Search is not available for this dataset
_id
stringlengths 15
24
| url
stringlengths 31
268
| title
stringlengths 1
199
| text
stringlengths 100
110k
|
---|---|---|---|
20231101.it_4091135_4
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Serco%20Group
|
Serco Group
|
L'azienda, come già accennato, è stata fondata nel 1929 nel villaggio britannico di Hook come una divisione del Regno Unito della Radio Corporation of America; la stessa infatti inizialmente provvedeva servizi all'industria cinematografica.
|
20231101.it_4091135_5
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Serco%20Group
|
Serco Group
|
Come azienda orientata ad ampio spettro nel settore dei servizi, nel settore del Facility Management vanta profonda esperienza:
|
20231101.it_4091135_6
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Serco%20Group
|
Serco Group
|
Serco si occupa della gestione delle strutture e degli asset dei clienti, compresi i servizi operativi, di manutenzione e di supporto, definendo, all’occorrenza, per conto del committente, i contratti di manutenzione degli impianti complessi come stazioni di terra satellitari, laboratori di ricerca e grandi istituti governativi o bancari, caserme, aeroporti.
|
20231101.it_4091135_7
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Serco%20Group
|
Serco Group
|
Serco assicura il funzionamento di sistemi critici come installazioni radar, reti di computer, sistemi di comunicazione, veicoli spaziali, simulatori di volo, sistemi di controllo del traffico aereo o campi d'aviazione. Tali sistemi spesso costituiscono una parte essenziale di strutture più grandi e sono gestiti da personale tecnico, anche on-site, dedicato.
|
20231101.it_4091135_8
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Serco%20Group
|
Serco Group
|
Serco ha consolidate competenze nella progettazione, messa in servizio e supporto ingegneristico di sistemi hardware e software sia per il settore pubblico che per applicazioni industriali; esperienza che si concretizza nei sistemi per comunicazioni sicure, monitoraggio e controllo a distanza di impianti ed applicazioni, comunicazioni radio ad alta frequenza e televisione a circuito chiuso.
|
20231101.it_4091139_0
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Circondario%20dell%27Alta%20Argovia
|
Circondario dell'Alta Argovia
|
Il circondario dell'Alta Argovia (ufficialmente in tedesco Verwaltungskreis Oberaargau, "circondario amministrativo dell'Alta Argovia") è una regione storica e uno dei circondari in cui è suddiviso il Canton Berna, in Svizzera; si trova nella regione dell'Emmental-Alta Argovia.
|
20231101.it_4091139_1
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Circondario%20dell%27Alta%20Argovia
|
Circondario dell'Alta Argovia
|
Il circondario amministrativo fu creato il 1º gennaio 2010, nell'ambito della riforma amministrativa del Canton Berna. È andato a sostituire i precedenti distretti di Aarwangen e di Wangen e parte di quello di Trachselwald.
|
20231101.it_4091140_0
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Inga%20Swenson
|
Inga Swenson
|
Debuttò come attrice nel 1957, apparendo soprattutto in serie televisive; al cinema è nota per la sua interpretazione in Anna dei miracoli (1962) di Arthur Penn, dove ricoprì il ruolo di Kate Keller, la madre di Helen Keller, bambina sordo-cieca (e futura attivista) cui si ispira la vicenda del film. In seguito apparve anche in Stupro (1976) di Lamont Johnson, al fianco di Anne Bancroft, protagonista del film di Penn del 1962.
|
20231101.it_4091140_1
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Inga%20Swenson
|
Inga Swenson
|
Dal 1953 fu sposata con il tecnico del suono Lowell Harris, che le diede due figli: James, morto a 26 anni per un incidente in motocicletta, e Mark Harris, montatore cinematografico.
|
20231101.it_4091146_0
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Buckshot%20John
|
Buckshot John
|
John Buckshot è rimasto l'unico superstite di una banda di rapinatori. Catturato dallo sceriffo, si rifiuta di rivelare il nascondiglio del bottino e viene condannato a trent'anni di carcere. Quindici anni dopo, pentito, decide di restituire l'oro. Prima di farlo, però, convoca il Grande Gilmore, un ciarlatano che si fa passare per un chiaroveggente che deve organizzargli una seduta spiritica durante la quale potrà chiedere il consiglio di Bad Jake Kennedy, il suo vecchio capobanda. Gilmore, in questa maniera, viene a scoprire il luogo dove i banditi hanno nascosto il maltolto.
|
20231101.it_4091146_1
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Buckshot%20John
|
Buckshot John
|
Buckshot, che ha confessato per salvarsi l'anima, viene messo sull'avviso da Jimmy Dacey, un reporter rivale in amore di Gilmore: il chiaroveggente non è altro che un truffatore. Buckshot, furibondo di essere stato preso in giro, evade. Rintracciato Gilmore, recupera l'oro. L'ex bandito lo restituisce ai derubati, poi si arrende.
|
20231101.it_4091146_2
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Buckshot%20John
|
Buckshot John
|
Distribuito dalla Famous Players-Lasky Corporation e Paramount Pictures, il film uscì nelle sale cinematografiche statunitensi il 4 febbraio 1915.
|
20231101.it_4091146_3
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Buckshot%20John
|
Buckshot John
|
Copia completa della pellicola si trova conservata negli archivi della Library of Congress di Washington.
|
20231101.it_4091148_0
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Nam%20U
|
Nam U
|
Il Nam U (in lingua lao: ນ້ຳອູ , trasl. IPA: , trasl. in francese: Nam Ou, letteralmente: "fiume della scodella di riso") è un fiume del Laos settentrionale ed è il più lungo tra gli affluenti di sinistra del Mekong nel paese. Tutto il corso del Nam U attraversa zone montuose in un susseguirsi di anse e di mutevoli panorami. Le rocce dei rilievi circostanti si sono formate nel mesozoico e nel paleozoico, e sono composte in prevalenza da arenite rossa, argilla e calcare.
|
20231101.it_4091148_1
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Nam%20U
|
Nam U
|
Il fiume è in buona parte navigabile con imbarcazioni medio piccole ed è utilizzato per il trasporto di passeggeri e merci dei vari villaggi disseminati lungo il suo corso. Dopo l'apertura delle frontiere laotiane avvenuta negli anni novanta, il Nam U è diventato una delle principali mete turistiche del paese, grazie alle bellezze naturali della valle in cui scorre. Il turismo è diventato una delle principali fonti di entrate per gli abitanti della zona.
|
20231101.it_4091148_2
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Nam%20U
|
Nam U
|
Secondo alcune fonti misura 448 km, secondo altre 390 km. Nasce ad un'altitudine di 1.263 m lungo la frontiera laotiana con la provincia cinese dello Yunnan, nel ban di Uan Touy-Gnai in provincia di Phongsali, in una delle aree più remote ed incontaminate del paese. Attraversa la provincia da nord a sud e diventa navigabile a partire dal villaggio di Hat Sa, situato ai piedi del rilievo su cui sorge il capoluogo provinciale Phongsali.
|
20231101.it_4091148_3
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Nam%20U
|
Nam U
|
Proseguendo verso sud, il fiume incrocia la strada che collega il nord-ovest del paese con il nuovo posto di frontiera vietnamita di Tai Xang-Tay, chiamato in Laos Sop Hun, nel porto fluviale di Muang Khua. Nel villaggio si trova il primo ponte stradale del Nam U in direzione sud. Una volta entrato nella provincia di Luang Prabang, il fiume passa per il villaggio di Mueang Ngoi Neua, diventato una grande attrazione turistica per le bellezze naturali e la quiete in cui è immerso.
|
20231101.it_4091148_4
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Nam%20U
|
Nam U
|
Nella stagione secca, quando i fondali del fiume sono bassi, la navigazione è possibile fino al porto di Nong Khiao, dove il secondo ed ultimo ponte collega la strada proveniente da Luang Prabang e Oudomxay con quella che proviene da Sam Neua, il capoluogo della provincia di Xiangkhoang, situata nel nord-est. Anche Nong Khiao è diventata una importante meta turistica. Nella stagione delle piogge è possibile arrivare in barca fino a Luang Prabang, situata pochi chilometri a sud dalla foce del Nam U. La confluenza con il Mekong avviene nei pressi del villaggio di Ban Pak U (lett.: villaggio alla foce dell'U) ad un'altitudine di 350 m. Sulla sponda del Mekong di fronte alla confluenza si trovano le grotte di Pak U, grandi caverne naturali che sono uno dei principali luoghi di pellegrinaggio religioso: dal XVI secolo, al loro interno si trovano oltre 5.000 statue di Buddha.
|
20231101.it_4091154_0
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Circondario%20di%20Berna-Altipiano%20svizzero
|
Circondario di Berna-Altipiano svizzero
|
Il circondario di Berna-Altipiano svizzero (ufficialmente in tedesco Verwaltungskreis Bern-Mittelland, circondario amministrativo di Berna-Altipiano svizzero) è uno dei circondari in cui è suddiviso il Canton Berna, in Svizzera; si trova nella regione di Berna-Altipiano svizzero.
|
20231101.it_4091154_1
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Circondario%20di%20Berna-Altipiano%20svizzero
|
Circondario di Berna-Altipiano svizzero
|
Il circondario amministrativo fu creato il 1º gennaio 2010, nell'ambito della riforma amministrativa del Canton Berna. È andato a sostituire i precedenti distretti di Schwarzenburg, Seftigen, Konolfingen, Fraubrunnen, Berna, Laupen e parte di quello di Aarberg.
|
20231101.it_4091154_2
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Circondario%20di%20Berna-Altipiano%20svizzero
|
Circondario di Berna-Altipiano svizzero
|
2014: Büren zum Hof, Etzelkofen, Fraubrunnen, Grafenried, Limpach, Mülchi, Schalunen, Zauggenried → Fraubrunnen
|
20231101.it_4091173_0
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Ryan%20Pickett
|
Ryan Pickett
|
Pickett fu selezionato con la 29ª scelta assoluta del Draft 2001 dai St. Louis Rams. Il 28 luglio 2001 Pickett firmò un contratto quinquennale del valore di 5,995 milioni di dollari con la franchigia. L'accordo includeva 2,615 milioni di bonus akka firma. La basi salariali erano di nel 2001, nel 2002, nel 2003, nel 2004 e nel 2005.
|
20231101.it_4091173_1
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Ryan%20Pickett
|
Ryan Pickett
|
Nella sua stagione da rookie con i Rams Pickett giocò principalmente come riserva e prendendo talvolta parte alle azioni degli special team. Nel 2002 Pickett giocò una grande annata disputando 14 partite come defensive tackle sinistro e terminando al secondo posto della squadra con 67 tackle, 45 dei quali solitari. Nel 2003 e nel 2004 mantenne le stesse medie giocando come defensive tackle e come nose tackle e fu un perno fondamentale della difesa sia nella stagione regolare che nei playoff. Nel 2005 Pickett giocò quella che, all'epoca, fu la sua miglior stagione dal punto di vista statistico. Egli giocò come titolare tutte le sedici gare stagione, mettendo a segno, con 65 tackle, il massimo stagionale per un uomo della linea difensiva nella lega. Dopo l'annata 2005 Pickett divenne un unrestricted free agent.
|
20231101.it_4091173_2
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Ryan%20Pickett
|
Ryan Pickett
|
Il 17 marzo 2006 i Green Bay Packers firmarono con Pickett un contratto quadriennale del valore di 14 milioni di dollari. Nella sua prima stagione con i Packers Pickett giocò come titolare tutte le 16 gare stagionali totalizzando 92 tackle (45 solitari), un fumble recuperato e un record in carriera di sette passaggi deviati. Nel 2007 Pickett giocò in 14 partite, tutte come titolare, e mise a segno 39 tackle e il suo primo sack in carriera come Packer. Nel 2008 egli concluse con 48 tackle, giocando come titolare tutte le sedici partite, con 1.5 sack e tre passaggi deviati. Nel 2009 Pickett giocò nel ruolo di Nose Tackle nella nuova difesa 3-4 del coordinatore difensivo Dom Capers.
|
20231101.it_4091173_3
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Ryan%20Pickett
|
Ryan Pickett
|
Il 25 febbraio 2010 i Packers applicarono la franchise tag su Pickett che firmò un nuovo contratto triennale il 12 maggio 2010. Pickett venne spostato nella nuova posizione di defensive end con il giocatore al secondo anno B.J. Raji trasferito nel ruolo di nose tackle.
|
20231101.it_4091173_4
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Ryan%20Pickett
|
Ryan Pickett
|
Pickett fu l'ancora del gioco difensivo dei Packers nella loro corsa alla vittoria del Super Bowl nel 2010-11. Egli fu secondo solo a Charles Woodson come giocatore più esperto della difesa dei Packers. Egli mise a segno due tackle nel Super Bowl XLV ma, cosa più importante, fu un elemento fondamentale in una delle giocate decisive dei Packers. Nella prima giocata del quarto periodo, i Pittsburgh Steelers stavano inseguendo i Packers 21-17, e si trovavano su una situazione di secondo&2 sulla linea delle 33 yard di Green Bay. Il running back degli Steelers Rashard Mendenhall prese il possesso del pallone e fu immediatamente scagliato a terra da Pickett. Il tackle di Pickett permise a Clay Matthews di forzare un fumble raccolto dal linebacker dei Packers Desmond Bishop, il quale permise poi all'attacco dei Packers di portarsi sul 28-17 nei drive successivi. I Packers alla fine vinsero 31-25, riportando il titolo a Green Bay dopo 14 anni.
|
20231101.it_4091173_5
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Ryan%20Pickett
|
Ryan Pickett
|
Nella stagione 2011 Pickett concluse con 33 tackle e 2 passaggi deviati in quattordici partite disputate, tutte come titolare. I Packers chiusero con il miglior record della lega, 15-1, ma furono eliminati prematuramente nel divisional round dei playoff dai New York Giants.
|
20231101.it_4091176_0
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Martiri%20di%20Valenciennes
|
Martiri di Valenciennes
|
Le martiri di Valenciennes sono un gruppo di undici religiose del monastero delle orsoline di Valenciennes, ghigliottinate dai rivoluzionari nell'ottobre del 1794: furono beatificate da papa Benedetto XV nel 1920.
|
20231101.it_4091176_1
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Martiri%20di%20Valenciennes
|
Martiri di Valenciennes
|
La capofila del gruppo è madre Maria Clotilde Angela di San Francesco Borgia (al secolo Clotilde-Joseph Paillot), superiora del monastero; assieme alle orsoline, salirono al patibolo due brigidine e una clarissa urbanista che si erano ritirate tra le orsoline dopo lo scoppio della Rivoluzione.
|
20231101.it_4091176_2
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Martiri%20di%20Valenciennes
|
Martiri di Valenciennes
|
Le vicende che portarono al martirio delle orsoline di Valenciennes ebbero inizio il 30 settembre 1790, quando i commissari della municipalità di Valenciennes, in applicazione del decreto della costituente, si presentarono al monastero per fare l'inventario dei beni e chiedere alle religiose se volessero perseverare nella loro vocazione: la risposta delle 32 monache fu unanimemente positiva.
|
20231101.it_4091176_3
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Martiri%20di%20Valenciennes
|
Martiri di Valenciennes
|
La comunità continuò a esistere pacificamente fino al 13 settembre 1792, quando le truppe della prima coalizione antifrancese cinsero d'assedio Valenciennes e il monastero fu requisito dai difensori della città. Le monache si rifugiarono temporaneamente presso le loro consorelle di Mons e poterono fare ritorno nel loro monastero l'11 novembre 1793, dopo l'evacuazione delle truppe rivoluzionarie e l'occupazione della città da parte degli austriaci.
|
20231101.it_4091176_4
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Martiri%20di%20Valenciennes
|
Martiri di Valenciennes
|
Dopo la vittoria francese a Fleurus, il 26 agosto 1794 gli austriaci lasciarono Valenciennes; la città fu ripresa dai rivoluzionari e il 1º settembre il rappresentante della convenzione, Jean-Baptiste Lacoste, ordinò l'arresto delle religiose.
|
20231101.it_4091176_5
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Martiri%20di%20Valenciennes
|
Martiri di Valenciennes
|
Nonostante il colpo di stato del 9 termidoro (27 luglio 1794) avesse messo fine al periodo del terrore, Lacoste fece erigere la ghigliottina e organizzare un tribunale rivoluzionario.
|
20231101.it_4091176_6
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Martiri%20di%20Valenciennes
|
Martiri di Valenciennes
|
Louise-Joseph Vanot (Maria Natalia Giuseppe di San Luigi), religiosa professa dell'Ordine di Sant'Orsola nel monastero di Valenciennes, nata il 12 giugno 1728 a Valenciennes;
|
20231101.it_4091176_7
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Martiri%20di%20Valenciennes
|
Martiri di Valenciennes
|
Jeanne-Reine Prin (Maria Lorenzina Giuseppe Regina di Santo Stanislao), religiosa professa dell'Ordine di Sant'Orsola nel monastero di Valenciennes, nata il 9 luglio 1747 a Valenciennes;
|
20231101.it_4091176_8
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Martiri%20di%20Valenciennes
|
Martiri di Valenciennes
|
Hyacinthe-Augustine-Gabrielle Bourla (Maria Orsola Giuseppe di San Bernardino), religiosa professa dell'Ordine di Sant'Orsola nel monastero di Valenciennes, nata il 6 ottobre 1746 a Condé;
|
20231101.it_4091176_9
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Martiri%20di%20Valenciennes
|
Martiri di Valenciennes
|
Marie-Geneviève-Joseph Ducrez (Maria Luigia Giuseppe di San Francesco), religiosa professa dell'Ordine di Sant'Orsola nel monastero di Valenciennes, nata il 27 settembre 1756 a Condé;
|
20231101.it_4091176_10
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Martiri%20di%20Valenciennes
|
Martiri di Valenciennes
|
Marie-Madeleine-Joseph Déjardins (Maria Agostina Giuseppa del Sacro Cuore di Gesù), religiosa professa dell'Ordine di Sant'Orsola nel monastero di Valenciennes, nata l'11 giugno 1760 a Cambrai.
|
20231101.it_4091176_11
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Martiri%20di%20Valenciennes
|
Martiri di Valenciennes
|
Clotilde-Joseph Paillot (Maria Clotilde Giuseppe di San Francesco Borgia), religiosa professa dell'Ordine di Sant'Orsola nel monastero di Valenciennes, nata il 25 novembre 1739 a Bavay;
|
20231101.it_4091176_12
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Martiri%20di%20Valenciennes
|
Martiri di Valenciennes
|
Marie-Marguerite-Joseph Leroux (Maria Scolastica Giuseppe di San Giacomo), religiosa professa dell'Ordine di Sant'Orsola nel monastero di Valenciennes, nata il 14 luglio 1749 a Cambrai;
|
20231101.it_4091176_13
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Martiri%20di%20Valenciennes
|
Martiri di Valenciennes
|
Anne-Joseph Leroux (Maria Giuseppina), religiosa professa dell'Ordine di Santa Chiara nel monastero urbanista di Valenciennes (passata tra le Orsoline dopo la Rivoluzione), nata il 23 gennaio 1747 a Cambrai;
|
20231101.it_4091176_14
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Martiri%20di%20Valenciennes
|
Martiri di Valenciennes
|
Marie-Liévine Lacroix (Maria Francesca), religiosa professa dell'Ordine del Santissimo Salvatore di Santa Brigida nel monastero di Valenciennes (passata tra le Orsoline dopo la Rivoluzione), nata il 24 marzo 1753 a Pont-sur-Sambre;
|
20231101.it_4091176_15
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Martiri%20di%20Valenciennes
|
Martiri di Valenciennes
|
Marie-Augustine Erraux (Anna Maria Giuseppa), religiosa professa dell'Ordine del Santissimo Salvatore di Santa Brigida nel monastero di Valenciennes (passata tra le Orsoline dopo la Rivoluzione), nata il 20 ottobre 1762 a Pont-sur-Sambre;
|
20231101.it_4091176_16
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Martiri%20di%20Valenciennes
|
Martiri di Valenciennes
|
Jeanne-Louise Barré (Maria Cordola Giuseppe di San Domenico), religiosa professa dell'Ordine di Sant'Orsola nel monastero di Valenciennes, nata il 23 aprile 1750 a Sailly-en-Ostrevent.
|
20231101.it_4091176_17
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Martiri%20di%20Valenciennes
|
Martiri di Valenciennes
|
La causa fu introdotta il 29 maggio 1907 e il 6 luglio 1919 venne riconosciuto il martirio delle religiose.
|
20231101.it_4091176_18
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Martiri%20di%20Valenciennes
|
Martiri di Valenciennes
|
Le 11 martiri di Valenciennes furono beatificate da papa Benedetto XV il 29 febbraio 1920, insieme alle 4 martiri delle Figlie della Carità di Arras.
|
20231101.it_4091176_19
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Martiri%20di%20Valenciennes
|
Martiri di Valenciennes
|
L'elogio della beata Maria Natalia di San Luigi e delle quattro compagne si legge nel Martirologio romano al 17 ottobre; quello della beata Maria Clotilde di San Francesco Borgia e delle cinque compagne al 23 ottobre.
|
20231101.it_4091176_20
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Martiri%20di%20Valenciennes
|
Martiri di Valenciennes
|
Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.), Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.
|
20231101.it_4091190_0
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Lea%20Karen%20Gramsdorff
|
Lea Karen Gramsdorff
|
Studia recitazione presso il Centro sperimentale di cinematografia tra il 1994 e il 1996, periodo durante il quale partecipa a diversi cortometraggi per la regia di Salvatore Mereu e Carmelo Bonvissuto. Dal 1996 al 1999 frequenta "School After Theatre", master di specializzazione diretto dal regista e pedagogo russo Jurij Alschitz.
|
20231101.it_4091190_1
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Lea%20Karen%20Gramsdorff
|
Lea Karen Gramsdorff
|
Debutta come attrice cinematografica nel film corale di Ettore Scola La cena (1998), in cui interpreta con una performance giudicata "sorprendente" il ruolo della figlia di Stefania Sandrelli. Nel frattempo, recita anche in varie fiction tv, tra cui: L'avvocato Porta, diretta da Franco Giraldi, e Ama il tuo nemico (1999), diretta da Damiano Damiani.
|
20231101.it_4091190_2
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Lea%20Karen%20Gramsdorff
|
Lea Karen Gramsdorff
|
Nel 2001 da Roma si trasferisce a Cagliari, dove scopre la passione per la pittura: partecipa a diverse mostre collettive presso gallerie private e in spazi museali, poi nel 2005 tiene la sua prima mostra personale dal titolo Per Luglio Kaputt, cui fanno seguito Casi e Isolati (2008), Dal Nulla (2010), Exodus (2013/2019), Se fossi qui. Lettere d'amore dai porti di mare (2015), Lexikon (2017), Lebenslaub. Come d'autunno, l'autunno (2020).
|
20231101.it_4091190_3
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Lea%20Karen%20Gramsdorff
|
Lea Karen Gramsdorff
|
Parallelamente, porta avanti la sua carriera d'attrice, dividendosi tra progetti cinematografici, televisivi, e la collaborazione con il teatro stabile di ricerca e di innovazione Akròama anche nelle vesti di regista e pedagoga.
|
20231101.it_4091190_4
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Lea%20Karen%20Gramsdorff
|
Lea Karen Gramsdorff
|
Autoritratto in faccia al sole, da Vincent van Gogh, adattamento di Simone Dulcis, regia di Andrea Meloni e Lea Karen Gramsdorff (2008)
|
20231101.it_4091190_5
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Lea%20Karen%20Gramsdorff
|
Lea Karen Gramsdorff
|
Pepe Carvalho - Il centravanti è stato assassinato verso sera, regia di Franco Giraldi – serie TV, episodio Il centravanti è stato assassinato verso sera (1999)
|
20231101.it_4091196_0
|
https://it.wikipedia.org/wiki/D%C4%ABm%C4%ABtrios%20Kourmpel%C4%ABs
|
Dīmītrios Kourmpelīs
|
Nel 2012 ha conquistato un secondo posto agli Europei Under-19; successivamente, ha partecipato ai Mondiali Under-20 del 2013. Nel 2017 ha esordito in nazionale maggiore.
|
20231101.it_4091209_0
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Bixi
|
Bixi
|
Bixi è un sistema di bike sharing studiato e realizzato nella città canadese di Montréal nel 2008 e poi diffusosi in tutto il mondo.
|
20231101.it_4091209_1
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Bixi
|
Bixi
|
Infatti, dopo il successo riscosso a Montreal, il sistema Bixi iniziò ad espandersi all'interno del Canada ed in altre zone del mondo. Servizi di bike sharing utilizzanti il sistema Bixi si trovano infatti a Boston, Londra, Melbourne, Minneapolis, Montreal, Ottawa, Toronto e Washington.
|
20231101.it_4091209_2
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Bixi
|
Bixi
|
Nel 2007, il comune della città di Montreal elaborò il Reinvent Montreal transportation plan, in cui si prevedeva la realizzazione di un servizio di biciclette pubbliche per ridurre l'utilizzo delle automobili. Per progettare ed operare il nuovo sistema la città creò quindi il Public Bike System Company, un'organizzazione non a scopo di lucro supervisionata dal comune di Montreal.
|
20231101.it_4091209_3
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Bixi
|
Bixi
|
Nel maggio del 2008 il servizio venne inaugurato nella città di Montreal, con 3000 bici e 300 ciclostazioni.
|
20231101.it_4091209_4
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Bixi
|
Bixi
|
Nel maggio del 2009, invece, il sistema introdotto da Bixi fu proposto nella capitale canadese di Ottawa. Quest'ultima fu seguita da Melbourne (dal maggio 2010), Minneapolis (dal giugno 2010) e Londra (dal luglio 2010). Il sistema venne introdotto anche nella capitale federale americana di Washington per il servizio di biciclette pubbliche condivise Capital Bikeshare (a volte abbreviato in CaBi).
|
20231101.it_4091209_5
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Bixi
|
Bixi
|
Il sistema è costituito da ciclostazioni, realizzate in alluminio, composte da diversi ciclostalli che servono per prelevare o restituire una bicicletta e da un terminale per le operazioni di noleggio.
|
20231101.it_4091209_6
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Bixi
|
Bixi
|
Quest'ultimo è una struttura rettangolare dotata di uno schermo tattile grazie al quale è possibile effettuare il pagamento per l'utilizzo del servizio.
|
20231101.it_4091209_7
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Bixi
|
Bixi
|
L'uso delle biciclette è possibile grazie alla chiave Bixi, ottenibile tramite un abbonamento. Per poter prelevare una bici, bisogna inserire il dispositivo all'interno del terminale.
|
20231101.it_4091209_8
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Bixi
|
Bixi
|
L'invenzione del sistema Bixi è attribuita a Charles Khairallah, presidente del Robotics Design; il co-inventore è invece Michel Dallaire, presidente dell'omonima industria.
|
20231101.it_4091209_9
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Bixi
|
Bixi
|
Le bici, destinate al ciclismo urbano, sono prodotte in alluminio e sono state realizzate in modo da poter essere usate in ogni condizione meteorologica.
|
20231101.it_4091209_10
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Bixi
|
Bixi
|
Per poter usufruire del servizio bisogna effettuare un abbonamento, che permette all'utente di noleggiare un numero illimitato di biciclette nell'arco di mezz'ora o quarantacinque minuti. Il costo aggiuntivo viene calcolato in base alla durata del noleggio.
|
20231101.it_4091217_0
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Lost%20Planet%20%28serie%29
|
Lost Planet (serie)
|
The Lost Planet è una serie di videogiochi creata nel 2006 da Capcom. La serie si compone tre videogiochi, Lost Planet: Extreme Condition, Lost Planet 2 e Lost Planet 3, a cui si aggiunge lo spin-off E.X. Troopers. L'ultimo gioco della serie, Lost Planet 3 (2013) è sviluppato da parte di Spark Unlimited, invece che da Capcom.
|
20231101.it_4091218_0
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Lost%20Planet%203
|
Lost Planet 3
|
Lost Planet 3 è uno sparatutto in terza persona sviluppato da Spark Unlimited e pubblicato da Capcom per PlayStation 3, Microsoft Windows e Xbox 360. Il gioco è il prequel di Lost Planet: Extreme Condition e Lost Planet 2, si svolge sullo stesso pianeta di EDN III anche se prima degli eventi dei primi due giochi. Il gioco ha un approccio narrativo più story-driven per la campagna simile al primo gioco. A differenza dei giochi precedenti della serie, che sono stati sviluppati internamente da Capcom, è stato sviluppato esternamente da Spark Unlimited.
|
20231101.it_4091218_1
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Lost%20Planet%203
|
Lost Planet 3
|
Mandato sul pianeta E.D.N. III dalla mega corporazione Neo-Venus Construction durante la fase di colonizzazione, Jim Peyton deve svolgere faticosi e pericolosi lavori per racimolare più soldi possibili. Soldi che poi deve mandare sulla Terra, alla propria famiglia. Il lavoro offertogli dalla compagnia stellare gli sembra letteralmente una manna dal cielo. Ma scoprirà presto che c'era un motivo per cui quel posto era vacante: micidiali tempeste flagellano la superficie ghiacciata del pianeta, abitata da sconosciute razze aliene tanto numerose quanto mortali. Nemmeno il clima è dei migliori: rigido come non mai, rende spesso le attrezzature inutilizzabili, mantenendo sempre alta la possibilità di congelamento. Jim dovrà affrontare situazioni inattese e pericolose, tutto per la famiglia.
|
20231101.it_4091219_0
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Terra%20di%20Buck
|
Terra di Buck
|
La Terra di Buck (Buckland nell'originale inglese) è un territorio situato nella Contea, appartenente al mondo Arda nato dalla fantasia di J. R. R. Tolkien. La Terra di Buck è abitata da Hobbit ed è posta poco ad est del Decumano est ed il suo capoluogo è Buckburgo.
|
20231101.it_4091219_1
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Terra%20di%20Buck
|
Terra di Buck
|
La Terra di Buck è posta oltre il fiume Brandivino (Baranduin in elfico) ed è sovrastata dal Colle di Buck e delimitata dalla Frattalta, un'alta Siepe che stabilisce la fine della Contea: essa è sita nell'Eriador, nel nord-est della Terra di Mezzo, appartenente al mondo Arda nell'universo Eä. Ad est della Terra di Buck si trova la Vecchia Foresta, i Tumulilande e la casa di Tom Bombadil e di sua moglie Baccador.
|
20231101.it_4091219_2
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Terra%20di%20Buck
|
Terra di Buck
|
Fondata nel XXIV secolo della Terza Era in un primo momento era una regione autonoma, ma nei primi anni della Quarta Era fu annessa alla Terra di Mezzo.
|
20231101.it_4091219_3
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Terra%20di%20Buck
|
Terra di Buck
|
Gorthendad Vecchiobecco fu il primo abitante della Terra di Buck e capostipite di una grande famiglia, che rinominò Brandibuck.
|
20231101.it_4091219_4
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Terra%20di%20Buck
|
Terra di Buck
|
La Terra di Buck è compresa nella Contea, anche se governata dal "Signore della Villa", il capo della famiglia Brandibuck, riconosciuto nei vari villaggi del territorio. Alla fine della Guerra dell'Anello la Terra di Buck e il resto della Contea divennero parte del Regno di Gondor. Sotto Re Elessar, il Signore di Buck divenne Meriadoc Brandibuck, compagno di avventure di Frodo. Nella Villa Brandy, dimora della famiglia Brandibuck, sono conservati manoscritti antichi molto preziosi, tra cui alberi genealogici e l'Erborista della Contea, scritto da Meriadoc riguardante l'erba-pipa.
|
20231101.it_4091219_5
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Terra%20di%20Buck
|
Terra di Buck
|
La Terra di Buck è collegata al resto della Contea tramite il Ponte sul Brandivino ed il suo traghetto e la Grande Via Est.
|
20231101.it_4091219_6
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Terra%20di%20Buck
|
Terra di Buck
|
A causa della frenesia della vita a Villa Brandy (dove vivevano circa un centinaio di persone discendenti da Gorthendad Vecchiobecco) alcuni Brandibuck andarono ad abitare in un'abitazione a Crifosso (nella campagna di Buckburgo) che poi nella Compagnia dell'Anello verrà acquistata da Frodo, anche se egli vi rimarrà solo una notte poiché il suo piano prevedeva di partire immediatamente per Brea.
|
20231101.it_4091219_7
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Terra%20di%20Buck
|
Terra di Buck
|
Nella casa di Crifosso Pipino Tuc e Merry Brandibuck svelano di voler seguire Frodo e Sam nel loro viaggio verso Gran Burrone.
|
20231101.it_4091226_0
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Torneo%20di%20Wimbledon%201926%20-%20Singolare%20femminile
|
Torneo di Wimbledon 1926 - Singolare femminile
|
La detentrice del titolo Suzanne Lenglen si è ritirata prima di disputare gli ottavi di finale per un infortunio alla spalla, è stata l'ultima partecipazione per la francese a Wimbledon dove rimane imbattuta prima di passare al tour professionistico negli Stati Uniti.
|
20231101.it_4091226_1
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Torneo%20di%20Wimbledon%201926%20-%20Singolare%20femminile
|
Torneo di Wimbledon 1926 - Singolare femminile
|
Kitty Godfree ha battuto in finale Lilí de Álvarez col punteggio di 6-2, 4-6, 6-3, è stato il secondo successo ai Championships per Godfree.
|
20231101.it_4091227_0
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Ronco%20Campo%20Canneto
|
Ronco Campo Canneto
|
Ronco Campo Canneto è una frazione di 561 abitanti sotto il comune di Sissa Trecasali, in provincia di Parma.
|
20231101.it_4091227_1
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Ronco%20Campo%20Canneto
|
Ronco Campo Canneto
|
Questa frazione nei tempi antichi si chiamava Pizzo Pabio, e il nome attuale lo ebbe nell'anno 1402 come rileva un memoriale conservato nell'Archivio Vescovile "terra de Pizopadio est terra Ronchi Campi Canneti, et de anno 1402 cum istis denominationibus dicta terra vocabatur".
|
20231101.it_4091227_2
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Ronco%20Campo%20Canneto
|
Ronco Campo Canneto
|
Della sua chiesa si hanno le prime notizie nel 1230. Nell'anno 1354 dipendeva da quella plebana di San Quirico. Sulla fine del Trecento la chiesa, che sorgeva presso la sponda destra del Taro, fu distrutta dalle acque del torrente. Ne fu edificata un'altra sullo stesso luogo e benedetta il 21 marzo 1402. Ricostruita nuovamente poco prima della visita pastorale di monsignor Pastorelli Lalatta del 1788, riuscì ampia, bella e a tre navate. Da segnalare nell'interno due dipinti a olio su tela "La vocazione degli apostoli", opera degl'inizi del Settecento di scuola parmigiana, e il "Santissimo Sacramento", opera attribuita ad Antonio Balestra.
|
20231101.it_4091235_0
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Martiri%20di%20Arras
|
Martiri di Arras
|
Le martiri di Arras furono quattro suore della congregazione delle Figlie della Carità di San Vincenzo de' Paoli della casa di Arras, ghigliottinate a Cambrai il 26 giugno 1794.
|
20231101.it_4091235_1
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Martiri%20di%20Arras
|
Martiri di Arras
|
Marie-Madeleine Fontaine, superiora della comunità e capofila delle martiri, nata il 22 aprile 1723 a Étrépagny;
|
20231101.it_4091235_2
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Martiri%20di%20Arras
|
Martiri di Arras
|
Nel 1791 si rifiutarono di emettere il giuramento di "libertà-uguaglianza" per solidarietà al vescovo e al clero della diocesi di Arras ma, in ragione dell'utilità del loro lavoro a favore degli ammalati, fu loro consentito di continuare la loro opera.
|
20231101.it_4091235_3
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Martiri%20di%20Arras
|
Martiri di Arras
|
Furono arrestate il 14 febbraio 1794 per ordine del commissario del popolo Joseph Le Bon: trascinate per quattro mesi di carcere in carcere, furono infine condotte a Cambrai e il 26 giugno 1794 comparvero davanti al tribunale rivoluzionario, dove rinnovarono il loro rifiuto di prestare il giuramento richiesto.
|
20231101.it_4091235_4
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Martiri%20di%20Arras
|
Martiri di Arras
|
Condannate a morte, venne loro posta la corona del rosario sul capo in segno di dileggio e furono condotte in carretta al patibolo eretto in piazza d'armi.
|
20231101.it_4091235_5
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Martiri%20di%20Arras
|
Martiri di Arras
|
Furono beatificate da papa Benedetto XV il 13 giugno 1920, assieme alle undici martiri di Valenciennes.
|
20231101.it_4091235_6
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Martiri%20di%20Arras
|
Martiri di Arras
|
Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.), Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.
|
20231101.it_4091235_7
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Martiri%20di%20Arras
|
Martiri di Arras
|
Il martirologio romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2004.
|
20231101.it_4091236_0
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Jerzy%20Janowicz
|
Jerzy Janowicz
|
Basa il suo gioco su servizio e diritto molto potenti, con il servizio ha un record di 251 km/h. Gioca il rovescio a due mani. Con 203 centimetri è uno dei tennisti più alti in circolazione.
|
20231101.it_4091236_1
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Jerzy%20Janowicz
|
Jerzy Janowicz
|
Nato a Lodz, nella Polonia centrale, i suoi genitori Jerzy senior e Anna Szalbot, sono due ex giocatori professionisti di pallavolo, militanti anche nella nazionale polacca. Jerzy riceve in regalo la sua prima a racchetta a 2 anni ed inizia a giocare a 5 anni dimostrando di avere in dote un talento purissimo. I suoi genitori, pur di sostenerlo, scelgono di vendere la propria casa e sei negozi di proprietà che portano loro maggior guadagni, il tutto per le scarse risorse a disposizione della Federazione Polacca utili a sostenere Jerzy.
|
20231101.it_4091236_2
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Jerzy%20Janowicz
|
Jerzy Janowicz
|
A livello giovanile ha ottenuto buoni risultati raggiungendo la quinta posizione del ranking nel gennaio 2008, la finale degli US Open 2007 dove viene sconfitto da Ričardas Berankis, le semifinali dell'Orange Bowl dello stesso anno, dove viene sconfitto da Grigor Dimitrov e la finale del Roland Garros 2008 in cui viene battuto da Tsung-hua Yang.
|
20231101.it_4091236_3
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Jerzy%20Janowicz
|
Jerzy Janowicz
|
Al torneo di Wimbledon ha superato le qualificazioni ed è arrivato fino al terzo turno del tabellone principale eliminando in successione l'altro qualificato Simone Bolelli e il lettone Ernests Gulbis prima di perdere in cinque set contro il tedesco Florian Mayer. In novembre supera le qualificazioni del BNP Paribas Masters di Parigi-Bercy e diventa la sorpresa del torneo, raggiungendo la finale dopo aver sconfitto una serie di avversari più quotati, come il top-20 Philipp Kohlschreiber, la 13º testa di serie Marin Čilić, il numero tre del mondo Andy Murray, il numero nove del ranking Janko Tipsarević e, in semifinale, l'ex top ten Gilles Simon. In finale viene sconfitto dal numero cinque al mondo David Ferrer in due set. Grazie a questo traguardo Janowicz guadagna ben 43 posizioni nel ranking, classificandosi 26º.
|
20231101.it_4091236_4
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Jerzy%20Janowicz
|
Jerzy Janowicz
|
All'Australian Open 2013 supera Simone Bolelli e Somdev Devvarman, al terzo turno gioca una buona partita ma viene sconfitto da Nicolás Almagro. Agli Internazionali d'Italia 2013 arriva ai quarti di finale, battendo prima Jo-Wilfried Tsonga ai sedicesimi e poi Richard Gasquet agli ottavi, arrendendosi a Roger Federer con il punteggio di 4-6 6(2)–7.
|
20231101.it_4091236_5
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Jerzy%20Janowicz
|
Jerzy Janowicz
|
Al Roland Garros raggiunge il terzo turno, dove viene battuto da Stanislas Wawrinka per 3-6, 7–6(2), 3-6, 3-6.
|
20231101.it_4091236_6
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Jerzy%20Janowicz
|
Jerzy Janowicz
|
A Wimbledon si presenta come 24ª testa di serie, e raggiunge inaspettatamente le semifinali diventando la sorpresa del torneo. Viene sconfitto in quattro set da Andy Murray dopo che si era aggiudicato il primo set.
|
20231101.it_4091236_7
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Jerzy%20Janowicz
|
Jerzy Janowicz
|
Nell'agosto del 2014 raggiunge la finale all'ATP 250 di Winston-Salem, venendo sconfitto da Lukas Rosol 3-6, 7-6, 7-5. Segue la finale nella stesso categoria al torneo di torneo di Montpellier, durante la quale si ritira dopo appena tre game (3-0) contro Richard Gasquet. Nel 2015 conquista anche l'Hopman Cup insieme ad Agnieszka Radwańska.
|
20231101.it_4091236_8
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Jerzy%20Janowicz
|
Jerzy Janowicz
|
Nel 2016 Janowicz crolla in classifica a causa di un lungo stop per problemi al ginocchio e a fine agosto è fuori dai primi 200. A settembre si risolleva vincendo l'AON Open Challenger di Genova. Si impone in finale su Nicolas Almagro 7-6, 6-4. Successivamente scende di nuovo nel ranking e a fine anno è numero 280.
|
20231101.it_4091236_9
|
https://it.wikipedia.org/wiki/Jerzy%20Janowicz
|
Jerzy Janowicz
|
A febbraio si impone agli Internazionali di Tennis di Bergamo sconfiggendo Quentin Halys in due set. Viene eliminato al primo turno sia agli Australian Open, sia al Roland Garros Al Torneo di Wimbledon elimina Denis Shapovalov e Lucas Pouille ma viene sconfitto da Benoit Paire. Grazie a questi risultati migliora la sua classifica e a fine anno e numero 123.
|
Subsets and Splits
No community queries yet
The top public SQL queries from the community will appear here once available.