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20231101.it_4090825_8
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https://it.wikipedia.org/wiki/Rodrigo%20D%C3%ADaz%20de%20Vivar
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Rodrigo Díaz de Vivar
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Però il 22 febbraio morì di tristezza per la morte della sua sposa. Fu sepolto con lei nel convento di San Domenico a Valencia.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Rodrigo%20D%C3%ADaz%20de%20Vivar
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Rodrigo Díaz de Vivar
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Di genio vivo e violento, ebbe una vita inquieta e turbolenta, colto e raffinato di educazione, come tutti i Mendoza possedette una grande biblioteca.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Rodrigo%20D%C3%ADaz%20de%20Vivar
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Rodrigo Díaz de Vivar
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La sua terza figlia María si sposò con il conte di Saldaña, Diego Hurtado de Mendoza, primogenito del duca dell'Infantado, portando così in dote il Marchesato alla Casa dell'Infantado.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Dmitrij%20Petrovi%C4%8D%20Buturlin
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Dmitrij Petrovič Buturlin
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Conte, membro dell'aristocrazia altissima del suo tempo. Senatore e Direttore dell'Hermitage di San Pietroburgo raccolse a Mosca una biblioteca di volumi, aperta al pubblico, che andò distrutta dalle fiamme nel 1812.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Dmitrij%20Petrovi%C4%8D%20Buturlin
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Dmitrij Petrovič Buturlin
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Sposò nel 1793 Anna Artém’evna Voroncòva, legata da parentela alla famiglia del poeta Aleksàndr Sergéevič Pùškin.Dalla loro unione, oltre a tre figli morti alla nascita,nascquero Pëtr (1794-1853),Màr’ja (1795-1879), Elizavéta (1804-1879), Sòf’ja (1806-1813),Michaìl (1807-1876) ed Elena (1813-1879).
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https://it.wikipedia.org/wiki/Dmitrij%20Petrovi%C4%8D%20Buturlin
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Dmitrij Petrovič Buturlin
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Arrivarono a Firenze nell’autunno 1817 e si stabilirono in affitto nel Palazzo Guicciardini fino a quando nel 1824 il conte Dmìtrij acquistò Palazzo Montauti-Niccolini a Firenze.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Dmitrij%20Petrovi%C4%8D%20Buturlin
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Dmitrij Petrovič Buturlin
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Buturlin fondò una biblioteca ancora migliore della precedente. Dopo la morte la biblioteca fu venduta all' asta a Parigi nel 1841.
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https://it.wikipedia.org/wiki/My%20Dinosaur%20Life
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My Dinosaur Life
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My Dinosaur Life è il quarto album studio della band pop-punk statunitense Motion City Soundtrack. Il disco è stato pubblicato il 19 gennaio 2010 dall'etichetta Columbia Records. Rappresenta il primo disco con una major per i MCS, dopo aver abbandonato l'indipendente Epitaph Records. Anche quest'album, come Commit This to The Memory (2005), è stato prodotto da Mark Hoppus, voce e bassista dei blink-182. Accolto benevolmente dalla critica con buone recensioni, l'album si piazza alla posizione numero 15 della Billboard 200, vendendo all'incirca 30'000 copie nella prima settimana dall'uscita del disco.
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https://it.wikipedia.org/wiki/My%20Dinosaur%20Life
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My Dinosaur Life
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Nell'ottobre 2009 il gruppo mette sul proprio sito ufficiale in free download il singolo Disappear. Il primo singolo ufficiale del disco è Her Words Destroyed My Planet, seguito da A Lifeless Ordinary (Need a Little Help).
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https://it.wikipedia.org/wiki/Spurio%20Furio%20Medullino%20%28tribuno%20consolare%20378%20a.C.%29
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Spurio Furio Medullino (tribuno consolare 378 a.C.)
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Nel 378 a.C. fu eletto tribuno consolare con Quinto Servilio Fidenate, Licinio Menenio Lanato, Marco Orazio Pulvillo, Publio Clelio Sículo e Lucio Geganio Macerino.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Spurio%20Furio%20Medullino%20%28tribuno%20consolare%20378%20a.C.%29
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Spurio Furio Medullino (tribuno consolare 378 a.C.)
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Mentre a Roma Patrizi e Plebei dibattevano sulla questione dei cittadini romani condotti in schiavitù, a causa dei debiti non onorati, i Volsci iniziarono a razziare la campagna romana.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Spurio%20Furio%20Medullino%20%28tribuno%20consolare%20378%20a.C.%29
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Spurio Furio Medullino (tribuno consolare 378 a.C.)
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Subito fu organizzata una campagna militare, e l'esercito fu diviso in due; Spurio e Marco Orazio entrarono nel territorio dei Volsci lungo la fascia costiera, mentre Quinto Servilio e Lucio Geganio guidavano l'esercito, seguendo una direttrice più interna.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Spurio%20Furio%20Medullino%20%28tribuno%20consolare%20378%20a.C.%29
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Spurio Furio Medullino (tribuno consolare 378 a.C.)
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Poiché i Volsci rifiutarono il combattimento in campo aperto, i Romani si limitarono a saccheggiarne le campagne.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Aleksej%20Andreevi%C4%8D%20Arak%C4%8Deev
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Aleksej Andreevič Arakčeev
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Governatore di Pietroburgo sotto lo zar Paolo I di Russia, nel 1808 divenne ministro della guerra sotto il nuovo zar Alessandro I di Russia. Lasciato l'incarico nel 1810, acquisì notevole potere durante la Restaurazione, ma lasciò la politica nel 1826. Divenne tristemente noto per l'inflessibilità e la durezza dei suoi modi, al punto che in russo venne coniato il termine Arakčeevshchina come sinonimo per indicare un regime militare.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Aleksej%20Andreevi%C4%8D%20Arak%C4%8Deev
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Aleksej Andreevič Arakčeev
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Il conte Arakcheyev nacque nella tenuta di suo padre presso Garusovo, nell'Vyshnevolotsky Uyezd (all'epoca parte del governatorato di Novgorod). Venne educato negli studi di aritmetica da un sacerdote locale, apprendendo la materia ancor prima della scrittura e della grammatica. Nel 1783, con l'aiuto del generale Pëtr Ivanovič Melissino, Arakčeev si arruolò nella scuola di artiglieria Shlyakhetny di San Pietroburgo. Dal 1787 divenne ufficiale col grado di tenente istruttore, giungendo ad insegnare i fondamenti di artiglieria e fortificazioni ai figli del principe Nikolaj Ivanovič Saltykov. Nel 1791 divenne vicepreside della scuola.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Aleksej%20Andreevi%C4%8D%20Arak%C4%8Deev
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Aleksej Andreevič Arakčeev
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Nel 1792 Saltykov lo raccomandò allo zarevic Pavel Petrovič, figlio di Caterina la Grande, che era alla ricerca di un ufficiale d'artiglieria. Arakčeev divenne comandante dell'artiglieria della reggia di Gatchina.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Aleksej%20Andreevi%C4%8D%20Arak%C4%8Deev
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Aleksej Andreevič Arakčeev
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Arakčeev divenne noto per i suoi modi rudi ma zelanti e dal 1794 divenne ispettore dell'artiglieria della reggia e due anni dopo divenne anche ispettor di fanteria.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Aleksej%20Andreevi%C4%8D%20Arak%C4%8Deev
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Aleksej Andreevič Arakčeev
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Caterina morì nel 1796 ed Arakčeev presenziò all'incoronazione di Paolo I, rimanendo sempre fedele e legato anche al nuovo sovrano. Il 7 novembre 1796, Arakčeev venne promosso al grado di maggiore generale e nominato comandante della guarnigione di San Pietroburgo. Nell'aprile del 1797, venne promosso quartiermastro generale, ricevendo anche il titolo di barone dallo zar.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Aleksej%20Andreevi%C4%8D%20Arak%C4%8Deev
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Aleksej Andreevič Arakčeev
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L'anno successivo, dopo il suicidio del colonnello Lehn, si ritirò temporaneamente dal servizio attivo col grado di tenente generale. Nel 1799 venne reintegrato come ispettore generale dell'artiglieria e quartiermastro e gli venne conferito il titolo di conte. Caduto nuovamente in disgrazia nel 1800 decise di ritirarsi. Il suo nome era divenuto il simbolo del dispotismo al punto da divenire noto in Russia col nome di Arakčeevshchina ('Arakčeevismo').
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https://it.wikipedia.org/wiki/Aleksej%20Andreevi%C4%8D%20Arak%C4%8Deev
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Aleksej Andreevič Arakčeev
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Nel maggio del 1803, il nuovo zar Alessandro I di Russia lo reintegrò nella sua posizione di ispettore di artiglieria. Durante i primi anni del suo rientro in servizio, Arakčeev (assieme ai generali Ivan Grigorievič Gogel, Aleksandr Ivanovič Kutajsov e Christoph Leontievič Euler) si dedicò alla riorganizzazione delle unità di artiglieria, al miglioramento degli allenamenti ed all'emissione di nuovi regolamenti.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Aleksej%20Andreevi%C4%8D%20Arak%C4%8Deev
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Aleksej Andreevič Arakčeev
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Dopo la lezione appresa nella battaglia di Austerlitz, dove l'artiglieria russa mostrò tutte le sue debolezze, Arakčeev decise di adottare il "Sistema 1805". Sulla base di questo nuovo sistema, accanto ai licorne da 2, 6 e 18 libbre vennero impiegati anche cannoni più moderni da 6 e da 12 libbre. Sulla base del nuovo sistema, una singola divisione russa avrebbe disposto di più artiglieria di un intero corpo d'armata francese dell'epoca. Un battaglione di artiglieria a piedi sarebbe stato composto da due compagnie leggere e da due compagnie pesanti. Ogni compagnia di artiglieria leggera a piedi sarebbe stata composta da quattro licorne da 10 libbre, da quattro cannoni leggeri da 6 libbre e quattro pesanti da 6 libbre; una compagnia di artiglieria pesante avrebbe avuto a disposizione quattro cannoni leggeri da 12 libbre e quattro pesanti da 12 libbre e quattro da 18 libbre e due licorne da 2 libbre. Sei cannoni leggeri da 6 libbre e sei licorne da 10 libbre avrebbero costituito una compagnia di artiglieria a cavallo. Le direttive prevedevano inoltre che le licorne fossero utilizzate per fiancheggiare le batterie di artiglieria vere e proprie contro il nemico. Tutti quesit cannoni vennero dotati di moderni meccanismi di elevazione e di un nuovo apparato di mira.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Aleksej%20Andreevi%C4%8D%20Arak%C4%8Deev
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Aleksej Andreevič Arakčeev
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Promosso nel gennaio del 1808 al ruolo di ministro della guerra e di ispettore generale degli interi corpi di fanteria ed artiglieria, si dedicò al riordino dell'esercito. Nel 1808 iniziò la pubblicazione di un periodico dal titolo "Periodico dell'artiglieria". Nel corso della Guerra di Finlandia del 1808–9, Alessandro I ordinò al suo esercito di invadere la Svezia passando dal Golfo di Botnia, completamente ghiacciato; solo Arakčeev coi suoi uomini ebbe l'ardire di portare a compimento questa missione. Dal 1810, Arakčeev si era dimesso dal suo incarico come ministro della guerra ed era invece passato al Consiglio di Stato come consigliere incaricato di scienze militari.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Aleksej%20Andreevi%C4%8D%20Arak%C4%8Deev
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Aleksej Andreevič Arakčeev
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Nel corso delle guerre napoleoniche, sovrintese il reclutamento e il rifornimento delle truppe. Introdusse diverse riforme militari che risultarono particolarmente utili nel biennio di guerra 1812–1814. Sempre nel 1814 rifiutò il grado di feldmaresciallo offertogli dallo zar.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Aleksej%20Andreevi%C4%8D%20Arak%C4%8Deev
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Aleksej Andreevič Arakčeev
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A partire dal 1816, organizzò degli insediamenti militari-agricoli, un'idea inizialmente suggeritagli da Alessandro I. In un primo momento Arakčeev vi si oppose, ma successivamente le trovò funzionali per quanto da subito si rese conto di come i soldati, già provati dalla dura vita militare, non potessero essere ulteriormente piagati dalla dura vita dell'agricoltore.
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Aleksej Andreevič Arakčeev
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La rudezza del carattere militaresco di Arakčeev si estendeva sin nella sua famiglia e nella sua casa. Le serve della gleba contadine al servizio di Arakčeev nella tenuta di Gruzino presso Novgorod dovevano produrre un figlio all'anno per il padrone. Arakčeev giunse persino ad ordinare l'impiccagione di tutti i gatti nella sua tenuta per il suo smisurato amore per gli usignoli.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Aleksej%20Andreevi%C4%8D%20Arak%C4%8Deev
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Aleksej Andreevič Arakčeev
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Dal 1815 alla morte dello zar, Arakčeev continuò a gravitare attorno alla figura dell'imperatore come membro del consiglio di stato e voce influente nell'entourage dello zar. Durante i viaggi all'estero di Alessandro I, Arakčeev era solito seguirlo, dandogli conto di ogni legge varata dal governo. Nel 1823 si trovò all'apice del proprio potere e fu addirittura in grado di complottare la caduta del suo rivale, il ministro dell'educazione principe Aleksandr Nikolaevič Golitsyn, e dare il proprio supporto al sacerdote suo amico archimandrita Fozio che accusava Golitsyn di apostasia. Costrinse inoltre alle dimissioni Pëtr Michajlovič Volkonskij
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Aleksej Andreevič Arakčeev
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Nel 1820, l'esploratore e militare russo Fabian Gottlieb von Bellingshausen gli dedicò l'atollo di Fangatau nelle Isole Tuamotu (oggi nella Polinesia francese) da poco scoperte.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Aleksej%20Andreevi%C4%8D%20Arak%C4%8Deev
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Aleksej Andreevič Arakčeev
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Dopo la morte dello zar Alessandro I il 1º dicembre 1825 e l'incoronazione di Nicola I come suo successore, Arakčeev perse tutte le proprie posizioni al governo come nell'esercito, oltre a tutta la sua influenza a corte. Questo portò ad un suo esilio dorato nella sua tenuta di Gruzino, presso Novgorod, dove visse sino alla sua morte nel 1834, venendo poi sepolto nella chiesa locale. Dopo la morte di Arakčeev lo zar requisì tutti i beni del generale data l'incapacità di trovare eredi legittimi.
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Aleksej Andreevič Arakčeev
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Arakčeev comprò la tenuta di Gruzino, presso Novgorod, nel 1788. A trent'anni sposò la diciottenne Anastasia Vasilievna Khomutova ma da subito tra i due vi fu tensione. La giovane ragazza amava le feste e i balli, mentre il marito li osteggiava ed al contrario era estremamente geloso di lei, al punto da dare ai suoi servi la lista di ciò che le era proibito fare. Nel secondo anno di matrimonio, la giovane sposa abbandonò la casa del marito e i due non si incontrarono mai più.
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Aleksej Andreevič Arakčeev
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Arakčeev ebbe per molti anni un'amante, Anastasia Fedorovna Minkina. Durante la sua assenza, questa diede alla luce un figlio dai capelli rossi e dagli occhi azzurri che ovviamente non corrispondeva ai tratti somatici di Arakčeev. Il ragazzo venne chiamato Mikhail Shumsky, e crebbe con forti problemi di alcolismo. La Minkina era a sua volta un tiranno al punto da essere assassinata da uno dei suoi servi.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Aleksej%20Andreevi%C4%8D%20Arak%C4%8Deev
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Aleksej Andreevič Arakčeev
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Da una contadina al suo servizio, si disse che Arakčeev ebbe due figli illegittimi che vennero educati presso il corpo dei paggi di San Pietroburgo
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https://it.wikipedia.org/wiki/Aleksej%20Andreevi%C4%8D%20Arak%C4%8Deev
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Aleksej Andreevič Arakčeev
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A livello caratteriale, Arakčeev manifestò sempre poca capacità comunicativa, accompagnata però ad una straordinaria memoria. Oltre ad una pressoché totale devozione nei confronti dello zar, Arakčeev non sapeva cosa significasse la timidezza ed era noto per la sua crudeltà.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Aleksej%20Andreevi%C4%8D%20Arak%C4%8Deev
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Aleksej Andreevič Arakčeev
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Arakčeev si dice abbia fatto giustiziare una volta due giovani ufficiali seppellendoli sino al collo e lasciandoli morire di fame e di sete. In un'altra occasione si dice abbia personalmente tagliato la testa ad un ufficiale con la sua sciabola per insubordinazione. "Arakčeevshchina" (), traducibile con "il regime Arakčeev", divenne un termine alternativo in Russia per indicare uno status militare nel quale si denotasse "un'atmosfera di repressione reazionaria". Diversi autori sovietici e lo stesso Stalin hanno utilizzato il termine "Arakčeevshchina" per descrivere la situazione creatasi nell'Unione Sovietica con l'Istituto della Linguae del Pensiero diretto da Ivan Meshchaninov.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Aleksej%20Andreevi%C4%8D%20Arak%C4%8Deev
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Aleksej Andreevič Arakčeev
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Il conte Arakčeev compare in Guerra e pace. È ministro della guerra e a lui viene indirizzato, nell’agosto del 1809, il principe Andréj Bolkónskij (uno dei protagonisti del romanzo) perché presenti il proprio memorandum sul codice militare, che Arakčeev non approva perché “testo inconsistente in quanto imitazione copiata da codice militare francese e si discosta senza necessità da regolamento militare” ( Lev Tolstoj, Guerra e pace, trad. di Emanuela Guercetti, prefazione di Leone Ginzbourg, Einaudi 2018 e 2019, vol. I, pagg. 517-518). Così Tolstoj descrive Arakčeev “ ... un uomo sulla quarantina, con un lungo busto, con una lunga testa dai capelli corti e dalle rughe spese, con le sopracciglia aggrottate sopra due ottusi occhi castano-verdi e un naso rosso e pendulo.” (Ibidem, pag. 517).
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https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio%20Busciolano
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Antonio Busciolano
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Figlio di Nicola Felice, contadino, e Anna Brienza, sin da ragazzo si dedicò all'arte, assieme al fratello Michele, creando miniature di santi in creta. Dopo la morte del padre, nel 1835 ottenne un vitalizio per frequentare gli studi a Napoli presso il Reale Istituto di Belle Arti, divenendo allievo prediletto di Tito Angelini. Nel 1843 partecipò all'esposizione napoletana e vinse una medaglia con la scultura S.Giovannino Dormiente.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio%20Busciolano
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Antonio Busciolano
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Grazie al suo amico e concittadino Mauro Amati, che lo aveva già aiutato ad entrare nell'accademia partenopea, gli fece ottenere dal re Ferdinando II di Borbone una sovvenzione di 15 ducati mensili per tre anni per frequentare l'Accademia a Roma. Di ritorno a Napoli, sposò Luisa di Leone, figlia di un bettoliere, e la coppia ebbe quattro figli, prima di separarsi poco dopo. Rientrato all'accademia di Napoli, realizzò numerose sculture come le statue dell'Immacolata e di San Pietro e San Paolo nella chiesa del Gesù Nuovo; la statua di Pier della Vigna nel cortile dell'università di Napoli; un'altra statua dell'Immacolata esposta nella Chiesa di Palazzo Nunziante.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio%20Busciolano
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Antonio Busciolano
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Dopo i moti risorgimentali, Busciolano collaborò alla realizzazione della Colonna dei Martiri, progettata da Errico Alvino e situata in Piazza dei Martiri. Altre opere sono il Monumento funerario di Rocco Beneventano nel cimitero di Poggioreale; il Monumento a Carlo Troya nella chiesa dei Santi Severino e Sossio; la statua di San Gerardo e il busto di Mario Pagano a Potenza; l'Angelo della custodia dell'altar maggiore della chiesa di S. Giovanni Battista a Chiaromonte. Morì a Napoli nel 1871 e fu sepolto nel cimitero di Poggioreale.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio%20Busciolano
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Antonio Busciolano
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Nella sua città natale gli sono stati intitolati un vico del centro storico e l'istituto comprensivo scolastico del rione Santa Maria.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Marco%20Orazio%20Pulvillo%20%28tribuno%20consolare%20378%20a.C.%29
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Marco Orazio Pulvillo (tribuno consolare 378 a.C.)
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Nel 378 a.C. fu eletto tribuno consolare con Quinto Servilio Fidenate, Licinio Menenio Lanato, Spurio Furio Medullino, Publio Clelio Sículo e Lucio Geganio Macerino.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Marco%20Orazio%20Pulvillo%20%28tribuno%20consolare%20378%20a.C.%29
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Marco Orazio Pulvillo (tribuno consolare 378 a.C.)
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Mentre a Roma Patrizi e Plebei dibattevano sulla questione dei cittadini romani condotti in schiavitù, a causa dei debiti non onorati, i Volsci iniziarono a razziare la campagna romana.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Marco%20Orazio%20Pulvillo%20%28tribuno%20consolare%20378%20a.C.%29
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Marco Orazio Pulvillo (tribuno consolare 378 a.C.)
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Subito fu organizzata una campagna militare, e l'esercito fu diviso in due; Spurio e Marco Orazio entrarono nel territorio dei Volsci lungo la fascia costiera, mentre Quinto Servilio e Lucio Geganio guidavano l'esercito, seguendo una direttrice più interna.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Marco%20Orazio%20Pulvillo%20%28tribuno%20consolare%20378%20a.C.%29
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Marco Orazio Pulvillo (tribuno consolare 378 a.C.)
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Poiché i Volsci rifiutarono il combattimento in campo aperto, i Romani si limitarono a saccheggiarne le campagne.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Elezioni%20legislative%20in%20Palestina%20del%202006
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Elezioni legislative in Palestina del 2006
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Le elezioni legislative palestinesi del 2006 si sono svolte nell'Autorità Nazionale Palestinese il 25 gennaio.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Elezioni%20legislative%20in%20Palestina%20del%202006
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Elezioni legislative in Palestina del 2006
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Le elezioni per il rinnovo del Consiglio legislativo palestinese, attese da ben 10 anni e più volte rinviate per via dell'occupazione israeliana, sono state ulteriormente rinviate nel corso del 2005, sempre adducendo come motivazione l'occupazione israeliana e problemi organizzativi. Tali giustificazioni però, secondo molti osservatori, nascondevano la paura di una sconfitta del partito al potere, al-Fath, da parte del movimento islamista armato Hamas, in forte crescita nelle elezioni municipali tenute nel corso del 2005. Questa eventualità era temuta anche da buona parte della comunità internazionale, in particolare da Israele, dai paesi occidentali e dagli stati arabi filo-occidentali, in quanto Hamas usa tra i suoi strumenti di lotta il terrorismo e propugna la distruzione dello Stato di Israele, anche se nel 2005 aveva sottoscritto una tregua, mediata dal presidente Abu Mazen, tra Israele e le fazioni armate palestinesi.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Elezioni%20legislative%20in%20Palestina%20del%202006
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Elezioni legislative in Palestina del 2006
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Al-Fath, del resto, viveva da qualche anno un periodo di crisi. Ormai da decenni questo partito era predominante tra i palestinesi, sia ai vertici dell'OLP, che al governo dell'Autorità Nazionale Palestinese fin dalla sua fondazione nel 1994 e con propri membri ben inseriti a tutti i livelli della pubblica amministrazione e della burocrazia nei territori occupati. Perciò molti palestinesi ritenevano al-Fath il principale responsabile della diffusa corruzione. Molti osservatori internazionali ritengono che l'ascesa di Hamas fosse dovuta anche ad un sentimento di protesta dell'opinione pubblica verso i quadri dirigenti tradizionali palestinesi, legati all'OLP, oltre che alla maggior intransigenza di Hamas nei rapporti con Israele e alla diffusa disillusione nei confronti di un processo di pace ormai in stallo da anni. In quest'ottica era interpretato anche il crescente successo dei movimenti legati all'ala giovanile e più radicale di al-Fath, legata alla figura di Marwan Barghuthi, al tempo in carcere in Israele, e al movimento armato Brigata dei Martiri di al-Aqsa, responsabile di attacchi terroristici e militari contro Israele. Questa fazione, che accusava a sua volta di corruzione e cattiva amministrazione la vecchia guardia di Fatah, non riconoscendo la validità del risultato delle primarie interne al movimento, intendeva presentare una propria lista alle elezioni del Consiglio legislativo, “Al-Mustaqbal” (“il Futuro”), ma una mediazione in extremis aveva scongiurato una divisione che avrebbe dato un duro colpo a Fatah. I capi delle due fazioni si erano accordati per una lista che lasciasse più spazio ai “giovani” di Fatah, con Marwan Barghuthi come capolista, mentre il premier Abu Ala, rappresentante della vecchia guardia, si ritirava.
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Elezioni legislative in Palestina del 2006
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Le elezioni sono state boicottate dal movimento politico Jihad Islamica, che non ha sottoscritto la tregua israelo-palestinese del 2005, continuando gli attentati suicidi e gli attacchi. La tregua è stata invece sottoscritta da Hamas.
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Elezioni legislative in Palestina del 2006
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Al voto erano chiamati circa un milione e 400.000 palestinesi di Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme est; a questi ultimi è stato permesso di votare dopo un lungo tergiversare da parte degli israeliani. Per Israele infatti, Gerusalemme est fa parte integrante dello Stato e della capitale Gerusalemme, mentre i palestinesi la reclamano a loro volta come capitale e come parte integrante del territorio sotto l'Autorità Nazionale Palestinese, poiché fa parte dei territori occupati durante la “Guerra dei sei giorni” del 1967. Lo stesso presidente palestinese Abu Mazen minacciava di non permettere lo svolgimento delle elezioni se non veniva consentito di votare agli abitanti di Gerusalemme est. Come compromesso è stato consentito di votare ai palestinesi in seggi speciali fuori dai confini di Gerusalemme, in Cisgiordania, mentre una minoranza ha potuto votare negli uffici postali; i partiti palestinesi, e in particolare Hamas, non potevano svolgere propaganda elettorale a Gerusalemme est.
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Elezioni legislative in Palestina del 2006
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Non hanno potuto votare a queste elezioni, come alle precedenti consultazioni per l'Autorità Nazionale Palestinese, i palestinesi profughi negli altri paesi arabi.
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Elezioni legislative in Palestina del 2006
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Nel precedente Consiglio legislativo, eletto il 20 gennaio 1996, i membri erano 88, 55 dei quali appartenevano ad al-Fath (più 7 indipendenti ad esso alleati). In quello eletto nel 2006 i consiglieri sono stati aumentati a 132. Di questi, 66 sono stati eletti con il sistema proporzionale in una circoscrizione unica (distribuzione seggi con metodo Sainte Lague), con sbarramento al 2%, mentre altri 66 venivano eletti in distretti elettorali con numero di candidati variabile (da 1 a 9) a seconda della popolazione, con quote riservate ai cristiani (in totale almeno 6) in alcuni distretti. Nei distretti elettorali si votavano direttamente i singoli candidati, esprimendo tanti voti quanti erano i candidati eleggibili nel distretto. Ad esempio, nel distretto di Gerico si poteva esprimere un voto e pertanto l'elezione si riduceva ad un sistema uninominale semplice, mentre ad Hebron, dove si eleggevano 9 consiglieri, si potevano esprimere 9 preferenze.
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Elezioni legislative in Palestina del 2006
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Mentre i primi exit poll e le proiezioni della serata del 25 gennaio 2006 indicavano una maggioranza relativa di seggi ad al-Fath, i risultati diffusi nella mattinata del 26 gennaio smentivano clamorosamente questi dati e mostravano una vittoria sempre più evidente della lista dominata da Hamas, tanto che il premier Abu Ala (Ahmad Qureia), appartenente a Fatah, si dimetteva e affermava che da quel momento doveva governare Hamas; al presidente Mahmud Abbas, anche lui appartenente ad al-Fath, non rimaneva che accettare le dimissioni del suo primo ministro. Nel frattempo si succedevano le reazioni negative da parte di Israele, Stati Uniti, Unione Europea e molti altri paesi, mentre il movimento islamico Hamas riceveva i complimenti del governo iraniano. Al-Fath si riuniva e decideva di non partecipare ad un governo con i rivali.
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Elezioni legislative in Palestina del 2006
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Nella serata del 26 gennaio 2006 venivano infine diffusi i primi risultati ufficiali del preliminari, dai quali emergeva che Hamas aveva ottenuto la maggioranza relativa dei voti e la maggioranza assoluta al Consiglio legislativo palestinese.
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Elezioni legislative in Palestina del 2006
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I risultati definitivi confermarono sostanzialmente questo quadro: Hamas ottenne la maggioranza assoluta dei consiglieri, con 74 seggi, la maggior parte dei quali conquistati nei distretti (45), prevalendo su Fath anche dove il partito egemone era in testa nel voto proporzionale. Questo scostamento avveniva in particolare nei distretti di Betlemme, Tubas, Deir al-Balah, Khan Younis, e in parte anche a Jenin.
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Elezioni legislative in Palestina del 2006
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Hamas ottenne un ottimo risultato anche nei distretti di Gaza, dove su 24 seggi ne otteneva 15 (6 a Fath e 3 a indipendenti), e in Cisgiordania e Gerusalemme est, dove su 42 seggi ne aveva guadagnati 30 (11 a Fath e 1 ad un indipendente).
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https://it.wikipedia.org/wiki/Elezioni%20legislative%20in%20Palestina%20del%202006
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Elezioni legislative in Palestina del 2006
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Il 29 marzo 2006 il nuovo governo, presieduto da Ismail Hanyeh, esponente di Hamas, giurava davanti al parlamento palestinese. Del nuovo governo facevano parte solo esponenti di Hamas e simpatizzanti, con Fath all’opposizione.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Publio%20Clelio%20S%C3%ADculo
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Publio Clelio Sículo
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Nel 378 a.C. fu eletto tribuno consolare con Quinto Servilio Fidenate, Licinio Menenio Lanato, Marco Orazio Pulvillo, Spurio Furio Medullino e Lucio Geganio Macerino.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Publio%20Clelio%20S%C3%ADculo
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Publio Clelio Sículo
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Mentre a Roma Patrizi e Plebei dibattevano sulla questione dei cittadini romani condotti in schiavitù, a causa dei debiti non onorati, i Volsci iniziarono a razziare la campagna romana.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Publio%20Clelio%20S%C3%ADculo
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Publio Clelio Sículo
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Subito fu organizzata una campagna militare, e l'esercito fu diviso in due; Spurio e Marco Orazio entrarono nel territorio dei Volsci lungo la fascia costiera, mentre Quinto Servilio e Lucio Geganio guidavano l'esercito, seguendo una direttrice più interna.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Publio%20Clelio%20S%C3%ADculo
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Publio Clelio Sículo
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Poiché i Volsci rifiutarono il combattimento in campo aperto, i Romani si limitarono a saccheggiarne le campagne.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Lucio%20Geganio%20Macerino
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Lucio Geganio Macerino
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Nel 378 a.C. fu eletto tribuno consolare con Quinto Servilio Fidenate, Licinio Menenio Lanato, Marco Orazio Pulvillo, Publio Clelio Sículo e Spurio Furio Medullino.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Lucio%20Geganio%20Macerino
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Lucio Geganio Macerino
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Mentre a Roma Patrizi e Plebei dibattevano sulla questione dei cittadini romani condotti in schiavitù, a causa dei debiti non onorati, i Volsci iniziarono a razziare la campagna romana.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Lucio%20Geganio%20Macerino
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Lucio Geganio Macerino
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Subito fu organizzata una campagna militare, e l'esercito fu diviso in due; Spurio e Marco Orazio entrarono nel territorio dei Volsci lungo la fascia costiera, mentre Quinto Servilio e Lucio Geganio guidavano l'esercito, seguendo una direttrice più interna.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Lucio%20Geganio%20Macerino
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Lucio Geganio Macerino
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Poiché i Volsci rifiutarono il combattimento in campo aperto, i romani si limitarono a saccheggiarne le campagne.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Jean-Baptiste%20Anet
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Jean-Baptiste Anet
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Figlio d'arte, del violinista Jean-Baptiste allievo di Jean-Baptiste Lully, che suonò per i duchi d'Orléans.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Jean-Baptiste%20Anet
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Jean-Baptiste Anet
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Giovane studente in Germania e in Italia sotto Arcangelo Corelli, fu virtuoso del violino ed ottimo compositore.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Jean-Baptiste%20Anet
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Jean-Baptiste Anet
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Si distinse al suo esordio ai Concerts spirituels, oltre che per le sue sonate al violino, di cui si conoscono due raccolte.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Pusterla%20dei%20Fabbri
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Pusterla dei Fabbri
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La Pusterla dei Fabbri era una delle porte minori (chiamate anche "pusterle") poste sul tracciato medievale delle mura di Milano. Situata lungo la strada di San Simone (dal nome dell'omonimo oratorio, ora Teatro dell'Arsenale), sorgerebbe oggi al termine dell'attuale via Cesare Correnti. Venne demolita nel corso del 1900 per motivi di ordine viabilistico.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Pusterla%20dei%20Fabbri
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Pusterla dei Fabbri
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La Pusterla dei Fabbri nel corso della sua storia ha assunto diverse denominazioni, a partire da quella di Fabia, ereditata da una precedente pusterla di epoca romana. Questa pusterla, dedicata in onore di Quinto Fabio Massimo detto il cunctator era da molti considerata già al tempo un'intitolazione ai sacerdoti Fabi, depositari del culto di Giove, che avevano il proprio tempio sulla successiva Chiesa di San Vincenzo in Prato.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Pusterla%20dei%20Fabbri
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Pusterla dei Fabbri
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Altri ancora, rifacendosi a un documento cartaceo del tempo, riconducevano il nome al fatto che la pusterla si sarebbe trovata ad cassinam quae dicuntur "de fabis". Un altro ancora, citato in un'iscrizione scoperta nella Chiesa di San Vincenzo in Prato, si rifaceva già al tempo ad un presunto vicus fabrorum. L'ultima attestazione della Pusterla dei Fabi si ebbe nel 1221, per quanto fino ancora al Cinquecento si cercava di mantenere l'antico riferimento, con denominazioni come Pusterla delle Fave o dei Favreghi.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Pusterla%20dei%20Fabbri
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Pusterla dei Fabbri
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Solo successivamente avrebbe assunto la denominazione di Pusterla Fabbrica o dei Fabbri, che avrebbe mantenuto fino alla sua demolizione, nel 1900. Quest'ultima si riferiva comunque a un tessuto sociale ben consolidato nel corso dei secoli nella zona, che si era via via popolata delle botteghe di molti fabbri ferrai, confinati lontano dall'abitato ai margini della città per la loro particolare attività in quanto rumorosa e senza orari, e che necessitava inoltre dell'acqua (quella del Naviglio).
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https://it.wikipedia.org/wiki/Pusterla%20dei%20Fabbri
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Pusterla dei Fabbri
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La Pusterla dei Fabbri venne eretta nel corso del Trecento, in concomitanza con la realizzazione delle mura medievali da parte di Azzone Visconti. L'edificio si sviluppava su una sola arcata, sovrastata da una torre quadrangolare. L'arcata di ingresso aveva dimensioni differenti rispetto a quella d'uscita, di modo da apparire come un imbuto, lungo peraltro più di dieci metri.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Pusterla%20dei%20Fabbri
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Pusterla dei Fabbri
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Con la demolizione del tratto di mura medievali adiacente, la Pusterla dei Fabbri rimasta intatta venne affiancata da diverse nuove abitazioni ricavate da edifici sorti a ridosso del Naviglio. Le nuove costruzioni arrivarono nel corso del Settecento a sovrastare la pusterla: le porte-finestre della nuova edificazione erano collegate addirittura da una balconata, una fra le prime ringhiere tipiche delle abitazioni popolari milanesi.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Pusterla%20dei%20Fabbri
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Pusterla dei Fabbri
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Nel 1877, nominate due apposite commissioni e analizzati diversi rapporti e pareri, il Comune di Milano avanzò la proposta di un'eventuale demolizione della Pusterla dei Fabbri. La sostanziale parità tuttavia fra i pareri negativi e favorevoli alla demolizione, portò a una sostanziale immobilità della questione, che si protrasse per decenni.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Pusterla%20dei%20Fabbri
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Pusterla dei Fabbri
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Nel 1884 la Società Storica Lombarda spingeva energicamente per la conservazione della vecchia pusterla, ritenendolo l'ultimo esempio delle nove o dieci pusterle che, nelle mura della Città, si interponevano alle sei porte maggiori. Tuttavia a nulla valsero queste prese di posizione, anche autorevoli. Il 6 marzo 1900 la discussione giunse a una svolta negativa: la porta fu definita addirittura "un cumulo di macerie","dalle linee semplici".
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https://it.wikipedia.org/wiki/Pusterla%20dei%20Fabbri
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Pusterla dei Fabbri
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A nulla valsero i tentativi disperati del pittore scapigliato Luigi Conconi, che si batteva strenuamente contro la sua demolizione, sostenendo che a quel punto si sarebbero potuti frantumare tutti i vasi etruschi in circolazione, in quanto anch'essi di linee semplici, così come anche le Piramidi, che si sarebbero potute smontare perché di linee semplici e di intralcio alla circolazione.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Pusterla%20dei%20Fabbri
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Pusterla dei Fabbri
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Un quotidiano cittadino arrivò a ironizzare sul guadagno in caso di demolizione (che ammontava a 10.000 lire), sostenendo a quel punto che conveniva proporre qualche pezzo del Duomo ai Musei della città di Londra, notoriamente interessati all'acquisto di simili antichità, e sempre pronti a generosi pagamenti.
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Pusterla dei Fabbri
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La pusterla venne pertanto demolita nei mesi subito successivi, e il salvabile venne preservato e donato ai Musei del Castello Sforzesco, all'interno del quale è stato ricostruito, secondo il progetto di riordino realizzato dai BBPR, l'arco che dava sulla campagna, che costituisce virtualmente l'accesso stesso ai musei.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Pusterla%20dei%20Fabbri
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Pusterla dei Fabbri
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Anticamente sopra l'arco della Pusterla dei Fabbri, fra le inspiegabili lettere HAS a sinistra e TA a destra, era collocato il busto di un giovane, dalla testa turrita. Questa scultura, che si diceva romana, si riteneva comunemente che rappresentasse Imeneo, divinità greca protettrice delle nozze pagane.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Pusterla%20dei%20Fabbri
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Pusterla dei Fabbri
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La tradizione del tempo voleva che gli sposi vi si recassero in corteo a rendergli omaggio, distribuendo dolci, mentre i bambini gridavano "Cica, Cica, Laminè! Laminè!" (ossia, "a Porta Cicca, all'Imeneo"). Fu San Carlo Borromeo a proibire questo rito pagano, che scomparve del tutto con la rimozione stessa del busto, verso la fine del XVII secolo, sostituita dall'usanza per le giovani spose di deporre il mazzo di fiori sull'altare di Santa Maria presso San Celso.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Pusterla%20dei%20Fabbri
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Pusterla dei Fabbri
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In seguito alla demolizione della pusterla, la testa turrita di Imeneo insieme alle lettere HAS e TA finì alla Pinacoteca Ambrosiana, dove per via delle inspiegabili lettere, venne assurdamente scambiata come il simbolo della città di Asti.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Vespasiano%20Anfiareo
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Vespasiano Anfiareo
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Frate minore, nel 1518 prese ad insegnare calligrafia a Venezia e fu inventore della bastarda, particolare tipo di minuscola corsiva. Sue sono le opere Un nuovo modo di insegnare a scrivere (1548), Opera nella quale si insegna a scrivere (1554) e Metodo et esemplare per lo scrivere maiuscolo (postumo, 1589).
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Do It Again (The Beach Boys)
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Do It Again è un brano musicale composto da Brian Wilson e Mike Love dei The Beach Boys. Si tratta del primo singolo estratto dall'album 20/20 del 1968.
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Do It Again (The Beach Boys)
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Il brano venne registrato tra maggio e giugno 1968 e pubblicato come singolo nel luglio seguente riscuotendo un buon successo in classifica e contribuendo a risollevare in parte la reputazione commerciale della band che era in netto calo.
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Do It Again (The Beach Boys)
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Il testo della canzone, che originariamente doveva intitolarsi Rendezvous, è ispirato ad una giornata passata da Mike Love in spiaggia nella quale aveva fatto surf con un suo vecchio amico chiamato Bill Jackson. Quando Mike espose il testo a Brian, egli procedette a comporre una musica adeguata per la nostalgica atmosfera delle parole scritte da Love. Brian Wilson affermò in seguito che la canzone è probabilmente la miglior collaborazione creativa tra lui e Mike.
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Do It Again (The Beach Boys)
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Molti critici e fan notarono in Do It Again il ritorno da parte del gruppo allo stile surf music degli inizi, che la band aveva abbandonato sin dal 1964-65.
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Do It Again (The Beach Boys)
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Dopo sei settimane di lavoro quasi nullo in studio di registrazione (dato che la band era impegnata in tour), i Beach Boys tornarono al lavoro il 26 maggio 1968, iniziando a lavorare su Do It Again nello studio casalingo di Brian a Bel Air, Los Angeles. La sessione, venne prodotta da Brian e Carl. Dopo che Brian aveva guidato la band attraverso una dimostrazione pratica di come doveva essere il brano, il gruppo iniziò la registrazione della traccia utilizzando chitarra, organo, basso e batteria, e con Mike alla voce solista. Quando la band ebbe completato la traccia base, si passò alla sovraincisione dei cori di sottofondo e ad aggiungere le parti di chitarra e di organo più un nuovo assolo di chitarra. Il 6 giugno ulteriori apporti vocali furono aggiunti da Brian, Carl, Dennis, Bruce Johnston e Al Jardine. Il 10 si procedette ad altre sovraincisioni sulla traccia strumentale, compresa la parte di sassofono suonata da Ernie Small.
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Do It Again (The Beach Boys)
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Durante le fasi di mixaggio, Stephen Desper, l'ingegnere del suono che si occupò dell'album, se ne uscì fuori con il caratteristico effetto di batteria riverberato che si ascolta all'inizio della traccia. Alcuni pensano che questo particolare effetto contribuì fortemente al successo commerciale del singolo.
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Do It Again (The Beach Boys)
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il singolo Do It Again (B-side: Wake the World) venne pubblicato negli Stati Uniti l'8 luglio 1968. La versione del singolo era leggermente differente rispetto alla versione presente sull'album non avendo gli effetti sonori nella dissolvenza finale della canzone. Il singolo debuttò in classifica il 27 luglio e raggiunse la posizione numero 20 in classifica il 14 settembre. Si sarebbe trattato dell'ultimo singolo da top 20 negli Stati Uniti per il gruppo fino a Rock and Roll Music del 1976, che raggiunse la posizione numero 5.
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Do It Again (The Beach Boys)
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Pubblicato in Gran Bretagna il 19 luglio 1968, il singolo conquistò la vetta della classifica a quaranta giorni dalla pubblicazione, raggiungendo il 1º posto il 28 agosto 1968, diventando così il secondo numero 1 in classifica della band in Gran Bretagna dopo Good Vibrations due anni prima.
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Do It Again (The Beach Boys)
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In Australia la canzone divenne il primo singolo da primo posto in classifica per i Beach Boys. In Germania raggiunse la posizione numero 4 nella classifica dei singoli. In Olanda, Svezia, Norvegia, Irlanda e Rhodesia (l'attuale Zimbabwe) la canzone arrivò al numero 5. Inoltre fu numero 4 in Malesia, numero 6 in Israele e numero 7 in Danimarca e Svizzera.
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Do It Again (The Beach Boys)
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Come artista solista, Brian Wilson pubblicò una sua versione del brano che incluse nell'album I Just Wasn't Made for These Times del 1995. Questa versione venne anche pubblicata su singolo in Gran Bretagna.
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Do It Again (The Beach Boys)
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Un video promozionale, diretto dal regista Peter Clifton, fu girato a Los Angeles. Il film, girato a colori, mostra la band in giro per la città in un furgoncino e mentre visita un negozio di articoli da surf e poi se ne va in spiaggia a surfare. Una versione alternativa del video, avrebbe dovuto vedere come ospite d'eccezione Paul McCartney nei panni di un commesso. Tuttavia l'idea venne accantonata per la difficile realizzazione a causa degli impegni del Beatle.
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Do It Again (The Beach Boys)
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I primi a proporre reinterpretazioni del brano furono il gruppo A Taste Of Honey e Ronnie Aldrich che pubblicarono le loro versioni nel 1969 a solo un anno dall'uscita dell'originale. I Papa Doo Run Run fecero una cover del brano nel 1983. I Twist nel 1985. Gli Wall of Voodoo sul loro ultimo album in studio, Happy Planet del 1987. Trygve Thue nel 1994. Più recentemente, John Hunter Phillips nel suo album del 2000 intitolato Diamonds On The Beach. La band spagnola Los Reactivos incise Hazlo Otra Vez, versione in lingua spagnola di Do It Again, sul loro EP del 2008 Split Single. Nel 2012, Wilson Phillips, insieme alle figlie di Brian Wilson Carnie e Wendy, reinterpretò la canzone sull'album Dedicated.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Do%20It%20Again%20%28The%20Beach%20Boys%29
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Do It Again (The Beach Boys)
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Nel 2011, i Beach Boys sopravvissuti; Brian Wilson, Mike Love, Al Jardine, Bruce Johnston e David Marks si riunirono in studio per ri-registrare una nuova versione di Do It Again in occasione del loro 50º anniversario come gruppo musicale. Questa versione riveduta ed aggiornata è stata poi inclusa come bonus track alla versione giapponese dell'album That's Why God Made the Radio pubblicato nel 2012.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Sonic%20%26%20All-Stars%20Racing%20Transformed
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Sonic & All-Stars Racing Transformed
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Sonic & All Stars Racing Transformed è un videogioco di corse sviluppato da Sumo Digital della serie Sonic. Si tratta di un sequel di Sonic & SEGA All-Stars Racing. Il gioco è stato pubblicato da SEGA per le piattaforme Nintendo 3DS, Wii U, PlayStation 3, PlayStation Vita e Xbox 360 il 16 novembre 2012, per PC è uscito il 31 gennaio 2013, mentre per iOS il 2 gennaio 2014.
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Sonic & All-Stars Racing Transformed
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Nel 2016 la versione Xbox 360 è disponibile su Xbox Live per Xbox One come contenuto retrocompatibile.
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Sonic & All-Stars Racing Transformed
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Il primo episodio della serie era un racing game arcade di stampo classico, basato sulle IP di Sega con bonus, power-up e armi in quantità, nella più classica tradizione per quanto riguarda i titoli di kart. Lo differenziava rispetto alla concorrenza la presenza di veicoli particolari e fuori dagli schemi, accoppiati ad un sistema di guida che faceva ampio uso di un tasto deputato alla derapata.
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Sonic & All-Stars Racing Transformed
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Transformed parte da queste basi per evolvere dalla semplice guida su strada, aprendo i propri tracciati al volo aereo e alla navigazione sull'acqua, introducendo appositamente dei veicoli trasformabili che possono quindi adattarsi ad differenti tipologie di superfici e piste.
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Sonic & All-Stars Racing Transformed
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Sempre nell'ottica dell'espansione dell'offerta sono stati aggiunti numerosi personaggi tra i quali scegliere per la propria carriera di pilota: nella demo erano quindi presenti un redivivo Joe Musashi e Gillius, il nano in tunica verde di Golden Axe, affiancato da tutta la schiera di ritorni dal primo episodio, tra i quali Beat, in grande spolvero per l'annunciata riedizione per Vita di Jet Set Radio o il sempre prestante B.D. Joe da Crazy Taxi, e Ralph dal film della Disney Ralph Spaccatutto.
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Sonic & All-Stars Racing Transformed
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Ogni personaggio, quindi, è legato ad un gioco del presente o del passato di Sega, e quindi ad ogni IP specifica sarà dedicato un tracciato, molto più articolato rispetto al passato in quanto includerà sezioni di guida a terra, in acqua e in volo, con l'opportunità di cambiare giro dopo giro, forzando quindi i piloti ad adattarsi alle varie condizioni.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Sonic%20%26%20All-Stars%20Racing%20Transformed
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Sonic & All-Stars Racing Transformed
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Brady Langmann, Dom Nero e Cameron Sherrill di Esquire lo classificarono come l'ottavo migliore gioco della serie.
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Subsets and Splits
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