna del proprio operato, alla valutazione del livello di gradimento da parte degli utenti del Comune di Sermoneta.
Tali meccanismi di controllo permettono:
- verifica periodica dello stato di funzionamento dei mezzi e delle attrezzature, nonché programmazione delle attività di manutenzione e sostituzione mezzi;
- prevede la redazione di schede di viaggio, a cura degli operatori, all'inizio e alla fine di ogni servizio, oltre ai programmi di manutenzione periodica;
- verifica periodica dei livelli di qualità, efficienza ed efficacia dei servizi prestati rivolta agli utenti del servizio, con la distribuzione di questionari e la loro successiva compilazione in forma anonima;
- riunioni periodiche e tavoli tecnici con il Comune di Sermoneta, il Direttore dell'Esecuzione del Contratto e il RUP, finalizzati alla rilevazione delle criticità e alla loro risoluzione.
Le criticità o le problematiche riscontrate dall'utente potranno essere comunicate direttamente al numero verde messo a disposizione, oppure tramite modulo monitoraggio/segnalazione disservizio inviato dall'interessato mezzo e-mail, FAX o lettera. L'operatore adeguatamente formato, provvederà a registrare la segnalazione dell'utente. Individuando tre livelli di risoluzione:
- Problematiche di lieve entità: ad esempio informazioni sulle modalità di raccolta, richieste di sostituzioni di contenitori ecc... prevedono una risoluzione immediata messa in atto direttamente dall'operatore che raccoglie la segnalazione. Gli operatori che hanno tale facoltà sono quelli incaricati al numero verde.
- Problematiche di media entità: richiedono il coinvolgimento del Responsabile del Cantiere, reperibile costantemente. In tal caso, l'operatore provvederà a registrare la segnalazione dell'utente e i recapiti telefonici. Successivamente grazie al contributo del Responsabile del cantiere, che vanta una maggiore esperienza, oltre ad una conoscenza peculiare del territorio, dei regolamenti e delle leggi, attuerà la strategia risolutiva. L'utente verrà ricontattato in un secondo momento per la condivisione della strategia adottata.
- Problematiche di elevata entità: richiedono oltre al coinvolgimento del responsabile del Cantiere, anche l'intervento del Responsabile della Società Appaltatrice, e/o del Direttore dell'Esecuzione del Contratto. In tal caso, l'operatore provvederà a registrare la segnalazione dell'utente e i recapiti telefonici. Successivamente passerà la segnalazione al Responsabile della Società Appaltatrice, che provvederà immediatamente a segnalare la problematica al Direttore dell'Esecuzione del Contratto. La società Servizi Industriali S.r.l. se necessario, faciliterà la promozione di incontri o riunioni con i portatori di interesse. Tale strategia prevede il coinvolgimento diretto dell'utente e del Direttore dell'Esecuzione del Contratto per l'individuazione della strategia risolutiva più efficace.
Le criticità o le problematiche riscontrate dall'Ente potranno essere comunicate direttamente al Responsabile di Cantiere, grazie al contatto mobile messo a disposizione. Tali problematiche potranno essere:
- problematiche di natura logistica, tecnica come ad esempio il rinvenimento di rifiuti abbandonati, per cui sono previste le modalità risolutive indicate in precedenza.
- Problematiche di entità media o elevata, per le quali è previsto nel caso in cui non venisse attuata una strategia risolutiva immediata, l'indizione di un tavolo tecnico.
Tutte le segnalazioni, oltre che le modalità risolutive e le tempistiche di risoluzione, verranno registrate e archiviate su file elettronici in formato Excel e messe a disposizione del Direttore dell'Esecuzione del Contratto per le valutazioni sul livello qualitativo del servizio.
## 5.1 Procedure e gestione dei reclami
A seguito del ricevimento di un reclamo, La società Servizi Industriali S.r.l. si impegna a comunicare all'utente l'esito degli accertamenti compiuti, indicando altresì i termini entro i quali provvederà alla rimozione delle eventuali irregolarità riscontrate.
La società Servizi Industriali s.r.l. si impegna a rispondere ad ogni richiesta d'informazione, chiarimenti o reclami pervenuti per iscritto o via e-mail entro il tempo massimo di tre giorni lavorativi. Se la complessità del reclamo non consente il rispetto del tempo di risposta prefissato, l'utente viene tempestivamente informato sullo stato di avanzamento della sua pratica e sui tempi ipotizzati di conclusione.
L'impresa eseguirà il servizio conformemente a quanto previsto dal Capitolato Speciale di Appalto, della relazione Tecnico-organizzativa presentata e dalla normativa vigente.
## 5.2 Tutela dell'utente
L'Impresa garantisce agli utenti un trattamento dei dati personali conforme alle direttive del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 -Codice in materia di protezione dei dati personali.
## 5.3 Organi di tutela
I clienti che registrano inadempienze o inefficienze rispetto agli obblighi della società Servizi Industriali S.r.l., erogatrice del servizio, con la presente Carta dei Servizi, possono rivolgersi alle Associazioni di tutela dei diritti dei consumatori.
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6 ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO
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L'organizzazione dei servizi è definita dal progetto approvato dall'ente appaltante. Nel progetto sono indicati i seguenti servizi:
- Raccolta porta a porta dei rifiuti urbani conferiti in modo differenziato prodotti dalle utenze domestiche e non domestiche:
- Frazione carta e cartone e imballaggi in carta e cartone; - Frazione plastica e imballaggi in plastica insieme alla frazione dei metalli ed imballaggi metallici;
- Frazione vetro e imballaggi in vetro;
- Frazione indifferenziato;
- Frazione organico;
- Raccolta differenziata dei rifiuti con impiego opzionale del sistema Igenio della frazione residua, umido, carta e cartone, plastica, metalli, vetro sia per utenze domestiche che non domestiche;
- Raccolta e trasporto della frazione pannoloni e pannolini prodotti da utenze domestiche;
- Raccolta e trasporto dei rifiuti ingombranti prodotti da utenze domestiche - servizio a chiamata;
- Raccolta e trasporto rifiuti verdi (sfalci e potature) prodotti da utenze domestiche e non domestiche;
- Raccolta e trasporto dei rifiuti urbani pericolosi: pile esauste e farmaci scaduti prodotti da utenze domestiche;
- Trasporto del rifiuto indifferenziato raccolto nella pulizia delle strade, delle piazze, delle aree pubbliche e ad uso pubblico, delle caditoie e delle grate dei pozzetti;
- Lavaggio strade, piazze, aree pubbliche e ad uso pubblico, delle caditoie e grate dei pozzetti;
- Raccolta differenziata durante il mercato, manifestazioni pubbliche e fiere;
- Raccolta e trasporto dei rifiuti abbandonati;
- Raccolta e trasporto dei contenuti dei cestini gettacarte presenti sul territorio;
- Raccolta e trasporto del diserbo stradale e manutenzione del verde;
- Spazzamento e lavaggio strade ed aree pubbliche;
- Gestione del Centro di Raccolta;
- Gestione dei servizi cimiteriali e trasporto dei rifiuti cimiteriali;
- Rimozione carcasse animali sulle strade e in aree pubbliche;
- Servizi informativi;
- Servizio di riconoscimento utenti e controllo dei conferimenti;
- Piano di comunicazione informazione e sensibilizzazione;
- Raccolta e trasporto degli oli vegetali;
- Raccolta e trasporto degli abiti usati;
## 6.1 Raccolta rifiuti porta a porta
La raccolta dei rifiuti urbani nel Comune di Sermoneta prevede l'organizzazione del servizio con modalità che qui di seguito si specificano:
- Raccolta PORTA A PORTA per tutte le utenze domestiche e non domestiche in tutto il territorio comunale;
- Conferimento presso il Centro di Raccolta Comunale di Via Codacchio snc;
- Ritiro a domicilio di Rifiuti Ingombranti, previa prenotazione al numero verde;
Il servizio di raccolta differenziata con sistema PORTA A PORTA è esteso su tutto il territorio comunale di Sermoneta. Le utenze domestiche e non domestiche, esporranno i contenitori dedicati sulle strade pubbliche davanti al numero civico di riferimento nei seguenti orari:
- Da ottobre a marzo, dalle 21:00 del giorno precedente la raccolta ed entro e non oltre le ore 6:30 del giorno di raccolta;
- Da aprile a settembre dalle 23:00 del giorno precedente la raccolta ed entro e non oltre le ore 6:30 del giorno di raccolta;
La raccolta dei rifiuti è garantita con frequenze e modalità adeguate ad assicurare la salvaguardia igienico-ambientale ed il decoro pubblico.
Per maggiori informazioni si può contattare il numero verde 800.319.300.
## 6.2 Raccolta dei rifiuti ingombranti e dei RAEE-servizio a chiamata
È attiva la raccolta domiciliare gratuita porta a porta dei rifiuti classificati quali ingombranti e RAEE rivolta alle sole utenze domestiche - servizio su prenotazione al numero verde 800.319.300.
Verranno ritirati i rifiuti ingombranti di origine domestica per un massimo di tre pezzi alla volta e il materiale dovrà essere esposto su suolo pubblico nel giorno stabilito dall'appuntamento.
## 6.3 Raccolta e trasporto dei rifiuti urbani costituiti da pile esauste, rifiuti "T e/o F" e farmaci scaduti
Il servizio prevede la raccolta differenziata stradale su tutto il territorio di rifiuti ex RUP (pile, farmaci scaduti, contenitori T/F) dagli appositi contenitori posizionati nelle immediate vicinanze dei luoghi di vendita degli stessi.
## 6.4 Rimozione dei rifiuti abbandonati e pulizia aree oggetto di deposito incontrollato di rifiuti
La società Servizi Industriali S.r.l. si impegna con i suoi dipendenti a segnalare tempestivamente accumuli di rifiuti per i quali è previsto l'obbligo di raccolta, rinvenuti sul territorio del Comune di Sermoneta. Tali segnalazioni, unitamente alle segnalazioni che possano giungere dal numero verde, dal Comune o dal Comando di Polizia Locale, verranno tempestivamente comunicate al Direttore per l'esecuzione del Contratto e ai preposti uffici comunali. Ove tali accumuli non superino i cinque metri cubi, La società Servizi Industriali S.r.l. provvederà alla loro rimozione senza chiedere corrispettivi, ove possibile raccogliendoli in forma differenziata e trasportandoli agli impianti di trattamento, altrimenti attenderà le disposizioni del Comune.
## 6.5 Servizio di raccolta pannolini e pannoloni
Per le utenze che necessitano del servizio di ritiro pannolini/pannoloni è previsto un servizio dedicato con una frequenza di raccolta 3/7.
Per tutte le utenze aventi diritto che ne facciano richiesta, tramite il numero verde 800.319.300, o presso il centro di raccolta o segnalate dall'amministrazione comunale, la società Servizi Industriali S.r.l. provvede alla distribuzione di una idonea dotazione di rotoli di sacchi di colore rosso.
## 6.6 Raccolta oli vegetali
Il rifiuto sarà raccolto in appositi contenitori collocati nei luoghi stabiliti dal Direttore dell'Esecuzione del Contratto.
La società Servizi Industriali S.r.l. provvede allo svuotamento dei contenitori ogni qualvolta siano pieni.
## 6.7 Servizio di raccolta abiti usati
La raccolta dei rifiuti costituiti da indumenti usati e tessuti e accessori per l'abbigliamento tipo cinture, borsette, borse, scarpe, coperte ecc.) avviene tramite idonei contenitori stradali. La raccolta avverrà con una frequenza di 1 intervento al mese e all'occorrenza quando i contenitori risulteranno colmi.
## 6.8 Raccolta e trasporto dei rifiuti cimiteriali
La società Servizi Industriali effettua il servizio di raccolta differenziata all'interno del perimetro cimiteriale, mediante utilizzo di contenitori di volumetria adeguata per le seguenti tipologie di rifiuti riciclabili:
- Carta e cartone;
- Sfalci, potature e scarti vegetali;
- Contenitori in plastica per liquidi ed altri imballaggi in plastica;
- Frazioni di metallo o leghe (es. vasi accessori ecc.);
I rifiuti da esumazione ed estumulazione saranno raccolti e confezionati in colli separatamente dalle altre tipologie di rifiuti cimiteriali.
## 6.9 Raccolta differenziata durante il mercato, manifestazioni pubbliche e fiere
In occasione di fiere, sagre ed altre attività manifestazioni previste dal capitolato speciale d'appalto, la società Servizi Industriali S.r.l. provvede a collocare, prima dell'avvio delle attività di vendita, contenitori idonei alla raccolta differenziata, ed al loro ritiro alla fine dell'evento. In riferimento al mercato settimanale di località Piedimonti, si garantisce la pulizia e la raccolta differenziata dei rifiuti prodotti dagli operatori commerciali entro il giorno successivo a quello di svolgimento del mercato.
## 6.10 Raccolta deiezioni animali
Il servizio consiste nella rimozione giornaliera delle deiezioni animali presenti sui marciapiedi delle vie urbane. Inoltre 1 volta a settimana saranno vuotati i cestini dogy box presenti sul territorio comunale.
## 6.10 Centro di Raccolta Comunale
Il Centro di Raccolta Comunale si trova in Via Codacchio snc. È assicurata l'apertura ed il presidio da parte di personale qualificato secondo il seguente calendario:
- Martedì: dalle ore 14:00 alle ore 17:00
- Sabato: dalle ore 07:00 alle ore 14:00
Per tutti i soggetti (muniti di idoneo documento di riconoscimento) che effettueranno l'accesso al Centro di raccolta verrà registrato:
- Utenze domestiche: nome e cognome, indirizzo e codice fiscale;
- Utenze non domestiche: denominazione ditta, codice fiscale/P.IVA, sede legale ed operativa, nome e cognome del conferente;
All'interno del centro di raccolta gli utenti potranno conferire le seguenti tipologie di rifiuti differenziati:
- rifiuti ingombranti;
- Imballaggi plastici e metallici;
- Vetro in lastre;
- Legno ed imballaggi in legno;
- Materiali ferrosi;
- Rifiuti vegetali (frazione verde);
- Pneumatici;
- Oli e grassi vegetali;
- Oli minerali esausti;
- pile;
- medicinali scaduti;
- toner esausti;
- RAEE;
## 6.12 Servizio di raccolta delle siringhe
Le attività previste per questo servizio sono la raccolta delle siringhe usate e abbandonate e il relativo trasporto presso l'impianto autorizzato. Il servizio viene effettuato dalla società Servizi Industriali S.r.l., dietro segnalazione, con la massima celerità.
## 6.13 Servizio di raccolta delle carcasse animali
La società Servizi Industriali S.r.l., dietro segnalazione, provvede alla rimozione e allo smaltimento (secondo le indicazioni del servizio veterinario dell'ASL territorialmente competente) delle carcasse di animali abbandonati in aree pubbliche o soggette ad uso pubblico. L'intervento avverrà entro 24 ore dalla richiesta.
## 6.14 Raccolta e trasporto di sfalci e potature
La società Servizi Industriali S.r.l., a chiamata e a pagamento ritira a domicilio i rifiuti derivanti dagli sfalci e potature.
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Comune di Viterbo (VT)
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1 PREMESSA
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La Carta dei Servizi (di seguito Carta) è uno strumento operativo voluto da una direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 27 gennaio 1994 che fissa i principi ai quali deve uniformarsi l'erogazione dei servizi pubblici.
A tale scopo l'art. 2 comma 461 della Legge Finanziaria anno 2008 ha stabilito che gli Enti locali, per garantire l'universalità, la qualità e l'economicità dei servizi, sono tenuti a definire una "carta della qualità dei servizi" d'intesa con le organizzazioni dei consumatori.
Nella carta vanno precisati gli standard delle prestazioni erogate, le modalità di accesso alle informazioni, quelle per fare reclamo e l'accesso alle procedure conciliative e giudiziarie.
A tal proposito per riferimento si rimanda alle "Linee Guida" pubblicate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri sulla G.U. n. 72 del 2013. Il confronto con le associazioni dei consumatori deve essere costante.
La Carta ha la finalità di qualificare il livello dei servizi offerto nei riguardi non solo del committente del servizio, ma soprattutto nei riguardi dei singoli utilizzatori dello stesso, garantendo il controllo delle attività svolte, il colloquio continuo con l'utenza e l'intervento per l'attuazione ed il rispetto dei principi della "Carta".
La Carta rappresenta quindi l'impegno dell'ATI (Associazione Temporanea d'Imprese) ad assicurare la qualità nei confronti dei clienti e dei fruitori dei servizi in genere, entro gli standard stabiliti nel documento ed agisce sulla chiarezza del rapporto e sulle strategie di miglioramento continuo del prodotto servizio.
La Carta si applica alle seguenti attività:
- Raccolta e trasporto rifiuti solidi urbani, urbani ingombranti, speciali assimilati agli urbani, urbani pericolosi.
- Raccolta differenziata
- Pulizia stradale sia meccanizzata che manuale
- Smaltimento rifiuti solidi urbani indifferenziati, rifiuti solidi urbani differenziati, urbani ingombranti, speciali assimilati agli urbani, urbani pericolosi
- Servizi accessori: pulizia caditoie stradali, diserbo stradale meccanizzato e chimico, rimozione manifesti abusivi, cancellazione scritte abusive.
I principi della "Carta" sono correlabili ai criteri di qualità del servizio, di tutela del cittadino quale fruitore dello stesso e di garanzia del rispetto della qualità e dell'ambiente.
La Carta è stata predisposta nel rispetto delle seguenti Normative:
- D.P.C.M. del 27/01/94, "Principi sull'erogazione dei servizi pubblici";
- D.L. del 12/05/95, convertito nella Legge 11/07/95 n° 273, che definisce una prima individuazione dei settori di erogazione di servizi pubblici al fine di emanare degli schemi di riferimento;
- D.P.C.M. del 19/05/1995 in cui sono emanati schemi generali di riferimento di carte di servizi pubblici;
- 30/07/1999 n°286 (Art. 11), che prevede l'obbligo dell'utilizzo dello strumento della carta dei servizi da parte dei soggetti erogatori, al fine di assicurare la tutela dei cittadini e degli utenti e la loro partecipazione, nelle forme, anche associative, riconosciute dalla legge, alle inerenti procedure di valutazione e definizione degli standard qualitativi;
- 244/2007 art. 2 comma 461 (Finanziaria 2008)
- 24/01/2012 n.1(Art. 8) convertito nella Legge 24/03/2012 n. 27, in cui si precisa che la carta del servizio indica in modo specifico i diritti, anche di natura risarcitoria, che gli utenti possono esigere nei confronti del gestore del servizio. Accordo nazionale Confservizi / Associazioni consumatori.
Nella Carta il cittadino trova informazioni chiare sulla metodologia di erogazione e standard di qualità dei servizi, sui propri diritti e modalità di tutela, nonché gli indirizzi, i contatti, le procedure, i tempi e tutto ciò che serve per capire il funzionamento del sistema.
L'utente ha pertanto l'opportunità di interagire con l'Azienda fornendo indicazioni sulla qualità del servizio e suggerimenti per migliorarlo e renderlo completo.
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2 PRESENTAZIONE DELL'ATI E DEL SOGGETTO ESECUTORE DEI SERVIZI
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I servizi di igiene urbana sono stati affidati dal Comune di Viterbo all'ATI (Associazione Temporanea d'Imprese) composta da GE.SE.NU. S.p.A (Mandataria) e COSP TECNO SERVICE Soc. Cooperativa (Mandante) con Contratto Rep. N. 25038/13 del 24/07/2020 -CIG: 7832030B9B e successivo Atto di Sottomissione di cui alla Determinazione di impegno di spesa n. 5381 del 11/12/2020.
## GE.SE.N.U. SPA
GESENU GE.SE.NU. S.p.A. è una società per azioni a capitale misto pubblico-privato, fondata nel 1980 tra il Comune di Perugia ed una compagine societaria privata, per iniziare un percorso di proficua collaborazione nella pianificazione e nell'erogazione di servizi di igiene ambientale, rispondendo in tal modo ad una domanda di primaria importanza per l'intera collettività, con soluzioni ed interventi di tutela della salute degli individui, del decoro e dell'immagine della città e delle aree periferiche.
## COSP TECNO SERVICE Soc. Cooperativa
Cosp Tecno Service Soc. Cooperativa che opera nel mercato nazionale dei servizi integrati, pulizie, sanificazioni e nel settore ecologia-ambiente. La cooperativa, fondata nel 1973, ha la propria sede legale a Terni e può contare su una forza lavoro di circa 1.300 unità ed un fatturato di 52.000.000 Euro.
Cosp Tecno Service è presente in nove Regioni (Umbria, Lazio, Marche, Abruzzo, Liguria, Toscana, Emilia Romagna, Basilicata e Molise) ed eroga i propri servizi conformemente agli standard internazionali più importanti, come ISO 9001, ISO 14001, ISO 45001, SA8000 e Regolamento EMAS.
## VITERBO AMBIENTE S.C.A.R.L.
L'esecuzione dei servizi di igiene urbana è stata affidata dall'ATI alla VITERBO AMBIENTE S.C.A.R.L.
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3 PRINCIPI FONDAMENTALI
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## Rispetto delle normative ed onestà
I servizi e le attività sono gestiti secondo le migliori tecnologie e modalità operative e comunque nel rispetto delle regole e dei principi generali previsti dalla vigente legislazione. In nessun caso il perseguimento di interessi societari possono giustificare comportamenti non onesti.
## Eguaglianza di trattamento
Il soggetto gestore si impegna a gestire i propri servizi nel rispetto dei principi di uguaglianza dei diritti degli utenti e senza discriminazione di sesso, razza o religione; garantisce inoltre la parità di trattamento degli utenti stessi, a parità di condizioni del servizio prestato nell'ambito di aree e categorie omogenee di fornitura.
## Imparzialità
Il soggetto gestore ispira i propri comportamenti nei confronti dei cittadini ai principi di obiettività, giustizia ed imparzialità.
## Continuità e servizio di emergenza
Il soggetto gestore si impegna a garantire un servizio continuo e regolare e ridurre la durata di eventuali disservizi. L'eventuale sospensione o riduzione dei servizi sarà imputabile solo a condizioni indipendenti dalla volontà aziendale (impedimenti di terzi, eventi naturali, scioperi). In tal caso il soggetto gestore si impegna ad adottare tutte le misure ed i provvedimenti necessari per ridurre al minimo i tempi di disservizi e si impegna ad attivare servizi sostitutivi di emergenza al fine di arrecare all'utente il minor disagio possibile.
Trattandosi di servizi essenziali ai sensi della Legge 146/90, in caso di astensione dal lavoro da parte del proprio personale per scioperi, il soggetto gestore garantisce comunque i servizi minimi previsti dall'accordo con le Organizzazioni Sindacali.
## Partecipazione
L'utente, singolarmente o attraverso Associazioni dei Consumatori espressamente delegate, ha il diritto di richiedere al soggetto gestore, ai sensi della Legge 241/90, le informazioni e i chiarimenti che lo riguardano, a presentare reclami e istanze, a produrre memorie e documenti. L'utente ha inoltre il diritto di partecipare attivamente alla vita aziendale presentando osservazioni e suggerimenti per il miglioramento del servizio.
Per gli aspetti di relazione con l'utente, il soggetto gestore si impegna a garantire l'identificabilità del proprio personale che, a tal scopo, è munito di tesserino di riconoscimento ben visibile da tutti. Nelle comunicazioni telefoniche, il personale aziendale è tenuto a fornire le proprie generalità: nome, cognome e nominativo del responsabile dell'area di contatto.
## Trasparenza e controllo
Gli utenti, le Associazioni che li rappresentano il Comune di Viterbo hanno il diritto di conoscere i dati quantitativi e statistici riguardanti le attività di servizio.
Il Comune di Viterbo ha il diritto, nel perseguimento dell'interesse pubblico, di monitorare e controllare l'andamento dei servizi pubblici affidati al soggetto gestore anche attraverso la conoscenza dei dati quantitativi di produzione.
A tale scopo, il soggetto gestore si impegna a garantire la più completa trasparenza in ordine a tali dati assicurandone la periodica e tempestiva trasmissione al Comune di Viterbo con la cadenza prevista dal contratto di servizio.
## Efficienza ed efficacia
Il soggetto gestore persegue l'obiettivo del continuo e progressivo miglioramento dei servizi adottando soluzioni tecnologiche e organizzative adeguate per il continuo incremento dell'efficienza e dell'efficacia delle prestazioni erogate a tutela del cittadino e della qualità ambientale.
## Tutela dell'Ambiente
Nell'attuazione dei propri compiti il soggetto gestore si impegna a salvaguardare con le proprie scelte l'ambiente e la salute umana. Inoltre assume il principio della tutela delle risorse primarie per attuare strategie ambientali volte a valorizzare e risparmiare le stesse, sia in termini economici che strutturali. L'efficienza dei mezzi e degli impianti quotidianamente usati, nonché il costante controllo delle emissioni e dispersioni sul suolo, nell'aria e nell'acqua sono azioni che il soggetto gestore assume come regola inderogabile nel proprio agire.
## Cortesia
Il gestore si impegna a garantire agli utenti un rapporto basato sulla cortesia, educazione e rispetto, a rispondere ai loro bisogni e ad agevolarli nell'esercizio dei diritti e dell'adempimento degli obblighi.
Al momento delle richieste delle singole prestazioni il personale dovrà provvedere a fornire al cliente le informazioni concernenti i diritti riconosciuti dalla Carta dei Servizi nonché i tempi massimi di esecuzione delle prestazioni.
## Chiarezza e comprensibilità dei messaggi
Il gestore si impegna nel prestare la massima attenzione alla semplificazione del linguaggio utilizzato nei rapporti con l'utente.
## Semplificazione delle procedure
Il gestore si impegna di proporre all'utente procedure semplici, facilità di accesso alla documentazione. Il gestore si impegna a predisporre formulari e moduli esemplificativi che agevolino l'utente nell'inoltro delle pratiche più comuni, attivare linee di comunicazione ed assistenza telefonica, anche con risposta automatica, nonché il sito internet quantomeno come modalità di informazione, e preferibilmente come mezzo alternativo per l'inoltro delle pratiche.
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4 INFORMAZIONI E STANDARD DI QUALITÀ DEL SERVIZIO
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Nell'ambito degli obiettivi concordati con il Comune di Viterbo, il soggetto gestore considera determinanti per la qualità dei servizi di igiene ambientale i seguenti fattori:
- continuità e regolarità di erogazione delle prestazioni su tutto il territorio servito;
- tutela dell'Ambiente;
- completezza ed accessibilità all'informazione da parte dell'Utente;
- formazione del personale;
- rapidità di intervento in caso di disservizio.
Sulla base di tali fattori vengono individuati standard di qualità che costituiscono gli strumenti di verifica sia dell'efficacia e dell'efficienza del servizio, sia della soddisfazione dell'utente. Gli indici di qualità vengono monitorati a cadenza fissa al fine di adottare tempestivamente azioni di miglioramento e opportune innovazioni tecniche e gestionali.
Gli standard di qualità individuati si dividono in:
- standard generali;
- standard specifici.
Sono gli standard che misurano la qualità del rapporto con l'utenza ed i livelli di prestazione nelle attività comuni a tutti i servizi del soggetto gestore.
## 4.1 STANDARD GENERALI
### 4.1.1 Accessibilità alle informazioni
Per facilitare i rapporti tra cittadino e soggetto gestore, sono attivi i seguenti strumenti a valenza del Comune di Viterbo, quali:
- Portale internet della Viterbo Ambiente, quale canale informativo di gruppo per le attività svolte nel Comune di Viterbo.
- Istituzione di un ufficio per le relazioni con il pubblico sito in Strada Poggino, 63 (Zona Poggino) - Viterbo, aperto dal giorno lunedì al giorno venerdì dalle ore 09:00 alle ore 13:00.
- Numero Verde e casella di posta
### 4.1.2 Tempi di risposta alle richieste dell'utente
Gli utenti possono presentare richieste di informazione e reclami inerenti al servizio sia in forma scritta che verbale, presso gli uffici o gli indirizzi di cui sopra.
Alle richieste di informazioni effettuate di persona o per telefono viene data immediata risposta, salvo casi particolari che richiedono verifiche o ricerche di documenti.
Alle richieste di informazioni ed ai reclami pervenuti per iscritto il tempo massimo di risposta è pari a 2 giorni dalla data di ricevimento come risulta dal timbro postale o dal protocollo aziendale nel caso di consegna a mano. Per richieste attinenti problemi che richiedono maggiori approfondimenti e/o la cui soluzione non dipenda unicamente dal soggetto gestore, il termine d 2 giorni può essere prorogato con apposita comunicazione motivata con la quale l'utente viene informato anche sullo stato di avanzamento della pratica.
I reclami pervenuti vengono classificati per tipologia su supporto informatico. I dati vengono elaborati per formare statistiche e monitorare i disservizi al fine di porre le conseguenti azioni correttive.
### 4.1.3 Informazioni e comunicazioni all'utente
Il soggetto gestore assicura una continua e completa informazione ai cittadini circa le modalità di prestazione di servizi, il miglior utilizzo degli stessi ed ogni altra iniziativa promossa dallo stesso.
Gli strumenti di informazione utilizzati sono i seguenti:
- campagne informative e promozionali, realizzate per l'avvio o l'estensione di servizi e per la sensibilizzazione dei clienti alla corretta fruizione del servizio;
- materiale informativo consegnato ai cittadini-utenti;
- comunicati stampa;
- incontri con i cittadini o loro rappresentanti territoriali;
- punti di informazione in occasione di eventi particolarmente frequentati;
- educazione ambientale nelle scuole.
Il soggetto gestore si impegna ad assicurare chiarezza e comprensibilità di tutto ciò che viene segnalato all'utente adottando un linguaggio facile e accessibile. Il soggetto gestore effettua inoltre un sondaggio per accertare l'efficacia delle informazioni e delle comunicazioni inoltrate e per recepire eventuali ulteriori esigenze dell'utente, e il relativo grado di soddisfazione.
### 4.1.4 Comportamento del personale
Tutto il personale del soggetto gestore è impegnato a soddisfare le richieste degli Utenti ed a migliorare il livello qualitativo del servizio.
Il soggetto gestore cura la formazione del personale affinché adotti verso gli Utenti comportamenti professionali che facilitino la comunicazione. Il personale è tenuto a rivolgersi ai cittadini con rispetto e cortesia e ad agevolarli nell'esercizio dei diritti e nell'adempimento degli obblighi.
I dipendenti sono inoltre tenuti a fornire le proprie generalità sia nei rapporti diretti sia nelle comunicazioni telefoniche.
Il personale aziendale è munito di tesserino di riconoscimento ed è tenuto ad esibirlo a chiunque ne faccia richiesta.
## 4.2 STANDARD SPECIFICI
Sono gli standard che misurano la qualità delle prestazioni che l'utente è in grado di valutare direttamente nel rapporto quotidiano con i singoli servizi resi dal soggetto gestore attraverso la società esecutrice degli stessi.
L'organizzazione dei servizi è definita dal progetto approvato dal Comune di Viterbo, disponibile e consultabile da tutti presso gli uffici del Comune di Viterbo, del soggetto gestore ATI e dell'azienda esecutrice dei servizi.
Nel Progetto sono indicate:
- la tipologia dei rifiuti da raccogliere;
- le modalità di organizzazione della raccolta (es. porta a porta, contenitori stradali, stazioni ecologiche) e dello spazzamento;
- le caratteristiche dei contenitori;
- le modalità e i tempi di conferimento;
- le frequenze di svuotamento dei contenitori.
- gli altri servizi.
Per una più accurata informazione, la descrizione dei servizi previsti nel Comune di Viterbo, viene illustrata attraverso schede specifiche allegate alla presente Carta e aggiornate annualmente.
## 4.3 SERVIZI EROGATI
Il servizio consiste, come meglio specificato nel Contratto Rep. N. 25038/13 del 24/07/2020 - CIG: 7832030B9B e successivo Atto di Sottomissione, in:
### 4.3.1 Raccolta e trasporto dei rifiuti urbani:
- raccolta domiciliare per le utenze domestiche e non domestiche per indifferenziato, organico, carta e cartone, cartone selettivo, multimateriale leggero, imballaggi in vetro;
- raccolta stradale presso le isole ecologiche per indifferenziato e organico, carta e cartone, multimateriale leggero, imballaggi in vetro;
- raccolta presso i cimiteri;
- raccolta domiciliare di sfalci e potature;
- raccolta domiciliare a richiesta di prodotti sanitari assorbenti;
- raccolta stradale di tessili;
- raccolta stradale di RUP (Rifiuti Urbani Pericolosi);
- raccolta stradale di olii e grassi vegetali esausti;
- raccolta a chiamata di ingombranti e RAEE;
- raccolta presso grandi utenze (presidio ospedaliero Belcolle)
- Lavaggio dei contenitori e bidoni carrellati per la raccolta della frazione organica;
Standard di servizio: rispetto delle frequenze di raccolta definite dal progetto tecnico.
### 4.3.2 Gestione del Centro Comunale di Raccolta
Standard di servizio per il centro di raccolta comunale: rispetto degli orari di apertura.
### 4.3.3 Gestione della Stazione Ecologica Mobile
Standard di servizio per le stazioni ecologiche mobili: rispetto degli orari di apertura
### 4.3.4 Servizi di spazzamento e igiene urbana
- Spazzamento manuale del suolo pubblico;
- Spazzamento misto del suolo pubblico;
- Svuotamento cestini gettacarte, raccolta siringhe, rimozione foglie, rimozione guano di piccione, rimozione deiezioni animali nella rete stradale coperta dai servizi di spazzamento manuale o misto, nell'ambito dei quali il servizio stesso risulta ricompreso;
- Pulizia fiere e mercati programmabili;
- Rimozione rifiuti leggeri abbandonati;
- Pulizia in aree cimiteriali;
Standard di servizio della raccolta: rispetto delle frequenze di raccolta definite dal progetto.
### 4.3.5 Servizi accessori
Il soggetto gestore, nell'ambito del servizio di Igiene Urbana, esegue altri servizi che rientrano nella più ampia sfera dell'Igiene Ambientale.
Tali servizi sono:
- servizio di ripasso pomeridiano per la rimozione dei conferimenti impropri/rifiuti abbandonati nel centro storico;
- raccolte stradali aggiuntive presso alcune isole ecologiche comunali sensibili;
- ragnatura di rifiuti abbandonati presso le isole ecologiche comunali;
- diserbo dei marciapiedi comunali; 4. pulizia caditoie;
- cancellazione scritte abusive e rimozione manifesti abusivi;
- rimozione rifiuti abbandonati e depositi abusivi;
- rimozione carogne animali;
- servizi di pronto intervento;
- servizi sgombero neve;
- servizi occasionali.
Standard di servizio: ove attivati i servizi saranno erogati in conformità al contratto di servizio.
### 4.3.6 Informazione e comunicazione
- redazione della carta dei servizi;
- attivazione numero verde e modalità di informazione e comunicazione con le utenze;
- introduzione di una piattaforma di interazione su molteplici canali al fine di soddisfare a pieno le esigenze dell'utenza in grado di acquisire risposte alle proprie richieste, facilmente e in piena autonomia nonché di massimizzare le performance di efficienza ed efficacia nell'erogazione dei servizi.
La Piattaforma è in grado di:
- gestire molteplici chiamate;
- acquistare numerazioni dedicate al servizio di assistenza e supporto (numeri verdi e numeri geografici);
- rispondere alle chiamate direttamente dal proprio browser, telefono fisso o mobile;
- ricevere e inviare SMS;
- fornire informazioni generali sulle modalità di effettuazione del servizio, sui calendari di raccolta, sulla corretta differenziazione dei rifiuti e sulle relative normative vigenti.
- acquisire prenotazioni per il ritiro gratuito ingombranti, Raee e sfalci a domicilio;
- disporre di dati e report utili alla comprensione e al miglioramento dei processi gestionali interni.
Le interazioni possono avvenire tra:
- due o più punti di contatto (end-points) umani, ossia tra utenza e operatore umano (risposte a chiamate telefoniche, invio di SMS, sessioni di chat, video, e-mail...);
- due o più punti di contatto umani e automatici, ossia tra utenza e servizi di automazione self-service, come operatori e assistenti virtuali, chatbot, web form, IVR. Esempi di questa seconda categoria sono: la richiesta di informazioni che un cliente effettua in modalità self-service tramite navigazione di un menù IVR o tramite conversazione con un operatore virtuale intelligente; la compilazione di un modulo web per l'invio di un'e-mail; la creazione di un ticket dal Customer Portal per la segnalazione di un disservizio.
- due o più punti contatto automatici.
Le richieste dell'utenza, ricevute dai diversi canali di comunicazione, possono essere convertite in ticket. definito come qualsiasi che i vostri clienti inviano al vostro servizio assistenza aziendale, indipendentemente dal canale di comunicazione scelto.
Un ticket può essere creato manualmente dagli operatori umani o da sistemi di automazione self-service (come V-Voice, V-Agent, Customer Portal...).
Ogni ticket è assegnato a un operatore umano responsabile della sua lavorazione e contiene al proprio interno le varie interazioni avvenute tra l'operatore stesso e l'utenza.
A livello di struttura, un ticket presuppone la presenza di:
- Titolo: l'oggetto della richiesta;
- Proprietà o Campi: l'insieme delle informazioni utili all'agente per la completa gestione e risoluzione del ticket (ad es. cognome, nome, indirizzo, telefono, e-mail);
- Stato: lo stato di avanzamento nella risoluzione della richiesta (es. aperto, in lavorazione, sospeso, risolto, chiuso);
- Priorità: il livello di importanza e urgenza assegnato a ciascun ticket (es. bassa, media, alta);
- Assegnatario: l'agente a cui viene assegnato il ticket e responsabile della sua corretta gestione;
- Descrizione o note: informazioni, promemoria, descrizioni utili all'agente.
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5. TUTELA, PROCEDURA DI RECLAMO E PENALITÀ
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## 5.1 Organo di tutela
Le violazioni alla presente Carta dei Servizi Pubblici vanno denunciate al Comune di Viterbo al quale spettano gli accertamenti del caso, con comunicazione delle proprie determinazioni entro 10 giorni. Se l'utente non sarà soddisfatto, potrà ricorrere al Comitato di Tutela.
Il Comitato di Tutela è un organismo informale volontario che può venire convocato su semplice richiesta dell'utente per conciliare in sede extragiudiziale eventuali controversie che possano intervenire tra il soggetto gestore e l'Utente. Il Comitato di Tutela è composto dal Presidente del soggetto gestore (o suo delegato) che lo presiede, dal Responsabile della Gestione del Contratto del soggetto gestore (o suo delegato), da un rappresentante dell'Associazione dei Consumatori presente nel territorio del Comune di Viterbo e da un rappresentante del Comune di Viterbo.
## 5.2 Procedura di reclamo
Per quanto attiene la procedura che l'utente deve seguire in caso di reclamo vale quanto già esposto al paragrafo 4.1.2 della presente Carta dei Servizi.
## 5.3 Penalità
Il soggetto gestore riconosce al Comune di Viterbo il diritto di effettuare controlli in qualsiasi momento in ordine a tutte le articolazioni dei servizi svolti, alla qualità degli stessi, alla manutenzione degli automezzi, delle attrezzature e degli impianti affidati.
Qualora dai controlli risulti che il gestore non provvede alla regolare esecuzione dei vari servizi ed obbligazioni assunti subirà le penalità previste dal contratto di servizio.
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6 VALUTAZIONE DEL GRADO DI SODDISFAZIONE DELL'UTENTE
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Il grado di soddisfazione degli utenti in merito alla qualità percepita del servizio reso viene rilevato attraverso apposita indagine, customer satisfaction, mirata a conoscere le esigenze dell'utente su alcuni aspetti specifici del servizio, e condotte attraverso le modalità seguenti:
- interviste telefoniche;
- questionari diretti;
- incontri pubblici;
Sarà cura della Viterbo Ambiente S.c.a.r.l. offrire la possibilità alla cittadinanza di fornire la propria opinione e livello di soddisfazione degli strumenti corretti previsti dal Contratto oltre a poter proporre ulteriori idee e e/o migliorative ai servizi già in essere.
In virtù del periodo di emergenza sanitaria dovuta al Covid-19, la raccolta delle informazioni tramite un questionario di gradimento potrà essere svolte tramite web o applicativo smartphone, con riferimento ad un "campione significativo".
La Viterbo Ambiente S.c.a.r.l., sulla base delle informazioni e opinioni raccolte, sviluppa progetti ed iniziative coerenti con i risultati derivati dalle indagini, ed inoltre si impegna a recepire i suggerimenti dei clienti e a valorizzare i reclami, conducendo un'analisi delle loro possibili cause, al fine di migliorare la qualità dei servizi erogati, consentendo inoltre di proporre alla Stazione Appaltante eventuali elementi di integrazione e /o miglioramento.
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7 VALIDITÀ E DIFFUSIONE DELLA CARTA
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La presente Carta dei Servizi ha una validità fino alla scadenza del Contratto Rep. N. 25038/13 del 24/07/2020 -CIG: 7832030B9B ed è disponibile per tutti i cittadini del Comune di Viterbo presso gli uffici del Settore VIII ubicati in Viterbo – Via Igino Garbini 84 – Piano Primo, della Viterbo Ambiente S.c.a.r.l. ubicati in Viterbo – Strada Poggino 63, presso l'Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune di Viterbo – Piazza del Plebiscito 14, presso il Centro di raccolta comunale, presso la Stazione Ecologica Mobile, sul sito internet della Viterbo Ambiente S.c.a.r.l. e sul sito internet del Comune di Viterbo al fine di consentire la massima visibilità e acquisizione del documento.
Le successive variazioni verranno portate a conoscenza degli utenti tramite i mezzi di informazione della società.
Gli standard e gli impegni della Viterbo Ambiente S.c.a.r.l. contenuti nella Carta sono validi esclusivamente nel territorio del Comune di Viterbo.
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Comune di Roma (RM)
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PRESENTAZIONE
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## Premessa
AMA S.p.A. società interamente partecipata da Roma Capitale, è l'Azienda che a Roma gestisce i servizi di igiene urbana, tra cui la pulizia della città, la raccolta, lo smaltimento e la valorizzazione dei rifiuti.
Gli obiettivi e le modalità secondo i quali deve essere svolto il servizio sono stabiliti dal Contratto di Servizio sottoscritto tra Roma Capitale e AMA.
Per un'efficace gestione del ciclo dei rifiuti urbani il primo fine comune da conseguire è quello di contenere il quantitativo di rifiuti da gestire.
L'Amministrazione Capitolina, a tal fine, ha predisposto, con Deliberazione di Giunta Capitolina n. 47 del 30 marzo 2017, un "Piano operativo di gestione dei materiali post consumo di Roma Capitale". Il Piano articolato in 12 azioni e 5 Progetti è finalizzato all'avvio di una politica strutturale per la riduzione e la miglior intercettazione dei rifiuti.
Dalla "Green Card" che premierà i comportamenti più virtuosi al programma contro lo spreco alimentare, passando per la promozione dei prodotti alla spina; dal compostaggio domestico e di comunità alla realizzazione di Centri di riparazione e riuso, dal Progetto Scuole Rifiuti Zero a quello dei Mercati rionali a impatto zero (estensione nel 2018) fino all'adozione della tariffa puntuale, che si baserà sul principio del "più riciclo meno pago".
L'Azienda svilupperà un nuovo modello di raccolta con l'utilizzo delle più moderne tecnologie. Tale modello è stato già avviato nel Rione Ebraico (I Municipio) ed è in corso di estensione, entro il 2018, nei Municipi VI e X, San Lorenzo (II Municipio) e Trastevere (I Municipio). È inoltre prevista l'adozione di nuovi i colori identificativi di ciascuna frazione, in conformità alla norma UNI 11686:2017 - GIALLO per multimateriale leggero (plastica e lattine), BLU per la carta. Rimangono invariati i colori delle altre frazioni GRIGIO per l'indifferenziato, MARRONE per l'organico e VERDE per il vetro.
I contenitori saranno, in ogni caso, dotati di appositi adesivi con le indicazioni per il corretto conferimento.
## Che cos'è la Carta della Qualità dei Servizi
La Carta è uno strumento a tutela dei cittadini, che rende trasparenti i servizi AMA, gli standard di qualità, i criteri/canali di accesso alle informazioni, definisce forme e procedure di monitoraggio dei servizi erogati, le modalità di reclamo e le forme di tutela dei cittadini-utenti in presenza di eventuali disservizi.
La divulgazione della Carta della Qualità dei Servizi avviene tramite pubblicazione online su:
- www.amaroma.it
- www.comune.roma.it
AMA si impegna a pubblicare, a fronte di importanti revisioni del servizio, gli aggiornamenti periodici al fine di essere sempre più trasparente e vicina ai cittadini. Quanto descritto in questa edizione è aggiornato al 2017.
## Chi è AMA
Costituita in società per azioni nel 2000, con un unico socio - il Comune di Roma -, che ne detiene l'intero capitale sociale, AMA S.p.A. è tra i più grandi operatori in Italia nella gestione integrata dei servizi ambientali.
I servizi di igiene ambientale, erogati sulla base del Contratto di Servizio vigente con Roma Capitale (Deliberazione del Commissario Straordinario con i poteri della Giunta Capitolina n. 77/2016), consistono nelle attività di gestione dell'intero ciclo dei rifiuti urbani (raccolta, selezione, trattamento, recupero e smaltimento) e nelle attività di pulizia sulle aree ad "uso pubblico".
La Tariffa Rifiuti (Ta.Ri.) copre i costi dei servizi erogati: lo spazzamento e il lavaggio delle strade, la raccolta, il trasporto, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti urbani, le attività di comunicazione e di sensibilizzazione alla tutela dell'ambiente rivolte all'utenza.
Attraverso una linea di sviluppo che integra tecnologia e servizi innovativi, Ama sta trasformando la raccolta dei rifiuti urbani per arrivare all'adozione della tariffa puntuale: questa consentirà di migliorare l'equità imputando a ogni utenza una tariffa rifiuti che possa premiare i comportamenti più virtuosi.
Per l'organizzazione dei servizi il Municipio rappresenta il territorio di riferimento. Data la complessità e peculiarità del servizio a Roma, si è resa indispensabile una strutturazione in un'ottica di decentramento e di trasferimento di competenze che riconosce, all'interno di esso, una suddivisione in 4 macro-aree che accorpano, a loro volta, 356 Aree Elementari Territoriali (AET), omogenee per vocazione, dimensione e caratteristiche urbanistiche.
## Princìpi
I princìpi fondamentali che devono ispirare e guidare l'attività di AMA Spa sono:
### Eguaglianza e imparzialità
Ama assicura l'erogazione del servizio, senza alcuna distinzione di sesso, razza, religione e opinioni politiche e gli stessi diritti e medesimi risultati a parità di servizio prestato, a tutti i cittadini-utenti, ovunque residenti o domiciliati. Si impegna, inoltre, ad adeguare la modalità di erogazione del servizio alle esigenze dei cittadini-utenti diversamente abili e/o appartenenti a categorie sociali deboli;
### Continuità
Ama garantisce la continuità e regolarità delle attività sulla base del Contratto di Servizio deliberato da Roma Capitale, fatti salvi i casi dovuti a cause di forza maggiore. Si impegna, inoltre, ad adottare tutte le misure e i provvedimenti necessari per ridurre al minimo i tempi di risoluzione di eventuali disservizi: interruzione, sospensione o riduzione. Ogni forma di comunicazione sarà adottata da AMA nei casi di sospensione programmata.
### Partecipazione
Ama sostiene la centralità della comunicazione con il cittadino-utente e garantisce l'accesso alle informazioni. Per tutelare il diritto alla corretta erogazione del servizio e per favorire la collaborazione, AMA favorisce la partecipazione del cittadino-utente, singolo o rappresentato, nella fase di valutazione del servizio.
### Trasparenza
L'utente ha il diritto di chiedere - e ottenere - le informazioni che lo riguardano, di accedere ad archivi, registri, atti e documenti ai sensi della L. 241/1990 e alle informazioni ambientali con le modalità di cui al D.Lgs. 195/2005, nonché all'accesso civico a dati e documenti, come disciplinato dall'art. 5 del D.Lgs. 33/2013 e dal D.Lgs. 97/2016.
La richiesta di accesso agli atti (L. 241/1990) può essere inviata tramite:
- servizio postale ad AMA S.p.A. – Via Calderon de la Barca 87, 00142 ROMA;
- posta elettronica certificata (PEC): amaroma@pec.amaroma.org;
L'istanza per l'accesso civico (redatta utilizzando apposito modulo scaricabile sul sito di AMA) può essere inviata tramite:
- servizio postale ad AMA S.p.A. – Via Calderon de la Barca 87, 00142 ROMA;
- posta elettronica certificata (PEC): accesso.civico@pec.amaroma.it;
- posta elettronica: accesso.civico@amaroma.it.
### Efficienza ed efficacia
Ama si impegna a un costante miglioramento e all'adozione delle soluzioni più adeguate per il continuo incremento dell'efficienza e dell'efficacia dei servizi erogati, anche adottando nuove soluzioni tecnologiche, organizzative e procedurali. Provvede alla graduale informatizzazione, riduzione e semplificazione delle procedure adottate, onde limitare progressivamente gli adempimenti formali richiesti ai cittadini-utenti.
In tale ottica, si inquadra il progetto di creazione in ciascun Municipio di una struttura territoriale interfaccia dell'Azienda, dedicata al territorio e ai cittadini nella gestione di problematiche di raccolta e di spazzamento dell'area di competenza: AMA di Municipio.
L'AMA di Municipio, in sinergia con i Centri di Raccolta e all'interno di un presidio di servizi più ampio, avrà il compito di supportare il Municipio nella risoluzione di problemi specifici, proporre eventuali azioni correttive e ottimizzare il processo di gestione del servizio sul territorio.
## L'Impegno di AMA
Obiettivo prioritario di AMA è la gestione dei servizi ambientali in materia di rifiuti basata su criteri di sostenibilità e minimizzazione degli impatti ambientali e funzionale a più generali obiettivi di incremento della qualità dell'ambiente urbano, della sua salvaguardia e di miglioramento delle condizioni igieniche e sanitarie:
- rispettare l'ambiente: la salvaguardia ambientale è l'obiettivo di tutte le attività svolte, soprattutto nello smaltimento e nella valorizzazione dei rifiuti con l'avvio alla filiera del recupero;
- massimizzare l'intercettazione e la valorizzazione delle diverse frazioni dei rifiuti urbani;
- ottimizzare il sistema di differenziazione dei rifiuti secondo quanto previsto dalle norme vigenti;
- adottare modalità di trattamento dei rifiuti che rappresentino la migliore opzione ambientale al fine di ridurre e minimizzare gli impatti derivanti dalla gestione dei rifiuti;
- prevenire e minimizzare, dove economicamente e tecnicamente possibile, gli impatti ambientali, ottimizzando il consumo di materie prime ed energia, riducendo al minimo le emissioni di inquinanti e i rifiuti prodotti, perseguendo il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali dell'Azienda.
- Promuovere l'educazione ambientale attraverso azioni di sensibilizzazione e, in determinati casi, anche di sanzionamento dei comportamenti errati, nel rispetto del vigente Regolamento comunale;
- riconoscere il Municipio come territorio di riferimento, attraverso l'istituzione di un servizio a misura di cittadino per la risoluzione di criticità e per nuove proposte, al fine di migliorare il rapporto tra il territorio, l'AMA e l'Amministrazione comunale;
- comunicare ai cittadini-utenti le iniziative di tutela ambientale, di pulizia, di formazione-informazione, nonché i dati relativi alle prestazioni e servizi resi attraverso il portale www.amaroma.it;
- informare sull'andamento delle attività di raccolta e spazzamento diventando questa una modalità concreta per comunicare ai cittadini-utenti i risultati aziendali attraverso la loro pubblicazione sul sito web www.amaroma.it;
- trasmettere, ai sensi dell'Anagrafe pubblica dei rifiuti (deliberazione 1/2014 dall'Assemblea Capitolina) i dati relativi alla raccolta, al recupero, allo smaltimento dei rifiuti prodotti da Roma Capitale. I dati sono consultabili on line sul sito di Roma Capitale www.comune.roma.it - servizi ambiente – gestione rifiuti;
- verificare i risultati ottenuti, misurando continuamente le proprie prestazioni e avviando con tempestività le eventuali azioni correttive necessarie;
- ascoltare e tutelare i cittadini/utenti rendendo disponibili: appositi canali per le comunicazioni di reclami-suggerimenti e strumenti di informazione comprensibili ed accessibili al pubblico, nonché a garantire, nell'ambito del Tavolo di Confronto di cui al punto 20, un processo volto alla definizione di un sistema di risoluzione stragiudiziale delle controversie nel rispetto della normativa vigente.
- accrescere il grado di soddisfazione dei clienti attraverso una gestione analitica delle informazioni provenienti dalle indagini periodiche e dall'analisi delle informazioni di ritorno legate all'operatività. A tal fine, l'Amministrazione Capitolina effettua periodicamente - 2 volte l'anno - indagini sul grado di soddisfazione degli Utenti in merito ai servizi mirate ad individuare le esigenze degli utenti sugli aspetti specifici del servizio attraverso interviste telefoniche;
- coinvolgere cittadini, dipendenti, fornitori e parti sociali mediante canali di comunicazione bilaterale quali consultazioni, scambi di informazioni, proposte, pareri, iniziative di interesse pubblico al fine di verificare insieme l'impegno dell'azienda per il miglioramento della qualità dei servizi e dell'ambiente;
- conseguire e mantenere la qualità prescritta attraverso l'impiego di tutte le risorse (umane e tecniche) dell'azienda, secondo criteri di economicità, efficienza ed efficacia nel rispetto dell'ambiente;
- consolidare il patrimonio delle competenze aziendali e responsabilizzare il personale operante a tutti i livelli di inquadramento, coinvolgendolo nel sostegno e nell'applicazione del Sistema di Gestione per la Qualità e l'Ambiente e nel suo continuo miglioramento;
- assicurare il rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari applicabili alle proprie attività, per salvaguardare la salute e la sicurezza dei dipendenti e dei cittadini, per la tutela dell'ambiente;
- migliorare continuamente il Sistema di Gestione per la Qualità e l'Ambiente al fine di mantenere elevati standard qualitativi e di ridurre progressivamente gli impatti creati dall'organizzazione sull'ambiente;
- garantire la ricerca della massima sicurezza dei materiali e dei processi produttivi a tutela dei dipendenti, dei clienti, dei cittadini e dell'ambiente;
- partecipare al Tavolo di Confronto permanente attivato, in conformità al Protocollo d'Intesa tra Amministrazione Capitolina, Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali ed Associazioni dei Consumatori sottoscritto il 13 aprile 2015, nell'ambito del quale viene monitorato l'andamento della raccolta e spazzamento.
## Codice Etico
Il Codice Etico di AMA è parte integrante del Modello ex D.Lgs. n. 231/01 della Società ed esprime i principi di "deontologia aziendale" ai quali AMA attribuisce un valore etico positivo, capace di indirizzare la propria attività verso un percorso di trasparenza gestionale e di correttezza etica.
Il Codice è costituito:
- dai principi etici che individuano i valori di riferimento che devono ispirare il comportamento di AMA;
- dai criteri di condotta da utilizzare nel rapporto con tutti gli stakeholder con cui AMA interagisce;
- dalla individuazione di meccanismi che formano il sistema di controllo al fine di garantire una corretta applicazione del Codice.
Tutti i Destinatari sono tenuti ad osservare e, per quanto di propria competenza, a fare osservare i principi contenuti nel Codice Etico.
I principi etici che devono ispirare e guidare l'attività di AMA sono: l'onestà e la responsabilità, la trasparenza, la correttezza, l'efficienza, lo spirito di servizio, la collaborazione tra colleghi e la valorizzazione professionale e la concorrenza leale.
Tali criteri dovranno essere seguiti indipendentemente dall'osservanza delle norme di legge o regolamentari che disciplinano l'attività di AMA, il cui rispetto di per sé è vincolante e costituisce la base per valutare la correttezza del comportamento dei dipendenti di AMA.
## I numeri di AMA
Con i suoi circa 7.800 dipendenti, Ama assicura i propri servizi su tutto il territorio di Roma Capitale, serve un bacino di utenza di 2.876.227 abitanti (dato ISTAT dicembre 2016) e opera su una superficie di 1.192,2 kmq.
- 53 zone dell'Agro romano
- 22 rioni che compongono il centro storico, istituiti nel Medioevo sulla base delle 14 regioni augustee e ampliati alla fine del XIX secolo, tutti compresi entro le Mura aureliane tranne Borgo e Prati e 6 suburbi, territori oltre.
- 35 quartieri che circondano il centro storico fuori dalle Mura aureliane, compresi i tre "quartieri marini" in cui è suddivisa Ostia.
La divisione amministrativa di Roma Capitale viene effettuata mediante i vari municipi. Questi sono attualmente 15, recependo quanto disposto con il Decreto Legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri il 17 settembre 2010 e con la Deliberazione Assemblea Capitolina n. 11 dell'11 marzo 2013.
### 4 MACRO-AREE ORGANIZZATIVE
Il Municipio rappresenta l'ambito territoriale di riferimento. Al suo interno, l'organizzazione del servizio è strutturata per numero 356 Aree Elementari Territoriali (AET), aree omogenee per dimensioni, caratteristiche urbanistiche e vocazione turistica, commerciale e residenziale.
## Il Sistema AMA
### LE STRUTTURE OPERATIVE
#### Sedi di zona
Ama assicura la presenza sul territorio in maniera capillare, con oltre 70 sedi operative decentrate atte ad assicurare uguaglianza, regolarità e continuità, nonché efficienza nella gestione del servizio. Interfaccia dell'azienda, le sedi operative perseguono l'obiettivo costante del miglioramento nell'erogazione dei servizi.
#### Stabilimenti e Impianti
Gli stabilimenti aziendali assicurano tutti i servizi essenziali di supporto alla gestione operativa e alla logistica dei servizi di raccolta, e in molti casi, ospitano anche impianti aziendali per il trattamento dei rifiuti.
- Rocca Cencia: Al servizio del quadrante EST della città, l'impianto di Rocca Cencia è un polo articolato nella gestione dei rifiuti e nella logistica dei servizi di raccolta. Al suo interno un impianto di trattamento meccanico biologico per il Rifiuto Urbano Residuo (rifiuto indifferenziato) e un impianto che consente la selezione del multimateriale e la valorizzazione con l'avvio alla filiera del recupero.
- Salario: Situato nella periferia NORD di Roma, lo stabilimento ospita una parte dei mezzi aziendali e un impianto di trattamento meccanico biologico per il Rifiuto Urbano Residuo (rifiuto indifferenziato).
- Laurentina (Pomezia): È sede dell'impianto di selezione e valorizzazione del multimateriale.
- Maccarese: È sede dell'impianto di compostaggio della frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata.
- Tor Pagnotta: Situato nella periferia SUD di Roma, è sede degli uffici delle Direzioni Operative e autorimessa e officina aziendale.
- Romagnoli: Situato nella periferia SUD di Roma – Acilia, lo stabilimento ospita una parte dei mezzi aziendali e si occupa della gestione dei rifiuti e della logistica dei servizi di raccolta.
- Ponte Malnome: Situato nella periferia OVEST di Roma è sede dell'autorimessa aziendale.
### LE STRUTTURE AL SERVIZIO DEL CITTADINO
#### Centri di Raccolta
I 14 Centri di Raccolta - distribuiti su tutto il territorio di Roma Capitale - sono aree presidiate e allestite ove per - le utenze domestiche iscritte alla TARI - si svolgono attività' di raccolta gratuita e di avvio al recupero di rifiuti ingombranti, elettrici, elettronici (RAEE) e di tutti quei rifiuti che non possono essere conferiti nei contenitori stradali/domiciliari.
Le informazioni relative a frazioni e quantitativi di rifiuti conferibili, da parte delle utenze domestiche e non domestiche, saranno consultabili sul sito www.amaroma.it. È possibile consultare su "Dove si butta" la corretta modalità di conferimento dei rifiuti.
I centri attualmente osservano i seguenti orari. Eventuali aggiornamenti verranno pubblicati sul sito www. amaroma.it
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SERVIZI AFFIDATI AD AMA
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## Raccolta rifiuti urbani
L'AMA svolge il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti urbani ai fini del loro avvio al recupero nonché dei rifiuti urbani pericolosi (farmaci, pile, e altre sostanze pericolose).
Nel territorio viene adottato un modello di raccolta a 5 frazioni, costituite da:
- frazione umida (Rifiuto Urbano Biodegradabile – RUB);
- frazione secca riciclabile ovvero multimateriale leggero costituito dagli imballaggi in plastica, in metallo e da frazione cellulosica;
- vetro monomateriale;
- frazione secca residua (Rifiuto Urbano Residuo - RUR) ovvero rifiuto che residua dopo aver attivato la raccolta separata delle frazioni di cui sopra.
I sistemi di raccolta ad oggi attivi sono i seguenti:
- Porta a porta: servizio effettuato, presso le utenze domestiche e non domestiche, con l'utilizzo di contenitori dedicati, consegnati alle utenze e movimentati nel rispetto di un calendario di ritiro delle diverse frazioni definito da AMA. Il vetro viene raccolto mediante campane stradale per le utenze domestiche. Nel Municipio I il servizio, in funzione delle specificità del territorio, viene effettuato con la combinazione dei seguenti servizi:
- Porta a Porta "misto": il servizio viene effettuato in alcuni quartieri del Municipio I e prevede il conferimento da parte delle utenze domestiche e non domestiche dei rifiuti in contenitori dedicati in appositi sacchi colorati. La frazione da conferire viene individuata mediante il posizionamento all'interno dei contenitori di sacchi colorati.
- Piazzola: il servizio prevede il conferimento da parte dell'utenza dei rifiuti presso punti predefiniti dove sono presenti mezzi a vasca o piazzole attrezzate con contenitori diversi per le diverse frazioni da conferire (organico, multimateriale leggero, carta e cartoncino, vetro e secco residuo).
- Porta a porta utenze non domestiche: Il servizio prevede l'intercettazione con modalità porta a porta di 85.000 utenze non domestiche. La "raccolta dedicata" dei rifiuti verrà effettuata in prossimità dell'utenza secondo modalità, giorni e orari concordati con l'Azienda. Rimane a cura dell'esercizio commerciale il corretto conferimento e/o l'eventuale esposizione di sacchi e contenitori. Le varie tipologie di rifiuto verranno prelevate a domicilio tenendo in considerazione la tipologia dell'utenza. Qualora non fosse attivo il servizio l'esercente dovrà contattare il Numero Verde AMA 800 867 035. Il calendario di raccolta e le modalità sono consultabili sul sito www.amaroma.it.
- Stradale: servizio effettuato con l'utilizzo di cassonetti e campane stradali. Il servizio viene svolto da AMA secondo le frequenze indicate nelle Carte Municipali, allegate al Contratto di Servizio declinate per Municipio e per frazione intercettate. Le frequenze di raccolta e le modalità sono consultabili sul sito www.amaroma.it e sull'applicazione AMA Roma. Per favorire il corretto conferimento e incrementare la raccolta differenziata, oltre servizio ordinario e ai Centri di raccolta, AMA ha istituito:
- Servizi dedicati: costituiti dai circuiti di raccolta destinati a particolari tipologie di rifiuti quali:
- ritiro ingombranti a domicilio, trasporto, selezione/valorizzazione e trattamento/recupero dei rifiuti ingombranti, inclusi i RAEE, presso le abitazioni dei cittadini (utenze domestiche) o presso le sedi di attività economiche (utenze non domestiche). Tale servizio viene effettuato su appuntamento, chiamando il numero verde 800867035, ed è gratuito per le sole utenze domestiche, in regola con il pagamento della Tassa Rifiuti, per i ritiri al piano stradale di rifiuti aventi un volume equivalente fino a 2 mc. È consentito un massimo di 12 ritiri gratuiti in un anno (al massimo 2 ritiri al mese).
- raccolta gratuita mediante postazioni mobili e giornate ecologiche: AMA organizza nei vari Municipi iniziative finalizzate a incentivare la raccolta differenziata dei materiali ingombranti, elettrici, elettronici e altre tipologie di rifiuti: la campagna "Il Tuo quartiere non è una discarica", in collaborazione col TGR Lazio, con i suo i 10 appuntamenti all'anno, e i "centri mobili", organizzati in partnership con le amministrazioni municipali. Il calendario delle iniziative è consultabile sul sito www.amaroma.it.
- indumenti usati: Si possono conferire abiti usati, prodotti tessili e accessori di abbigliamento (scarpe, borse, ecc.), nei 1700 appositi contenitori stradali gialli antintrusione, collocati sul territorio di Roma Capitale. Gli indumenti raccolti, una volta igienizzati e trattati, saranno avviati a commercializzazione e vendita, quelli in buono stato, alla valorizzazione quelli recuperabili, e a smaltimento in impianti autorizzati, quelli non recuperabili. La geolocalizzazione dei contenitori sarà consultabile sul sito www. amaroma.it e sulla relativa APP.
- siringhe: il servizio consiste nella raccolta di siringhe abbandonate su suolo pubblico e nel conferimento presso impianti dedicati. Il servizio è attivo da lunedì al sabato dalle ore 07.00 alle ore 13.00. Gli interventi sono effettuati a seguito di segnalazione al numero verde 800867035.
- pile e farmaci scaduti: contenitori per la raccolta delle pile esauste sono installati presso le scuole elementari e medie, le sedi municipali, le sedi AMA territoriali nonché alcuni negozi di vendita pile e nei Centri di Raccolta; quelli per i farmaci scaduti, presso le farmacie (comunali e private), alcuni centri ASL, nelle sedi di Zona Aziendali e nei Centri di Raccolta (per l'elenco completo consultare www.amaroma.it).
I servizi (modalità di attivazione e calendari) sono consultabili sul sito www.amaroma.it.
A partire dal 2018 è previsto un nuovo modello di raccolta che interesserà inizialmente i municipi VI, X, il quartiere di San Lorenzo e Trastevere.
Il nuovo modello prevede l'utilizzo di attrezzature dotate di Tag RFID in grado di registrare i dati relativi ai conferimenti dei rifiuti effettuati da parte delle singole utenze. Tale sistema di monitoraggio e di tracciamento dei rifiuti potrà consentire l'applicazione di un modello di tariffazione puntuale.
Gli elementi caratterizzanti il nuovo modello sono:
- Porta a porta: Il servizio prevede l'esposizione contemporanea di 2 contenitori/ sacchi relativi a 2 frazioni di rifiuto, riduce il numero delle esposizioni settimanali a carico dell'utenza e prevede l'introduzione di una raccolta dedicata di pannolini e pannoloni.
- Domus Ecologiche: il servizio prevede la possibilità di gestire la raccolta attraverso aree adibite al conferimento dei rifiuti con accesso riservato, all'interno delle quali sono posizionati i contenitori per la raccolta differenziata ad uso sia di utenze domestiche che di strutture pubbliche, strumentali anche nell'ottica di introduzione della tariffazione puntuale. Si prevede l'installazione di n. 1.000 domus al 2021.
- Stradale con cassonetti Intelligenti: Il servizio prevede la progressiva introduzione per aree con specifiche caratteristiche territoriali di un modello di raccolta di prossimità attraverso cassonetti intelligenti che consentano di tracciare il conferimento degli utenti.
Altre iniziative:
- Compostaggio di comunità: iniziativa di raccolta e trattamento della frazione organica che prevede l'installazione in aree idonee di attrezzature destinate al conferimento dei rifiuti organici e alla produzione di compost a servizio di più utenze domestiche o non domestiche (condominio, associazione, consorzio, società o altre forme associative di diritto privato).
## Chiusura del ciclo dei rifiuti urbani: recupero e valorizzazione del rifiuto
Ad AMA è affidata la gestione dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta per il successivo trattamento in impianti di sua proprietà o di terzi, al fine di massimizzare il recupero e la valorizzazione degli stessi.
Gli impianti di trattamento comprendono impianti di selezione e valorizzazione dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata ed impianti di trattamento e recupero del Rifiuto Urbano Residuo - RUR (cd. Secco Residuo). Il servizio comprende anche lo smaltimento delle frazioni in uscita dagli impianti aziendali non soggetti al successivo recupero.
I materiali "differenziati" che separiamo in casa e gettiamo negli appositi contenitori vengono portati da Ama negli impianti di selezione, dove avviene un'ulteriore separazione meccanica delle varie componenti. I materiali sono poi inviati negli impianti dei Consorzi di Filiera e da qui alle industrie per essere trasformati in nuovi prodotti.
Gli scarti alimentari e organici provenienti dalla raccolta differenziata porta a porta, dai ristoranti, dalle mense e dai mercati rionali vengono inviati ad impianti di compostaggio per essere trasformati in compost, un concime naturale utilizzato in agricoltura o nel giardinaggio. Il compost prodotto da Ama ha il marchio di qualità CIC (Consorzio Italiano Compostatori).
## Spazzamento, lavaggio e diserbo
AMA svolge tutte le attività ordinarie di pulizia manuale e meccanizzata ovvero di rimozione di rifiuti sulle aree di uso pubblico (pubbliche o private aperte al pubblico in manutenzione all'amministrazione Capitolina) nel territorio di Roma Capitale.
Le aree oggetto di pulizia sono: le strade comunali, i tratti urbani di strade statali e provinciali, le piazze, le strade private aperte al pubblico transito in manutenzione all'Amministrazione Capitolina, i parcheggi pubblici non in concessione, i sottopassi pedonali e le uscite di sicurezza pedonali di sottovia veicolari, i marciapiedi destinati al transito pedonale, le aree spartitraffico asfaltate e pavimentate, i franchi laterali (la fascia verde di camminamento bordo strada laddove non c'è il marciapiede), le piccole aree di risulta pavimentate.
Rimangono escluse le aree complementari, intese come aiuole spartitraffico (comprese le rotatorie non pavimentate) e tutte le aree verdi la cui manutenzione resta in capo all'Amministrazione Capitolina.
Nello specifico, le attività di pulizia svolte da AMA sono le seguenti:
### Recupero materiali misti
il servizio, consiste nella raccolta dei rifiuti depositati in prossimità di cassonetti e campane del vetro e pulizia delle aree immediatamente circostanti, nonché nella vuotatura dei cestini gettacarte e pulizia intorno agli stessi.
### Spazzamento manuale assistito
il servizio di pulizia viene svolto da operatori con un automezzo a vasca o con carretto, su marciapiedi, tazze alberate, bordi stradali e aree antistanti punti di particolare interesse (pulizia aree pubbliche quali: fermate ATAC di superficie, scuole, parrocchie, stazioni metro, stazioni ferroviarie, cinema, musei, ospedali, luoghi di interesse). Per il Municipio I il servizio prevede anche la vuotatura dei cestini gettacarte e la pulizia delle aree limitrofe.
### Spazzamento meccanizzato
il servizio viene svolto con l'ausilio di una spazzatrice che consentono il lavaggio/pulizia anche dei marciapiedi e sotto le automobili in sosta.
La frequenza di intervento della Raccolta Recupero materiali misti e dello spazzamento manuale assistito e meccanizzato, è variabile - in ciascuna AET - in funzione delle caratteristiche di ogni area interessata (intensità commerciale, mercati, densità abitativa, punti di interesse, ecc.) sulla base della specifica domanda di servizio.
### Lavaggio strade
il servizio, svolto nel Centro Storico e nelle grandi arterie di traffico cittadine, prevede un'attività stagionale di lavaggio con lava-strade e con innaffiatrici a elevato getto di acqua. L'attività può essere integrata con interventi di sanificazione nelle aree più critiche.
### Grandi arterie
il servizio di pulizia "massiva" (spazzamento meccanizzato e diserbo) su itinerari protetti e calendarizzati (ad es. Viadotto della Magliana, Tangenziale EST, via Aurelia, via Appia, ecc.).
### Diserbo
il servizio consiste nell'eliminazione delle erbe infestanti in prossimità di marciapiedi e bordo stradale immediatamente adiacente ad essi, franchi laterali e lungo le piste ciclabili e tazze alberate con l'utilizzo di prodotto fitoregolatore o con l'ausilio di attrezzature per la rimozione "meccanica". La frequenza complessiva di tali servizi è di 4 interventi all'anno. Pulizia delle aree mercatali:
### Pulizia delle aree mercatali
AMA effettua lo spazzamento manuale e/o meccanizzato e lavaggio dopo l'orario di chiusura, nei mercati non autogestiti, nei mercati su area riservata non recintati, nei mercati su sede stradale (saltuari e non) comprese le aree dedicate alle soste a rotazione, fatto salvo gli obblighi di pulizia da parte degli operatori dei mercati stabiliti dall'art. 40 del Regolamento comunale per la gestione dei rifiuti urbani (DCC 105/2005).
### Piano foglie
servizio di rimozione delle foglie dalle carreggiate stradali e marciapiedi lungo i viali alberati. La frequenza degli interventi è variabile in funzione dei periodi più critici e delle condizioni meteorologiche.
## Informazione, comunicazione e presidio del territorio
Ama pone in essere attività rivolte ai cittadini-utenti in materia di comunicazione, informazione e prevenzione, vigilanza/accertamento delle violazioni al Regolamento Comunale per la gestione dei rifiuti urbani (DCC n. 105/2005) e attività di educazione ambientale, nonché tutte le attività in materia di accoglienza dei reclami e delle segnalazioni.
AMA favorisce la massima informazione e partecipazione del cittadino attraverso l'utilizzo dei canali di comunicazione on line e off line. In particolare, attraverso il portale AMA garantisce il tempestivo aggiornamento delle informazioni sulle varie tipologie di servizio svolte dall'azienda, sulle modalità di separazione dei rifiuti, oltre che le informazioni previste dalle normative concernenti l'Amministrazione Digitale e si impegna a sviluppare sempre più i servizi on line e l'utilizzo di APP, compatibilmente con le risorse a disposizione.
Promuove Campagne di comunicazione e informative inerenti la raccolta differenziata, nuove iniziative e/o modalità di raccolta, eventi tematici e territoriali, nonché progetti di educazione ambientale rivolti agli studenti.
AMA, inoltre, al fine di instaurare rapporti collaborativi con i cittadini, supporta iniziative di pulizia con le Associazioni di Volontariato e i Comitati Quartiere.
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Comune di Roma (RM)
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PARAMETRI DI QUALITÀ DEL SERVIZIO
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## Livelli di servizio
### Indicatori quali-quantitativi
AMA, come specificato nel Contratto di Servizio, annualmente si pone degli obiettivi legati ai principali servizi erogati, in modo da rappresentare le esigenze di cittadini/ utenti e assicurare loro i medesimi risultati.
Il livello di servizio viene definito attraverso specifici indicatori di risultato. I risultati raggiunti scaturiscono da indici specifici di servizio calcolati attraverso algoritmi derivanti dalle rilevazioni del sistema di monitoraggio dei servizi.
Di seguito gli indicatori quali – quantitativi definiti dal Contratto, sui quali viene misurata la performance aziendale, oggetto di verifica da parte dell'Amministrazione Capitolina (art. 19 Contratto di Servizio):
- Servizio di spazzamento, lavaggio e diserbo:
- Regolarità dei servizi (numero servizi erogati/numero servizi programmati)
- Recupero Materiali Misti / Spazzamento Manuale Assistito (con automezzo/con carretto) / Spazzamento Meccanizzato
- Numero cestini posizionati
- Pulizia strade
- Pulizia intorno ai cassonetti/campane
- Fruibilità cestini (disponibilità spazio residuo cestini stradali)
- Servizio raccolta Rifiuti Urbani:
- Servizio Porta a Porta (PAP)
- Regolarità del servizio PAP (numero servizi erogati/numero servizi programmati)
- Raccolta PAP declinato per frazione
- Servizio Raccolta Stradale
- Regolarità dei servizi (numero servizi erogati/numero servizi programmati)
- Raccolta ST CSL/CP declinato per frazione
- Tempo max per la sostituzione dei cassonetti inutilizzabili
- Frequenza igienizzazione cassonetti
- Fruibilità cassonetti frazione organica/carta/multimateriale/vetro
- Fruibilità cassonetti frazione secco residuo
- Decoro cassonetti frazione organica/carta/multimateriale/vetro
- Decoro contenitori secco residuo
- Funzionamento cassonetti frazione organica/carta/multimateriale
- Funzionamento contenitori secco residuo
- Centri di raccolta: La "Fruibilità dei cassoni/contenitori" nei Centri di Raccolta è definita come la disponibilità residua di volume utile per il conferimento delle diverse tipologie di rifiuto. Lo standard è rappresentato dalla percentuale di giudizi positivi valutati su una scala di giudizio on/off (SI/NO)
- Servizio informazione, comunicazione e presidio del territorio: AMA individua e condivide con Roma Capitale un sistema di indicatori rappresentativi delle performance aziendali, definiti valutando puntualmente le esigenze dei singoli territori, con particolare attenzione all'offerta e alla centralità della comunicazione con il cittadino. Effettua monitoraggi periodici per verificare il rispetto degli standard fissati e per assicurare nel tempo il miglioramento della qualità dei servizi.
- Tempo di aggiornamento sito WEB delle informazioni sull'organizzazione e l'attività aziendale (aggiornamenti ordinari)
- Tempo di aggiornamento sito WEB delle informazioni sull'organizzazione e l'attività aziendale (aggiornamenti straordinari)
- Tempo medio di intervento a chiusura della pratica di reclamo
- Tempo medio di attesa risposta in linea
## Il sistema di monitoraggio dei servizi
L'attività di monitoraggio dei servizi, nell'ambito del Contratto di Servizio, verrà svolta sul campo, da soggetti terzi incaricati dall'Amministrazione Capitolina, attraverso il controllo sul territorio. Il monitoraggio della qualità del servizio erogato consiste in quattro campagne di rilevazione - con cadenza trimestrale - per stimare i livelli raggiunti dagli indicatori di servizio sull'intero territorio di Roma Capitale, e in ciascuno dei 15 Municipi.
La tecnica di rilevazione si basa su un campione casuale per il monitoraggio di ogni servizio. I dati raccolti sono utilizzati per elaborare dei risultati, sia a livello di territorio comunale che di singolo Municipio, per il periodo di riferimento.
AMA utilizza i dati raccolti per correggere eventuali carenze, nonché per definire e migliorare gli standard di servizio.
L'Amministrazione Capitolina utilizza i risultati del monitoraggio come strumento di verifica del rispetto del Contratto di Servizio, applicando le sanzioni previste nel caso di accertato disservizio.
## Certificazioni
Viene avviato, nel 2002, l'iter per il conseguimento della Certificazione del Sistema di Gestione per la Qualità, in accordo allo standard UNI EN ISO 9001, per la programmazione ed erogazione del servizio di spazzamento, lavaggio e diserbo delle strade, di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani. Coinvolti in questa prima fase, conclusasi nel 2008, i municipi ex IX, ex III ed ex XI.
Dal 2009 al 2013 il SGQ è stato esteso ai municipi ex VI, ex XII, ex XIII, ex XVII, ex XVIII e ex XIX, passando da un bacino iniziale di utenza di circa 316.000 abitanti agli attuali 1.240.000.
Ad oggi AMA ha attuato le azioni necessarie per il rinnovo triennale della certificazione delle attività di "Progettazione ed erogazione del servizio di spazzamento, lavaggio e diserbo delle strade, di raccolta e trasporto rifiuti urbani, di gestione dei Centri di Raccolta del I (per le zone 17a, 17b), II (per la zona 3a), V (per le zone 6a, 6b), VII (per le zone 9a, 9b), VIII, IX, X, XIII, XIV Municipio-Roma".
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PARTECIPAZIONE E TUTELA DEI CITTADINI-UTENTI
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## Comunica con AMA
Per informazioni, segnalazioni e reclami sui servizi il cittadino ha a disposizione i seguenti strumenti:
- Portale web di AMA (www.amaroma.it), APP AMA ROMA e il sito Cimiteri Capitolini. I canali di segnalazione sono strutturati su due livelli di autenticazione, uno "soft" con registrazione rapida e uno con registrazione completa, con codice utente, che permette di accedere a più servizi.
- Linea Verde 800 867 035, dal lunedì al giovedì dalle ore 8.00 alle ore 17.00 - il venerdì dalle ore 8.00 alle ore 14.00 (no festivi). Alla ricezione della chiamata, viene aperto un ticket, il cui numero sarà di riferimento per il cittadino-utente per ulteriori future comunicazioni relative alla segnalazione. Negli orari di chiusura di Linea Verde, è disponibile lo 060606, il Contact Center di Roma Capitale, raggiungibile h24, 365 giorni l'anno. Il personale incaricato provvede alla registrazione della segnalazione nel Sistema ed entro 48 ore viene girato all'AMA per la relativa istruttoria.
- Dillo ad Ama - segnalazioni tramite sito web o APP vengono acquisite automaticamente dal sistema informatico gestionale dell'Azienda. Il sistema genera una notifica all'indirizzo e-mail del proponente il reclamo, di conferma dell'acquisizione con numero di ticket.
La sede legale, direzionale e amministrativa è in Via Calderòn de la Barca, 87 – 00142 ROMA.
## Modalità di reclamo e indennizzi
AMA si impegna a rispettare le clausole fissate nel Contratto, le quali impongono l'adozione di standard di qualità, in termini di accoglienza e di tempistica di risposta al cittadino e soluzione delle non conformità. Le procedure di apertura di un reclamo, accessibili e di semplice comprensione e utilizzazione, assicurano un'indagine completa e imparziale su quanto segnalato, garantendo una risposta adeguata. Gli Uffici competenti, infatti, ai sensi della Deliberazione n.136/2005 del Comune di Roma, debbono entro 20 giorni dalla data di ricevimento della segnalazione aprire l'istruttoria relativa al caso e fornire una risposta – semplice e chiara - entro 30 giorni dalla presentazione del reclamo (per via telematica, Pec, fax, posta o verbalmente). Qualora la complessità del reclamo non consenta il rispetto delle tempistiche stabilite, il cittadino-utente sarà informato sullo stato di avanzamento della pratica e sui tempi ipotizzabili per la sua chiusura.
Qualora, per responsabilità attribuibili direttamente all'Azienda, non venissero rispettati i previsti livelli qualitativi dei servizi, AMA si impegna, ai sensi dell'articolo 15 del Contratto di Servizio 2016-2018 con Roma Capitale, a erogare servizi straordinari, a livello di Municipio, a titolo di ristoro degli utenti danneggiati e a riconoscere il ripristino dei livelli qualitativi dei servizi erogati.
L'iter passa attraverso gli organismi preposti al controllo sul Contratto di Servizio che avranno il compito di proporre i servizi supplementari a fronte degli indicatori disattesi. AMA si impegna, nel caso di evidenti mancanze nell'espletamento del servizio, a fornire eventuali servizi supplementari ai cittadini a titolo di indennizzo.
Ai sensi del D.Lgs. N. 196/2003, i dati personali forniti dal proponente il reclamo sono raccolti e conservati ai soli fini della segnalazione e/o gestione del reclamo.
## Modalità per adire le vie conciliative e giudiziarie
Nel caso di mancato rispetto degli standard di qualità dei servizi dedicati al singolo cittadino-utente, quest'ultimo, a tutela del proprio diritto ha la facoltà di accedere direttamente, anche per il tramite delle Associazioni dei Consumatori, ad una procedura conciliativa, nel rispetto della normativa vigente, da definirsi nell'ambito del Tavolo di Confronto permanente, ferma restando la facoltà degli interessati di procedere in ogni altra via giudiziale o extragiudiziale.
Di seguito sono indicate le Associazione dei Consumatori che hanno sottoscritto in data 13 aprile 2015, unitamente a Roma Capitale e all'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali, un Protocollo d'Intesa (il cui schema è stato approvato con Deliberazione della Giunta Capitolina n. 67/2015) per l'istituzione di un Tavolo permanente di confronto su temi di interesse dei cittadini consumatori e utenti dei servizi pubblici locali. L'impegno del tavolo è rivolto in via prioritaria alla piena, concreta ed effettiva attuazione delle prescrizioni della Finanziaria 2008 (legge n. 244/2007) in tema di partecipazione nel processo di definizione degli standard di qualità e nella successiva fase di controllo.
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L'IMPEGNO RICHIESTO AI CITTADINI-UTENTI
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## Regolamento Comunale per la gestione dei rifiuti urbani
Il Regolamento Comunale per la gestione dei rifiuti urbani (Deliberazione Consiglio Comunale n. 105/2005) è un insieme di norme utili a salvaguardare il decoro di Roma e a garantire una corretta gestione dei rifiuti. Regole che stabiliscono un impegno di civiltà per tutti i cittadini.
L'impegno richiesto ai cittadini, a puro titolo esemplificativo:
- È vietato abbandonare i rifiuti e i sacchetti di rifiuti, anche in prossimità dei contenitori
- È vietato introdurre nei sacchetti o nei contenitori per i rifiuti urbani: rifiuti speciali non assimilati; sostanze liquide; materiale in combustione o non completamente spento; materiali (metalli e non) che possano causare danni ai mezzi meccanici di svuotamento; rifiuti urbani pericolosi, rifiuti da costruzione o demolizione, pneumatici
- È vietato spostare i contenitori per creare lo spazio per il parcheggio o per altri motivi
- È vietato parcheggiare veicoli davanti e al posto dei contenitori
- È fatto obbligo agli utenti o all'amministratore del condominio di custodire, mantenere e utilizzare correttamente i contenitori assegnati
- L'utenza deve rispettare il conferimento idoneo alla modalità di raccolta attivata
- È vietato conferire le frazioni per le quali è attivata la raccolta differenziata con le modalità previste per il rifiuto indifferenziato o per la frazione secca residua
- È vietato lordare il suolo pubblico o di uso pubblico con deiezioni animali
- È vietato abbandonare i beni durevoli o depositarli all'interno o a fianco dei contenitori della raccolta dei rifiuti urbani o nelle relative piazzole
- Sono vietati l'abbandono e il deposito incontrollato dei rifiuti sul suolo e nel suolo... È comunque vietato gettare, spandere, lasciare cadere o deporre qualsiasi rifiuto solido o liquido sulle aree pubbliche a qualunque scopo destinate, sugli spazi privati visibili al pubblico, nonché introdurre rifiuti nelle caditoie e nei pozzetti stradali o immetterli negli scarichi fognari
- È vietato il deposito di qualsiasi rifiuto sulle aree pubbliche, fatti salvi specifici servizi di raccolta determinati dall'Azienda che richiedono una esposizione su suolo pubblico da parte dell'utenza.
Il Regolamento attualmente in vigore è oggetto di revisione ed è consultabile su sito del Comune di Roma (Atti e Normativa – Deliberazioni, atti e Regolamenti – Elenco Regolamenti). Prossima l'approvazione di una nuova versione aggiornata da parte dell'Amministrazione Capitolina.
## Sanzioni
Indispensabile a garantire l'igiene e il decoro della città è la collaborazione di tutti i cittadini-utenti, affiancata da AMA. Comportamenti scorretti, come quelli sopra descritti, in violazione al Regolamento, vengono sanzionati con l'applicazione di multe - elevate da parte dei pubblici ufficiali incaricati alla sorveglianza - con importi stabiliti in base al tipo di infrazione. La normativa prevede, infatti, precise sanzioni per l'errato conferimento dei rifiuti nonché, più in generale, per tutti quei comportamenti che vìolino le prescrizioni comunali, consultabili sul sito www. amaroma.it.
## Riferimenti Normativi Nazionale/Comunale
- D.P.C.M. 27/01/1994 "Principi sull'erogazione dei servizi pubblici"
- Legge 11/07/1995 n. 273 che definisce una prima individuazione dei settori di erogazione di servizi pubblici al fine di emanare gli schemi di riferimento
- D.P.C.M. 19/05/1995 in cui sono emanati schemi generali di riferimento di carte di servizi pubblici
- D.Lgs. 30/07/1999 n. 286 (art.11), che prevede l'obbligo di utilizzo dello strumento della carta dei servizi da parte dei soggetti erogatori, al fine di assicurare la tutela dei cittadini e degli utenti e la loro partecipazione, nelle forme, anche associative, riconosciute dalla legge, alle inerenti procedure di valutazione e definizione degli standard qualitativi
- D.Lgs. 03/04/2006 n. 152 - Norme in materia ambientale. Parte quarta. Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati
- Legge 24/12/2007 n. 244 (Legge finanziaria 2008 art.2, comma 461), che prevede l'obbligo per il soggetto gestore di redigere e pubblicare la carta della qualità dei servizi in conformità a intese con le associazioni di tutela dei consumatori e con le associazioni imprenditoriali interessate, recante gli standard di qualità e quantità relativi alle prestazioni erogate così come determinati nel contratto di servizio, nonché le modalità di accesso alle informazioni garantite, quelle per proporre reclamo e quelle per adire le vie conciliative e giudiziarie nonché le modalità di ristoro dell'utenza
- D.lgs 150/2009 Ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di
efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni
- Deliberazione del Consiglio comunale n. 57/2006 – Regolamento di partecipazione dei cittadini alla trasformazione urbana"
- DEL. CIVIT 88/2010 – Linee guida per la definizione degli standard di qualità
- DEL. CIVIT 3/2012 – Linee guida per il miglioramento degli strumenti per la qualità dei servizi pubblici
- Protocollo d'Intesa 13/04/2015 tra Roma Capitale e le Associazioni dei Consumatori
- D.Lgs. 206/2005 - Codice del Consumo
- Deliberazione C.C. n. 105 del 12 maggio 2005 Regolamento comunale per la gestione dei rifiuti urbani
- Deliberazione C.C. n. 136 del 16 giugno 2005 – Regolamento per la gestione e il trattamento dei reclami
- Deliberazione A.C. n. 11 dell'11 marzo 2013 Delimitazione territoriale dei Municipi di Roma Capitale
- Deliberazione n. 51 A.C. del 23 settembre 2015 " Indirizzi programmatici e linee guida per la predisposizione del nuovo Contratto di Servizio per la gestione dei rifiuti urbani e i servizi di igiene urbana tra Roma Capitale e Ama S.p.A.
- Deliberazione n. 52 A.C. del 25/26 settembre 2015 Affidamento del servizio di gestione rifiuti urbani e di igiene urbana ad Ama S.p.A
- Deliberazione n. 77 G.C. del 12 maggio 2016 – Approvazione del Contratto di Servizio tra Roma Capitale e AMA SpA per la gestione dei rifiuti urbani e i servizi di igiene urbana
- Deliberazione n. 47 G.C. del 30 marzo 2017 - Approvazione del "Piano Operativo per la riduzione e la gestione dei materiali post.
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Premessa
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Il presente documento è redatto in conformità all'art. 5 del "Testo unico per la regolazione della qualità del servizio di gestione dei rifiuti urbani (TQRIF)", di cui alla Delibera dell'Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) n. 15/2022, che prevede la predisposizione di una Carta della qualità da parte di ciascun Gestore di una o più delle attività afferenti al servizio di gestione dei rifiuti urbani.
La ditta Servizi Ambientali Provincia di Rieti Srl (in breve SAPRODIR) ottempera all'obbligo di cui sopra in qualità di Gestore della raccolta e trasporto dei rifiuti (e spazzamento e lavaggio strade) nei Comuni di Antrodoco, Ascrea, Belmonte in Sabina, Borgo Velino, Cantalice, Cantalupo in Sabina, Casaprota, Casperia, Castel di Tora, Castel Sant'Angelo, Castelnuovo di Farfa, Cittaducale, Collalto Sabino, Colle di Tora, Collegiove, Colli sul Velino, Configni, Contigliano, Cottanello, Fiamignano, Forano, Frasso Sabino, Greccio, Labro, Longone Sabino, Mompeo, Montasola, Montebuono, Monteleone Sabino, Montenero Sabino, Montopoli di Sabina, Morro Reatino, Nespolo, Orvinio, Paganico Sabino, Pescorocchiano, Petrella Salto, Poggio Catino, Poggio Mirteto, Poggio Moiano, Poggio Nativo, Poggio San Lorenzo, Posta, Pozzaglia Sabina, Rivodutri, Rocca Sinibalda, Roccantica, Salisano, Scandriglia, Selci, Tarano, Toffia, Torri in Sabina, Torricella in Sabina, Turania, Vacone.
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1. LA CARTA DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI DI GESTIONE DEI RIFUTI URBANI
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## 1.1. LA CARTA DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI: RIFERIMENTI NORMATIVI
La "Carta della qualità dei servizi" (o più semplicemente "Carta") è un documento che permette di conoscere le caratteristiche e le modalità di svolgimento dei servizi erogati a favore degli utenti. La Carta è predisposta nel rispetto delle seguenti normative:
- D.P.C.M. del 27/01/94, "Principi sull'erogazione dei servizi pubblici";
- D.L. del 12/05/95, convertito nella Legge 11/07/95 n. 273, che definisce una prima individuazione dei settori di erogazione di servizi pubblici al fine di emanare degli schemi di riferimento;
- D.P.C.M. del 19/05/1995 in cui sono emanati schemi generali di riferimento di carte di servizi pubblici;
- D.Lgs. 30/07/1999 n. 286 (Art. 11), che prevede l'obbligo dell'utilizzo dello strumento della carta dei servizi da parte dei soggetti erogatori, al fine di assicurare la tutela dei cittadini e degli utenti la loro partecipazione, nelle forme, anche associative, riconosciute dalla legge, alle inerenti procedure di valutazione e definizione degli standard qualitativi;
- D.Lgs. n.198/2009, art. 1 comma 1, in materia di qualità di servizi pubblici locali anche ai fini della tutela giuridica degli interessi dei cittadini;
- D.Lgs. n. 33/2013, in attuazione della delega in materia di trasparenza, conferita dalla L. n. 190/2012 c.d. Legge Anticorruzione, che all'art. 32 prescrive alle Amministrazioni pubbliche l'obbligo di pubblicare la propria carta dei servizi o il documento recante gli standard di qualità dei servizi pubblici erogati.
- Delibera dell'Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) n. 15/2022, "Regolazione della qualità del servizio di gestione dei rifiuti urbani", che prevede l'indicazione dello schema regolatorio prescelto in riferimento agli obblighi di servizio, agli indicatori e relativi standard di qualità contrattuale e tecnica previsti dalla stessa ARERA.
## 1.2. FINALITÀ DELLA CARTA DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI
La Carta della qualità dei servizi è uno strumento utile e dinamico che descrive, in seguito a costante aggiornamento, le attività svolte dalla SAPRODIR in qualità di gestore della raccolta e trasporto rifiuti e del servizio di spazzamento e lavaggio strade. Tale documento, individua i principi, le regole, gli standard qualitativi dei servizi, al fine di tutelare le esigenze dell'utente, di garantire la qualità, l'universalità e l'economicità delle prestazioni nel rispetto dei principi di efficacia, efficienza ed economicità.
La presente Carta è approvata in conformità allo schema regolatorio I, di cui alla Delibera dell'Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) n. 15/2022, "Regolazione della qualità del servizio di gestione dei rifiuti urbani", adottato con Deliberazione dell'Assemblea n. 5 del 06.04.2022.
La Carta, revisionata periodicamente, resta valida fino al momento in cui non ci siano variazioni che richiedano integrazioni e/o modifiche sostanziali. I cambiamenti sono comunicati all'utente tramite appositi strumenti informativi.
Nella Carta è possibile trovare informazioni sulle corrette modalità di raccolta differenziata dei rifiuti e sulla metodologia di erogazione dei servizi offerti nei comuni gestiti. Nello specifico, grazie a questo strumento, l'utente può conoscere gli aspetti del servizio che lo riguardano più direttamente e che, pertanto, coinvolgono i suoi diritti, così come può consultare gli indirizzi, i numeri di telefono, le procedure e tutto ciò che può essere utile per conoscere la realtà operativa della gestione del servizio di igiene urbana. Tutte le informazioni contenute nel presente documento sono reperibili sul sito del gestore nell'apposita sezione dedicata a ciascun Comune, che permette di consultare la guida e il calendario della raccolta differenziata, informazioni sul centro di raccolta (se presente), ecosportello, % di raccolta differenziata, numeri utili e modulistica.
La Carta, infine, rappresenta l'impegno del gestore ad assicurare la qualità nei confronti dell'utente e dei fruitori dei servizi in genere, entro gli standard stabiliti nel documento e agisce sulla chiarezza del rapporto e sulle strategie di miglioramento continuo dei servizi erogati nei confronti dell'utente e dei Comuni.
## 1.3. DOVE È POSSIBILE TROVARLA
L'utente interessato può trovare la Carta dei Servizi sul sito della SAPRODIR e in formato cartaceo presso gli Sportelli informativi dedicati al pubblico. Di seguito si riporta una tabella di sintesi con i riferimenti utili per gli utenti.
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2. SERVIZIO DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI
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## 2.1. PRESENTAZIONE AZIENDALE
Alla data odierna gestisce i servizi di raccolta rifiuti porta a porta nei Comuni di Antrodoco, Ascrea, Belmonte in Sabina, Borgo Velino, Cantalice, Cantalupo in Sabina, Casaprota, Casperia, Castel di Tora, Castel Sant'Angelo, Castelnuovo di Farfa, Cittaducale, Collalto Sabino, Colle di Tora, Collegiove, Colli sul Velino, Configni, Contigliano, Cottanello, Fiamignano, Forano, Frasso Sabino, Greccio, Labro, Longone Sabino, Mompeo, Montasola, Montebuono, Monteleone Sabino, Montenero Sabino, Montopoli di Sabina, Morro Reatino, Nespolo, Orvinio, Paganico Sabino, Pescorocchiano, Petrella Salto, Poggio Catino, Poggio Mirteto, Poggio Moiano, Poggio Nativo, Poggio San Lorenzo, Posta, Pozzaglia Sabina, Rivodutri, Rocca Sinibalda, Roccantica, Salisano, Scandriglia, Selci, Tarano, Toffia, Torri in Sabina, Torricella in Sabina, Turania, Vacone.
I servizi svolti in virtù del Contratto di Servizio sono riconducibili alle seguenti macrocategorie:
- Raccolta rifiuti urbani e speciali assimilati
- Servizi a chiamata
SAPRODIR si occupa altresì dell'avvio al trattamento dei rifiuti urbani, raccolti in maniera differenziata, presso idonei impianti autorizzati, al fine di massimizzare il recupero e la valorizzazione degli stessi.
## 2.2. GLI SCOPI E L'ORGANIZZAZIONE INTERNA DELLE STRUTTURE
In generale, la SAPRODIR svolge le mansioni di propria competenza, per le quali risponde direttamente all'utente. Anche in riferimento agli standard qualitativi individuati dallo Schema regolatorio I di ARERA, si indicano di seguito obblighi assolti e attività garantite dalla SAPRODIR.
- Entro il 31.12.2022 il Gestore della raccolta e trasporto dei rifiuti garantisce la pubblicazione della Carta della qualità dei servizi sul proprio sito web.
- Per il comune di Cottanello è presente sportello fisico. SAPRODIR assicura contestualmente anche la presenza di uno sportello on-line tramite apposite sezioni dedicate sul sito web.
- CONSEGNA ATTREZZATURE PER LA RACCOLTA DEI RIFIUTI AD ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO: il gestore della raccolta e trasporto dei rifiuti si occupa della consegna degli appositi contenitori ai nuovi utenti nei comuni ove è presente uno sportello fisico. Nei restanti comuni le attrezzature vengono ritirate dall'utente presso la sede comunale. Per i contenitori di dimensioni medio/grandi per le utenze non domestiche viene effettuata la consegna a domicilio
- RECLAMI, RICHIESTE SCRITTE DI INFORMAZIONI: l'utente si rivolge a SAPRODIR per richiedere informazioni e presentare reclami e segnalazioni inerenti alla raccolta. Le richieste avanzate nelle modalità individuate da ARERA sono processate tramite una procedura tracciabile.
- SAPRODIR garantisce il servizio telefonico tramite numeri dedicati.
- SAPRODIR garantisce il ritiro di rifiuti ingombranti; laddove presente il centro di raccolta, l'utente può conferirvi direttamente tali rifiuti.
- SAPRODIR gestisce le segnalazioni per disservizi e la richiesta di riparazione delle attrezzature, presentate dall'utente.
- SAPRODIR assolve all'obbligo di disporre di una mappatura delle aree di raccolta stradale e hanno un programma calendarizzato della propria attività.
- SAPRODIR ha un programma calendarizzato della propria attività.
- SAPRODIR garantisce tramite i numeri di riferimento dedicati agli utenti l'assolvimento dell'obbligo telefonico in materia di sicurezza. Negli orari in cui i numeri rivolti agli Utenti non sono attivi, si garantisce comunque la reperibilità telefonica tramite una linea diretta per gli addetti ai lavori.
## 2.3 LE POLITICHE PER LA QUALITÀ E I PRINCIPI FONDAMENTALI NELL'EROGAZIONE DEI SERVIZI
La politica per la qualità è finalizzata a favorire un rapporto più paritario tra soggetti Gestori e cittadino, una relazione in cui l'utente, da semplice destinatario del servizio, diviene "protagonista" del servizio stesso e dei suoi obiettivi. La politica di qualità della SAPRODIR si basa in generale sui criteri di seguito riportati:
- eguaglianza e imparzialità: l'erogazione dei servizi si basa sui principi di uguaglianza dei diritti dell'utente e di non discriminazione per gli stessi; garantisce inoltre la parità di trattamento dell'utente stesso, a parità di condizioni del servizio prestato nell'ambito di aree e categorie omogenee di fornitura. Inoltre, ispira i propri comportamenti nei confronti dell'utente ai principi di obiettività, giustizia ed imparzialità.
- efficienza ed efficacia: perseguire l'obiettivo del costante miglioramento dei servizi erogati attraverso l'innovazione tecnologica e organizzativa, adottando le soluzioni adeguate al continuo incremento dell'efficienza e dell'efficacia delle prestazioni erogate a tutela dell'utente e della qualità ambientale. Inoltre, sono perseguiti i principi dell'efficienza e dell'efficacia potenziando servizi a distanza (on-line), telefonici e integrando i propri servizi attraverso gli sportelli per i rapporti diretti con gli utenti.
- partecipazione: la partecipazione dei cittadini alle modalità di erogazione dei servizi è assicurata dai vari canali di comunicazione resi disponibili:
- ufficio informazioni telefonico;
- sportelli e uffici del Gestore;
- sito internet;
- profilo Facebook;
- incontri e manifestazioni pubbliche;
- progetti di sensibilizzazione e comunicazione;
- progetti didattici nelle scuole.
- continuità: SAPRODIR assume l'impegno prioritario di garantire servizi continui e regolari, riducendo la durata di eventuali disservizi, che debbono comunque essere comunicati e giustificati. Devono essere adottate tutte le misure opportune e i provvedimenti necessari per arrecare all'utente il minor disagio possibile.
- tutela dell'ambiente: SAPRODIR è guidata nelle proprie scelte dalla necessità di tutelare le risorse primarie e di attuare strategie ambientali volte a valorizzare e risparmiare le stesse, sia in termini economici che strutturali.
- chiarezza e trasparenza delle informazioni: SAPRODIR garantisce la massima trasparenza nel proprio operato, anche attraverso una chiarezza comunicativa, che si pone l'obbiettivo di raggiungere tutti i target di utenti.
- cortesia: SAPRODIR garantisce all'utente un rapporto basato sulla cortesia e sul rispetto, adottando comportamenti, modi e linguaggi adeguati allo scopo. A tal fine tutti i dipendenti e gli operatori coinvolti nelle diverse attività sono tenuti ad agevolare l'utente nell'esercizio dei propri diritti e nell'adempimento degli obblighi, ad impegnarsi a soddisfare, ove possibile, le sue richieste.
## 2.4 STANDARD GENERALI DI QUALITÀ
Gli standard di qualità indicano gli elementi che consentono di valutare la qualità del rapporto con l'utente, quindi, la fruibilità del servizio e l'accessibilità allo stesso e a tutte le informazioni correlate da parte del cittadino.
La Delibera dell'Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) n. 15/2022, "Regolazione della qualità del servizio di gestione dei rifiuti urbani" ha individuato quattro schemi regolatori sulla base degli standard generali di qualità applicabili a ciascuno di esso.
Co.Sve.Ga. ha consigliato l'adozione dello Schema Regolatorio I, caratterizzato da standard operativi minimi, senza obblighi restrittivi di monitoraggio, mantenendo validi obblighi di servizio e di qualità, maggiormente performanti, già previsti dai contratti di servizio vigenti.
## 2.5 ACCESSO ALLE INFORMAZIONI
È importante che l'utenza riceva tempestivamente, o quanto meno in tempi certi, risposta alle richieste inoltrate. Il tempo di risposta motivata a segnalazioni scritte o a richieste di informazioni scritte è quello intercorrente tra la data di ricevimento della segnalazione o della richiesta di informazioni e la data di invio della risposta all'Utente, quale risultante dal protocollo di SAPRODIR o dalla ricevuta del fax o di altro strumento telematico. I tempi medi garantiti per fornire risposte all'Utente sono:
- percentuale minima di attrezzature per la raccolta senza sopralluogo: 20 giorni (per 70-90% delle prestazioni)
- percentuale minima di attrezzature per la raccolta con sopralluogo: 30 giorni (per 70-90% delle prestazioni)
- tempo massimo risposta a reclami e richieste scritte: 30 giorni (per 70-90% delle prestazioni)
- tempo media attesa servizio telefonico: <240 secondi
- tempo massimo ritiro rifiuti su chiamata: 30 giorni
- tempo massimo di attesa allo sportello
- numero interruzioni servizio di raccolta
- tempo massimo recupero interruzioni servizio di raccolta: 24 ore (per 70-90% delle prestazioni)
- numero di interruzioni servizio spazzamento
- tempo massimo recupero interruzioni servizio spazzamento: 24 ore (per 70-90% delle prestazioni)
- rapporto servizi regolari vs. servizi programmati: 90%
Se non altrimenti specificato i tempi indicati si intendono espressi in giorni di calendario, naturali e consecutivi. Per la decorrenza, si fa riferimento al giorno successivo la data di protocollo aziendale. Nello specifico, gli standard dei tempi di attesa sono riportati nella tabella seguente:
- Tempo di attesa al call center:
- 60 secondi - 60% delle chiamate risposte
- 120 secondi - 40% delle chiamate risposte
- Tempo di risposta alle richieste scritte che non richiedono sopralluogo o verifiche: 10 giorni lavorativi
- Tempo di risposta alle richieste scritte che richiedono sopralluogo o verifiche: 30 giorni lavorativi
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3. I SERVIZI DI RACCOLTA RIFIUTI E IGIENE URBANA
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Nei Comuni gestiti da SAPRODIR sono promossi la raccolta differenziata dei rifiuti e il compostaggio domestico. Lo smaltimento della frazione organica in molte zone, quindi, può anche avvenire tramite una compostiera assegnata all'utenza.
Tutte le indicazioni sulle modalità di raccolta dei rifiuti nel proprio Comune e gli strumenti informativi a disposizione dei cittadini sono reperibili sul sito della SAPRODIR all'indirizzo www.saprodir.it, nella sezione "Comuni".
Nella seguente tabella si indica per ciascun Comune la modalità di svolgimento dei servizi di raccolta e il soggetto gestore dell'attività di raccolta e trasposto dei rifiuti.
- Cottanello: porta a porta integrale
## 3.1. LE RACCOLTE DIFFERENZIATE
In caso di dubbio sul corretto conferimento di specifici oggetti è possibile eseguire una ricerca tramite l'app Junker o sul sito www.saprodir.it.
### CARTA E CARTONE
Cosa mettere nel contenitore: Giornali e riviste, libri, quaderni, fotocopie e fogli vari, scatole di pasta e detersivo, cartoni piegati, imballaggi di cartone, scatole per alimenti, poliaccoppiati per alimenti e bevande (tipo Tetra Pak). Possono essere conferite anche le carte che hanno piccole frazioni di materiale diverso (ad esempio la finestra di plastica sulle buste o sui contenitori della pasta).
Cosa NON mettere nel contenitore: Nylon, cellophane e borsette, copertine plastificate, carta unta, sporca di colla, carta oleata, carta chimica dei fax o autocopiante, scontrini, carta carbone, fazzoletti di carta sporchi, pergamena, tovaglioli e carta casa sporchi di residuo organico (questi ultimi devono essere inseriti nel sacchetto dell'organico).
Colore del contenitore e/o sacchi: BIANCO
Modalità di raccolta: Le utenze singole conferiscono il materiale in prossimità del suolo pubblico contenuto negli appositi contenitori (se in dotazione) o, in caso di volumi maggiori, in aggiunta con sacchetti di carta, scatole, legato con spago; per le utenze condominiali vengono collocati nella proprietà privata contenitori di aggregazione. Nei territori dove il Comune ha assimilato i rifiuti speciali non pericolosi prodotti dalle utenze non domestiche ai rifiuti urbani, le stesse utenze hanno una dotazione di contenitori in base alle proprie esigenze.
Frequenza: Per la frequenza e il/i giorno/i di raccolta domiciliare nel proprio Comune consultare il sito www.saprodir.it
### PLASTICA/METALLI
Cosa mettere nel contenitore: Tutto ciò che è imballaggio e confezioni in plastica, cioè tutto quello che al momento dell'acquisto conteneva qualcos'altro. Ad esempio, bottiglie di acqua e bibite, shampoo, flaconi (ad es. per detergenti, prodotti cosmetici liquidi), contenitori per liquidi in genere, reti contenenti frutta e verdura, vaschette del gelato, il vasetto dello yogurt, le confezioni per le uova, cassette per la frutta, pellicole per alimenti, vaschette di polistirolo, vasi per piante e fiori. Da maggio 2012 anche i piatti e i bicchieri in plastica (non le posate) vanno nel contenitore/sacco giallo. Da ottobre 2013 anche le grucce in plastica si raccolgono con la plastica.
Cosa NON mettere nel contenitore: Tutto ciò che non è imballaggio. Ad esempio, tutti gli arredi (sedie e tavoli), la plastica dura (giocattoli, articoli casalinghi, elettrodomestici, custodie per CD, DVD, VHS), posate in plastica.
Colore del contenitore e/o sacchi: GIALLO
Modalità di raccolta: Le utenze singole conferiscono il materiale in prossimità del suolo pubblico contenuto negli appositi contenitori; per le utenze condominiali vengono collocati nella proprietà privata contenitori di aggregazione. Nei territori dove il Comune ha assimilato i rifiuti speciali non pericolosi prodotti dalle utenze non domestiche ai rifiuti urbani, le stesse utenze hanno una dotazione di contenitori in base alle proprie esigenze.
Frequenza: Per la frequenza e il/i giorno/i di raccolta domiciliare nel proprio Comune consultare il sito www.saprodir.it
### VETRO
Cosa mettere nel contenitore: Tutti i contenitori (imballi) composti esclusivamente in vetro, anche se hanno delle piccole frazioni estranee, come ad esempio bottiglie (anche con il tappo), barattoli, vasetti, bicchieri. In ogni caso, tutto il materiale, per poter essere conferito, non deve contenere evidenti residui del contenuto.
Cosa NON mettere nel contenitore: Tutto ciò che non è imballaggio, come lastre di vetro, o è vetro mescolato con altri componenti, come ad esempio le lampadine, i neon, il vetro pirex, gli specchi e i cristalli, gli occhiali, oggetti in ceramica e porcellane e quelli che non entrano nel contenitore (ad esempio damigiane).
Colore del contenitore e/o sacchi: VERDE
Modalità di raccolta: Le utenze singole conferiscono il materiale in prossimità del suolo pubblico contenuto negli appositi contenitori; per le utenze condominiali vengono collocati nella proprietà privata contenitori di aggregazione. Nei territori dove il Comune ha assimilato i rifiuti speciali non pericolosi prodotti dalle utenze non domestiche ai rifiuti urbani, le stesse utenze hanno una dotazione di contenitori in base alle proprie esigenze.
Frequenza: Per la frequenza e il/i giorno/i di raccolta domiciliare nel proprio Comune consultare il sito www.saprodir.it
### ORGANICO
Cosa mettere nel contenitore: Scarti di cucina, avanzi di cibi, alimenti avariati, gusci d'uovo, lische, scarti di verdura e frutta, fondi di caffè, filtri di tè, fiori recisi e piante domestiche, pane vecchio, tovaglioli di carta e carta casa unti e/o con residui organici, ceneri spente di caminetti, piccole ossa.
Cosa NON mettere nel contenitore: Liquidi e cibi bollenti, potature e ramaglie e tutto ciò che non è di natura organica, come ad esempio pannolini e assorbenti, stracci anche se bagnati.
Colore del contenitore e/o sacchi: MARRONE
Modalità di raccolta: Le utenze singole conferiscono il materiale in prossimità del suolo pubblico contenuto in sacchetti compostabili all'interno degli appositi contenitori in dotazione; per le utenze condominiali i sacchetti compostabili vengono conferiti in contenitori di aggregazione collocati nella proprietà privata.
Frequenza: Per la frequenza e il/i giorno/i di raccolta domiciliare nel proprio Comune consultare il sito www.saprodir.it
### SECCO RESIDUO
Cosa mettere nel contenitore: Gomma, cassette audio e video, CD, cellophane, posate di plastica, secchielli, bacinelle, giocattoli, penne, piccoli oggetti in plastica e bakelite, carta carbone, carta oleata, carta plastificata, calze di nylon, stracci non più riciclabili, cocci di ceramica, pannolini e assorbenti, cosmetici, polveri dell'aspirapolvere, scarpe vecchie, piccoli oggetti in legno verniciato, oggetti in plastica, lettiere di piccoli animali domestici.
Cosa NON mettere nel contenitore: Tutti i rifiuti riciclabili o ciò che può essere riutilizzato.
Colore del contenitore e/o sacchi: GRIGIO
Modalità di raccolta: Le utenze singole conferiscono il materiale in prossimità del suolo pubblico contenuto negli appositi contenitori o in sacchi semitrasparenti; le utenze condominiali conferiscono il materiale in contenitori di aggregazione posti nella proprietà privata (se in dotazione) o in sacchi semitrasparenti. Nei territori dove il Comune ha assimilato i rifiuti speciali non pericolosi prodotti dalle utenze non domestiche ai rifiuti urbani, le stesse utenze hanno una dotazione di contenitori in base alle proprie esigenze.
Frequenza: Per la frequenza e il/i giorno/i di raccolta domiciliare nel proprio Comune consultare il sito www.saprodir.it
### PANNOLINI E PANNOLONI
Cosa mettere nel contenitore: Pannolini per bambini e pannoloni per anziani.
Modalità di raccolta: Il servizio di ritiro gratuito di pannolini/pannoloni (supplementare alla raccolta del secco residuo) è prestato alle famiglie con bambini che utilizzano pannolini o con anziani facenti uso in maniera continuativa di pannoloni per adulti. Esso è attivato su richiesta presentando un apposito modulo all'azienda che gestisce il servizio di igiene urbana e va disdetto nel momento in cui non si ha più necessità del servizio. Per la gestione si invita a verificare la modalità consultando il calendario di raccolta sul sito www.saprodir.it
### INGOMBRANTI E RAEE
Cosa mettere nel contenitore: mobili (armadi, tavoli, poltrone, divani, reti per letto, sedie, etc.), materassi, elettrodomestici (frigoriferi, congelatori, condizionatori, lavatrici, lavastoviglie, piani cottura, forni, TV, computer, ecc.).
Modalità di raccolta: La raccolta degli ingombrati e RAEE è effettuata tramite servizio di ritiro domiciliare gratuito, da prenotare telefonando al numero telefonico dedicato. Tutti i servizi sono riservati alle utenze domestiche. Verificare i servizi attivi per il proprio Comune nel sito www.saprodir.it
## 3.2. LE ALTRE RACCOLTE
Verificare i servizi attivi e le frequenze di espletamento sull'app Junker o sul sito della SAPRODIR www.saprodir.it
### PILE ESAUSTE
Cosa mettere nel contenitore: Pile esauste (stilo, ministilo, bottone, torcia, ecc.).
Cosa NON mettere nel contenitore: Imballaggi in plastica (sacchetti, bustine, ecc.), imballaggi in carta (confezioni, ecc.) e accumulatori per auto.
Modalità di raccolta: La raccolta delle pile è importante per evitare di disperdere nell'ambiente le sostanze dannose di cui sono composte (mercurio, cromo, nichel, cadmio e litio). La raccolta delle pile è effettuata tramite conferimento in appositi contenitori dedicati, posti sul territorio o presso esercenti che trattano il prodotto.
### FARMACI SCADUTI
Cosa mettere nel contenitore: Farmaci scaduti.
Cosa NON mettere nel contenitore: Imballaggi in plastica (sacchetti, bustine, ecc.), imballaggi in carta (confezioni, ecc.) e accumulatori per auto.
Modalità di raccolta: I farmaci sono prodotti chimici di sintesi sulle cui confezioni compare sempre una data di scadenza. Trascorso tale termine, i medicinali non sono più utilizzabili e devono essere smaltiti correttamente. La raccolta dei farmaci è effettuata tramite conferimento in appositi contenitori dedicati, posti nelle farmacie.
## 3.3. I CENTRI DI RACCOLTA
Il Centro di Raccolta è un'area recintata a servizio dei residenti di un Comune (o più Comuni in caso di Centro di Raccolta intercomunale) presso la quale sono conferite gratuitamente varie tipologie di rifiuti che per qualità e dimensioni non possono essere depositati nei normali contenitori per la raccolta differenziata.
Cosa portare al Centro Ambiente: Lavatrici, frigoriferi, lavastoviglie, computer, televisori, phon, ferri da stiro, caricabatterie, alimentatori mobili, scrivanie, tavoli, credenze, librerie, tavolini, pile scariche, farmaci scaduti, letti, comodini, armadi, poltrone, divani, soprammobili, reti da letto, scaffali, sanitari, detriti risultanti da piccoli lavori domestici, sfalci e ramaglie, vetro, carta e cartone, plastica, metalli, batterie al piombo (batterie esauste di auto e moto), vernici, oli minerali e vegetali (olio da cucina, olio motore), ecc.
Cosa non portare al Centro Ambiente: Organico e Secco residuo.
Per conoscere le modalità di accesso e conferimento e gli orari di apertura del Centro Ambiente del proprio Comune consultare il sito www.saprodir.it
## 3.4. LO SPAZZAMENTO STRADALE
I servizi di pulizia del suolo sono svolti con modalità e frequenze variabili a seconda della programmazione degli stessi prevista in ciascun territorio comunale.
Lo spazzamento stradale può essere svolto nei seguenti modi:
- Spazzamento meccanizzato: prevede l'utilizzo di autospazzatrici di diversa capacità;
- Spazzamento misto: prevede l'utilizzo di autospazzatrici con l'ausilio di operatore a terra fornito di apposita attrezzatura;
- Spazzamento manuale: prevede l'utilizzo esclusivo di operatori a terra forniti di apposita attrezzatura.
Contestualmente ai servizi sopra descritti, gli operatori a terra di norma svolgono il servizio di svuotamento dei cestini gettacarte e di pulizia caditoie, con frequenze stabilite a seconda delle programmazioni predefinite dalle varie Amministrazioni comunali.
Attualmente sul Comune di Cottanello il servizio di spazzamento stradale non è previsto.
## 3.5. LA RIMOZIONE DEI RIFIUTI ABBANDONATI
Nell'ambito dei servizi erogati rientrano anche le attività di rimozione di rifiuti abbandonati e/o discariche abusive presenti su suolo pubblico su segnalazione dei competenti Uffici comunali o dei singoli cittadini nel rispetto dei singoli disciplinari tecnici prestazionali
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Comune di Cottanello (RI)
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4. I SERVIZI DI RELAZIONE CON IL PUBBLICO
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## 4.1. ECOSPORTELLI -NUMERI VERDI E NUMERI UTILI
In alcuni dei comuni gestiti da SAPRODIR, secondo le previsioni dei contratti di servizio, sono attivi gli Ecosportelli, uffici informazioni aperti al pubblico dove è possibile ottenere informazioni, ritirare materiale utile alla raccolta differenziata, attivare o prenotare servizi.
L'utente può, altresì, effettuare attivazioni o prenotazioni di servizi, segnalazioni, reclami di disservizi o richiedere informazioni circa l'esecuzione dell'attività di raccolta rifiuti tramite Numero verde o numero telefonico di riferimento del Gestore.
Nei comuni ove non è attivo l'ecosportello fisico, il ritiro del materiale utile alla raccolta differenziata ed il ritiro delle attrezzature da parte delle nuove utenze o la sostituzione di quelle obsolete è effettuato direttamente dal cittadino presso gli uffici comunali.
La consegna/ritiro delle attrezzature avviene sempre a seguito della presentazione di un documento di identità (o delega dell'intestatario dell'utenza).
## 4.2. GLI STRUMENTI ON LINE
### Sito web
SAPRODIR ha un sito web con sezioni dedicate all'utente, molte delle quali consentono un contatto diretto per richieste di informazioni e/o trasmissione di documenti, guida e calendario della raccolta differenziata, informazioni su centro ambiente, Ecosportello, % di raccolta differenziata, modulistica.
Nella sezione "Contattaci" del sito è presente sia una mail dedicata al cittadino per qualsiasi necessità www.saprodir.it, sia un campo predisposto per inviare qualsiasi tipo di messaggio alla società senza utilizzare la mail.
### APP
Junker è l'app, scaricabile tra mite Google Play Store oppure Apple App Store e consultabile dal sito www.junkerapp.it, messa a disposizione dell'utente per la raccolta differenziata. L'app offre i seguenti strumenti:
- glossario/dizionario dei rifiuti aggiornato in base alle indicazioni degli utenti;
- geolocalizzazione delle utenze;
- calendario delle raccolte domiciliari, anche differenti su più zone dello stesso Comune;
- database di riconoscimento attraverso barcode dei codici dei prodotti, permettendo inoltre la possibilità di associare al prodotto/rifiuto anche altre informazioni (ambientali, di pericolosità, modalità di conferimento, ecc.);
- riconoscimento automatico dei simboli della raccolta differenziata;
- interattività con gli utenti, per permettere una comunicazione bidirezionale tra cittadini e gestore tramite applicazione attraverso:
- comunicazioni push dal Gestore ai cittadini;
- invio richieste di informazioni dai cittadini verso il servizio e ricezione delle risposte/feedback.
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Comune di Cottanello (RI)
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5. MISURE PREVISTE PER LA TUTELA DELL'UTENTE
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Nel presente capitolo sono descritte le modalità di presentazione di eventuali richieste scritte di informazioni, segnalazioni per disservizi e reclami da parte dell'utente e i suoi diritti nei confronti dei soggetti Gestori sia in termini di controversie che in quelli di privacy.
## 5.1. RECLAMI E RICHIESTE DI INFORMAZIONI
L'utente in caso di richiesta scritta di informazioni o segnalazione per disservizio può inviare una comunicazione, utilizzando gli strumenti di comunicazione indicati nel Capitolo 4.
La richiesta deve essere indirizzata a SAPRODIR in tempo utile per consentirne un adeguato riscontro, soprattutto in caso di reclami imputabili ad un disservizio.
La SAPRODIR provvede alla registrazione delle richieste ricevute e all'opportuna trasmissione di un riscontro.
Le richieste, trasmissibili via posta, via posta elettronica, presso i punti di contatto con l'utente (sportello on line e/o sportello fisico, ove attivo), oppure compilabili online, devono contenere i seguenti campi obbligatori:
- il recapito postale, di posta elettronica o fax al quale inviare il reclamo;
- i dati identificativi dell'utente:
- il nome, il cognome e il codice fiscale;
- il recapito postale e/o l'indirizzo di posta elettronica;
- le informazioni da richiedere o il servizio a cui si riferisce il reclamo (raccolta e trasporto, spazzamento e lavaggio delle strade);
- il codice utente, indicando dove è possibile reperirlo;
- l'indirizzo e il codice utenza, indicando dove è possibile reperirlo.
Nella risposta al reclamo scritto e alla richiesta scritta di informazioni la SAPRODIR indica:
- il riferimento al reclamo scritto, ovvero alla richiesta scritta di informazioni;
- la valutazione documentata rispetto alla fondatezza o meno della lamentela presentata nel reclamo, corredata dai riferimenti normativi applicati;
- la descrizione e i tempi delle eventuali azioni correttive poste in essere;
- l'elenco della eventuale documentazione allegata.
## 5.2. DIRITTI DELL'UTENTE E RISOLUZIONE DELLE EVENTUALI CONTROVERSIE
L'utente, a seguito dei reclami fatti nel rigoroso rispetto dei riferimenti di cui al precedente paragrafo, ha diritto alla risoluzione del disservizio subito e, qualora questo non sia possibile, a un chiarimento in merito. Qualsiasi controversia possa sorgere tra i soggetti interessati dalla presente Carta sarà di competenza del Foro di Rieti.
## 5.3. TUTELA DELLA PRIVACY
Il trattamento dei dati personali si intende riservato al solo uso interno, secondo quanto stabilito in materia di privacy (D.Lgs. n. 196/2003 e successive modificazioni).
La SAPRODIR, nello svolgimento dei servizi oggetto della presente Carta, non tratta dati dell'utente definiti "dati sensibili", cioè idonei a rilevare lo stato di salute, l'adesione a sindacati, la confessione religiosa, le convinzioni filosofiche e/o l'adesione a partiti politici.
Secondo quanto previsto dall'art. 23 del suddetto Decreto, il trattamento di dati personali da parte di privati o di enti pubblici economici è ammesso solo con il consenso espresso dall'interessato. Può riguardare l'intero trattamento ovvero una o più operazioni dello stesso.
È validamente prestato solo se espresso liberamente e specificamente in riferimento a un trattamento chiaramente individuato e se è documentato per iscritto. Il consenso deve essere manifestato in forma scritta quando il trattamento riguarda dati sensibili.
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Giunta Regionale
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Sezione I: Amministrazione aggiudicatrice
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Appalto congiunto: L'appalto è aggiudicato da una centrale di committenza
Comunicazione
- I documenti di gara sono disponibili per un accesso gratuito, illimitato e diretto presso: www.regione.lazio.it
- Ulteriori informazioni sono disponibili presso l'indirizzo sopraindicato
- Le offerte o le domande di partecipazione vanno inviate in versione elettronica: http://www.regione.lazio.it/rl/centraleacquisti/
- Le offerte o le domande di partecipazione vanno inviate all'indirizzo sopraindicato
Tipo di amministrazione aggiudicatrice: Autorità regionale o locale
Principali settori di attività: Servizi generali delle amministrazioni pubbliche
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Giunta Regionale
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Sezione II: Oggetto
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Denominazione: Gara centralizzata per servizio di trasporto e conferimento ad impianti di smaltimento rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi derivanti da attività sanitarie delle AASS della Regione Lazio
Breve descrizione: GARA COMUNITARIA CENTRALIZZATA A PROCEDURA APERTA PER L'AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI TRASPORTO E CONFERIMENTO AD IMPIANTI DI SMALTIMENTO DEI RIFIUTI SPECIALI PERICOLOSI E NON PERICOLOSI DERIVANTI DA ATTIVITÀ SANITARIE DELLE AZIENDE SANITARIE DELLA REGIONE LAZIO
Valore totale stimato: Valore, IVA esclusa: 75 391 350.56 EUR
Informazioni relative ai lotti
- Questo appalto è suddiviso in lotti: sì
- Le offerte vanno presentate per tutti i lotti
## Lotto n.1
Denominazione: AOU Policlinico Umberto I, AOU Sant'Andrea, AO San Giovanni
Codici CPV supplementari:
- 90524400 Raccolta, trasporto e smaltimento di rifiuti ospedalieri
Luogo di esecuzione
- Codice NUTS: ITI4 Lazio
Descrizione dell'appalto: AOU Policlinico Umberto I, AOU Sant'Andrea, AO San Giovanni
Criteri di aggiudicazione
- Il prezzo non è il solo criterio di aggiudicazione e tutti i criteri sono indicati solo nei documenti di gara
Valore stimato
- Valore, IVA esclusa: 17 567 858.66 EUR
Durata del contratto d'appalto, dell'accordo quadro o del sistema dinamico di acquisizione
- Durata in giorni: 1460
- Il contratto d'appalto è oggetto di rinnovo: no
Informazioni sulle varianti
- Sono autorizzate varianti: sì
Informazioni relative alle opzioni
- Opzioni: sì
- Descrizione delle opzioni: Opzione di proroga tecnica 6 mesi dell'ordinativo di fornitura ex art. 106 comma 11 del codice
Informazioni relative ai fondi dell'Unione europea
- L'appalto è connesso ad un progetto e/o programma finanziato da fondi dell'Unione europea: no
Informazioni complementari
- CIG: 9502029A61
- Il valore stimato è comprensivo del valore dell'opzione di proroga tecnica di 6 mesi pari a € 1.951.484,30
## Lotto n.2
Denominazione: IFO, Policlinico Tor Vergata, AO San Camillo Forlanini, INMI
Codici CPV supplementari:
- 90524400 Raccolta, trasporto e smaltimento di rifiuti ospedalieri
Luogo di esecuzione
- Codice NUTS: ITI4 Lazio
Descrizione dell'appalto: IFO, Policlinico Tor Vergata, AO San Camillo Forlanini, INMI
Criteri di aggiudicazione
- Il prezzo non è il solo criterio di aggiudicazione e tutti i criteri sono indicati solo nei documenti di gara
Valore stimato
- Valore, IVA esclusa: 14 913 718.31 EUR
Durata del contratto d'appalto, dell'accordo quadro o del sistema dinamico di acquisizione
- Durata in giorni: 1460
- Il contratto d'appalto è oggetto di rinnovo: no
Informazioni sulle varianti
- Sono autorizzate varianti: sì
Informazioni relative alle opzioni
- Opzioni: sì
- Descrizione delle opzioni: Opzione di proroga tecnica 6 mesi dell'ordinativo di fornitura ex art. 106 comma 11 del codice
Informazioni relative ai fondi dell'Unione europea
- L'appalto è connesso ad un progetto e/o programma finanziato da fondi dell'Unione europea: no
Informazioni complementari
- CIG: 9502073EAF
- Il valore stimato è comprensivo del valore dell'opzione di proroga tecnica di 6 mesi pari a € 1.656.413,15
## Lotto n.3
Denominazione: Asl Roma 2, Asl Roma 5, Asl Roma 6
Codici CPV supplementari:
- 90524400 Raccolta, trasporto e smaltimento di rifiuti ospedalieri
Luogo di esecuzione
- Codice NUTS: ITI4 Lazio
Descrizione dell'appalto: Asl Roma 2, Asl Roma 5, Asl Roma 6
Criteri di aggiudicazione
- Il prezzo non è il solo criterio di aggiudicazione e tutti i criteri sono indicati solo nei documenti di gara
Valore stimato
- Valore, IVA esclusa: 11 070 379.94 EUR
Durata del contratto d'appalto, dell'accordo quadro o del sistema dinamico di acquisizione
- Durata in giorni: 1460
- Il contratto d'appalto è oggetto di rinnovo: no
Informazioni sulle varianti
- Sono autorizzate varianti: sì
Informazioni relative alle opzioni
- Opzioni: sì
- Descrizione delle opzioni: Opzione di proroga tecnica 6 mesi dell'ordinativo di fornitura ex art. 106 comma 11 del codice
Informazioni relative ai fondi dell'Unione europea
- L'appalto è connesso ad un progetto e/o programma finanziato da fondi dell'Unione europea: no
Informazioni complementari
- CIG: 9502073EAF
- Il valore stimato è comprensivo del valore dell'opzione di proroga tecnica di 6 mesi pari a € 1.229.408,88
## Lotto n.4
Denominazione: Asl Latina Asl Frosinone
Codici CPV supplementari:
- 90524400 Raccolta, trasporto e smaltimento di rifiuti ospedalieri
Luogo di esecuzione
- Codice NUTS: ITI4 Lazio
Descrizione dell'appalto: Asl Latina Asl Frosinone
Criteri di aggiudicazione
- Il prezzo non è il solo criterio di aggiudicazione e tutti i criteri sono indicati solo nei documenti di gara
Valore stimato
- Valore, IVA esclusa: 15 208 141.86 EUR
Durata del contratto d'appalto, dell'accordo quadro o del sistema dinamico di acquisizione
- Durata in giorni: 1460
- Il contratto d'appalto è oggetto di rinnovo: no
Informazioni sulle varianti
- Sono autorizzate varianti: sì
Informazioni relative alle opzioni
- Opzioni: sì
- Descrizione delle opzioni: Opzione di proroga tecnica 6 mesi dell'ordinativo di fornitura ex art. 106 comma 11 del codice
Informazioni relative ai fondi dell'Unione europea
- L'appalto è connesso ad un progetto e/o programma finanziato da fondi dell'Unione europea: no
Informazioni complementari
- CIG: 9502189E69
- Il valore stimato è comprensivo del valore dell'opzione di proroga tecnica di 6 mesi pari a € 1.689.371,32
## Lotto n.5
Denominazione: Asl Roma 1, Asl Roma 3
Codici CPV supplementari:
- 90524400 Raccolta, trasporto e smaltimento di rifiuti ospedalieri
Luogo di esecuzione
- Codice NUTS: ITI4 Lazio
Descrizione dell'appalto: Asl Roma 1, Asl Roma 3
Criteri di aggiudicazione
- Il prezzo non è il solo criterio di aggiudicazione e tutti i criteri sono indicati solo nei documenti di gara
Valore stimato
- Valore, IVA esclusa: 8 164 946.84 EUR
Durata del contratto d'appalto, dell'accordo quadro o del sistema dinamico di acquisizione
- Durata in giorni: 1460
- Il contratto d'appalto è oggetto di rinnovo: no
Informazioni sulle varianti
- Sono autorizzate varianti: sì
Informazioni relative alle opzioni
- Opzioni: sì
- Descrizione delle opzioni: Opzione di proroga tecnica 6 mesi dell'ordinativo di fornitura ex art. 106 comma 11 del codice
Informazioni relative ai fondi dell'Unione europea
- L'appalto è connesso ad un progetto e/o programma finanziato da fondi dell'Unione europea: no
Informazioni complementari
- CIG: 9502244BCD
- Il valore stimato è comprensivo del valore dell'opzione di proroga tecnica di 6 mesi pari a € 906.794,09
## Lotto n.6
Denominazione: Asl Roma 4, Asl Rieti, Asl Viterbo.
Codici CPV supplementari:
- 90524400 Raccolta, trasporto e smaltimento di rifiuti ospedalieri
Luogo di esecuzione
- Codice NUTS: ITI4 Lazio
Descrizione dell'appalto: Asl Roma 4, Asl Rieti, Asl Viterbo.
Criteri di aggiudicazione
- Il prezzo non è il solo criterio di aggiudicazione e tutti i criteri sono indicati solo nei documenti di gara
Valore stimato
- Valore, IVA esclusa: 8 090 864.46 EUR
Durata del contratto d'appalto, dell'accordo quadro o del sistema dinamico di acquisizione
- Durata in giorni: 1460
- Il contratto d'appalto è oggetto di rinnovo: no
Informazioni sulle varianti
- Sono autorizzate varianti: sì
Informazioni relative alle opzioni
- Opzioni: sì
- Descrizione delle opzioni: Opzione di proroga tecnica 6 mesi dell'ordinativo di fornitura ex art. 106 comma 11 del codice
Informazioni relative ai fondi dell'Unione europea
- L'appalto è connesso ad un progetto e/o programma finanziato da fondi dell'Unione europea: no
Informazioni complementari
- CIG: 9502267EC7
- Il valore stimato è comprensivo del valore dell'opzione di proroga tecnica di 6 mesi pari a € 898.351,61
## Lotto n.7
Denominazione: Ares 118
Codici CPV supplementari:
- 90524400 Raccolta, trasporto e smaltimento di rifiuti ospedalieri
Luogo di esecuzione
- Codice NUTS: ITI4 Lazio
Descrizione dell'appalto: Asl Roma 4, Asl Rieti, Asl Viterbo.
Criteri di aggiudicazione
- Il prezzo non è il solo criterio di aggiudicazione e tutti i criteri sono indicati solo nei documenti di gara
Valore stimato
- Valore, IVA esclusa: 375 440.50 EUR
Durata del contratto d'appalto, dell'accordo quadro o del sistema dinamico di acquisizione
- Durata in giorni: 1460
- Il contratto d'appalto è oggetto di rinnovo: no
Informazioni sulle varianti
- Sono autorizzate varianti: sì
Informazioni relative alle opzioni
- Opzioni: sì
- Descrizione delle opzioni: Opzione di proroga tecnica 6 mesi dell'ordinativo di fornitura ex art. 106 comma 11 del codice
Informazioni relative ai fondi dell'Unione europea
- L'appalto è connesso ad un progetto e/o programma finanziato da fondi dell'Unione europea: no
Informazioni complementari
- CIG: 95022901C6
- Il valore stimato è comprensivo del valore dell'opzione di proroga tecnica di 6 mesi pari a € 41.604,50
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Giunta Regionale
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Sezione III: Informazioni di carattere giuridico, economico, finanziario e tecnico
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Capacità economica e finanziaria: Criteri di selezione indicati nei documenti di gara
Capacità professionale e tecnica: Criteri di selezione indicati nei documenti di gara
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Giunta Regionale
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2022-11-29
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Sezione IV: Procedura
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Tipo di procedura: Procedura aperta
Informazioni su un accordo quadro o un sistema dinamico di acquisizione
- L'avviso comporta la conclusione di un accordo quadro
- Accordo quadro con un unico operatore
Informazioni relative all'accordo sugli appalti pubblici (AAP)
- L'appalto è disciplinato dall'accordo sugli appalti pubblici: sì
Termine per il ricevimento delle offerte o delle domande di partecipazione
- Data: 14/02/2023
- Ora locale: 16:00
Lingue utilizzabili per la presentazione delle offerte o delle domande di partecipazione: Italiano
Periodo minimo durante il quale l'offerente è vincolato alla propria offerta
- Durata in mesi: 8 (dal termine ultimo per il ricevimento delle offerte)
Modalità di apertura delle offerte
- Data: 15/02/2023
- Ora locale: 14:00
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lazio
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garbage
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tender
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Giunta Regionale
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2022-11-29
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729a753248a019f3a0de7c7cc43919c5
| 5 |
Sezione VI: Altre informazioni
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Informazioni relative alla rinnovabilità
- Si tratta di un appalto rinnovabile: no
Informazioni complementari:
- RUP Giorgia Levante
- Sopralluogo obbligatorio con scadenza richiesta 16/12/2022
- Scadenza richiesta chiarimenti 23/01/2023 ore 12:00
Organismo responsabile delle procedure di ricorso
- Denominazione ufficiale: Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio
- Indirizzo postale: Via Flaminia, 189
- Città: Roma
- Codice postale: 00196
- Paese: Italia
- E-mail: rm_ricevimento_ricorsi-cpa@pec.ga-cert.it
- Tel.: +39 06328721
- Indirizzo Internet: www.giustizia-amministrativa.it
Procedure di ricorso
- Informazioni dettagliate sui termini di presentazione dei ricorsi: 30 giorni dalla data di pubblicazione del bando sulla G.U.R.I.
Servizio presso il quale sono disponibili informazioni sulle procedure di ricorso
- Denominazione ufficiale: Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio
- Indirizzo postale: Via Flaminia, 189
- Città: Roma
- Codice postale: 00196
- Paese: Italia
- E-mail: rm_ricevimento_ricorsi-cpa@pec.ga-cert.it
- Tel.: +39 06328721
- Indirizzo Internet: www.giustizia-amministrativa.it
Data di spedizione del presente avviso: 29/11/2022
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lazio
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garbage
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tender
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ASL Roma 1
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2022-07-26
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8d6c6313a9858fe46e6b28c7255a3a44
| 1 |
Sezione I: Amministrazione aggiudicatrice
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Denominazione e indirizzi
- Denominazione ufficiale: ASL ROMA 1
- Indirizzo postale: VIA ARIOSTO, 3
- Città: ROMA
- Codice NUTS: ITI43 Roma
- Codice postale: 00193
- Paese: Italia
- Persona di contatto: Dott.ssa Cristina Franco
- E-mail: uocabse@aslroma1.it
- Tel.: +39 0677307676
- Indirizzo principale: www.aslroma1.it
- Indirizzo del profilo di committente: https://stella.regione.lazio.it/Portale/
Comunicazione
- I documenti di gara sono disponibili per un accesso gratuito, illimitato e diretto presso: www.aslroma1.it
- Ulteriori informazioni sono disponibili presso l'indirizzo sopraindicato
- Le offerte o le domande di partecipazione vanno inviate al seguente indirizzo:
- Denominazione ufficiale: https://stella.regione.lazio.it/portale/index.php/bandi
- Città: ROMA
- Paese: Italia
- Tel.: +39 0677307676
- E-mail: uocabse@aslroma1.it
- Codice NUTS: ITI43 Roma
Tipo di amministrazione aggiudicatrice: Autorità regionale o locale
Principali settori di attività: Salute
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lazio
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garbage
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tender
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ASL Roma 1
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2022-07-26
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8d6c6313a9858fe46e6b28c7255a3a44
| 2 |
Sezione II: Oggetto
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Denominazione: PROCEDURA APERTA PER L'AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO Dl PRELIEVO, TRASPORTO E CONFERIMENTO AD IMPIANTI DI RIFIUTI INGOMBRANTI PER LA ASL ROMA 1
Breve descrizione: affidamento del servizio di prelievo, trasporto e conferimento ad impianti di rifiuti ingombranti per la Asl Roma 1.
Valore totale stimato:
- Valore, IVA esclusa: 312 000.00 EUR
Informazioni relative ai lotti:
- Questo appalto è suddiviso in lotti: no
Descrizione dell'appalto: servizio di prelievo, trasporto e conferimento ad impianti di rifiuti ingombranti per la Asl Roma 1.
Durata del contratto d'appalto, dell'accordo quadro o del sistema dinamico di acquisizione
- Durata in mesi: 36
- Il contratto d'appalto è oggetto di rinnovo: sì
- Descrizione dei rinnovi: La stazione appaltante si riserva la facoltà di rinnovare il contratto, alle medesime condizioni, per una durata pari a 24 mesi, per un importo di € 208.000,00 al netto di Iva e/o di altre imposte e contributi di legge, nonché degli oneri per la sicurezza dovuti a rischi da interferenze.
Informazioni sulle varianti
- Sono autorizzate varianti: no
Informazioni relative alle opzioni
- Opzioni: sì
- Descrizione delle opzioni: Il contratto di appalto potrà essere modificato, senza una nuova procedura di affidamento, ai sensi dell'art. 106, comma 1, lett. a), del Codice, nei seguenti casi: al fornitore potrà essere richiesto, alle stesse condizioni, di incrementare o ridurre l'importo a base di gara fino alla concorrenza di un quinto, senza che lo stesso possa far valere il diritto alla risoluzione del contratto. Il valore massimo stimato della modifica è pari ad € 62.400,00.
- La durata del contratto in corso di esecuzione potrà essere modificata per il tempo strettamente necessario alla conclusione delle procedure necessarie per l'individuazione del nuovo contraente ai sensi dell'art. 106, comma 11, del Codice. In tal caso il contraente è tenuto all'esecuzione delle prestazioni oggetto del contratto agli stessi - o più favorevoli - prezzi, patti e condizioni. La proroga è subordinata a condizione risolutiva che ne limiti l'efficacia al periodo antecedente all'intervenuta efficacia del provvedimento di aggiudicazione del nuovo affidamento, fatta comunque salva la garanzia della continuità del servizio. Il valore massimo stimato della modifica è pari ad € 52.000,00. Ai fini dell'art. 35, comma 4, del Codice, il valore massimo stimato dell'appalto, è pari ad € 634.400,00 al netto di Iva e/o di altre imposte e contributi di legge, nonché degli oneri per la sicurezza dovuti a rischi da interferenze.
Informazioni relative ai fondi dell'Unione europea
- L'appalto è connesso ad un progetto e/o programma finanziato da fondi dell'Unione europea: no
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lazio
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garbage
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tender
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ASL Roma 1
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2022-07-26
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8d6c6313a9858fe46e6b28c7255a3a44
| 3 |
Sezione III: Informazioni di carattere giuridico, economico, finanziario e tecnico
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Capacità economica e finanziaria: Criteri di selezione indicati nei documenti di gara
Capacità professionale e tecnica: Criteri di selezione indicati nei documenti di gara
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lazio
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garbage
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tender
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ASL Roma 1
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2022-07-26
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8d6c6313a9858fe46e6b28c7255a3a44
| 4 |
Sezione IV: Procedura
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Tipo di procedura: Procedura aperta
Informazioni relative all'accordo sugli appalti pubblici (AAP)
- L'appalto è disciplinato dall'accordo sugli appalti pubblici: no
Termine per il ricevimento delle offerte o delle domande di partecipazione
- Data: 23/09/2022
- Ora locale: 12:00
Lingue utilizzabili per la presentazione delle offerte o delle domande di partecipazione: Inglese, Italiano
Periodo minimo durante il quale l'offerente è vincolato alla propria offerta
- Durata in mesi: 6 (dal termine ultimo per il ricevimento delle offerte)
Modalità di apertura delle offerte
- Data: 26/09/2022
- Ora locale: 10:00
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lazio
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garbage
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tender
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ASL Roma 1
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2022-07-26
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8d6c6313a9858fe46e6b28c7255a3a44
| 5 |
Sezione VI: Altre informazioni
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Informazioni relative alla rinnovabilità
- Si tratta di un appalto rinnovabile: no
Informazioni complementari:
- Presentazione offerte per via telematica e documentazione reperibile su https://stella.regione.lazio.it/Portale/
- Richieste di chiarimenti entro le ore 12:00 del 12.09.2022; Codice CIG:9291585A7F. L'importo triennale a base di gara è pari ad € 312.000,00 al netto di Iva e/o di altre imposte e contributi di legge, nonché degli oneri per la sicurezza dovuti a rischi da interferenze, pari a € 4.200,00 Iva e/o altre imposte e contributi di legge esclusi; RUP: Dott.ssa Iolanda Casillo; Spese di pubblicazione a carico degli aggiudicatari
Organismo responsabile delle procedure di ricorso
- Denominazione ufficiale: T.A.R. LAZIO
- Indirizzo postale: VIA FLAMINIA
- Città: ROMA
- Paese: Italia
Procedure di ricorso
- Informazioni dettagliate sui termini di presentazione dei ricorsi: 30 GIORNI DALLA PUBBLICAZIONE
Servizio presso il quale sono disponibili informazioni sulle procedure di ricorso
- Denominazione ufficiale: T.A.R. LAZIO
- Città: Roma
- Paese: Italia
Data di spedizione del presente avviso: 25/07/2022
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lazio
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garbage
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tender
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ASL Rieti
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2023-01-12
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9c7a958d41382243ff73f33cd8d2eb01
| 1 |
SEZIONE II: OGGETTO DELL'APPALTO
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Procedura aperta procedura aperta comunitaria telematica, a lotto unico, ai sensi degli artt. 58 e 60 del decreto legislativo 18 aprile 2016 n. 50 e s.m.i., per l'affidamento del servizio di trasporto e conferimento ad impianti di smaltimento dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi derivanti da attività sanitarie dell'Azienda Sanitaria Locale di Rieti. Applicazione dell'inversione procedimentale ai sensi dell'art.133, comma 8 del D.Lgs.n.50/2016. Importo complessivo a base d'asta pari ad € 300.000,00 al netto dell'Iva. La durata della fornitura (escluse le eventuali opzioni) è di mesi 6 (sei) decorrenti dalla data di sottoscrizione del contratto ed in ogni caso fino al raggiungimento dell'importo massimo. La stazione appaltante si riserva la facoltà di rinnovare, alle medesime condizioni, per una durata massima pari a ulteriori mesi 6 (sei). Il contratto di fornitura è comunque sottoposto a condizione risolutiva, in deroga all'art. 109 del Codice, in caso di aggiudicazione di gara regionale in fase di espletamento, senza che le ditte abbiano nulla a pretendere. Ai fini dell'art. 35, comma 4 del Codice, il valore globale stimato dell'appalto, è pari: € 600.000,00 IVA esclusa.
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lazio
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garbage
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tender
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ASL Rieti
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2023-01-12
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9c7a958d41382243ff73f33cd8d2eb01
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SEZIONE III: INFORMAZIONI DI CARATTERE GIURIDICO, ECONOMICO, FINANZIARIO E TECNICO.
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Le forme giuridiche da assumere per la partecipazione alla gara sono quelle previste dall'art. 45 del D. Lgs. n. 50/2016 e ss.mm.ii. Per ulteriori informazioni di carattere giuridico, economico, finanziario e tecnico, relative all'appalto si rimanda al disciplinare di gara ed al capitolato speciale. Cauzioni e garanzie richieste: cfr. Disciplinare di gara.
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lazio
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garbage
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tender
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ASL Rieti
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2023-01-12
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9c7a958d41382243ff73f33cd8d2eb01
| 3 |
SEZIONE IV: PROCEDURA.
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Procedura aperta ai sensi dell'art. 60 del D.lgs 50/2016. Criterio di aggiudicazione: offerta economicamente più vantaggiosa secondo gli elementi indicati nel Disciplinare di gara. Applicazione della riduzione dei termini procedimentali per ragioni di urgenza ai sensi dell'art. 8, comma 1 della L.120/2020 ss.mm.ii. Termine per il ricevimento delle offerte: ore 23:59 del 01.02.2023. La presentazione delle offerte è accettata esclusivamente per via elettronica attraverso Sistema Telematico Acquisti Regione Lazio "S.TEL.LA" https://stella.regione.lazio.it/Portale. Durata offerta: 240 giorni. Inversione Procedimentale ai sensi art. 133 comma 8 D.Lgs.n.50/2016. Apertura offerte: 08.02.2023 ore 10:00. Luogo: seduta pubblica virtuale. Per le modalità di accesso e partecipazione alla seduta di gara si rinvia all'apposito manuale per gli operatori economici intitolato "Seduta virtuale" disponibile sul sistema acquisti STELLA.
Applicazione della riduzione dei termini procedimentali per ragioni di urgenza ai sensi dell'Art. 8, comma 1 della L.120/2020 s.m.i.
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lazio
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garbage
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tender
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ASL Rieti
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2023-01-12
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9c7a958d41382243ff73f33cd8d2eb01
| 4 |
SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI.
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Codice NUTS ITI42, CPV (vocabolario comune per gli appalti): 90524400-0; Trattasi di un bando periodico: no. Appalto connesso ad un progetto e/o programma finanziato con fondi comunitari: no. Informazioni complementari: Vedere documenti di gara disponibili all'indirizzo di cui al punto I.1. Organismo responsabile delle procedure di ricorso: TAR LAZIO SEZIONE DI ROMA Via Flaminia 189, 00196 Roma. Responsabile unico del procedimento: Dott.ssa Roberta Teodori.
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lazio
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garbage
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tender
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Giunta Regionale
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2022-07-21
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a3fc753c8a2330108756b0b7df48cec8
| 1 |
Sezione I: Amministrazione aggiudicatrice
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Denominazione e indirizzi
- Denominazione ufficiale: Regione Lazio - Direzione Regionale Centrale Acquisti
- Numero di identificazione nazionale: 80143490581
- Indirizzo postale: Via Rosa Raimondi Garibaldi, 7
- Città: Roma
- Codice NUTS: ITI43 Roma
- Codice postale: 00145
- Paese: Italia
- Persona di contatto: geom. Giovanni Occhino
- E-mail: gocchino@regione.lazio.it
- Tel.: +39 0651683685
- Indirizzo principale: http://www.regione.lazio.it/rl/centraleacquisti
- Indirizzo del profilo di committente: http://www.regione.lazio.it/rl/centraleacquisti
Comunicazione
- I documenti di gara sono disponibili per un accesso gratuito, illimitato e diretto presso: www.regione.lazio.it
- Ulteriori informazioni sono disponibili presso l'indirizzo sopraindicato
- Le offerte o le domande di partecipazione vanno inviate all'indirizzo sopraindicato
Tipo di amministrazione aggiudicatrice: Autorità regionale o locale
Principali settori di attività: Ambiente
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lazio
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garbage
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tender
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Giunta Regionale
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2022-07-21
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a3fc753c8a2330108756b0b7df48cec8
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Sezione II: Oggetto
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Denominazione: SERVIZIO DI RIMOZIONE DEI RIFIUTI ABBANDONATI, CARATTERIZZAZIONE, RIMOZIONE AMIANTO E MONITORAGGIO DELLE ACQUE AD USO POTABILE, IRRIGUO E DOMESTICO
Tipo di appalto: Servizi
Breve descrizione: procedura aperta finalizzata alla stipula, per ciascun lotto, di un Accordo Quadro con un solo operatore economico, per l'affidamento del "servizio di rimozione dei rifiuti abbandonati, caratterizzazione, rimozione amianto e monitoraggio delle acque ad uso potabile, irriguo e domestico".
Valore totale stimato
- Valore, IVA esclusa: 10 727 776.21 EUR
Informazioni relative ai lotti
- Questo appalto è suddiviso in lotti: sì
- Le offerte vanno presentate per tutti i lotti
## Lotto n.1
Denominazione: Servizio per la Caratterizzazione e MiSE dell'Ex Industrie Olivieri nel Comune di Ceprano (FR) - SIN Bacino del Fiume Sacco.
Codici CPV supplementari:
- 71313450 Monitoraggio ambientale per la costruzione
Luogo di esecuzione
- Codice NUTS: ITI45 Frosinone
- Luogo principale di esecuzione: Comune di Ceprano
Descrizione dell'appalto: L'Accordo Quadro ha per oggetto l'affidamento del servizio di rimozione rifiuti, caratterizzazione ambientale, gestione dei materiali contenenti amianto ed eventuale messa in sicurezza d'emergenza delle acque sotterranee (ove necessario) per i siti ex produttivi ubicati nei comuni di Anagni, Ceccano, Ceprano e Ferentino - SIN Bacino del Fiume Sacco. Le attività previste sono quelle di seguito elencate:
- l'esecuzione di indagini preliminari volte a verificare la salubrità dei luoghi di lavoro e all'individuazione di eventuali rifiuti/sottoservizi interrati, nello specifico, in funzione delle condizioni del sito, dovranno essere eseguite indagini radiometriche, indagini per la verifica della qualità dell'aria indoor e outdoor e della presenza di aree ATEX, indagini geofisiche;
- la gestione dei materiali contenenti amianto, mediante loro censimento e bonifica, come previsto nelle normative di riferimento nazionale (L. 257/92, - D.M. 6/9/1994 e art. 256 del D. Lgs. 81/08);
- la rimozione dei rifiuti abbandonati in sito;
- la progettazione della caratterizzazione del sito attraverso la redazione di un Piano di Indagine ai sensi dell'art. 252 c.4 bis e di Caratterizzazione, ai sensi dell'Allegato 2 al Titolo V, Parte Quarta del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii. e del D.D. n. 114/21 del Ministero della Transizione Ecologica;
- l'esecuzione delle indagini preliminari e di caratterizzazione, la redazione di un'Analisi di Rischio sito-specifica, nel caso di riscontro di superamenti dei limiti normativi delle concentrazioni riscontrate in sito, o di una Relazione tecnica delle indagini con richiesta di chiusura del procedimento, nel caso in cui non ci siano superamenti. Nel caso in cui il sito risulti contaminato, dovrà essere redatta una relazione che illustri, attraverso un'analisi costi/benefici, quali sono le migliori tecnologie di bonifica attuabili;
- l'eventuale installazione di un sistema di messa in sicurezza di emergenza per le acque sotterranee, qualora le indagini ambientali mostrino la non conformità ai limiti normativi di riferimento per le stesse.
Durata del contratto d'appalto, dell'accordo quadro o del sistema dinamico di acquisizione
- Durata in mesi: 38
- Il contratto d'appalto è oggetto di rinnovo: no
Informazioni sulle varianti
- Sono autorizzate varianti: no
Informazioni relative alle opzioni
- Opzioni: no
Informazioni relative ai fondi dell'Unione europea
- L'appalto è connesso ad un progetto e/o programma finanziato da fondi dell'Unione europea: sì
- Numero o riferimento del progetto: A0335C0005
## Lotto n.2
Denominazione: Servizio per la Caratterizzazione e MiSE dell'Ex Cartiera nel Comune di Ferentino (FR) - SIN Bacino del Fiume Sacco
Codici CPV supplementari:
- 71313450 Monitoraggio ambientale per la costruzione
Luogo di esecuzione
- Codice NUTS: ITI45 Frosinone
- Luogo principale di esecuzione: Comune di Ceccano
Descrizione dell'appalto: L'Accordo Quadro ha per oggetto l'affidamento del servizio di rimozione rifiuti, caratterizzazione ambientale, gestione dei materiali contenenti amianto ed eventuale messa in sicurezza d'emergenza delle acque sotterranee (ove necessario) per i siti ex produttivi ubicati nei comuni di Anagni, Ceccano, Ceprano e Ferentino - SIN Bacino del Fiume Sacco. Le attività previste sono quelle di seguito elencate:
- l'esecuzione di indagini preliminari volte a verificare la salubrità dei luoghi di lavoro e all'individuazione di eventuali rifiuti/sottoservizi interrati, nello specifico, in funzione delle condizioni del sito, dovranno essere eseguite indagini radiometriche, indagini per la verifica della qualità dell'aria indoor e outdoor e della presenza di aree ATEX, indagini geofisiche;
- la gestione dei materiali contenenti amianto, mediante loro censimento e bonifica, come previsto nelle normative di riferimento nazionale (L. 257/92, - D.M. 6/9/1994 e art. 256 del D. Lgs. 81/08);
- la rimozione dei rifiuti abbandonati in sito;
- la progettazione della caratterizzazione del sito attraverso la redazione di un Piano di Indagine ai sensi dell'art. 252 c.4 bis e di Caratterizzazione, ai sensi dell'Allegato 2 al Titolo V, Parte Quarta del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii. e del D.D. n. 114/21 del Ministero della Transizione Ecologica;
- l'esecuzione delle indagini preliminari e di caratterizzazione, la redazione di un'Analisi di Rischio sito-specifica, nel caso di riscontro di superamenti dei limiti normativi delle concentrazioni riscontrate in sito, o di una Relazione tecnica delle indagini con richiesta di chiusura del procedimento, nel caso in cui non ci siano superamenti. Nel caso in cui il sito risulti contaminato, dovrà essere redatta una relazione che illustri, attraverso un'analisi costi/benefici, quali sono le migliori tecnologie di bonifica attuabili;
- l'eventuale installazione di un sistema di messa in sicurezza di emergenza per le acque sotterranee, qualora le indagini ambientali mostrino la non conformità ai limiti normativi di riferimento per le stesse.
Durata del contratto d'appalto, dell'accordo quadro o del sistema dinamico di acquisizione
- Durata in mesi: 38
- Il contratto d'appalto è oggetto di rinnovo: no
Informazioni sulle varianti
- Sono autorizzate varianti: no
Informazioni relative alle opzioni
- Opzioni: no
Informazioni relative ai fondi dell'Unione europea
- L'appalto è connesso ad un progetto e/o programma finanziato da fondi dell'Unione europea: sì
- Numero o riferimento del progetto: A0335C0001
## Lotto n.3
Denominazione: Servizio per la Caratterizzazione e MiSE dell'Ex Stabilimento Annunziata nel Comune di Ceccano (FR)- SIN Bacino del Fiume Sacco
Codici CPV supplementari:
- 71313450 Monitoraggio ambientale per la costruzione
Luogo di esecuzione
- Codice NUTS: ITI45 Frosinone
- Luogo principale di esecuzione: Comune di Ceccano
Descrizione dell'appalto: L'Accordo Quadro ha per oggetto l'affidamento del servizio di rimozione rifiuti, caratterizzazione ambientale, gestione dei materiali contenenti amianto ed eventuale messa in sicurezza d'emergenza delle acque sotterranee (ove necessario) per i siti ex produttivi ubicati nei comuni di Anagni, Ceccano, Ceprano e Ferentino - SIN Bacino del Fiume Sacco. Le attività previste sono quelle di seguito elencate:
- l'esecuzione di indagini preliminari volte a verificare la salubrità dei luoghi di lavoro e all'individuazione di eventuali rifiuti/sottoservizi interrati, nello specifico, in funzione delle condizioni del sito, dovranno essere eseguite indagini radiometriche, indagini per la verifica della qualità dell'aria indoor e outdoor e della presenza di aree ATEX, indagini geofisiche;
- la gestione dei materiali contenenti amianto, mediante loro censimento e bonifica, come previsto nelle normative di riferimento nazionale (L. 257/92, - D.M. 6/9/1994 e art. 256 del D. Lgs. 81/08);
- la rimozione dei rifiuti abbandonati in sito;
- la progettazione della caratterizzazione del sito attraverso la redazione di un Piano di Indagine ai sensi dell'art. 252 c.4 bis e di Caratterizzazione, ai sensi dell'Allegato 2 al Titolo V, Parte Quarta del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii. e del D.D. n. 114/21 del Ministero della Transizione Ecologica;
- l'esecuzione delle indagini preliminari e di caratterizzazione, la redazione di un'Analisi di Rischio sito-specifica, nel caso di riscontro di superamenti dei limiti normativi delle concentrazioni riscontrate in sito, o di una Relazione tecnica delle indagini con richiesta di chiusura del procedimento, nel caso in cui non ci siano superamenti. Nel caso in cui il sito risulti contaminato, dovrà essere redatta una relazione che illustri, attraverso un'analisi costi/benefici, quali sono le migliori tecnologie di bonifica attuabili;
- l'eventuale installazione di un sistema di messa in sicurezza di emergenza per le acque sotterranee, qualora le indagini ambientali mostrino la non conformità ai limiti normativi di riferimento per le stesse.
Durata del contratto d'appalto, dell'accordo quadro o del sistema dinamico di acquisizione
- Durata in mesi: 38
- Il contratto d'appalto è oggetto di rinnovo: no
Informazioni sulle varianti
- Sono autorizzate varianti: no
Informazioni relative alle opzioni
- Opzioni: no
Informazioni relative ai fondi dell'Unione europea
- L'appalto è connesso ad un progetto e/o programma finanziato da fondi dell'Unione europea: sì
- Numero o riferimento del progetto: A0335C0008
## Lotto n.4
Denominazione: Servizio per la Caratterizzazione e MiSE dell'Ex Cartiera VITA MAYER nel Comune di Ceprano (FR) - SIN Bacino del Fiume Sacco
Codici CPV supplementari:
- 71313450 Monitoraggio ambientale per la costruzione
Luogo di esecuzione
- Codice NUTS: ITI45 Frosinone
- Luogo principale di esecuzione: Comune di Ceprano
Descrizione dell'appalto: L'Accordo Quadro ha per oggetto l'affidamento del servizio di rimozione rifiuti, caratterizzazione ambientale, gestione dei materiali contenenti amianto ed eventuale messa in sicurezza d'emergenza delle acque sotterranee (ove necessario) per i siti ex produttivi ubicati nei comuni di Anagni, Ceccano, Ceprano e Ferentino - SIN Bacino del Fiume Sacco. Le attività previste sono quelle di seguito elencate:
- l'esecuzione di indagini preliminari volte a verificare la salubrità dei luoghi di lavoro e all'individuazione di eventuali rifiuti/sottoservizi interrati, nello specifico, in funzione delle condizioni del sito, dovranno essere eseguite indagini radiometriche, indagini per la verifica della qualità dell'aria indoor e outdoor e della presenza di aree ATEX, indagini geofisiche;
- la gestione dei materiali contenenti amianto, mediante loro censimento e bonifica, come previsto nelle normative di riferimento nazionale (L. 257/92, - D.M. 6/9/1994 e art. 256 del D. Lgs. 81/08);
- la rimozione dei rifiuti abbandonati in sito;
- la progettazione della caratterizzazione del sito attraverso la redazione di un Piano di Indagine ai sensi dell'art. 252 c.4 bis e di Caratterizzazione, ai sensi dell'Allegato 2 al Titolo V, Parte Quarta del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii. e del D.D. n. 114/21 del Ministero della Transizione Ecologica;
- l'esecuzione delle indagini preliminari e di caratterizzazione, la redazione di un'Analisi di Rischio sito-specifica, nel caso di riscontro di superamenti dei limiti normativi delle concentrazioni riscontrate in sito, o di una Relazione tecnica delle indagini con richiesta di chiusura del procedimento, nel caso in cui non ci siano superamenti. Nel caso in cui il sito risulti contaminato, dovrà essere redatta una relazione che illustri, attraverso un'analisi costi/benefici, quali sono le migliori tecnologie di bonifica attuabili;
- l'eventuale installazione di un sistema di messa in sicurezza di emergenza per le acque sotterranee, qualora le indagini ambientali mostrino la non conformità ai limiti normativi di riferimento per le stesse.
Durata del contratto d'appalto, dell'accordo quadro o del sistema dinamico di acquisizione
- Durata in mesi: 38
- Il contratto d'appalto è oggetto di rinnovo: no
Informazioni sulle varianti
- Sono autorizzate varianti: no
Informazioni relative alle opzioni
- Opzioni: no
Informazioni relative ai fondi dell'Unione europea
- L'appalto è connesso ad un progetto e/o programma finanziato da fondi dell'Unione europea: sì
- Numero o riferimento del progetto: A0335C0002
## Lotto n.5
Denominazione: Servizio per la Caratterizzazione e MiSE dell'Ex Cartiera VITA MAYER nel Comune di Anagni (FR) - SIN Bacino del Fiume Sacco
Codici CPV supplementari:
- 71313450 Monitoraggio ambientale per la costruzione
Luogo di esecuzione
- Codice NUTS: ITI45 Frosinone
- Luogo principale di esecuzione: Comune di Anagni
Descrizione dell'appalto: L'Accordo Quadro ha per oggetto l'affidamento del servizio di rimozione rifiuti, caratterizzazione ambientale, gestione dei materiali contenenti amianto ed eventuale messa in sicurezza d'emergenza delle acque sotterranee (ove necessario) per i siti ex produttivi ubicati nei comuni di Anagni, Ceccano, Ceprano e Ferentino - SIN Bacino del Fiume Sacco. Le attività previste sono quelle di seguito elencate:
- l'esecuzione di indagini preliminari volte a verificare la salubrità dei luoghi di lavoro e all'individuazione di eventuali rifiuti/sottoservizi interrati, nello specifico, in funzione delle condizioni del sito, dovranno essere eseguite indagini radiometriche, indagini per la verifica della qualità dell'aria indoor e outdoor e della presenza di aree ATEX, indagini geofisiche;
- la gestione dei materiali contenenti amianto, mediante loro censimento e bonifica, come previsto nelle normative di riferimento nazionale (L. 257/92, - D.M. 6/9/1994 e art. 256 del D. Lgs. 81/08);
- la rimozione dei rifiuti abbandonati in sito;
- la progettazione della caratterizzazione del sito attraverso la redazione di un Piano di Indagine ai sensi dell'art. 252 c.4 bis e di Caratterizzazione, ai sensi dell'Allegato 2 al Titolo V, Parte Quarta del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii. e del D.D. n. 114/21 del Ministero della Transizione Ecologica;
- l'esecuzione delle indagini preliminari e di caratterizzazione, la redazione di un'Analisi di Rischio sito-specifica, nel caso di riscontro di superamenti dei limiti normativi delle concentrazioni riscontrate in sito, o di una Relazione tecnica delle indagini con richiesta di chiusura del procedimento, nel caso in cui non ci siano superamenti. Nel caso in cui il sito risulti contaminato, dovrà essere redatta una relazione che illustri, attraverso un'analisi costi/benefici, quali sono le migliori tecnologie di bonifica attuabili;
- l'eventuale installazione di un sistema di messa in sicurezza di emergenza per le acque sotterranee, qualora le indagini ambientali mostrino la non conformità ai limiti normativi di riferimento per le stesse.
Durata del contratto d'appalto, dell'accordo quadro o del sistema dinamico di acquisizione
- Durata in mesi: 38
- Il contratto d'appalto è oggetto di rinnovo: no
Informazioni sulle varianti
- Sono autorizzate varianti: no
Informazioni relative alle opzioni
- Opzioni: no
Informazioni relative ai fondi dell'Unione europea
- L'appalto è connesso ad un progetto e/o programma finanziato da fondi dell'Unione europea: sì
- Numero o riferimento del progetto: A0335C0006
## Lotto n.6
Denominazione: Servizio per la Caratterizzazione e MiSE Ex SNIA – Bosco Faito - SIN Bacino del Fiume Sacco
Codici CPV supplementari:
- 71313450 Monitoraggio ambientale per la costruzione
Luogo di esecuzione
- Codice NUTS: ITI45 Frosinone
- Luogo principale di esecuzione: Comune di Ceccano
Descrizione dell'appalto: L'Accordo Quadro ha per oggetto l'affidamento del servizio di rimozione rifiuti, caratterizzazione ambientale, gestione dei materiali contenenti amianto ed eventuale messa in sicurezza d'emergenza delle acque sotterranee (ove necessario) per i siti ex produttivi ubicati nei comuni di Anagni, Ceccano, Ceprano e Ferentino - SIN Bacino del Fiume Sacco. Le attività previste sono quelle di seguito elencate:
- l'esecuzione di indagini preliminari volte a verificare la salubrità dei luoghi di lavoro e all'individuazione di eventuali rifiuti/sottoservizi interrati, nello specifico, in funzione delle condizioni del sito, dovranno essere eseguite indagini radiometriche, indagini per la verifica della qualità dell'aria indoor e outdoor e della presenza di aree ATEX, indagini geofisiche;
- la gestione dei materiali contenenti amianto, mediante loro censimento e bonifica, come previsto nelle normative di riferimento nazionale (L. 257/92, - D.M. 6/9/1994 e art. 256 del D. Lgs. 81/08);
- la rimozione dei rifiuti abbandonati in sito;
- la progettazione della caratterizzazione del sito attraverso la redazione di un Piano di Indagine ai sensi dell'art. 252 c.4 bis e di Caratterizzazione, ai sensi dell'Allegato 2 al Titolo V, Parte Quarta del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii. e del D.D. n. 114/21 del Ministero della Transizione Ecologica;
- l'esecuzione delle indagini preliminari e di caratterizzazione, la redazione di un'Analisi di Rischio sito-specifica, nel caso di riscontro di superamenti dei limiti normativi delle concentrazioni riscontrate in sito, o di una Relazione tecnica delle indagini con richiesta di chiusura del procedimento, nel caso in cui non ci siano superamenti. Nel caso in cui il sito risulti contaminato, dovrà essere redatta una relazione che illustri, attraverso un'analisi costi/benefici, quali sono le migliori tecnologie di bonifica attuabili;
- l'eventuale installazione di un sistema di messa in sicurezza di emergenza per le acque sotterranee, qualora le indagini ambientali mostrino la non conformità ai limiti normativi di riferimento per le stesse.
Durata del contratto d'appalto, dell'accordo quadro o del sistema dinamico di acquisizione
- Durata in mesi: 38
- Il contratto d'appalto è oggetto di rinnovo: no
Informazioni sulle varianti
- Sono autorizzate varianti: no
Informazioni relative alle opzioni
- Opzioni: no
Informazioni relative ai fondi dell'Unione europea
- L'appalto è connesso ad un progetto e/o programma finanziato da fondi dell'Unione europea: sì
- Numero o riferimento del progetto: A0335C0007
## Lotto n.7
Denominazione: Servizio per la rimozione dei rifiuti presenti nel sito, elaborazione dei piani di indagine preliminare e di caratterizzazione e esecuzione indagini preliminari e di caratt. - Ponti della Selva
Codici CPV supplementari:
- 71313450 Monitoraggio ambientale per la costruzione
Luogo di esecuzione
- Codice NUTS: ITI45 Frosinone
- Luogo principale di esecuzione: Comune di Paliano (FR)
Descrizione dell'appalto: L'affidamento ha per oggetto i servizi di raccolta, carico, trasporto e smaltimento dei rifiuti abbandonati in sito, di redazione del piano piano di indagine, di esecuzione delle indagini stesse e di redazione dell'eventuale piano di caratterizzazione, con relativa approvazione ed esecuzione delle ulteriori indagini ambientali, finalizzate a definire il modello concettuale del sito, secondo quanto stabilito dalla normativa vigente in materia ambientale e in caso di superamenti dei limiti normativi, di redazione dell'Analisi di Rischio sito-specifica e compilazione di una tabella valutativa delle BAT applicabili in sito per ogni matrice e per ogni contaminante riscontrato, anche in funzione della caratterizzazione idrogeologica.
Durata del contratto d'appalto, dell'accordo quadro o del sistema dinamico di acquisizione
- Durata in mesi: 30
- Il contratto d'appalto è oggetto di rinnovo: no
Informazioni sulle varianti
- Sono autorizzate varianti: no
Informazioni relative alle opzioni
- Opzioni: no
Informazioni relative ai fondi dell'Unione europea
- L'appalto è connesso ad un progetto e/o programma finanziato da fondi dell'Unione europea: sì
- Numero o riferimento del progetto: A0335C0010
## Lotto n.8
Denominazione: Servizio per la rimozione dei rifiuti presenti nel sito, l'elaborazione e l'esecuzione del piano di caratterizzazione e l'elaborazione dell'Analisi di rischio sito specifica - intervento ex Europress
Codici CPV supplementari:
- 71313450 Monitoraggio ambientale per la costruzione
Luogo di esecuzione
- Codice NUTS: ITI45 Frosinone
- Luogo principale di esecuzione: Comune di Ceprano (FR)
Descrizione dell'appalto: L'affidamento ha per oggetto i servizi di raccolta, carico, trasporto e smaltimento dei rifiuti abbandonati in sito, di redazione del piano piano di indagine, di esecuzione delle indagini stesse e di redazione dell'eventuale piano di caratterizzazione, con relativa approvazione ed esecuzione delle ulteriori indagini ambientali, finalizzate a definire il modello concettuale del sito, secondo quanto stabilito dalla normativa vigente in materia ambientale e in caso di superamenti dei limiti normativi, di redazione dell'Analisi di Rischio sito-specifica e compilazione di una tabella valutativa delle BAT applicabili in sito per ogni matrice e per ogni contaminante riscontrato, anche in funzione della caratterizzazione idrogeologica.
Durata del contratto d'appalto, dell'accordo quadro o del sistema dinamico di acquisizione
- Durata in mesi: 30
- Il contratto d'appalto è oggetto di rinnovo: no
Informazioni sulle varianti
- Sono autorizzate varianti: no
Informazioni relative alle opzioni
- Opzioni: no
Informazioni relative ai fondi dell'Unione europea
- L'appalto è connesso ad un progetto e/o programma finanziato da fondi dell'Unione europea: sì
- Numero o riferimento del progetto: A0335C0004
## Lotto n.9
Denominazione: Servizio di supporto logistico alle attività di monitoraggio delle acque per uso potabile, irriguo e domestico del sito di interesse nazionale bacino del fiume Sacco
Codici CPV supplementari:
- 71313450 Monitoraggio ambientale per la costruzione
Luogo di esecuzione
- Codice NUTS: ITI45 Frosinone
- Luogo principale di esecuzione: Comuni Provincia di Frosinone
Descrizione dell'appalto: l'affidamento delle attività di predisposizione dei punti di campionamento al fine di garantire il corretto svolgimento delle attività di campionamento previste dall'intervento "Monitoraggio acque per uso potabile, irriguo e domestico" nel Sito di Interesse Nazionale bacino del fiume Sacco descritto nel documento di programmazione approvato con DGR n. 225/2020 riportato in allegato 1. Il servizio in affidamento si articola in 2 diverse tipologie di attività:
- Preparazione dei punti di campionamento (esistenti e nuovi nel numero massimo di 200 punti);
- Realizzazione di nuovi punti di campionamento (numero massimo di nuovi punti di campionamento pari a 30).
- Sono compresi nell'appalto tutti i servizi, i lavori, le forniture e le elaborazioni tecniche necessarie per realizzare le attività secondo le condizioni stabilite dalla lettera di invito, con le caratteristiche tecniche, qualitative e quantitative previste negli elaborati di progetto, dei quali l'aggiudicatario dichiara di aver preso completa ed esatta conoscenza. L'esecuzione dei lavori e la fornitura dei servizi è sempre e comunque effettuata secondo quanto previsto da normativa vigente e le regole tecniche di settore e l'aggiudicatario deve conformarsi alla massima diligenza nell'adempimento dei propri obblighi; trova sempre applicazione l'articolo 1374 (Integrazione del contratto) del codice civile.
Durata del contratto d'appalto, dell'accordo quadro o del sistema dinamico di acquisizione
- Durata in mesi: 28
- Il contratto d'appalto è oggetto di rinnovo: no
Informazioni sulle varianti
- Sono autorizzate varianti: no
Informazioni relative alle opzioni
- Opzioni: no
Informazioni relative ai fondi dell'Unione europea
- L'appalto è connesso ad un progetto e/o programma finanziato da fondi dell'Unione europea: sì
- Numero o riferimento del progetto: A0335C0009
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lazio
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garbage
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tender
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Giunta Regionale
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2022-07-21
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a3fc753c8a2330108756b0b7df48cec8
| 3 |
Sezione III: Informazioni di carattere giuridico, economico, finanziario e tecnico
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Abilitazione all'esercizio dell'attività professionale, inclusi i requisiti relativi all'iscrizione nell'albo professionale o nel registro commerciale
- Elenco e breve descrizione delle condizioni: Come da documenti di gara
Capacità economica e finanziaria
- Criteri di selezione indicati nei documenti di gara
Capacità professionale e tecnica
- Criteri di selezione indicati nei documenti di gara
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lazio
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garbage
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tender
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Giunta Regionale
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2022-07-21
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a3fc753c8a2330108756b0b7df48cec8
| 4 |
Sezione IV: Procedura
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Tipo di procedura: Procedura aperta
Informazioni su un accordo quadro o un sistema dinamico di acquisizione
- L'avviso comporta la conclusione di un accordo quadro
- Accordo quadro con un unico operatore
Informazioni relative all'accordo sugli appalti pubblici (AAP)
- L'appalto è disciplinato dall'accordo sugli appalti pubblici: sì
Termine per il ricevimento delle offerte o delle domande di partecipazione
- Data: 22/09/2022
- Ora locale: 16:00
Lingue utilizzabili per la presentazione delle offerte o delle domande di partecipazione: Italiano
Periodo minimo durante il quale l'offerente è vincolato alla propria offerta
- Durata in mesi: 8 (dal termine ultimo per il ricevimento delle offerte)
Modalità di apertura delle offerte
- Data: 23/09/2022
- Ora locale: 10:00
- Luogo: L'apertura delle offerte avverrà con seduta espletata in modalità virtuale. Gli operatori potranno assistere tramite Sistema.
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lazio
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tender
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Giunta Regionale
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2022-07-21
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a3fc753c8a2330108756b0b7df48cec8
| 5 |
Sezione VI: Altre informazioni
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Informazioni relative alla rinnovabilità
- Si tratta di un appalto rinnovabile: no
Informazioni relative ai flussi di lavoro elettronici
- Sarà accettata la fatturazione elettronica
Informazioni complementari:
- L'appalto prevede la conclusione di un accordo quadro con un unico operatore economico per ogni lotto.
- L'amministrazione si riserva la facoltà di procedere con l'inversione dell'apertura delle buste.
Organismo responsabile delle procedure di ricorso
- Denominazione ufficiale: Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio
- Città: Roma
- Paese: Italia
Procedure di ricorso
- Informazioni dettagliate sui termini di presentazione dei ricorsi: 30 giorni dalla data di pubblicazione del bando sulla G.U.R.I.
Data di spedizione del presente avviso: 20/07/2022
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lazio
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ASL Roma 1
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2022-07-26
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| 1 |
SEZIONE I AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE
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Azienda Sanitaria Locale Roma 1; Borgo S. Spirito 3 00193 Roma; Tel. 06/77307676; http://www.aslroma1.it
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lazio
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ASL Roma 1
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2022-07-26
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| 2 |
SEZIONE II OGGETTO
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Procedura aperta per l'affidamento del servizio di prelievo, trasporto e conferimento ad impianti di rifiuti ingombranti per le esigenze della ASL Roma 1; CPV 90512000-9; Tipo di appalto: Servizi; Valore stimato € 312.000,00 iva esclusa; Luogo di esecuzione: NUTS ITI43 – Roma; Criterio di aggiudicazione: minor prezzo; Durata dell'appalto: 36 mesi; Rinnovo: SI; Varianti: NO; Opzioni: SI; Codici CIG: 9291585A7F
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lazio
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ASL Roma 1
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2022-07-26
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| 3 |
SEZIONE III INFORMAZIONI DI CARATTERE GIURIDICO, ECONOMICO FINANZIARIO E TECNICO
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come da disciplinare di gara;
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lazio
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ASL Roma 1
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2022-07-26
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b5272937ecfd148a60619130351f3acd
| 4 |
SEZIONE IV PROCEDURA
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aperta; Termine per il ricevimento delle offerte: 23/09/2022 ore 12:00; Periodo durante il quale l'offerente è vincolato alla propria offerta: 180 giorni; Data apertura offerte: 26/09/2022 ore 10;
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lazio
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ASL Roma 1
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2022-07-26
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b5272937ecfd148a60619130351f3acd
| 5 |
SEZIONE VI ALTRE INFORMAZIONI
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Presentazione offerte per via telematica e documentazione reperibile su https://stella.regione.lazio.it/Portale/; Richieste di chiarimenti entro le ore 12:00 del 12/09/2022; RUP Dr.ssa Iolanda Casillo; Spese di pubblicazione a carico degli aggiudicatari; Presentazione ricorso: TAR Lazio, entro 30 giorni dalla presente pubblicazione
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Regione Lazio
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2019-11-06
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| 1 |
Art. 1 Oggetto e ambito di applicazione
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Il presente regolamento, in attuazione dell'articolo 5, comma 1, lettera b) e dell'articolo 13, comma 3, della legge regionale 3 marzo 2003, n. 4 (Norme in materia di autorizzazione alla realizzazione di strutture e all'esercizio di attività sanitarie e socio-sanitarie, di accreditamento istituzionale e di accordi contrattuali) e successive modifiche, di seguito denominata legge, disciplina:
- le modalità e i termini per l'autorizzazione alla realizzazione di nuove strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private, all'ampliamento, alla trasformazione e al trasferimento in altra sede di strutture già esistenti, di seguito denominata autorizzazione alla realizzazione e, limitatamente, alle strutture di cui all'articolo 4), comma 1, lettere b) e c), della legge:
- la procedura per la verifica di compatibilità, da parte della Regione, rispetto al fabbisogno di assistenza e alla localizzazione territoriale risultante dall'atto programmatorio di cui all'articolo 2, comma 1, lettera a), numero 1), della legge;
- le procedure idonee ai fini della eventuale selezione dei soggetti interessati alla verifica di compatibilità;
- le modalità e i termini per la richiesta ed il rilascio dell'autorizzazione all'esercizio e per la voltura della stessa, nonché per lo svolgimento delle relative funzioni di vigilanza e per la sospensione, la revoca e la decadenza dell'autorizzazione;
- le procedure per la richiesta ed il rilascio dell'accreditamento istituzionale, di seguito denominato accreditamento, per la voltura dello stesso, nonché per lo svolgimento delle relative funzioni di vigilanza e per la sospensione e la revoca dell'accreditamento.
Lo svolgimento dell'attività professionale medica o sanitaria, in ambito sanitario o socio-sanitario o presso studi non ricompresa all'interno delle tipologie di cui all'articolo 4, comma 2, della legge è sottratta alla disciplina dell'autorizzazione alla realizzazione e dell'autorizzazione all'esercizio e soggetta a comunicazione di inizio attività da inoltrare alla direzione regionale competente in materia di sanità e all'azienda sanitaria locale, secondo le disposizioni vigenti in materia.
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Regione Lazio
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2019-11-06
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| 2 |
Art. 2 Definizioni
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Ai fini del presente regolamento, s'intende:
- per realizzazione, la costruzione di una struttura o la destinazione ad uso sanitario di una struttura precedentemente destinata ad altro uso;
- per ampliamento, le modificazioni dell'assetto distributivo funzionale o impiantistico di una struttura, conseguenti ad un incremento della volumetria preesistente;
- per trasformazione, le modificazioni dell'assetto assistenziale o le variazioni delle attività sanitarie o socio-sanitarie, conseguenti ad interventi edilizi;
- per trasferimento, lo spostamento della struttura in altra sede, senza aumento né variazione delle attività sanitarie e socio-sanitarie già autorizzate;
- per variazione dell'assetto assistenziale autorizzato, la sostituzione o la modifica delle attività sanitarie o socio-sanitarie autorizzate, anche incidente sul numero complessivo di posti letto o del numero di discipline, in assenza di interventi di carattere edilizio o impiantistico;
- per rimodulazione, la sostituzione o la modifica delle attività sanitarie o sociosanitarie autorizzate con altre attività, ad invarianza del numero complessivo di posti letto o discipline autorizzate, che non incide sui requisiti strutturali e tecnologici stabiliti con il provvedimento di cui all'articolo 5, comma 1, lettera b) della legge;
- per autorizzazione alla realizzazione, l'autorizzazione di cui all'art. 6 della legge;
- per autorizzazione all'esercizio, l'autorizzazione di cui all'art. 7 della legge.
Non sono trasformazioni ai sensi del comma 1, lettera c), gli interventi edilizi su strutture autorizzate che non comportano modificazioni dell'assetto assistenziale né variazioni delle attività sanitarie o socio-sanitarie. In queste ipotesi, ai fini del presente regolamento:
- gli interventi di edilizia libera, di manutenzione ordinaria, di manutenzione straordinaria, con esclusione del frazionamento o dell'accorpamento delle unità immobiliari, ai sensi rispettivamente dell'articolo 6 e dell'articolo 3, comma 1, lettere a) e b), del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia) e successive modifiche, sono soggetti alle comunicazioni di cui all'articolo 5;
- gli interventi di manutenzione straordinaria, consistenti nel frazionamento o nell'accorpamento delle unità immobiliari, gli interventi di restauro e di risanamento conservativo, gli interventi di ristrutturazione edilizia, ai sensi rispettivamente dell'articolo 3, comma 1, lettere b), c), e d), del d.p.r. 380/2001, sono soggetti alle comunicazioni di cui all'articolo 5 e al rilascio di autorizzazione all'esercizio ai sensi dell'articolo 8.
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Regione Lazio
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2019-11-06
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Art. 3 Autorizzazione alla realizzazione per interventi che richiedono il permesso di costruire
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Ai fini dell'acquisizione dell'autorizzazione alla realizzazione, i soggetti, pubblici e privati, che intendono realizzare, ampliare, trasformare o trasferire una struttura sanitaria o socio-sanitaria di cui all'articolo 4, comma 1, della legge, se per la realizzazione degli interventi è richiesto il permesso di costruire ai sensi del d.p.r. 380/2001, allegano alla richiesta presentata al comune dove si intende realizzare la struttura una relazione in cui sono descritte le caratteristiche sanitarie, le finalità, i risultati attesi ed i tempi di attivazione della struttura, nonché il progetto con indicazione delle misure previste per il rispetto dei requisiti minimi prescritti dal provvedimento di cui all'articolo 5, comma 1, lettera a), della legge e, relativamente alle strutture pubbliche, di quelli necessari per l'accreditamento, stabiliti dal provvedimento di cui all'articolo 13, comma 1, della legge.
Per le strutture di cui all'articolo 4, comma 1, lettere b) e c), della legge, il comune, entro dieci giorni dalla ricezione, invia alla Regione, la documentazione di cui al comma 1, allo scopo di acquisire il parere obbligatorio e vincolante concernente la verifica di compatibilità rispetto al fabbisogno di assistenza e alla localizzazione territoriale risultante dall'atto programmatorio di cui all'articolo 2, comma 1, lettera a), numero 1), della legge.
La direzione regionale competente in materia di sanità, di seguito denominata direzione regionale, esprime il parere entro il termine di quarantacinque giorni e lo trasmette al comune. Il parere ha validità di due anni dalla data di trasmissione al comune. Decorso tale termine, se i lavori non sono iniziati, il parere rilasciato decade e il comune acquisisce nuovo parere ai sensi del presente articolo.
Acquisito, ove previsto, il parere della direzione regionale, l'autorizzazione alla realizzazione si intende rilasciata con il permesso di costruire concesso dal comune nei termini previsti dalle disposizioni del Titolo II, Capo II, del d.p.r. 380/2001.
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Regione Lazio
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Art. 4 Autorizzazione alla realizzazione per interventi soggetti a SCIA, CILA o attività di edilizia libera
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I soggetti, pubblici e privati, che intendono realizzare, ampliare, trasformare o trasferire una struttura sanitaria o socio-sanitaria, di cui all'articolo 4, comma 1, della legge, se per la realizzazione degli interventi è prevista la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) o la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (CILA) ai sensi del d.p.r. 380/2001, inoltrano la segnalazione o la comunicazione al comune dove si intende realizzare o è ubicata la struttura, ai sensi dell'articolo 6, comma 1, della legge ed in conformità alle disposizioni contenute nei regolamenti comunali emanati a norma dell'articolo 117, sesto comma, della Costituzione.
Per le strutture di cui all'articolo 4, comma 1, lettere b) e c), della legge, i soggetti interessati inoltrano preventivamente alla Regione, anche per gli interventi di edilizia libera, la richiesta di parere obbligatorio e vincolante concernente la verifica di compatibilità rispetto al fabbisogno di assistenza e alla localizzazione territoriale risultante dall'atto programmatorio di cui all'articolo 2, comma 1, lettera a), numero 1), della legge, allegando una relazione in cui sono descritte le caratteristiche sanitarie, le finalità, i risultati attesi ed i tempi di attivazione della struttura, nonché il progetto con indicazione delle misure previste per il rispetto dei requisiti minimi prescritti dal provvedimento di cui all'articolo 5, comma 1, lettera a), della legge e, relativamente alle strutture pubbliche, di quelli necessari per l'accreditamento, stabiliti dal provvedimento di cui all'articolo 13, comma 1, della legge.
La direzione regionale esprime il parere nei termini previsti dall'articolo 3, comma 3, e lo trasmette al soggetto interessato. Il parere di compatibilità, unitamente al progetto, è allegato alla comunicazione o segnalazione da presentare al comune. Il parere ha validità di due anni dalla data di trasmissione al soggetto interessato; decorso tale termine, se i lavori non sono iniziati il parere decade e il soggetto interessato richiede nuovo parere ai sensi del presente articolo.
Acquisito, ove previsto, il parere della direzione regionale, l'autorizzazione alla realizzazione si intende rilasciata:
- con la sussistenza, in favore del proprietario o dell'avente diritto, del titolo abilitativo in caso di SCIA ai sensi degli articoli 22 e seguenti del d.p.r. 380/2001;
- con la presentazione, a cura del proprietario o dell'avente diritto, della CILA ai sensi dell'articolo 6 bis del d.p.r. 380/2001;
- nei casi di attività di edilizia libera, ai sensi dell'articolo 6 del d.p.r. 380/2001 e successive modifiche.
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Regione Lazio
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Art.5 Manutenzione dell'immobile ed altri interventi di carattere edilizio
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I soggetti, pubblici e privati, che intendono eseguire gli interventi edilizi di cui dell'articolo 2, comma 2, inoltrano, prima della realizzazione degli stessi, alla direzione regionale e all'azienda sanitaria locale competente per territorio, una dichiarazione in cui si attesta che l'intervento edilizio è stato comunicato al comune ai sensi del d.p.r. 380/2001 o che ricade negli interventi di edilizia libera, allegando:
- una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà attestante che le modifiche non incidono sull'attività sanitaria e non determinano pericolo per la sicurezza di utenti e operatori, se effettuate nel corso delle attività;
- il cronoprogramma degli interventi e le misure di prevenzione;
- una dichiarazione asseverata del tecnico abilitato attestante la conformità del progetto al rispetto dei requisiti fissati dal provvedimento di cui all'articolo 5, comma 1, lettera a), della legge e la conformità delle misure adottate ai fini della sicurezza.
Con la medesima dichiarazione, se la struttura è accreditata, è indicato, inoltre, il periodo di chiusura della struttura necessario allo svolgimento dei lavori richiesti, per un termine non superiore a sei mesi, salvo che la Regione, per specifiche e comprovate esigenze, accordi un termine diverso, comunque non superiore a diciotto mesi.
I soggetti interessati, entro quindici giorni dalla conclusione degli interventi, presentano alla direzione regionale e all'azienda sanitaria locale competente una dichiarazione asseverata del tecnico abilitato, attestante la conformità della struttura ai requisiti fissati dal provvedimento di cui all'articolo 5, comma 1, lettera a), della legge nonché la planimetria catastale aggiornata. L'azienda sanitaria territorialmente competente procede al controllo della permanenza dei requisiti nell'esercizio dell'attività di vigilanza ai sensi degli articoli 16 e 17.
Per gli interventi di cui all'articolo 2, comma 2, lettera b), i soggetti interessati inoltrano, inoltre, richiesta di autorizzazione all'esercizio ai sensi dell'articolo 8.
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Regione Lazio
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Art. 6 Aggiornamento del fabbisogno di assistenza
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Ai sensi dell'art. 6, comma 1 quater, della legge, la Regione, con cadenza almeno biennale, o in un termine inferiore nel caso di particolari esigenze o di mutato quadro epidemiologico, procede, anche avvalendosi dell'azienda sanitaria territorialmente competente, all'aggiornamento del fabbisogno di assistenza di cui all'articolo 2, comma 1, lettera a), numero 1), della legge, tenendo conto delle strutture pubbliche e private già operanti sul territorio.
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Art. 7 Procedure per la selezione dei soggetti interessati alla verifica di compatibilità rispetto al fabbisogno e alla localizzazione territoriale
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In caso di pluralità di richieste di parere obbligatorio e vincolante concernente la verifica di compatibilità rispetto al fabbisogno di assistenza e alla localizzazione territoriale risultante dall'atto programmatorio di cui all'articolo 2, comma 1, lettera a), numero 1), della legge, da parte di soggetti titolari di strutture che erogano o intendono erogare le medesime prestazioni nello stesso ambito territoriale, la Regione effettua la suddetta verifica procedendo contestualmente alla comparazione dei progetti, sulla base dei seguenti criteri:
- localizzazione della struttura, tenuto conto delle particolari esigenze assistenziali dell'ambito territoriale di riferimento;
- livello di mobilità passiva interaziendale;
- completezza ed ampiezza di assistenza del progetto.
Se si verifica una situazione di parità rispetto ai criteri di cui al comma 1, viene data preferenza ai progetti presentati in data anteriore.
Nel parere concernente la verifica di compatibilità delle singole richieste viene fatto riferimento agli esiti della procedura di selezione.
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Art. 8 Richiesta di autorizzazione all'esercizio
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I soggetti, pubblici o privati, che intendono esercitare attività sanitaria e sociosanitaria, anche in esito allo svolgimento dei lavori di cui all'articolo 2, comma 2, lettera b), inoltrano alla direzione regionale richiesta di autorizzazione all'esercizio.
Nella richiesta sono indicati:
- le generalità del titolare se il richiedente è persona fisica, o la denominazione o ragione sociale, la forma giuridica, la sede, gli estremi dell'atto costitutivo, le generalità del rappresentante legale se il richiedente è persona giuridica, associazione o ente comunque denominato;
- la tipologia della struttura o dell'attività, tra quelle indicate nell'articolo 4 della legge;
- la documentazione attestante l'autorizzazione alla realizzazione, ove prevista, o la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà del richiedente, attestante che l'immobile è destinato ad uso sanitario;
- le generalità del direttore o responsabile sanitario della struttura, l'attestazione della sua iscrizione all'albo professionale ed i titoli professionali posseduti;
- le generalità dei responsabili delle attività e l'attestazione del possesso della specializzazione nella relativa disciplina o titolo equipollente, riconosciuto ai sensi della normativa vigente.
Alla richiesta è allegata la documentazione indicata nel modulo approvato con determinazione della direzione regionale.
I soggetti titolari delle strutture di cui all'articolo 4, comma 2, della legge, che intendono avviare l'attività ai sensi dell'articolo 5, comma 1 bis, della legge inoltrano alla direzione regionale una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà concernente il possesso dei requisiti minimi di cui all'articolo 5, comma 1, lettera a), della legge, unitamente alla documentazione indicata nel modulo di cui al comma 3. Dalla data di presentazione della comunicazione, possono intraprendere l'attività, salvo quanto previsto nell'articolo 10, comma 2.
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Art. 9 Variazioni dell'assetto assistenziale, rimodulazioni e riduzioni delle attività autorizzate
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I soggetti, pubblici o privati, che intendono variare l'assetto assistenziale autorizzato inoltrano richiesta di autorizzazione all'esercizio ai sensi dell'articolo 8.
I soggetti, pubblici e privati, che intendono rimodulare le attività sanitarie o sociosanitarie inoltrano alla direzione regionale una istanza, allegando una relazione illustrativa in merito alle modifiche e all'organizzazione interna della struttura o del servizio, nonché una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà attestante il possesso dei requisiti strutturali e tecnologici. Entro trenta giorni dalla ricezione dell'istanza, previa verifica della rispondenza della dichiarazione ai requisiti organizzativi di autorizzazione, la direzione regionale provvede alla modifica del titolo autorizzatorio.
Per le strutture di cui all'articolo 4), comma 1, lettere b) e c), della legge, i soggetti interessati alla variazione o alla rimodulazione delle attività richiedono preventivamente il parere di compatibilità con il fabbisogno di cui all'articolo 2), comma 1), lettera a), numero 1), della legge, da rilasciarsi nei termini di cui all'articolo 3, comma 3.
La riduzione delle attività sanitarie o socio-sanitarie autorizzate è soggetta a mera comunicazione all'azienda sanitaria locale competente per territorio e alla Regione ai fini della presa d'atto nel titolo autorizzatorio.
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Art. 10 Attività istruttoria e verifica
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Entro venti giorni dalla richiesta di autorizzazione all'esercizio, la direzione regionale verifica la completezza e la regolarità della richiesta e della documentazione di cui all'articolo 8, comma 2 e trasmette il fascicolo istruito al dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria locale competente alla verifica dei requisiti minimi stabiliti con il provvedimento di cui all'articolo 5, comma 1, lettera a), della legge.
Per i soggetti di cui all'articolo 5, comma 1 bis, della legge, la direzione regionale, se accerta la carenza o l'irregolarità della documentazione inviata ai sensi dell'articolo 8, comma 2, o cause ostative all'esercizio dell'attività, diffida il soggetto interessato alla regolarizzazione dei profili di criticità e sospende l'attività medesima fino alla verifica dei requisiti minimi autorizzativi.
Entro sessanta giorni dalla trasmissione del fascicolo da parte della direzione regionale, il dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria locale competente, effettua i necessari sopralluoghi per la verifica di conformità della struttura o della attività interessata, avvalendosi anche di altre strutture aziendali secondo le rispettive competenze, e accerta, inoltre, per le strutture autorizzate alla realizzazione, la relativa rispondenza al progetto presentato al comune in sede di richiesta di permesso di costruire ai sensi dell'articolo 3, comma 1, o allegato alla comunicazione o segnalazione ai sensi dell'articolo 4.
Per le strutture di cui all'articolo 7, comma 3 bis, della legge, la Regione effettua la verifica del possesso dei requisiti autorizzativi minimi, secondo il riparto di competenze determinato dalla direzione regionale.
Il direttore generale dell'azienda sanitaria locale, acquisiti dal dipartimento di prevenzione gli esiti della verifica di conformità di cui al comma 2, trasmette il relativo parere alla direzione regionale e al soggetto interessato entro i successivi dieci giorni.
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Art. 11 Rilascio dell'autorizzazione all'esercizio
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Nel termine di dieci giorni dalla comunicazione degli esiti della verifica di cui all'articolo 10, la direzione regionale adotta il provvedimento di autorizzazione all'esercizio, salvo quanto previsto dall'articolo 12.
Il provvedimento di cui al comma 1 è adottato, ai sensi dell'articolo 7, comma 2, della legge, nel termine massimo di centoventi giorni dalla data di ricezione della richiesta, salvo quanto previsto dall'articolo 12, ed è comunicato tempestivamente al soggetto, al comune ove ha sede la struttura o l'attività, all'azienda sanitaria locale e all'ordine dei medici territorialmente competenti.
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Art. 12 Piano di adeguamento
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Se a seguito della verifica di cui all'articolo 10, risulta la non conformità della struttura o dell'attività ai requisiti autorizzativi minimi, la direzione regionale comunica il preavviso di diniego ai sensi dell'articolo 10 bis della legge 7 agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi) e successive modifiche. Entro il termine di dieci giorni dalla comunicazione, il soggetto interessato presenta le proprie osservazioni o si impegna a proporre un piano di adeguamento, che deve essere presentato, a pena di irricevibilità, entro e non oltre il termine di trenta giorni dalla comunicazione del preavviso di diniego.
Il piano di adeguamento indica il termine per la rimozione delle non conformità, non superiore a sei mesi, salvo che per le strutture pubbliche, la cui tempistica tiene conto delle risorse finanziarie disponibili.
Decorsi i termini indicati nel piano di adeguamento, l'azienda sanitaria locale territorialmente competente accerta l'effettivo adeguamento con le modalità e nei termini di cui all'articolo 10.
In caso di inutile decorso dei termini previsti dal comma 1 per la presentazione delle osservazioni o del piano di adeguamento o in caso di esito negativo della verifica di cui al comma 3, la direzione regionale adotta, entro i successivi dieci giorni, il provvedimento di diniego dell'autorizzazione all'esercizio. Il provvedimento è comunicato al soggetto interessato, al comune ove ha sede la struttura o l'attività, all'azienda sanitaria locale e all'ordine dei medici territorialmente competenti.
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Art. 13 Istanza di riesame1
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Nel caso di provvedimento di diniego dell'autorizzazione all'esercizio, il soggetto interessato può presentare alla Regione, entro trenta giorni dalla conoscenza dello stesso, un'istanza di riesame.
L'istanza di riesame deve indicare espressamente e puntualmente le ragioni di ordine tecnico e giuridico dedotte a fondamento della stessa e deve essere accompagnata dai documenti comprovanti quanto ivi affermato.
Entro trenta giorni dalla data di ricezione, la direzione regionale decide sull'istanza con un provvedimento definitivo di diniego dell'autorizzazione o di rilascio della stessa, e lo comunica tempestivamente al soggetto interessato, al comune ove ha sede la struttura o l'attività, all'azienda sanitaria locale e all'ordine dei medici territorialmente competenti.
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Art. 14 Voltura dell'autorizzazione all'esercizio
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In caso di voltura dell'autorizzazione all'esercizio ai sensi dell'articolo 9 della legge, il soggetto subentrante, a qualsiasi titolo, nella gestione di una struttura già autorizzata inoltra alla direzione regionale specifica richiesta, indicando:
- le generalità del titolare se il subentrante è persona fisica, o la denominazione o ragione sociale, la forma giuridica, la sede, gli estremi dell'atto costitutivo, le generalità del rappresentante legale se il subentrante è persona giuridica, associazione o ente comunque denominato;
- la tipologia della struttura o dell'attività, tra quelle indicate nell'articolo 4 della legge;
- le generalità del direttore o responsabile sanitario della struttura, l'attestazione della sua iscrizione all'albo professionale ed i titoli professionali posseduti;
- le generalità dei responsabili delle attività e l'attestazione del possesso della specializzazione nella relativa disciplina o titolo equipollente, riconosciuto ai sensi della normativa vigente.
Alla richiesta è allegata una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà del subentrante in ordine al possesso dei requisiti soggettivi e una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà del cedente in ordine alla persistenza dei requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi stabiliti nel provvedimento di cui all'articolo 5, comma 1, lettera a) della legge nonché la documentazione indicata nel modulo approvato con determinazione della direzione regionale.
Entro quarantacinque giorni dalla ricezione della richiesta, la direzione regionale, previa verifica delle dichiarazioni sostitutive, provvede alla voltura dell'autorizzazione all'esercizio o al diniego della stessa, dandone comunicazione al soggetto interessato, al comune ove ha sede la struttura o l'attività, all'azienda sanitaria locale e all'ordine dei medici territorialmente competenti.
La voltura dell'autorizzazione all'esercizio è consentita relativamente all'intera struttura o ad un complesso di attività già oggetto del precedente provvedimento autorizzatorio. È vietata la gestione di una struttura o di suddivisioni della stessa da parte di soggetti distinti.
In caso di decesso della persona fisica autorizzata, gli eredi, se in possesso dei relativi titoli abilitanti all'esercizio della professione, hanno facoltà di continuare l'esercizio dell'attività per un periodo non superiore ad un anno dal decesso, dandone comunicazione alla Regione e alla azienda sanitaria territorialmente competente. Entro il medesimo termine, gli eredi possono chiedere alla Regione la voltura dell'autorizzazione in loro favore o in favore di soggetti terzi. Decorso il termine di un anno senza alcuna richiesta di voltura, l'autorizzazione decade.
In caso di voltura dell'attività autorizzata a persona fisica in favore di persona giuridica, associazione o ente comunque denominato, la verifica è estesa anche ai requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi ed è svolta con le modalità e nei termini di cui all'articolo 10.
Il trasferimento della totalità delle quote o delle azioni ad altro soggetto giuridico, se propedeutico ad un atto di fusione, configura voltura ed è soggetto alle disposizioni del presente articolo.
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Art. 15 Ipotesi non rientranti nella voltura dell'autorizzazione all'esercizio
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Non rientrano nella voltura dell'autorizzazione all'esercizio di cui all'articolo 14:
- le trasformazioni della forma giuridica, le modificazioni della denominazione, della ragione sociale o della sede legale del soggetto giuridico autorizzato all'esercizio;
- la sostituzione del rappresentante legale, del direttore o responsabile sanitario del soggetto giuridico autorizzato all'esercizio;
- le modificazioni della compagine sociale del soggetto autorizzato all'esercizio o le alienazioni a qualsiasi titolo di parte delle quote o delle azioni dello stesso;
- il trasferimento della totalità delle quote o delle azioni ad altro soggetto giuridico, se non è propedeutico ad un atto di fusione.
Le trasformazioni e le sostituzioni di cui al comma 1 non comportano modifiche del provvedimento autorizzatorio e sono soggette a mera comunicazione a cura dell'interessato, entro il termine di trenta giorni dal verificarsi delle stesse o dall'iscrizione negli appositi registri, pena la contestazione, da parte della Regione o dell'azienda sanitaria locale, di esercizio di attività diversa da quella autorizzata ai sensi dell'articolo 12, comma 1, della legge. A tal fine, il legale rappresentante del soggetto autorizzato inoltra, nei termini di cui sopra, alla direzione regionale:
- una comunicazione in cui sono indicati gli elementi oggetto di modifica;
- una dichiarazione di permanenza di ogni altro elemento e requisito, ivi compresi quelli strutturali, tecnologici ed organizzativi;
- copia degli atti concernenti le modifiche intervenute.
Entro trenta giorni dalla ricezione della comunicazione di cui al comma 2, la Regione, previa verifica dei requisiti soggettivi, dà atto delle modifiche intervenute con apposita comunicazione al soggetto interessato, all'azienda sanitaria locale e all'ordine dei medici territorialmente competenti.
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Art. 16 Accertamento della permanenza dei requisiti autorizzativi
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I soggetti autorizzati all'esercizio di attività sanitaria o socio-sanitaria inviano alla direzione regionale, con cadenza quinquennale a far data dal rilascio del relativo provvedimento autorizzatorio, una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà del titolare o del legale rappresentante del soggetto gestore della struttura o dell'attività circa la permanenza dei requisiti minimi di cui all'articolo 5, comma 1, lettera a), della legge.
L'azienda sanitaria locale competente, accerta, in qualsiasi momento, la permanenza dei requisiti minimi di cui all'articolo 5, comma 1, lettera a), della legge, anche su richiesta della direzione regionale.
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Art. 17 Vigilanza, sospensione e revoca1
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Fermo restando quanto previsto dall'articolo 16, la Regione vigila sul rispetto della normativa vigente, avvalendosi delle aziende sanitarie locali territorialmente competenti. Le aziende sanitarie locali, nonché gli altri organi addetti alla vigilanza ai sensi della normativa vigente, provvedono all'accertamento delle violazioni per le quali sono previste le sanzioni di cui all'articolo 12 della legge e ne danno tempestiva comunicazione alla direzione regionale.
L'attività di vigilanza di cui al comma 1, compresi i sopralluoghi, è espletata autonomamente dall'azienda, o sulla base di appositi ed uniformi protocolli regionali.
In caso di violazioni della normativa vigente, la direzione regionale, entro venti giorni dalla relativa comunicazione o dalla conoscenza della stessa, diffida il soggetto interessato a provvedere all'adeguamento alla normativa vigente entro il termine massimo di novanta giorni dalla diffida.
Nel caso di inutile decorso del termine di cui al comma 3, la direzione regionale dispone la sospensione dell'autorizzazione all'esercizio e ordina la chiusura della struttura fino a quando non siano rimosse le cause che hanno determinato il relativo provvedimento.
La sospensione dell'autorizzazione all'esercizio è disposta, inoltre, in via cautelare, nel caso di provvedimenti sanzionatori di rilevanza penale o amministrativa, adottati dall'autorità giudiziaria, nei confronti del soggetto giuridico autorizzato, del legale rappresentante o dei titolari di quote o azioni di maggioranza, per situazioni direttamente connesse all'attività sanitaria o socio-sanitaria svolta.
La riapertura della struttura e la ripresa dell'esercizio sono autorizzate dalla direzione regionale, previa verifica della rimozione delle cause di sospensione dell'autorizzazione e di chiusura della struttura.
Nel caso di gravi o ripetute violazioni di legge o di gravi disfunzioni assistenziali, la direzione regionale dispone la revoca dell'autorizzazione all'esercizio.
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Art. 18 Decadenza
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L'autorizzazione all'esercizio decade in caso di:
- estinzione della persona giuridica autorizzata o decesso della persona fisica autorizzata, salvo quanto previsto all'articolo 14, comma 5;
- rinuncia del soggetto autorizzato;
- provvedimenti sanzionatori di rilevanza penale o amministrativa, adottati dall'autorità giudiziaria, con sentenza passata in giudicato, nei confronti del soggetto giuridico autorizzato, del legale rappresentante o dei titolari di quote o azioni di maggioranza, per situazioni direttamente connesse all'attività sanitaria o socio-sanitaria svolta;
- trasferimento dell'attività sanitaria o socio-sanitaria in carenza di voltura dell'autorizzazione all'esercizio;
- mancato inizio dell'attività entro il termine di sei mesi dal rilascio dell'autorizzazione all'esercizio, prorogabile dalla Regione una sola volta per gravi motivi rappresentati dal soggetto autorizzato.
Ai fini della decadenza, si considera rinuncia anche l'interruzione dell'esercizio dell'attività autorizzata protratta per sei mesi e non comunicata alla direzione regionale e all'azienda sanitaria locale competente.
La direzione regionale, accertata la causa di decadenza, dispone la revoca dell'autorizzazione all'esercizio entro trenta giorni dalla sua conoscenza.
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Art. 19 Condizioni per il rilascio dell'accreditamento
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Il provvedimento di accreditamento è rilasciato verificati:
- la funzionalità rispetto al fabbisogno di assistenza ed alla quantità di prestazioni accreditabili in eccesso risultanti dall'atto programmatorio di cui all'articolo 2, comma 1, lettera a), numero 2), della legge;
- il possesso dei requisiti ulteriori di qualificazione di cui all'articolo 13, comma 1, della legge, di seguito denominati requisiti ulteriori.
Con cadenza triennale, ovvero in un termine inferiore nel caso di particolari esigenze o di mutato quadro programmatorio, la Regione procede, anche avvalendosi dell'azienda sanitaria territorialmente competente, alla definizione del fabbisogno di assistenza di cui all'articolo 2, comma 1, lettera a), numero 2, della legge, secondo le funzioni sanitarie e socio-sanitarie individuate dal Piano sanitario regionale per garantire l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza, gli eventuali livelli integrativi, nonché la quantità di prestazioni accreditabili in eccesso.
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Art. 20 Funzioni della Regione
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La direzione regionale provvede a:
- effettuare la verifica di funzionalità di cui all'articolo 19, comma 1, lettera a), assicurando la valutazione prioritaria delle richieste dei soggetti che operano o che richiedono di operare in ambiti territoriali privi o carenti di strutture accreditate;
- verificare la completezza e la regolarità della richiesta di accreditamento;
- avviare l'attività istruttoria relativamente alla richiesta di accreditamento;
- compiere le verifiche in ordine alla rispondenza ai requisiti ulteriori, avvalendosi dell'Organismo Tecnicamente Accreditante (OTA) ai sensi dell'articolo 13, comma 4, della legge.
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Art. 21 Funzioni dell'Organismo Tecnicamente Accreditante
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L'OTA è la struttura di cui si avvale la direzione regionale per:
- l'istruttoria tecnica della richiesta di accreditamento;
- lo svolgimento della verifica sul campo;
- la predisposizione di un parere in ordine all'accreditabilità della struttura.
La disciplina dell'OTA, la sua organizzazione, le modalità di gestione delle informazioni, delle comunicazioni ed il procedimento di verifica sul campo sono disciplinati con deliberazione della Giunta regionale.
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Art. 22 Funzioni delle Commissioni di verifica
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Alle commissioni di verifica dell'OTA è affidato il compito di procedere, in condizioni di autonomia tali da assicurare l'imparzialità e la trasparenza degli adempimenti di competenza, alla verifica sul campo per l'accertamento dei requisiti ulteriori.
Le commissioni di verifica sono composte da un responsabile e da un minimo di due fino ad un massimo di cinque valutatori, in funzione della complessità organizzativa, della dimensione della struttura, della tipologia dei requisiti richiesti e dell'esperienza dei valutatori.
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Art. 23 Richiesta di accreditamento
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I soggetti autorizzati all'esercizio che intendono ottenere l'accreditamento inoltrano la relativa richiesta alla direzione regionale.
La richiesta contiene i dati identificativi del richiedente, la denominazione e l'ubicazione della struttura, la tipologia di attività sanitarie o socio-sanitarie che si intendono accreditare, nonché gli estremi dell'autorizzazione all'esercizio ed è presentata utilizzando il modulo approvato con determinazione della direzione regionale.
Alla richiesta è allegata una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà del titolare o del legale rappresentante del soggetto gestore della struttura o dell'attività da accreditare, attestante il possesso dei requisiti ulteriori.
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Art. 24 Verifica di funzionalità e attività istruttoria
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La direzione regionale effettua la verifica di funzionalità della tipologia di attività sanitarie o socio-sanitarie da accreditare rispetto al fabbisogno di assistenza ed alla quantità di prestazioni accreditabili in eccesso, risultante dall'atto programmatorio di cui all'articolo 2, comma 1, lettera a), numero 2), della legge, entro il termine di dieci giorni dalla ricezione della richiesta.
In caso di verifica negativa, la direzione regionale comunica l'improcedibilità della richiesta.
Nei dieci giorni successivi ai termini di cui al comma 1, in caso di esito positivo della verifica di funzionalità, la direzione regionale verifica la completezza e la regolarità della richiesta e trasmette il fascicolo, così istruito, all'OTA, dandone comunicazione al soggetto interessato.
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Art. 25 Verifica sul campo e parere di accreditabilità
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A seguito della ricezione del fascicolo, l'OTA, assicurando la rotazione tra gli iscritti all'elenco dei valutatori, costituisce la commissione incaricata di effettuare la verifica sul campo per l'accertamento del possesso dei requisiti ulteriori.
L'organismo procede alla pianificazione ed esecuzione della verifica sul campo, dandone preventiva comunicazione al soggetto interessato ed assicura, entro il termine di sessanta giorni, l'espletamento della stessa.
La commissione di verifica redige il parere di accreditabilità, evidenziando le eventuali non conformità rilevate, e lo trasmette, entro dieci giorni dalla data di esecuzione della verifica sul campo, alla direzione regionale e al soggetto interessato.
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Art. 26 Rilascio del provvedimento di accreditamento
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Se, a seguito della verifica di conformità preliminare al rilascio dell'accreditamento, risulta la non completa rispondenza della struttura o dell'attività ai requisiti ulteriori, la direzione regionale comunica il preavviso di diniego, ai sensi dell'articolo 10 bis della l. 241/90 e successive modifiche. Entro il termine di dieci giorni dalla comunicazione, il soggetto interessato presenta le proprie osservazioni.
Decorso inutilmente il termine di cui al comma 1 per la presentazione delle osservazioni o se le osservazioni non possono essere accolte, la Giunta regionale delibera il diniego dell'accreditamento.
Se il parere di accreditabilità è positivo o se le osservazioni possono essere accolte, la Giunta regionale, sulla base del parere di accreditabilità, rilascia il provvedimento di accreditamento, anche sotto condizione.
Nel caso di presenza di prescrizioni, il provvedimento indica le modalità ed il termine per l'adeguamento, non superiore a novanta giorni. Trascorso tale termine, l'OTA procede alle conseguenti verifiche nei termini e secondo le modalità di cui all'articolo 25.
L'accreditamento è rilasciato, negato o rilasciato sotto condizione con deliberazione di Giunta regionale nel termine di venti giorni dal ricevimento del parere di accreditabilità e comunque nel termine massimo di centoventi giorni dalla ricezione della richiesta ed è comunicato tempestivamente al soggetto interessato, al comune ove ha sede la struttura o l'attività, all'azienda sanitaria locale e all'ordine dei medici territorialmente competenti.
La Giunta regionale, nel caso di richiesta di accreditamento da parte di soggetti autorizzati alla realizzazione di nuove strutture, anche per effetto di trasferimento, o all'esercizio di nuove attività in strutture preesistenti, può rilasciare l'accreditamento temporaneo ai soli fini e per il tempo necessario alla verifica del volume di attività svolto e della qualità dei risultati raggiunti. In caso di verifica positiva, la durata dell'accreditamento decorre dalla data di rilascio dell'accreditamento temporaneo.
La qualità di soggetto accreditato non costituisce vincolo alla sottoscrizione dell'accordo di cui all'articolo 8 quinquies del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 (Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell'articolo 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421) e successive modifiche.
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Art. 27 Istanza di riesame
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Nel caso di diniego dell'accreditamento, il soggetto interessato può presentare alla Regione, entro trenta giorni dalla ricezione del provvedimento, un'istanza di riesame.
La Giunta regionale, fatta salva la possibilità di procedere ad un supplemento di istruttoria secondo le modalità e tempi previsti dagli articoli 24 e 25, decide sull'istanza nei termini indicati per il rilascio del provvedimento dall'articolo 26.
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Art. 28 Voltura dell'accreditamento
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Nei casi di cui all'articolo 14, il soggetto subentrante inoltra una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà in ordine al possesso dei requisiti soggettivi individuati dal provvedimento di cui all'articolo 13, comma 1, della legge, nonché una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà del cedente, in ordine alla persistenza dei requisiti ulteriori di accreditamento stabiliti dal medesimo provvedimento.
La voltura dell'accreditamento è disposta contestualmente alla voltura dell'autorizzazione all'esercizio, con unico provvedimento, entro il termine di cui all'art. 14, previa verifica delle dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà di cui al comma 1.
Resta salva la facoltà dell'amministrazione regionale di subordinare l'esito positivo del procedimento all'assunzione da parte del subentrante di eventuali debiti maturati dal cedente, derivanti dai controlli di cui all'articolo 8 octies del d.lgs. 502/1992 e successive modifiche o da provvedimenti di condanna per responsabilità amministrativa o contabile e correlati all'esercizio della funzione sanitaria svolta.
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| 29 |
Art. 29 Vigilanza, sospensione e revoca2
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La direzione regionale, avvalendosi dell'OTA, accerta, in qualsiasi momento, la permanenza dei requisiti ulteriori nonché l'ottemperanza alle prescrizioni, nell'ipotesi di accreditamento rilasciato sotto condizione.
Se viene riscontrata la perdita dei requisiti ulteriori, la direzione regionale diffida il soggetto accreditato alla regolarizzazione, assegnando un termine di quindici giorni per la presentazione di eventuali osservazioni.
Il termine per la regolarizzazione di cui al comma 2 è fissato in relazione alla complessità della struttura, in misura comunque non inferiore a trenta giorni e non superiore a novanta.
Trascorsi inutilmente i termini di cui ai commi 2 e 3, ovvero se non ritiene sufficienti le osservazioni, la Giunta regionale adotta i provvedimenti di cui all'articolo 16, comma 3, della legge.
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| 30 |
Art. 30 Durata
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L'accreditamento è rilasciato per il periodo di vigenza del piano sanitario e comunque per non oltre cinque anni ai sensi di quanto previsto dall'articolo 14, commi 5 e 6, della legge.
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Art. 31 Procedimenti pendenti
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Le disposizioni di cui al presente regolamento si applicano ai procedimenti pendenti e non ancora conclusi alla data di entrata in vigore del presente regolamento, instaurati successivamente alla data di entrata in vigore dell'articolo 69 della legge regionale 22 ottobre 2018, n. 7 (Disposizioni per la semplificazione e lo sviluppo regionale) ad eccezione dei procedimenti per i quali la verifica di cui all'articolo 10 o la verifica sul campo di cui all'articolo 25 siano state eseguite.
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Art. 32 Abrogazioni e disposizioni transitorie
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Sono abrogati:
- il regolamento regionale 26 gennaio 2007, n. 2 recante "Disposizioni relative alla verifica di compatibilità e al rilascio dell'autorizzazione all'esercizio, in attuazione dell'articolo 5, comma 1, lettera b), della legge regionale 3 marzo 2003, n. 4 (Norme in materia di autorizzazione alla realizzazione di strutture e all'esercizio di attività sanitarie e socio-sanitarie, di accreditamento istituzionale e di accordi contrattuali) e successive modificazioni";
- il regolamento regionale 13 novembre 2007, n. 13 recante "Disposizioni relative alle procedure per la richiesta ed il rilascio dell'accreditamento istituzionale, in attuazione dell'articolo 13, comma 3, della legge regionale 3 marzo 2003, n. 4 (Norme in materia di autorizzazione alla realizzazione di strutture e all'esercizio di attività sanitarie e socio-sanitarie, di accreditamento istituzionale e di accordi contrattuali)".
Fino al 31 dicembre 2019, le aziende sanitarie locali continuano ad essere competenti anche per le verifiche di accreditamento di cui agli articoli 25 e 26.
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Art. 33 Entrata in vigore
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Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione.
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| 1 |
Decreto del Commissario ad Acta
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VISTI:
- lo Statuto della Regione Lazio;
- la Legge Regionale 18 febbraio 2002, n.6 e successive modifiche ed integrazioni;
- la Deliberazione del Consiglio dei Ministri del 21 marzo 2013, con la quale il Presidente della Regione Lazio è stato nominato Commissario ad Acta per la realizzazione degli obiettivi di risanamento finanziario previsti nel piano di rientro dai disavanzi regionali nel settore sanitario;
- il Decreto Legislativo n. 502 del 30 dicembre 1992 e successive modificazioni ed integrazioni;
- il D.P.R. 14 gennaio 1997 concernente "Approvazione dell'atto di indirizzo e coordinamento delle Regione e Province Autonome di Trento e Bolzano in materia di requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi minimi per l'esercizio delle attività sanitarie da parte delle strutture pubbliche e private.";
- la Legge Regionale 3 marzo 2003, n. 4, e successive modifiche e integrazioni;
- la legge 5 giugno 2003, n, 131 e, in particolare, l'art. 8, comma 6 laddove dispone che il Governo possa promuovere la stipula di intese in sede di Conferenza Stato-Regioni o di Conferenza Unificata diretta a favorire l'armonizzazione delle rispettive legislazioni o il raggiungimento di posizioni unitarie o il conseguimento di obiettivi comuni;
- l'art. 1, co. 796, lett. s) e t), legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modifiche e integrazioni;
- il Regolamento Regionale 26 gennaio 2007, n. 2, e successive modifiche e integrazioni;
- la Deliberazione di Giunta Regionale n. 66 del 12 febbraio 2007 concernente: "Approvazione del Piano di Rientro per la sottoscrizione dell'Accordo tra Stato e Regione Lazio ai sensi dell'art.1, comma 180, della Legge 311/2004";
- la Deliberazione di Giunta Regionale n.149 del 6 marzo 2007 avente ad oggetto "Presa d'atto dell'Accordo Stato Regione Lazio ai sensi dell'art. 1, comma 180, della legge n. 311/2004, sottoscritto il 28 febbraio 2007. Approvazione del Piano di Rientro";
- il Regolamento Regionale 13 novembre 2007, n.13;
- il nuovo Patto per la Salute 2010 - 2012 sancito dalla Conferenza Stato - Regioni e Provincie Autonome di Trento e Bolzano del 3 dicembre 2009;
- il Decreto del Commissario ad Acta n. U0087 del 18.12.2009 avente ad oggetto "Approvazione Piano Sanitario Regionale (PSR) 2010 - 2012";
- la Legge Regionale 10 Agosto 2010, n. 3, e successive modifiche ed integrazioni;
- il Decreto del Commissario ad Acta n. U0082 del 30 settembre 2010 avente ad oggetto: "Chiarimenti, integrazioni e modifiche al Piano Sanitario Regionale 2010 - 2012 di cui al Decreto del Commissario ad Acta n. 87/2009";
- il Decreto del Commissario ad Acta n. U0090 del 10 novembre 2010 concernente l'approvazione dei requisiti minimi autorizzativi per l'esercizio delle attività sanitarie e socio sanitarie, con il quale è stato avviato, tra l'altro, il procedimento di accreditamento definitivo;
- l'art. 2, commi dal 13 al 17, della Legge regionale 24 dicembre 2010, n. 9;
- il Decreto del Commissario ad Acta n. U0113 del 31.12.2010 che approva i Programmi Operativi 2011-2012;
- il Decreto del Commissario ad Acta n. U0008 del 10 febbraio 2011 che modifica e integra il Decreto del Commissario ad Acta U0090/2010 e s.m.i.;
- la legge regionale 22 aprile 2011, n. 6 e, in particolare, l'art. 1, comma 12;
- la Legge Regionale 13 agosto 2011, n. 12 e, in particolare, l'art.1, commi da 123 a 125;
- il Decreto del Commissario ad Acta n. U00247/2014 che approva i Programmi Operativi 2013-2015 e s.m.i. e da ultimo il DCA 52/2017 che approva il P.O. 2016-2018 e s.m.i.;
- il nuovo Patto per la Salute 2010 - 2012 e, in particolare, l'articolo 7, comma 1, il quale prevede la stipula, nel rispetto degli obiettivi programmatici di finanza pubblica, di un'intesa in sede di Conferenza Stato - Regioni, ai sensi del predetto articolo 8, comma 6, della legge n.131 del 2003, finalizzata a promuovere una revisione normativa in materia di accreditamento e di remunerazione delle prestazioni sanitarie;
- l'articolo 1, commi 77 e 78, della legge regionale 11 agosto 2008, n. 14;
- l'articolo 1, commi da 18 a 26, della Legge Regionale 10 agosto 2010, n. 3;
- l'articolo 2, commi da 13 a 17 della Legge Regionale 24 Dicembre 2010, n. 9;
- l'articolo 2, commi da 73 a 80, della legge reginale 14 luglio 2014, n. 7;
- l'articolo 41, comma 11, della legge regionale 6 agosto 2007, n. 15;
- l'articolo 2, commi 79 e 80 della L.R. 7/2014;
- la legge regionale n. 10/2015; - il DCA 410/2017 recante "Segnalazione ai sensi dell'art. 2 comma 80 L. 191/2009 dei motivi di contrasto dell'art. 2 della legge regionale 14 luglio 2014, n. 7 con l'accordo per il Piano di Rientro. Reintroduzione della verifica di compatibilità rispetto al fabbisogno di assistenza e alla localizzazione territoriale";
- l'articolo 2, comma 80 della legge 191/2009: "Gli interventi individuati dal piano sono vincolanti per la regione, che è obbligata a rimuovere i provvedimenti, anche legislativi, e a non adottarne di nuovi che siano di ostacolo alla piena attuazione del piano di rientro. A tale scopo, qualora, in corso di attuazione del piano o dei programmi operativi di cui al comma 88, gli ordinari organi di attuazione del piano o il commissario ad acta rinvengano ostacoli derivanti da provvedimenti legislativi regionali, li trasmettono al Consiglio regionale, indicandone puntualmente i motivi di contrasto con il Piano di rientro o con i programmi operativi. Il Consiglio regionale, entro i successivi sessanta giorni, apporta le necessarie modifiche alle leggi regionali in contrasto, o le sospende, o le abroga. Qualora il Consiglio regionale non provveda ad apportare le necessarie modifiche legislative entro i termini indicati, ovvero vi provveda in modo parziale o comunque tale da non rimuovere gli ostacoli all'attuazione del piano o dei programmi operativi, il Consiglio dei Ministri adotta, ai sensi dell'articolo 120 della Costituzione, le necessarie misure, anche normative, per il superamento dei predetti ostacoli."; - la con la Deliberazione di Giunta Regionale n.379 del 5 luglio 2017 è stata approvata la proposta di legge n. 390/2017 recante: "Modifiche alla legge regionale 3 marzo 2003, n. 4 concernente "Norme in materia di autorizzazione alla realizzazione di strutture e all'esercizio di attività sanitarie e socio-sanitarie, di accreditamento istituzionale e di accordi contrattuali.", allo scopo di consentire al Consiglio di calendarizzare i lavori d'aula e usufruire di un elaborato già completo che avesse dettato anche le disposizioni transitorie, onde attuare uno degli adempimenti principali fissati dal Programma Operativo 2016-2018.
VISTI il Programma Operativa 2016-2018 approvato con DCA 52/2017;
CONSIDERATO che nel Programma operativo si dava atto della necessità, tra altri adempimenti posti a carico dell'Ufficio requisiti autorizzativi e di accreditamento, di:
- a) superare la normativa (L.R. 7/2014) in contrasto con il D. Lgs. 502/1992 mediante adozione di un provvedimento del commissario ad acta che segnalasse al Consiglio regionale il contrasto e i relativi motivi;
- b) adottare il disciplinare tecnico per la revisione della normativa di accreditamento, in attuazione del Patto per la salute 2010-2012;
CONSIDERATO, in ordine al superiore punto a) che:
- la L.R. 7/2014 ha modificato la L.R. 3 marzo 2003 n. 4 eliminando la verifica di compatibilità al fabbisogno di assistenza in occasione della richiesta di autorizzazione alla realizzazione, trasformazione, ampliamento e trasferimento di strutture sanitarie;
- tale disposizione si pone in contrasto con le norme statali di cui al D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502 tenuto conto dell'art 117, comma 2, della Costituzione;
- la Consulta in proposito(Corte Cost. 29 aprile 2010, n. 150; 8 luglio 2010, n. 254 e ss.), ha evidenziato che "se è condivisibile che la competenza regionale in tema di autorizzazione e vigilanza delle istituzioni sanitarie private vada inquadrata nella potestà legislativa concorrente in materia di tutela della salute (di cui all'art. 117, comma terzo, Cost.), resta, comunque, precluso alle Regioni di derogare a norme statali che fissano principi
fondamentali";
- il Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali con il comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza del 28 marzo 2017 ha sollecitato, tra gli adempimenti individuati dal Programma Operativo, la "necessaria modifica alla normativa regionale, al fine di renderla coerente con la legislazione vigente (articolo 8-ter, comma 3, del decreto legislativo n. 502/1992)";
- con la nota prot. n. 431622 del 28.8.2017 il Presidente della Regione ha comunicato al Presidente del Consiglio regionale, ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 2 comma 80 L. 191/2009, che la legge regionale n. 7/2014 si pone in contrasto con le norme nazionali, con l'accordo per il Piano di Rientro sottoscritto ex art. 1, comma 180, della legge 30/12/2004, n. 311 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriannuale dello stato finanziaria 2005) e con i programmi operativi di attuazione, approvati con Decreto del commissario ad acta n. 52/2017;
- la citata delibera regionale è stata confermata con il DCA 410/2017 e, alla luce dei rilievi del tavolo, integrata con l'abrogazione dei commi 79 e 80 del citato articolo 2 della L.R. 7/2014 e con l'emendamento dell'art. 1, comma 1 lettera b della proposta, inserendo dopo le parole "di assistenza" le seguenti: "e alla localizzazione territoriale";
RITENUTO opportuno sulla scorta delle indicazioni dei Ministeri vigilanti annullare in autotutela il DCA 410/2017 nella sola parte in cui riporta il seguente periodo: "costituendo uno degli adempimenti previsti dal P.O. è, altresì, funzionale a concordare l'uscita dal Piano di Rientro dai disavanzi del settore sanitario", con salvezza di contenuto ed effetti;
DATO ATTO che tra gli obiettivi del Programma Operativo si inserisce anche l'avvio del procedimento di accreditamento delle strutture pubbliche, in esito all'adeguamento alla disciplina concordata dalla Conferenza permanente tra Stato, Regioni e Province autonome con le Intese del 20 dicembre 2012 e del 19 febbraio 2015 e all'istituzione dell'Organismo tecnicamente accreditante, stante la conclusione del programma di accreditamento istituzionale ordinario delle strutture private;
RILEVATO che, l'esito di ispezioni del NAS dei Carabinieri, di controlli e rilievi di secondo grado, di rilievi degli organi di controllo in genere ha fatto emergere per alcuni provvedimenti lacune presenti sia nei pareri redatti dalle Aziende sanitarie, che negli stessi atti di autorizzazione e di accreditamento, come pure la difformità tra lo stato dei luoghi e quanto autorizzato;
EVIDENZIATA l'opportunità, in materia di autorizzazione, allo scopo di disincentivare operazioni di modifica in assenza della previa comunicazione alla Regione e alla ASL, al fine di tutelare la salute di utenti, pazienti e operatori, di identificare uno schema allegato al presente provvedimento sotto la lettera A, per farne parte integrante e sostanziale;
il citato schema si pone quale linea guida che le Aziende sanitarie sono tenute a seguire nello svolgimento delle attività di verifica e nella redazione dei pareri, ad integrazione della check list di cui al DCA 13/2011;
di prevedere, altresì, che all'atto autorizzativo sia allegata la planimetria conforme allo stato dei luoghi, verificata e sottoscritta dalla ASL competente.
DATO ATTO che con Decreto del Commissario ad acta n. U00054 del 9.2.2015 è stata recepita l'Intesa sancita dalla Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano in data 20 dicembre 2012 (Rep. Atti n. 259/CSR) in ordine al documento recante "Disciplinare per la revisione della normativa dell'accreditamento", in attuazione dell'articolo 7, comma 1, del nuovo Patto per la salute per gli anni 2010-2012 di cui all'Allegato "1", mentre con Decreto del Commissario ad Acta n. U00490 del 21/10/2015 con il quale è stata recepita l'Intesa (Rep. Atti n. 32/CSR del 19 febbraio 2015), ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n.131, tra il Governo, le Regioni e le Province autonome in materia di adempimenti relativi all'accreditamento delle strutture sanitarie, avente ad oggetto:
- il documento recante "Cronoprogramma adeguamenti della normativa delle Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano inerente i criteri ed i requisiti contenuti nel documento tecnico di cui all'Intesa Stato-Regioni del 20 dicembre 2012 (Rep. Atti n. 259/CSR)", di cui all'allegato A alla predetta intesa;
- il documento recante "Criteri per il funzionamento degli Organismi tecnicamente accreditanti ai sensi dell'Intesa Stato-Regioni del 20 dicembre 2012", di cui all'allegato B alla predetta intesa;
CONSIDERATO:
- che i requisiti di accreditamento andavano adeguati a quelli previsti dall'Intesa Stato regioni entro due anni dalla data di recepimento, intervenuto con DCA 490 del 21.10.2015, del cronoprogramma fissato nell'Intesa;
- che in ogni caso detti requisiti seppure modificano le modalità di approccio al sistema di continuo processo di miglioramento, non sconvolgono né scardinano lo zoccolo duro fissato dal DCA 90/2010, riferibili in particolare alla presa in carico, alla cura e alla continuità, al follow up, alla dimissione e continuità assistenziale, alla cartella clinica, alla gestione del rischio.
- che, peraltro, la maggior parte dei requisiti sono elementi che necessariamente le strutture che intendano proseguire il rapporto di accreditamento col SSR devono possedere; il lasso di tempo intercorso dalla pubblicazione del DCA 490/2015;
- che il presente provvedimento aggiorna l'accreditamento alla riforma cd. Gelli (Legge 24/2017), alla predisposizione di modelli di prevenzione dei reati ex D. Lgs 231/2001 e adozione di correlato codice etico; alla fissazione di un sistema di qualità aziendale, alla condivisione e agli obblighi di pubblicità e trasparenza cui sono chiamati tutti gli operatori accreditati, anche ai sensi del D. Lgs. 33/2013 e s.m.i. (individuazione del direttore sanitario, dei responsabili, delle liste di attesa), secondo quanto previsto dalle disposizioni generali in tema di accreditamento.
RITENUTO opportuno
- adottare il MANUALE DI ACCREDITAMENTO, ripartito nelle seguenti sezioni:
- strutture ospedaliere;
- strutture residenziali e semiresidenziali e domiciliari deputate all'assistenza extraospedaliera;
- strutture di specialistica ambulatoriale;
- strutture di medicina di laboratorio.
- prevedere che le Aziende sanitarie in continuità e poi l'OTA in esito alla sua attivazione, pertanto, procederanno alle verifiche dei requisiti di accreditamento previsti dal MANUALE DI ACCREDITAMENTO;
- assegnare a tutte le strutture pubbliche e private, per i soli requisiti di cui alla lettera B del cronoprogramma previsto dall'Intesa Stato Regioni 32/CSR del 19.2.2015 che non fossero stati implementati alla data odierna, il termine per l'adeguamento al 31 dicembre 2018
Il predetto manuale viene allegato al presente provvedimento sotto la lettera B, per farne parte integrante e sostanziale e sostituisce integralmente i requisiti di accreditamento fissati dalla DGR 636/2007, dall'allegato 2 al DCA 90/2010, dal DCA 80/2016 e dal DCA 76/2017. Il Manuale va correlato con i DCA 282/2017 e 283/2017 che trattano, rispettivamente dei requisiti di accreditamento dei servizi trasfusionali e delle cure domiciliari ex art. 22 LEA.
DECRETA per le motivazioni in premessa riportate, che si intendono integralmente richiamate:
- annullare in autotutela il DCA 410/2017 nella sola parte in cui riporta il seguente periodo: "costituendo uno degli adempimenti previsti dal P.O. è, altresì, funzionale a concordare l'uscita dal Piano di Rientro dai disavanzi del settore sanitario", con salvezza di contenuto ed effetti;
- di identificare uno schema allegato al presente provvedimento sotto la lettera A per farne parte integrante e sostanziale, che si pone quale linea guida che le Aziende sanitarie sono tenute a seguire nello svolgimento delle attività di verifica e nella redazione dei pareri, ad integrazione della check list di cui al DCA 13/2011;
- di prevedere, altresì, che all'atto autorizzativo sia allegata la planimetria conforme allo stato dei luoghi, verificata e sottoscritta dalla ASL competente.
- adottare il MANUALE DI ACCREDITAMENTO, ripartito nelle seguenti sezioni:
- strutture ospedaliere;
- strutture residenziali e semiresidenziali e domiciliari deputate all'assistenza extraospedaliera;
- strutture di specialistica ambulatoriale;
- strutture di medicina di laboratorio, allegato al presente provvedimento sotto la lettera B, per farne parte integrante e sostanziale e sostitutivo dei requisiti di accreditamento fissati dalla DGR 636/2007, dall'allegato 2 al DCA 90/2010, dal DCA 80/2016 e dal DCA 76/2017.
- prevedere che le Aziende sanitarie in continuità e poi l'OTA in esito alla sua attivazione, pertanto, procederanno alle verifiche dei requisiti di accreditamento previsti dal MANUALE DI ACCREDITAMENTO;
- assegnare a tutte le strutture pubbliche e private, per i soli requisiti di cui alla lettera B del cronoprogramma previsto dall'Intesa Stato Regioni 32/CSR del 19.2.2015 che non fossero stati implementati alla data odierna, il termine per l'adeguamento al 31 dicembre 2018.
Il presente provvedimento sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio nel termine di giorni 60 (sessanta) ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro il termine di giorni 120 (centoventi) decorrenti dalla data di notifica.
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TIPOLOGIE DELLE STRUTTURE E LORO ARTICOLAZIONI
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L'attestato dovrà riportare:
- La denominazione del presidio
- L'indirizzo (via, civico, scala, piano, interno, etc) della sede legale e della sede operativa del presidio
- La denominazione del soggetto giuridico gestore del presidio
- La Partita I.V.A., la PEC e i riferimenti Telefonici del presidio
- I dati anagrafici del rappresentante legale
- I dati anagrafici del Direttore Sanitario/Direttore Tecnico/Responsabile Servizio, il titolo di studio posseduto e la relativa specializzazione, l'iscrizione all'albo professionale con il relativo numero d'ordine (ove previsto)
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STRUTTURE CHE EROGANO SERVIZI PER LE PERSONE CON DISTURBO DA USO DI SOSTANZA E/O CON ADDICTION
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struttura polispecialistica: specificare le branche mediche tra quelle indicate nel DM Salute del 30 gennaio 1998 e s.m.i., tabella "B", i dati anagrafici del responsabile di branca, il titolo di studio posseduto e la relativa specializzazione, l'iscrizione all'albo professionale con il relativo numero (ove previsto).
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CASA DELLA SALUTE
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le attività specialistiche ambulatoriali: cardiologia, pneumologia, diabetologia/endocrinologia, oculistica ed eventualmente altre discipline specialistiche, anche in collegamento funzionale con altri presidi aziendali specificare la branca medica tra quelle indicate nel DM Salute del 30 gennaio 1998 e s.m.i. tabella B);
Altri servizi sanitari e sociosanitari territoriali, secondo le necessità e le risorse del territorio, da attivarsi secondo le specifiche normative vigenti (fare riferimento alla scheda del relativo servizio sanitario - sociosanitari di cui alle schede parere precedenti).
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DISPOSIZIONI GENERALI PER L'ACCREDITAMENTO DI TUTTE LE STRUTTURE SANITARIE E SOCIO-SANITARIE
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L'organizzazione è provvista di copertura assicurativa o di altre analoghe misure per la responsabilità civile verso terzi e per la responsabilità civile verso prestatori d'opera, ai sensi dell'articolo 27, comma 1-bis, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 114, anche per danni cagionati dal personale a qualunque titolo operante presso le strutture sanitarie o sociosanitarie pubbliche e private. È data evidenza mediante pubblicazione sul sito della struttura, la denominazione dell'impresa che presta la copertura assicurativa della responsabilità civile verso i terzi e verso i prestatori d'opera di cui al comma 1, indicando per esteso i contratti, le clausole assicurative ovvero le altre analoghe misure che determinano la copertura assicurativa (cfr. articolo 10 Legge n. 24/2017);
L'adozione modello di prevenzione dei reati ai sensi del D. Lgs. 231/2001 e adozione di correlato codice etico;
L'esistenza di un sistema di qualità aziendale, del processo, di valutazione e condivisione;
La struttura assicura l'adozione di modelli organizzativi conformi alle norme in linea con criteri flessibilità, integrazione, condivisione, umanizzazione e personalizzazione dell'assistenza.
La struttura garantisce uniformità di accesso ai servizi, qualità tecnica interventi, qualità organizzativa, sicurezza degli operatori e utenti, valorizzazione professionale.
Le strutture sono tenute ad indicare sul proprio sito aziendale, quale requisito di pubblicità ai fini dell'accreditamento, mantenendo l'aggiornamento ogni 15 gg:
- i dati del legale rappresentante, il direttore sanitario e i suoi riferimenti, il direttore amministrativo;
- l'elenco delle prestazioni erogate in regime di autorizzazione e quelle in regime di accreditamento e il provvedimento in base al quale sono state accreditate dalla Regione;
- le discipline in accreditamento e i relativi responsabili;
ai sensi dell'art. 41 del D. Lgs. 33/2013 indicare nel proprio sito, in una apposita sezione denominata "Liste di attesa", i criteri di formazione delle liste di attesa, i tempi di attesa previsti e i tempi medi effettivi di attesa per ciascuna tipologia di prestazione erogata.
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PREMESSE
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Il Programma Operativo 2016-2018 approvato con DCA 52/2017 mira ad identificare il percorso dell'accreditamento come strumento per il raggiungimento di una qualità garantita delle prestazioni sanitarie per tutta la popolazione, identificando come elementi di innovazione la valutazione dei processi di accreditamento di funzioni specifiche e/o di percorsi assistenziali in attuazione dei recenti indirizzi europei (Direttiva 2011/24/EU del Parlamento Europeo e del Consiglio del 9 marzo 2011), volti a promuovere meccanismi di cooperazione tra gli Stati membri per assicurare l'accesso ad un'assistenza sanitaria sicura e di qualità nell'ambito dell'Unione Europea secondo un comune quadro di riferimento armonico a livello nazionale.
A tale scopo è stato elaborato un percorso sulla scorta del disciplinare tecnico, redatto dal Tavolo per la revisione della normativa per l'accreditamento (TRAC) sulla base di precedenti studi sulle dimensioni della qualità, che ha elaborato il quadro concettuale di riferimento e identificato una serie di criteri/fattori di qualità e requisiti ritenuti essenziali per i modelli di accreditamento regionali, approvato dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome, con specifica Intesa in data 20 dicembre 2012 (Rep. Atti n. 259/CSR), recepita dalla Regione Lazio con DCA 54 del 9 febbraio 2015 e alla luce del Cronoprogramma di cui all'Intesa rep. N. 32/CSR del 19.2 2015, recepita dalla Regione Lazio con DCA 490 del 21.10.2015.
Tenendo conto delle indicazioni del Patto per la salute per gli anni 2014-2016 raggiunto con l'Intesa del 10 luglio 2014 e del Decreto ministeriale 2 aprile 2015, n. 70 che adotta il Regolamento recante "Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera", come pure dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (DM 12 gennaio 2017 pubblicati su G.U. n. 65 del 18.3.2017) e delle più avanzate esperienze internazionali (cfr. manuali di accreditamento internazionale DDKM; HAS, JCI, ACHS considerati da Agenas) è stata adottata l'impostazione per l'accreditamento delle strutture che erogano prestazioni per acuti in sede ospedaliera, mirando a promuovere un processo di miglioramento continuo della qualità delle prestazioni, dell'efficienza dell'organizzazione, dell'uso delle risorse e della formazione, in modo tale che ogni cittadino, in relazione ai propri bisogni sanitari, possa ricevere la cura e l'assistenza ed in genere atti diagnostici e terapeutici, che garantiscano i migliori risultati in termini di salute, in rapporto allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, ai minori rischi iatrogeni, per conseguire la soddisfazione dei bisogni rispetto agli interventi ricevuti e agli esiti conseguiti.
Tutto ciò è possibile aderendo al modello del cd. Ciclo di Deming, che consente attraverso una valutazione continua dell'applicazione dei requisiti, la misurazione e l'analisi dei medesimi, di innescare processi di miglioramento continuo, sulla scorta dei seguenti principi:
- Miglioramento continuo della qualità: i requisiti sono definiti in maniera tale da favorire e incoraggiare le strutture a migliorare la qualità e la performance delle prestazioni erogate;
- Centralità dei pazienti: i requisiti fanno riferimento alla centralità del paziente e alla continuità delle cure;
- Pianificazione e valutazione della performance: i requisiti valutano l'efficienza e l'efficacia della organizzazione;
- Sicurezza: i requisiti includono interventi per migliorare e garantire la sicurezza dei pazienti, dei visitatori e del personale;
- Evidenza scientifica: i requisiti sono frutto del consenso nazionale e dell'analisi della letteratura internazionale.
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I requisiti per l'accreditamento
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Costruire un sistema che fornisca un livello di prestazioni qualitativamente elevato e che sia in grado di orientare lo svolgimento delle attività al soddisfacimento dei bisogni dei cittadini equivale a puntare sui seguenti elementi:
- Centralità del cittadino/paziente - è una componente essenziale nell'erogazione delle cure e dell'assistenza:
- Comprendere continuamente i bisogni e le aspettative dei cittadini/pazienti;
- Garantire che i cittadini/pazienti siano considerati una priorità per il servizio;
- Guardare all'erogazione dei servizi in base alla prospettiva dei pazienti.
- Leadership - responsabilità e commitment a fornire cure eccellenti e a migliorare la qualità e le performance:
- Garantire strategie, sistemi e metodi per raggiungere l'eccellenza;
- Ispirare e motivare i professionisti a lavorare, sviluppare, migliorare e ad essere innovativi e creativi.
- Cultura del miglioramento l'organizzazione deve continuamente protendere al miglioramento della qualità dell'assistenza:
- Comprendere che cercare modalità per migliorare è una componente essenziale del lavoro quotidiano;
- Raggiungere e mantenere livelli di qualità che soddisfano i bisogni dei cittadini/pazienti;
- Monitorare i risultati delle cure per migliorare l'assistenza dei cittadini/ pazienti.
- Evidenza dei risultati delle prestazioni - gli outcome sono individuati e utilizzati per valutare la qualità delle cure e dell'assistenza:
- Dati e informazioni danno evidenza dei processi implementati e dei risultati;
- La valutazione degli outcome consente il miglioramento della qualità e delle performance di un'organizzazione.
- Propensione alle buone pratiche - le organizzazioni debbono confrontare le loro performance con altre organizzazioni o imparare dagli altri e applicare nel proprio contesto i principi delle buone pratiche:
- Imparare dagli altri per aumentare l'efficacia e l'efficienza dei processi;
- Migliorare gli outcome per i cittadini/pazienti.
La finalità è quella di:
- Migliorare la qualità dei percorsi dei pazienti;
- Migliorare lo sviluppo della qualità clinica, organizzativa e della qualità percepita da parte dei pazienti;
- Rendere visibile la qualità del sistema sanitario regionale.
Il modello si basa sul ciclo di Deming (ciclo di PDCA: plan-do-check-act) in grado di promuovere una cultura della qualità tesa al miglioramento continuo dei processi e all'utilizzo ottimale delle risorse. Questo strumento parte dall'assunto che per perseguire la qualità è necessaria la costante interazione tra pianificazione, progettazione, implementazione, misurazione, monitoraggio, analisi e miglioramento. Applicare costantemente le quattro fasi del ciclo di Deming consente di migliorare continuamente la qualità e soddisfare le esigenze del cittadino/paziente.
La sequenza logica è la seguente:
- Pianificazione: l'organizzazione deve aver predisposto la documentazione necessaria a descrivere le modalità di raggiungimento dell'obiettivo per la qualità definito dal requisito per l'accreditamento;
- Implementazione: l'organizzazione deve garantire l'implementazione di quanto definito in fase di progettazione e pianificazione;
- Controllo, studio e raccolta dei risultati: l'organizzazione deve monitorare in maniera continua la qualità delle strutture, dei processi e degli esiti derivanti dall'erogazione del servizio;
- Azione per rendere definitivo e/o migliorare struttura/processo/esito: l'organizzazione deve analizzare e valutare i risultati del monitoraggio, effettuare un'analisi delle priorità e definire e mettere in campo iniziative per migliorare la qualità delle strutture, dei processi e degli esiti.
I requisiti per l'accreditamento sono ulteriori — e quindi diversi — rispetto a quelli previsti per l'autorizzazione all'esercizio e prevalentemente focalizzati su aspetti organizzativi che, di norma, pur non richiedendo significativi investimenti, possono determinare importanti, e spesso immediate, ricadute sulla qualità assistenziale. In particolare, si tratta di elementi qualificanti e innovativi che affrontano tematiche di assoluta rilevanza e attualità — governo clinico, rischio clinico, principi a garanzia dei livelli essenziali di assistenza, diritti delle persone — che costituiscono la base per un concreto miglioramento della qualità nell'ambito del Sistema sanitario regionale.
In relazione alle strutture ospedaliere per acuzie e post acuzie, i requisiti per l'accreditamento istituzionale si distinguono in generali e alcuni specifici. In ogni caso sono organizzati sulla base di fattori di qualità individuati dal Documento "disciplinare per la revisione della normativa di accreditamento", approvato dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo stato e le province autonome in data 20 dicembre 2012 rep. n. 259/CSR.
- Attuazione di un Sistema di gestione delle strutture sanitarie: Fornisce garanzia di buona qualità dell'assistenza ambulatoriale, una gestione dell'organizzazione sanitaria che governi le dimensioni più fortemente collegate alla specifica attività di cura e assistenza in un'ottica di miglioramento continuo.
- Prestazioni e Servizi: È buona prassi che l'organizzazione descriva la tipologia e le caratteristiche delle prestazioni e dei servizi erogati e individui i metodi di lavoro da adottarsi, come pratica del governo clinico sui quali fondare azioni successive di valutazione della performance e della comunicazione con i pazienti e i cittadini.
- Aspetti Strutturali: L'organizzazione cura l'idoneità all'uso delle strutture e la puntuale applicazione delle norme relative alla manutenzione delle attrezzature; è buona prassi che dia evidenza del contributo del personale nella gestione delle stesse.
- Competenze del personale: L'organizzazione deve curare che il personale possieda/acquisisca e mantenga le conoscenze e le abilità necessarie alla realizzazione in qualità e sicurezza delle specifiche attività.
- Comunicazione: Una buona comunicazione e relazione fra professionisti e con i pazienti garantisce allineamento ai comportamenti professionali attesi, aumento della sicurezza nella erogazione delle cure, partecipazione dei pazienti nelle scelte di trattamento.
- Appropriatezza clinica e sicurezza: L'efficacia, l'appropriatezza, la sicurezza sono elementi essenziali per la qualità delle cure e debbono essere monitorati.
- Processi di miglioramento ed innovazione: Il governo delle azioni di miglioramento, dell'adozione di innovazioni tecnologiche ed organizzativo- professionali e la facilitazione della ricerca clinica e organizzativa esprimono la capacità della organizzazione di adattarsi a contesti nuovi, assumendo comportamenti fondati eticamente, professionalmente adeguati, socialmente accettabili e sostenibili.
- Umanizzazione: L'impegno a rendere i luoghi di assistenza e i programmi diagnostici e terapeutici orientati quanto più possibile alla persona, considerata nella sua interezza fisica, sociale e psicologica è un impegno comune a tutte le strutture.
I requisiti sono sufficientemente generici per consentire l'interpretazione degli stessi da parte di ogni tipologia di struttura ospedaliera. Ogni organizzazione implementerà i requisiti secondo le proprie necessità e nel modo che maggiormente si adatta alle modalità con cui eroga prestazioni. Per il soddisfacimento dei requisiti risulta importante che:
- Le organizzazioni siano in grado di dimostrare in che modo soddisfano l'obiettivo e lo scopo del requisito;
- Le organizzazioni siano in grado di dare evidenza del soddisfacimento del requisito.
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La struttura dei requisiti
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I requisiti per l'accreditamento sono caratterizzati dalla seguente struttura:
- Il fattore/ criterio di riferimento;
- Il requisito;
- Il campo d'applicazione;
- I livelli di compliance del requisito: ad ogni requisito sono attribuite, ai fini della valutazione, delle evidenze che possono essere attinenti:
- al processo: focalizzate sul modo in cui si realizza una certa attività;
- all'esito: focalizzate sul risultato che si ottiene.
Ciascun requisito è declinato secondo la logica del ciclo di Deming:
- Fase 1 (Plan) - Documenti di indirizzo e pianificazione: I piani, le politiche, le linee guide e altri documenti di indirizzo richiesti debbono essere presenti e rispettare nel contenuto quanto previsto dai requisiti per l'accreditamento. A tal proposito, alcuni requisiti richiedono che l'intera struttura abbia un "unico processo" per una specifica attività in tal caso i documenti debbono essere definiti a livello aziendale mentre in altri casi è necessario definire i documenti a livello di singola articolazione organizzativa, tipicamente l'Unità Operativa Complessa, coinvolta nella cura del paziente.
- Fase 2 (Do) - Implementazione: La valutazione del soddisfacimento dei requisiti previsti da questa fase viene effettuata attraverso, in particolare, l'osservazione sul campo, interviste o la valutazione delle cartelle cliniche dei pazienti, dei dati e di altri documenti. Tuttavia, per il loro volume e la dispersione all'interno dell'organizzazione, non è possibile esaminare tutte le evidenze disponibili. Pertanto, in sede di verifica, il campionamento per la valutazione delle evidenze non si basa su criteri statistici, tali da individuare un campione rappresentativo della realtà organizzativa esaminata, ma è strettamente legato all'utilizzo di un metodo razionale ed appropriato per giungere a conclusioni affidabili e riproducibili.
- Fase3 (Check) - Monitoraggio: Nessuna attività può essere migliorata se non si misurano i risultati. Per il soddisfacimento di tali evidenze sono richiesti i risultati documentati derivanti dal monitoraggio della qualità e della sicurezza delle attività definite nelle fasi precedenti. Per migliorare le proprie attività è necessario raccogliere dati e informazioni, ed analizzare le condizioni che eventualmente hanno determinato livelli di adeguatezza o di performance non soddisfacenti. Alcuni dati possono essere raccolti a livello di sistema, in altri casi il monitoraggio dei dati può essere effettuato nell'ambito della singola Unità Operativa Complessa attraverso l'analisi ad esempio della cartella clinica. Il monitoraggio sistematico dei dati effettuato dalla struttura, laddove non specificato, non è da effettuarsi in continuo ma sulla base di un campione rappresentativo del processo da analizzare. Se non sono presenti specifici riferimenti circa la frequenza, è la struttura stessa a definirla.
- Fase4 (Act) - Miglioramento della qualità: Le evidenze previste da tale fase prevedono che l'organizzazione documenti la valutazione e l'analisi dei dati e delle informazioni al fine di definire le priorità per l'implementazione di specifiche iniziative atte a migliorare la qualità e la sicurezza dell'organizzazione.
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Il processo di accreditamento
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Questo manuale si propone di essere uno strumento per autovalutare, monitorare e migliorare la qualità e la sicurezza delle prestazioni negli ospedali. Il manuale si basa su due approcci complementari: la pianificazione e l'implementazione delle attività, fasi che indicano le attività e i processi che dovrebbero essere presenti all'interno di una struttura ospedaliera; il monitoraggio e il miglioramento, che puntano a monitorare i processi sanitari e gli esiti e forniscono uno strumento quantitativo per valutare le variazioni della performance nel tempo ed innescare il ciclo del miglioramento continuo. Nello specifico questo documento ha l'obiettivo di facilitare:
- La valutazione delle prestazioni e dei processi erogati all'interno degli ospedali;
- Il miglioramento del coordinamento dell'assistenza con gli altri soggetti erogatori;
- La formulazione e l'individuazione di azioni per il miglioramento delle attività;
- Il coinvolgimento dei professionisti e dei pazienti nel miglioramento delle attività.
Le strutture ospedaliere che affrontano il percorso di accreditamento istituzionale debbono effettuare un'autovalutazione della propria organizzazione in maniera tale da valutare la propria distanza dalle attività richieste dai requisiti ed individuare le azioni rilevanti da implementare prima della verifica sul campo da parte degli organi deputati.
La verifica sul campo varia nel numero di giorni e nel numero di valutatori a seconda delle dimensioni e della complessità della struttura ospedaliera. La valutazione, relativa alla verifica sul campo dell'adesione ai requisiti, sarà condotta da un team di valutatori, appositamente formati, che garantiscono una specifica competenza tecnica e per i quali siano posti in essere condizioni tali da assicurare imparzialità e trasparenza nelle valutazioni, capaci di raccogliere informazioni utili ed evidenze (documentali o di altro tipo) per verificare la rispondenza della struttura ai requisiti prefissati ed assicurare una omogeneità di valutazione dei requisiti su tutto il territorio regionale.
I valutatori verificano il soddisfacimento delle evidenze che caratterizzano le 4 fasi in cui si articolano i singoli requisiti (pianificazione, implementazione, monitoraggio, miglioramento della qualità). Tali fasi sono strutturate in maniera tale da stimolare il miglioramento continuo della qualità e il soddisfacimento delle esigenze del cittadino/paziente.
Gli strumenti per la valutazione del livello di soddisfacimento dei requisiti sono caratterizzati da una revisione della documentazione, da interviste e osservazione sul campo.
Dopo la verifica sul campo, viene redatto un report caratterizzato dai seguenti elementi:
- Nome e descrizione dell'organizzazione;
- Eventuali requisiti non applicabili, requisiti o evidenze esclusi dal processo di valutazione;
- La valutazione dei requisiti;
- Eventuali raccomandazioni.
Nelle tabelle seguenti vengono riportati i requisiti e indicato il numero di evidenze per singolo requisito e per ciascuna fase.
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1° Criterio/fattore di qualità - ATTUAZIONE DI UN SISTEMA DI GESTIONE DELLE STRUTTURE SANITARIE
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Fornisce garanzia di buona qualità della assistenza socio-sanitaria, una gestione della organizzazione sanitaria che governi le dimensioni più fortemente collegate alla specifica attività di cura e assistenza in un'ottica di miglioramento continuo
Per corrispondere a tale criterio, ogni struttura che eroga prestazioni in regime ospedaliero dovrà documentare che siano soddisfatti i requisiti che evidenziano:
- Modalità di pianificazione, programmazione e organizzazione delle attività di assistenza e di supporto;
- Programmi per lo sviluppo di reti assistenziali
- Definizione delle responsabilità;
- Modalità e strumenti di gestione delle informazioni (sistemi informativi, documenti e dati);
- Modalità e strumenti di valutazione della qualità dei servizi;
- Modalità di prevenzione e gestione dei disservizi.
## Requisito 1.1 Modalità di pianificazione, programmazione e organizzazione delle attività di assistenza e di supporto
### Campo d'applicazione
Intera struttura sanitaria
### Fase 1: Documenti di indirizzo
L'organizzazione ha definito, approvato e diffuso:
- un documento in cui sono chiaramente identificati la visione, la missione e i valori dell'organizzazione;
- una politica di riferimento per una gestione secondo criteri di eticità, a garanzia dell'erogazione di assistenza sanitaria nel rispetto di norme legali, etiche, finanziarie e commerciali e a tutela del paziente e dei suoi diritti;
- un piano strategico, redatto in accordo con gli indirizzi regionali, che si basi sull'analisi dei bisogni e/o della domanda di servizi/prestazioni del territorio e preveda il coinvolgimento delle direzioni, del personale e altri portatori di interesse (il piano strategico deve essere aggiornato almeno ogni 3 anni);
- un piano annuale delle attività, gli obiettivi di budget, di attività e di qualità per ciascuna Unità Operativa Complessa di assistenza e di supporto;
### Fase 2: Implementazione
Vi è evidenza dell'applicazione della politica per una gestione della struttura sanitaria secondo criteri di eticità e che tale politica supporti il processo decisionale;
esiste evidenza dell'esplicitazione da parte della Direzione a tutte le articolazioni organizzative interessate degli obiettivi e delle funzioni ad esse assegnate;
l'organizzazione sviluppa eventuali relazioni con altre organizzazioni e servizi territoriali per il raggiungimento degli obiettivi strategici e organizzativi e nel caso ne dà evidenza (es. verbali degli incontri effettuati).
### Fase 3: Monitoraggio
L'organizzazione monitora e verifica l'attuazione del piano strategico e dei piani annuali attraverso la elaborazione e la condivisione dei dati derivanti dagli indicatori ed il monitoraggio dello stato di avanzamento dei progetti;
l'organizzazione documenta che le articolazioni organizzative vengano valutate in relazione ai loro sforzi per l'implementazione del piano strategico e dei piani annuali e sulla base del raggiungimento dei risultati definiti dagli obiettivi di budget, attività, qualità e costi. Tale valutazione viene effettuata tramite l'elaborazione e la trasmissione di report periodici ai responsabili delle Unità Operative ed attraverso un monitoraggio costante e periodico delle attività, della qualità e dei costi attraverso procedure e indicatori per misurare il grado di raggiungimento degli obiettivi specifici e dei risultati;
vi è evidenza della revisione periodica del piano strategico e dei piani annuali sulla base degli indirizzi regionali e sulle indicazioni provenienti dal personale operante nella struttura, dai rappresentanti della comunità di riferimento e dalle associazioni di tutela dei pazienti;
i risultati del monitoraggio delle attività vengono condivisi, attraverso modalità definite, all'interno e all'esterno dell'organizzazione (direzione, personale, territorio, organizzazione di cittadini).
### Fase 4: Miglioramento della qualità
Sulla base delle analisi effettuate, la Direzione individua e implementa specifiche azioni per migliorare l'efficacia del piano strategico e del piano annuale delle attività individuando specifiche focus area a livello di Direzione e di singola unità organizzativa. La Direzione effettua una valutazione delle priorità, individua e implementa specifiche azioni per il miglioramento della qualità delle attività di assistenza e supporto; controlla, inoltre, che le azioni intraprese abbiano raggiunto i risultati desiderati (vedi requisito 7.1).
## Requisito 1.2 Programmi per lo sviluppo di reti assistenziali
### Campo d'applicazione
Intera struttura sanitaria
### Fase 1: Documenti di indirizzo e pianificazione
L'organizzazione ha definito, formalizzato e diffuso documenti di indirizzo (protocolli, linee-guida, procedure, programmi di ricerca e formazione) che:
- descrivano i collegamenti funzionali ed il funzionamento delle reti assistenziali che vedono l'integrazione tra struttura sanitaria e territorio (residenzialità, semiresidenzialità, domiciliarità) e promuovano modelli di continuità garantendo costante e reciproca comunicazione e sviluppando specifici percorsi assistenziali in grado di garantire la continuità assistenziale per i pazienti anche in collegamento con le strutture socio sanitarie;
- descrivano il funzionamento di reti di cure palliative e di terapia del dolore per il paziente adulto e pediatrico in attuazione della legge 15 marzo 2010 n. 38 "Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore".
### Fase 2: Implementazione
Sono attuati specifici percorsi assistenziali in grado di garantire la continuità assistenziale per i pazienti, all'interno delle reti assistenziali integrate, della rete di emergenza-urgenza (traumi, ictus, infarto, ecc.), delle reti di cure palliative e di terapia del dolore per il paziente adulto e pediatrico, anche in collegamento con le strutture socio sanitarie;
sono state definite modalità tecnico-organizzative (strumenti ICT disponibili di teleconsulto e telemedicina nelle sue varie modalità) finalizzate a consentire l'integrazione socio sanitaria ed a sostenere forme innovative di domiciliarità ed è prevista la mobilizzazione di personale qualificato ai fini del massimo orientamento al paziente delle attività assistenziali;
l'organizzazione partecipa alla realizzazione di reti tra centri regionali, nazionali ed internazionali, con eguale livello di competenza, in particolari ambiti quali le alte specialità e le malattie rare.
### Fase 3: Monitoraggio
La direzione effettua un'analisi dei dati sulla realizzazione e il raggiungimento degli obiettivi della struttura all'interno delle reti assistenziali, della rete di emergenza-urgenza, delle reti di cure palliative e di terapia del dolore per il paziente adulto e pediatrico e sul grado di partecipazione alla realizzazione di reti tra centri regionali, nazionali ed internazionali in particolari ambiti quali le alte specialità e le malattie rare, e valuta la corrispondenza tra quanto pianificato e attuato.
### Fase 4: Miglioramento della qualità
Sulla base delle analisi effettuate, la Direzione effettua una valutazione delle priorità, individua e implementa specifiche azioni per il miglioramento della qualità del sistema delle reti assistenziali, delle reti di cure palliative e di terapia del dolore per il paziente adulto e pediatrico e delle reti tra centri regionali, nazionali ed internazionali in particolari ambiti quali le alte specialità e le malattie rare; controlla, inoltre, che le azioni intraprese abbiano raggiunto i risultati desiderati (vedi requisito 7.1).
## Requisito 1.3 Definizione delle responsabilità
### Campo d'applicazione
Intera struttura sanitaria
### Fase 1: Documenti di indirizzo e pianificazione
Sono presenti, sono stati formalizzati, approvati e diffusi nel sistema aziendale documenti che descrivono la struttura di governo dell'organizzazione, gli strumenti e documenti di delega delle responsabilità, i processi e le relative responsabilità clinico- organizzative, le modalità di valutazione delle performance dei vari responsabili e dirigenti, insieme ai relativi criteri di valutazione.
### Fase 2: Implementazione
Vi è evidenza della comunicazione della struttura di governo, da parte della Direzione, all'intera organizzazione;
sono definiti membri, periodicità degli incontri e modalità di lavoro degli organi di governo/commissioni e vi è evidenza dei verbali, delle decisioni, delle azioni individuate dagli stessi e della loro implementazione.
### Fase 3: Monitoraggio
Viene effettuata e documentata la valutazione periodica della performance clinico-organizzativa dei vari responsabili e dirigenti - performance del dipartimento, dell'unità operativa o del servizio e vi è evidenza della revisione periodica dei processi, delle attività e delle relative responsabilità da parte della Direzione;
vi è evidenza di una valutazione dell'efficacia dell'organizzazione, delle commissioni e degli organi di governo, delle responsabilità e degli strumenti di delega da effettuare periodicamente ed ogni qualvolta si presenti un cambiamento significativo nell'organizzazione e nell'erogazione dei servizi della struttura.
### Fase 4: Miglioramento della qualità
Sulla base delle analisi effettuate e dei risultati annuali raggiunti, la Direzione e i singoli dirigenti effettuano una valutazione delle priorità, individuano e implementano specifiche azioni per il miglioramento della qualità dei processi, dell'organizzazione, delle responsabilità e del sistema di delega; controllano, inoltre, che le azioni intraprese abbiano raggiunto i risultati desiderati (vedi requisito 7.1).
## Requisito 1.4 Le modalità e gli strumenti di gestione delle informazioni (sistemi informativi e dati)
### Campo d'applicazione
Intera struttura sanitaria
### Fase 1: Documenti di indirizzo e pianificazione
La Direzione ha definito e approvato un documento in cui sono descritte le caratteristiche dei sistemi informativi, in coerenza con gli orientamenti strategici e le necessità dell'organizzazione tali da garantire il monitoraggio di specifiche attività:
- la tracciatura dei dati sanitarie la trasmissione delle informazioni sia di carattere gestionale che sanitario;
- il supporto alle attività di pianificazione e controllo;
- il contributo al debito informativo verso il Ministero della Salute (NSIS) e verso gli organi regionali;
- la trasparenza e l'aggiornamento sistematico delle liste di attesa;
- l'erogazione di informazioni tempestive e trasparenti sulle prenotazioni delle prestazioni sanitarie.
L'organizzazione ha definito e approvato:
- procedure e linee guida per la gestione della sicurezza nell'accesso ai dati e tenuta dei dati, ivi compresa la loro integrità, nel rispetto e in ottemperanza alla legislazione e alla normativa vigente in materia di privacy, riservatezza e sicurezza delle informazioni sia per gli aspetti amministrativi che sanitari;
- un programma di attività e i criteri per la valutazione della qualità delle informazioni e dei dati in termini di affidabilità, accuratezza e validità sia per quelli provenienti da fonti interne che per quelli provenienti da fonti esterne;
- una procedura di emergenza per il ripristino delle informazioni in caso di danneggiamento del sistema ed un piano di contingenza per garantire continuità assistenziale anche in caso di prolungato malfunzionamento del sistema informativo.
### Fase 2: Implementazione
Vi è evidenza della integrazione dei sistemi informativi al fine di:
- documentare la tracciatura dei dati sanitari e la gestione e la trasmissione delle informazioni sia di carattere gestionale che sanitario;
- raccogliere i dati per il supporto alle attività di pianificazione e controllo;
- collaborare al debito informativo verso il Ministero della Salute (NSIS);
- garantire la trasparenza e l'aggiornamento sistematico delle liste di attesa;
- garantire informazioni tempestive e trasparenti nella prenotazione delle prestazioni sanitarie.
Le Direzioni dei dipartimenti e il personale sono stati formati e applicano le procedure e le linee guida per la gestione della sicurezza e riservatezza di informazioni e dati, ivi compresa la loro integrità, nel rispetto e in ottemperanza alla legislazione e alla normativa vigente in materia e lavora in accordo con quanto previsto dalle stesse.
### Fase 3: Monitoraggio
Vi è evidenza di una valutazione annuale e documentata:
- dell'adeguatezza dei sistemi informativi nel soddisfare le necessità dell'organizzazione e nel supportare l'erogazione di prestazioni e servizi di qualità;
- della trasparenza delle informazioni e dell'effettivo aggiornamento sistematico delle liste di attesa e delle prenotazioni delle prestazioni sanitarie;
- dell'applicazione delle procedure e delle linee guida per la gestione della sicurezza e riservatezza di informazioni e dati, ivi compresa la loro integrità, nel rispetto e in ottemperanza alla legislazione e alla normativa vigente in materia, sia per gli aspetti amministrativi che sanitari.
L'organizzazione monitora la qualità delle informazioni e dei dati in termini di affidabilità, accuratezza e validità sia per quelli provenienti da fonti interne che per quelli provenienti da fonti esterne.
### Fase 4: Miglioramento della qualità
Sulla base delle analisi effettuate, la Direzione effettua una valutazione delle priorità ed individua e implementa specifiche azioni per il miglioramento della qualità dei sistemi informativi, della sicurezza nell'accesso ai dati e tenuta dei dati, ivi compresa la loro integrità, affidabilità, riservatezza, sicurezza, accuratezza e validità (sia per quelli provenienti da fonti interne che per quelli provenienti da fonti esterne) e ne valuta la corretta applicazione nel rispetto e in ottemperanza alla legislazione e alla normativa vigente in materia.
## Requisito 1.5 Le modalità e gli strumenti di valutazione della qualità dei servizi
### Campo d'applicazione
Intera struttura sanitaria
### Fase 1: Documenti di indirizzo e pianificazione
Vi è evidenza della formalizzazione e diffusione:
- di un programma e di procedure (strumenti, modalità e tempi) per la valutazione degli esiti, della qualità delle prestazioni e dei servizi all'interno dei dipartimenti/articolazioni organizzative che includa la definizione di standard di prodotto/percorso organizzativo e dei relativi indicatori di valutazione (volumi, appropriatezza, esiti, ecc). Il monitoraggio deve includere almeno: i) qualità clinica, ii) qualità organizzativa, iii) qualità percepita;
- o delle responsabilità relative alla valutazione delle prestazioni e dei servizi.
### Fase 2: Implementazione
Le attività di valutazione degli esiti e della qualità delle prestazioni e dei servizi all'interno dei dipartimenti/articolazioni organizzative sono documentate (es.: la presenza di report quantitativi o qualitativi sulla qualità dei servizi) con periodicità almeno annuale e vi è evidenza della partecipazione del personale a tali attività (vedi requisito 1.1);
vi è evidenza che l'organizzazione ha comunicato i risultati delle valutazioni ai livelli adeguati ed ha attivato il confronto con le parti interessate (es: diffusione di report sulla qualità dei servizi erogati, sia all'interno della struttura/Azienda sia all'esterno e in particolare all'utenza) (vedi requisito 1.1);
vi è evidenza nelle strutture/aziende sanitarie dell'impiego di strumenti di valutazione scientificamente riconosciuti quali audit clinico, misurazione di aderenza alle linee guida, verifiche specifiche quali controlli di qualità e verifiche esterne di qualità, mortality&morbility review;
i pazienti e le organizzazioni di cittadini sono incoraggiati a fornire giudizi sulle cure ricevute e vi è evidenza della loro partecipazione alla valutazione della qualità dei servizi.
### Fase 3: Monitoraggio
Vi è evidenza del controllo e dell'adeguamento periodico del sistema di valutazione della qualità del servizio in maniera tale da garantire la validità e l'affidabilità di tutte le misure nel tempo e delle strategie di comunicazione dei dati.
### Fase 4: Miglioramento della qualità
Sulla base dei dati derivanti dalla valutazione delle prestazioni e dei servizi, la Direzione effettua una valutazione delle priorità, ed individua e implementa specifiche azioni per il miglioramento delle performance (vedi requisito 7.1). Vi è evidenza dell'efficacia delle azioni correttive eventualmente messe in atto.
## Requisito 1.6 Le modalità di prevenzione e di gestione dei disservizi
### Campo d'applicazione
Intera struttura sanitaria
### Fase 1: Documenti di indirizzo e pianificazione
L'organizzazione ha definito e approvato procedure/attività per la raccolta, la tracciabilità, l'analisi dei disservizi, la comunicazione verso l'esterno e la predisposizione dei relativi piani di miglioramento;
l'organizzazione ha pianificato l'attività di analisi dei principali processi per l'individuazione delle fasi nelle quali è possibile che si verifichino disservizi (ad es.: errori, ritardi, incomprensioni tra operatore e utente).
### Fase 2: Implementazione
Vi è evidenza della messa in atto di un processo di comunicazione esterna alimentato anche dalle informazioni provenienti dai cittadini attraverso la gestione delle segnalazioni e dei reclami;
vi è evidenza delle attività di analisi dei principali processi per l'individuazione delle fasi nelle quali è possibile che si verifichino disservizi (ad es.: errori, ritardi, incomprensioni tra operatore e utente);
programmi per il monitoraggio di eventi avversi;
valutazione, gestione e prevenzione dei rischi e individuazione responsabili delle procedure formalizzate;
piano per le situazioni di emergenze e l'eventuale trasferimento del paziente in altro reparto/altra struttura;
definite, disponibili e applicate procedure finalizzate a ridurre il rischio di infezione tra operatori e pazienti durante lo svolgimento di procedure mediche e/o chirurgiche;
definiti, disponibili e applicati Protocolli per uso dispositivi medici;
definite, disponibili e applicati Protocolli per uso farmaci;
### Fase 3: Monitoraggio
Vi è l'evidenza di un'attività di monitoraggio:
- per verificare la frequenza delle diverse tipologie di disservizi all'interno dell'organizzazione;
- per valutare l'efficacia della strategia di comunicazione esterna.
### Fase 4: Miglioramento della qualità
Vi è l'evidenza di un processo documentato per l'individuazione, lo sviluppo e il monitoraggio di azioni correttive, preventive e di miglioramento finalizzate all'eliminazione o alla riduzione della ricorrenza del disservizio;
è presente l'evidenza di modifiche apportate all'organizzazione derivate dalla valutazione dei disservizi e della valutazione della loro efficacia.
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Regione Lazio
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2017-11-21
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2° Criterio/fattore di qualità - PRESTAZIONI E SERVIZI
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È buona prassi che l'organizzazione descriva la tipologia e le caratteristiche delle prestazioni e dei servizi erogati e individui i metodi di lavoro da adottarsi, come pratica del governo clinico sui quali fondare azioni successive di valutazione della performance e della comunicazione con i pazienti ed i cittadini
Per corrispondere a tale criterio, ogni struttura che eroga prestazioni in regime ospedaliero dovrà documentare che siano soddisfatti i requisiti che evidenziano:
- La tipologia delle prestazioni e dei servizi erogati
- La presenza di percorsi assistenziali che comprendono:
- Eleggibilità e presa in carico dei pazienti
- Continuità assistenziale
- Monitoraggio e valutazione
- La modalità di gestione della documentazione sanitaria che deve essere redatta, aggiornata, conservata e verificata secondo modalità specificate, al fine di garantirne la completezza rispetto agli interventi effettuati; la rintracciabilità; la riservatezza (privacy).
## Requisito 2.1 Tipologia di prestazioni e di servizi erogati
### Campo d'applicazione
Intera struttura sanitaria e singole articolazioni organizzative coinvolte nella cura del paziente
### Fase 1: Documenti di indirizzo e pianificazione
L'organizzazione ha definito e approvatole linee guida per la redazione, la diffusione e le modalità di distribuzione di una Carta dei Servizi che assicuri la piena informazione circa le modalità erogative, i contenuti e la capacità delle prestazioni di servizio e gli impegni assunti nei confronti dei pazienti e dei cittadini nonché la presenza di materiale informativo (multilingua) a disposizione dell'utenza.
### Fase 2: Implementazione
È presente e viene diffusa la Carta dei Servizi e il materiale informativo è a disposizione dell'utenza.
### Fase 3: Monitoraggio
Vi è evidenza della periodica rivalutazione da parte dell'organizzazione della struttura della qualità delle informazioni contenute nella Carta dei Servizi, della qualità del materiale informativo a disposizione dell'utenza e dell'efficacia delle modalità di diffusione e distribuzione, con l'apporto delle associazioni di tutela dei cittadini, dei pazienti e del volontariato.
### Fase 4: Miglioramento della qualità
Sulla base delle analisi effettuate la Direzione effettua una valutazione delle priorità, individua e implementa specifiche azioni per il miglioramento della qualità delle informazioni contenute nella Carta dei Servizi e nel materiale informativo a disposizione degli utenti; controlla, inoltre, che le azioni intraprese abbiano raggiunto gli effetti desiderati (vedi requisito 7.1).
## Requisito 2.2.1 Percorsi assistenziali: Eleggibilità e presa in carico dei pazienti
### Campo d'applicazione
Intera struttura sanitaria e singole articolazioni organizzative coinvolte nella cura del paziente
### Fase 1: Documenti di indirizzo e pianificazione
L'organizzazione ha definito, formalizzato e diffuso:
- i criteri per l'eleggibilità dei pazienti;
- le responsabilità per la presa in carico/gestione dei pazienti;
- le linee guida e procedure per la valutazione iniziale di ciascun paziente che comprenda, oltre all'anamnesi e all'esame obiettivo, anche una valutazione dei fattori fisici, psicologici, sociali ed economici, lo stato nutrizionale e funzionale, lo screening e la valutazione del dolore e una valutazione dei bisogni per la promozione della salute del paziente;
- i protocolli, le linee guida e le procedure per la definizione e la gestione del percorso assistenziale dei pazienti nelle diverse fasi della malattia e nei diversi setting assistenziali (intra ed extraospedalieri - vedi anche 1.2), basato sulla valutazione dei bisogni dei pazienti e sui risultati dei test diagnostici;
- le modalità e gli strumenti per il trasferimento delle informazioni relative alla valutazione e alla presa in carico all'interno del processo di cura;
- un documento in cui sono identificati le modalità e gli strumenti per l'attuazione di una politica per la promozione della salute, con lo scopo di migliorare i risultati in termini di salute. Tale politica coinvolge i pazienti, i loro familiari e il personale.
#### AREA CHIRURGICA
##### PRESA IN CARICO (identica per area chirurgica e area medica)
- Sono previste modalità codificate relative all'individuazione di un medico referente per ciascun paziente;
- Sono adottate una cartella clinica e una infermieristica dove sono evidenziate le informazioni e le procedure e terapie applicate;
- Sono adottate linee guida per la corretta gestione del paziente chirurgico in linea con la Medicina basata sulle evidenze (cfr. 6.1.);
- Sono definite, disponibili e applicate, sulla base delle linee guida adottate, procedure operative contestualizzate che definiscano percorsi differenziati dei pazienti chirurgici in elezione/urgenza/day surgery/ per i trattamenti più frequenti e più complessi;
- Sono definiti e messi in atto protocolli per l'acquisizione in urgenza di prestazioni diagnostiche (analisi chimiche/microbiologia/radiologia/immunotrasfusionale);
- Sono definite, disponibili e applicate procedure per la consulenza anestesiologica e di collegamento con i servizi di anatomia patologica;
- Sono adottati sistemi di archiviazione digitale e trasmissione telematica dei risultati diagnostici;
- Esiste evidenza di interventi di miglioramento in merito all'applicazione delle procedure definite;
- Sono attivati protocolli relativi all'identificazione del paziente al fine di evitare scambi di persona ed errori nella somministrazione dei farmaci e nell'esecuzione di prestazioni.
##### FASE PREOPERATORIA
- Evidenza di protocolli condivisi tra professionisti interessati alla valutazione preoperatoria del paziente chirurgico anche in rapporto ai rischi, generici e specifici e evidenza della loro applicazione;
- Protocolli per la corretta preparazione del paziente
- Evidenza dell'effettuazione di una periodica valutazione del dolore;
- Evidenza dell'applicazione di una terapia al dolore appropriata secondo le evidenze scientifiche
##### FASE PERIOPERATORIA
Linee guida e protocolli:
- Sono adottate linee-guida, in linea con la Medicina Basata sulle Evidenze, per la gestione dell'antibioticoprofilassi perioperatoria (cfr. 6.1.);
- Esiste evidenza che le linee-guida adottate per la gestione dell'antibioticoprofilassi perioperatoria siano applicate;
- Sono disponibili linee guida e attivati protocolli per la gestione nutrizionale dei pazienti con particolare riferimento alla nutrizione enterale e parenterale
Follow-up e Protocolli:
- Le indicazioni contenute nelle linee-guida adottate sono state contestualizzate in protocolli condivisi tra i professionisti interessati relativi al follow-up del paziente chirurgico
- Esiste evidenza che i protocolli relativi alla gestione del follow-up siano applicati
#### AREA MEDICA
##### PRESA IN CARICO (cfr. area chirurgica) GESTIONE DEL PAZIENTE
Accettazione medica:
- Sono definite, disponibili e applicate procedure per l'accettazione medica
- Sono definite, disponibili e applicate procedure per l'accettazione infermieristica
- Sono definite, disponibili e applicate procedure per l'accettazione del paziente in urgenza
- attività per l'accettazione del paziente compresa l'ora di arrivo;
- orario di inizio delle attività assistenziali
Gestione del dolore
- Esiste evidenza dell'effettuazione di una valutazione periodica del dolore attraverso l'uso di strumenti standardizzati
- Esiste evidenza dell'applicazione di un'appropriata terapia del dolore, secondo le migliori evidenze scientifiche
#### AREA EMERGENZA
Presa in carico e Strumenti di riferimento:
- Sono adottate linee-guida per la corretta gestione del paziente in emergenza-urgenza in linea con la Medicina Basata sulle Evidenze (cfr. 6.1.)
- Sono attivati protocolli diagnostico-terapeutici, sulla base delle linee-guida adottate
- Sono definite, disponibili e applicate, sulla base delle linee-guida adottate, procedure operative contestualizzate relative a specifici percorsi del paziente in emergenza-urgenza;
- Sono definite, disponibili e applicate procedure che definiscano la gestione del paziente in emergenza-urgenza sulla base del codice triage attribuito;
- Sono attivati protocolli di collegamento tra ARES 118 e Pronto Soccorso;
- Sono definite, disponibili e applicate procedure di triage che assicurino accoglimento e valutazione tempestivi del paziente in emergenza-urgenza;
- Esiste evidenza che il personale infermieristico preposto all'attività di triage sia adeguatamente formato;
- Sono disponibili e utilizzati specifici strumenti per la corretta attribuzione del codice triage
- Esiste evidenza di un'attività strutturata relativa alla corretta attribuzione del codice triage
- Sono definite, disponibili e applicate procedure per l'identificazione di pazienti sconosciuti;
- Sono attivati protocolli relativi alle maxi-emergenze
- Sono definiti e messi in atto protocolli per l'acquisizione di consulenze specialistiche e prestazioni diagnostiche
- Esiste evidenza di interventi di miglioramento in merito all'applicazione delle procedure definite
- numero di rivalutazioni del codice triage per i pazienti in attesa di visita
- revisione dei casi complessi tra personale medico e infermieristico
- revisione della gestione dei traumi gravi tra il personale medico dell'emergenza, medico specialistico e infermieristico
- Sono attivati protocolli relativi all'identificazione del paziente al fine di evitare scambi di persona ed errori nella somministrazione dei farmaci e nell'esecuzione di prestazioni
Gestione del dolore:
- Esiste evidenza dell'applicazione di un'appropriata terapia del dolore, secondo le migliori evidenze scientifiche
- Esiste evidenza dell'effettuazione di una valutazione del dolore attraverso l'uso di strumenti standardizzati
#### RICOVERO OSPEDALIERO POST ACUZIE: LUNGODEGENZA
##### Presa in carico
Progetto Clinico Assistenziale:
- È previsto per ogni paziente un Progetto Clinico Assistenziale elaborato sulla base dei bisogni individuali, determinati attraverso l'utilizzo di strumenti di valutazione multidimensionale, compresi quelli eventualmente deliberati a livello regionale
- Esiste evidenza dell'attuazione del Progetto Clinico Assistenziale, compresi i programmi educativi e riabilitativi finalizzati al mantenimento ed al miglioramento delle abilità, in relazione agli specifici bisogni
- Sono adottate linee-guida per la corretta gestione del paziente in linea con la Medicina Basata sulle Evidenze
- Sono attivati, sulla base delle linee-guida adottate, protocolli relativi al trattamento dei pazienti per specifiche condizioni cliniche
- Esiste evidenza che l'equipe di cura coinvolga il paziente e i familiari nel percorso clinico-assistenziale
- Esiste evidenza dell'effettuazione di una valutazione periodica del dolore attraverso l'uso di strumenti standardizzati
- Esiste evidenza dell'applicazione di un'appropriata terapia del dolore, secondo le migliori evidenze scientifiche
Si rinvia in ogni caso per l'attività di ricovero alla "Riorganizzazione dei percorsi riabilitativi in ambito ospedaliero e territoriale" di cui al DCA 159/2016 che integra il presente provvedimento
Progetto Riabilitativo:
- Il Progetto Riabilitativo è redatto avendo come riferimento il modello bio-psico-sociale;
- Esistono evidenze che il paziente ed i suoi familiari sono coinvolti nell'elaborazione e aggiornamento del progetto e del programma riabilitativo;
- Esiste evidenza dell'attuazione del Progetto Riabilitativo;
- Sono adottate linee-guida per la corretta gestione del paziente in linea con la Medicina Basata sulle Evidenze;
- Sono attivati, sulla base delle linee-guida adottate, protocolli relativi al trattamento dei pazienti per specifiche condizioni cliniche;
- Esiste evidenza che il grado di disabilità del paziente e i suoi miglioramenti, misurati sulla base del raggiungimento degli obiettivi funzionali, siano valutati periodicamente attraverso scale di valutazione validate, comprese quelle adottate a livello regionale;
- Sono definite, disponibili e applicate procedure che facilitano il contatto del paziente con i propri familiari;
- Esistono evidenze che il paziente ed i suoi familiari siano addestrati alla gestione dei problemi disabilitanti ed all'uso di protesi, ortesi ed ausili tecnici;
- Esistono evidenze dell'utilizzo di programmi di supporto psicologico a favore del paziente e dei suoi familiari;
- Esiste evidenza dell'effettuazione di una valutazione periodica del dolore attraverso l'uso di strumenti standardizzati;
- Esiste evidenza dell'applicazione di un'appropriata terapia del dolore, secondo le migliori evidenze scientifiche;
- Sono definite, disponibili e applicate procedure per il collegamento con le Funzioni di degenza per Acuti, con le Funzioni riabilitative e con i Servizi territoriali;
Cartella Clinica: Per ciascun ospite è compilata una Cartella Integrata, periodicamente aggiornata
- Risultati delle valutazioni
- Strumenti di valutazione standardizzati utilizzati
- Elementi di valutazione degli aspetti sociali
Presa in carico neuropsichiatria infantile: In tutte le articolazioni organizzative del Servizio è assicurata l'integrazione tra i diversi tipi di intervento clinico (interventi educativi, riabilitativi, psicoterapeutici, farmacologici, scolastici, di "rete", ecc.) Sono definite, disponibili e applicate procedure relative al trattamento di almeno sei delle seguenti patologie: disturbi dello spettro autistico, break-out adolescenziali, disturbi di apprendimento, paralisi cerebrali infantili, cefalee, disturbi dell'attenzione e dell'attività, disturbi della comunicazione e del linguaggio, disturbi delle condotte alimentari, ritardo mentale, epilessia, abuso, maltrattamento e sfruttamento sessuale. Nella cartella clinica sono monitorate sistematicamente le diverse aree degli interventi effettuati anche attraverso l'uso di strumenti standardizzati, che registrano le modifiche nelle condizioni cliniche e nei livelli di funzionamento dei singoli pazienti. Sono altresì riportate informazioni esaustive circa la modalità di conclusione del trattamento, con particolare riguardo agli abbandoni e ai "persi di vista". Sono definite, disponibili e applicate procedure relative alla misurazione degli esiti dei trattamenti, utilizzando scale e strumenti di valutazione validati e condivisi, almeno per le patologie che comportano il maggior carico assistenziale.
### Fase 2: Implementazione
Vi è evidenza della tracciabilità nella documentazione sanitaria dell'applicazione dei criteri, dei protocolli, delle linee guida e delle procedure per l'eleggibilità, la valutazione iniziale e la presa in carico multidisciplinare dei pazienti;
vi è evidenza della rivalutazione dei bisogni dei pazienti a intervalli appropriati sulla base delle loro condizioni e del loro trattamento. I riscontri sono annotati nella cartella clinica/documentazione sanitaria;
sono implementate forme di lavoro multidisciplinare attraverso la predisposizione di specifici strumenti (quali i sistemi informativi) e l'organizzazione di gruppi di lavoro specifici;
vi è evidenza del trasferimento delle informazioni relative alla valutazione e alla presa in carico all'interno del processo di cura;
vengono attuate attività di promozione della salute in relazione alle patologie trattate con il coinvolgimento dei pazienti e dei familiari.
### Fase 3: Monitoraggio
Vi è evidenza della verifica da parte dell'organizzazione dell'applicazione:
- dei criteri per l'eleggibilità e i protocolli per la presa in carico multidisciplinare dei pazienti;
- delle linee guida e delle procedure per la valutazione iniziale di ciascun paziente, ivi comprese le procedure e le linee guida per la valutazione dei bisogni di promozione della salute per ciascun paziente;
- dei protocolli, delle linee guida e delle procedure per la definizione e la gestione del percorso assistenziale dei pazienti nelle diverse fasi della malattia e nei diversi setting assistenziali (intra ed extraospedalieri - vedi anche 1.2), basato sulla valutazione dei bisogni dei pazienti e sui risultati dei test diagnostici, che includa gli obiettivi o i risultati attesi dal trattamento.
Vi è evidenza della rivalutazione e della revisione del percorso assistenziale nelle diverse fasi della malattia e nei diversi setting assistenziali qualora si verifichi un cambiamento delle condizioni o della diagnosi del paziente e i riscontri sono registrati in cartella clinica.
### Fase 4: Miglioramento della qualità
Sulla base delle analisi effettuate e delle criticità riscontrate, la Direzione e i singoli dirigenti effettuano una valutazione delle priorità, individuano e implementano specifiche azioni per il miglioramento della qualità:
- dei criteri, dei protocolli, delle linee guida e delle procedure per l'eleggibilità e la valutazione iniziale dei pazienti;
- dei processi per la gestione del percorso assistenziale dei pazienti, ivi compresa la qualità della tracciabilità delle attività all'interno della documentazione sanitaria;
- del trasferimento delle informazioni all'interno del processo di cura;
- della politica per la promozione della salute.
Inoltre vi è evidenza del controllo che le azioni intraprese abbiano raggiunto gli effetti desiderati (vedi requisito 7.1).
## Requisito 2.2.2 Percorsi assistenziali: Passaggio in cura (continuità assistenziale)
### Campo d'applicazione
Intera struttura sanitaria e singole articolazioni organizzative coinvolte nella cura del paziente
### Fase 1: Documenti di indirizzo e pianificazione
L'organizzazione ha definito, approvato e diffuso (Cf. fattore 2.2.1.):
- protocolli e linee guida per la pianificazione della continuità assistenziale dei pazienti (appropriatezza dei trasferimenti all'interno dell'organizzazione, della dimissione dei pazienti e del follow up);
- programmi di dimissione protetta e/o assistita in particolare per i pazienti che richiedono continuità di cura in fase post acuta;
- protocolli linee guida e procedure per la definizione dei collegamenti funzionali tra i servizi e con le strutture sanitarie e socio sanitarie coinvolte nell'assistenza;
- protocolli e procedure per il trasporto sicuro del paziente;
- procedure per l'adozione di modalità strutturate per il trasferimento delle informazioni rilevanti durante i passaggi di consegna, i trasferimenti e i processi di dimissione.
Dimissione e Continuità assistenziale area chirurgica:
- Esistono procedure operative relative alle modalità per la dimissione del paziente, che coinvolgano altri servizi ospedalieri, le strutture territoriali ed il Medico di medicina generale o il Pediatra di libera scelta
- Esiste evidenza che, al momento della dimissione, siano fornite al paziente ed al caregiver specifiche indicazioni in merito al decorso post-dimissione
- lettera di dimissione al MMG/PLS
- informazioni su trattamenti, ausili e dispositivi
- modalità dei controlli
- Esiste evidenza che correttezza, completezza e comprensibilità della lettera di dimissione e delle informazioni collegate siano valutate
- motivo e data del ricovero
- diagnosi e data di dimissione
- sintesi storia clinica pregressa e terapia farmacologia
- iter clinico diagnostico e terapeutico durante il ricovero
- risultati dei principali esami effettuati
- terapia farmacologia prescritta alla dimissione (principio attivo, posologia, modalità e orario di assunzione, durata del trattamento)
- eventuali controlli
Dimissione e continuità assistenziale area emergenza:
- Sono definite, disponibili e applicate procedure di collegamento con altri servizi ospedalieri, interni ed esterni, per il trasferimento del paziente
- Sono definite, disponibili e applicate procedure per il trasferimento dei pazienti critici
Continuità assistenziale lungodegenza post acuzie:
- Sono definite, disponibili e applicate procedure per il collegamento con le Funzioni di degenza per Acuti, con le Funzioni riabilitative e con i Servizi territoriali
Cartella Clinica: Per ciascun paziente è compilata una Cartella Integrata, periodicamente aggiornata
- Risultati delle valutazioni
- Strumenti di valutazione standardizzati utilizzati
- Elementi di valutazione degli aspetti sociali
Gestione del rischio e Procedure:
- Sono definite, disponibili e applicate procedure condivise fra i diversi operatori relative alla gestione del rischio
- Lesioni da pressione
- Infezioni
- Sindrome da immobilizzazione
- Prevenzione delle cadute
- Esiste evidenza di un'attività di monitoraggio del rischio di burn-out per gli operatori e delle relative procedure di recupero
- Sono definite, disponibili e applicate procedure scritte per la protezione da rischi legati a sollevamenti e da postura nell'assistenza ai pazienti
Dimissione e Continuità assistenziale riabilitazione post acuzie:
- Sono definiti e messi in atto protocolli relativi alla dimissione nell'ottica della continuità assistenziale
Continuità e integrazione Neuropsichiatria infantile:
- Sono definite, disponibili e applicate procedure relative alla collaborazione con i pediatri di libera scelta/medici di medicina generale, con i reparti pediatrici degli ospedali del territorio (attività di consultazione e di collegamento), con i Consultori Familiari, con il Centro di Salute Mentale per adulti e con l'SPDC Sono definite, disponibili e applicate procedure relative alla collaborazione con le strutture riabilitative accreditate e le altre strutture private o del privato sociale del territorio di riferimento o a cui il Servizio invia i suoi pazienti
- Sono definite, disponibili e applicate procedure relative alla collaborazione con le istituzioni scolastiche per l'inserimento e l'integrazione dei disabili nelle scuole e per le modalità di invio dei casi al Servizio, e con i Servizi Sociali per il riorientamento dei casi e per la definizione delle reciproche competenze e consulenze
- Sono definite, disponibili e applicate procedure di collegamento con altri servizi ospedalieri, interni ed esterni, per il trasferimento del paziente. Sono definite, disponibili e applicate procedure per il trasferimento dei pazienti critici.
- Sono definite, disponibili e applicate procedure relative alla collaborazione con gli Enti Locali e le istituzioni nazionali per l'inserimento lavorativo e sociale dei soggetti con handicap in età post-scolare, e per altre collaborazioni con gli Enti Locali sulla tutela dei minori e la disabilità.
- Sono definite, disponibili e applicate procedure relative alla collaborazione con gli Enti preposti all'amministrazione della giustizia nella rete degli interventi di tutela e cura dei minori abusati, deprivati, sottoposti a provvedimenti giudiziari.
- Sono definite, disponibili e applicate procedure per la gestione delle eventuali situazioni di urgenza psichiatrica (elenco di reparti di riferimento, nominativi dei responsabili, modalità con cui possono essere attivati, tipologia, priorità, aspetti critici; accordi locali anche alternativi al ricovero; procedure per la gestione dell'agitazione psicomotoria; procedure per l'attivazione del TM o di ASO/TSO, ecc).
### Fase 2: Implementazione
L'organizzazione ha individuato gli operatori sanitari di riferimento (medico di riferimento) per la supervisione dell'assistenza per tutta la durata della degenza. Il paziente è informato delle responsabilità individuate;
vi è evidenza dell'attuazione di un protocollo per il trasporto sicuro dei pazienti e dell'adozione da parte dell'organizzazione di modalità strutturate per il trasferimento delle informazioni rilevanti durante i passaggi di consegna, i trasferimenti e i processi di dimissione, secondo quanto previsto dalle procedure e dalle linee guida;
vengono adottati da parte dell'organizzazione processi a supporto di continuità e coordinamento delle cure;
vi è evidenza che tutta la documentazione clinica del paziente sia a disposizione degli operatori sanitari in ogni momento e che sia favorito lo scambio di informazioni per la corretta gestione dei pazienti, sia all'interno della struttura, sia con le strutture esterne.
### Fase 3: Monitoraggio
Vi è evidenza del monitoraggio periodico dell'applicazione:
- dei processi, dei protocolli e linee guida per la continuità assistenziale dei pazienti e il coordinamento delle cure (appropriatezza dei trasferimenti all'interno dell'organizzazione, della dimissione dei pazienti e del follow up);
- dei programmi di dimissione protetta e/o assistita in particolare per i pazienti che richiedono continuità di cura in fase post acuta;
- dei collegamenti funzionali tra i servizi territoriali e con le strutture sanitarie e socio-sanitarie coinvolte nell'assistenza.
Vi è evidenza del periodico monitoraggio e controllo da parte della Direzione delle modalità strutturate per il trasferimento delle informazioni rilevanti durante i passaggi di consegna, i trasferimenti e i processi di dimissione.
### Fase 4: Miglioramento della qualità
Sulla base delle analisi effettuate e delle criticità riscontrate, la Direzione e i singoli dirigenti effettuano una valutazione delle priorità ed individuano e implementano specifiche azioni per il miglioramento della qualità:
- dei sistemi di monitoraggio e valutazione della qualità del percorso di cura dalla presa in carico alla dimissione (vedi requisito 2.2.3);
- dell'esperienza di cura da parte dei pazienti e dei familiari (vedi requisito 2.2.3).
Inoltre vi è evidenza del controllo che le azioni intraprese abbiano raggiunto gli effetti desiderati (vedi requisito 7.1).
## Requisito 2.2.3 Percorsi assistenziali: Monitoraggio e valutazione
### Campo d'applicazione
Intera struttura sanitaria e singole articolazioni organizzative coinvolte nella cura del paziente
### Fase 1: Documenti di indirizzo e pianificazione
L'organizzazione ha definito degli obiettivi per la qualità della gestione del percorso assistenziale del paziente nelle diverse fasi della malattia e nei diversi setting assistenziali (intra ed extraospedalieri) dalla presa in carico alla dimissione;
l'organizzazione ha selezionato gli indicatori chiave per la valutazione della performance clinica tenendo conto della "scienza" o della "evidenza" a supporto di ogni singolo indicatore.
### Fase 2: Implementazione
Vi è evidenza del monitoraggio e della valutazione del grado di conformità delle attività ai protocolli e alle linee guida EBM, secondo quanto previsto dalle procedure (ad es. monitoraggio dei tempi, delle modalità e dei contenuti della presa in carico, della valutazione iniziale e del piano di trattamento, della continuità assistenziale e dimissione, in accordo con gli obiettivi stabiliti - vedi anche 1.2 e 2.2.1);
vi è evidenza dei risultati del monitoraggio degli indicatori chiave per la valutazione degli esiti e della performance clinica tenendo conto della "scienza" o della "evidenza" a supporto di ogni singolo indicatore;
vi è evidenza delle attività di audit sui percorsi di cura (dalla presa in carico alla dimissione) e della diffusione dei risultati a tutti gli operatori che hanno partecipato all'implementazione del percorso;
vi è evidenza dello svolgimento di indagini sulla soddisfazione dei pazienti e dei familiari riguardo il percorso di assistenza e/o di valutazioni della qualità dei percorsi da parte delle organizzazioni di cittadini, dei pazienti e dei familiari;
è presente evidenza dei risultati di un'analisi retrospettiva su eventi avversi, incidenti, near miss manifestati durante l'episodio di cura.
### Fase 3: Monitoraggio
Vi è evidenza dell'aggiornamento in termini di efficacia ed affidabilità dei sistemi di misura degli esiti, della performance clinica, della qualità dei percorsi di cura.
### Fase 4: Miglioramento della qualità
Sulla base delle analisi effettuate e delle criticità riscontrate, la Direzione e i singoli dirigenti effettuano una valutazione delle priorità ed individuano e implementano specifiche azioni per il miglioramento della qualità:
- dei sistemi di monitoraggio e valutazione della qualità del percorso di cura;
- dell'esperienza di cura da parte dei pazienti e dei familiari.
Inoltre vi è evidenza del controllo che le azioni intraprese abbiano raggiunto gli effetti desiderati (vedi requisito 7.1).
## Requisito 2.3 La modalità di gestione della documentazione sanitaria
### Campo d'applicazione
Intera struttura sanitaria e singole articolazioni organizzative coinvolte nella cura del paziente
### Fase 1: Documenti di indirizzo e pianificazione
L'organizzazione ha formalizzato e diffuso un documento che definisce:
- i requisiti per la redazione, l'aggiornamento, la conservazione e la verifica della documentazione sanitaria/socio-assistenziale nonché le modalità di controllo;
- uno specifico campo nella documentazione clinica dedicato alla riconciliazione dei farmaci e di altre tecnologie (transition) ai fini della sicurezza dei pazienti nei trasferimenti di setting assistenziali;
- gli aspetti legati al tema della privacy e della riservatezza delle informazioni, della sicurezza nell'accesso alla documentazione sanitaria/socio-assistenziale e tenuta dei dati, ivi compresa la loro integrità, nel rispetto e in ottemperanza alla legislazione e alla normativa vigente in materia;
- i tempi di accesso alla documentazione sanitaria/socioassistenziale;
- le modalità per le attività di valutazione della qualità della documentazione sanitaria/socio-assistenziale e l'implementazione di azioni correttive se necessario.
### Fase 2: Implementazione
Gli elementi che caratterizzano la presa in carico del paziente, il processo assistenziale e che garantiscono la continuità assistenziale nei trasferimenti tra setting assistenziali sono tracciati all'interno della cartella clinica;
la comunicazione e l'invio della documentazione sanitaria e socio assistenziale ai professionisti all'interno della struttura sanitaria e ai colleghi di strutture esterne è garantita in tempo utile.
### Fase 3: Monitoraggio
Vi è evidenza dei risultati del monitoraggio e della valutazione da parte dell'organizzazione:
- della qualità della documentazione sanitaria/socio-assistenziale;
- del soddisfacimento delle regole che caratterizzano la gestione della documentazione;
- del rispetto dei tempi definiti per l'accesso alla documentazione sanitaria/socio-assistenziale.
#### Fase 4: Miglioramento della qualità
Sulla base delle analisi effettuate e delle criticità riscontrate, la Direzione e i singoli dirigenti effettuano una valutazione delle priorità ed individuano e implementano specifiche azioni per il miglioramento:
- della qualità della documentazione sanitaria/socioassistenziale;
- della politica relativa alla privacy e alla riservatezza delle informazioni contenute nella documentazione sanitaria;
- della sicurezza nell'accesso e tenuta dei dati contenuti nella documentazione sanitaria, ivi compresa la loro integrità;
- dei tempi di accesso la documentazione sanitaria/socio-assistenziale.
Inoltre vi è evidenza del controllo che le azioni intraprese abbiano raggiunto gli effetti desiderati (vedi requisito 7.1).
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3° Criterio/fattore di qualità - ASPETTI STRUTTURALI
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L'organizzazione cura la idoneità all'uso delle strutture e la puntuale applicazione delle norme relative alla manutenzione delle attrezzature; è buona prassi che dia evidenza del contributo del personale nella gestione delle stesse
Per corrispondere a tale criterio, ogni struttura che eroga prestazioni in regime ospedaliero dovrà documentare che siano soddisfatti i requisiti che evidenziano:
- L'idoneità all'uso delle strutture
- La gestione e manutenzione delle attrezzature
## Requisito 3.1 L'idoneità all'uso delle strutture
### Campo d'applicazione
Intera struttura sanitaria
### Fase 1: Documenti di indirizzo e pianificazione
Vi è evidenza della pianificazione e l'inserimento a bilancio del potenziamento o sostituzione di impianti, edifici o componenti necessari a garantire l'idoneità all'uso, e la sicurezza e della struttura nel rispetto delle leggi, dei regolamenti e degli altri requisiti che si applicano all'organizzazione;
sono predisposti programmi e azioni per una graduale sostenibilità energetico-ambientale in termini di riduzione dei consumi energetici;
l'organizzazione ha formalizzato e diffuso il programma di gestione del rischio ambientale e di gestione delle infrastrutture che consenta di individuare le situazioni che mettono in pericolo la sicurezza di beni e persone e di gestire le aree a rischio (Sicurezza e Vigilanza; Materiali Pericolosi; Radioprotezione; Emergenze; Protezione antincendio; Apparecchiature Medicali; Impianti fissi; Gestione dei rifiuti);
l'organizzazione ha approvato i piani per la formazione e il coinvolgimento del personale per la sicurezza della struttura e dell'ambiente di lavoro.
### Fase 2: Implementazione
Vi è evidenza della messa in atto:
- del piano per il potenziamento o sostituzione di impianti, edifici o componenti necessari a garantire l'idoneità all'uso e la sicurezza della struttura nel rispetto delle leggi, dei regolamenti e degli altri requisiti che si applicano all'organizzazione;
- delle azioni per una graduale sostenibilità energetico- ambientale in termini di riduzione dei consumi energetici;
- del programma di gestione del rischio ambientale e di gestione delle infrastrutture, dell'individuazione delle situazioni che mettono in pericolo la sicurezza di beni e persone e della gestione delle aree a rischio (Sicurezza e Vigilanza; Materiali Pericolosi; Radioprotezione; Emergenze; Protezione antincendio; Apparecchiature Medicali; Impianti fissi; Gestione dei rifiuti).
Vi è evidenza delle attività di formazione e coinvolgimento del personale per la sicurezza della struttura e dell'ambiente di lavoro.
### Fase 3: Monitoraggio
Vi è evidenza del monitoraggio della implementazione e dell'efficacia del programma di gestione del rischio ambientale e di gestione delle infrastrutture;
vi è evidenza del monitoraggio del livello di sicurezza della struttura ed è presente la documentazione relativa alla idoneità della struttura e alla valutazione dei dati raccolti in relazione a incidenti, infortuni e altri eventi a supporto della pianificazione della riduzione dei rischi della struttura (ad es. report, audit ed incontri periodici relativi alla identificazione dei rischi e alla gestione della sicurezza della struttura);
vi è evidenza del monitoraggio dell'efficacia delle attività di formazione e coinvolgimento del personale per la sicurezza della struttura e dell'ambiente di lavoro, anche attraverso dimostrazioni, simulazioni e altri metodi idonei opportunamente documentate.
L'organizzazione cura la idoneità all'uso delle strutture e la puntuale applicazione delle norme relative alla manutenzione delle attrezzature; è buona prassi che dia evidenza del contributo del personale nella gestione delle stesse
### Fase 4: Miglioramento della qualità
Sulla base delle analisi effettuate e delle criticità riscontrate, la Direzione e i singoli dirigenti effettuano una valutazione delle priorità, individuano e implementano specifiche azioni per il miglioramento della qualità ed efficacia:
- del programma di gestione del rischio ambientale;
- delle attività di pianificazione e dell'inserimento a bilancio del potenziamento o sostituzione di impianti, edifici o componenti necessari a garantire l'idoneità all'uso e la sicurezza della struttura;
- dei programmi per la sostenibilità energetico-ambientale e riduzione dei consumi energetici;
- delle attività di formazione e coinvolgimento del personale per la sicurezza della struttura e dell'ambiente di lavoro.
Controllano, inoltre, che le azioni intraprese abbiano raggiunto i risultati desiderati (vedi requisito 7.1).
## Requisito 3.2 Gestione e manutenzione delle attrezzature
### Campo d'applicazione
Intera struttura sanitaria
### Fase 1: Documenti di indirizzo e pianificazione
L'organizzazione ha definito e formalizzato un piano in cui siano esplicitate e programmate le azioni per la gestione e la manutenzione (straordinaria e preventiva) delle attrezzature in particolare delle attrezzature biomedicali e lo stesso è stato comunicato ai diversi livelli operativi.
l'organizzazione ha definito, formalizzato e diffuso una procedura per l'identificazione di tutte le attrezzature utilizzate.
### Fase 2: Implementazione
È presente un inventario aggiornato di tutte le attrezzature utilizzate;
vi è evidenza che la documentazione tecnica relativa alle singole attrezzature, obbligatoriamente fornita al momento dell'acquisto, risulti a corredo delle stesse e sia resa disponibile alla funzione preposta per la manutenzione;
in relazione alle singole attrezzature vi è evidenza della presenza della documentazione delle ispezioni, collaudi e interventi di manutenzione;
vi è evidenza dell'implementazione del programma di formazione sull'utilizzo delle attrezzature che preveda periodi di addestramento del personale coinvolto nell'utilizzo, manutenzione e dismissione di dispositivi medici/apparecchi elettromedicali.
### Fase 3: Monitoraggio
Vi è evidenza del monitoraggio periodico da parte della Direzione della corretta gestione delle attrezzature in particolare delle attrezzature biomedicali;
il piano di manutenzione preventiva è valutato, rivisto e aggiornato con una periodicità annuale ed è valutata l'efficacia dei piani di comunicazione dello stesso ai diversi livelli operativi;
l'organizzazione verifica periodicamente le conoscenze da parte del personale utilizzatore delle modalità di utilizzo dei dispositivi medici/apparecchi elettromedicali per mezzo di dimostrazioni, simulazioni e altri metodi idonei. Tale verifica è documentata.
L'organizzazione deve curare che il personale possieda/acquisisca e mantenga le conoscenze e le abilità necessarie alla realizzazione in qualità e sicurezza delle specifiche attività
### Fase 4: Miglioramento della qualità
Sulla base delle analisi effettuate e delle criticità riscontrate, la Direzione e i singoli dirigenti effettuano una valutazione delle priorità, individuano e implementano specifiche azioni per il miglioramento della qualità e dell'efficacia:
- del programma di gestione e manutenzione delle attrezzature;
- dei programmi di formazione e addestramento per l'utilizzo, la manutenzione e la dismissione di dispositivi medici/apparecchi elettromedicali.
Le organizzazioni controllano, inoltre, che le azioni intraprese abbiano raggiunto i risultati desiderati (vedi requisito 7.1).
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4° Criterio/fattore di qualità - COMPETENZE DEL PERSONALE
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"L'organizzazione deve curare che il personale possieda/acquisisca e mantenga le conoscenze e le abilità necessarie alla realizzazione in qualità e sicurezza delle specifiche attività"
Per corrispondere a tale criterio, ogni struttura che eroga prestazioni in regime ospedaliero dovrà documentare che siano soddisfatti i requisiti che evidenziano:
- La programmazione e la verifica della formazione necessaria e specifica;
- L'inserimento e l'addestramento di nuovo personale.
## Requisito 4.1 La programmazione e la verifica della formazione necessaria e specifica
### Campo d'applicazione
Intera struttura sanitaria
### Fase 1: Documenti di indirizzo e pianificazione
L'organizzazione ha formalizzato e diffuso:
- un documento in cui è individuato un responsabile per la formazione del personale e una rete di referenti all'interno dell'organizzazione;
- un Piano di formazione, aggiornamento e addestramento annuale, formulato con il coinvolgimento degli operatori, che preveda: definizione degli standard di competenza per posizione, criteri di scelta delle priorità, monitoraggio delle competenze professionali e rilevazione dei fabbisogni formativi attraverso varie fonti informative, condivisione dei bisogni formativi, programmazione delle attività formative;
- le strategie per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane che comprenda, oltre alla formazione e l'aggiornamento del personale su competenze professionali specifiche, anche la formazione e l'addestramento su tematiche che riguardano l'introduzione di innovazioni tecnologiche ed organizzative, le competenze relazionali (lavoro in team, comunicazione, relazione) e tematiche per la promozione della salute rivolta ai pazienti, ai loro familiari e al personale.
L'organizzazione ha definito e formalizzato un programma per il mantenimento delle competenze e un processo per raccogliere, verificare e valutare le credenziali (abilitazione, studi, formazione, tirocinio, pratica, competenze ed esperienze) del personale medico, infermieristico e degli altri professionisti sanitari, prevedendo un dossier formativo per singolo operatore;
l'organizzazione ha definito e formalizzato una procedura standardizzata, oggettiva e basata sull'evidenza per autorizzare tutti i medici a ricoverare e a curare i pazienti e a erogare altre prestazioni cliniche in funzione delle rispettive qualifiche.
### Fase 2: Implementazione
Vi è evidenza della condivisione delle conoscenze acquisite all'esterno della struttura;
vi è evidenza che le direzioni dei dipartimenti e il personale partecipino alla programmazione delle attività di formazione, aggiornamento e addestramento ed è documentato il coinvolgimento degli operatori, in accordo con quanto previsto dai documenti di indirizzo;
vi è evidenza dell'implementazione del programma per il mantenimento delle competenze. Tutto il personale ha un proprio dossier formativo con l'evidenza dei corsi svolti;
vi è evidenza della verifica dei requisiti previsti per l'accreditamento dalla normativa vigente della funzione di provider;
vi è evidenza della verifica, da parte della Direzione, delle credenziali (abilitazione, formazione, pratica, competenze ed esperienze) del personale medico autorizzato a fornire assistenza sanitaria senza supervisione;
vi è evidenza dell'applicazione della procedura standardizzata, oggettiva e basata sull'evidenza per autorizzare tutti i medici a ricoverare e a curare i pazienti e a erogare altre prestazioni cliniche in funzione delle rispettive qualifiche.
### Fase 3: Monitoraggio
Vi è evidenza del monitoraggio dell'implementazione e della valutazione dell'efficacia dei programmi di formazione continua, aggiornamento e addestramento e della soddisfazione da parte del personale.
### Fase 4: Miglioramento della qualità
Sulla base delle analisi effettuate e delle criticità riscontrate, la Direzione e i singoli dirigenti effettuano una valutazione delle priorità, individuano e implementano specifiche azioni per il miglioramento della programmazione e della verifica della formazione necessaria e specifica; controllano, inoltre, che le azioni intraprese abbiano raggiunto i risultati desiderati (vedi requisito 7.1).
## Requisito 4.2 L'inserimento e l'addestramento di nuovo personale
### Campo d'applicazione
Intera struttura sanitaria
### Fase 1: Documenti di indirizzo e pianificazione
L'organizzazione ha formalizzato e diffuso un piano che definisce le modalità per l'accoglienza e l'affiancamento/addestramento del nuovo personale - neo assunto/trasferito - compreso il personale volontario;
l'organizzazione ha approvato e formalizzato:
- il processo per la valutazione delle qualifiche dei neo assunti e dell'idoneità al ruolo;
- un piano di formazione strutturata sul rischio clinico ed occupazionale e sulle tematiche di promozione della salute verso i neo assunti, entro il 1° anno.
### Fase 2: Implementazione
Vi è evidenza della messa in atto del piano di accoglienza e affiancamento/addestramento per i nuovi addetti del personale (neo assunto/trasferito) compreso il personale volontario, in maniera da consentire l'esercizio delle proprie funzioni;
vi è evidenza della valutazione dell'idoneità al ruolo dei neo assunti e della valutazione delle capacità, delle conoscenze necessarie e dei comportamenti richiesti nel momento in cui il neo assunto comincia ad adempiere alle sue responsabilità lavorative;
vi è evidenza dell'implementazione del piano di formazione strutturata sul rischio clinico verso i neo assunti entro il 1° anno.
### Fase 3: Monitoraggio
Vi è evidenza del monitoraggio periodico da parte della Direzione dell'efficacia dei programmi di orientamento/ inserimento del nuovo personale - neo assunto/trasferito - compreso il personale volontario.
### Fase 4: Miglioramento della qualità
Sulla base delle analisi effettuate e delle criticità riscontrate, la Direzione e i singoli dirigenti effettuano una valutazione delle priorità ed individuano e implementano specifiche azioni per il miglioramento della qualità dei programmi di orientamento e dei piani per l'inserimento dei nuovi addetti; controllano, inoltre, che le azioni intraprese abbiano raggiunto i risultati desiderati (vedi requisito 7.1.).
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5° Criterio/fattore di qualità - COMUNICAZIONE
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Una buona comunicazione e relazione fra professionisti e con i pazienti garantisce allineamento ai comportamenti professionali attesi, aumento della sicurezza nella erogazione delle cure, partecipazione dei pazienti nelle scelte di trattamento
Per corrispondere a tale criterio, ogni struttura che eroga prestazioni in regime ospedaliero dovrà documentare che siano soddisfatti i requisiti che evidenziano:
- Le modalità di comunicazione interna alla struttura, che favoriscano la partecipazione degli operatori;
- Le modalità di valutazione della relazione tra il personale e l'organizzazione (contesto organizzativo) attraverso l'analisi del clima organizzativo/soddisfazione degli operatori;
- Le modalità e i contenuti delle informazioni da fornire ai pazienti e/o ai caregiver;
- Le modalità di partecipazione dei pazienti nelle scelte clinico-assistenziali e le modalità di coinvolgimento dei pazienti e dei caregiver;
- Le modalità di ascolto dei pazienti.
## Requisito 5.1 Le modalità di comunicazione interna alla struttura che favoriscono la partecipazione degli operatori
### Campo d'applicazione
Intera struttura sanitaria e singola Unità Operativa Complessa
### Fase 1: Documenti di indirizzo e pianificazione
La direzione ha definito e formalizzato processi finalizzati alla circolazione delle informazioni:
- i flussi informativi e la reportistica in merito agli obiettivi, dati e informazioni relative alla performance, agli esiti e ai programmi di miglioramento della qualità e sicurezza del paziente;
- le modalità di condivisione sistematica delle informazioni all'interno dell'organizzazione e del singolo dipartimento.
### Fase 2: Implementazione
Vi è evidenza di documentazione attestante la circolazione e la diffusione delle informazioni compresa la comunicazione e la diffusione a tutto il personale della missione, politiche, piani, obiettivi, budget, programmi di attività/risorse (vedi requisito 1.1);
vi è evidenza della reportistica in merito agli obiettivi, dati e informazioni relative alla performance, agli esiti e ai programmi di miglioramento della qualità e sicurezza del paziente e della relativa diffusione (vedi requisito 2.2.3);
vi è evidenza della messa in atto di modalità di condivisione sistematica delle informazioni all'interno dell'organizzazione e della singola unità organizzativa utilizzando modalità multiple di comunicazione;
vi è evidenza di momenti sistematici di coordinamento e di integrazione interni all'organizzazione.
### Fase 3: Monitoraggio
Vi è evidenza della valutazione da parte della Direzione dell'efficacia del sistema di comunicazione interna alla struttura almeno una volta ogni due anni.
### Fase 4: Miglioramento della qualità
Sulla base delle analisi effettuate e delle criticità riscontrate e sulla base delle informazioni derivanti dall'analisi della reportistica, la Direzione e i singoli dirigenti effettuano una valutazione delle priorità, individuano e implementano specifiche azioni per il miglioramento della qualità del sistema di comunicazione interna alla struttura che favoriscano la partecipazione degli operatori; controllano, inoltre, che le eventuali azioni correttive intraprese abbiano raggiunto i risultati desiderati (vedi requisito 7.1.).
## Requisito 5.2 Le modalità di valutazione della relazione tra il personale e l'organizzazione (contesto organizzativo) attraverso l'analisi del clima organizzativo/soddisfazione degli operatori
### Campo d'applicazione
Intera struttura sanitaria e singola Unità Operativa Complessa
### Fase 1: Documenti di indirizzo e pianificazione
La Direzione ha definito, formalizzato e diffusole modalità che consentano la segnalazione/ascolto di suggerimenti da parte del personale;
la Direzione ha identificato momenti strutturati di analisi e confronto sulle criticità.
### Fase 2: Implementazione
Vengono implementati e facilitati momenti strutturati di analisi e confronto sulle criticità;
vi è evidenza dell'effettuazione di una indagine sulla valutazione del clima aziendale e sulla soddisfazione del personale nell'ultimo triennio e i risultati sono stati presentati alla Direzione e diffusi al personale.
### Fase 3: Monitoraggio
Vi è evidenza della diffusione e condivisione dei risultati dell'indagine sulla valutazione del clima aziendale e della soddisfazione del personale, e della discussione ed analisi dei risultati anche in apposite riunioni con la Direzione.
### Fase 4: Miglioramento della qualità
Sulla base delle analisi effettuate e delle criticità riscontrate, la Direzione e i singoli dirigenti effettuano una valutazione delle priorità ed individuano e implementano specifiche azioni per il miglioramento del clima organizzativo e della soddisfazione degli operatori; controllano, inoltre, che le azioni intraprese abbiano raggiunto i risultati desiderati (vedi requisito 7.1).
## Requisito 5.3 Le modalità e i contenuti delle informazioni da fornire ai pazienti e/o ai caregiver
### Campo d'applicazione
Intera struttura sanitaria e singola Unità Operativa Complessa
### Fase 1: Documenti di indirizzo e pianificazione
La Direzione ha definito e formalizzato modalità e strumenti:
- per l'appropriata comunicazione con i pazienti e i caregiver;
- per il coinvolgimento e l'informazione dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Famiglia.
### Fase 2: Implementazione
È presente una Carta dei Servizi aggiornata e redatta con l'apporto di categorie professionali e delle associazioni di tutela e di volontariato rappresentative della collettività e dell'utenza;
vi è evidenza della presenza di strumenti informativi sintetici (multilingua) da mettere a disposizione dei cittadini (ad es. Pronto Soccorso, percorso nascita);
vi è evidenza della messa in atto di una procedura per il coinvolgimento e l'informazione dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di famiglia;
vi è evidenza dell'informazione ricevuta dal paziente e dai familiari sulla donazione di organi e tessuti;
vi è evidenza dell'informazione ricevuta dal paziente e dai familiari sulle precauzioni da adottare per la prevenzione delle infezioni correlate all'assistenza;
l'organizzazione fornisce le informazioni sulla qualità dei suoi servizi;
ai pazienti con ricoveri programmati vengono rilasciate informazioni in forma scritta su come accedere al servizio prima del ricovero o dell'appuntamento;
vi è evidenza che la comunicazione delle informazioni rivolte ai pazienti e ai caregiver avviene utilizzando una lingua, una metodologia e un linguaggio appropriati.
### Fase 3: Monitoraggio
Vi è evidenza che la documentazione per l'informazione dell'utenza è revisionata dall'organizzazione ad opportuni intervalli e comunque quando sono intervenute variazioni significative;
viene effettuato il monitoraggio e la valutazione:
- della soddisfazione del paziente in relazione alle informazioni fornite dall'organizzazione;
- dell'efficacia dei processi di comunicazione delle informazioni ai pazienti e ai caregiver e dell'accesso ai servizi, anche per mezzo dell'analisi dei reclami/disservizi.
### Fase 4: Miglioramento della qualità
Sulla base delle analisi effettuate e delle criticità riscontrate e sulla base delle informazioni derivanti dall'analisi della reportistica, la Direzione e i singoli dirigenti effettuano una valutazione delle priorità ed individuano e implementano specifiche azioni per il miglioramento della qualità delle informazioni da fornire ai pazienti e ai caregiver; controllano, inoltre, che le azioni intraprese abbiano raggiunto i risultati desiderati (vedi requisito 7.1.).
## Requisito 5.4 Le modalità di partecipazione dei pazienti nelle scelte clinico-assistenziali e le modalità di coinvolgimento dei pazienti e dei caregiver
### Campo d'applicazione
Intera struttura sanitaria e singola Unità Operativa Complessa
### Fase 1: Documenti di indirizzo e pianificazione
La Direzione ha definito, formalizzato e diffuso:
- una procedura per l'informazione al paziente e ai suoi familiari sui diritti e le responsabilità, per l'ascolto, l'educazione e il coinvolgimento dei pazienti al processo di cura;
- una procedura per l'informazione partecipata del paziente (rischi e benefici del trattamento o indagine proposta, alternative disponibili, prima dell'apposizione della firma sul modulo di consenso) e l'acquisizione del consenso informato;
- una politica per la promozione della salute da parte dell'organizzazione come parte integrante del sistema di miglioramento della qualità implementato nella struttura, con lo scopo di migliorare i risultati in termini di salute. Tale politica coinvolge i pazienti, i loro familiari e il personale;
- un documento ufficiale, condiviso all'interno dell'organizzazione, in cui vengono definite le linee guida sui contenuti del consenso informato.
Sono state esplicitate, in apposito documento aziendale, metodologie di coinvolgimento attivo dei pazienti e dei familiari, in materia di gestione del rischio clinico.
### Fase 2: Implementazione
Vi è evidenza:
- della messa in atto di una procedura per l'informazione al paziente e ai suoi familiari sui diritti e le responsabilità, per l'ascolto e l'educazione ed è documentato il coinvolgimento dei pazienti al processo di cura;
- dell'implementazione di procedure per l'informazione del paziente (anche minori) e l'acquisizione del consenso informato prevedendo l'informazione partecipata;
- della messa in atto delle metodologie di coinvolgimento attivo dei pazienti e dei familiari, in materia di gestione del rischio clinico;
- che i consensi soddisfano i contenuti specificati dalle linee guida definite dall'organizzazione in merito alle modalità di redazione dei consensi.
vi è evidenza dell'addestramento del personale sulle politiche e procedure per il coinvolgimento dei pazienti e dei familiari;
vi è evidenza della presenza all'interno dell'organizzazione di un elenco delle prestazioni, dei trattamenti e delle procedure invasive e ad alto rischio per le quali è prevista l'acquisizione di un formale consenso informato (es. anestesie e interventi chirurgici maggiori, diagnostica invasiva, terapie trasfusionali, ecc.);
vi è evidenza dell'informazione ricevuta dal paziente e dai familiari sugli elementi di tutela nella partecipazione a ricerche cliniche e dell'acquisizione del consenso informato prima della partecipazione del paziente ad attività di ricerca clinica, studi clinici e sperimentazioni cliniche;
vi è evidenza che l'organizzazione fornisca ai pazienti informazioni su fattori significativi di promozione della salute relativi alla loro patologia e/o stato di salute.
### Fase 3: Monitoraggio
Vi è evidenza della valutazione dell'efficacia dei processi di coinvolgimento e partecipazione dei pazienti e caregiver;
vi è evidenza della periodica valutazione della qualità delle informazioni ricevute dai pazienti su fattori significativi di promozione della salute relativi alla loro patologia e/o stato di salute.
### Fase 4: Miglioramento della qualità
Sulla base delle analisi effettuate e delle criticità riscontrate e sulla base delle informazioni derivanti dall'analisi della reportistica, la Direzione e i singoli dirigenti effettuano una valutazione delle priorità ed individuano e implementano specifiche azioni per il miglioramento delle modalità di partecipazione e coinvolgimento dei pazienti e dei caregiver e della qualità delle informazioni ricevute dai pazienti su fattori significativi di promozione della salute relativi alla loro patologia e/o stato di salute. Vi è evidenza del controllo che le azioni intraprese abbiano raggiunto i risultati desiderati (vedi requisito 7.1.).
## Requisito 5.5 Modalità di ascolto dei pazienti
### Campo d'applicazione
Intera struttura sanitaria
### Fase 1: Documenti di indirizzo e pianificazione
La Direzione ha definito, formalizzato e diffuso:
- una politica e delle procedure per la presentazione e gestione dei reclami, osservazioni e suggerimenti;
- modalità e strumenti per l'ascolto attivo dei pazienti;
- procedure per la valutazione della soddisfazione e dell'esperienza degli utenti (indagini di customer satisfaction).
### Fase 2: Implementazione
Vi è evidenza della valutazione della soddisfazione e dell'esperienza degli utenti (indagini di customer satisfaction) su almeno il 10% dei pazienti trattati nella singola unità operativa;
vi è evidenza della diffusione dei risultati delle indagini di customer satisfaction (e delle eventuali misure di miglioramento adottate o da adottare) sul sito web aziendale;
vi è evidenza della pubblicazione e diffusione di un report annuale relativo alla gestione dei reclami;
vi è evidenza della specifica formazione del personale di contatto con il pubblico (comunicazione, negoziazione, tecniche strutturate di gestione dei conflitti).
### Fase 3: Monitoraggio
Vi è evidenza del monitoraggio dei tempi di risposta ai reclami e del confronto con lo standard definito all'interno della Carta dei Servizi;
vi è evidenza della valutazione dell'efficacia da parte della Direzione delle modalità di ascolto dei pazienti;
vi è evidenza che i dati derivanti dall'analisi dei reclami e dai risultati delle valutazioni della soddisfazione e dell'esperienza degli utenti vengono discussi anche con le organizzazioni per i diritti dei pazienti.
### Fase 4: Miglioramento della qualità
Sulla base delle analisi effettuate e delle criticità riscontrate e sulla base delle informazioni derivanti dall'analisi dei reclami e dei risultati delle valutazioni della soddisfazione e dell'esperienza degli utenti, la Direzione e i singoli dirigenti effettuano una valutazione delle priorità ed individuano e implementano specifiche aree target di miglioramento; controllano, inoltre, che le azioni intraprese abbiano raggiunto i risultati desiderati (vedi requisito 7.1).
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6° Criterio/fattore di qualità - APPROPRIATEZZA CLINICA E SICUREZZA
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L'efficacia, l'appropriatezza, la sicurezza sono elementi essenziali per la qualità delle cure e debbono essere monitorati
Per corrispondere a tale criterio, ogni struttura che eroga prestazioni in regime ospedaliero dovrà documentare che siano soddisfatti i requisiti che evidenziano:
- Approccio alla pratica clinica secondo evidenze
- Promozione della sicurezza e gestione dei rischi
- Programma per la gestione del rischio clinico e modalità di gestione degli eventi avversi
- Strategie sistematiche di comunicazione, formazione e sviluppo di competenze
## Requisito 6.1 Approccio alla pratica clinica secondo evidenze scientifiche
### Campo d'applicazione
Intera struttura sanitaria e singola Unità Operativa Complessa
### Fase 1: Documenti di indirizzo e pianificazione
La Direzione ha definito, formalizzato e diffuso protocolli, linee guida e/o percorsi di cura/assistenza condivisi e formulati secondo i principi della Evidence Based Medicine e predisposti in maniera integrata tra le strutture organizzative.
### Fase 2: Implementazione
Vi è evidenza della messa in atto di protocolli, linee guida e/o percorsi di cura/assistenza condivisi e formulati secondo i principi della Evidence Based Medicine per lo svolgimento delle attività più rilevanti per rischio, frequenza e costo, per gestire le evenienze cliniche più frequenti e di maggiore gravità;
vi è evidenza dell'accessibilità al personale di regolamenti interni, di protocolli, linee guida e/o percorsi di cura/assistenza;
vi è evidenza dell'implementazione di tutte le buone pratiche regionali e delle raccomandazioni ministeriali di pertinenza;
vi è evidenza del coinvolgimento del personale nell'implementazione e nell'applicazione dei protocolli, linee guida e/o percorsi di cura/assistenza, attraverso la diffusione delle conoscenze necessarie alla loro attuazione e la formazione specifica sui protocolli di assistenza ad esse correlati.
### Fase 3: Monitoraggio
Vi è evidenza del monitoraggio e della valutazione:
- dell'efficacia e dell'appropriatezza delle prestazioni e del setting assistenziale da parte dei professionisti sanitari e della Direzione;
- dell'applicazione dei protocolli, linee guida e/o percorsi di cura/assistenza;
- dell'applicazione delle buone pratiche e delle raccomandazioni ministeriali.
In ciascuna Unità Operativa Complessa vi è evidenza dello svolgimento di audit multidisciplinari e/o multi professionali e sistematici per confrontare la pratica corrente con le linee guida basate sulle evidenze, i protocolli e i percorsi di cura/ assistenza definiti dall'organizzazione. I risultati dell'audit vengono comunicati al personale;
vi è evidenza della rivalutazione e dell'aggiornamento periodico dei regolamenti interni, di protocolli, linee guida e/o percorsi di cura/assistenza sulla base delle evidenze cliniche disponibili.
### Fase 4: Miglioramento della qualità
Sulla base delle analisi effettuate e delle criticità riscontrate, la Direzione e i singoli dirigenti effettuano una valutazione delle priorità ed individuano e implementano specifiche azioni per il miglioramento dell'approccio alla pratica clinica secondo evidenze scientifiche e l'appropriatezza delle prestazioni; controllano, inoltre, l'efficacia delle azioni di miglioramento intraprese (vedi requisito 7.1).
## Requisito 6.2 L'organizzazione assicura la promozione della sicurezza e la gestione dei rischi
### Campo d'applicazione
Intera struttura sanitaria e singola Unità Operativa Complessa
### Fase 1: Documenti di indirizzo e pianificazione
L'organizzazione ha istituito un organismo aziendale deputato alla lotta alle infezioni ospedaliere e ha definito formalizzato e diffuso il programma di prevenzione e riduzione delle infezioni associate all'assistenza sanitaria basato sulle attuali conoscenze scientifiche, sulle linee guida della pratica comunemente accettate (ad esempio linee guida dell'OMS sull'igiene delle mani e altre linee guida), sulla legislazione e la normativa vigenti in materia e sugli standard di igiene e pulizia pubblicati da enti locali o nazionali. Il programma di prevenzione e riduzione delle infezioni associate all'assistenza sanitaria prevede lo stanziamento di risorse adeguate, l'uso di dispositivi e tecniche di precauzione, l'utilizzo di procedure di isolamento, misure di barriera ed igiene delle mani, attività di sorveglianza microbiologica, sanificazione, disinfezione e sterilizzazione, lo smaltimento dei rifiuti e degli aghi taglienti e prevede la definizione di sistemi di reporting delle infezioni correlate all'assistenza;
l'organizzazione ha formalizzato un organismo aziendale deputato alla gestione del rischio clinico ed un piano annuale aziendale per la gestione del rischio orientato alla sicurezza di operatori, pazienti e ambiente, che preveda la definizione delle politiche per la sicurezza del paziente, le modalità per l'identificazione e la valutazione dei rischi, una lista dei processi, delle aree e dei rischi maggiori identificati, le modalità di comunicazione con gli stakeholder e la gestione dei relativi contenziosi. Tale piano deve contemplare ruoli, responsabilità, risorse impiegate, monitoraggio, verifiche e formazione e deve essere approvato dalla Direzione. Il piano prevede la definizione di obiettivi specifici e misurabili;
l'organizzazione ha definito formalizzato e diffuso protocolli, linee guida e procedure per la programmazione di attività di valutazione del rischio derivante dagli esiti inattesi dei trattamenti;
è presente ed è stato formalizzato un Piano di formazione e aggiornamento sulla gestione del rischio clinico e sulle modalità di gestione degli eventi avversi.
### Fase 2: Implementazione
L'organizzazione ha individuato le aree e i processi a rischio. In particolare sono stati messi in sicurezza i processi relativi alle procedure invasive, all'uso di sangue ed emoderivati, alla somministrazione dell'anestesia e della sedazione, alla corretta identificazione del paziente e del sito chirurgico, alla gestione dei risultati critici di laboratorio, alla somministrazione dei farmaci e della profilassi antibiotica;
vi è evidenza della messa in atto:
- del piano annuale aziendale per la gestione del rischio, orientato alla sicurezza di operatori, pazienti e ambiente;
- del programma di prevenzione e riduzione delle infezioni associate all'assistenza sanitaria
- del sistema di reporting delle infezioni correlate all'assistenza;
- del piano di formazione e aggiornamento aziendale sulla gestione del rischio clinico e sulle modalità di gestione degli eventi avversi.
### Fase 3: Monitoraggio
Vi è evidenza del monitoraggio e della valutazione dell'adeguatezza e dell'efficacia del programma di prevenzione e riduzione delle infezioni associate all'assistenza sanitaria;
vi è evidenza del monitoraggio e della valutazione dell'efficacia, almeno annuale, del piano aziendale per la gestione del rischio, degli strumenti di prevenzione del rischio utilizzati, delle attività realizzate, degli obiettivi per la sicurezza e dei risultati raggiunti;
vi è evidenza del monitoraggio e della rivalutazione (ogni 2 anni) delle aree di rischio dell'organizzazione, incluse quelle individuate dall'OMS, dei processi e delle procedure ad alto rischio; l'organizzazione produce e diffonde almeno un report annuale sui risultati raggiunti in materia di rischio.
### Fase 4: Miglioramento della qualità
Sulla base delle analisi effettuate e delle criticità riscontrate e sulla base delle informazioni derivanti dall'analisi della reportistica, la Direzione e i singoli dirigenti effettuano una valutazione delle priorità ed individuano e implementano specifiche azioni per il miglioramento della sicurezza e della gestione dei rischi; controllano, inoltre, che le azioni intraprese abbiano raggiunto i risultati desiderati (vedi requisito 7.1).
## Requisito 6.3 Programma per la gestione del rischio clinico e modalità di gestione degli eventi avversi
### Campo d'applicazione
Intera struttura sanitaria e singola Unità Operativa Complessa
### Fase 1: Documenti di indirizzo e pianificazione
La Direzione ha definito, formalizzato e diffuso:
- un sistema per l'identificazione, la segnalazione e l'analisi di: near miss, eventi avversi ed eventi sentinella;
- modalità e procedure per la comunicazione ai pazienti e/o familiari degli eventi avversi, la gestione dell'impatto di un evento avverso sugli operatori, la comunicazione esterna, la risoluzione stragiudiziale dei contenziosi.
Gestione del rischio area chirurgica:
- Sono definite, disponibili e applicate procedure condivise tra i diversi operatori relative alla gestione del rischio:
- registro operatorio
- prevenzione della ritenzione di garze, strumenti o altro materiale all'interno del sito chirurgico
- infezioni del sito chirurgico
- sistema di rintracciabilità della strumentazione chirurgica
- identificazione di lato
- disinfezione e sterilizzazione
- Esiste evidenza che l'attività relativa alla gestione del rischio sia valutata
- Sono definite, disponibili e applicate procedure per la prevenzione/gestione delle complicanze più frequenti e più gravi nei casi trattati
- Sono attivati protocolli per l'esecuzione delle principali manovre strumentali
- toracentesi
- paracentesi
- posizionamento di sonde naso gastriche
- posizionamento di cateteri vescicali
- manovre rianimatorie di base
- incannulamento venoso
- prelievo di sangue arterioso per emogasanalisi
- Sono attivati protocolli per la corretta gestione dei farmaci
- Sono definite, disponibili e applicate procedure per la sorveglianza delle infezioni della ferita chirurgica
- La sorveglianza delle infezioni della ferita chirurgica è effettuata su almeno tre delle procedure chirurgiche più rilevanti rispetto all'attività effettuata
- Sono definite, disponibili e applicate procedure relative alla corretta gestione dei dispositivi medici utilizzati
Gestione del rischio e protocolli area medica:
- Sono definite, disponibili e applicate procedure per la prevenzione/gestione delle complicanze più frequenti e più gravi con riferimento alle patologie trattate;
- Sono attivati protocolli per l'esecuzione delle principali manovre strumentali
- toracentesi
- paracentesi
- posizionamento di sonde naso gastriche
- posizionamento di cateteri vescicali
- manovre rianimatorie di base
- incannulamento venoso
- prelievo di sangue arterioso per emogasanalisi
- Sono attivati protocolli per la corretta gestione dei farmaci
- Sono definite, disponibili e applicate procedure per la sorveglianza delle infezioni ospedaliere;
- Sono definite, disponibili e applicate procedure relative alla corretta gestione dei dispositivi medici utilizzati;
- Sono disponibili linee guida e attivati protocolli per le principali complicanze;
- Sono disponibili linee guida e attivati protocolli per la gestione nutrizionale dei pazienti con particolare riferimento alla nutrizione enterale e parenterale
Gestione del rischio area emergenza:
- Sono attivati protocolli per l'esecuzione delle principali manovre strumentali
- intubazione endotracheale
- drenaggio toracico
- eco FAST
- toracentesi
- Sono attivati protocolli per la gestione dei farmaci
- Sono definite, disponibili e applicate procedure per la gestione degli eventi indesiderati organizzativi
- disponibilità di presidi
- caduta del paziente dalla barella
- rapporti con altri servizi
- disinfezione e sterilizzazione
- improvvisa inagibilità di parte dei locali del Pronto Soccorso
- evacuazione dei locali del Pronto Soccorso
- Sono definite, disponibili e applicate procedure per la gestione degli eventi indesiderati tecnologici
- interruzione o blocco del sistema informatico GIPSE
- interruzione o blocco delle apparecchiature radiologiche
- interruzione o blocco del sistema di trasferimento di immagini
- sospensione della energia elettrica nei locali del Pronto Soccorso
- Sono definite, disponibili e applicate procedure per la gestione degli eventi indesiderati professionali
- sottostima dell'evento (under triage)
- sovrastima dell'evento (over triage)
- mancato/errato utilizzo dei dispositivi di protezione individuale per specifiche condizioni cliniche
- Sono definite, disponibili e applicate procedure per la prevenzione/gestione delle complicanze più frequenti e più gravi
- Sono definite, disponibili e applicate procedure relative alla corretta gestione dei dispositivi medici utilizzati
Gestione del rischio neuropsichiatria infantile:
- Sono definite, disponibili e applicate procedure per la prevenzione/gestione degli effetti indesiderati dei farmaci psicotropi, antiepilettici e altri farmaci
- Sono definite, disponibili e applicate procedure per l'individuazione di altri eventi indesiderati, con l'attuazione di opportuni interventi correttivi:
- ricorso urgente al pronto soccorso per motivi NPIA di paziente in carico
- abbandono da parte di paziente grave tentato suicidio o auto-lesione di paziente in carico attuale o passato
- abbandono scolastico o espulsività
- perdita di lavoro
- reato commesso o subito da paziente in carico
- atti di paziente in carico che danno luogo a situazioni di grave pericolo
- crisi acuta con intervento delle forze dell'ordine di minore
- residente nel bacino di utenza
- maltrattamento o abuso grave da parte della famiglia a pazienti in carico per altre problematiche
- stato di male epilettico in bambino in trattamento presso il servizio
- polmoniti ab ingestis ripetute in Paralisi Cerebrale Infantile
- bullismo nei confronti di bambino disabile
Gestione del rischio post acuzie:
- Sono definite, disponibili e applicate procedure condivise fra i diversi operatori relative alla gestione del rischio
- Lesioni da pressione
- Infezioni
- Sindrome da immobilizzazione
- Prevenzione delle cadute
- Esiste evidenza di un'attività di monitoraggio del rischio di burn-out per gli operatori e delle relative procedure di recupero
- Sono definite, disponibili e applicate procedure per la protezione dai rischi legati a sollevamenti e da postura nell'assistenza dei pazienti
### Fase 2: Implementazione
Vi è evidenza della partecipazione al flusso di segnalazione previsto dalla normativa nazionale;
vi è evidenza dell'identificazione dei fattori causali e/o contribuenti degli eventi segnalati attraverso le metodologie di analisi disponibili in letteratura (Root cause analysis, Audit clinico, Significant event audit) e azioni sistematiche di verifica della sicurezza (Safetywalkround) che prevedono il coinvolgimento multidisciplinare e/o multi professionale degli operatori e la predisposizione in seguito all'indagine condotta di piani di azione e relativi indicatori di monitoraggio;
vi è evidenza dell'applicazione di linee guida, buone pratiche, raccomandazioni ministeriali, checklist ed altri strumenti per la sicurezza (ad es. checklist operatoria e la Scheda unica di terapia);
il personale implementa le azioni previste e codificate dalle procedure per la comunicazione ai pazienti e/o familiari degli eventi avversi e per offrire l'opportuno supporto/ sostegno ai pazienti/familiari, la gestione dell'impatto di un evento avverso sugli operatori, la comunicazione esterna, la risoluzione stragiudiziale dei contenziosi;
vi è evidenza dell'implementazione di metodologie sistematiche proattive per la valutazione dei rischi (almeno 1 FMEA - Failure Mode and Effect Analysis per anno);
i pazienti possono segnalare incidenti o situazioni rischiose di cui sono stati testimoni.
### Fase 3: Monitoraggio
Vi è evidenza del monitoraggio (relazione tra il numero di eventi e le dimensioni della struttura) dell'applicazione delle procedure di segnalazione e gestione dei near miss, eventi avversi ed eventi sentinella;
vi è evidenza della valutazione dell'applicazione delle modalità di comunicazione verso i pazienti/familiari e verso l'esterno di un evento avverso;
l'organizzazione divulga agli operatori almeno una volta l'anno i risultati delle analisi sulle segnalazioni rilevate;
vi è evidenza del monitoraggio dell'applicazione di linee guida, buone pratiche, raccomandazioni, checklist ed altri strumenti per la sicurezza;
vi è evidenza del monitoraggio dei piani di azione scaturiti dall'applicazione delle metodologie reattive e proattive di analisi dei rischi.
### Fase 4: Miglioramento della qualità
I dati del monitoraggio sono utilizzati per studiare le aree target per la gestione del rischio e vi è evidenza dell'implementazione di cambiamenti nella struttura e nei processi a seguito di eventi indesiderabili;
vi è evidenza della valutazione dell'efficacia delle azioni correttive e preventive implementate.
## Requisito 6.4 Strategie sistematiche di comunicazione, formazione e sviluppo di competenze
### Campo d'applicazione
Intera struttura sanitaria e singola Unità Operativa Complessa
### Fase 1: Documenti di indirizzo e pianificazione
L'organizzazione ha definito, formalizzato e diffuso politiche e procedure per la partecipazione e il coinvolgimento dei pazienti ai processi di gestione del rischio clinico.
### Fase 2: Implementazione
Vi è evidenza dell'identificazione e dell'applicazione di soluzioni innovative per la sicurezza in ambiti specifici di attività;
vi è evidenza della produzione e diffusione di buone pratiche;
vi è evidenza dell'implementazione di un programma per lo sviluppo di competenze specifiche per la analisi degli eventi avversi;
vi è evidenza della messa in atto di politiche e procedure per il coinvolgimento e la partecipazione dei pazienti ai processi di gestione del rischio clinico.
### Fase 3: Monitoraggio
Vi è evidenza del monitoraggio da parte della Direzione dell'applicazione delle buone pratiche e delle soluzioni innovative adottate per la sicurezza in ambiti specifici di attività;
vi è evidenza della valutazione periodica della presenza di competenze specifiche per l'analisi degli eventi avversi;
l'organizzazione effettua il monitoraggio dell'applicazione delle procedure per il coinvolgimento dei pazienti e valuta il grado di partecipazione dei pazienti ai processi di gestione del rischio clinico.
### Fase 4: Miglioramento della qualità
Sulla base delle analisi effettuate e delle criticità riscontrate e sulla base delle informazioni, la Direzione e i singoli dirigenti effettuano una valutazione delle priorità ed individuano e implementano specifiche azioni correttive e preventive; controllano, inoltre, che le azioni intraprese abbiano raggiunto i risultati desiderati (vedi requisito 7.1).
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healthcare
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accreditation
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Regione Lazio
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2017-11-21
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7° Criterio/fattore di qualità - PROCESSI DI MIGLIORAMENTO E INNOVAZIONE
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Il governo delle azioni di miglioramento, dell'adozione di innovazioni tecnologiche ed organizzativo- professionali e la facilitazione della ricerca clinica e organizzativa esprimono la capacità della organizzazione di adattarsi a contesti nuovi assumendo comportamenti fondati eticamente, professionalmente adeguati, socialmente accettabili e sostenibili
Per corrispondere a tale criterio, ogni struttura che eroga prestazioni in regime ospedaliero dovrà documentare che siano soddisfatti i requisiti che evidenzino:
- Progetti di miglioramento
- Applicazione di modalità di valutazione delle tecnologie in uso o da acquisirsi
- Adozione di iniziative di innovazione tecnico-professionale e organizzativa
## Requisito 7.1 Progetti di miglioramento
### Campo d'applicazione
Intera struttura sanitaria
### Fase 1: Documenti di indirizzo e pianificazione
La Direzione ha istituito un organismo aziendale deputato alla gestione della qualità e del governo clinico e ha definito, formalizzato e diffuso a tutto il personale il programma aziendale per il miglioramento della qualità che includa le specifiche risorse, ruoli e le responsabilità, valutazione e misurazione dei risultati conseguiti e degli esiti attraverso l'utilizzo di indicatori, la comunicazione periodica delle informazioni, la formazione;
la Direzione ha formalizzato i piani di azione e ha individuato i relativi indicatori per il monitoraggio del miglioramento della qualità in aree specifiche (es: emergenza, materno infantile, oncologico, cardio-vascolare...):
- obiettivi specifici per ciascun intervento;
- cronoprogramma delle attività;
- responsabilità;
- risorse;
- responsabilità e modalità per il monitoraggio degli obiettivi.
### Fase 2: Implementazione
Vi è evidenza che il programma di miglioramento della qualità è integrato al piano di gestione del rischio, alla formazione e alla pianificazione strategica;
vi è evidenza della messa in atto del:
- programma aziendale per il miglioramento della qualità e della implementazione dei piani di azione relativi agli interventi individuati relativi alle aree prioritarie dove la qualità misurata non raggiunge gli obiettivi prefissati;
- programma per l'educazione e la formazione di tutto il personale sui temi legati alla qualità e al miglioramento continuo delle prestazioni.
### Fase 3: Monitoraggio
Vi è evidenza che l'efficacia del programma aziendale per il miglioramento della qualità viene rivalutata sulla base di una periodicità definita e sulla base dei risultati ottenuti e degli esiti monitorati attraverso l'utilizzo di indicatori;
i risultati legati alla qualità delle prestazioni e agli esiti sono comunicati al personale e ai cittadini e vengono messi a disposizione degli utenti;
vi è evidenza della valutazione dell'efficacia dei programmi di educazione e formazione sui temi legati alla qualità e al miglioramento.
### Fase 4: Miglioramento della qualità
Sulla base del programma aziendale e i dati di monitoraggio sono stati individuati specifici piani di azione per il miglioramento della qualità nell'organizzazione e nelle singole unità operative. I piani di azione riflettono le priorità dell'organizzazione in base ai risultati conseguiti (vedi requisito 7.1).
## Requisito 7.2 Esistenza e applicazione di modalità di valutazione delle tecnologie in uso o da acquisirsi
### Campo d'applicazione
Intera struttura sanitaria
### Fase 1: Documenti di indirizzo e pianificazione
L'organizzazione ha formalizzato e diffuso procedure per la selezione, acquisizione, allocazione e valutazione delle tecnologie e partecipa alla realizzazione di reti di HTA facenti capo alla rete nazionale HTA.
### Fase 2: Implementazione
Vi è evidenza della messa in atto di procedure per la selezione, acquisizione, allocazione e valutazione delle tecnologie;
vi è evidenza della acquisizione delle valutazioni delle tecnologie sanitarie prodotte a livello nazionale ed internazionale.
### Fase 3: Monitoraggio
Vi è evidenza del monitoraggio dell'applicazione dei processi di valutazione delle tecnologie.
### Fase 4: Miglioramento della qualità
Sulla base delle analisi effettuate e delle criticità riscontrate, la Direzione e i singoli dirigenti effettuano una valutazione delle priorità ed individuano e implementano specifiche azioni per il miglioramento delle modalità di selezione, acquisizione, allocazione e valutazione delle tecnologie in uso o da acquisirsi; controllano, inoltre, che le azioni intraprese abbiano raggiunto i risultati desiderati (vedi requisito 7.1).
## Requisito 7.3 Adozione di iniziative di innovazione tecnico-professionale e organizzativa
### Campo d'applicazione
Intera struttura sanitaria
### Fase 1: Documenti di indirizzo e pianificazione
La Direzione ha definito e formalizzato:
- procedure per la rilevazione dei fabbisogni emergenti e delle innovazioni tecnologiche e organizzative;
- un piano per l'integrazione assistenza-didattica-ricerca.
### Fase 2: Implementazione
Vi è evidenza della messa in atto di procedure per la rilevazione dei fabbisogni emergenti e delle innovazioni tecnologiche e organizzative;
vi è evidenza del coinvolgimento del personale nel processo di adozione delle innovazioni tecnico-professionali e organizzative;
vi è evidenza dello sviluppo e implementazione del piano per l'integrazione assistenza-didattica-ricerca.
### Fase 3: Monitoraggio
Vi è evidenza del monitoraggio dell'attuazione dell'intero percorso dell'innovazione-valutazione-adozione.
### Fase 4: Miglioramento della qualità
Sulla base delle analisi effettuate e delle criticità riscontrate, la Direzione e i singoli dirigenti effettuano una valutazione delle priorità ed individuano e implementano specifiche azioni per il miglioramento del processo di adozione, realizzazione e valutazione delle innovazioni tecnico-professionali e organizzative; controllano, inoltre, che le azioni intraprese abbiano raggiunto i risultati desiderati (vedi requisito 7.1).
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Regione Lazio
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8° Criterio/fattore di qualità - UMANIZZAZIONE
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L'impegno a rendere i luoghi di assistenza e i programmi diagnostici e terapeutici orientati quanto più possibile alla persona, considerata nella sua interezza fisica, sociale e psicologica è, un impegno comune a tutte le strutture
Per corrispondere a tale criterio, ogni struttura che eroga prestazioni in regime ospedaliero dovrà documentare che siano soddisfatti i requisiti che evidenzino:
- Programmi per l'umanizzazione e la personalizzazione dell'assistenza
## Requisito 8.1 Programmi per l'umanizzazione e la personalizzazione dell'assistenza
### Campo d'applicazione
Intera struttura sanitaria
### Fase 1: Documenti di indirizzo e pianificazione
La Direzione ha definito e formalizzato:
- un piano per lo sviluppo di attività (assistenziali-organizzative) orientate a migliorare l'accessibilità e l'accoglienza degli utenti;
- un programma per assicurare la qualità della relazione tra professionisti sanitari, pazienti e loro familiari che preveda:
- la formazione degli operatori sanitari alle abilità procedurali alle attività di counselling (empatia, congruenza, accettazione incondizionata, comunicazione di cattive notizie);
- l'adozione di modalità di lavoro secondo la logica dell'équipe multidisciplinare;
- la partecipazione del paziente al processo assistenziale come esperto della propria situazione.
- specifici requisiti riguardanti il comfort delle aree di degenza, delle aree dedicate al personale e delle aree di attesa per accompagnatori e visitatori: [es. spazi collettivi adeguati ai posti letto; spazi dedicati per il colloquio riservato tra il personale sanitario e il paziente/parenti; servizi di ristorazione e di conforto; presenza di aree verdi; confort degli spazi in termini di temperatura, luce, rumore, ventilazione, colori e di arredo adeguato; l'utilizzo dei colori nei percorsi di accesso alle strutture; la promozione e lo sviluppo del modello ergonomico delle camere di degenza].
- protocolli linee guida e procedure per la pianificazione e la gestione del percorso di accompagnamento alla morte con il coinvolgimento del paziente e dei suoi familiari.
### Fase 2: Implementazione
Vi è evidenza dell'implementazione da parte dell'organizzazione e del personale di attività (assistenziali-organizzative) orientate a migliorare l'accoglienza tenendo conto delle differenti esigenze degli utenti relative all'età, al genere e a particolari condizioni di salute e di fragilità fisica e psicologica, tenendo conto delle specificità religiose, etniche e linguistiche, nel rispetto della dignità dei pazienti [es. implementazioni di percorsi riguardanti: il bambino in ospedale, in assistenza domiciliare e residenziale; il percorso nascita; l'assistenza agli anziani; il supporto psicologico per assistere i pazienti e i loro familiari in situazioni specifiche (oncologia; trapianti; malati terminali; parenti di malati terminali, donne che hanno subito violenza); l'ampliamento degli orari di visita e di assistenza per i parenti dei ricoverati in rianimazione e dei pazienti in terapia intensiva neonatale; l'ampliamento degli orari di visita nelle strutture residenziali/ospedaliere; l'assistenza sanitaria e la multiculturalità; l'informazione al paziente con opuscoli multilingua, anche su web; l'adeguamento degli orari dell'organizzazione sanitaria ai ritmi fisiologici della persona];
vi è evidenza dell'implementazione del programma per assicurare la qualità della relazione tra professionisti sanitari, pazienti e loro familiari;
vi è evidenza dell'adozione di modalità di lavoro secondo le logiche dell'équipe multidisciplinare e della partecipazione del paziente al processo assistenziale come esperto della propria situazione;
vi è evidenza dell'implementazione di interventi per l'accesso agevolato alle prestazioni assistenziali, della semplificazione degli adempimenti amministrativi ed è assicurata un'informazione tempestiva e trasparente, con particolare riferimento all'accesso alla documentazione sanitaria entro tempi predefiniti e l'informazione al paziente e ai suoi familiari tramite sito web;
vi è evidenza dell'adozione da parte dell'organizzazione di processi per la gestione del percorso di accompagnamento alla morte a supporto del paziente e dei suoi familiari.
### Fase 3: Monitoraggio
Vi è evidenza del monitoraggio dell'efficacia delle iniziative orientate a migliorare l'accoglienza e l'accessibilità;
vi è evidenza del monitoraggio dell'applicazione del programma per assicurare la qualità della relazione tra professionisti sanitari, pazienti e loro familiari;
vi è evidenza del coinvolgimento di pazienti/organizzazione dei cittadini per valutare la centralità del paziente nel processo di cura e la personalizzazione dell'assistenza;
vi è evidenza che la qualità delle cure al termine della vita è valutata da familiari e operatori.
### Fase 4: Miglioramento della qualità
Sulla base delle analisi effettuate e delle criticità riscontrate, la Direzione e i singoli dirigenti effettuano una valutazione delle priorità ed individuano e implementano specifiche azioni per il miglioramento della personalizzazione dell'assistenza; controllano, inoltre, che le azioni intraprese abbiano raggiunto i risultati desiderati (vedi requisito 7.1).
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